Monthly Archives: May 2019

(it-en-fr) Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Apprendiamo che il compagno anarchico Salvatore Vespertino (detto Ghespe) è dal 30 maggio in sciopero della fame, in solidarietà con le compagne Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, rinchiuse nel carcere de L’Aquila (Anna e Silvia hanno dichiarato lo sciopero della fame il 29 maggio, contro le condizioni e le restrizioni cui sono costrette nella sezione AS2 del carcere dove si trovano).

Ghespe è stato arrestato il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad altri due anarchici prigionieri (Giovanni e Paska) è accusato di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, trasporto di materiale esplosivo, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Solidarietà rivoluzionaria con Anna, Silvia e Ghespe!

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Italy: Even Ghespe is on hunger strike

We learn that the anarchist comrade Salvatore Vespertino (known as Ghespe) has been on hunger strike since May 30, in solidarity with comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri, locked up in the prison of L’Aquila (Anna and Silvia declared the hunger strike on the 29th May, against the conditions and restrictions to which they are forced in the AS2 section of the prison where they are located).

Ghespe was arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with two other anarchist prisoners (Giovanni and Paska) he is accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trial for the “Panico” repressive operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, transport of explosive material, “criminal association”, and others), whose ruling is expected in July 2019.

Revolutionary solidarity with Anna, Silvia and Ghespe!

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Florence (Italie) : Ghespe aussi est en grève de la faim

Le compagnon anarchiste Salvatore Vespertino (appelé Ghespe) est en grève de la faim depuis le 30 mai, en solidarité avec les compagnonnes Anna Beniamino et Silvia Ruggeri, enfermée dans la prison de L’Aquila (le 29 mai, Anna et Silvia on annoncé le début de leur grève de la faim, contre les restrictions et les conditions qui leur sont imposées dans la sections AS2 de la prison où elles se trouvent).

Ghespe a été arrêté le 3 août 2017, lors de l’opération répressive qui a mené à l’interpellation de huit compagnons et l’expulsion du squat anarchiste La Riottosa, à Florence. Il est accusé, avec deux autres anarchistes, eux aussi prisonniers (Giovanni et Paska), de l’attaque explosive contre la librairie fasciste Il Bargello à Florence, le 1er janvier 2017, lors de laquelle un démineur de la police a été gravement blessé. Ils sont tous inculpés dans le procès pour l’affaire Panico, qui comprend aussi les délits qui leur sont imputés (tentative d’homicide, transport d’explosif, association de malfaiteurs, etc.), dont la sentence est prévue pour juillet 2019.

Solidarité révolutionnaire avec Anna, Silvia et Ghespe !

Note d’Attaque – pour écrire à Ghespe, Paska et Giovanni :

Salvatore Vespertino
Giovanni Ghezzi
Casa Circondariale Sollicciano
Via Girolamo Minervini, 2/R
50142 Firenze (Italie)

Pierloreto Fallanca
Casa Circondariale Mammagialla
Strada Santissimo Salvatore, 14/B
01100 Viterbo (Italie)

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamenti da Brescia

Italia: Aggiornamenti da Brescia

[Nota: Per maggiori informazioni leggere i testi a questo e questo link].

Lunedì 27 maggio [2019] la moglie del compagno incarcerato perché accusato di favoreggiamento è stata prelevata dalla casa dei propri genitori per eseguire una seconda perquisizione nella casa di residenza; riperquisite tutte le sbitazioni come il giorno 22 maggio, data della prima perquisizione [e dell’arresto di Juan e del compagno accusato di “favoreggiamento” alla latitanza].

Ancora una volta, una ventina di Digos con passamontagna accompagnati dalla polizia scientifica cercavano una giacca e un computer non rinvenuti durante la prima perquisizione.
Sottolineando che anche sabato 25 maggio sono state perquisite quattro differenti abitazioni, riconducibili ad “affetti” del nostro compagno incarcerato, con armi in pugno e passamontagna.

In attesa del riesame è confermato il carcere per evitare i contatti con i/le compagni/e solidali e perché non ritenuto in grado di rispettare i domiciliari.

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Updates from Brescia

[Note: for more information read the texts to this and this link].

Monday, May 27 [2019] the wife of the comrade incarcerated because he was accused of aiding and abetting was taken from the house of her parents to carry out a second search in the house of residence; reworked all the places like May 22, the date of the first search [and the arrest of Juan and the comrade accused of “aiding and abetting” the fugitive comrade].

Once again, about twenty Digos (“Division for general investigations and special operations”, in fact the political police) with balaclavas and accompanied by the forensic police were looking for a jacket and a computer not found during the first search. Recognizing that four different homes were searched on Saturday, May 25, attributable to “affections” of our imprisoned comrade, always with weapons in hand and balaclavas.

Waiting for the court of review it’s confirmed the prison to avoid contacts with the comrades in solidarity and because he isn’t considered “able to respect house arrest”.

(fr) Italie : Des nouvelles de l’opération répressive Prometeo et les adresses des compas

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalie : Des nouvelles de l’opération répressive Prometeo et les adresses des compas

Natascia, Beppe et Robert ont été arrêté.e.s mardi 21 mai, lors d’une opération répressive menée par le ROS des Carabinieri et nommée « Prometeo ». Il y a eu aussi d’autres perquisitions. Le chef d’inculpation principal est « attentat avec finalité de terrorisme et de subversion », puisque ils/elle sont accusé.e.s d’avoir envoyé, en juin 2017, trois colis piégés aux Procureurs Antonio Rinaudo (proc’ dans des nombreux procès contre le mouvement subversif et contre des anarchistes) et Roberto Sparagna (proc’ dans le procès Scripta Manent), ainsi qu’à Santi Consolo, qui était à cette époque le directeur du DAP [l’Administration Pénitentiaire italienne; NdAtt.]. Continue reading

(it-en) Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

Martedì 21 maggio 2019 sono stati arrestati Natascia, Beppe e Robert nel contesto di una operazione repressiva chiamata “Prometeo” ed eseguita dai carabinieri del ROS. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. L’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in molti processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Non sono stati accusati di alcun reato “associativo” (come gli art. 270 o 270bis, c. p.). Una compagna è stata arrestata in Francia e verrà probabilmente trasferita in Italia a breve. Continue reading

(it-en) Italia: Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Nella mattina del 29 maggio 2019 si è svolta presso il tribunale di Torino la prima udienza del processo contro alcuni anarchici per l’occupazione di corso Giulio 45 (Torino). Una delle imputate è Silvia, arrestata il 7 febbraio nel contesto dell’operazione repressiva “Scintilla” e dello sgombero dell’Asilo Occupato di Torino. La compagna, tramite la videoconferenza (che le impedisce di essere presente alle udienze), ha letto un testo scritto da lei ed Anna in cui annunciano l’inizio di uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila (condizioni carcerarie equiparabili a quelle della detenzione in regime di 41bis, presente proprio nel carcere dove sono rinchiuse). Ricordiamo che la compagna anarchica Anna Beniamino è prigioniera dal 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta manent”, per cui il 24 aprile è stata emessa la sentenza nel processo di primo grado. E’ stata condannata a 17 anni e altri quattro compagni a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere.
Solidarietà rivoluzionaria con le compagne in sciopero della fame e con tutti gli anarchici prigionieri!

Qui di seguito il testo di Silvia e Anna:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo arrivato via e-mail].

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Italy: Declaration of Silvia and Anna on the beginning of the hunger strike in L’Aquila prison

On the morning of May 29, 2019, in the court of Turin was held the first hearing in the trial against some anarchists for the occupation of Corso Giulio 45 (Turin). One of the defendants is Silvia, arrested on 7 February in the context of the “Scintilla” repressive operation and the eviction of the Asilo Occupato in Turin. The comrade via videoconference (which prevents her from being present at the hearings) read a text written by her and Anna announcing the beginning of a hunger strike against the conditions and restrictions imposed in the AS2 section of the prison of L’Aquila (prison conditions comparable to those of detention under the 41bis regime, present right in the prison where they are locked up). We remind that the anarchist comrade Anna Beniamino is imprisoned since 6 September 2016 for the “Scripta manent” operation, for which on 24 April was issued the sentence in the trial of first instance. She was sentenced to 17 years and four other comrades sentenced between 5 and 20 years of prison.
Revolutionary solidarity with the comrades on hunger strike and with all the imprisoned anarchists!

Here is the text by Silvia and Anna:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text arrived via e-mail].

(it-en) Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Informiamo che il compagno anarchico Luca Dolce detto Stecco è stato trasferito dal carcere di Tolmezzo (in provincia di Udine) al carcere di Ferrara, precisamente nella sezione AS2 dove sono prigionieri i compagni anarchici recentemente condannati nel processo di primo grado per l’operazione “Scripta manent”. Stecco è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici nel contesto dell’operazione repressiva denominata “Renata”.

Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici prigionieri per questa operazione repressiva: Agnese (che da poco era stata trasferita nella sezione AS2 carcere de L’Aquila), Giulio, Roberto (che erano detenuti a Tolmezzo), Andrea e Nicola (che erano detenuti a Ferrara). E’ rimasto in carcere, a causa di altre condanne definitive, solo il compagno Luca Dolce (detto “Stecco”). Mentre un’altra compagna, Sasha, anch’essa arrestata il 19 febbraio e posta fin da subito agli arresti domiciliari, ha avuto quest’ultima “misura cautelare” trasformata in obbligo di dimora e rientro a casa dalle ore 21.00 alle 7.00 del mattino.

Ricordiamo anche che nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis, c. p.) di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva” (art. 270, c. p.). Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

L’indirizzo di Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

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Italy, “Renata” operation: Stecco transferred to the prison of Ferrara

We inform that anarchist comrade Luca Dolce, known as Stecco, was transferred from the prison of Tolmezzo (in the province of Udine) to the prison of Ferrara, precisely in the AS2 section (“High Surveillance 2”) where are imprisoned the anarchist comrades recently sentenced in the first instance trial for the “Scripta manent” operation. Stecco has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists in the context of the repressive operation called “Renata”.

On May 9, five anarchists imprisoned for this repressive operation were transferred to house arrest: Agnese (who had recently been transferred to the new AS2 section in the prison of L’Aquila), Giulio, Roberto (who were detained in Tolmezzo), Andrea and Nicola (who were detained in Ferrara). Only comrade Luca Dolce (known as “Stecco”) remained in prison due to other final sentences. While another comrade, Sasha, who was also arrested on 19 February and immediately placed under house arrest, had this last “precautionary measure” transformed into an obligation to stay and return home from 9.00 pm to 7.00 am.

We also recall that in the month of March, following a court decision that considered the allegations and aggravating circumstances of “terrorism” to be non-existent, has fallen the accusation of “subversive association with the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (art. 270bis) of which a part of the arrested comrades were initially accused, and the hypothesized crime has become that of “subversive association” (art. 270). The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) are unchanged.

The address of Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Italia [Italy]

(it-en) Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Tre mesi dopo il suo trasferimento dall’Ospedale Fernández al carcere di Ezeiza, la compagna Anahí è stata sottoposta agli esami clinici, sedute di fisioterapia e alle visite generali, alcune in carcere e altre in ospedali differenti, con trasferimenti segreti e unità speciali di sbirri per i “terroristi”. Anche se sappiamo che il terrorista è lo Stato.

Ma non grazie al trattamento umano del Servizio Penitenziario Federale o alla volontà del giudice Ercolini o ai Tribunali 1 e 2 di Lomas de Zamora, che l’hanno torturata per tutto il tempo, negandole i trasferimenti clinici, respingendo da un tribunale all’altro la sua richiesta (una richiesta che è stata presentata collettivamente, che non richiedeva le cure mediche solo per Anahì, ma anche per le altre prigioniere, a causa della precaria assistenza medica nella sezione in cui è detenuta) nell’esercizio delle loro funzioni, essenziale per questo sistema di tortura.

Hanno evitato quanto più potevano, e oltre le vie legali è stato necessario sollecitare all’esterno anche con manifestazioni di strada.

Le lesioni di Anahì sono irreversibili, si sta riprendendo dall’intervento di ricostruzione della parte destra del viso, dall’amputazione di varie falangi e da una frattura della clavicola sinistra.
E’ colpita da una infezione facciale, causata dalla protesi, e necessita di un altro intervento per rimuoverla. E invece la stanno imbottendo di antibiotici (per più di 30 giorni di fila), che le hanno devastato lo stomaco. I fili e i bracket [ortodontici, NdT] sulle gengive le provocano ferite in bocca, perciò può assumere solo alimenti liquidi, cosa che non aveva ricevuto per tutto questo tempo. Sta sopravvivendo grazie all’alimentazione inviatale dai compagni e dalla sua famiglia, che rimangono solidali.

E’ importante creare reti di solidarietà e di agitazione per sostenere la salute di Anahì. Sempre PROTEGGENDO LA SUA IMMAGINE E SENZA BANDIERE.

Non ci aspettiamo che lo Stato agisca diversamente da come agisce.
Non siamo vittime di nessuno.
Non chiediamo e non ci aspettiamo giustizia.
Non pubblichiamo foto di nessuno e NON VOGLIAMO CHE CIÒ VENGA FATTO.

ABBASSO I MURI DELLE PRIGIONI!

[Tratto da anarhija.info].

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Argentina, april 2019: Anarchist Prisoner Anahí Salcedo is Finally Receiving Medical Treatment

Three months after her transfer from Fernández Hospital to Ezeiza Prison, comrade Anahí was taken for exams, physiotherapy sessions and general medical consultations- some in prison and others in different hospitals, with secret transfers and special groups of cops for “terrorists”. Although we know that the terrorist is the State.

It was not because of the humanitarian treatment of the Federal Prison Service or the will of Judge Ercolini or Courts 1 and 2 of Lomas de Zamora, who tortured her for all that time, denying her medical transfers, rejecting from one court to another her appeal (an appeal that was presented collectively, not just requesting medical treatment for Anahí but also for other prisoners due to the poor medical conditions of the unit where she is imprisoned) in the performance of their duties, essential for this system of torture.

They avoided it as much as they could, in addition to solidarity presence at the court cases, solidarity demonstrations had to be held in the street as well.

Anahí’s injuries are irreversible, she is recovering from a reconstruction operation to the right side of her face, the amputation of several phalanges and a fracture of the left clavicle.
She is suffering from a facial infection, caused by the prosthesis, and needs another operation to remove it. Instead they pumped her up with antibiotics (for over 30 days in a row) that have caused havoc to her stomach. She has stitches and brackets on her gums that hurt her mouth, so she can only have a liquid diet, which has not been given to her for all this time. She is surviving thanks to the food sent from comrades and her family who remain in solidarity.

It is important to create networks of solidarity and agitation to support Anahí’s health. Always PROTECTING HER IMAGE AND WITHOUT FLAGS.

We do not expect the State to act any differently than how it does.
We are not victims of anything.
We do not ask or wait for justice.
We do not publish the photos of anyone and WE DO NOT WANT IT TO BE DONE.

DOWN WITH THE WALLS OF THE PRISONS!

[Text taken from actforfee.nostate.net].

(it-en) Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.


Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

All’inizio maggio è stata prolungata di altri tre mesi la custodia cautelare compagno arrestato il 29 gennaio 2019. A parte questo, la sua situazione rimane invariata. Si trova ancora detenuto nel carcere di Zurigo e la giustizia continua a giustificare la sua custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini con il “rischio di fuga” e “complicità”.

La posta per il compagno può essere ancora inviata tramite la biblioteca anarchica “Fermento”. In una lettera aperta il compagno aveva scritto ciò che più lo interessa: “Avrei davvero piacere di ricevere notizie e analisi sugli accadimenti in tutto il mondo, pubblicazioni anarchiche (in buste appropriate) e naturalmente lettere di amici e compagni. Capisco il tedesco, il francese, l’italiano, l’inglese e un po’ lo spagnolo e il turco. Ovviamente, i miei accusatori partecipano anch’essi alla lettura di ciò che mi viene inviato”.

Indirizzo:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zurigo
Svizzera

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Per favore, specificate quello che dovrebbe essergli inviato o meno.

[Tratto da anarhija.info].

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Note: The person arrested in Zurich on January 29, 2019 for charges relating to an arson attack on various Swiss army vehicles in Hinwil (Zurich) on September 27, 2015, for an arson attack on the radio antenna for the police communications in Waidberg (Zurich) on July 10, 2016 and for the insertion of posters (the police believe they know a date for this, 16 November 2017) in the window of the Anarchist Ferment Library which presumably invited to cause “damage to property and violence against companies and people who are part of the development of the Bässlergut prison in Basel and the construction of the PJZ in Zurich “, in September 2019 he knowingly collaborated with the Swiss police, drafting and filing a statement in the public prosecution office which makes statements that can be used by the police against a fugitive anarchist comrade and wanted since July 2016 for the same actions. In addition, he turned suspicions to some friends and acquaintances. The former solidarity group has released a text on this miserable affair.


Zurich, Switzerland: Pre-trial detention of the comrade has been extended

The preventative detention of the comrade arrested on 29 January 2019 was extended for another three months early in May. Apart from that, his situation has not changed. He is still imprisoned in Zurich Prison and the law continues to justify his preventive detention with ‘risk of going on the run’ and ‘connivance’ until the investigation is closed.

Mail can still be sent to the comrade through the anarchist library “Fermento”. In a letter made public, the comrade wrote about what interests him in particular: “I look forward to getting news and analyses of what is happening in the world, anarchist publications (to be sent in appropriate envelopes), also of course letters from comrades and friends. I understand German, French, Italian. English and a little Spanish and Turkish. Of course, the prosecution also participates in reading what is sent to me“.

Address:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zürich
Suisse

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Please specify what should be sent on to him or not.

[Taken from actforfree.nostate.net].

(it-fr) Italia: Operazione Prometeo – Comunicato da Modena

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgOperazione Prometeo – Comunicato da Modena

La mattina del 21/5/2019 è partita l’operazione Prometeo dei ROS che ha permesso al pubblico ministero Piero Basilone e al pool antiterrorismo Alberto Nobili di arrestare 2 compagni ed 1 compagna anarchici. Robert è stato arrestato a Modena, Beppe a Ferrara, Natascia a Bordeaux. Le accuse per tutti e 3 sono “attentato con finalità di terrorismo” ed i fatti contestati sono l’invio di 3 pacchi esplosivi a Roberto Maria Sparagna e Antonio Rinaudo, pubblici ministeri torinesi impegnati da anni nella repressione degli anarchici, e Santi Consolo, ex direttore del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, responsabile di rendere le carceri italiane dei veri e propri luoghi di tortura. Continue reading

(it-fr) Roma, Italia: Incendiati cavi elettrici di una linea ferroviaria

Roma, Italia: Incendiati cavi elettrici di una linea ferroviaria

C’era una volta un treno che portava all’aeroporto tante persone, partivano per le vacanze o per lavoro.
Il treno passava accanto ad un lager dove erano imprigionate persone senza i giusti documenti. Queste persone spesso venivano portate con la forza in quello stesso aeroporto per essere deportate.
Così una notte umida di primavera una stella decise di cadere vicino a quei binari per ricordare a qualche umanx che quel luogo dove il treno ogni giorno portava i desideri dei più ricchi era anche quello degli incubi di chi era natx nella parte sbagliata del mondo.
Si racconta che chi ha visto quella stella cadere abbia espresso il desiderio di un mondo senza galere e senza frontiere, dove non esistano capitalismo, razzismo e patriarcato né nessuna forma di potere e si viva di libertà.
Solidarietà con chi lotta fuori e dentro le prigioni di tutti i tipi

[Pubblicato il 23 maggio 2019 in roundrobin.info].

