Category Archives: Repression

(it-en) Italia: Aggiornamenti sugli anarchici arrestati per l’operazione “Prometeo” (25/06/2019)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia: Aggiornamenti sugli anarchici arrestati per l’operazione “Prometeo” (25/06/2019)

Dopo gli arresti del 21 maggio 2019 per l’operazione repressiva “Prometeo”, Robert e Beppe sono stati rinchiusi nel carcere di Opera a Milano fino al 21 giugno, mentre Natascia è stata rinchiusa in Francia [sulla sua carcerazione in Francia leggere a questo link: https://roundrobin.info/2019/06/operazione-prometeo-due-parole-in-piu-sullarresto-di-natascia-a-bordeaux/].

Nel carcere di massima sicurezza di Opera Robert e Beppe hanno passato un intero mese in isolamento nella sezione 41bis, non essendoci una sezione AS2 [“Alta Sorveglianza 2”], con solo un’ora al giorno di “socialità” potendosi vedere tra loro, e il resto della giornata col blindo chiuso. Questo regime “illegale” è stato segnalato a giudice, PM e garante dei detenuti, tanto più che non era stato richiesto l’isolamento dal giudice, ma nulla è cambiato per un mese. Continue reading

(it-en) Italia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere de L’Aquila ed è entrata in sciopero della fame

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere de L’Aquila ed è entrata in sciopero della fame

La compagna anarchica Natascia Savio, arrestata il 21 maggio 2019 per l’operazione “Prometeo” (assieme a Giuseppe e Robert), è stata trasferita dal carcere femminile di Rebibbia a Roma al carcere dell’Aquila, precisamente nella stessa sezione (AS2) dove sono prigioniere Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, in sciopero della fame dal 29 maggio.

Sempre nel mese di giugno era stata trasferita dal carcere di Gradignan, nei pressi di Bordeaux (in Francia), a Roma Rebibbia, dove è stata prigioniera qualche giorno e dove ha cominciato uno sciopero della fame in solidarietà con Anna e Silvia. Il 20 giugno si è saputo del suo trasferimento all’Aquila, quindi la compagna risulta essere attualmente prigioniera nelle stesse condizioni e restrizioni imposte ad Anna e Silvia. Continue reading

(it-en) Italia, operazione “Panico”: Ghespe trasferito agli arresti domiciliari

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgItalia, operazione “Panico”: Ghespe trasferito agli arresti domiciliari

Ieri venerdì 21 giugno, dopo quasi 2 anni di carcerazione cautelare [venne arrestato il 3 agosto 2017], sono stati accettati i domiciliari per Ghespe, con tutte le restrizioni, ma con possibilità di colloquio di un’ora tre volte la settimana, per portargli la spesa.

Manda un abbraccio forte a tutti! Continue reading

(it-en) Italia: Notizie dal carcere di L’Aquila al 20/06/2019

Italia: Notizie dal carcere di L’Aquila al 20/06/2019

Le condizioni di salute delle compagne Anna e Silvia [in sciopero della fame dal 29 maggio] sono buone.
Oggi è tornata in sezione la direttrice del carcere, che ha riferito di aver fatto pressione sul D.A.P. affinché la situazione cambi.

Purtroppo, proprio oggi è stato eseguito il trasferimento di Natasha da Rebibbia a L’Aquila [è stata il arrestata il 21 maggio per l’operazione “Prometeto”].

Le compagne riferiscono di aver udito forte la battitura delle sbarre anche oggi. Hanno iniziato a sentirla lunedì scorso, dopo che la notizia dello sciopero della fame è stata trasmessa sul TG regionale; così ieri, all’ora di pranzo, e appunto oggi. Avremo conferma di cosa sta accadendo all’interno del carcere solo in seguito ai prossimi colloqui.
A breve ulteriori aggiornamenti.

Nel frattempo invitiamo tutte e tutti al presidio davanti al carcere di L’Aquila, che si terrà domenica 23 giugno alle ore 15:00.

[Tratto da anarhija.info].

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Italia: Updates from L’Aquila prison on 20 June

The health conditions of the companions Anna and Silvia [on the hunger strike since May 29] are good.
Today the director of the prison is back in section, who reported having put pressure on the D.A.P. [prison administration department] so that the situation changes.

Unfortunately, today Natasha was transferred from Rebibbia to L’Aquila [she was arrested on May 21st for the “Prometeto” operation].

The comrades report having heard loudly the beating of the bars Also today. They started hearing about it last Monday after the news of the hunger strike was broadcast on the regional TG; so yesterday, at lunchtime, and precisely today. We will have confirmation of what is happening inside the prison only after the next meetings [with the imprisoned comrades].
Shortly more updates.

In the meantime we invite all to the demo in front of the prison of L’Aquila, which will be held Sunday, June 23 at 3:00 pm.

(it-en-es) Carcere di Ferrara, Italia: Aggiornamento sullo sciopero della fame al 18/06/2019

Carcere di Ferrara, Italia: Aggiornamento sullo sciopero della fame al 18/06/2019

Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 29 maggio, in solidarietà con le compagne Anna e Silvia, ha perso ormai ben 15 chili, ma dice che sta benino, e che ha cominciato a prendere zuccheri. Ribadisce che non porrà fine allo sciopero finché non smetteranno le due compagne nel carcere di L’Aquila.

Invece Stecco (Luca Dolce), anche lui in sciopero della fame dal 29 maggio, lo ha interrotto ieri, 17 giugno, avendo perso troppi chili.

Tutti i compagni e compagne chiedono aggiornamento sugli altri prigionieri e prigionere in sciopero della fame.

[Tratto da anarhija.info].

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Ferrara prison, Italy: Update on the hunger strike on 18 June, 2019

Alfredo Cospito, on a hunger strike since May 29th, in solidarity with comrades Anna and Silvia, has now lost 15 kilos, but says he is well and that began taking sugars. He reiterated that he would not end the strike until the two comrades in the prison of L’Aquila stopped.

Instead, Stecco (Luca Dolce), also on a hunger strike since May 29th, interrupted yesterday, June 17th, having lost too many kilos.

All the comrades ask for updates on the other prisoners them on hunger strike.

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PRISIÓN DE FERRARA, ITALIA: ACTUALIZACIÓN DE LA HUELGA DE HAMBRE (18/06/2019)

Alfredo Cospito, en huelga de hambre desde el 29 de mayo, en solidaridad con sus compañeras Anna y Silvia, ha perdido 15 kilos, pero dice que lo está haciendo bien y que ha comenzado a tomar azúcares. Reitera que no terminará la huelga hasta que las dos compañeras en la prisión de L’Aquila se detengan.

En cambio, Stecco (Luca Dolce), también en huelga de hambre desde el 29 de mayo, lo interrumpió el 17 de junio, por haber perdido demasiados kilos.

Todos los compañeros y compañeras piden información actualizada sobre lxs otrxs prisionerxs y en huelga de hambre.

[Tomado de anarquia.info].

(it-en-fr) Carcere di Uta, Italia: Maddalena in sciopero della fame dal 10 al 12 giugno

Carcere di Uta (Sardegna), Italia: Maddalena in sciopero della fame dal 10 al 12 giugno

Da una lettera dell’8/6/2019 della compagna anarchica Maddalena Calore dal carcere di Uta (arrivata ieri, 14 giugno, alla Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali):

“…Anche io mando un abbraccio ad Anna e Silvia con uno sciopero della fame che intraprenderò nei giorni 10, 11 e 12 Giugno, in solidarietà alla protesta che stanno portando avanti le compagne per le condizioni detentive a cui sono sottoposte.
Contro i regimi differenziati ed ogni forma di isolamento!
Una stretta di cuore a tutti i ribelli di ogni dove, con chi cerca di mantenere la propria dignità e per chi si batte per la vera libertà!
Un saluto a tutt* i/le compa
un abbraccio per la libertà.
Madda”.

[Tratto da roundrobin.info].

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Uta prison (Sardinia), Italy: Maddalena on a hunger strike from 10 to 12 June

From a letter dated 6/6 2019 written by anarchist comrade Maddalena Calore from Uta prison (arrived yesterday, June 14, at the Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali):

“… I too send a hug to Anna and Silvia with a hunger strike that I will undertake on June 10th, 11th and 12th, in solidarity with the protest that the comrades are carrying out for the conditions of detention to which they are subjected.
Against differentiated regimes and each
a form of isolation!
A heartfelt all rebels everywhere, with those who seek to maintain their dignity and for those who strive for true freedom!
Greetings to all the comrades.
An embrace for freedom.
Madda”.

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Uta (Italie): Maddalena aussi a fait une grève de la faim

Extraits d’une lettre de Maddalena, datée du 8 juin, depuis la prison de Uta (la lettre est arrivée le 14 juin à la Cassa Antirepressione delle Alpi occidentali):

“Moi aussi j’envoie une accolade à Anna et Silvia, en faisant une grève de la faim pendant les journées du 10, 11 et 12 juin, en solidarité avec leur protestation contre les conditions de détention auxquelles elles sont soumises.
Contre les régimes différenciés et toute forme d’isolement!
Une accolade de cœur à tous les rebelles de partout, avec ceux qui essayent de garder leur dignité et ceux qui se battent pour la vraie liberté!
Une salutation à tou.te.s les compas!
Une accolade pour la liberté!
Madda”.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Terni, Italia: 19 giugno – Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

https://anarhija.info/library/t-i-terni-italia-19-giugno-un-saluto-per-juan-e-un-1.jpg

Terni, Italia: 19 giugno – Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

Il 19 giugno 2019, dalle ore 18.00, ci troveremo fuori dal carcere di Terni, in via delle Campore 32, per dare un saluto a Juan, anarchico arrestato il 22 maggio in provincia di Brescia e di recente trasferito in questa struttura dove si trovano una sezione AS2 e diverse sezioni di 41bis.

Grideremo il nostro odio per il carcere, in solidarietà con Juan, con Anna e Silvia dal 29 maggio in sciopero della fame nel carcere dell’Aquila e con gli anarchici prigionieri in sciopero della fame in altre carceri.

Mercoledì 19 giugno • Ore 18.00
Presso il carcere di Terni
in via delle Campore 32

[Tratto da anarhija.info].

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Terni, Italy: June 19 – A greeting for Juan and a scream of struggle for the imprisoned anarchists on hunger strike

A greeting for Juan and a scream of struggle for the imprisoned anarchists on hunger strike

On 19 June 2019, from 6.00 pm, we will be outside the prison of Terni, in Via delle Campore 32, to give a greeting to Juan, an anarchist arrested on 22 May in the province of Brescia and recently transferred to this structure where there are a section AS2 and different sections of 41bis.

We will shout our hatred for the prison, in solidarity with Juan, with Anna and Silvia since 29 May on hunger strike in the prison of L’Aquila and with the anarchists on hunger strike in other prisons.

Wednesday 19 June • 6 pm
At the prison of Terni
at via delle Campore 32

(it-en) Salonicco, Grecia: Giannis, Kostas e Dimitra – Dal carcere del Quartier generale di polizia

Salonicco, Grecia: Giannis, Kostas e Dimitra – Dal carcere del Quartier generale di polizia

Dalla galera del Quartier generale di polizia di Salonicco inviamo saluti anarchici ai nostri compagni che nuovamente rimangono solidali in questa nostra nuova avventura con il mattatoio repressivo poliziesco-giudiziario.

Affermiamo che rimaniamo forti, con la nostra dignità intatta, con i nostri principi e valori alla guida del nostro essere. Non cederemo alle nuove avversità che i dominatori di questo mondo ci stanno preparando.

Nessun passo indietro!
Il terrorismo è la schiavitù salariata, nessuna pace con i padroni.
Terroristi e banditi sono gli Stati e i capitalisti.
La solidarietà è la nostra arma.

Giannis Dimitrakis
Kostas Sakkas
Dimitra Syrianou
16/6/19

[Tratto da anarhija.info].

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Greece, Thessaloniki: Letter from Giannis, Kostas and Dimitra, from the dungeons of the General Police headquarters

From the dungeons of the General Police headquarters of Thessaloniki, we send comradely greetings to our comrades who once again stand in solidarity in our new adventures with the police-law repressive mincer.

We declare that we remain strong, with our dignity intact, our principles and values ​​guiding our being. We will stand up to the new sufferings that the rulers of this world are preparing for us.
Not a step back!

Terrorism is wage slavery, no peace with the bosses.
Terrorists and bandits are States and capitalists.
Solidarity is our weapon.

Giannis Dimitrakis
Kostas Sakkas
Dimitra Syrianou
16/6/19

[Text taken from 325.nostate.net].

(it-en) Italia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere di Rebibbia a Roma

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere di Rebibbia a Roma

Natascia è stata trasferita dal carcere di Gradignan, nei pressi di Bordeaux (Francia), al carcere di Rebibbia femminile, a Roma. Qui l’indirizzo:

Natascia Savio
Casa Circondariale di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma Continue reading

(it-en-fr) Italia, operazione “Panico”: Giovanni e Paska sono stati trasferiti agli arresti domiciliari

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgItalia, operazione “Panico”: Giovanni e Paska sono stati trasferiti agli arresti domiciliari

Apprendiamo che per i compagni anarchici prigionieri Giovanni e Paska, accusati (assieme al compagno Ghespe) di attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” avvenuto il 01/01/2017 (quando un artificiere della polizia rimase gravemente ferito), è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

[Nota: Vennero arrestati il 3 agosto 2017 nell’ambito di una operazione repressiva che comportò otto arresti, alcune perquisizioni e lo sgombero dell’occupazione “La Riottosa” a Firenze]. Continue reading

(it-en-fr) Salonicco, Grecia, 12/06/2019: Arrestati tre compagni anarchici durante un’espropriazione

Salonicco, Grecia, 12/06/2019: Arrestati tre compagni anarchici durante un’espropriazione

Giovedì 12 giugno, tre dei nostri compagni anarchici sono stati arrestati a Salonicco, mentre stavano espropriando un portavalori che stava per ricaricare un bancomat all’ospedale universitario AHEPA.