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Rome (Italie) : Incendie des câble électriques d’une ligne de chemin de fer

Il y avait une fois un train, qui transportait vers l’aéroport beaucoup de monde, des personnes qui partaient vers leurs vacances ou pour leur travail.
Le train passait à côté d’un camp de concentration où étaient emprisonnées des personnes qui n’avaient pas les bon papiers [la ligne reliant la gare de Termini, la plus importante de Rome, à l’aéroport de Fiumicino passe juste à côté du Centre de rétention de Ponte Galeria; NdAtt.]. Souvent, ces personnes étaient transportées de force dans ce même aéroport, pour être déportées.
Du coup, lors d’une nuit humide de printemps, une étoile filante a décidé de tomber à côté de ces rails, afin que des humain.e.s se souviennent que ce lieu où le train portait tous les jours les désirs des plus riches était aussi celui des cauchemars de celles/ceux qui étaient né.e.s du mauvais côté du monde.
On raconte que quelqu’un.e qui a vu cette étoile filante a fait le vœu d’un monde sans prisons et sans frontières, où n’existent ni capitalisme, ni racisme, ni patriarcat, ni aucune forme de pouvoir et où l’on vive en liberté.
Solidarité avec celles/ceux qui luttent à l’intérieur et à l’extérieur de toute prison.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Torino, Italia: Incendio al carcere, Boba arrestato

Incendio al carcere, Boba arrestato

Nella notte di ieri sera, mercoledì 22 maggio, dopo le ore 23:00 la polizia ha bussato alla porta di Boba, Mitzi e Victor con il pretesto di notificare un avviso orale alla compagna. Una volta dentro però, oltre alle carte per lei hanno sfilato dalle borse anche un mandato di arresto per Boba.

L’episodio sotto inchiesta risale alle prime iniziative messe in campo dopo l’operazione Scintilla, in particolare al saluto nel pratone delle Vallette avvenuto al termine della manifestazione antifascista contro la commemorazione annuale delle foibe. In quell’occasione aveva preso fuoco la pasticceria del carcere. L’accusa è di incendio (art. 423), la cui pena prevista va da tre a sette anni, con l’aggravante (art. 425) di aver commesso il fatto su “edifici pubblici […], destinati a uso di abitazione […], su ammassi di materiale combustibile o esplodente”. Inoltre gli viene contestato il reato di accensioni pericolose (art. 703) per aver usato, secondo l’accusa, un razzo nautico, che tuttavia prevede un pena pecuniaria o l’arresto fino a massimo un anno.

Durante l’operazione la polizia ha effettuato una perquisizione sequestrando tutti i computer presenti in casa. Per assicurarsi di non avere ficcanaso tra i piedi ha richiesto l’intervento di tre volanti che hanno tenuto lontani i primi amici accorsi sul posto.

In attesa di aggiornamenti per chi volesse scrivergli indirizzate lettere e telegrammi a:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Turin, Italia: Fire at the prison, Boba arrested

On the night of Wednesday, May 22, 2019, after 11 p.m., the police knocked on the door of Boba, Mitzi and Victor under the pretext of delivering a verbal warning for the comrade. Once in the house, they also pulled a warrant for Boba’s arrest out of their pockets.

The investigation is linked to the first initiatives taken against the Operazione Scintilla, in particular an episode in the Vallette neighborhood at the end of the anti-fascist demonstration against the annual fascist commemoration of the “Foibe”. That evening, the confectionery of the Vallette prison caught fire. Boba’s charge is arson (art. 423), with a penalty of three to seven years, with the aggravating circumstance (art. 425) that the act was committed on “public buildings […] intended for residential use […], on accumulations of combustible or explosive material”.

In addition, our comrade Boba is accused of the crime of dangerous firing (Art. 703) because, according to the public prosecutor’s office, he used a “nautical missile”, which, however, provides for a fine or imprisonment of not more than one year.

During their break-in, the police searched the house and confiscated all computers in the house.
We are waiting for updates.

Meanwhile Boba’s address, you can write him letters:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino
Italia [Italy]

[Partially taken from actforfree.nostate.net].

(it-en) Brescia, Italia: Aggiornamento sugli arresti

Aggiornamento dal carcere di Canton Mombello di Brescia (24/05/2018):

Oggi il compagno in stato di fermo è stato trasferito a Canton Mombello e messo in cella di isolamento come Juan [anarchico latitante arrestato il 22 maggio]. Al compagno viene imputata l’aggravante di “favoreggiamento alla sottrazione dell’esecuzione della pena”. L’avvocato ha potuto incontrare i compagni e li ha trovati forti e determinati. Attendiamo la sentenza del giudice che dovrebbe arrivare domani e di vedere presto i compagni liberi.

Liber* tutt* – Liber* subito.
Seguiranno aggiornamenti.

[Tratto da roundrobin.info].

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Update from Canton Mombello prison in Brescia, 24 May, 2019:

Today, the detained comrade was transferred to Canton Mombello and placed in solitary confinement as Juan [a fugitive anarchist comrade arrested 22 May, 2019]. The aggravating circumstance of “aiding the abduction of the execution of the sentence” is charged to the companion. The lawyer was able to meet the comrades and found them strong and determined. We await the sentence of the judge who should arrive tomorrow and we await to see the free comrades soon.

All free immediately.
Further updates coming soon.

(it-en) Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Ieri, 22 maggio [2019], è stato arrestato il compagno Juan, “uccel di bosco” da un pò di tempo. Perquisite due abitazioni in provincia di Brescia e due abitazioni di genitori di un compagno e una compagna nell’hinterland bresciano. Si attende la convalida dell’arresto per una delle persone fermate, accusato di favoreggiamento personale (art. 378 c. p.). La modalità nelle prime due abitazioni è la solita degli ultimi tempi: passamontagna, ecc.. Seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere a Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia

Presidio di solidarietà sabato 25 maggio ore 16:30 Carcere di Canton Mombello.
Solidarietà e sostegno a tutti i compagni ancora in carcere.
Liber* tutt*.

[Tratto da roundrobin.info].

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Brescia, Italy, 22 May, 2019: Arrested anarchist comrade Juan

Yesterday, 22 May [2019], comrade Juan was arrested. He was a fugitive from time. Two houses have been searched in the province of Brescia and also two other houses of parents of two comrades in the Brescia hinterland were serached. We expects the validation of the arrest for one of the people stopped, accused of personal abetting (art. 378 of the Italian criminal code). The mode in the first two homes is the usual of recent times: balaclavas, etc.. Updates will follow.

The actual address of Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia
Italia [Italy]

Solidarity protest on saturday 25 May at 4.30 pm at Canton Mombello prison, in Brescia.
Solidarity and support for all the comrades still in prison.
All free.

(it-en-gr) Atene, Grecia, 14.05.2019: Attacco contro la stazione di polizia di Kaisariani

Atene, Grecia, 14.05.2019: Attacco contro la stazione di polizia di Kaisariani

Orchestrando le melodie della distruzione

Il 14 maggio non era una serata normale per i poliziotti della stazione di polizia di Kaisariani [ad Atene]. Poco prima delle 4.00, mentre la città dormiva nell’oscurità e gli sbirri dormivano nella loro pigrizia, li svegliavamo con la melodia assordante del fuoco che perfettamente accompagnava le loro urla acute. Lo spettacolo è stato completato da suoni di esplosioni e dalle urla di alcuni sfortunati poliziotti che hanno preso fuoco e sono finiti in ospedale.

L’impenitente guerrigliero urbano e prigioniero politico Dimitris Koufontinas è ancora una volta in sciopero della fame per chiedere la concessione di regolari permessi di prigione. Le autorità carcerarie e alcuni pubblici ministeri che agiscono da avanguardia insieme a SYRIZA stanno applicando pressione politica e fisica, prendendo di mira il compagno, negandogli il permesso e presentandogli il seguente ultimatum di estorsione: rinuncerai ai tuoi valori o taglieremo i tuoi permessi. Da parte nostra, non lasciamo perdere tempo. Ogni minuto che la sua richiesta non viene soddisfatta, il nostro odio cresce e stiamo preparando nuove azioni con una grande intensificazione. Se Dimitris Koufontinas subisce qualcosa, le conseguenze saranno ingestibili. Ti bruceremo vivo.

Segnale incendiario in risposta alla chiamata per un Maggio nero

Sono passati 10 anni da quando l’anarchico rivoluzionario Mauricio Morales è rimasto ucciso per la detonazione dell’ordigno esplosivo che stava trasportando. Durante questi 10 anni la sua memoria non è affatto svanita. Alcuni sono avvezzi a dire che il tempo è il miglior dottore perché ammorbidisce le ferite causate dal dolore e dalla tristezza. Ma la pensiamo diversamente. Ogni volta che ci riprendiamo dalla perdita di un compagno, siamo ancora più convinti e ci muoviamo in modo più determinato con le nostre azioni. Onoriamo la sua memoria attraverso le nostre azioni e i nostri attacchi di odio. Al momento riteniamo inappropriato fornire un’analisi. Lasciamo che il linguaggio del fuoco si esprima per noi.

P.S.: La nostra azione si è svolta diverse ore prima del 34° anniversario del giorno in cui il guerrigliero urbano anarchico Christos Tsoutsouvis venne assassinato durante una sparatoria con la polizia a Gyzi. Stava per porre fine alle misere vite di tre agenti di polizia. OGNI GIORNO C’E’ UN PREZZO DA PAGARE PER CHRISTOS TSOUTSOUVIS.

Gruppo “Sinfonia Caotica” [in greco: Ομάδα “Χαοτική Συγχορδία”]

Tratto e tradotto a partire dall’inglese: actforfree.nostate.net
Il testo in greco è a questo link: athens.indymedia.org

[Tratto da anarhija.info].

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Athens, Greece, May 14th, 2019: Attack Against Kaisariani Police Station

Orchestrating Melodies of Destruction

May 14th was not an ordinary night for the cops at Kaisariani Police Station. Just before 4AM, while the city slept in darkness and the cops slept in their laziness, we woke them up with the deafening melody of the fire that perfectly accompanied their high-pitched screams. The spectacle was completed by sounds of explosions and the screams of some unlucky cops who caught on fire and ended up in hospital.

The unrepentant urban guerrilla and political prisoner Dimitris Koufontinas is once again on hunger strike to demand the granting of regular furloughs from prison. The prison authorities and some prosecutors acting as a vanguard along with SYRIZA are applying political and physical pressure, targeting the comrade, denying him permission and presenting him with the following ultimatum of extortion: you will renounce your values or we will cut off your furloughs. We for our part do not let time go to waste. Every minute his request is not met, our hatred grows, and we are preparing new actions with greater escalation. If Dimitris Koufontinas suffers anything the consequences will be unmanageable. We will burn you alive.

Incendiary Signal in Response to the Call for a Black May

10 years have passed since Anarchist revolutionary Mauricio Morales was killed when the explosive device he was carrying detonated. During those 10 years his memory has not faded at all. Some are accustomed to saying that time is the best doctor because it softens the wounds caused by the pain and sadness. But we think differently. Every time we recover from the loss of a comrade, we are convinced even more, and we move in a more determined way with our actions. We honor his memory through our actions and our hateful attacks. We find it inappropriate at the moment to provide an analysis. We let the language of fire speak for us.

PS: Our action took place several hours before the 34th anniversary of the day when the Anarchist urban guerrilla Christos Tsoutsouvis was assassinated during a shootout in Gyzi with the cops. He was about to end the miserable lives of three police officers. EVERYDAY THERE IS A PRICE TO PAY FOR CHRISTOS TSOUTSOUVIS.

“Chaotic Symphony” Group

[Taken from actforfree.nostate.net].

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Ανάληψη ευθύνης για την επίθεση στο Α.Τ. Καισαριανής

Ενορχηστρώνοντας μελωδίες της καταστροφής

Τα ξημερώματα της 14ης Μαϊου δεν ήταν μια συνηθισμένη βραδιά για τους μπάτσους που βρίσκονταν στο Α.Τ Καισαριανής. Λίγο πριν τις 4, ενώ η πόλη ήταν βυθισμένη στο σκοτάδι και οι μπάτσοι στη νωχεληκότητά τους, τους ξυπνήσαμε με την εκκωφαντική μελωδία της φωτιάς την οποία τέλεια συνόδευσαν φωνητικά με τα υψίφωνα ουρλιαχτά τους. Το θέαμα ολοκλήρωσαν ο κρουστός ήχος της έκρηξης από τα γκαζάκια και κάποιοι όχι και τόσο τυχεροί μπάτσοι που αναγκάστηκαν, λουσμένοι από φλόγες, να χορέψουν στις πύρηνες νότες και να καταλήξουν τελικά στο νοσοκομείο.

Ο αμετανόητος αντάρτης πόλης και πολιτικός κρατούμενος Δημήτρης Κουφοντίνας πραγματοποιεί ακόμη μία φορά απεργία πείνας, διεκδικώντας την χορήγηση νέων τακτικών αδειών. Το συμβούλιο της φυλακής και μερικοί εισαγγελίσκοι σαν εμπροσθοφυλακή, τα σιχάματα που ακούνε στα επίθετα Μητσοτάκη-Μπακογιάννη με τις γραφικές πιέσεις τους και ο ΣΥΡΙΖΑ με την πολιτική και φυσική (όπως φαίνεται) στοχοποιήση προς τον σύντροφο, του αρνούνται την χορήγηση άδειας και του θέτουν τον εξής εκβιασμό: θα αποκηρύξεις τις αξίες σου ή σου κόβουμε τις άδειες. Η επιλογή του μέσου της απεργίας πείνας ήταν για τον ίδιο μονόδρομος. Ξαναπιάνει όπως είπε το νήμα της αντίστασης και εμείς από τη μεριά μας δεν αφήσαμε τον χρόνο να πάει χαμένο. Κάθε λεπτό που δεν ικανοποιείται το αίτημα του, το μίσος μας διογκώνεται και προετοιμάζουμε νέες δράσεις με μεγαλύτερη κλιμάκωση. Αν ο Δημήτρης Κουφοντίνας πάθει το οτιδήποτε οι συνέπειες θα είναι μη διαχειρίσιμες. Θα σας κάψουμε ζωντανούς.

Εμπρηστικό σινιάλο στο κάλεσμα για Μαύρο Μάη

Δέκα χρόνια πέρασαν από την στιγμή που ο αναρχικός επαναστάτης Μαουρίσιο Μοράλες σκοτώθηκε όταν εξερράγη ο εκρηκτικός μηχανισμός που μετέφερε. Σε αυτά τα 10 χρόνια η μνήμη του δεν ξεθώριασε ούτε στο ελάχιστο. Συνηθίζετε να λέγεται ότι ο χρόνος αποτελεί τον καλύτερο γιατρό αφού απαλύνει τις πληγές που αφήνει ο πόνος και κάθε άσχημο συναίσθημα. Η περίπτωση μας όμως αποτελεί παράδοξο. Κάθε φορά που αναπολούμε τον χαμό του συντρόφου πεισμώνουμε ακόμα περισσότερο βαδίζουμε με πιο σίγουρο και στιβαρό βήμα στις επιλογές μας. Τιμούμε την μνήμη του μέσα από τις πράξεις μας και τις ακόρεστες από μίσος επιθέσεις μας. Θεωρούμε άστοχη την χρονική στιγμή για αναλύσεις επί αναλύσεων. Αφήσαμε τις πύρινες γλώσσες να μιλήσουν για μας.

Υ.Γ. Δράσαμε κάποιες ώρες πριν συμπληρωθούν 34 χρόνια από την ημέρα που ο αναρχικός αντάρτης πόλης Χρήστος Τσουτσουβής δολοφονήθηκε μαχόμενος στο Γκύζη από μπάτσους. Πρόλαβε να τερματίσει την άθλια ύπαρξη τριών αστυνομικών. ΤΙΜΗ ΓΙΑ ΠΑΝΤΑ ΣΤΟΝ ΧΡΗΣΤΟ ΤΣΟΥΤΣΟΥΒΗ

Ομάδα “Χαοτική Συγχορδία”

[Taken from athens.indymedia.org].

(it-en-fr) Saint-Jean-Bonnefonds (Loira), Francia: Fuoco a Eurovia

Saint-Jean-Bonnefonds (Loira), Francia: Fuoco a Eurovia

Testo rielaborato da un articolo della stampa di regime (“Le Progrès”, martedì 14 maggio 2019).

Il fuoco è scoppiato all’interno della compagnia Eurovia [una società appartenente al famigerato gruppo Vinci] a Saint-Jean-Bonnefonds nella notte compresa tra lunedì e martedì intorno alle 2.45 del mattino. Diversi vigili del fuoco delle caserme dell’agglomerato di Saint Etienne convergevano al chemin de Littes. Quando arrivarono, quattro camion, due escavatori e diversi veicoli commerciali nel parcheggio della compagnia erano già stati distrutti dalle fiamme. I soccorritori hanno dovuto dispiegare tre manichette antincendio per impedire che l’incendio si diffondesse nell’edificio amministrativo.

La polizia ha aperto un’indagine: la tesi dolosa è quella favorita dagli investigatori. In effetti sono stati identificati tre punti di accensione separati. Il danno ammonterebbe a quasi un milione di euro. La disoccupazione tecnica è prevista, così come i ritardi nei lavori in corso sul sito.

Secondo Radio Scoop “otto veicoli hanno preso fuoco […]. In particolare, i camion per il trasporto di detriti sono stati danneggiati lungo la strada. Più in alto, sono stati bruciati anche un escavatore, un camion a pianale e un camion a vuoto. Infine, vicino agli edifici della compagnia [Eurovia], due veicoli commerciali sono stati danneggiati”.

Tratto e tradotto a partire dall’inglese: actforfree.nostate.net
Il testo in francese è a questo link: attaque.noblogs.org

[Tratto da anarhija.info].