Sono stati catturai dagli sbirri dell’unità antiterrorismo proprio quando stavano entrando in macchina per abbandonare il luogo.

I due compagni sono Giannis Dimitrakis e Kostas Sakkas, che hanno già pagato il prezzo della loro scelta politica per essersi opposti alle autorità di questo mondo, sono stati presi di mira e scontato la pena in carcere. La terza compagna, Dimitra, è accusata di aver collaborato all’espropriazione.

Le loro case sono state perquisite e molti oggetti personali sequestrati. I media hanno creato un’ondata di terrore. Inoltre, nella mattina di 13 giugno i compagni sono stati portati davanti al p.m. Da allora non ci sono più stati dettagli sul caso.

Sosteniamo i nostri compagni
Dimitra, Giannis, Kostas, siate forti
La solidarietà è la nostra arma

[Tratto da anarhija.info].

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Thessaloniki, Greece: About the arrests of 3 comrades during an expropriation

On Wednesday 12th of June, three of our anarchist comrades were arrested in Thessaloniki, during expropriating a guarded money transport that was about to refill an ATM at the university hospital AHEPA.

They were caught from cops of the counter-terrorism unit just when they were getting in their car to leave from the spot.

The two comrades are Giannis Dimitrakis and Kostas Sakkas, that had already paid the price of their political choice to stand against the authorities of this world, being targeted and serving time in prison. The third comrade, Dimitra, is accused for cooperation in the expropriation.

There have been searches in their houses and many personal thing have been taken. Media create a wave of terror. Also, in the morning of 13th of June, the comrades were took to the prosecutor. Since now, there are no more details about this case.

We stand by our comrades
Dimitra, Giannis, Kostas, be strong
Solidarity is our weapon

[Text taken from 325.nostate.net].

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Thessalonique (Grèce) : Trois compas arrêté.e.s lors d’une expropriation

Mercredi 13 juin, trois de nos camarades anarchistes ont été arrêté.e.s à Thessalonique, lors de l’expropriation d’un convoi de fonds qui était en train de remplir un distributeur de billets dans l’hôpital universitaire AHEPA.

Ils/elle ont été interpellé.e.s par les flics de l’unité anti-terrorisme, au moment d’entrer dans leur voiture pour quitter les lieux.

Les deux compagnons sont Giannis Dimitrakis et Kostas Sakkas, qui ont déjà payé le prix de leur choix politique de s’opposer aux autorités de ce monde : par le passé ils ont été dans le collimateur de la justice et ont purgé des peines de prison. La troisième compagnonne, Dimitra, est accusée de complicité dans l’expropriation.

Il y a eu des perquisitions dans leurs maisons et des nombreux effets personnels ont été saisis. Les médias créent un climat de terreur. Le matin du 13 juin, les trois compas ont été présenté.e.s au juge d’instruction. pur l’instant, il n’y a pas d’autres informations.

Nous sommes à côté de nos compas.
Dimitra, Gianni, Kosta, restez fort.e.s
La solidarité est notre arme.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamento al 11/06/2019 sullo sciopero della fame dei compagni anarchici prigionieri

Italia: Aggiornamento al 11/06/2019 sullo sciopero della fame dei compagni anarchici prigionieri

Alfredo Cospito, nel carcere di Ferrara, ha perso più o meno 11 chili, ma essendo prima stato sovrappeso non sta male, ma sta comunque perdendo molto peso.

Anche Stecco (Luca Dolce), il compagno detenuto nello stesso carcere di Ferrara, ha perso 9 chili.

L’avvocato che ha visto Marco Bisesti, nel carcere di Alessandria, ha riferito che il compagno ha perso 9 chili, che per il suo peso precedente è tantissimo.

Non hanno intenzione di mollare fino a quando non smetteranno le compagne.

Anche la compagna Anna Beniamino, nel carcere de l’Aquila, ha perso qualche altro chilo dall’ultimo colloquio fatto lo scorso mercoledì.

Nessuno dei compagni nominati sta prendendo zuccheri. Per quanto riguarda Alfredo, dice che non è una questione di principio, ma di salute, perché gli zuccheri potrebbero fargli male, però fa notare che nel momento quando inizierà a star male inizierà ad assumerli.

Invece, è notizia di qualche giorno fa, che Ghespe (Salvatore Vespertino) al settimo giorno dello sciopero aveva perso ben sei chili (arrivando così a 61 chili), ma nonostante la stanchezza fisica, sta bene ed è deciso a continuare.

La situazione comincia ad essere seria.

Tutti/e chiedono notizie su altri compagni e compagne in sciopero della fame.

[Tratto da anarhija.info].

[Nota: Anna Beniamino, Alfredo Cospito e Marco Bisesti il 24 aprile sono stati condannati a pene tra i 5 e i 20 anni nella sentenza di primo grado del processo “Scripta Manent” (anche altri due compagni sono stati condannati); Anna e Marco, assieme ad altri compagni, sono stati arrestati il 6 settembre 2016, mentre Alfredo è stato arrestato a settembre 2012 assieme al compagno Nicola Gai con l’accusa di aver compiuto l’azione del 7 maggio 2012 contro Roberto Adinolfi (amministratore delegato di Ansaldo Nucleare) – azione poi rivendicata individualmente da Alfredo e Nicola durante il processo. Salvatore Vespertino è prigioniero dal 5 agosto 2017 ed è attualmente accusato nel processo per la cosiddetta operazione “Panico” contro gli anarchici fiorentini. Silvia Ruggeri, prigioniera all’Aquila, è stata arrestata il 7 febbraio per l’operazione “Scintilla”. Luca Dolce è prigioniero dal 19 febbraio per l’operazione “Renata”. Anna e Silvia hanno iniziato lo sciopero della fame il 29 maggio, contro le condizioni e le restrizioni nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila].

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Italy: Update on June 11th on the hunger strike of imprisoned anarchist comrades

Alfredo Cospito, in Ferrara prison, has lost more or less 11 kilos, but being first overweight is not ill, but is still losing a lot of weight.

Also Stecco (Luca Dolce), a comrade detained in the same prison in Ferrara, lost 9 kilos.

The lawyer who saw Marco Bisesti, in the prison of Alessandria, reported that the comrade lost 9 kilos, which due to his previous weight is very much.

They are not going to give up until the comrades in L’Aquila prison will stop the hunger strike.

Even the comrade Anna Beniamino, in the prison of L’Aquila, has lost a few more kilos since the last colloquy in prison done last Wednesday.

None of the named comrades is taking sugar. As for Alfredo, he says it’s not a matter of principle, but of health, because sugars could hurt him, but he points out that when he starts to get sick he’ll start taking them.

Instead, it’s news from a few days ago that Ghespe (Salvatore Vespertino) on the seventh day of the strike had lost as much as six kilos (thus reaching 61 kilos), but despite the physical tiredness, he is well and is determined to continue.

The situation begins to be serious.

Everyone is asking about other comrades on the hunger strike.

[Note: On April 24th Anna Beniamino, Alfredo Cospito e Marco Bisesti were sentenced to sentences of between 5 and 20 years in the first instance sentence of the “Scripta Manent” trial (two other comrades were also convicted); Anna and Marco, along with other comrades, were arrested on 6 September 2016, while Alfredo was arrested in September 2012 along with comrade Nicola Gai on charges of having carried out the action on 7 May 2012 against Roberto Adinolfi (CEO by Ansaldo Nucleare) – an action subsequently claimed individually by Alfredo and Nicola during the trial. Salvatore Vespertino is imprisoned since 5 August 2017 and is currently charged in the trial for the so-called “Panico” operation against the Florentine anarchists. Silvia Ruggeri, detained in L’Aquila prison, was arrested on February 7th for the “Scintilla” operation. Luca Dolce is imprisoned since February 19th for the “Renata” operation. The hunger strike of Anna and Silvia began on May 29th, against the conditions and restrictions in the AS2 section of L’Aquila prison].

(it-en-fr) Italia: Aggiornamenti su Juan e Manu, anarchici arrestati il 22 maggio a Brescia

Italia: Aggiornamenti su Juan e Manu, anarchici arrestati il 22 maggio a Brescia

Juan, accusato di associazione con finalità di terrorismo o eversione dell’ ordine democratico (270bis), atto di terrorismo con ordigni micidiali od esplosivi (articolo 280bis) e di strage (articolo 285) per l’attacco alla sede della lega di Treviso di agosto 2018, di possesso di documenti falsi (497bis) e di porto d’armi o oggetti atti ad offendere (per un coltellino, articolo 4 della legge 110/75) è stato trasferito al carcere di Terni.
Manu invece è stato trasferito al carcere di Monza [quest’ultimo compagno è accusato di “favoreggiamento personale” (art. 378)].

Per scrivere loro:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Terni
strada delle Campore 32
05100 Terni

Manuel Oxoli
C. C. di Monza
via S. Quirico 6
20900 Monza (Mb)

Tutti liberi! Tutte libere!

[Tratto da anarhija.info].

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Italy: Updates on Juan and Manu, anarchists arrested on May 22 in Brescia

Juan was transferred to the prison of Terni. He is accused of “association with the purpose of terrorism or subversion of the democratic order” (art. 270bis of the penal code), “act of terrorism with deadly or explosive devices” (art. 280bis) and “massacre” (article 285) for the attack against the headquarters of the “Lega Nord” party in Treviso in August 2018, of “possession of forged documents” (497bis) and of “carrying of weapons or objects to offend” (for a small knife, article 4 of law 110/75).
Manu was transferred to the Monza prison [this last comrade is accused of “personal aiding” (art. 378), in reference to the absconding of Juan].

To write to them:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale di Terni
strada delle Campore 32
05100 Terni
Italia (Italy)

Manuel Oxoli
Casa Circondariale di Monza
via S. Quirico 6
20900 Monza (Mb)
Italia (Italy)

All free!

[Text taken from anarhija.info].

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Italie : Encore des nouvelles de Juan et Manu

Juan est accusé d’association avec finalité de terrorisme et de subversion de l’ordre démocratique (art. 270bis du Code pénal), acte de terrorisme avec un engin mortel ou explosif (art. 280bis) et massacre (art. 285), pour l’attaque au local de la Lega de Treviso, en août 2018. Il est accusé aussi de possession de faux papiers (art. 497bis) et de possession d’une arme (un canif – art. 4 de la loi 110/75). Il est à la prison de Terni.
Manu, dont la préventive à été confirmée, a été transféré à la prison de Monza.

Pour leur écrire :

Manuel Oxoli
Casa Circondariale di Monza
Via San Quirico, 6
20900 – Monza (Italie)

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale di Terni
Strada delle Campore, 32
05100 – Terni (Italie)

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en-fr) Francia: Aggiornamenti su Natascia, prigioniera per l’operazione repressiva “Prometeo”

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgFrancia: Aggiornamenti su Natascia, prigioniera per l’operazione repressiva “Prometeo”

Nota: Martedì 21 maggio 2019 sono stati arrestati Natascia, Beppe e Robert nel contesto di una operazione repressiva chiamata “Prometeo” ed eseguita dai carabinieri del ROS. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. L’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in molti processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Non sono stati accusati di alcun reato “associativo” (come gli art. 270 o 270bis, c. p.).

Natascia sta bene.
La posta è bloccata dalla censura, ma in Francia è una cosa normale quando l’inchiesta è in corso.
Al 31 di maggio ha ricevuto solo le lettere di una compagna francese, probabilmente perché più semplice per la censura proprio perché scritte in francese. Però parla di lettere che ha mandato ma che non sono mai state ricevute, per cui probabilmente quella ricevuta oggi è passata tra le maglie.
Ha ricevuto carta, buste e francobolli per l’Italia.
Ha ricevuto i soldi della cassa.
Dentro dice che è un mortorio, non succede nulla, la gente va di psicofarmaci a manetta per cui assomiglia di più ad un ospedale. Il cibo fa schifo forte.
Ma la sua compagna di cella è simpatica, si è trovata bene e l’ha aiutata molto all’inizio.
Sa che verrà trasferita a breve.Inoltre, da una lettera inviata a suo padre, apprendiamo che il 10 giugno il tribunale francese deciderà in merito all’estradizione di Natascia. Entro il 20 di questo mese sarà quindi trasferita in Italia, ma non si sa dove.
Nat libera! Tutti e tutte libere! Continue reading

(it-en-fr) Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Dalla mattina del 30 maggio 2019 ho iniziato lo sciopero della fame in solidarietà con la compagne recluse nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, Silvia e Anna, che da mesi stanno vivendo una condizione carceraria particolarmente restrittiva, ovvero una sorta di 41bis ammorbidito.

— Per il trasferimento delle compagne e la chiusura della sezione A.S. 2 dell’Aquila!
— Contro il 41 bis!

Per un mondo senza galere!
Per la libertà!

Giovanni Ghezzi
dal carcere di Firenze-Sollicciano.

[Tratto ad anarhija.info].

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Italy: Declaration of the beginning of the hunger strike of Giovanni

From the morning of May 30, 2019 I started the hunger strike in solidarity with the recluse comrades in the AS2 section of the prison of L’Aquila, Silvia and Anna, who for months have been experiencing a particularly restrictive prison condition, that is a kind of softened 41bis.

— For the transfer of the comrades and the closing of the AS2 section of the L’Aquila!
— Against the 41 bis!

For a world without prisons!
For freedom!

Giovanni Ghezzi
from Firenze-Sollicciano prison.

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Déclaration de Giovanni sur le début de sa grève de la faim

Le matin du 30 mai j’ai commencé une grève de la faim en solidarité avec Silvia et Anna, compagnonnes enfermées dans la section AS2 de la prison de L’Aquila, qui vivent depuis des mois des conditions de détentions très strictes, une sorte de 41bis soft.

— Pour le transfert des compagnonnes et la fermeture de la section AS2 de L’Aquila !
— Contre le 41bis !