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Saint-Jean-Bonnefonds (Loire), France: Fire at Eurovia

Le Progrès / Tuesday May 14 2019

Fire broke out within the Eurovia company [a company that belongs to the infamous Vinci group] in Saint-Jean-Bonnefonds during Monday to Tuesday night at around 2.45am. Several fire-fighters of the barracks of the Saint Etienne agglomeration converged at the chemin de Littes. When they arrived, four trucks, two excavators and several utility vehicles in the company car park had already been destroyed by the flames. Rescuers had to deploy three fire hoses to prevent the fire spreading to the administrative building.

Police have opened an investigation: the arson thesis is that favoured by the investigators. In fact, three separate ignition points were identified. The damage would amount to almost a million euros. Technical unemployment is expected, as well as delays in work in progress on the site.

According to Radio Scoop, “eight vehicles caught fire […]. In particular, trucks for transporting rubble were damaged down the street. Higher up, an excavator, a flatbed truck and a vacuum truck were also burned. Finally, near the company buildings, two utility vehicles were damaged”.

[Taken from actforfree.nostate.net].

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Saint-Jean-Bonnefonds (Loire) : Incendie chez Eurovia

Le Progrès / mardi 14 mai 2019

Un incendie s’est déclaré au sein de la société Eurovia [société qui appartient au bien connu groupe Vinci; NdAtt.] à Saint-Jean-Bonnefonds dans la nuit de lundi à mardi vers 2 h 45. Plusieurs pompiers des casernes de l’agglomération stéphanoise ont convergé chemin des Littes. A leur arrivée, quatre poids-lourds, deux pelles mécaniques et plusieurs utilitaires garés sur le parking de la société avaient été détruits par les flammes. Les secours ont du déployer trois lances incendie pour éviter la propagation au bâtiment administratif.

La police a ouvert une enquête : la thèse de l’incendie volontaire est privilégiée par les enquêteurs. En effet, trois départs de feu distinct ont été identifiés. Le préjudice s’élèverait à près d’un million d’euros. Du chômage technique est à prévoir, tout comme du retard sur des travaux en cours sur le site.

Selon Radio Scoop, « huit véhicules ont pris feu […]. Des camions de transports de gravats ont notamment été endommagés en bas de la rue. Plus haut, une pelle sur pneus, un camion plateau et un camion aspirateur ont également été incendiés. Enfin, près des bâtiments de la société, deux utilitaires ont été endommagés ».

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Roma, Italia: Per un Maggio Sovversivo (07/05/2019)

Per un Maggio Sovversivo

Nonostante ciò che ci spinge all’azione sia principalmente la soddisfazione del nostro bisogno di superare la frustrazione e il senso di impotenza a cui questo sistema di oppressione vorrebbe costringerci, stavolta ci ronzava per la testa qualche ragionamento, che intendiamo comunicare. Ci siamo accorti che andare in giro di notte illuminandola con incendi mirati è una pratica che si sta diffondendo. Obiettivi mirati come veicoli di ditte coinvolte in progetti di dominio (come guerre, la costruzione di strutture di detenzione, rimpatri forzati,etc.), infrastrutture della rete tecnologica (come laboratori,ripetitori di antenne, centraline di fibra ottica e le aziende che le gestiscono o che con esse collaborano) vengono attaccati con maggiore frequenza e con mezzi semplici e di facile reperibilità. Questo, unito alla loro diffusione nei territori e nelle metropoli aiuta la riproducibilità di azioni contro di essi. In particolare abbiamo visto aumentare gli attacchi a veicoli del car sharing Enjoy di proprietà di ENI, multinazionale italiana che da decenni devasta territori e saccheggia risorse supportata dallo Stato italiano. Così, per dare forza a questo fronte della guerra sociale in atto, la notte del 7 Maggio abbiamo lasciato del materiale infiammabile e relativi inneschi su 6 auto, gli abbiamo dato fuoco e siamo andati via. Attacchi e sabotaggi anarchici sono infatti poco più che scintille nel buio, ma quando convergono su un medesimo obiettivo o si concentrano in un periodo o luogo specifico lo spettacolo può essere emozionante, oltre che causare qualche grattacapo in più ai difensori e foraggiatori di questo sistema. Come nel caso della recente campagna contro Poste italiane che collaborava ai rimpatri degli indesiderati dai benestanti europei, attraverso la sua compagnia controllata Mistral Air. Gli incessanti attacchi sotto diverse forme hanno costretto Poste Italiane a cessare la propria collaborazione con lo Stato e successivamente a diramare un comunicato ufficiale nel quale affermava nero su bianco di non effettuare più rimpatri. Una prova in più che l’azione diretta se ben mirata e contestualizzata ha la sua efficacia. Questo è il nostro invito a ricordarcene più spesso e a non limitarci a sporadiche per quanto spettacolari lampi nell’oscurità; prestiamo orecchio a dove tira il vento e alle proposte di campagne specifiche di attacco, incendiamo con costanza e determinazione le notti del “migliore dei mondi”, rendiamo visibile la guerra sociale in corso che il potere cerca di invisibilizzare a tutti i costi e che altrimenti vivrebbe solo nella testa dei sovversivi e sui loro siti internet.

Ci uniamo all’indizione di un Maggio Sovversivo Internazionale in solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione in Italia.
Che tanti fuochi si accendano rincorrendosi l’un l’altro finché finalmente divampi la prateria!

Solidarietà ai compagni/e che hanno subito durissime condanne in primo grado per il processo “Scripta Manent”… Vendetta!!!
Solidarietà ai detenuti/e e inquisiti/e per le operazioni “Panico, Renata, Scintilla”, alle compagne arrestate a Madrid, a Stefano e Marco arrestati a Parigi.
Un pensiero infine al compagno Mauricio Morales a dieci anni dalla sua morte.
Per l’Anarchia

[Tratto da anarhija.info].

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For a Subversive May

Despite the fact that our action is usually driven by the need to overcome the frustration and sense of powerlessness that this system of oppression would force us into, this time some thoughts have been buzzing around in our heads and we would like to communicate them. We realized that going around lighting up the night with targeted fires is a practice that is spreading.
Specific objectives such as vehicles of companies involved in projects of dominion (such as wars, the construction of detention centres, forced repatriations, etc.), technological network infrastructures (such as laboratories, antenna repeaters, fibre optic exchanges and companies that manage them or collaborate with them) are being attacked more frequently and with simple and easily available means.
This, along with their spreading throughout the country and in the metropolises favours the reproducibility of actions against them. In particular, we have seen more and more attacks on the Enjoy car-sharing vehicles owned by ENI, an Italian multinational which, with the support of the Italian State, has been ravaging territories and looting resources for decades. So, to strengthen this front in the ongoing social war, on the night of May 7th we left combustible material and related primers on 6 cars, ignited them and went away. Anarchist attacks and sabotage are actually little more than sparks in the dark, but when they converge on the same target or concentrate within a specific time or place, the show can be exciting, as well as cause a few more headaches for the defenders and foragers of this system.
For example in the case of the recent campaign against Poste Italiane, which collaborated in the repatriation of undesirables by the well-off Europeans, through its subsidiary company Mistral Air. The incessant attacks in various forms forced Poste Italiane to put an end to its collaboration with the State and issue an official statement in which it stated in black and white that it would no longer carry out repatriations.  Another example that direct action if well aimed and contextualized can be effective.
This is our invitation to remind ourselves more often and not limit ourselves to sporadic though spectacular flashes in the dark; let’s listen to the way the wind is blowing and to the proposals of specific campaigns of attack, set fire to the nights of the “best of worlds” with constancy and determination, make visible the ongoing social war that power seeks to render invisible at all costs and that otherwise would live only in the heads of subversives and on their internet sites.

We join the call for an International Subversive May in solidarity with the comrades affected by the repression in Italy.
Let so many fires light up chasing one another until the whole prairie is ablaze!

Solidarity with the comrades who have been dealt harsh first-degree sentences for the “Scripta Manent” trial … Vengeance !!!
Solidarity with the imprisoned / investigated / for the operations “Panico, Renata, Scintilla”, to the comrades arrested in Madrid, to Stefano and Marco arrested in Paris.
Lastly a thought to comrade Mauricio Morales ten years after his death.
For Anarchy

[Translation from actforfree.nostate.net].

(it-en) Firenze, Italia: Come Paganini: non ripeto!

Come Paganini: non ripeto!

Me ne stavo lì, impilato come un pilone nel cemento, in quella città un tempo ombrosa di briganti, banditi e avventure e ora luccicosa di vetrine e riccastri.
Diciamoci la verità, la mia vita era una noia mortale: ripetevo, ripetevo, ripetevo!
E così, una bella notte di quasi una settimana fa, ho deciso di spegnermi, illuminandomi.
Prendendo esempio dai tanti che mi hanno preceduto in lungo e in largo per il mondo, mi sono suicidato, per riaffermare la mia libertà dal giogo della coazione a ripetere!
Ringrazio la diavolina e la benzina per avermi dato una mano!
Un caloroso (è proprio il caso di dirlo!) abbraccio a chi sceglierà di seguire il mio esempio!
Ripetitori di tutto il mondo unitevi… in un grande falò!

Dedico il mio suicidio a tutti/e gli/le indagati/e e arrestati/e anarchici/e in italia e nel mondo!
Un forte abbraccio di vita alla compagna Anahi Salcedo e un forte abbraccio di morte ai suoi torturatori
Con Punky Mauri nella memoria e nel cuore

[Tratto da anarhija.info].

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Like Paganini, I don’t repeat!

I stood there, stacked like a pylon in the concrete, in that once-shadowy city of brigands, bandits and adventures now gleaming with shop windows and filthy rich.
Let’s face it, my life was a deadly bore: I repeated, repeated, repeated!
And so, one beautiful night almost a week ago, I decided to quit, lighting myself up.
Taking as an example the many that have preceded me far and wide around the world, I committed suicide, to reaffirm my freedom from the yoke of the compulsion to repeat!
Thanks to the firelighter and petrol for helping me out!
A warm (the appropriate word!) hug to those who chooses to follow my example!
Repeaters of the world unite … in a huge bonfire!

I dedicate my suicide to all the investigated and those arrested anarchists in Italy and the world!
A strong embrace of life to the comrade Anahi Salcedo and a strong embrace of death to her torturers
With Punky Mauri in memory and in the heart

[*An Italian saying for refusing to repeat a gesture deriving from composer and violinist Paganini’s refusal in 1825 to do an encore for the King and being expelled from the country for two years as a result].

[Translation from actforfree.nostate.net].

(en) Italia: Words from anarchist Luca Dolce (“Stecco”) from the prison of Tolmezzo

Note: Anarchist comrade Stecco was arrested on 19th February 2019 in repressive operation ‘Renata’, where seven anarchists were arrested (one of them was immediately put under house arrest) and accused according to articles 270bis (four of them) and 280 (all) of the penal code, plus related offences referring to direct actions that took place in the Trentino region over the past two years. In March judges of the court of review decided that the charges that had been pressed initially were non-existent, dropping the aggravating circumstance of ‘terrorism’. The imprisoned comrades are being held in AS2 units in the prisons of Ferrara, Tolmezzo and L’Aquila. [Update: all the anarchist comrades involved in operation ‘Renata’ are now under house arrest with all the restrictions. Only Stecco remains in prison due to previous sentences]

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Words from Luca Dolce known as “Stecco” from the prison of Tolmezzo

Dear comrades,

The time has come for me to say something about what happened in February.

Less than two months have passed since our arrest with operation ‘Renata’, and I can say that I’m calm and strong, as sure as ever that the struggle continues in spite of the blows inflicted by the State.

My arrest in Turin, in the vicinity of Corso Giulio, took place at around 5pm quite peacefully. As I was leaving the comrade I had been with, I noticed a typical plain clothes policeman in front of me at a tram stop; a few seconds later I found myself surrounded. I can say that all this happened in great tranquillity, and with annoying ‘kindness’ I’d say, unlike the way my comrades in Trentino were treated.

Before being moved to Trento I thought that my arrest was due to pending proceedings whose conclusion I’d been expecting for a while. I did perceive something strange: too many people wearing badges in that corridor of the Turin police station. Only at the first visit of the lawyer did I find out that measures alternative to prison had been confirmed on the very day of my arrest. A mere coincidence? Anyway, at around 8pm they gave me a warrant to search me and the house where I live. Obviously I noted ‘our’ fatal 270bis, 280bis and a string of other offences. At that moment the dates and places in the list were incomprehensible, but my reaction was. While I was reading, I was not surprised at what was happening; no agitation or palpitations, but the simple certitude of my ideas and convictions, the certitude of having always struggled for ideals of justice, freedom, equality among all men and women.

So, in this strange tranquillity I faced the journey at 70 km an hour to Trento along with four ROS officers. As soon as we got to the carabinieri barracks in Trento, at around 2am, I became aware of the vastness of the operation. The barracks was a hive of men and women both in uniform and not, huge folders, papers and crap papers.

It is the third time in 8 years that the State has accused me of ‘terrorism’ along with many of my comrades, and I know the procedure a little, even if this time I’m one of the ones who ends up in jail. As they got us out of the barracks, everything had been well arranged: sirens and flashes set up for photos for miserable journalists stationed along the road. I understood that the anarchist-hunt had been studied in the most disgusting details so as to make an impression on those above, whose speeches against freedom – today sadly backed by many of the exploited – are being strengthened and promoted in the spotlight.

Another conviction that kept me and keeps me tranquil is that whatever happened and will happen to me, not only my comrades are there for me, they have the strength to react to this latest attack. Breathing the atmosphere in Turin gave me strength, even if only for a short time. The same strength that has spread in many other places from the comrades and people in solidarity. The feeling of a tenacious, determined atmosphere can only be good for all, in spite of the difficulties of recent times. The cascade of telegrams and letters we received confirmed my sensations.

For many years I’ve thought about what my comrade Roberto said: ‘I’ve always known it, to struggle for freedom also means to risk losing it’. Simple, clear and above all true words. Now that I’m in prison, I see and hear things that had escaped my attention (my first two short experiences in prison were only a foretaste of what I’m experiencing now). Now I can see much of what I had been thinking during these years of struggle actually happening. To be here in Tolmezzo means to see how the State and its repressive apparatus are constantly working and updating the ways of isolating those who persist in struggling against it. And the conditions inflicted on our comrades in L’Aquila, in that Hybrid between AS2 and 41bis are even harsher.

They want to relieve this prison [L’Aquila] from the notoriety of being a place of torturers and thugs gained at the time of ex-governor Silvia Dalla Barca, even if those brutes are still there. Only the prisoners are now for the most part in AS and are from southern Italy, no longer isolated foreigners who had anything inflicted on them without anybody knowing. The tactic is now a different one. The prison is all split up into various categories: mafia here, mafia there, 41bis, social prisoners, Islamists, anarchists, etc. A tactic that seems to work, if you think that among the few ‘social prisoners’ there are some came to blows for racist insults and various prejudices, to great advantage of the Direction. I think that understanding the evolution of the prisons, their history, the changes in the law, the way investigations are being carried out, not only against us anarchists, is very useful to understand what to say and do today inside and outside.

Today is 25th April [the official day of Italy’s liberation from nazi-fascism was 25th April 1945]. Some prisoners asked me if I was celebrating and it was interesting that in a few minutes everybody agreed that there has been no liberation. The history of the partisan movement is very complex. I can show respect for that struggle, but I take sides too. If I think of that struggle, I think of comrades such as Pedrini, Tommasini, Mariga, Mariani and many others, who had struggled against fascism and the State well before September 8 [8th September 1943: Italy signed an unconditional armistice with the Allies following the downfall of Benito Mussolini in July] and well after April 25. Most importantly, they didn’t struggle for political and power reasons, they didn’t betray the goals that many youths, men and women had set with their sacrifice. It’s also thanks to those comrades, to their experiences, to their stories, that I now have the knowledge to face prison with strength and dignity. For me there exists a subterranean thread that unites me to those comrades, not because I have the same courage – I have never felt on my skin many of the things they experienced – but because I’m humbly trying to carry out the same struggle and ideas. I find it hypocritical that every year in newspapers such as Corriere della Sera, a great photographer like Robert Doisneau is remembered, as he falsified documents for the French Resistance movement during the war, and at the same time those who escape from the concentration camps financed by the West today are condemned and criminalized, locked up in these camps because they don’t have documents and only by escaping and false documents can they try to get away from the authorities and remain free. This day [April 25] mirrors the hypocrisy of the society we live in, where everything can be the opposite of everything else.

These are sad times. News of indiscriminate massacres follow one another in agonizing sequence. Events in Libya, Sri Lanka, New Zealand, Venezuela and all those kept hidden are on the same side of the coin of other massacres perpetrated by various armies all over the world. All of these events speak of indiscriminate, summary, barbarous deaths, inflicted not for aims of emancipation, but to brutalize life for subjugation and power.

In this context of wars and social changes of various kinds, yet again the anarchist movement in its history is being accused of ‘terrorism’. This accusation is a grave offence, and is aimed at denigrating our ideas and methods. The State, which uses the dirtiest and most atrocious methods, out of fear or necessity sets out to strike the more conscious of the exploited who struggle. Anarchists have defended themselves from these attacks in many ways by reaffirming the rightness of their ideas and practices over time.

Now I too want to have a say. Isolation and this cell can’t keep me silent. I’ll never lose the will to seek clarity where the worst confusion reigns. To do so, I’ll mention the deeds and words of a few anarchists.

For many years in Russia anarchists, and not only, have been killed, tortured, their propaganda silenced, family members arrested. In 2001 young anarcho-syndicalist Nikita Kalin was killed by a gunshot in the head because of his activity in the factory where he worked. Many others have been struck by  ferocious repression carried out by the State and its fascist servants, who have not ceased to increase in numbers in recent years. On 31st October 2018, at 8:52 in Arkhangelsk, a young anarchist, Mikhail Zhlobitsky, died ripped apart by his bomb in the premises of the regional Direction of FSB (Russian secret services). Three officers were injured and the building was damaged. This dramatic event makes us understand that on the one hand we lost a courageous comrade and on the other the blame for what happened is the State’s. If ideas and freedom are put aside, they will react with the most courageous and determined men and women. It is social conditions that cause such events to occur. And this fact is not ‘terrorism’. Now we can mourn the lost comrade, but even more understand that the struggle must continue till deeds such as these are no longer necessary.