Pour un monde sans taules !
Pour la liberté !

Giovanni Ghezzi
depuis la prison de Florence-Sollicciano.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en-fr) Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Dal carcere di Lucca.
A fianco di Anna e Silvia, che dalla sezione AS2 del carcere dell’Aquila intraprendono uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni carcerarie. La mia solidarietà, al di là di un caloroso abbraccio che passa oltre ben due finestre barrate, la esprimo con tre giorni di sciopero della fame a partire dal 2 giugno.
Quando il corpo pulsa, quando si mette in gioco la propria libertà, quando la galera la si affronta a testa alta, quando gli occhi si iniettano di sangue, quando si sente dentro e fuori, un’immensa appassionata voglia di libertà…
Quando ancora il cuore non si è spento.
Per l’anarchia.

Leonardo L.
Carcere di Lucca
Maggio 2019

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Communiqué and Leonardo’s hunger strike in solidarity with Anna and Silvia

From the prison of Lucca.
Alongside Anna and Silvia, that from the AS2 section of the L’Aquila prison begin a hunger strike to protest against prison conditions.
Beyond a warm embrace that passes over two barred windows, I express my solidarity with three days of hunger strike starting from June 2nd.
When the body pulsates, when its freedom is put into play, when the
prison is faced with head held high, when the eyes are injected with blood, when one feels inside and out, an immense passionate desire for freedom…
When the heart hasn’t yet turned off.
For anarchy.

Leonardo L.
Prison of Lucca
May 2019

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Italie : Leo aussi en grève de la faim

Depuis la prison de Lucca.
A côté d’Anna et de Silvia qui, depuis la section AS2 de la prison de L’Aquila, mènent une grève de la faim pour protester contre leurs conditions d’enfermement. Ma solidarité, en plus d’une accolade chaleureuse qui passe au delà des barreaux de deux fenêtres, je vais l’exprimer avec trois jours de grève de la faim, à partir du 2 juin.
Quand le corps palpite, quand on se joue sa propre liberté, quand on fait face à la taule la tête haute, quand les yeux sont injectés de sang, quand on ressent, à l’intérieur et à l’extérieur, une immense, passionnée envie de liberté…
Quand le cœur, encore, ne s’est pas arrêté.
Pour l’anarchie.

Leonardo L.
Prison de Lucca
Mai 2019

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Il 29 maggio 2019 le compagne anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri hanno annunciato di aver iniziato, a partire dal giorno stesso, uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte loro nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, dove sono rinchiuse.

Nei giorni seguenti, tra il 29 e il 31 maggio, anche altri sei compagni anarchici hanno aderito allo sciopero della fame: Alfredo Cospito e Luca Dolce (detto Stecco) nel carcere di Ferrara, Marco Bisesti nel carcere di Alessandria, Salvatore Vespertino (detto Ghespe) e Giovanni Ghezzi nel carcere di Sollicciano a Firenze, e Leonardo Landi nel carcere di Lucca. Riguardo quest’ultimo compagno nei giorni scorsi non era stato divulgato il fatto che fosse in sciopero della fame. Leonardo è stato arrestato a febbraio 2019 per un residuo di pena di 2 anni e 8 mesi relativo ad una condanna del 2012 nel processo legato all’operazione repressiva “Ardesia”. Assieme ad altri compagni era accusato di aver compiuto una rapina nel 2007 e di aver costituito una “associazione sovversiva” (reato per cui non sono stati condannati).

Anna e Marco sono stati arrestati il 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta Manent”, mentre Alfredo è stato arrestato a settembre 2012 per l’azione contro l’amministratore delegato di “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 maggio 2012, Genova), azione rivendicata individualmente da Alfredo e dal compagno Nicola Gai durante il processo. Questi ultimi due compagni sono stati destinatari, a settembre 2016, di altrettante misure cautelari in carcere per l’operazione “Scripta Manent”. Anna, Marco e Alfredo, assieme a Nicola e Alessandro, sono stati condannati nella sentenza di primo grado nel processo “Scripta Manent” a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere, accusati di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (tutti e cinque, in riferimento alla FAI/FRI) e per “attentato con finalità di terrorismo”, “strage” e “detenzione e trasporto di materiale esplodente” (due persone, in riferimento a sette azioni esplosive compiute tra il 2005 e il 2007 da alcuni gruppi aderenti alla FAI). I compagni imputati nel processo erano una ventina e l’accusa di “istigazione a delinquere” relativa alla pubblicazione dell’ultima edizione di “Croce Nera Anarchica” e alla gestione di alcuni siti internet è caduta per tutti gli accusati.

Giovanni e Ghespe sono stati arrestati il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad un altro anarchico prigioniero (Paska) sono accusati di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, “detenzione e trasporto di materiale esplodente”, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Il compagno Luca Dolce, detto Stecco, è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici per l’operazione repressiva denominata “Renata”. Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici, mentre un altra compagna inizialmente posta agli arresti domiciliari è sottoposta ad alcune misure restrittive. Per tutti loro, nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva”. Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

La compagna Silvia Ruggeri è stata arrestata il 7 febbraio 2019 per l’operazione “Scintilla” che ha comportato l’arresto di sei anarchici, alcune perquisizioni a Torino e altrove e lo sgombero dell’Asilo Occupato di via Alessandria, occupazione anarchica esistente dal 1995. L’accusa principale era di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva”, di aver compiuto alcune azioni dirette inerenti la lotta contro i CIE ed i CPR, carceri per persone migranti e di aver redatto l’opuscolo “I cieli bruciano”, dove si indicano precise responsabilità nella gestione di queste prigioni. Cinque anarchici sono stati scarcerati nei mesi successivi. Silvia resta in carcere con l’accusa che il suo “profilo antropometrico” corrisponderebbe con quello di una persona ripresa dalle telecamere mentre posizionava un ordigno sotto un ufficio postale (le Poste Italiane hanno avuto possesso della compagnia aerea “Mistral Air”, con cui venivano effettuati rimpatri di persone migranti).

Riportiamo qui il testo che Silvia, tramite videoconferenza, ha letto il 29 maggio durante una udienza legata ad un processo per occupazione in corso a Torino, dove anch’essa è imputata:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo ricevuto via e-mail].

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Italy: Further update on the hunger strike of imprisoned anarchists

On May 29, 2019 the anarchist comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri announced that in the same day they had begun a hunger strike against the conditions and restrictions imposed on them in the AS2 section (“High Surveillance 2”) in the prison of L’Aquila, where they are locked up.

In the following days, between 29 and 31 May, six other anarchist comrades also joined the hunger strike: Alfredo Cospito and Luca Dolce (known as Stecco) imprisoned in Ferrara, Marco Bisesti imprisoned in Alessandria, Salvatore Vespertino (known as Ghespe) and Giovanni Ghezzi in the Sollicciano prison in Florence, and Leonardo Landi in the prison of Lucca. Regarding this last comrade, the fact that he was on a hunger strike had not been disclosed in recent days. Leonardo was arrested in February 2019 for a residual sentence of 2 years and 8 months relating to a 2012 sentece in the trial related to the “Ardesia” repressive operation. Together with other comrades he was accused of having carried out a robbery in 2007 and of having formed a “subversive association” (a crime for which they were not convicted).

Anna and Marco were arrested on 6 September 2016 for the “Scripta Manent” operation, while Alfredo was arrested in September 2012 for the action against the CEO of “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 May 2012, Genoa), an action claimed individually by Alfredo and comrade Nicola Gai during the trial. In September 2016, these last two comrades were recipients of as many precautionary measures in prison for the “Scripta Manent” operation. Anna, Marco and Alfredo, together with Nicola and Alessandro, were convicted in the first instance sentence in the “Scripta Manent” trial to sentences of between 5 and 20 years in prison, accused of having established or participated in a “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order ” (all five, in reference to the FAI/FRI) and for “terrorist attack”, “massacre” and “detention and transportation of explosive material” (two people, in reference to seven explosive actions carried out between 2005 and 2007 by some groups adhering to the FAI). The defendants in the trial were about twenty and the charge of “instigation to commit crimes” related to the publication of the last edition of “Croce Nera Anarchica” and to the running of some internet sites fell for all the accused.

Giovanni and Ghespe were arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with another prisoner anarchist (Paska) they are accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trail for the “Panico” operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, “detention and transport of explosive material”, “criminal association”, and others ), whose sentence is expected in July 2019.

Comrade Luca Dolce, known as Stecco, has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists for the repressive operation called “Renata”. On May 9, five anarchists were transferred under house arrest, while another comrade initially placed under house arrest is subject to some restrictive measures, for all of them, in March, following a decision of the review court that considered inexistent the allegations and aggravating circumstances of “terrorism”, the accusation (of which a part of the arrested comrades were initially accused) of “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order” has fallen, and the hypothesized crime has become that of “subversive association”. The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) were unchanged.

Comrade Silvia Ruggeri was arrested on 7 February 2019 for the “Scintilla” operation that involved the arrest of six anarchists, some searches in Turin and elsewhere and the eviction of Asilo Occupato of via Alessandria, an anarchist occupation existing since 1995. The main accusation was that they had formed or participated in a “subversive association”, to have carried out some direct actions concerning the fight against the CIE and the CPR, prisons for migrant people and to have drawn up the brochure “I cieli bruciano” (“The skies burn”), where precise responsibilities are indicated in the management of these prisons. Five anarchists were released in the following months. Silvia remains in prison for the accusation that her “anthropometric profile” would correspond with that of a person filmed by cameras while placing a bomb under a post office (Poste Italiane had possession of the “Mistral Air” airline, with which migrants were repatriated).

We report here the text that Silvia, via videoconference, read on May 29 during a hearing related to a process for “abusive occupation” ongoing in Turin, where she is also a defendant:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text received via e-mail].

(it-en) Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Prosegue lo sciopero della fame per la chiusura della sezione AS2 del carcere de L’Aquila [iniziato dalle anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri il 29 maggio 2019].

Allo sciopero si sono uniti anche gli anarchici prigionieri Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti, Luca Dolce.

Nella nostra vicinanza, non pubblicheremo né daremo in alcun modo spazio a raccolte di firme, telegrammi, fax, mail bombing o qualsivoglia mezzo di civile pressione volto a sottolineare la situazione repressiva in corso, riteniamo tali mezzi non solo inutili ma dannosi, controproducenti ed obiettivamente nemici del pensiero e dell’azione anti-autoritari, che in ben altro orizzonte si dispiegano.

Tratto da qui: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Testo arrivato tramite e-mail].

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Italy: Updates on the hunger strike of imprisoned anarchists for the closure of the AS2 section of L’Aquila

The hunger strike for the closure of the AS2 section [“High Surveillance 2”] of the prison of L’Aquila continues [it was started by the anarchists Anna Beniamino and Silvia Ruggeri on 29 May, 2019].

The anarchists prisoners Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti and Luca Dolce also joined the hunger strike.

In our closeness, we will not publish or in any way give space to petitions, telegrams, faxes, mail bombings or any means of civil pressure aimed at emphasizing the current repressive situation; we consider these means not only useless but harmful, counterproductive and objectively enemies of anti-authoritarian thought and action, which unfold in a very different horizon.

Translated from here: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Translation arrived via e-mail].

(it-en) Italia: Boba agli arresti domiciliari

Italia: Boba agli arresti domiciliari

Apprendiamo che il 31 maggio il giudice ha accolto l’istanza per i domiciliari per Marco, in attesa del riesame ha tutte le restrizioni.

[Nota: Per maggiori informazioni leggere il testo a questo link: anarhija.info].

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Boba under house arrest

We learn that on May 31, the judge accepted the instance for house arrest for Marco, while awaiting the Court of the review he has all the restrictions.

[Note: For more informations read the text at this link (in Italian): anarhija.info].

(it-en-fr) Bruxelles, Belgio: Assolti 12 anarchici

Bruxelles, Belgio: Assolti 12 anarchici

Martedì 28 maggio [2019] è stato emesso il verdetto per il processo contro 12 anarchici a Bruxelles.
Ricordiamo che erano accusati di “associazione a delinquere” e di una serie di altri “reati” avvenuti nel contesto di lotte condotte su basi anarchiche.
Durante il processo, nell’ultimo mese, il p.m. aveva chiesto che gli accusati vengano condannati al lavoro o a varie pene detentive. La difesa invece ha chiesto l’assoluzione a causa dell’inammissibilità del giudizio.
Il tribunale ha infine dichiarato l’inammissibilità del giudizio, perciò sono stati assolti! Solo una persona, che non era inclusa nella csd. associazione a delinquere, è stata dichiarata colpevole di aggressione ad uno sbirro, ma nessuna sentenza è stata emessa per questo.
Nel frattempo il p.m. ha 40 giorni per presentare ricorso contro questa decisione. Perciò, ne riparleremo.
Comunque, non dimentichiamo i compagni accusati di aver combattuto contro la costruzione della maxi-prigione a Haren, i quali sono pure stati sotto inchiesta “anti-terrorismo”, e per i quali la camera di consiglio deciderà martedì 4 giugno 2019 su eventuali accuse da mantenere. Come anche non dimentichiamo le persone che alzano le proprie teste contro la vita che ci viene imposta in varie parti del mondo.
Per un mondo senza sfruttamento e senza frontiere.
Contro ogni autorità
E’ sempre momento di lottare.

[Tratto da anarhija.info].

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Brussels, Belgium: Report of the trial against 12 anarchists

Tuesday May 28 [2019] the verdict was delivered in the trial against 12 anarchists in Brussels.
As a reminder, they were prosecuted for “criminal association” and a series of other “offences” that occurred in the framework of struggles carried out on an anarchist basis.
During the trial last month the prosecutor had asked for the accused to be sentenced to work or to various prison sentences. The defence for their part argued for an acquittal due to inadmissibility of prosecution.
The court finally ruled inadmissibility of the proceedings, so they were acquitted! Only one person who wasn’t included in the so-called criminal association was found guilty of injuring a cop, but without any sentence being pronounced for this.
Meanwhile the prosecutor has 40 days to appeal this ruling. So, to be continued..
Still, we do not forget the comrades prosecuted for having fought against the construction of the maxi-prison at Haren. Who were also under “anti-terrorist” investigation and for whom the council chamber will decide on any possible charges to be maintained on Tuesday June 4 2019. Also we do not forget the people raising their heads against the lives imposed on us around the world.
For a world without exploitation or borders.
Against all authority.
It is always the time to fight.

[Text taken from actforfree.nostate.net].

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Belgique : rendu du procès contre 12 anarchistes

Ce mardi 28 mai a été rendu le verdict dans le cadre du procès contre 12 anarchistes à Bruxelles.
Pour rappel, illes étaient poursuivi-es pour « association de malfaiteurs » et une série d’autres “délits” ayant eu lieu dans le cadre de luttes menées sur des bases anarchistes. Lors du procès le mois dernier, le procureur avait réclamé pour les différent-es inculpé-es des peines de travail ou différentes peines de prison. La défense avait quant à elle plaidé l’irrecevabilité des poursuites et l’acquittement.
Le tribunal a finalement retenu l’irrecevabilité des poursuites, ce qui signifie qu’illes sont donc acquitté-es! Seule une personne qui n’était pas inclue dans la supposée association de mafaiteurs a été reconnue coupable de coups et blessures envers un flic, mais sans qu’il n’y ait de peine prononcée pour ces faits.
Le procureur a cependant 40 jours pour faire appel de ce jugement. Affaire à suivre donc.
Malgré tout, on n’oublie pas les compagnons et compagnon.ne.s qui sont poursuivies pour avoir lutté contre la construction de la maxi-prison à Haren. Qui ont eux aussi été sous le coup d’une enquête “anti-terroriste” et pour lesquels la chambre du conseil décidera des éventuelles inculpations à retenir ce mardi 4 juin 2019.On n’oublie pas non plus les personnes qui à travers le monde relèvent la tête face à ces vies qu’on nous impose.
Pour un monde sans exploitation ni frontières.
Contre toute autorité,
Il est toujours temps de se battre.

[Depuis nantes.indymedia.org].

(it-en-fr) Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Apprendiamo che il compagno anarchico Salvatore Vespertino (detto Ghespe) è dal 30 maggio in sciopero della fame, in solidarietà con le compagne Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, rinchiuse nel carcere de L’Aquila (Anna e Silvia hanno dichiarato lo sciopero della fame il 29 maggio, contro le condizioni e le restrizioni cui sono costrette nella sezione AS2 del carcere dove si trovano).

Ghespe è stato arrestato il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad altri due anarchici prigionieri (Giovanni e Paska) è accusato di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, trasporto di materiale esplosivo, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Solidarietà rivoluzionaria con Anna, Silvia e Ghespe!

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Italy: Even Ghespe is on hunger strike

We learn that the anarchist comrade Salvatore Vespertino (known as Ghespe) has been on hunger strike since May 30, in solidarity with comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri, locked up in the prison of L’Aquila (Anna and Silvia declared the hunger strike on the 29th May, against the conditions and restrictions to which they are forced in the AS2 section of the prison where they are located).

Ghespe was arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with two other anarchist prisoners (Giovanni and Paska) he is accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trial for the “Panico” repressive operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, transport of explosive material, “criminal association”, and others), whose ruling is expected in July 2019.

Revolutionary solidarity with Anna, Silvia and Ghespe!

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Florence (Italie) : Ghespe aussi est en grève de la faim

Le compagnon anarchiste Salvatore Vespertino (appelé Ghespe) est en grève de la faim depuis le 30 mai, en solidarité avec les compagnonnes Anna Beniamino et Silvia Ruggeri, enfermée dans la prison de L’Aquila (le 29 mai, Anna et Silvia on annoncé le début de leur grève de la faim, contre les restrictions et les conditions qui leur sont imposées dans la sections AS2 de la prison où elles se trouvent).

Ghespe a été arrêté le 3 août 2017, lors de l’opération répressive qui a mené à l’interpellation de huit compagnons et l’expulsion du squat anarchiste La Riottosa, à Florence. Il est accusé, avec deux autres anarchistes, eux aussi prisonniers (Giovanni et Paska), de l’attaque explosive contre la librairie fasciste Il Bargello à Florence, le 1er janvier 2017, lors de laquelle un démineur de la police a été gravement blessé. Ils sont tous inculpés dans le procès pour l’affaire Panico, qui comprend aussi les délits qui leur sont imputés (tentative d’homicide, transport d’explosif, association de malfaiteurs, etc.), dont la sentence est prévue pour juillet 2019.

Solidarité révolutionnaire avec Anna, Silvia et Ghespe !

Note d’Attaque – pour écrire à Ghespe, Paska et Giovanni :

Salvatore Vespertino
Giovanni Ghezzi
Casa Circondariale Sollicciano
Via Girolamo Minervini, 2/R
50142 Firenze (Italie)

Pierloreto Fallanca
Casa Circondariale Mammagialla
Strada Santissimo Salvatore, 14/B
01100 Viterbo (Italie)

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamenti da Brescia

Italia: Aggiornamenti da Brescia

[Nota: Per maggiori informazioni leggere i testi a questo e questo link].

Lunedì 27 maggio [2019] la moglie del compagno incarcerato perché accusato di favoreggiamento è stata prelevata dalla casa dei propri genitori per eseguire una seconda perquisizione nella casa di residenza; riperquisite tutte le sbitazioni come il giorno 22 maggio, data della prima perquisizione [e dell’arresto di Juan e del compagno accusato di “favoreggiamento” alla latitanza].

Ancora una volta, una ventina di Digos con passamontagna accompagnati dalla polizia scientifica cercavano una giacca e un computer non rinvenuti durante la prima perquisizione.
Sottolineando che anche sabato 25 maggio sono state perquisite quattro differenti abitazioni, riconducibili ad “affetti” del nostro compagno incarcerato, con armi in pugno e passamontagna.

In attesa del riesame è confermato il carcere per evitare i contatti con i/le compagni/e solidali e perché non ritenuto in grado di rispettare i domiciliari.

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Updates from Brescia

[Note: for more information read the texts to this and this link].

Monday, May 27 [2019] the wife of the comrade incarcerated because he was accused of aiding and abetting was taken from the house of her parents to carry out a second search in the house of residence; reworked all the places like May 22, the date of the first search [and the arrest of Juan and the comrade accused of “aiding and abetting” the fugitive comrade].

Once again, about twenty Digos (“Division for general investigations and special operations”, in fact the political police) with balaclavas and accompanied by the forensic police were looking for a jacket and a computer not found during the first search. Recognizing that four different homes were searched on Saturday, May 25, attributable to “affections” of our imprisoned comrade, always with weapons in hand and balaclavas.

Waiting for the court of review it’s confirmed the prison to avoid contacts with the comrades in solidarity and because he isn’t considered “able to respect house arrest”.

(it-en) Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

Martedì 21 maggio 2019 sono stati arrestati Natascia, Beppe e Robert nel contesto di una operazione repressiva chiamata “Prometeo” ed eseguita dai carabinieri del ROS. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. L’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in molti processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Non sono stati accusati di alcun reato “associativo” (come gli art. 270 o 270bis, c. p.). Una compagna è stata arrestata in Francia e verrà probabilmente trasferita in Italia a breve. Continue reading

(it-en) Italia: Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Nella mattina del 29 maggio 2019 si è svolta presso il tribunale di Torino la prima udienza del processo contro alcuni anarchici per l’occupazione di corso Giulio 45 (Torino). Una delle imputate è Silvia, arrestata il 7 febbraio nel contesto dell’operazione repressiva “Scintilla” e dello sgombero dell’Asilo Occupato di Torino. La compagna, tramite la videoconferenza (che le impedisce di essere presente alle udienze), ha letto un testo scritto da lei ed Anna in cui annunciano l’inizio di uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila (condizioni carcerarie equiparabili a quelle della detenzione in regime di 41bis, presente proprio nel carcere dove sono rinchiuse). Ricordiamo che la compagna anarchica Anna Beniamino è prigioniera dal 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta manent”, per cui il 24 aprile è stata emessa la sentenza nel processo di primo grado. E’ stata condannata a 17 anni e altri quattro compagni a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere.
Solidarietà rivoluzionaria con le compagne in sciopero della fame e con tutti gli anarchici prigionieri!

Qui di seguito il testo di Silvia e Anna:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo arrivato via e-mail].

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Italy: Declaration of Silvia and Anna on the beginning of the hunger strike in L’Aquila prison

On the morning of May 29, 2019, in the court of Turin was held the first hearing in the trial against some anarchists for the occupation of Corso Giulio 45 (Turin). One of the defendants is Silvia, arrested on 7 February in the context of the “Scintilla” repressive operation and the eviction of the Asilo Occupato in Turin. The comrade via videoconference (which prevents her from being present at the hearings) read a text written by her and Anna announcing the beginning of a hunger strike against the conditions and restrictions imposed in the AS2 section of the prison of L’Aquila (prison conditions comparable to those of detention under the 41bis regime, present right in the prison where they are locked up). We remind that the anarchist comrade Anna Beniamino is imprisoned since 6 September 2016 for the “Scripta manent” operation, for which on 24 April was issued the sentence in the trial of first instance. She was sentenced to 17 years and four other comrades sentenced between 5 and 20 years of prison.
Revolutionary solidarity with the comrades on hunger strike and with all the imprisoned anarchists!

Here is the text by Silvia and Anna:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text arrived via e-mail].

(it-en) Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Informiamo che il compagno anarchico Luca Dolce detto Stecco è stato trasferito dal carcere di Tolmezzo (in provincia di Udine) al carcere di Ferrara, precisamente nella sezione AS2 dove sono prigionieri i compagni anarchici recentemente condannati nel processo di primo grado per l’operazione “Scripta manent”. Stecco è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici nel contesto dell’operazione repressiva denominata “Renata”.

Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici prigionieri per questa operazione repressiva: Agnese (che da poco era stata trasferita nella sezione AS2 carcere de L’Aquila), Giulio, Roberto (che erano detenuti a Tolmezzo), Andrea e Nicola (che erano detenuti a Ferrara). E’ rimasto in carcere, a causa di altre condanne definitive, solo il compagno Luca Dolce (detto “Stecco”). Mentre un’altra compagna, Sasha, anch’essa arrestata il 19 febbraio e posta fin da subito agli arresti domiciliari, ha avuto quest’ultima “misura cautelare” trasformata in obbligo di dimora e rientro a casa dalle ore 21.00 alle 7.00 del mattino.

Ricordiamo anche che nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis, c. p.) di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva” (art. 270, c. p.). Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

L’indirizzo di Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

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Italy, “Renata” operation: Stecco transferred to the prison of Ferrara

We inform that anarchist comrade Luca Dolce, known as Stecco, was transferred from the prison of Tolmezzo (in the province of Udine) to the prison of Ferrara, precisely in the AS2 section (“High Surveillance 2”) where are imprisoned the anarchist comrades recently sentenced in the first instance trial for the “Scripta manent” operation. Stecco has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists in the context of the repressive operation called “Renata”.

On May 9, five anarchists imprisoned for this repressive operation were transferred to house arrest: Agnese (who had recently been transferred to the new AS2 section in the prison of L’Aquila), Giulio, Roberto (who were detained in Tolmezzo), Andrea and Nicola (who were detained in Ferrara). Only comrade Luca Dolce (known as “Stecco”) remained in prison due to other final sentences. While another comrade, Sasha, who was also arrested on 19 February and immediately placed under house arrest, had this last “precautionary measure” transformed into an obligation to stay and return home from 9.00 pm to 7.00 am.

We also recall that in the month of March, following a court decision that considered the allegations and aggravating circumstances of “terrorism” to be non-existent, has fallen the accusation of “subversive association with the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (art. 270bis) of which a part of the arrested comrades were initially accused, and the hypothesized crime has become that of “subversive association” (art. 270). The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) are unchanged.

The address of Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Italia [Italy]

(it-en) Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Tre mesi dopo il suo trasferimento dall’Ospedale Fernández al carcere di Ezeiza, la compagna Anahí è stata sottoposta agli esami clinici, sedute di fisioterapia e alle visite generali, alcune in carcere e altre in ospedali differenti, con trasferimenti segreti e unità speciali di sbirri per i “terroristi”. Anche se sappiamo che il terrorista è lo Stato.

Ma non grazie al trattamento umano del Servizio Penitenziario Federale o alla volontà del giudice Ercolini o ai Tribunali 1 e 2 di Lomas de Zamora, che l’hanno torturata per tutto il tempo, negandole i trasferimenti clinici, respingendo da un tribunale all’altro la sua richiesta (una richiesta che è stata presentata collettivamente, che non richiedeva le cure mediche solo per Anahì, ma anche per le altre prigioniere, a causa della precaria assistenza medica nella sezione in cui è detenuta) nell’esercizio delle loro funzioni, essenziale per questo sistema di tortura.

Hanno evitato quanto più potevano, e oltre le vie legali è stato necessario sollecitare all’esterno anche con manifestazioni di strada.

Le lesioni di Anahì sono irreversibili, si sta riprendendo dall’intervento di ricostruzione della parte destra del viso, dall’amputazione di varie falangi e da una frattura della clavicola sinistra.
E’ colpita da una infezione facciale, causata dalla protesi, e necessita di un altro intervento per rimuoverla. E invece la stanno imbottendo di antibiotici (per più di 30 giorni di fila), che le hanno devastato lo stomaco. I fili e i bracket [ortodontici, NdT] sulle gengive le provocano ferite in bocca, perciò può assumere solo alimenti liquidi, cosa che non aveva ricevuto per tutto questo tempo. Sta sopravvivendo grazie all’alimentazione inviatale dai compagni e dalla sua famiglia, che rimangono solidali.