On 20th September 1953 an article by Mario Barbari appeared in the anarchist paper Umanità nova, where the comrade discussed a book by Giuseppe Mariani concerning the Diana episode in 1921 [on 23rd March 1921 a group of Milanese anarchists placed a bomb outside the city’s Diana Theatre, with the intention of striking police chief Gasti, who was believed to be in an apartment above the theatre. The explosion caused 21 dead and many more injured but the intended target was unharmed]: ‘And isn’t the tyrant a ravenous lion – always craving conquest– when in his despotic brutality he doesn’t spare any means against those who try to free themselves from tyranny in the fear that others become aware of the reality that is crushing them? The tyrant is therefore the genuine expression of violence, and those who fight him, are fighting against violence’.

We anarchists have to set a measure that always distinguishes us from those who use violence for their evil purposes. Malatesta called it ‘moral gymnastics’, thanks to which the meaning of revolutionary violence is different from that of the violence used by the State through its instruments and servants. One of our tasks is to bring clarity to this society based on violence, to struggle so that brutality is at last replaced by fraternity and solidarity for all humankind. Perhaps today staying human is the most difficult battle;  getting away from the hatred that surrounds us is even more difficult. If we succeed our goals will be able to emerge with strength and lucidity.

With their accusations they want to throw us in a basket whose contents are more than rotten; instead we must remain uncorrupted in the face of barbarity.

Barbani continued: ‘Therefore it’s no longer a question of violence or non-violence; of loving or hating; of understanding or pitying; but a question of struggling strenuously with all our energy of conscious beings in order to extirpate tyranny and eliminate the yoke of material and spiritual slavery; and for this we incite each one to understand themselves in order to understand others at the same time. If tomorrow a new dawn finds us present in the reality of a revolt of the oppressed and human outcasts, we won’t disdain to be present in the uproar of barricades and even then we will be sure we are not committing violence, but are fighting violence!’

The book Memorie di un anarchico [memories of an anarchist] by Giuseppe Mariani has made me think deeply many times, helping me to gain clarity about practices and methods. I end this discourse with the words of Gigi Damiani, from the introduction to Mariani’s book: ‘… But history teaches us that there are times when violence becomes a social necessity. Only it is necessary, as far as possible, that it does not strike blindly or make the humble pay for the guilt of the great’.

I think that at the present moment, sadly also thanks to the State’s blows against our movement, we have the chance to talk about our ideas, practices and dreams again with even more strength. Spaces, however small, are opening up and we have to criticize reformist movements and those in bad faith. In recent months many people have been questioning various issues concerning the direction that society is taking, especially with demonstrations of opinion that unfortunately have a defensive, reformist character that we cannot share. It’s up to us, to those who agree, to create cracks and stimulate reality so that this tenuous revival of awareness goes to the roots of social problems and it doesn’t let itself be deceived by words such as democracy-rights-progress-civilization. Let clarity and our practices become fundamental in succeeding in creating a balance of strength necessary to make the State and the bosses step back from their intents. Here too healthy gymnastics is necessary.

And if prosecutors beneath suspicion such as Raimondi and the police chiefs in Turin and Trento are surprised at the solidarity expressed to us anarchists, inviting so-called civil society to stay away from us, it means that the path is right, and they can only make me happy. Our struggle, propaganda, practices frighten those who should be frightened somehow, even if in small part.

I thank with all my heart all the comrades who in recent months have been taking on many burdens in order to carry on the struggle and solidarity with all of us in prison. I thank all those who carry on the debate and the growth of our ideas in meetings, magazines, analyses.

My sincere closeness goes to the comrades under investigation and imprisoned following the ‘Scripta Manent’, ‘Panico’, ‘Scintilla’ trials and all the comrades imprisoned in jails everywhere.

My deepest worry goes to anarchist comrade Anahi Salcedo, locked up in Argentina in precarious physical conditions and without adequate medical care.

Fraternal greetings to the comrades on the run who are walking through the streets of the world.

Once again:
For the Social Revolution, for Anarchy

Prison of Tolmezzo, 25th April 2019
Luca Dolce known as Stecco

[Translation from actforfree.nostate.net].
[Per lo stesso testo in italiano cliccare qui].

(it-en) Pisa: Secondo compleanno del Galeone Occupato

https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org/files/2019/05/pp-768x1082.jpgPisa: Secondo compleanno del Galeone Occupato

25 Maggio 2019: Acque radioattive night – 2° compleanno del Galeone Occupato.
Concerto dalle ore 21.00, suonano:
Equin Sterk (Punk&Soda da Rosignano),
Kontatto (D-Beat da Bologna),
Amok (machete hc punk da Treviso).
A seguire dj set.

Benefit per i processati a seguito del corteo contro le acque radioattive.

Nel 2014, nell’ambito del decommissionamento del reattore nucleare sperimentale di San Piero a Grado (CISAM), sono stati versati 750.000 litri di acque radioattive, provenienti dalla piscina di raffreddamento nel canale dei Navicelli di Pisa.
Nel silenzio generale di questo scempio ecologico sono state organizzate mobilitazioni e momenti di confronto che sono sfociati in un corteo autodeterminato che ha attraversato le vie del centro di Pisa.
In seguito a danneggiamenti contro banche e telecamere avvenuti durante il corteo, furono effettuate varie perquisizioni e denunciate varie persone.
Il processo è iniziato in questi giorni.

Galeone Occupato, via Lucchese 65, Pisa.
https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org

[Tratto da galeoneoccupatopisa.noblogs.org].

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Pisa: Second birthday of Galeone Occupato

25 May, 2019: Radioactive waters night – 2nd birthday of Galeone Occupato.
Concert at 9.00 pm, will play:
Equin Sterk (Punk&Soda from Rosignano),
Kontatto (D-Beat from Bologna),
Amok (machete hc punk from Treviso).
Dj set following.

Benefits for the defendants in the trial wich followed the demonstration against the radioactive waters.

In 2014, as part of the decommissioning of the experimental nuclear reactor in San Piero a Grado (CISAM), 750.000 liters of radioactive water from the cooling pool were poured into the Navicelli channel of Pisa.
In the general silence of this ecological mess have been organized mobilizations and moments of confrontation that have resulted in a self-determined demonstration that has crossed the streets of the center of Pisa.
Following damage against banks and cameras that occurred during the demonstration, were carried out
various searches and denounced various people.
The trial started these days.

Galeone Occupato, via Lucchese 65, Pisa.
https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org

(it-en) Torino: Contro la videoconferenza

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/deflaringe-copy.jpgContro la videoconferenza

Silvia sarà in videoconferenza il 29 maggio per la prima udienza del processo per l’occupazio di corso Giulio.
Arrestata il 7 febbraio a seguito dell’operazione Scintilla e dello sombero dell’Asilo, e detenuta dal 6 aprile insieme ad Anna nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila.
La videoconferenza nega la possibilità di presenziare in aula e viene utilizzata sempre più spesso, anche come strumento di ulteriore isolamento.

Sempre a fianco di Silvia, Anna e di ogni recluso.

Presidio al tribunale di Torino mercoledì 29 maggio alle ore 9.30.

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Against videoconference

Silvia will be videoconferencing on May 29th for the first hearing of the trial for the occupation of corso Giulio in Turin.
Arrested on 7 February following the “Scintilla” repressive operation and the eviction of Asilo Occupato, and held since 6 April together with Anna in the maximum security prison of L’Aquila.
Videoconferencing denies the possibility of attending the courtroom and is used more and more often
, also as a tool for further isolation.

Always alongside with Silvia, Anna and every recluse.

Protest on Wednesday 29 May at 9.30 am, in front of the court of Turin.

(it-en) 21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

Apprendiamo dell’arresto dei compagni anarchici Natascia, Beppe e Robert, avvenuto il 21 maggio ed eseguito dai carabinieri del ROS nell’ambito di una operazione repressiva chiamata “Prometeo”. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. I media di regime riferiscono che l’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo e Sparagna (quest’ultimo è il pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Continue reading

(it) Lega menzogne e violenza

Che la politica di ogni colore si schieri a fianco di leghisti conservatori, reazionari, omofobi, razzisti, fascisti e infami non meraviglia. Chi difende il suo ruolo di parassita non può che essere al
fianco di parassiti suoi simili, sbraitando la solita litania che ognuno deve esprimere la propria opinione poiché altrimenti si minano le basi della democrazia. Certo nessuno di essi risulta essere indignato da ciò che la politica della Lega sta portando avanti ormai da più di un
ventennio e che ora che è al Governo ha la possibilità di mettere in pratica. Una politica assassina nei confronti degli stranieri rei di essere poveri o di scappare da guerre e calamità poco naturali; una
politica di restaurazione dell’ordine e repressione della libertà in ogni ambito della vita quotidiana: basterebbe pensare alle parole del senatore Pillon che vorrebbe obbligare le donne a partorire per decidere di agire contro chi minaccia la libertà.
Domenica 19 maggio nella piazza centrale di Lecce alcuni militanti della Lega promuovevano queste politiche, dopo aver raccolto firme per la castrazione chimica contro chi si rende autore di abusi sessuali. Una proposta feroce, così come feroce è l’ideologia che considera i corpi umani sacrificabili come si faceva in altre epoche. Quella mattina qualcuno ha deciso di ostacolarli e naturalmente ne è nato un parapiglia.
Permettere a questi soggetti di parlare ed essere nelle piazze non ha nulla a che vedere con la libertà di pensiero. Sarebbe come dare la parola a Goebbels e consentirgli di esprimere quali erano i programmi del partito nazista o ad Eichmann per spiegare la gestione dei campi di
concentramento. Un fascista, un leghista non devono parlare, devono essere cancellati dalla Storia perché sono una minaccia costante per la libertà di tutti. Un candidato sindaco ha espresso loro solidarietà citando le parole di Pertini secondo cui tutti hanno diritto di parola, dimenticando che lo stesso Pertini nella medesima intervista sosteneva che il fascismo, al contrario, andava solo combattuto, poiché era un crimine.
Usare la violenza per respingere la violenza è necessario, affermava l’anarchico Malatesta, ed è per noi anche giusto. Pensare invece che fascismo, leghismo, autoritarismo, iniquità, privilegio, sopraffazione e devastazione della natura si cancelleranno pacificamente è una grande illusione e anche un pensiero molto comodo.
Detto questo non si può non ribadire la correttezza di mandare via i leghisti da ogni luogo anche perché, insieme ai servi giornalisti, sono solo in grado di mistificare la realtà e piagnucolare. Nessuna ragazza minorenne è stata infatti ferita la mattina del 19 maggio, mentre un leghista ha sferrato un pugno in faccia ad un compagno, rompendogli i denti. Questa la realtà, ma passare da vittime serve ai leghisti per nascondere la loro vigliaccheria e quella di tutti i politici che li hanno difesi.

Nemici della Lega e di ogni Fascismo

[Manifesto affisso a Lecce, 20.05.2019].

(es) Italia: Escrito del compañero Luca Dolce “Stecco” desde la prisión de Tolmezzo

Querides compañeres,
Ha llegado el momento para mí de hablar sobre lo que pasó en febrero.

Menos de dos meses han pasado desde nuestro arresto con la operación “Renata”, y puedo decir que estoy calmado y fuerte, tan seguro como siempre de que la lucha continúa a pesar de los golpes inflingidos por el Estado.

Mi arresto en Turín, en el vecindario de Corso Giulio, tuvo lugar a alrededor de las 17:00 de forma bastante pacífica. Mientras me alejaba del compañero con el que había estado, percibí al típico policía de paisano frente a mí en la parada del tranvía; unos pocos segundos más tarde me encontré rodeado. Puedo decir que todo esto pasó con una gran tranquilidad, y diría que con una “amabilidad” molesta, a diferencia del modo en el que fueron tratades mis compañeres en Trentino.

Antes de ser trasladado a Trento creía que mi arresto se debía a procesos pendientes cuya conclusión había estado esperando durante un tiempo. Percibí algo extraño: demasiadas personas con medallas en ese pasillo de la comisaría de policía de Turín. Solo en la primera visita del abogado descubrí que las medidas alternativas a la prisión se confirmaron el mismo día de mi arresto. ¿Mera coincidencia? De todas maneras, a alrededor de las 20:00 me dieron una orden para registrarme a mí y a la casa en la que vivo. Obviamente noté “nuestro” fatal 270bis, 280bis y una serie de otras infracciones. En aquel momento las fechas y lugares en la lista eran incomprensibles, pero mi reacción fue que mientras estaba leyendo no me sorprendía lo que estaba pasando; ninguna agitación o palpitaciones, sino la simple certeza de mis ideas y convicciones, la certeza de haber luchado siempre por ideales de justicia, libertad e igualdad entre todas las personas.

Así que, en esta extraña tranquilidad, afronté el viaje a 70 kms/hora hasta Trento junto con cuatro agentes del ROS. Tan pronto como llegamos al cuartel de los Carabinieri en Trento, a alrededor de las 2:00 de la mañana, tomé conciencia de la inmensidad de la operación. Los cuarteles eran una colmena de hombres y mujeres con uniforme o sin él, grandes carpetas y papeles y papeles de mierda.

Es la tercera vez en 8 años que el Estado me ha acusado de “terrorismo” junto con muches de mis compañeres, y conozco el procedimiento un poco, incluso si esta vez yo soy uno de les que terminan en la cárcel. Cuando nos sacaron del cuartel, todo había sido bien montado: sirenas y flashes preparados para las fotos para les miserables periodistas estacionades a lo largo de la carretera. Entendí que la caza del anarquista había sido estudiada hasta los detalles más desagradables para impresionar a los de arriba, cuyos discursos contra la libertad – hoy tristemente respaldados por muches de les explotades – están siendo fortalecidos y promovidos a la luz de los focos.

Otra convicción que me mantuvo y me mantiene tranquilo es que sea lo que sea lo que me haya pasado y lo que me pase, mis compañeres no solo están ahí para mí, sino que también tienen la fuerza para reaccionar a este último ataque. Respirar la atmósfera en Turín me dio fuerza, incluso si solo fue durante un corto plazo de tiempo. La misma fuerza que se ha difundido en muchos otros lugares por compañeres y personas en solidaridad. La sensación de una atmósfera decidida y tenaz solo puede ser buena para todes, a pesar de las dificultades de los tiempos recientes. La cascada de telegramas y cartas que recibimos confirmaron mis sensaciones.

Durante muchos años, pensé en lo que dijo mi compañero Roberto: “Yo siempre lo supe, luchar por la libertad también significa arriesgarse a perderla”. Simple, claro y sobre todo ciertas palabras. Ahora que estoy en prisión, veo y escucho cosas que habían escapado a mi atención (mis primeras dos experiencias cortas en prisión fueron solo un anticipo de lo que estoy experimentando ahora). Ahora puedo ver mucho de lo que había estado pensando durante estos años de lucha realmente sucede. Estar aquí en Tolmezzo significa ver cómo el Estado y su aparato represivo están constantemente trabajando y actualizando las formas de aislar a aquelles que persisten en la lucha contra él. Y las condiciones infligidas a nuestras compañeras en L’Aquila, en ese híbrido entre la AS2 y el 41 bis, son incluso más duras.

Quieren liberar a esta prisión [L’Aquila] de su notoriedad por ser un lugar de torturadores y matones, que se ganó en los tiempos del ex-gobernador Silvia Dalla Barca, incluso si esos brutos todavía siguen aquí. Solo les prisioneres están ahora en su mayor parte en Alta Seguridad y son del sur de Italia, ya no son extranjeres aislades a quienes se les infligió algo sin que nadie lo supiera. Ahora la táctica es diferente. La prisión está toda dividida en varias categorías: la mafia aquí, la mafia allí, 41 bis, preses sociales, islamistas, anarquistas, etc. Una táctica que parece funcionar, si piensas que entre los pocos “prisioneros sociales” hay algunos que han llegado a los golpes por insultos racistas y varios prejuicios, para gran ventaja de la Dirección. Creo que entender la evolución de las prisiones, su historia, los cambios en la ley, la forma en la que se están llevando a cabo las investigaciones, no solo contra nosotres, les anarquistas, es muy útil para entender qué decir y hacer hoy dentro y fuera.

Hoy es 25 de abril [el día oficial de la liberación de Italia del nazi-fascismo fue el 25 de abril de 1945]. Algunes prisioneres me han preguntado si estaba celebrándolo y fue interesante que en unos pocos minutos todes estábamos de acuerdo en que no hubo tal liberación. La historia del movimiento partisano es muy compleja. Puedo mostrar respeto por esa lucha, pero también escojo bandos. Si pienso en esa lucha, pienso en compañeros como Pedrini, Tommasini, Mariga, Mariani y muches otres, que habían luchado contra el fascismo y el Estado mucho antes del 8 de septiembre [8 de septiembre de 1943: Italia firmó un armisticio incondicional con los aliados a continuación de la caída de Benito Mussolini en julio] y mucho después del 25 de abril. Lo más importante es que no lucharon por razones políticas y de poder, no traicionaron los objetivos que muches jóvenes, hombres y mujeres se habían propuesto con su sacrificio. También es gracias a eses compañeres, a sus experiencias, a sus historias, que ahora tengo el conocimiento para enfrentar la prisión con fuerza y dignidad. Para mí existe un hilo clandestino que me une a eses compañeres, no porque tenga el mismo valor, nunca sufrí en mis carnes muchas de las cosas que elles experimentaron, sino porque estoy tratando humildemente de llevar a cabo la misma lucha e ideas Me parece hipócrita que todos los años, en periódicos como Corriere della Sera, se recuerde a un gran fotógrafo como Robert Doisneau, ya que falsificó documentos para el movimiento de resistencia francés durante la guerra, y al mismo tiempo les que escapan de los campos de concentración de hoy en día financiados por Occidente sean condenades y criminalizades, encerrades en estos campos porque no tienen documentos y solo mediante la fuga y los documentos falsos pueden tratar de escapar de las autoridades y permanecer libres. Este día [25 de abril] refleja la hipocresía de la sociedad en que vivimos, donde todo puede ser lo contrario de todo lo demás.

Estos son tiempos tristes. Noticias de masacres indiscriminadas siguen una tras otra en una secuencia agonizante. Los eventos en Libia, Sri Lanka, Nueva Zelanda, Venezuela y todos aquellos que se mantienen ocultos están en el mismo lado de la moneda de otras masacres perpetradas por varios ejércitos en todo el mundo. Todos esos eventos hablan de muertes indiscriminadas, sumarias, bárbaras, inflingidas no con un objetivo de emancipación sino para embrutecer la vida por subyugación y poder.

En este contexto de guerras y cambios sociales de varios tipos, una vez más, el movimiento anarquista en su historia está siendo acusado de “terrorismo”. Esta acusación es una ofensa grave y está dirigida a denigrar nuestras ideas y métodos. El Estado, que utiliza los métodos más sucios y atroces, por miedo o por necesidad, se propone atacar a les más explotades que luchan por la lucha. Les anarquistas se han defendido de estos ataques de muchas maneras reafirmando la exactitud de sus ideas y prácticas a lo largo del tiempo.

Ahora yo también quiero tener algo que decir. El aislamiento y esta celda no me pueden callar. Nunca perderé la voluntad de buscar claridad donde reina la peor confusión. Para hacerlo, mencionaré los hechos y las palabras de algunes anarquistas.

Durante muchos años en Rusia, anarquistas y no solo elles, han sido asesinades, torturades, su propaganda silenciada, sus familiares arrestades. En el año 2001, la joven anarcosindicalista Nikita Kalin fue asesinada por un disparo en la cabeza debido a su actividad en la fábrica donde trabajaba. Muches otres han sido golpeades por la feroz represión llevada a cabo por el Estado y sus siervos fascistas, quienes no han dejado de aumentar en número en los últimos años. El 31 de octubre de 2018, a las 8:52 en Arkhangelsk, un joven anarquista, Mikhail Zhlobitsky, murió destrozado por su propia bomba en la sede de la Dirección Regional del FSB (servicios secretos rusos). Tres agentes resultaron heridos y el edificio fue dañado. Este dramático evento nos hace comprender que, por un lado, perdimos a un compañero valiente y, por el otro, la culpa de lo que sucedió es del Estado. Si las ideas y la libertad se dejan de lado, reaccionarán con les hombres y mujeres más valientes y decidides. Son las condiciones sociales las que causan tales eventos. Y este hecho no es “terrorismo”. Ahora podemos llorar al compañero perdido, pero aún más entender que la lucha debe continuar hasta que hechos como estos ya no sean necesarios.

El 20 de septiembre de 1953, apareció un artículo de Mario Barbani en el periódico anarquista Umanità nova, donde el compañero discutió un libro de Giuseppe Mariani sobre el episodio de Diana en 1921 [el 23 de marzo de 1921 un grupo de anarquistas milaneses colocaron una bomba fuera del teatro Diana de la ciudad con la intención de golpear al jefe de la policía, Gasti, quien se creía que estaba en un apartamento encima del teatro. La explosión causó 21 personas muertas y muchas más heridas, pero el objetivo no sufrió daños]: “¿Y no es el tirano un león voraz – anhelando siempre la conquista – cuando en su despótica brutalidad no escatima ningún medio contra aquelles que intentan liberarse de la tiranía por temor a que otres tomen conciencia también de la realidad que les está aplastando? El tirano es por lo tanto la expresión genuína de la violencia, y aquellos que le combaten están luchando contra la violencia.”

Nosotres, les anarquistas, tenemos que establecer una medida que siempre nos distinga de aquelles que usan la violencia para sus propósitos malvados. Malatesta lo llamó “gimnasia moral”, gracias a la cual el significado de la violencia revolucionaria es diferente del significado de la violencia usada por el Estado a través de sus instrumentos y sirvientes. Una de nuestras tareas es traer claridad a esta sociedad basada en la violencia, a la lucha para que esa brutalidad sea por fin sustituida por la fraternidad y la solidaridad para toda la humanidad. Quizás hoy permanecer humano sea la batalla más difícil; alejarse del odio que nos rodea es incluso más difícil. Si tenemos éxito, nuestras metas podrán emerger con fuerza y lucidez.

Con sus acusaciones quieren arrojarnos en un cesto cuyos contenidos están más que podridos; en vez de eso, debemos mantenernos incorruptibles frente al rostro de la barbarie.

Barbani continuaba: “Por lo tanto, ya no es una cuestión de violencia o no violencia; de amar u odiar; de la comprensión o compasión; sino que se trata de luchar arduamente con toda nuestra energía de seres conscientes para extirpar la tiranía y eliminar el yugo de la esclavitud material y espiritual; y para esto incitamos a cada une a entenderse a sí misme para poder comprender a les demás al mismo tiempo. Si mañana un nuevo amanecer nos encuentra presentes en la realidad de una revuelta de les oprimides y les marginades, no despreciaremos estar presentes en el alboroto de las barricadas e incluso entonces estaremos segures de que no estamos cometiendo violencia, sino que estamos combatiendo la violencia!”

El libro Memorie di un anarchico [Memorias de un anarquista] de Giuseppe Mariani me ha hecho pensar profundamente muchas veces, ayudándome a obtener claridad sobre las prácticas y los métodos. Termino este discurso con las palabras de Gigi Damiani, de la introducción al libro de Mariani: “… Pero la historia nos enseña que hay momentos en que la violencia se convierte en una necesidad social. Solo es necesario, en la medida de lo posible, que no golpee a ciegas ni haga que les humildes paguen por la culpa de les grandes”.

Creo que en el momento presente, tristemente también gracias a los golpes del Estado contra nuestro movimiento, tenemos la oportunidad de hablar de nuestras ideas, prácticas y sueños nuevamente con más fuerza. Los espacios, aunque pequeños, se están abriendo y tenemos que criticar los movimientos reformistas y los de mala fe. En los últimos meses, muchas personas han estado cuestionando varios temas relacionados con la dirección que está tomando la sociedad, especialmente con manifestaciones de opinión que desafortunadamente tienen un carácter defensivo y reformista que no podemos compartir. Depende de nosotres, de quienes estamos de acuerdo, crear grietas y estimular la realidad para que este tenue resurgimiento de la conciencia llegue a las raíces de los problemas sociales y no se deje engañar por palabras como democracia-derechos-progreso-civilización. Deja que la claridad y nuestras prácticas se vuelvan fundamentales para lograr el equilibrio necesario para que el Estado y los patrones se retiren de sus propósitos. Aquí también se necesita gimnasia saludable.

Y si los fiscales sospechosos, como Raimondi y los jefes de policía de Turín y Trento, se sorprenden de la solidaridad que nos expresan les anarquistas, invitando a la llamada sociedad civil a mantenerse alejada de nosotres, significa que el camino es correcto y solo pueden hacerme feliz. Nuestra lucha, la propaganda, las prácticas asustan a quienes deberían asustarse de alguna manera, aunque sea en una pequeña parte.

Agradezco de todo corazón a todes les compañeres que en los últimos meses han estado asumiendo muchas cargas para continuar la lucha y la solidaridad con todes nosotres en la cárcel. Agradezco a todes aquelles que continúan el debate y el crecimiento de nuestras ideas en reuniones, revistas, análisis.

Mi sincera cercanía se dirige a les compañeres investigades y encarcelades tras los juicios de ‘Scripta Manent’, ‘Panico’, ‘Scintilla’ y a todes les compañeres encarcelades en cárceles en todas partes.

Mi preocupación más profunda es con la compañera anarquista Anahi Salcedo, encerrada en Argentina en condiciones físicas precarias y sin la atención médica adecuada.

Saludos fraternos a les compañeres en fuga que caminan por las calles del mundo.

Una vez más:
Por la revolución social, por la anarquía.

Prisión de Tolmezzo, 25 de abril de 2019.
Luca Dolce conocido como Stecco

[Tomado de vozcomoarma.noblogs.org].

(it) Arriva!

Arriva, la rivoluzione arriva!
Toh, ecco un’altra trovata dei pubblicitari che cercano di piazzarci il loro ultimo prodotto, come suol dirsi. Ma non questa volta. Oggi, sono smanettoni falsamente rilassati e pappagalli di Stato a suonare le loro trombe: una nuova «rivoluzione digitale» sarebbe in marcia con l’imminente arrivo del 5G. La Corea del Sud è stata la prima a inaugurare la sua commercializzazione a livello nazionale nel mese di aprile, mentre Stati Uniti, Cina e Giappone dovrebbero seguire il suo esempio nei prossimi mesi (in tale città o in tale regione), seguiti dal vecchio continente l’anno che viene.
Se la questione riguardasse il galoppante spossessamento generalizzato, la crescente derealizzazione che colpisce la sensibilità umana in profondità, il rafforzamento partecipativo delle reti di alienazione e controllo o l’inasprimento delle condizioni di sfruttamento – in breve le conseguenze sulla nostra vita di qualsiasi evoluzione tecnologica –, non ci sarebbe nulla di nuovo in questa copertura supplementare che subiremo! Pur facendo attenzione a non prendere per oro colato il discorso del potere su ogni suo «progresso», e a non scambiare la parte (tale innovazione) per il tutto (il dominio), come talvolta hanno cercato di fare alcuni oppositori della manipolazione genetica della vita o delle nanotecnologie, non possiamo tuttavia limitarci ad osservare che il 5G sarà lo stesso in peggio. Né a restare con le mani in mano di fronte all’accelerazione del disastro ambientale, col pretesto che tutto si equivale e che c’è già tanto da distruggere. Perché, in fondo, è anche una questione di prospettiva.
Questa quinta generazione di standard considerati una «tecnologia chiave» è essenzialmente un salto di potenza che permetterà al dominio di aumentare significativamente il suo controllo, aprendo una serie di possibilità da far sbavare battaglioni di ricercatori, industriali e creatori di startup. In termini concreti, mettendo nello stesso paniere la rete Internet e gli smartphone da un lato, la moltiplicazione di sensori (in città come al lavoro) abbinati a dispositivi e macchine di ogni genere dall’altro, abbiamo sotto gli occhi enormi raccolte e scambi di dati. In questo quadro, il 5G consente dei flussi nominali fino a mille volte più rapidi di quelli delle reti mobili nel 2010, e fino a cento volte più rapidi del 4G. Moltiplicando la velocit, la reattività e la capacità quantitativa di questi scambi di dati, si profila lo sviluppo, finora lento e limitato (perché troppo avido di dati), di un mondo totalmente interconnesso, ma stavolta su scala molto ampia: un mondo zeppo di telecamere a riconoscimento facciale, di veicoli autonomi e di congegni telecomandati a distanza, di droni polizieschi e militari pilotati da un’intelligenza artificiale, della famosa smart city, di un’amministrazione digitale di soggetti statali o di nuovi processi di automazione della produzione… senza contare la trasformazione dei rapporti sociali. Nella neolingua, con 5G si parla di «realtà e umano accresciuti», di «gestione dei flussi di persone, veicoli, derrate, beni e servizi in tempo reale» o di «facilitare il controllo delle catene produttive nei siti industriali». Infine, come sottolineava un recente opuscolo contro l’organizzazione nella capitale tedesca, a maggio, della più grande mostra europea sull’Intelligenza Artificiale (IA), lo sviluppo di quest’ultima è legato anche a quello del 5G: «L’IA, insieme ad altri fattori, sta cambiando l’economia e la società, grazie a potenti processi di automazione. Sia nell’assemblaggio, nell’istruzione, nella medicina, in servizi come i call center o nella guida, ma anche nel perfezionamento della tecnologia militare, come la navigazione di droni autodistruttivi – l’IA è prioritaria. Le IA sono utilizzate da quasi tutti i principali fornitori di servizi su Internet, come Google, Facebook e Amazon. In futuro, dovremo contare sul fatto che la maggior parte di dispositivi e oggetti saranno dotati di sensori connessi via Internet ai «server» delle multinazionali («l’Internet degli oggetti», «Internet of Things – IoT»). Per poter elaborare una tale massa di dati, l’Intelligenza Artificiale ha bisogno di questi Big Data, che a loro volta richiedono infrastrutture come la rete 5G o i cavi in fibra ottica».
Dal 2018, le bande di frequenza assegnate per il 5G (all’incirca 700 MHz; 3,5-3,8 GHz e 26-28 GHz) sono state vendute all’asta per 20 anni, con grossi ricavi per gli Stati: 380 milioni di franchi alla Svizzera (sborsati da Swisscom, Sunrise e Salt), 437 milioni di euro alla Spagna (da Telefónica, Vodafone e Orange), 1,36 miliardi di sterline nel Regno Unito (da Telefónica, Vodafone, British Telecom e Hutchison Whampoa), 6,5 miliardi di euro all’Italia (da Telecom Italia, Vodafone, Iliad e Wind) e almeno 5,8 miliardi di euro alla Germania (da Deutsche Telekom, Vodafone, Telefónica e United Internet). In Francia (con Bouygues, Iliad, Orange e SFR) cominceranno in autunno e in Belgio l’anno prossimo. La maggior parte dei tralicci che sostengono il 4G verranno gradualmente adattati tecnicamente per il 5G (generalmente prodotto da Huawei, Ericsson o Nokia), ma nuovi ripetitori specifici giganti o in miniatura saranno installati dappertutto*, con una potenza ancora più nefasta per la salute, creando un aumento generale e massiccio di esposizione alle onde.
Certo, in Francia la commercializzazione del 5G inizierà solo nel 2020 e la massificazione del suo utilizzo è prevista per il 2022, ma fin d’ora si stanno effettuando test sul campo necessari per il suo impiego, trasformando gli abitanti di diverse città in topi da laboratorio: Nantes, Tolosa e Francazal (SFR); Lille-Douai (dieci ripetitori 5G), Parigi (quartiere dell’Opéra), Marsiglia (place de la Joliette) e Nantes (Orange); Lione, Bordeaux (antenna 5G accanto al museo d’arte contemporanea), Linas-Montlhéry (sull’autodromo) e Saint-Maurice-de-Rémens (a Transpolis) (Bouygues). E per non essere da meno, anche l’ente francese per l’energia nucleare e alternativa (CEA) è autorizzata a testare il 5G a Grenoble e sulla costa normanna tra Ouistreham e Portsmouth servendosi di due traghetti della Brittany Ferries. Al 27 dicembre 2018, erano 25 i test effettuati in 18 città cui fare riferimento ufficialmente, classificati secondo nove usi: mobilità connessa, IoT, smart city, telemedicina, video UHD, videogiochi, esperimenti tecnici, industria del futuro e realtà virtuale, con questi ultimi due settori che da soli raggruppavano 20 dei 25 test in vivo. Un esempio applicato all’«industria del futuro» è un’azienda-pilota automatizzata con robot che gestisce 50 vacche da latte a Shepton Mallet, nel sud dell’Inghilterra. I collari connessi al loro collo comunicano direttamente in 5G con i molteplici sensori e robot installati nell’azienda per automatizzare la mungitura, la spazzolatura, l’alimentazione e l’apertura delle porte in base alle condizioni atmosferiche. Questo progetto è finanziato dal governo inglese (Agri-EPI Centre) e sviluppato da Cisco.
Fortunatamente, come ci ricordano periodicamente i fiammeggianti barbecue in Francia, in Germania e in Italia, tutto questo si basa principalmente su una circolazione di dati tra data center/server e trasmettitori-spioni, le cui informazioni viaggiano fisicamente attraverso reti di cavi in fibra ottica e ripetitori telefonici, il tutto dipendente da un’alimentazione elettrica (a sua volta composta da cavi, trasformatori e tralicci). Oltre ad altrettante strutture sparse nel territorio, alla portata di tutti coloro che dispongono di un pizzico di fantasia e di una sensibilità ancora palpitante. Essendo d’altronde la G l’unità corrispondente all’accelerazione della gravità sulla superficie terrestre, è giunto il momento di alleggerire la nostra esistenza dal peso di queste protesi, sia fisiche che mentali. Che per di più, sono in 5G!

* Una grande antenna-ripetitore 4G con MIMO («entrate multiple, uscite multiple») regge attualmente fino a una dozzina di connettori – i grandi parallelepipedi bianchi verticali fissati sopra – (otto per la trasmissione e quattro per la ricezione). Un’antenna 5G con MIMO può portare fino ad un centinaio di questi connettori e in beamforming (cioè che non emette il segnale in tutte le direzioni sotto forma di ombrello ma solo nella direzione richiesta). In città densamente popolate, le mini antenne 4G (piccole celle) offrono una copertura di 20 metri per otto utenti, mentre il 5G permette di collocare queste antenne in miniatura su lampioni, pensiline per autobus, cartelloni pubblicitari ogni 300 metri per centinaia di utenti contemporaneamente. JC Decaux è ovviamente già in lizza.

[Avis de tempêtes, n. 17, 15/5/2019]

[Tratto da finimondo.org].

(it-de) Bamberg, Germania, 12 maggio 2019: Attacco incendiario contro Massak Logistics

Tratto da roundrobin.info:

Bamberg, Germania, 12 maggio 2019: Attacco incendiario contro Massak Logistics

Secondo la propria propaganda, la compagnia Massak Logistics GmbH è una azienda leader quando si tratta di fare profitti dai bisogni delle persone. Werner Massak, che ha rilasciato delle interviste in quanto esperto di questi bisogni, ha fondato l’azienda nel 1993. Una azienda che non nasconde il fatto che è specialista nell’estrarre denaro dai prigionieri delle carceri.

Beni di uso quotidiano (cibo, tabacco, ecc.) sono consegnati da Massak Logistics a prezzi gonfiati a coloro che si trovano dietro le mura delle carceri. Poiché non esiste competizione per tali fornitori in prigione, l’azienda Massak può esercitare la propria tirannia in questo sistema. I loro clienti, i prigioneri, sono deprivati dell’opportunità di decidere per se stessi quali beni comprare e a quale prezzo.

Il sistematico immagazzinamento delle persone, qui nella forma delle prigioni, è una delle modalità più chiare della regolamentazione quotidiana e dell’oppressione. Lo Stato coordina, tra l’altro, attraverso la povertà, decidendo chi tra gli arrabbiati e i marginalizzati appartiene alla prigione. Coloro che sono rinchiusi possono essere sfruttati ancora di più in prigione che al di fuori delle mura. A partire da ciò il settore dell’”industria carcere” si è sviluppato come una moderna forma di schiavitù. In nessun luogo perfido come negli USA.

A volte ci sentiamo agghiacciati ed impotenti quando diveniamo consapevoli delle condizioni e degli sviluppi attuali. Ma più e più volte riflettiamo sui nostri ideali di libertà, comunalismo e solidarietà e possiamo percepire di nuovo che i nostri cuori stanno ancora battendo. La rassegnazione si trasforma in rabbia.

Il 12 maggio [2019] siamo partiti per esprimere in modo pratico la nostra rabbia contro questo inumano sistema. Impiegando parecchi congegni incendiari abbiamo lasciato andare in fiamme quattro camion ed un autotreno della Massak Logistics. Speriamo di poter scuotere i tre capisaldi dell’azienda, “qualità, affidabilità ed ampia varietà”. “Qualitativamente” causando danni che disperatamente conducano l’azienda alla rovina. “Affidabilmente” proseguiremo a fare visita a tutte le aziende che sorreggono questo sistema assassino. Attraverso la nostra “ampia varietà” di congegni incendiari e comunicati continueremo a lottare contro i nemici della libertà.

Partecipiamo al Maggio sovversivo in solidarietà con i compagni imprigionati in Italia.

Per un mondo senza prigioni ed oppressione!
Contro qualsiasi forma di “schiavitù moderna”!