E’ importante creare reti di solidarietà e di agitazione per sostenere la salute di Anahì. Sempre PROTEGGENDO LA SUA IMMAGINE E SENZA BANDIERE.

Non ci aspettiamo che lo Stato agisca diversamente da come agisce.
Non siamo vittime di nessuno.
Non chiediamo e non ci aspettiamo giustizia.
Non pubblichiamo foto di nessuno e NON VOGLIAMO CHE CIÒ VENGA FATTO.

ABBASSO I MURI DELLE PRIGIONI!

[Tratto da anarhija.info].

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Argentina, april 2019: Anarchist Prisoner Anahí Salcedo is Finally Receiving Medical Treatment

Three months after her transfer from Fernández Hospital to Ezeiza Prison, comrade Anahí was taken for exams, physiotherapy sessions and general medical consultations- some in prison and others in different hospitals, with secret transfers and special groups of cops for “terrorists”. Although we know that the terrorist is the State.

It was not because of the humanitarian treatment of the Federal Prison Service or the will of Judge Ercolini or Courts 1 and 2 of Lomas de Zamora, who tortured her for all that time, denying her medical transfers, rejecting from one court to another her appeal (an appeal that was presented collectively, not just requesting medical treatment for Anahí but also for other prisoners due to the poor medical conditions of the unit where she is imprisoned) in the performance of their duties, essential for this system of torture.

They avoided it as much as they could, in addition to solidarity presence at the court cases, solidarity demonstrations had to be held in the street as well.

Anahí’s injuries are irreversible, she is recovering from a reconstruction operation to the right side of her face, the amputation of several phalanges and a fracture of the left clavicle.
She is suffering from a facial infection, caused by the prosthesis, and needs another operation to remove it. Instead they pumped her up with antibiotics (for over 30 days in a row) that have caused havoc to her stomach. She has stitches and brackets on her gums that hurt her mouth, so she can only have a liquid diet, which has not been given to her for all this time. She is surviving thanks to the food sent from comrades and her family who remain in solidarity.

It is important to create networks of solidarity and agitation to support Anahí’s health. Always PROTECTING HER IMAGE AND WITHOUT FLAGS.

We do not expect the State to act any differently than how it does.
We are not victims of anything.
We do not ask or wait for justice.
We do not publish the photos of anyone and WE DO NOT WANT IT TO BE DONE.

DOWN WITH THE WALLS OF THE PRISONS!

[Text taken from actforfee.nostate.net].

(it-en) Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.


Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

All’inizio maggio è stata prolungata di altri tre mesi la custodia cautelare compagno arrestato il 29 gennaio 2019. A parte questo, la sua situazione rimane invariata. Si trova ancora detenuto nel carcere di Zurigo e la giustizia continua a giustificare la sua custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini con il “rischio di fuga” e “complicità”.

La posta per il compagno può essere ancora inviata tramite la biblioteca anarchica “Fermento”. In una lettera aperta il compagno aveva scritto ciò che più lo interessa: “Avrei davvero piacere di ricevere notizie e analisi sugli accadimenti in tutto il mondo, pubblicazioni anarchiche (in buste appropriate) e naturalmente lettere di amici e compagni. Capisco il tedesco, il francese, l’italiano, l’inglese e un po’ lo spagnolo e il turco. Ovviamente, i miei accusatori partecipano anch’essi alla lettura di ciò che mi viene inviato”.

Indirizzo:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zurigo
Svizzera

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Per favore, specificate quello che dovrebbe essergli inviato o meno.

[Tratto da anarhija.info].

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Note: The person arrested in Zurich on January 29, 2019 for charges relating to an arson attack on various Swiss army vehicles in Hinwil (Zurich) on September 27, 2015, for an arson attack on the radio antenna for the police communications in Waidberg (Zurich) on July 10, 2016 and for the insertion of posters (the police believe they know a date for this, 16 November 2017) in the window of the Anarchist Ferment Library which presumably invited to cause “damage to property and violence against companies and people who are part of the development of the Bässlergut prison in Basel and the construction of the PJZ in Zurich “, in September 2019 he knowingly collaborated with the Swiss police, drafting and filing a statement in the public prosecution office which makes statements that can be used by the police against a fugitive anarchist comrade and wanted since July 2016 for the same actions. In addition, he turned suspicions to some friends and acquaintances. The former solidarity group has released a text on this miserable affair.


Zurich, Switzerland: Pre-trial detention of the comrade has been extended

The preventative detention of the comrade arrested on 29 January 2019 was extended for another three months early in May. Apart from that, his situation has not changed. He is still imprisoned in Zurich Prison and the law continues to justify his preventive detention with ‘risk of going on the run’ and ‘connivance’ until the investigation is closed.

Mail can still be sent to the comrade through the anarchist library “Fermento”. In a letter made public, the comrade wrote about what interests him in particular: “I look forward to getting news and analyses of what is happening in the world, anarchist publications (to be sent in appropriate envelopes), also of course letters from comrades and friends. I understand German, French, Italian. English and a little Spanish and Turkish. Of course, the prosecution also participates in reading what is sent to me“.

Address:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zürich
Suisse

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Please specify what should be sent on to him or not.

[Taken from actforfree.nostate.net].

(it-en) Torino, Italia: Incendio al carcere, Boba arrestato

Incendio al carcere, Boba arrestato

Nella notte di ieri sera, mercoledì 22 maggio, dopo le ore 23:00 la polizia ha bussato alla porta di Boba, Mitzi e Victor con il pretesto di notificare un avviso orale alla compagna. Una volta dentro però, oltre alle carte per lei hanno sfilato dalle borse anche un mandato di arresto per Boba.

L’episodio sotto inchiesta risale alle prime iniziative messe in campo dopo l’operazione Scintilla, in particolare al saluto nel pratone delle Vallette avvenuto al termine della manifestazione antifascista contro la commemorazione annuale delle foibe. In quell’occasione aveva preso fuoco la pasticceria del carcere. L’accusa è di incendio (art. 423), la cui pena prevista va da tre a sette anni, con l’aggravante (art. 425) di aver commesso il fatto su “edifici pubblici […], destinati a uso di abitazione […], su ammassi di materiale combustibile o esplodente”. Inoltre gli viene contestato il reato di accensioni pericolose (art. 703) per aver usato, secondo l’accusa, un razzo nautico, che tuttavia prevede un pena pecuniaria o l’arresto fino a massimo un anno.

Durante l’operazione la polizia ha effettuato una perquisizione sequestrando tutti i computer presenti in casa. Per assicurarsi di non avere ficcanaso tra i piedi ha richiesto l’intervento di tre volanti che hanno tenuto lontani i primi amici accorsi sul posto.

In attesa di aggiornamenti per chi volesse scrivergli indirizzate lettere e telegrammi a:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Turin, Italia: Fire at the prison, Boba arrested

On the night of Wednesday, May 22, 2019, after 11 p.m., the police knocked on the door of Boba, Mitzi and Victor under the pretext of delivering a verbal warning for the comrade. Once in the house, they also pulled a warrant for Boba’s arrest out of their pockets.

The investigation is linked to the first initiatives taken against the Operazione Scintilla, in particular an episode in the Vallette neighborhood at the end of the anti-fascist demonstration against the annual fascist commemoration of the “Foibe”. That evening, the confectionery of the Vallette prison caught fire. Boba’s charge is arson (art. 423), with a penalty of three to seven years, with the aggravating circumstance (art. 425) that the act was committed on “public buildings […] intended for residential use […], on accumulations of combustible or explosive material”.

In addition, our comrade Boba is accused of the crime of dangerous firing (Art. 703) because, according to the public prosecutor’s office, he used a “nautical missile”, which, however, provides for a fine or imprisonment of not more than one year.

During their break-in, the police searched the house and confiscated all computers in the house.
We are waiting for updates.

Meanwhile Boba’s address, you can write him letters:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino
Italia [Italy]

[Partially taken from actforfree.nostate.net].

(it-en) Brescia, Italia: Aggiornamento sugli arresti

Aggiornamento dal carcere di Canton Mombello di Brescia (24/05/2018):

Oggi il compagno in stato di fermo è stato trasferito a Canton Mombello e messo in cella di isolamento come Juan [anarchico latitante arrestato il 22 maggio]. Al compagno viene imputata l’aggravante di “favoreggiamento alla sottrazione dell’esecuzione della pena”. L’avvocato ha potuto incontrare i compagni e li ha trovati forti e determinati. Attendiamo la sentenza del giudice che dovrebbe arrivare domani e di vedere presto i compagni liberi.

Liber* tutt* – Liber* subito.
Seguiranno aggiornamenti.

[Tratto da roundrobin.info].

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Update from Canton Mombello prison in Brescia, 24 May, 2019:

Today, the detained comrade was transferred to Canton Mombello and placed in solitary confinement as Juan [a fugitive anarchist comrade arrested 22 May, 2019]. The aggravating circumstance of “aiding the abduction of the execution of the sentence” is charged to the companion. The lawyer was able to meet the comrades and found them strong and determined. We await the sentence of the judge who should arrive tomorrow and we await to see the free comrades soon.

All free immediately.
Further updates coming soon.

(it-en) Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Ieri, 22 maggio [2019], è stato arrestato il compagno Juan, “uccel di bosco” da un pò di tempo. Perquisite due abitazioni in provincia di Brescia e due abitazioni di genitori di un compagno e una compagna nell’hinterland bresciano. Si attende la convalida dell’arresto per una delle persone fermate, accusato di favoreggiamento personale (art. 378 c. p.). La modalità nelle prime due abitazioni è la solita degli ultimi tempi: passamontagna, ecc.. Seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere a Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia

Presidio di solidarietà sabato 25 maggio ore 16:30 Carcere di Canton Mombello.
Solidarietà e sostegno a tutti i compagni ancora in carcere.
Liber* tutt*.

[Tratto da roundrobin.info].

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Brescia, Italy, 22 May, 2019: Arrested anarchist comrade Juan

Yesterday, 22 May [2019], comrade Juan was arrested. He was a fugitive from time. Two houses have been searched in the province of Brescia and also two other houses of parents of two comrades in the Brescia hinterland were serached. We expects the validation of the arrest for one of the people stopped, accused of personal abetting (art. 378 of the Italian criminal code). The mode in the first two homes is the usual of recent times: balaclavas, etc.. Updates will follow.

The actual address of Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia
Italia [Italy]

Solidarity protest on saturday 25 May at 4.30 pm at Canton Mombello prison, in Brescia.
Solidarity and support for all the comrades still in prison.
All free.

(en) Italia: Words from anarchist Luca Dolce (“Stecco”) from the prison of Tolmezzo

Note: Anarchist comrade Stecco was arrested on 19th February 2019 in repressive operation ‘Renata’, where seven anarchists were arrested (one of them was immediately put under house arrest) and accused according to articles 270bis (four of them) and 280 (all) of the penal code, plus related offences referring to direct actions that took place in the Trentino region over the past two years. In March judges of the court of review decided that the charges that had been pressed initially were non-existent, dropping the aggravating circumstance of ‘terrorism’. The imprisoned comrades are being held in AS2 units in the prisons of Ferrara, Tolmezzo and L’Aquila. [Update: all the anarchist comrades involved in operation ‘Renata’ are now under house arrest with all the restrictions. Only Stecco remains in prison due to previous sentences]

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Words from Luca Dolce known as “Stecco” from the prison of Tolmezzo

Dear comrades,

The time has come for me to say something about what happened in February.

Less than two months have passed since our arrest with operation ‘Renata’, and I can say that I’m calm and strong, as sure as ever that the struggle continues in spite of the blows inflicted by the State.

My arrest in Turin, in the vicinity of Corso Giulio, took place at around 5pm quite peacefully. As I was leaving the comrade I had been with, I noticed a typical plain clothes policeman in front of me at a tram stop; a few seconds later I found myself surrounded. I can say that all this happened in great tranquillity, and with annoying ‘kindness’ I’d say, unlike the way my comrades in Trentino were treated.

Before being moved to Trento I thought that my arrest was due to pending proceedings whose conclusion I’d been expecting for a while. I did perceive something strange: too many people wearing badges in that corridor of the Turin police station. Only at the first visit of the lawyer did I find out that measures alternative to prison had been confirmed on the very day of my arrest. A mere coincidence? Anyway, at around 8pm they gave me a warrant to search me and the house where I live. Obviously I noted ‘our’ fatal 270bis, 280bis and a string of other offences. At that moment the dates and places in the list were incomprehensible, but my reaction was. While I was reading, I was not surprised at what was happening; no agitation or palpitations, but the simple certitude of my ideas and convictions, the certitude of having always struggled for ideals of justice, freedom, equality among all men and women.

So, in this strange tranquillity I faced the journey at 70 km an hour to Trento along with four ROS officers. As soon as we got to the carabinieri barracks in Trento, at around 2am, I became aware of the vastness of the operation. The barracks was a hive of men and women both in uniform and not, huge folders, papers and crap papers.

It is the third time in 8 years that the State has accused me of ‘terrorism’ along with many of my comrades, and I know the procedure a little, even if this time I’m one of the ones who ends up in jail. As they got us out of the barracks, everything had been well arranged: sirens and flashes set up for photos for miserable journalists stationed along the road. I understood that the anarchist-hunt had been studied in the most disgusting details so as to make an impression on those above, whose speeches against freedom – today sadly backed by many of the exploited – are being strengthened and promoted in the spotlight.

Another conviction that kept me and keeps me tranquil is that whatever happened and will happen to me, not only my comrades are there for me, they have the strength to react to this latest attack. Breathing the atmosphere in Turin gave me strength, even if only for a short time. The same strength that has spread in many other places from the comrades and people in solidarity. The feeling of a tenacious, determined atmosphere can only be good for all, in spite of the difficulties of recent times. The cascade of telegrams and letters we received confirmed my sensations.