Mandiamo saluti amichevoli di solidarietà e forza ai nostri compagni turchi e curdi, che attualmente si trovano in sciopero della fame, ai nostri compagni dalla Biblioteca Anarchica “Fermento” a Zurigo e al nostro complice Loic.

Libertà per TUTTI i prigionieri!

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Genommen von chronik.blackblogs.org:

LKW der Massak Logistik GmbH abgefackelt

Bamberg, 12. Mai 2019

Laut eigener Aussage ist die Firma „MassakLogistikGmbH“ (https://www.massak.de/) führendes Unternehmen, wenn es um das Profitschlagen aus den Bedürfnissen von Menschen geht.
Werner Massak, der sich in Interviews als Experte für genau diese Bedürfnisse in Szene setzt, gründete die Firma 1993. Ein Unternehmen, das sich nicht dafür versteckt, Spezialist für Gefangeneneinkäufe-Ausbeute zu sein.

Normierte Waren des täglichen Bedarfs (Lebensmittel, Tabak, etc.) liefert MassakLogistik zu überteuerten Preisen hinter die Mauern der Knäste. Da es im Knast für solche Zulieferer keine Konkurrenz gibt, kann die Firma Massak ihre Gewaltherrschaft in diesem System verwirklichen. Ihre Abnehmer_innen, die Gefangenen, werden so der Möglichkeit beraubt selbst zu entscheiden, welche Waren zu welchem Preis sie kaufen wollen.

Das systematische Wegsperren von Menschen, hier in Form von Gefängnissen, ist eine der deutlichsten Formen alltäglicher Herrschaft und Unterdrückung. Der Staat koordiniert durch u.a. Armut, Erniedriegung und Ausgrenzung, wer gerade weggesperrt gehört. Wer dann weggesperrt ist, kann im Knast noch stärker ausgebeutet werden, als außerhalb der Mauern. Daraus hat sich der Sektor der „Gefangenen-Industrie“ als eine moderne Form der Sklaverei entwickelt. Nirgends so perfide wie in den USA.

Es lässt uns manchmal erstarren und ohnmächtig fühlen, wenn wir uns die aktuellen Zustände und Entwicklungen bewusst machen. Doch immer wieder besinnen wir uns auf unsere Ideale der Freiheit, Gemeinschaftlichkeit und Solidarität und wir können wieder spüren, das unser Herz noch schlägt. Ohnmacht verwandelt sich in Wut.

Um unsere Wut gegen dieses menschenverachtende System auf praktische Weise auszudrücken, zogen wir in der Nach auf den 12. Mai los. Durch mehrere Brandsätze ließen wir vier Lastwagen und einen Transporter der Firma MassakLogistikGmbH in Flammen aufgehen. (https://www.infranken.de/regional/bamberg/strullendorf-kreis-bamberg-bayern-deshalb-geht-die-polizei-von-brandstiftung-aus-mehrere-lkw-brennen-aus-750000-euro-schaden;art212,4220164)
Die drei Eckpfeiler der Firma, „Qualität, Zuverlässigkeit und ein breites Sortiment“ konnten wir so hoffentlich ins Wanken bringen.
„Qualitativ“ entstand ein Schaden, der das Unternehmen wünschenswerterweise in den Ruin stürzt. „Zuverlässig“ werden wir weiter alle Firmen, die dieses mörderische System am Laufen halten, aufsuchen. Durch unser „breites Sortiment“ von Schriften bis Brandsätzen werden wir unseren Kampf gegen die Feinde der Freiheit fortführen.

Wir beteiligen uns am subversiven Mai in Solidarität mit den gefangenen Genoss_innen in Italien. (https://prisonsociety.blackblogs.org/en/2019/03/26/subversive-may-2019-in-solidarity-with-the-captured-companions-in-italy/)

Für eine Welt ohne Knäste und Unterdrückung!
Gegen jede Form der „modernen Sklaverei“!

Herzlich senden wir solidarische und kraftvolle Grüße an unsere türkischen und kurdischen Genoss_innen, die sich derzeit kämpferisch im Hungerstreik befinden (https://anfdeutsch.com/frauen/7000-kerzen-in-deutschen-staedten-11105), an unsere Gefährt_innen der anarchistischen Bibliothek Fermento in Zürich (https://barrikade.info/article/1847) und an unseren Komplizen Loic (http://political-prisoners.net/item/6420-von-hamburg-nach-bure-der-lange-arm-der-politischen-justiz-solidaritaet-mit-loic-citation.html).

Freiheit für ALLE Gefangenen!

(it-en-fr) Roma: Attaccate auto ENI Enjoy

Tratto da roundrobin.info:

Roma: Attaccate auto ENI Enjoy

In una notte di fine Marzo abbiamo disposto materiale infiammabile e inneschi per incendiare 5 auto car sharing Eni Enjoy.
Attaccare lo stato e i suoi interessi neocoloniali senza indugi.
Solidarietà e vicinanza con gli/le arrestatx e gli/le indagatx per le Op. Scintilla e Renata.
Ai/alle prigionierx per le Op. Scripta Manent e Panico un saluto rosso fuoco.
A tuttx gli/le anarchicx reclusx e latitantx nel mondo, forza!

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Rome, Italy: ENI “Enjoy” service cars attacked

On a night in late March we have positioned incendiary devices and triggers to set fire to five cars of ENI Enjoy car sharing service.
Attack the State and its neo-colonial interests without delay.
Solidarity and closeness with the arrested and the investigated for Scintilla and Renata operations.
A fiery red greeting to the prisoners of Scripta Manent and Panico operations.
To all the imprisoned and fugitives anarchists in the world, strength!

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Depuis attaque.noblogs.org:

Rome, Italie : Attaque contre des voitures d’ENI Enjoy

Une nuit de fin mars, on a placé des matières inflammable et des amorçages, pour incendier 5 voitures du carsharing Enjoy, d’ENI [Enjoy est un service de carsharing, présent avec ses voitures rouges dans six grandes villes italiennes – il appartient au géant des hydrocarbures et de l’énergie ENI, dont la majorité des actions est détenue par l’État italien; NdAtt.].

Attaquer sans délai l’État et ses intérêts néocoloniales.
Solidarité et proximité avec les arrêté.e.s et les inculpé.e.s des opérations Scintilla et Renata.
Un salut rouge comme le feu pour les prisonnier.e.s des opérations Scripta Manent et Panico.
A tou.te.s les anarchistes enfermé.e.s ou en cavale, partout dans le monde : courage !

(it-es) Cile: 19 maggio. Verso la liberazione totale. Memoria e controcultura, in ricordo del Punki Mauri

Cile: 19 maggio. Verso la liberazione totale. Memoria e controcultura, in ricordo del Punki Mauri

Verso la liberazione totale… Memoria e controcultura in memoria del compagno Mauricio Morales.

Vi invitiamo a partecipare alla giornata di controcultura che si terrà il 19 maggio dalle 14:00 nella Sala Polivalente di Villa Francia, in memoria del compagno Mauricio Morales, il “Punki Mauri”, dieci anni dopo la sua morte in azione.

Ci saranno video di contro-informazione, informazioni e aggiornamenti sui/lle compagni/e prigionieri/e, pubblicazioni di diverse biblioteche e spazi anti-autoritari e materiale di propaganda anarchica, vi invitiamo a portare il vostro materiale e la vostra distribuzione.

La nostra memoria è nera, il nostro cuore anche.

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Chile: Hacia la liberación total… Memoria y kontrakultura, en recuerdo del Punki Mauri

Hacia la Liberación Total… MEMORIA Y KONTRAKULTURA en recuerdo del compañero Mauricio Morales

Compañerxs lxs invitamos a hacerse parte de la jornada kontrakultural a realizarse el día 19 de mayo desde las 14 hrs en el Salón Multiuso de la Villa Francia, en memoria del compañero Mauricio Morales, el “Punki Mauri” a 10 años de su muerte en acción.

Habrá videos contrainformativos, información de compañerxs presxs, puestos de distintas bibliotecas antiautoritarias y material de propaganda anárquica, lxs invitamos a que lleven sus ferias.

NUESTRA MEMORIA ES NEGRA, NUESTRO CORAZÓN TAMBIÉN.

[Tomado de 325.nostate.net].

(fr) Publication: “Avis de tempêtes” n. 17

Avis de tempêtes – bulletin anarchiste pour la guerre sociale n°17 (mai 2019) vient de sortir.

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 16 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog : https://avisdetempetes.noblogs.org

« Elle arrive, elle arrive, la révolution ! Tiens, encore un coup de publicitaires qui tentent de nous refourguer leur dernier produit, se dit-on. Mais pas cette fois. Aujourd’hui, ce sont des geeks faussement décontractés et perroquets d’État qui font sonner leurs trompettes : une nouvelle « révolution numérique » serait en marche avec l’arrivée prochaine de la 5G. Si la question est celle d’une dépossession généralisée galopante, d’une déréalisation croissante affectant profondément la sensibilité humaine, du resserrement participatif des filets de l’aliénation et du contrôle ou encore du durcissement des conditions d’exploitation, – bref les conséquences sur nos vies de chaque évolution technologique –, il n’y a rien de novateur dans cette couche supplémentaire qu’on va se prendre dans la tronche ! En faisant attention à ne pas prendre pour argent comptant le discours du pouvoir sur chacun de ses « progrès », et en prenant garde à ne pas prendre la partie (telle innovation) pour le tout (la domination), comme certains opposants aux manipulations génétiques du vivant ou aux nanotechnologies ont parfois été tentés de le faire, on ne peut toutefois pas s’arrêter au constat que la 5G sera le même en pire. Ni rester les bras ballants face à l’accélération du désastre ambiant, au prétexte que tout se vaut et qu’il y a déjà tant à détruire. Car au fond, c’est aussi une question de perspective. »

(it-es-fr) Cile: Negata la “libertà condizionale” alla compagna Tamara Sol

Cile: Negata la “libertà condizionale” alla compagna Tamara Sol Farias Vergara

La compagna Tamara Sol ha già scontato circa 5 anni e mezzo da quando è stata arrestata il 21 gennaio 2014 dopo aver sparato a una guardia di sicurezza. Sol è stata condannata a 7 anni e 61 giorni di reclusione.

Dopo essere stata detenuta in diverse prigioni del paese, attualmente Sol è nella prigione di Valdivia, da dove ha cercato di accedere alla “libertà condizionale”, una misura che è stata sistematicamente smentita il mese scorso, nonostante abbia scontato più della metà della sentenza cui è stata condannata.

La compagna è una delle persone colpite dal “Decreto Legge 321” [dello Stato cileno], che in questi giorni è stato implementato per rendere più difficili gli ostacoli ai prigionieri, oltre che per applicare retroattivamente la legge stessa a coloro per cui era già possibile fare domanda per la “libertà condizionale”, come nel caso di Tamara Sol.

Per la completa abolizione del Decreto Legge 321!
Per avere in strada le/i nostre/i compagne/i!

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Negada “Libertad Condicional” de compañera Tamara Sol

La compañera Tamara Sol, ya ha cumplido cerca de 5 años y medio desde que fue detenida el 21 de enero del 2014 luego de dispararle a un guardia de seguridad. Sol fue condenada a 7 años + 61 días de presidio.

Tras permanecer recluida por distintas cárceles del país, actualmente la compañera Sol se encuentra en la prisión de Valdivia, desde donde ha buscado acceder a la “Libertad Condicional”, medida que el ultimo mes ha sido negada sistemáticamente, pese a cumplir más de la mitad de la condena.

La compañera es una de las afectadas por el Decreto de Ley 321, que se ha implementado estos días endureciendo los obstáculos a lxs prisionerxs, como además aplicarse de manera retroactiva a quienes ya se encontraban ad portas de postular a la libertad Condicional, como el caso de Tamara Sol

¡Por la completa abolición del Decreto de Ley 321!
¡Por la salida a la calle de nuestrxs compañerxs!!

[Tomado de publicacionrefractario.wordpress.com].

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Chili : « Libération conditionnelle » refusée pour la compagnonne Tamara Sol

La compagnonne Tamara Sol a déjà purgé environ 5 ans et demi de prison depuis son arrestation, le 21 janvier 2014, quand elle a tiré sur un vigile [dans une banque, comme acte de vengeance pour l’assassinat du compagnon Sebasien Oversluij de la part d’un vigile, lors d’un tentative de braquage, en décembre 2013; NdAtt.]. Sol a été condamnée à 7 ans et 61 jours de taule.

Après avoir été emprisonnée dans différentes prisons à travers le pays, la compagnonne Sol est maintenant à la taule de Valdivia, d’où elle a demandé l’accès à la « liberté conditionnelle », mesure qui lui a été systématiquement refusée au cours du mois dernier, même si elle a déjà purgé plus de la moitié de sa peine.

La compagnonne est l’une des personnes touchées par le décret-loi n° 321, promulgué récemment, qui durcit les conditions d’accès à la liberté conditionnelle et s’applique de manière rétroactive aussi aux prisonnier.e.s qui étaient déjà sur le point de pouvoir la demander, comme c’est le cas de Tamara Sol.

Pour l’abolition complète du décret-loi 321 !
Pour la libération de nos compagnon.ne.s !

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Martedì sera [14 maggio 2019] hanno scarcerato Marco e Stefano [arrestati il primo maggio a Parigi]. Hanno entrambi il controle judiciaire (firme) fino al 23 maggio (giorno del processo), il divieto di lasciare la Francia, il divieto di entrare nella città di Parigi. Stanno bene, sono a casa di amici fuori Parigi.

[Tratto da roundrobin.info].

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France: Marco and Stefano released from prison

On Tuesday evening [May 14, 2019] Marco and Stefano were released from prison [arrested on May 1 in Paris]. They both have the judiciaire control (signatures) until May 23 (day of the trial), the ban on leaving France, the ban on entering the city of Paris. They’re fine, I’m at a friend’s house outside Paris.

(it-en) Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Il compagno anarchico sardo Davide Delogu, recentemente trasferito nel carcere di Rossano Calabro, informa che sarà presente all’udienza che si terrà a Siracusa il 30 maggio per le accuse inerenti la sua tentata evasione dal carcere di Brucoli (ad Augusta, in Sicilia) del primo maggio 2017. Questa udienza sarà in aula e ritiene che, per il momento, il processo si terrà a porte aperte (stando a quanto ha scritto però non fa riferimento ad alcun orario specifico). Chiede che questo aggiornamento venga divulgato.

Per scrivergli:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)

[Tratto da roundrobin.info].

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Update concerning to Davide Delogu and about the trial for the attempted evasion of 2017

The sardinian anarchist comrade Davide Delogu, recently transferred to the prison of Rossano Calabro, informs that he will be present at the hearing that will be held in Syracuse on May 30th for accusations regarding his attempted escape from the prison of Brucoli (in Augusta, Sicily) of 1st May 2017. This hearing will be in the courtroom and believes that, for the moment, the trial will be held open (according to what he wrote, he does not refer to any specific timetable). He requests that this update be disclosed.

To write him:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)
Italia [Italy]

(it-en-fr) E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

Questa mattina polizia, vigili, proprietaria e ditta incaricata hanno sfondato la porta della Biblioteca anarchica Disordine e provveduto a sostituire il lucchetto. Nei prossimi giorni dovremmo riuscire a recuperare tutto quanto vi era all’interno nonostante la richiesta della proprietaria alla stessa ditta di accumulare tutto il materiale, consegnarlo ad un deposito e murare l’appartamento. Contestualmente
hanno tentato di sgomberare anche un occupante dello stabile accanto creando un varco nel muro ed entrandogli in casa, nonostante viva in quella abitazione da quasi trent’anni.
Il progetto della biblioteca anarchica era nato esattamente tre anni fa. Il mostro della gentrificazione era da tempo una minaccia. I libri e uno spazio anarchico verranno probabilmente sostituiti da sale idromassaggio, resort di lusso, suite e quant’altro e questo ci fa non poca rabbia. E uno degli ultimi quartieri ancora vissuti di Lecce sarà in mano al delirio di onnipotenza di una speculatrice palazzinara ammanicata con vari amministratori comunali e che lo trasformerà
completamente.
Ma tant’è. Ci siamo assunti il rischio e siamo pronti a ricominciare. Il progetto continua….
Resta confermata la rassegna di film in programma in queste settimane
nella piazzetta delle Giravolte e di cui alleghiamo il programma.

Anarchici della Disordine, Lecce 15/5/2019

https://roundrobin.info/wp-content/uploads/2019/05/cineforummaggio.jpg

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Anarchist occupied library “Disordine” in Lecce has been evicted

This morning police, police, owner and company contracted have broke down the door of the Anarchist Library “Disordine” and provided for replace the padlock. In the coming days we should be able to recover everything there was in spite of the request of the owner of the same company to accumulate all the material, deliver it to a warehouse and wall up the apartment. Simultaneously they tried to evict an occupant from the building next door as well creating a gap in the wall and entering the house, despite living in that house for almost thirty years.
The anarchist library project was born exactly three years ago. The monster of gentrification had long been a threat. Books and one anarchist space will probably be replaced by whirlpool rooms, luxury resort, suites and more and this makes us not little anger. And one of the last neighborhoods still lived in Lecce will be in the hands of the delirium of omnipotence of a building speculator handcuffed with various municipal administrators and that will transform it completely.
But so is it
. We have taken the risk and are ready to start again. The project continues…
The projection review of films scheduled in recent weeks remains confirmed in the Piazzetta delle Giravolte and of which we attach the program.

Anarchists of Disordine, Lecce, May 15, 2019

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Lecce (Italie) : La bibliothèque anarchiste occupée « Disordine » a été expulsée

Ce matin, la police, des vigiles, le propriétaire et l’entrepreneur en charge ont défoncé la porte et changé la serrure de la bibliothèque anarchiste Disordine. Dans les prochains jours, nous devrions réussir à récupérer tout ce qui se trouvait à l’intérieur malgré la demande du propriétaire à la même entreprise d’accumuler tout le matériel, de le livrer à un entrepôt et de murer l’appartement. Dans le même temps, ils ont tenté d’éxpulser le seul occupant de l’immeuble voisin en créant une brèche dans le mur et en pénétrant dans la maison, bien qu’il y habite depuis presque trente ans.
Le projet de bibliothèque anarchiste est né il y a exactement trois ans. Le monstre de la gentrification était depuis longtemps une menace. Les livres et l’espace anarchiste seront probablement remplacés par des jacuzzi, résidences de luxe, des suites, et plus encore, et cela nous provoque pas qu’un peu de rage. Et l’un des derniers quartiers de Lecce sera entre les mains du délire de toute-puissance d’une promotrice immobilier haut-plaçée avec divers administrateurs municipaux et qui va le transformer complètement.
Mais voilà. Nous avons pris le risque et nous sommes prêts à recommencer. Le projet continue…
La programmation des films prévus pour ces prochaines semaines est maintenue  place de la Giravolte et dont nous joignons le programme.

Des anarchistes de Disordine, Lecce 15/5/2019

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(it-en) Cile: Rivendicazione di due ordigni esposivi collocati al Servizio delle tasse interne (“SII”)

Nota: nel testo si fa riferimento al TPP-11 e all’APEC Summit. Il primo è un accordo commerciale stipulato nel corso del 2018 tra i seguenti stati: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Il secondo, l'”Asia-Pacific Economic Cooperation” (APEC), è un ente internazionale ed un “forum intergovernativo” tra 21 stati che si affacciano sull’Oceano Pacifico, nato nel 1989 con lo scopo di favorire la “cooperazione e la crescita economica, il libero scambio e gli investimenti nell’area asiatico-pacifica”. A partire dagli anni ’90 nell’ambito dell’APEC si svolge anche un summit annuale tra i capi di governo degli stati aderenti.

Cile: Rivendicazione di due ordigni esposivi collocati al Servizio delle tasse interne (“SII”)

Mercoledì 8, maggio nero.

Abbiamo collocato due ordigni esplosivi nell’edificio sede del Servizio delle tasse interne (“SII”), situato al civico 281 di via General del Canto, a Providencia.

Di fronte al progresso e allo sviluppo, che si materializzano oggi in progetti come il TPP-11 e l’APEC Summit, riconosciamo la necessità di sollevare diverse forme di organizzazione, scommettendo sulla proliferazione di collegamenti, spazi e reti che convergono in attacco e resistenza.

Con questa azione ricordiamo gli anarchici Mauricio Morales e Zoé Aveilla, che hanno rischiato tutto per un mondo libero dal dominio.

Memoria, onore e lotta!
Lunga vita all’anarchia!

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($hile) Claim for two explosive devices placed at the Service of Internal Taxes

Wednesday 8, Black May.

We installed two explosive devices in the building of the Service of Internal Taxes (SII), located at 281 General del Canto Street, Providencia.

In the face of progress and development, materialized today in projects such as TPP-11 and the APEC Summit, we recognize the need to lift different forms of organization, betting on the proliferation of links, spaces and networks that converge in attack and resistance.

With this action we remember the anarchists Mauricio Morales and Zoé Aveilla, who risked everything for a world free of domination.

MEMORY, HONOR AND COMBAT!
LONG LIVE ANARCHY!

[Taken from 325.nostate.net].

(it) Lucca, 19.05.19: Presentazione del giornale anarchico “Vetriolo” e dibattito

http://infernourbano.altervista.org/wp-content/uploads/2019/05/dibattito-19-maggio-19-lucca.jpgDomenica 19 maggio 2019
Presentazione del giornale anarchico “Vetriolo”

Ore 17.30: Presentazione del progetto e dibattito a partire dagli argomenti affrontati e dalle idee sostenute negli ultimi numeri pubblicati.

Se mettiamo in pratica azioni e fatti in contrapposizione allo Stato, al capitale e a questa società le parole trovano un senso differente. Invece, se queste parole e i termini stessi servono a fare speculazione politica e a darsi un tono di rappresentanza «rivoluzionaria», tanto per rimestare il vuoto, è un’altra cosa. Qui torna la questione della credibilità, in termini minimi, davanti alle persone che hanno nel cuore e nelle mani la volontà di rivoltarsi. E’ inutile che continuiamo a dirci formule trite e ritrite se non agiamo. Il dibattito nel movimento anarchico si è in parte non solo impoverito, ma anche alienato, ossessionato e incancrenito. Acrobazie teoriche, tarli, tabù e gare alla coerenza hanno portato a tralasciare superficialmente questioni fondamentali per chi si prefigge la distruzione dell’esistente. Purtroppo siamo arrivati a livelli in cui i termini definiscono se stessi e non gli eventi. Diciamolo chiaramente, un percorso rivoluzionario si fa strada con la forza, si scontra e insorge. E la rivoluzione? Essa vive sulle macerie (quelle vere) del vecchio mondo.

A seguire: Aperitivo benefit + musica.

Il Palazzo Che Brucia, presso via Don Minzoni 300 (Ex ASA), Lucca.

[Tratto da infernourbano.altervista.org].

(gr) Διεθνές κάλεσμα για αγκιτάτσια και δράση: Για την επιθετική μνήμη και ένα Μαύρο Μάη στη μνήμη του Μαουρίσιο Μοράλες

Διεθνές κάλεσμα για αγκιτάτσια και δράση: Για την επιθετική μνήμη και ένα Μαύρο Μάη στη μνήμη του Μαουρίσιο Μοράλες

“Θα αναζητήσω με κίνδυνο της ζωής μου, την καλύτερη, την αυθεντική ελευθερία…”.
Mauricio Morales

Πριν από 10 χρόνια, στις 22 Μαϊου 2009, ο εκρηκτικός μηχανισμός που μετέφερε ο αναρχικός σύντροφος Μαουρίσιο Μοράλες εξερράγη κατά λάθος πριν τοποθετηθεί στη Σχολή Χωροφυλακής, στο Σαντιάγο της Χιλής, αγγίζοντας τις μαύρες καρδιές. Έκανε αυτό το θεσμό και εκείνους που τον αποτελούν ορατούς ως στόχο επίθεσης, δημιουργώντας έτσι μια στενή σχέση μεταξύ της αλληλεγγύης με τους κρατούμενους και της δράσης. Αλλά εκείνη την ώρα ο εχθρός δεν δέχτηκε το χτύπημα, αυτή τη φορά ο κρότος δεν ταρακούνησε την υποδομή των δεσμοφυλάκων, αυτή τη φορά η ισχυρή έκρηξη πήρε τη ζωή του Μάουρι εκείνο το ξημέρωμα.

Γρήγορα, τα διάφορα αρπακτικά της αστυνομίας, των εισαγγελέων, των δημοσιογράφων και των υπουργών ήρθαν να σκυλέψουν και να καταβροχθίσουν το αίμα και το σώμα του Μάουρι. Σε αυτή τη συγκυρία, ο θάνατος ενός αναρχικού ήταν η αφορμή για την ανάπτυξη νέας ώθησης στο κυνήγι ενάντια στα αντιεξουσιαστικά περιβάλλοντα.

Από τότε η μνήμη έχει διασχίσει διαφορετικά μονοπάτια, σε διάφορες γλώσσες, ηπείρους, από το δρόμο, στο λόγο, στις δράσεις και τη φωτιά. Η μνήμη του παρέμεινε ζωντανή μέσα στην πολύμορφη δράση που μας κρατάει ενωμένους με τους νεκρούς μας. Είναι με αυτές τις χειρονομίες που ο μηχανισμός της λήθης, της σιωπής και της μετάνοιας δεχόταν συνεχώς επιθέσεις και σαμποτάζ, προστατεύοντας την απόφαση του συντρόφου Μαουρίσιο Μοράλες από το να χαθεί στο χρόνο ή στη δίνη της υπερπληροφόρησης.

Έχουν περάσει 10 χρόνια. Είναι αλήθεια ότι κάποιες φορές μοιάζει σαν μια αιωνιότητα και κάποιες φορές είναι απλώς μερικά δευτερόλεπτα. Σήμερα επιστρέφουμε σθεναρά στην κίνηση που μονιμοποιήθηκε κατά τη διάρκεια αυτής της περιόδου, επιδιώκοντας να εμπνεύσουμε νέες ενέργειες και να τις μετασχηματίσουμε σε έναν εξαιρετικό λόγο για να οξύνουμε τις αρνήσεις μας σε αυτόν τον κόσμο: Η μνήμη σήμερα όπως και χτες είναι επίθεση. Δεν επιδιώκουμε να συνεργαστούμε για να επιτείνουμε μια μακρινή, θεαματική και υπερηρωική εικόνα του συντρόφου∙ όπως πάντα, ο Μάουρι ήταν ένας από εκείνους που απέρριψαν αυτόν τον κόσμο, ένας σύντροφος, όχι ένα είδωλο, που, χρησιμοποιώντας την ευφυΐα και τη θέληση του, από τη σύγκρουση με αυτή την επιβεβλημένη πραγματικότητα αποφάσισε να αναλάβει δράση. Εκείνη τη νύχτα θα μπορούσε να είναι αυτός ή κάποιος άλλος σύντροφος που αποφάσισε να οπλιστεί με τις αρνήσεις του.

Υψώνουμε μια αναρχική και εικονοκλαστική μνήμη που μακριά από την αναζήτηση της συνεχούς επανεπιβεβαίωσης ή τον πικρό διαξιφισμό πάνω στην ιδιοκτησία της μνήμης, κατευθύνεται επιθετικά εναντίον αυτού του κόσμου.

Καλούμε τους διάφορους συντρόφους διάσπαρτους ανά τον κόσμο, την πάντα μειοψηφική τάση, που επιδιώκει την καταστροφή όσων μας κάνουν σκλάβους, τα ανήσυχα μυαλά να συμβάλλουν σε μια μνήμη της δράσης ενάντια στην κυριαρχία. Αντιλαμβανόμαστε την ύπαρξη μιας διπλής διάστασης σε αυτόν το Μάιο, από τη μία το πρόσχημα για αναρχική μάχη και από την άλλη την ειλικρινή θλίψη για την απώλεια ενός αγαπημένου συντρόφου. Πιστεύουμε ότι με συμπληρωματικό τρόπο μπορούμε να πολλαπλασιάσουμε και να αναπαράγουμε τις κινήσεις μνήμης: Δραστηριότητες, δημοσιεύσεις, τοιχογραφίες, δράσεις, φωτιές, οδομαχίες. Όλα πιάνουν, επειδή τίποτα δεν περισσεύει.

Το κάλεσμα είναι για να πάρουμε πίσω ό,τι δεν έχει μείνει ποτέ πίσω, δίνοντας ζωή σε αυτή τη συνέχιση της πρακτικής στο τρέχον σενάριο, συνεισφέροντας έτσι ώστε οι θάνατοί μας να παραμένουν επικίνδυνοι στα αυτιά των ισχυρών, αδύνατο να αφομοιωθούν από τους «προοδευτικούς πολίτες», απομακρύνοντάς μας και απορρίπτοντας κάθε θυματοποιητική έκφραση που επιδιώκει να πλασάρει μια παραμορφωμένη εικόνα του συντρόφου.

Αυτά τα λόγια είναι ένα κάλεσμα για δράση και προπαγάνδα, για να πολλαπλασιάσουμε τις χειρονομίες ενάντια στην Εξουσία, κινήσεις που καταστρέφουν την πόρτα της λησμονιάς που προσπαθεί να επιβληθεί στον Μάουρι, αλλά είναι επίσης μια πρόσκληση για να ενισχύσουμε τις ικανότητές μας, να πολλαπλασιάσουμε τις αναφορές μνήμης, να αναπαράγουμε τη μάχη και να γεννήσουμε ένα σύγχρονο αγώνα κατά της κυριαρχίας.

Στα 10 χρόνια: Για την επιθετική μνήμη και ένα μαύρο Μάη στη μνήμη του Mauricio Morales.

Η μαύρη μνήμη μας θα συνεχίσει να αντηχεί στις διαρρήξεις αυτής της πολύτιμης κοινωνικής ειρήνης.

Τίποτα δεν έχει τελειώσει, όλα συνεχίζονται!
Η μνήμη είναι επίθεση.
-2019-

(Πηγή: athens.indymedia.org)

(it-fr) Parigi (Francia): Due compagni arrestati. Stefano e Marco liberi!

Parigi (Francia): Due compagni arrestati. Stefano e Marco liberi!

Quattro compagni sotto processo per il primo maggio a Parigi, tra cui due arrestati: Stefano e Marco liberi! Tuttx liberx!

Aggiornamenti al 10 Maggio: L’avvocato ha visto i compagni, stanno bene, in cella insieme. Avranno un’udienza di scarcerazione lunedi 13 o martedi 14 Maggio. Chiedono che sia diffuso i loro indirizzi.

Perché il cielo non ci manchi mai più

Il primo maggio 2019 a Parigi poco prima di mezzogiorno, quattro compagni (due di nazionalità italiana e due di nazionalità francese) sono stati arrestati in rue Bichat da degli agenti della Bac (ndt: Brigade anti-criminalité, agenti in borghese della polizia francese) come molte altre persone durante quella giornata. Sono state ritrovate in loro possesso delle “armi” (3 martelli e un bastone) così come del “materiale di protezione”. E’ stata loro contestata la partecipazione a un “groupement en vue de la préparation de violences” (ndt: qualcosa di simile all’italiana “radunata sediziosa”), il rifiuto si sottomettersi a operazioni di “rilievi segnaletici” (DNA), e per tre di loro il rifiuto di sottomettersi a operazioni di “prelievo esterno” (foto e impronte).

L’avvocato, che difende tutti e quattro compagni, richiede l’annullamento di tutto il procedimento mettendo in luce il fatto che gli sbirri non hanno rispettato la procedura, effettuando una perquisizione fuori dal perimetro della manifestazione senza la presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria (OPJ) e senza flagranza di reato. Per giustificare quest’ultima cosa, il procuratore, citando uno dei verbali di arresto (il solo sul quale è indicato) menziona il fatto che una delle persone avrebbe accelerato il passo alla vista della BAC. L’avvocato lo interrompe; la corte di cassazione ha già deliberato su questo punto: accelerare il passo non costituisce in alcun caso flagranza di reato. A questo il procuratore risponde con un eloquente balbettio.

Per uscire da questa situazione spinosa (nessuna ragione valida per aver perquisito i compagni, dunque perquisizione illegittima, dunque annullamento di tutti i capi di imputazione) il giudice, tenace, sospende l’udienza, si ritira in consultazione una buona oretta e mezza, prima di ritornare con una formidabile trovata: la menzione di “martello nella cintura” su un verbale di perquisizione di uno dei compagni è ora diventata “un’arma apparente” e quindi una flagranza di reato. Annullamento respinto. Quello che mostra questo passaggio è che il giudice ha la completa possibilità di interpretare le carte a suo piacimento con lo scopo di rinchiudere quelli che non lo convincono. Il tribunale non giudica dei fatti, bensì giudica delle persone, dei profili, delle idee, delle intenzioni, dei ruoli sociali. E siccome il fine giustifica i mezzi, la menzogna può rivelarsi molto utile. Da parte sua, il procuratore è un tale rosicone che quasi accusa gli incriminati di aver mantenuto il silenzio.

Invece, il rifiuto di sottomettersi alle operazioni di rilievi segnaletici (DNA), così come, per uno di loro, il rifiuto di sottomettersi a operazioni di “prelievo esterno” (foto e impronte) cadono per i due compagni italiani a causa della mancata notifica in italiano del loro stato di fermo nei termini di legge previsti.

A questo punto, l’avvocato fa appello alla decisione del giudice di perseguire i capi di imputazione. Il processo è rimandato al 23 maggio 2019. Poiché non possono più pronunciarsi sulla questione, questi maniaci dell’ordine sparano la loro ultima cartuccia, per ripicca, e sicuramente anche per amarezza, e decidono di pronunciarsi sulle misure di sicurezza in attesa del processo. è chiaro: come con altri quel giorno, hanno fame di controllo, di sbarre, di reclusione, di privazione. In breve, di incarcerazione.

In questa operazione, e nel quadro di cooperazione delle polizie dello spazio Schengen, la polizia italiana è stata molto rapida a fornire tutte le informazioni possibili sui “cittadini italiani” sotto forma di note informative. Le note, non avendo nessuno statuto legale come potrebbe invece avere una fedina penale, tuttavia pesano enormemente sulla decisione del giudice.

Dopo che il giudice e il procuratore, che condividono la stessa veste, hanno usato tutti i loro artifici per impedire la loro liberazione, i due compagni italiani sono ormai in detenzione provvisoria (DP)  nel carcere di Fleury-Mérogis in attesa del processo, previsto per il 23 di maggio nel tribunale di Parigi. Gli altri due compagni sono usciti sotto controllo giudiziario (avendo potuto presentare delle “garanties de représentation” [ndt: documenti presentati al tribunale che dimostrano la buona integrazione nel tessuto sociale, il fatto di essere un buon cittadino, ad esempio contratto di lavoro, d’affitto, iscrizione all’università, ecc.], valide agli occhi del magistrato).

E’ stata immediatamente presentata  un’istanza di scarcerazione. Inoltre, hanno avuto entrambi un foglio di via (OQTF) dalla Francia della durata di due anni che potrebbe implicare di essere portati in un CRA (ndt: centre de retention administrative, i cpr francesi) dopo un’eventuale uscita di prigione. Questo OQTF (obligation de quitter le territoir francais), così come la decisione di non riconoscere l’annullamento di tutti i capi d’accusa è stato contestato in appello dall’avvocato durante il processo (depositando la domanda al cancelliere del tribunale durante la consultazione dei giudici). La richiesta di scarcerazione (DML) è cruciale per tutte le persone che avrebbero voluto produrre delle “garanties de représentation” con lo scopo di evitare la detenzione preventiva ma che non hanno potuto farlo per mancanza di conoscenza o di preparazione. Presentare delle garanzie è una scelta, e sebbene sia criticabile in quanto contribuisce a dividere gli imputati in base a criteri di integrazione in questa società che ci urla “cammina o crepa”, è importante poter avere l’opzione di farla. Una DML accettata permette di arrivare al proprio processo come persona libera, cosa che ha molta influenza sulla decisione dei giudici (se conoscete delle persone in questa situazione, fate loro sapere che possono parlarne al loro avvocato, anche se escono dalla detenzione preventiva il giorno del loro processo è un vantaggio enorme). Nell’aula, quando il giudice annuncia la decisione di incarcerare i compagni, una compagna ha sputato in direzione del procuratore, una parte del pubblico ha urlato la propria rabbia ed è uscita in solidarietà. E’ partito un procedimento per oltraggio alla corte.

Se noi condividiamo qui alcuni dettagli precisi del processo è perché riteniamo che possano essere importanti per tutti i futuri procedimenti e che potrebbero permettere ad altri di difendersi (se possibile collettivamente), di richiedere l’annullamento dei capi d’accusa o di far valere dei vizi di procedura. Questo episodio non è che uno tra tanti, ma è mettendo in comune  le nostre esperienze e i nostri strumenti di difesa che potremo tenere testa alla giustizia e che potremo dire loro, dritto in faccia, che non sono che dei buffoni di un sistema che mantiene vivo il cadavere di questa società marcescente.

Per inviare lettere, testi o disegni ai due compagni arrestati, M. e S., potete inviare una mail a souslescrachatsleproc at riseup.net.