For many years I’ve thought about what my comrade Roberto said: ‘I’ve always known it, to struggle for freedom also means to risk losing it’. Simple, clear and above all true words. Now that I’m in prison, I see and hear things that had escaped my attention (my first two short experiences in prison were only a foretaste of what I’m experiencing now). Now I can see much of what I had been thinking during these years of struggle actually happening. To be here in Tolmezzo means to see how the State and its repressive apparatus are constantly working and updating the ways of isolating those who persist in struggling against it. And the conditions inflicted on our comrades in L’Aquila, in that Hybrid between AS2 and 41bis are even harsher.

They want to relieve this prison [L’Aquila] from the notoriety of being a place of torturers and thugs gained at the time of ex-governor Silvia Dalla Barca, even if those brutes are still there. Only the prisoners are now for the most part in AS and are from southern Italy, no longer isolated foreigners who had anything inflicted on them without anybody knowing. The tactic is now a different one. The prison is all split up into various categories: mafia here, mafia there, 41bis, social prisoners, Islamists, anarchists, etc. A tactic that seems to work, if you think that among the few ‘social prisoners’ there are some came to blows for racist insults and various prejudices, to great advantage of the Direction. I think that understanding the evolution of the prisons, their history, the changes in the law, the way investigations are being carried out, not only against us anarchists, is very useful to understand what to say and do today inside and outside.

Today is 25th April [the official day of Italy’s liberation from nazi-fascism was 25th April 1945]. Some prisoners asked me if I was celebrating and it was interesting that in a few minutes everybody agreed that there has been no liberation. The history of the partisan movement is very complex. I can show respect for that struggle, but I take sides too. If I think of that struggle, I think of comrades such as Pedrini, Tommasini, Mariga, Mariani and many others, who had struggled against fascism and the State well before September 8 [8th September 1943: Italy signed an unconditional armistice with the Allies following the downfall of Benito Mussolini in July] and well after April 25. Most importantly, they didn’t struggle for political and power reasons, they didn’t betray the goals that many youths, men and women had set with their sacrifice. It’s also thanks to those comrades, to their experiences, to their stories, that I now have the knowledge to face prison with strength and dignity. For me there exists a subterranean thread that unites me to those comrades, not because I have the same courage – I have never felt on my skin many of the things they experienced – but because I’m humbly trying to carry out the same struggle and ideas. I find it hypocritical that every year in newspapers such as Corriere della Sera, a great photographer like Robert Doisneau is remembered, as he falsified documents for the French Resistance movement during the war, and at the same time those who escape from the concentration camps financed by the West today are condemned and criminalized, locked up in these camps because they don’t have documents and only by escaping and false documents can they try to get away from the authorities and remain free. This day [April 25] mirrors the hypocrisy of the society we live in, where everything can be the opposite of everything else.

These are sad times. News of indiscriminate massacres follow one another in agonizing sequence. Events in Libya, Sri Lanka, New Zealand, Venezuela and all those kept hidden are on the same side of the coin of other massacres perpetrated by various armies all over the world. All of these events speak of indiscriminate, summary, barbarous deaths, inflicted not for aims of emancipation, but to brutalize life for subjugation and power.

In this context of wars and social changes of various kinds, yet again the anarchist movement in its history is being accused of ‘terrorism’. This accusation is a grave offence, and is aimed at denigrating our ideas and methods. The State, which uses the dirtiest and most atrocious methods, out of fear or necessity sets out to strike the more conscious of the exploited who struggle. Anarchists have defended themselves from these attacks in many ways by reaffirming the rightness of their ideas and practices over time.

Now I too want to have a say. Isolation and this cell can’t keep me silent. I’ll never lose the will to seek clarity where the worst confusion reigns. To do so, I’ll mention the deeds and words of a few anarchists.

For many years in Russia anarchists, and not only, have been killed, tortured, their propaganda silenced, family members arrested. In 2001 young anarcho-syndicalist Nikita Kalin was killed by a gunshot in the head because of his activity in the factory where he worked. Many others have been struck by  ferocious repression carried out by the State and its fascist servants, who have not ceased to increase in numbers in recent years. On 31st October 2018, at 8:52 in Arkhangelsk, a young anarchist, Mikhail Zhlobitsky, died ripped apart by his bomb in the premises of the regional Direction of FSB (Russian secret services). Three officers were injured and the building was damaged. This dramatic event makes us understand that on the one hand we lost a courageous comrade and on the other the blame for what happened is the State’s. If ideas and freedom are put aside, they will react with the most courageous and determined men and women. It is social conditions that cause such events to occur. And this fact is not ‘terrorism’. Now we can mourn the lost comrade, but even more understand that the struggle must continue till deeds such as these are no longer necessary.

On 20th September 1953 an article by Mario Barbari appeared in the anarchist paper Umanità nova, where the comrade discussed a book by Giuseppe Mariani concerning the Diana episode in 1921 [on 23rd March 1921 a group of Milanese anarchists placed a bomb outside the city’s Diana Theatre, with the intention of striking police chief Gasti, who was believed to be in an apartment above the theatre. The explosion caused 21 dead and many more injured but the intended target was unharmed]: ‘And isn’t the tyrant a ravenous lion – always craving conquest– when in his despotic brutality he doesn’t spare any means against those who try to free themselves from tyranny in the fear that others become aware of the reality that is crushing them? The tyrant is therefore the genuine expression of violence, and those who fight him, are fighting against violence’.

We anarchists have to set a measure that always distinguishes us from those who use violence for their evil purposes. Malatesta called it ‘moral gymnastics’, thanks to which the meaning of revolutionary violence is different from that of the violence used by the State through its instruments and servants. One of our tasks is to bring clarity to this society based on violence, to struggle so that brutality is at last replaced by fraternity and solidarity for all humankind. Perhaps today staying human is the most difficult battle;  getting away from the hatred that surrounds us is even more difficult. If we succeed our goals will be able to emerge with strength and lucidity.

With their accusations they want to throw us in a basket whose contents are more than rotten; instead we must remain uncorrupted in the face of barbarity.

Barbani continued: ‘Therefore it’s no longer a question of violence or non-violence; of loving or hating; of understanding or pitying; but a question of struggling strenuously with all our energy of conscious beings in order to extirpate tyranny and eliminate the yoke of material and spiritual slavery; and for this we incite each one to understand themselves in order to understand others at the same time. If tomorrow a new dawn finds us present in the reality of a revolt of the oppressed and human outcasts, we won’t disdain to be present in the uproar of barricades and even then we will be sure we are not committing violence, but are fighting violence!’

The book Memorie di un anarchico [memories of an anarchist] by Giuseppe Mariani has made me think deeply many times, helping me to gain clarity about practices and methods. I end this discourse with the words of Gigi Damiani, from the introduction to Mariani’s book: ‘… But history teaches us that there are times when violence becomes a social necessity. Only it is necessary, as far as possible, that it does not strike blindly or make the humble pay for the guilt of the great’.

I think that at the present moment, sadly also thanks to the State’s blows against our movement, we have the chance to talk about our ideas, practices and dreams again with even more strength. Spaces, however small, are opening up and we have to criticize reformist movements and those in bad faith. In recent months many people have been questioning various issues concerning the direction that society is taking, especially with demonstrations of opinion that unfortunately have a defensive, reformist character that we cannot share. It’s up to us, to those who agree, to create cracks and stimulate reality so that this tenuous revival of awareness goes to the roots of social problems and it doesn’t let itself be deceived by words such as democracy-rights-progress-civilization. Let clarity and our practices become fundamental in succeeding in creating a balance of strength necessary to make the State and the bosses step back from their intents. Here too healthy gymnastics is necessary.

And if prosecutors beneath suspicion such as Raimondi and the police chiefs in Turin and Trento are surprised at the solidarity expressed to us anarchists, inviting so-called civil society to stay away from us, it means that the path is right, and they can only make me happy. Our struggle, propaganda, practices frighten those who should be frightened somehow, even if in small part.

I thank with all my heart all the comrades who in recent months have been taking on many burdens in order to carry on the struggle and solidarity with all of us in prison. I thank all those who carry on the debate and the growth of our ideas in meetings, magazines, analyses.

My sincere closeness goes to the comrades under investigation and imprisoned following the ‘Scripta Manent’, ‘Panico’, ‘Scintilla’ trials and all the comrades imprisoned in jails everywhere.

My deepest worry goes to anarchist comrade Anahi Salcedo, locked up in Argentina in precarious physical conditions and without adequate medical care.

Fraternal greetings to the comrades on the run who are walking through the streets of the world.

Once again:
For the Social Revolution, for Anarchy

Prison of Tolmezzo, 25th April 2019
Luca Dolce known as Stecco

[Translation from actforfree.nostate.net].
[Per lo stesso testo in italiano cliccare qui].

(it-en) Torino: Contro la videoconferenza

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/deflaringe-copy.jpgContro la videoconferenza

Silvia sarà in videoconferenza il 29 maggio per la prima udienza del processo per l’occupazio di corso Giulio.
Arrestata il 7 febbraio a seguito dell’operazione Scintilla e dello sombero dell’Asilo, e detenuta dal 6 aprile insieme ad Anna nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila.
La videoconferenza nega la possibilità di presenziare in aula e viene utilizzata sempre più spesso, anche come strumento di ulteriore isolamento.

Sempre a fianco di Silvia, Anna e di ogni recluso.

Presidio al tribunale di Torino mercoledì 29 maggio alle ore 9.30.

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Against videoconference

Silvia will be videoconferencing on May 29th for the first hearing of the trial for the occupation of corso Giulio in Turin.
Arrested on 7 February following the “Scintilla” repressive operation and the eviction of Asilo Occupato, and held since 6 April together with Anna in the maximum security prison of L’Aquila.
Videoconferencing denies the possibility of attending the courtroom and is used more and more often
, also as a tool for further isolation.

Always alongside with Silvia, Anna and every recluse.

Protest on Wednesday 29 May at 9.30 am, in front of the court of Turin.

(it-en) 21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

Apprendiamo dell’arresto dei compagni anarchici Natascia, Beppe e Robert, avvenuto il 21 maggio ed eseguito dai carabinieri del ROS nell’ambito di una operazione repressiva chiamata “Prometeo”. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. I media di regime riferiscono che l’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo e Sparagna (quest’ultimo è il pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Continue reading

(it-en) Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Martedì sera [14 maggio 2019] hanno scarcerato Marco e Stefano [arrestati il primo maggio a Parigi]. Hanno entrambi il controle judiciaire (firme) fino al 23 maggio (giorno del processo), il divieto di lasciare la Francia, il divieto di entrare nella città di Parigi. Stanno bene, sono a casa di amici fuori Parigi.

[Tratto da roundrobin.info].

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France: Marco and Stefano released from prison

On Tuesday evening [May 14, 2019] Marco and Stefano were released from prison [arrested on May 1 in Paris]. They both have the judiciaire control (signatures) until May 23 (day of the trial), the ban on leaving France, the ban on entering the city of Paris. They’re fine, I’m at a friend’s house outside Paris.

(it-en) Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Il compagno anarchico sardo Davide Delogu, recentemente trasferito nel carcere di Rossano Calabro, informa che sarà presente all’udienza che si terrà a Siracusa il 30 maggio per le accuse inerenti la sua tentata evasione dal carcere di Brucoli (ad Augusta, in Sicilia) del primo maggio 2017. Questa udienza sarà in aula e ritiene che, per il momento, il processo si terrà a porte aperte (stando a quanto ha scritto però non fa riferimento ad alcun orario specifico). Chiede che questo aggiornamento venga divulgato.

Per scrivergli:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)

[Tratto da roundrobin.info].

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Update concerning to Davide Delogu and about the trial for the attempted evasion of 2017

The sardinian anarchist comrade Davide Delogu, recently transferred to the prison of Rossano Calabro, informs that he will be present at the hearing that will be held in Syracuse on May 30th for accusations regarding his attempted escape from the prison of Brucoli (in Augusta, Sicily) of 1st May 2017. This hearing will be in the courtroom and believes that, for the moment, the trial will be held open (according to what he wrote, he does not refer to any specific timetable). He requests that this update be disclosed.

To write him:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)
Italia [Italy]

(it-en-fr) E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

Questa mattina polizia, vigili, proprietaria e ditta incaricata hanno sfondato la porta della Biblioteca anarchica Disordine e provveduto a sostituire il lucchetto. Nei prossimi giorni dovremmo riuscire a recuperare tutto quanto vi era all’interno nonostante la richiesta della proprietaria alla stessa ditta di accumulare tutto il materiale, consegnarlo ad un deposito e murare l’appartamento. Contestualmente
hanno tentato di sgomberare anche un occupante dello stabile accanto creando un varco nel muro ed entrandogli in casa, nonostante viva in quella abitazione da quasi trent’anni.
Il progetto della biblioteca anarchica era nato esattamente tre anni fa. Il mostro della gentrificazione era da tempo una minaccia. I libri e uno spazio anarchico verranno probabilmente sostituiti da sale idromassaggio, resort di lusso, suite e quant’altro e questo ci fa non poca rabbia. E uno degli ultimi quartieri ancora vissuti di Lecce sarà in mano al delirio di onnipotenza di una speculatrice palazzinara ammanicata con vari amministratori comunali e che lo trasformerà
completamente.
Ma tant’è. Ci siamo assunti il rischio e siamo pronti a ricominciare. Il progetto continua….
Resta confermata la rassegna di film in programma in queste settimane
nella piazzetta delle Giravolte e di cui alleghiamo il programma.

Anarchici della Disordine, Lecce 15/5/2019

https://roundrobin.info/wp-content/uploads/2019/05/cineforummaggio.jpg

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Anarchist occupied library “Disordine” in Lecce has been evicted

This morning police, police, owner and company contracted have broke down the door of the Anarchist Library “Disordine” and provided for replace the padlock. In the coming days we should be able to recover everything there was in spite of the request of the owner of the same company to accumulate all the material, deliver it to a warehouse and wall up the apartment. Simultaneously they tried to evict an occupant from the building next door as well creating a gap in the wall and entering the house, despite living in that house for almost thirty years.
The anarchist library project was born exactly three years ago. The monster of gentrification had long been a threat. Books and one anarchist space will probably be replaced by whirlpool rooms, luxury resort, suites and more and this makes us not little anger. And one of the last neighborhoods still lived in Lecce will be in the hands of the delirium of omnipotence of a building speculator handcuffed with various municipal administrators and that will transform it completely.
But so is it
. We have taken the risk and are ready to start again. The project continues…
The projection review of films scheduled in recent weeks remains confirmed in the Piazzetta delle Giravolte and of which we attach the program.

Anarchists of Disordine, Lecce, May 15, 2019

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Lecce (Italie) : La bibliothèque anarchiste occupée « Disordine » a été expulsée

Ce matin, la police, des vigiles, le propriétaire et l’entrepreneur en charge ont défoncé la porte et changé la serrure de la bibliothèque anarchiste Disordine. Dans les prochains jours, nous devrions réussir à récupérer tout ce qui se trouvait à l’intérieur malgré la demande du propriétaire à la même entreprise d’accumuler tout le matériel, de le livrer à un entrepôt et de murer l’appartement. Dans le même temps, ils ont tenté d’éxpulser le seul occupant de l’immeuble voisin en créant une brèche dans le mur et en pénétrant dans la maison, bien qu’il y habite depuis presque trente ans.
Le projet de bibliothèque anarchiste est né il y a exactement trois ans. Le monstre de la gentrification était depuis longtemps une menace. Les livres et l’espace anarchiste seront probablement remplacés par des jacuzzi, résidences de luxe, des suites, et plus encore, et cela nous provoque pas qu’un peu de rage. Et l’un des derniers quartiers de Lecce sera entre les mains du délire de toute-puissance d’une promotrice immobilier haut-plaçée avec divers administrateurs municipaux et qui va le transformer complètement.
Mais voilà. Nous avons pris le risque et nous sommes prêts à recommencer. Le projet continue…
La programmation des films prévus pour ces prochaines semaines est maintenue  place de la Giravolte et dont nous joignons le programme.

Des anarchistes de Disordine, Lecce 15/5/2019

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(en) Italy: About the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgAbout the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

About the sentence in “Scripta Manent” trial:

On April 24, the Turin Assise Court issued the first instance sentence for the “Scripta Manent” trial (which followed the repressive operation for which five comrades had been arrested on September 6, 2016, and two others had received notification of pre-trial detention while they were already in prison for the attack against Roberto Adinolfi of May 7, 2012). Continue reading

(it-en-fr) Italia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/tettoasilo.jpgItalia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

In attesa di altre notizie, apprendiamo da un messaggio che il giorno 6/5/2019 Beppe e Anto sono stati liberati dal carcere di Ferrara con le firme.

Liberi tutti! Libere tutte! Continue reading

(it-en) Aggiornamenti riguardo l’operazione “Renata”

Aggiornamenti riguardo l’operazione “Renata”

Il 7 maggio, a Trento, si è svolta l’udienza di “appello cautelare” (una specie di appello del Riesame) per i compagni e le compagne arrestati il 19 febbraio [2019]. I compagni in carcere – a parte Stecco, che rimane detenuto per un altro definitivo di pena – sono ora ai domiciliari (con tutte le restrizioni). Sasha, che era già ai domiciliari, ha l’obbligo di dimora a Rovereto e il rientro a casa fra le 21 e le 7. Continua la mobilitazione in vista del processo. E la solidarietà per i compagni ancora in carcere, soprattutto per le compagne a L’Aquila, a cui deve andare tutto il nostro sostegno. Un pensiero particolare anche ai compagni dell’operazione “Scripta manent” colpiti da pesanti condanne, solidarietà e forza!

compagne e compagni del Trentino

[Tratto da romperelerighe.noblogs.org].

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Updates regarding the “Renata” operation

On 7 May, in Trento, a “precautionary appeal” hearing was held (a kind of appeal by the Review) for the comrades arrested on 19 February [2019]. Apart for Stecco, who remains detained for another definitive sentence, the comrades in prison are now under house arrest (with all the restrictions). Sasha, who was already under house arrest, has an obligation to stay in Rovereto and return home between 9.00 pm and 7.00 am. Mobilization in view of the trial continues. And the solidarity for the comrades still in prison, especially for the companions at L’Aquila, to whom all our support must go. A special thought also to the companions of the operation “Scripta manent” hit by heavy sentences, solidarity and strength!

comrades of Trentino

(it-en) Aggiornamento sull’operazione “Renata”: trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e

Aggiornamento sull’operazione “Renata”: trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e

Il 9 maggio sono stati trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e anarchici/e prigionieri/e dal 19 febbraio 2019 a seguito dell’operazione “Renata”. Sono Agnese Trentin (che da poco era stata trasferita nella sezione AS2 carcere de L’Aquila), Giulio Berdusco, Roberto Bottamedi (che erano detenuti a Tolmezzo), Andrea Parolari e Nicola Briganti (che erano detenuti a Ferrara). Resta in carcere, a causa di altre condanne definitive, il compagno Luca Dolce (detto “Stecco”). Mentre un’altra compagna, Sasha, anch’essa arrestata il 19 febbraio e posta fin da subito agli arresti domiciliari, ha avuto quest’ultima “misura cautelare” trasformata in obbligo di dimora e rientro a casa dalle ore 21.00 alle 7.00 del mattino. I/le compagni/e erano inizialmente accusati/e di “associazione sovversiva con la finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis c. p., in quattro persone) e di “attentato con finalità di terrorismo” (art. 280, tutti), più altri reati correlati (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”), perché ritenuti/e responsabili di alcune azioni dirette avvenute in Trentino negli ultimi due anni. Successivamente è caduta l’aggravante di terrorismo, quindi l’accusa principale è divenuta di “associazione sovversiva” (art. 270 c. p.).

Ecco l’indirizzo di Stecco:

Luca Dolce
Casa Circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (Ud)

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Update about “Renata” operation: five comrades were transferred to house arrest

On May 9, five anarchist prisoners from February 19, 2019 following “Renata” repressive operation were transferred under house arrest. They are Agnese Trentin (who had recently been transferred to the AS2 prison section of L’Aquila), Giulio Berdusco, Roberto Bottamedi (who were detained in Tolmezzo), Andrea Parolari and Nicola Briganti (who were detained in Ferrara). Comrade Luca Dolce (known as “Stecco”) remains in prison because of other final sentences. While another comrade, Sasha, who was also arrested on 19 February and immediately placed under house arrest, had this last “precautionary measure” transformed into an obligation to stay and return home from 9.00 pm to 7.00 am, with the obligation to stay in the municipality of residence. The comrades were initially accused of “subversive association with the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (art. 270bis c. p., in four persons) and of “terrorist attack” (art. 280 c. p., all), plus other related crimes (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”), because they are considered responsible for some direct actions taken in Trentino in the last two years. Subsequently the aggravating circumstance of terrorism fell, therefore the main accusation became of “subversive association” (art. 270 c. p.).

Here the address of Stecco:

Luca Dolce
Casa Circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (Ud)
Italia [Italy]

(it-en) Italia: Aggiornamenti dal Veneto

Italia: Aggiornamenti dal Veneto

Resoconto e aggiornamenti sulla compagna e i compagni che lo scorso 29 marzo [2019] sono stati fermati a Rondissone, nei pressi di Torino, e quindi arrestati per “porto di materiale esplodente in luogo pubblico”.

Al momento sono tutti e 4 agli arresti domiciliari con le massime restrizioni, cioè non possono né vedere né parlare con persone esterne ai propri familiari/conviventi.
In totale, si sono fatti 5 notti in carcere (alle Vallette) perché all’interno della macchina su cui viaggiavano sono stati rinvenuti 7 petardi, che nelle carte vengono definiti di “potenza micidiale” e via  dicendo. In sostanza, i compagn* sono ritenuti socialmente pericolosi per questo motivo e ciò giustifica la misura dei domiciliari.
Giovedì 11 aprile c’è stata una perizia balistica sul contenuto dei petardi volta a dimostrare che sono oggetti “illegali”, di categoria f4 e quindi vietati a chi non ha il permesso. Al momento non ci sono notizie sull’esito della perizia.
In questa storia, ci sono state numerose irregolarità dal punto di vista giuridico che l’avvocato ha denunciato. Infatti, sono stati tratti in arresto venerdì notte, lunedì mattina hanno avuto l’udienza di convalida degli arresti nella quale il pm ha chiesto la detenzione in carcere, mentre il gip non ha convalidato l’arresto, ma ha comunque risposto alla richiesta del P. M. con gli arresti domiciliari.
I ragazzi avrebbero dovuto uscire dal carcere lunedì in giornata, invece sono stati trattenuti fino a mercoledì e scarcerati dopo l’interrogatorio di garanzia che si è svolto fuori tempo massimo, ovvero oltre i limiti consentiti dalla stessa legge. Inoltre, l’avvocato per ben due volte non è riuscito ad accedere agli atti e non ha potuto visionare il procedimento fino a mercoledì mattina.
In seguito, son stati scortati tutti e 4 a bordo di un blindato della penitenziaria, che li ha accompagnati uno ad uno nelle loro abitazioni tra Padova e Vicenza.
Un paio di considerazioni a mente fredda.
Questa vicenda ha degli aspetti assurdi e non è stato facile comprendere ciò che stava succedendo, nemmeno i compagn* ne erano consapevoli. In un altro periodo, probabilmente sarebbero stati fermati e poi rilasciati al termine del corteo, oppure arrestati e liberati lunedì con processo per direttissima, come spesso accade in queste situazioni.
L’aria che tira è sicuramente molto pesante e la repressione è la quotidianità per chi lotta, il corteo del 30 a Torino e gli arresti più altri fermi preventivi che ci sono stati ne sono l’esempio.
Mantenere questo clima di tensione è funzionale a spezzare la grandissima solidarietà che si è creata attorno all’Asilo Occupato e ai compagni arrestati in questi ultimi mesi. Non c’è quindi da stupirsi se, in questo contesto, 4 ragazz* presi il giorno prima del corteo, prima ancora di arrivare in città, siano stati arrestati e tutto ciò che comporta.
Al momento è stato presentato ricorso al tribunale del riesame che entro 20 giorni è chiamato ad esprimersi in merito alle misure cautelari.
Per il resto, i compagn* stanno bene e l’esperienza in carcere ha permesso loro di ricevere supporto dalle persone che hanno conosciuto.
Seguiranno altri aggiornamenti e contributi.

Chi lotta non è mai solo!

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Updates from Veneto

Report and updates on the comrades who were stopped on 29th March in Rondissone, near Turin, and arrested for ‘transport of explosive material in a public place’.

At the moment all four arrested are under house arrest with maximum restrictions, that is to say they can’t see or talk to anyone other than their family or partners.

They spent 5 nights in prison (Le Vallette) because in the car they were in 7 firecrackers were found, which the court papers describe as being of ‘lethal force’ and so on. Basically, the comrades are considered socially dangerous for this reason, hence the measure of house arrest.

On Thursday 11th April there was a ballistic examination of the content of the firecrackers aimed at demonstrating that the latter are ‘illegal’ objects, f4 category, so forbidden to anyone without permission. At the moment there’s no news of the result of the examination.

There are numerous irregularities in this story from a judicial point of view, which the defence lawyer has denounced. In fact, the comrades were arrested on Friday night and on Monday morning at the hearing to validate the arrests the prosecutor asked for their remand in custody whereas the investigating judge didn’t validate the arrests and responded to the prosecutor’s request with house arrest.

The comrades should have got out of jail on Monday, but  were kept inside until Wednesday and only released after the guarantee questioning, which took place after the time limit had expired, that is to say beyond the limit allowed by the law itself. Moreover, on two occasions the defence lawyer had no access to the papers and couldn’t examine the proceedings until Wednesday morning.

Then the 4 comrades were escorted in a prison armoured vehicle, which took them to one of their homes between Padua and Vicenza.

A couple of considerations with a cold mind.

This affair has absurd aspects and it wasn’t easy to understand what was going on, even the comrades didn’t know. In the past they would have been stopped and then released at the end of the demonstration, or they would have been arrested and released on the Monday morning with a summary trial, as often happens in this kind of situation.

The current atmosphere is certainly very heavy and repression is a daily occurrence for those who struggle, as shown by the demonstration on the 30th in Turin and other arrests and preventive arrests.

To keep up this atmosphere of tension it is functional to break down the massive solidarity that formed around Asilo and the comrades recently arrested. So it’s not surprising that in this context 4 comrades stopped the day before the demo, even before they reached the city, were arrested with all the consequences.

An appeal was submitted to the court of review, which is to decide about house arrest in 20 days.

For the rest, the comrades are doing well and the experience in prison allowed them to have the support of people they met there.

More updates and contributions to follow.

Those who struggle are never alone!

[From actforfree.nostate.net].

(it-fr-en) Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Il 19 aprile l’anarchico Evgenij Karakašev di Eupatoria [Crimea, ndt] è stato condannato dal tribunale distrettuale militare della Ciscaucasia, a Rostov sul Don, per istigazione al terrorismo attraverso il social network russo “Vkontakte”.

Il tribunale lo ha condannato a 6 anni di carcere. Gli è anche stato vietato di gestire siti internet per 2 anni. Evgenij Karakašev ha reagito tranquillamente al verdetto. La procura russa aveva chiesto 9 anni di carcere per Karakašev. Il suo avvocato presenterà ricorso contro la decisione del Tribunale militare.

Questa è sola l’ultimo di una serie di episodi nei quali FSB [Servizio Sicurezza Federale, ntd] ha fatto uso sistematico della tortura per costringere gli arrestati a firmare confessioni false in modo da fabbricare “cospirazioni terroriste” coinvolgendo gli attivisti.

Il 1° febbraio 2019 gli agenti del FSB, l’apparato russo per la sicurezza statale, discendente dal KGB, hanno arrestato una dozzina di persone in tutto il paese, nell’ultima ondata della loro campagna repressiva contro gli anarchici accusati. Dopo averli brutalmente torturati nel corso delle successive 24 ore, per costringerli ad accettare le dichiarazioni incriminanti, ne hanno rilasciati 11. Il dodicesimo arrestato, Azat Miftakhov, era temporaneamente scomparso all’interno del sistema legale, mentre il FSB aveva continuato a torturarlo e impedendo l’accesso del suo avvocato.

[NdT: per informazioni e/o sostegno scrivere a Croce Nera Anarchica Mosca, e-mail: abc-msk at riseup.net]

Pubblicato in avtonom.org.

[Tratto da anarhija.info].

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Russie : Des nouvelles des procès contre des anarchistes

Le 19 avril, l’anarchiste Yevgeny Karakashev, d’Yevpatoria [en Crimée; NdAtt.], a été reconnu coupable par le tribunal militaire du district du Caucase du Nord, à Rostov-sur-le-Don, dans une affaire pour “incitation à la perpétration d’activités terroristes” via le réseau social russe « Vkontakte ».

Le tribunal l’a condamné à 6 ans de colonie pénitentiaire. Il a aussi l’interdiction de gérer des sites web pendant 2 ans. Yevgeny Karakashev a réagi calmement à la lecture du verdict. Le bureau du Procureur russe avait initialement demandé pour Karakashev 9 ans de colonie pénitentiaire. Son avocat fera appel de la décision du Tribunal militaire.

Ceci n’est que le dernier d’une série de cas au cours desquels le FSB a systématiquement utilisé la torture pour forcer les personnes arrêtées à signer des faux aveux, afin de fabriquer des « complots terroristes » impliquant des activistes.

Le 1er février 2019, les policiers du FSB, l’appareil de sécurité de l’État russe héritier du KGB, ont arrêté une douzaine de personnes au cours de la dernière vague de leur campagne de répression contre les anarchistes, à travers tout le pays.
Après les avoir brutalement torturés pendant les 24 heures qui ont suivi, afin de les forcer
à accepter des déclarations qui les incriminent, 11 d’entre eux ont été libérés. Le douzième arrêté, Azat Miftakhov, a disparu pendant un moment dans les méandres du le système judiciaire, pendant que le FSB continuait à le torturer et refusait que son avocat lui rende visite. […]

[Depuis attaque.noblogs.org].

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Update on the Trials of Russian Anarchists

On April 19, the anarchist Yevgeny Karakashev from Evpatoria was convicted by the North Caucasian District Military Court in Rostov-on-Don in the case of Calls for Committing of Terrorist Activity in the Russian social network “Vkontakte”.

The court sentenced him to 6 years in a penal colony. He also has a 2-years ban for management of web-sites. Yevgeny Karakashev calmly reacted to the verdict. The Russian prosecutor’s office had originally requested for Karakashev 9 years in a penal colony. His lawyer will appeal against the decision of the Military Court.

This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

On February 1, 2019, officers of the FSB, the Russian state security apparatus descended from the KGB, arrested a dozen people in the latest wave of their campaign of repression against accused anarchists throughout the country. After brutally torturing them over the following 24 hours in order to force them to agree to incriminating statements, they released 11 of them. The twelfth arrestee, Azat Miftakhov, temporarily disappeared within the legal system while the FSB continued torturing him and refusing his lawyer access to him. This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

How to help: Comrades are collecting money for Yevgeny’s lawyer work on the appeal and to support Yevgeny in prison. Transfer money on Paypal – abc-msk@riseup.net – please mention “for Yevgeny Karakashev”

From https://avtonom.org.

[English text from www.amwenglish.com].

(it-en) 10 anni: Chiamata internazionale per l’agitazione e l’azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales

10 anni: Chiamata internazionale per l’agitazione e l’azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales

“Cercherò a rischio della mia vita, la migliore, l’autentica libertà…”.
Mauricio Morales

Dieci anni fa, il 22 maggio 2009, un ordigno esplosivo trasportato dal compagno anarchico Mauricio Morales esplodeva accidentalmente prima di essere stato collocato nella Scuola di Gendarmeria a Santiago, in Cile, facendosi sentire nei cuori neri. Ha reso questa istituzione e coloro che la compongono visibili come un obiettivo da colpire, generando così uno stretto rapporto di solidarietà tra prigionieri e azione. Ma quella volta il nemico non era stato colpito, quella volta il boato non aveva scosso l’infrastruttura dei carcerieri; quella volta, durante le prime ore del mattino, la potente esplosione aveva tolto la vita a Mauri.

Velocemente gli avvoltoi delle varie polizie, magistrati, giornalisti e ministri arrivarono a rovistare e a banchettare nel sangue e sul corpo di Mauri. In quella occasione la morte di un anarchico era un pretesto per sviluppare nuovi attacchi nella caccia reperessiva agli ambienti anti-autoritari.

Da allora il ricordo ha percorso diversi sentieri in lingue differenti, continenti, dalle strade alle parole, azioni e incendi. Il suo ricordo è rimasto vivo nell’azione multiforme che ci tiene legati ai nostri morti. E’ con questi gesti che l’ingranaggio dell’oblio, del silenzio e del pentimento è stato continuamente attaccato e sabotato, impedendo che le decisioni del compagno Mauricio Morales fossero divorate dal tempo o dal vortice dell’eccessiva informazione.

Sono trascorsi 10 anni, è vero che talvolta sembra un’eternità e a volte solo una manciata di secondi. Oggi ritorniamo con fermezza ai gesti che sono diventati permanenti durante questi anni, cercando di infondere nuove energie e trasformarle in un ottimo motivo per affilare il nostro rifiuto di questo mondo: oggi come ieri, la memoria è attacco. Non stiamo cercando di contribuire ad una esasperante, spettacolare e super-eroica immagine del nostro compagno. Come sempre, Mauri era una delle persone che rifiutano questo mondo, un compagno, non un’icona, che usando il proprio ingegno e la propria volontà ha deciso di realizzare l’azione scontrandosi con questa realtà imposta. Quella notte avrebbe potuto essere lui o un altro/a compagno/a ad aver deciso di armarsi con le proprie negazioni.

Solleviamo una memoria anarchica e iconoclasta, che lontana dal ricercare una continua riaffermazione o una disputa amara attorno alla proprietà del ricordo, è diretta in maniera offensiva contro questo mondo.

Invitiamo i vari compagni sparsi per il mondo – la tendenza che è sempre in minoranza, che cerca la distruzione di ciò che ci rende schiavi, le menti irrequiete – che contribuiscono ad una memoria di azione contro il dominio. Questo maggio siamo coscienti dell’esistenza di una doppia dimensione; da una parte il pretesto per la lotta anarchica, e dall’altra il sincero dolore per la perdita di un compagno amato. Noi crediamo che in maniera complementare possiamo moltiplicare e riprodurre i gesti della memoria: attività, pubblicazioni, scritte, azioni, incendi, scontri di strada. Tutto funziona, perché nulla viene lasciato in disparte.

Questa chiamata è per riprenderci quello che non è mai stato dimenticato, dando vita a questa continuità della prassi nell’attuale contesto, contribuendo così che le nostre morti rimangano pericolose alle orecchie dei potenti, azioni impossibili da recuperare da parte dei “cittadini progressisti” che ci separano e rigettando ogni espressione vittimista che intenda imporre un’immagine distorta del nostro compagno.

Queste parole sono un invito all’azione e alla propaganda, a moltiplicare i gesti contro il potere, gesti che distruggono la porta dell’oblio che si cerca di chiudere dietro Mauri, ma sono anche un invito a rafforzare le nostre capacità, a moltiplicare le occasioni di memoria, a riprodurre la lotta e generare un conflitto attuale contro il dominio.

Ai 10 anni: Per la memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales.

La nostra memoria nera continuerà a risuonare nelle fratture di questa cara pace sociale.

Nulla è finito, tutto continua!
La memoria è attacco.
-2019-

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https://325.nostate.net/wp-content/uploads/2019/04/llamado-MM-ingles.jpg10 Years: International call for agitation and action – For an offensive memory and a black May in memory of Mauricio Morales

“I will seek at the risk of my life, the best, the authentic freedom…”.
Mauricio Morales

Ten years ago, on May 22, 2009, an explosive device transported by anarchist comrade Mauricio Morales accidentally exploded before it could be installed in the Gendarmerie School in Santiago, Chile, making itself felt in black hearts. He made that institution and those who compose it visible as an objective to attack, thus generating a close relationship of solidarity between prisoners and action. But at that time the enemy did not receive a blow, this time the roar did not shake the jailers’ infrastructure; at that time the powerful explosion took Mauri’s life during that early morning.

Quickly the vultures of the different police, prosecutors, journalists and ministers came to scavenge and feast on the blood and body of Mauri. On this occasion, the death of an anarchist was the excuse to develop new thrusts in hunts against anti-authoritarian environments.

Since then memory has crossed different paths in different languages, continents, from the street, to words, actions and fire. His memory has remained alive in the multiform action that keeps us united with our dead. It is with these gestures that the machinery of oblivion, silence and repentance has been continuously attacked and sabotaged, preventing the decisions of comrade Mauricio Morales to be consumed in time or in the vortex of over-information.

It’s been 10 years, it’s true sometimes it seems like an eternity and sometimes it’s just a couple of seconds. Today we return strongly to the gestures that have been made permanent during this time, seeking to imbue new energies and transform them into an excellent reason to sharpen our denials of this world: Memory today as yesterday is attack. We do not seek to collaborate in exacerbating a distant, spectacular and superheroic image of our comrade; As always, Mauri was one of those who rejected this world, a companion, not an icon, who, using his ingenuity and will, decided to take action by the confrontation against this imposed reality. That night it could have been him or another compañerx that decided to arm himself with their denials.

We raise an anarchic and iconoclastic memory, that far from seeking the continuous reaffirmation or the bitter dispute over the property of memory, is directed offensively against this world.

We call the various companions scattered throughout the world, the tendency which is always a minority, that seeks the destruction of what makes us slaves, the restless minds that contribute to a memory of action against domination. This May, we are aware of the existence of a double dimension , on the one hand, the pretext for anarchic combat and on the other hand the honest sadness for the loss of a beloved companion. We believe that in a complementary way we can multiply and reproduce the gestures of memory: Activities, publications, murals, actions, fires, combat in the streets. Everything works, because nothing is left aside.

This call is to take back what has never been left behind, giving life to that continuity of practice in the current scenario, contributing so that our deaths remain dangerous to the ears of the powerful, actions which are impossible to recuperate by the “progressive citizens” that separate us and rejecting any victimizing expression that seeks to impose a distorted image of our comrade.

These words are a call to action and propaganda, to multiply the gestures against Power, gestures that destroy the door of forgetfulness that is sought to put on Mauri, but it is also an invitation to strengthen our capacities, to multiply the instances of memory, to reproduce the combat and generate a contemporary fight against dominion.

To 10 years: For the offensive memory and a black May in memory of Mauricio Morales.

Our black memory will continue to resonate in the ruptures of this precious social peace.

Nothing has finished, everything continues!
Memory is attack.
-2019-

[Text from 325.nostate.net].

(it-en) Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

Fare perdere la repressione
Tutte le forme di violenza fisica e psicologica intrinseche all’imposizione quotidiana propria di tutti gli Stati e di tutte le democrazie, questa è la repressione.
La continua espansione delle sue pene, dei procedimenti giudiziari e degli strumenti di reclusione potrebbero essere la sua realizzazione più ovvia.
L’interiorizzazione generalizzata della sua percezione di “giustizia” e l’onnipresente confusione che afferma che la realizzazione personale passa attraverso il lavoro e il consumo sono sicuramente i suoi più grandi successi.
Tuttavia, la repressione perde.
Ogni volta che ci ribelliamo, sputiamo di fronte al colonialismo morale di questo sistema, e lo sabotiamo.
Ogni volta, ondate di rivolta espongono i limiti del controllo dello Stato, e rendono immaginabile una fine completa ad esso.
Ogni volta, le nostre azioni scartano la cortina fumogena delle menzogne e ci fanno capire che la nostra libertà è da trovare nell’attaccare l’autorità e non nell’obbedire ad essa.
La repressione ha tutto da perdere.

Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

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Solidarity with the anarchists prosecuted by the Belgian state

Making repression lose
All forms of physical and psychological violence that are intrinsic to the daily enforcement of all states and all democracies, this is repression.
The continuous expansion of its punishment, prosecution, and imprisonment tools might be its most obvious realization.
The generalized internalization of its perception of “justice”, and the omnipresent confusion that personal fulfillment comes through work and consumption are surely its greatest achievements.
However, repression loses.
Each time we rebel, we spit in the face of the moral colonialism of this system, and we sabotage it.
Each time, waves of revolt expose the limits of the control of the state, and render imaginable a complete end to it.
Each time, our actions discard the smoke screen of lies, and make us sense that our freedom is to be found in attacking authority and not in obeying it.
Repression has everything to lose.

Solidarity with the anarchists prosecuted by the Belgian state

[English text from actforfree.nostate.net and lalime.noblogs.org].

(it-en) Italia: Condanne per il processo “Scripta manent”

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgCondanne per il processo “Scripta manent”

E’ stata emessa la sentenza di primo grado nel processo iniziato a giugno 2017 riguardante l’operazione “Scripta manent”, che il 6 settembre 2016 comportò l’arresto di cinque compagni anarchici e la notifica della custodia cautelare in carcere ad altri due compagni già prigionieri (Alfredo e Nicola). Le richieste di condanna proposte dal pubblico ministero R. Sparagna per 22 compagni anarchici imputati superavano i 200 anni.

Il 24 aprile, come riportato in Croce Nera Anarchica, sono state emesse le condanne:

Condannati i compagni anarchici Alfredo Cospito ad anni 20, Anna Beniamino ad anni 17, Nicola Gai ad anni 9, Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti ad anni 5. Assolti gli altri imputati.

LA SALUTE E’ IN VOI! Continue reading