Per scrivere loro direttamente:

Marco Cavinato
N° d’écrou 451050 – Bâtiment D5
Maison d’Arrêt de Fleury-Mérogis
7 avenue des Peupliers
91705 Fleury-Mérogis
France

Stefano Marri
N° d’écrou 451049 – Bâtiment D5
Maison d’Arrêt de Fleury-Mérogis
7 avenue des Peupliers
91705 Fleury-Mérogis
France

Contro tutti gli stati, al di là delle loro frontiere, solidarietà!
Nessuna gabbia potrà mai rinchiudere i nostri sogni di libertà.

[Tratto da roundrobin.info].

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Pour que le ciel ne nous manque plus jamais – Défense au procès de 4 compagnons

Le 1er mai 2019 à Paris, quatre compagnons (deux de nationalité italienne et deux de nationalité française) sont arrêtés rue Bichat par des bacqueux un peu avant 12h tout comme nombre d’autres personnes ce jour-là. Sont retrouvés en leur possession des “armes” (3 marteaux et un bâton) ainsi que du “matériel de protection”. Leur est reprochée la participation à un groupement en vue de la préparation de violences, le refus de se soumettre aux opérations de relevés signalétiques (ADN) ainsi que pour trois d’entre eux le refus de se soumettre aux opérations de prélèvement externe (photos et empreintes).

L’avocate, qui défend les 4 compagnons d’une seule voix, plaide la nullité de l’intégralité du dossier en mettant en avant le non-respect de la procédure par les keufs en réalisant une fouille hors du périmètre de la manifestation sans la présence d’un Officier de Police Judiciaire (OPJ) et/ou sans flagrance (être en flagrant délit). Pour justifier cette dernière, le procureur, citant un PV d’interpellation (le seul sur lequel c’est indiqué), mentionne que l’une des personnes aurait accéléré le pas à la vue de la BAC. L’avocate le coupe, la cour de cassation à déjà statué sur ce point, accélérer le pas ne constitue en aucun cas une flagrance. A cela, le proc répond par un savant bégaiement.

Pour se tirer de ce mauvais pas (pas de raisons valable d’avoir fouillé les compagnons, donc fouille illégitime, donc nullités de toutes les charges) le juge, tenace, suspend l’audience, se retire en concertation une bonne heure et demi avant de revenir avec une formidable trouvaille: la mention “marteau dans la ceinture” sur le PV de fouille d’un des compagnons est maintenant devenue une “arme apparente” et donc un flagrant délit. Nullités complètes rejetées. Ce que ce passage montre, c’est que le juge a totalement la possibilité d’interpréter les pièces du dossier à sa guise afin de coincer ceux qui ne lui reviennent pas. Le tribunal ne juge pas des faits, il juge des gens, des profils, des idées, des intentions, des rôles sociaux. Et comme la fin justifie les moyens, le mensonge peut s’avérer très utile. Côté proc, ça pue le seum quand il accuse presque les inculpés d’avoir gardé le silence.

Par contre, le refus de se soumettre aux opérations de relevés signalétiques ainsi que pour l’un d’entre eux le refus de se soumettre aux opérations de prélèvement externe tombent pour les deux compagnons italiens du fait de la non remise de leur notification de garde à vue en italien dans le délai imparti par leur loi.

L’avocate fait à ce moment appel de la décision du juge de poursuivre les charges. Le procès est reporté au 23 mai 2019. Alors qu’ils ne peuvent plus statuer sur l’affaire, ces maniaques de l’ordre tirent leur dernière cartouche, par dépit, et surement aussi par amertume, et décident de statuer sur les mesures de sécurité en attendant le procès. Tout le monde comprend: comme avec d’autres ce jour là, ils ont faim de contrôle, de tôle, d’enfermement, de privations, bref d’incarcération.

Dans cette opération, et dans le cadre de la coopération des polices de l’espace Schengen, la police italienne fut très rapide à fournir toutes les informations possibles sur les “ressortissants Italiens” sous forme de notes de renseignements. Les notes, n’ayant aucun statut légal comme pourrait l’avoir un casier judiciaire, pèsent néanmoins énormément dans la décision du juge.

Après que le juge et le proc’, qui partagent la même robe, aient usé de tous leurs artifices pour empêcher leur remise en liberté, les deux compas italiens sont désormais en détention provisoire (DP) à la maison d’arrêt de Fleury-Mérogis en attente de procès le 23 mai, au tribunal de grande instance de Paris. Les deux autres compagnons sortent sous contrôle judiciaire (ayant pu présenter des garanties de représentation valides au yeux des magistrats).

Une demande de mise en liberté (DML) a été immédiatement déposée. En outre, ils sont également sous le coup d’une obligation de quitter le territoire pendant deux ans ce qui peut impliquer un placement en CRA après une éventuelle sortie de prison. Cette OQTF, ainsi que la décision de ne pas reconnaître la nullité de toutes les charges est contestée en appel pendant le procès par l’avocate (en déposant la demande au greffier du TGI durant la concertation des magistrats).

La demande de mise en liberté est cruciale pour toutes les personnes qui auraient voulu produire des garanties de représentation afin d’éviter la détention préventive mais qui n’ont pu le faire par manque de connaissance ou de préparation. Elle permet entre autre de présenter de nouvelles garanties de représentation. Présenter des garanties est un choix, certes criticable en tant qu’il contribue à diviser les prévenus selon des critères d’intégration à cette société qui nous crie “marche ou crève”, mais il est important d’avoir l’option de le faire. La DML acceptée permet d’arriver à son procès en tant que personne libre, ce qui a beaucoup d’influence sur la décision des juges. (Si vous connaissez des gens dans cette situation, faites leur savoir qu’ils peuvent en parler à leur avocat, même s’ils sortent de DP le jour de leur procès, c’est un avantage énorme).

Dans la salle, alors que le juge annonce la décision d’incarcérer les compagnons, une compa crache en direction du procureur, une partie du public crie sa rage et sort en solidarité. Une procédure d’outrage à magistrat est relevée.

Si nous partageons ici certains détails précis du procès c’est parce que nous estimons qu’ils ont de l’importance pour toutes les futures procédures et pourront permettre à d’autres de se défendre (si possible collectivement), de requérir les nullités de charges ou de faire valoir des vices de procédures. Cette affaire n’est qu’une parmi tant d’autres, mais c’est en mettant en commun nos expériences et nos outils de défense que nous pourrons tenir tête à la justice et leur dire, droit dans les yeux, qu’ils ne sont que les bouffons d’un système qui maintient vivant le cadavre de cette société pourrissante.

Pour envoyer des lettres, textes ou dessins aux deux compagnons en détention:

Marco Cavinato
N° d’écrou 451050 – Bâtiment D5
Maison d’Arrêt de Fleury-Mérogis
7 avenue des Peupliers
91705 Fleury-Mérogis

Stefano Marri
N° d’écrou 451049 – Bâtiment D5
Maison d’Arrêt de Fleury-Mérogis
7 avenue des Peupliers
91705 Fleury-Mérogis

Contre tous les états, par delà leurs frontières, solidarité!
Aucune cage ne pourra jamais enfermer nos rêves de liberté.

[Depuis souslescrachatsleproc.noblogs.org].

(it-fr) Tipografia anarchica L’impazienza | Imprimerie anarchiste L’impatience

https://impatience.noblogs.org/files/2019/05/header.png

Tipografia anarchica L’impazienza

In un’epoca segnata da confusione e stupidità, chiusura di orizzonti di liberazione e sogni di sovversione, ma anche di rabbia non ancora domata dal potere, la scelta di aprire una tipografia anarchica, lungi dall’essere un semplice questione tecnica, può parlare solo di una prospettiva intransigente. Il rifiuto di adattarsi alla scomparsa del pensiero critico e al confinamento dei desideri al solo orizzonte del dominio, fornisce un solido terreno per continuare a propagare e approfondire le idee anarchiche, le rivolte e le lotte che le accompagnano ed ispirano. Quindi, avere una tipografia dedicata a facilitare la pubblicazione di libri e pubblicazioni che parlano di un anarchismo autonomo, che non si stancano di enfatizzare e di illustrare che l’idea e l’azione devono andare di pari passo, equivale a lanciare una sfida: rompere la confusione, suggerire bussole per orientarsi nelle tempeste, incoraggiare coloro il cui sangue è ancora bollente a continuare a pensare, a prendere ispirazione, a saccheggiare l’intero arsenale di idee, esperienze e sogni che hanno dichiarato una guerra fino alla morte contro ogni autorità. E questo, con tutta l’impazienza di cui siamo capaci.

Per coloro che hanno la pazienza di correre dietro le masse, di sostenere i leader, di passare il tempo con pettegolezzi assordanti, queste opere di stampa non serviranno a nulla. Piuttosto che nuotare con la corrente finché non affoghi tutto il tuo essere lì, è una questione di affinare le coscienze e armare gli spiriti. Perché «essere dentro la guerra con il resto del mondo mi turba meno che non essere in pace con la mia coscienza».

L’impazienza. Tipografia anarchica aperta da settembre 2018.

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Aperture e contatti:

Apertura: ogni martedì dall ore 17.00 alle 20.00.
Indirizzo: 45 Boulevard Pardigon, 13004 Marseille, Francia.
E-mail: impatience[at]riseup.net

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Imprimerie anarchiste L’impatience

Dans une époque marquée par la confusion et l’abrutissement, de fermeture d’horizons de libération et de rêves de subversion, mais aussi de rage pas encore domptée par le pouvoir, le choix d’ouvrir une imprimerie anarchiste, loin d’être une simple question technique, ne peut que parler d’une perspective intransigeante. Le refus de s’adapter à la disparition d’esprit critique et au cantonnement des désirs au seul horizon de la domination, fournit un sol ferme pour continuer à propager et à approfondir les idées anarchistes et les révoltes et luttes qu’elles accompagnent et inspirent. Ainsi, se doter d’une imprimerie vouée à faciliter l’édition de livres et de publications qui parlent d’un anarchisme autonome, qui ne se lassent pas de souligner et d’illustrer que l’idée et l’action doivent aller de pair, revient à se lancer un défi: battre en brèche la confusion, suggérer des boussoles pour s’orienter lors des tempêtes, encourager celles et ceux dont le sang bouillonne encore à continuer à réfléchir, à s’inspirer, à piller tout l’arsenal d’idées, d’expériences et de rêves qui ont déclaré une guerre à mort contre toute autorité. Et cela, avec toute l’impatience dont nous sommes capables.

Pour ceux qui ont la patience de courir derrière les masses, de supporter des chefs, de passer le temps avec des bavardages assourdissants, cette imprimerie ne sera d’aucune utilité. Plutôt que de nager avec le courant jusqu’à y noyer tout son être, il s’agit d’aiguiser les consciences et d’armer les esprits.  Car, « être en guerre avec le reste du monde me perturbe moins que de ne pas être en paix avec ma conscience ».

L’impatience. Imprimerie anarchiste ouverte en septembre 2018.

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Permanences & contact:

Permanences: chaque mardi de 17h à 20h.
Adresse: 45 Boulevard Pardigon, 13004 Marseille, France.
E-mail: impatience[at]riseup.net

[Depuis impatience.noblogs.org].

(en) Italy: About the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgAbout the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

About the sentence in “Scripta Manent” trial:

On April 24, the Turin Assise Court issued the first instance sentence for the “Scripta Manent” trial (which followed the repressive operation for which five comrades had been arrested on September 6, 2016, and two others had received notification of pre-trial detention while they were already in prison for the attack against Roberto Adinolfi of May 7, 2012). Continue reading

(it) Italia: Il compagno anarchico Marco Bisesti in isolamento dal 06/05/2019 + Sulla sentenza “Scripta Manent”

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgIl compagno anarchico Marco Bisesti in isolamento dal 06/05/2019

Apprendiamo dalla corrispondenza con Marco Bisesti che dal giorno 6 maggio ha iniziato a scontare 10 giorni di isolamento. Questo dopo un litigio verbale avvenuto a metà aprile con una guardia, che ha pensato di utilizzare l’idrante contro un detenuto in isolamento al piano sotto la cella dove è rinchiuso Marco.

Libertà per tutti e tutte! Continue reading

(it-es-fr) Madrid (Spagna): Operazione antiterrorismo contro l’anarchismo (13/05/2019)

Madrid (Spagna): Operazione antiterrorismo contro l’anarchismo (13/05/2019)

Nella mattina del 13 maggio una nuova operazione antiterrorismo contro l’anarchismo ha colpito a Tetouan (Madrid).

Lo spazio anarchico L’Imboscata e un altro spazio occupato sono stati perquisiti dai membri della Brigada de Información e dalla squadra antisommossa. L’operazione si è conclusa con due arresti.

Nelle nostre menti le operazioni Pandora, Piñata, Ice e l’operazione che mantiene ancora Lisa dietro le sbarre. E più recentemente le operazioni europee di polizia in risposta alla rivolta di Amburgo contro il G20, o le detenzioni dello scorso 29 ottobre 2018 a Madrid…

In breve: colpi dello Stato alla lotta. Di fronte a ciò, l’affetto, la solidarietà, le reti di affinità e la volontà di non arrendersi mai sono le armi contro la paura e la repressione.

Restate connessi per ulteriori informazioni e chiamate.

Né innocenti né colpevoli!
Solidarietà e lotta!

[Tratto da anarhija.info].

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Operación antiterrorista contra el anarquismo en Madrid

La mañana del 13 de mayo un nuevo operativo antiterrorista contra el anarquismo golpeaba en Tetuán (Madrid).

El Espacio Anarquista La Emboscada y otra vivienda okupada eran registradas por miembros de la brigada de información y un operativo de antidisturbios. La operación se ha saldado con dos personas detenidas.

En nuestra mente las operaciones Pandora, Piñata, Ice y la operación que aún mantiene a Lisa entre rejas. Más recientemente las operaciones policiales europeas en respuesta a la revuelta en Hamburgo contra el G20, o las detenciones del pasado 29 de octubre de 2018 en Madrid…

En resumen: los golpes del Estado a la lucha. Frente a esto el cariño, la solidaridad, las redes de afinidad y las ganas de no rendirse jamás son armas contra el miedo y la represión.

Permanecer atentas a más información y convocatorias.

¡Ni inocentes ni culpables!
¡Solidaridad y lucha!

[Tomado de contramadriz.espivblogs.net].

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Madrid, Espagne : Nouvelle opération antiterroriste contre les anarchistes – 13 mai 2019

Dans la matinée du 13 mai, une nouvelle opération antiterroriste a frappé l’anarchisme à Tetuán (Madrid).

L’Espace Anarchiste ‘La Emboscada’ et une autre maison squattée ont été perquisitionnés par des agents de la ‘brigada de información’ et des flics anti-émeute. L’opération s’est soldée par l’arrestation de deux personnes.

Nous avons en tête les opérations Pandora, Piñata, Ice et celle qui maintient toujours Lisa derrière les barreaux. Et plus récemment, les opérations de police coordonnées à l’échelle européenne en réponse à la révolte à Hambourg contre le G20, les arrestations du 29 octobre dernier à Madrid…

En bref : les coups de l’État contre la lutte. Face à cela, l’affection, la solidarité, les réseaux d’affinité et le désir de ne jamais abandonner sont des armes contre la peur et la répression.

Restez attentifs et attentives pour plus d’informations.

Ni innocent.e.s ni coupables !

[Depuis sansattendre.noblogs.org].

(es) Italia: Actualización sobre la operación «Renata» – 5 compañerxs en arresto domiciliario

Italia: Actualización sobre la operación «Renata» – 5 compañerxs en arresto domiciliario

El 9 de mayo, cinco presxs anarquistas del 19 de febrero de 2019 luego de la operación represiva de «Renata» fueron transferidxs a arresto domiciliario. Se trata de Agnese Trentin (que recientemente había sido transferida a la sección de la prisión AS2 de L’Aquila), Giulio Berdusco, Roberto Bottamedi (que estaban detenidos en Tolmezzo), Andrea Parolari y Nicola Briganti (que estaban detenidos en Ferrara). El compañero Luca Dolce (conocida como «Stecco») permanece en prisión debido a otros casos. Mientras que otra compañera, Sasha, quien también fue arrestada el 19 de febrero e inmediatamente puesta bajo arresto domiciliario, transformó esta última «medida de precaución» en una obligación de quedarse y regresar a casa de 9:00 p.m. a 7:00 a.m, con la obligación de permanecer en el Municipio de residencia. Lxs compañerxs fueron acusadxs inicialmente de «asociación subversiva con el propósito de terrorismo y subversión del orden democrático» (art. 270bis c. p., en cuatro personas) y de «ataque terrorista» (art. 280 cp, todxs), más otros delitos relacionados («interrupción del servicio público», «daños», «sabotaje de dispositivos telemáticos», «incendio» y «transporte de material explosivo»), ya que son consideradxs responsables de algunas acciones directas tomadas en Trentino en los últimos dos años. Posteriormente cayó la circunstancia agravante del terrorismo, por lo que la principal acusación se basa en «asociación subversiva» (art. 270 c. p.).

Aquí está la dirección de Stecco:

Luca Dolce
Casa Circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (Ud)
Italia

(it-es) Cile: 19 maggio. Verso la liberazione totale. Memoria e controcultura

Cile: 19 maggio. Verso la liberazione totale. Memoria e controcultura
In ricordo del compagno Mauricio Morales.

Domenica 19 maggio dalle ore 14.00.

Proiezioni, cibo vegano, aggiornamenti sui/lle compagni/e prigionieri/e, mostre e materiale di propaganda, musica e altro ancora.

Attività libera da alcool e fumo.

(Luogo ancora da confermare).

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19 de mayo. Hacia la liberación total. Memoria y kontrakultura

(Lugar por confirmar).

Actividad en recuerdo del compañero Mauricio Morales.

Domingo 19 de mayo. Desde las 14:00hrs

(it-en) Vienna, Austria: Incendiati due sportelli bancari in solidarietà con Lisa

Vienna (Austria): Incendiati due sportelli bancari in solidarietà con Lisa

Nel fine settimana compreso tra il 28 e il 29 aprile [2019] due sportelli bancari automatici sono stati incendiati a Vienna (Austria) come messaggio di solidarietà con la compagna Lisa, attualmente imprigionata a Barcellona. E’ stata accusata di aver rapinato una banca in Germania.

Non vogliamo vivere in un mondo capitalista, dove il consumo e la proprietà formano il centro dell’essere.

Un’azione per rafforzare noi stessi, quindi non smetteremo mai di attaccare queste realtà in tutti i luoghi – contro il dominio del capitalismo e dello Stato, contro il carcere e tutte le altre forme di incarcerazione e oppressione

– per restare uniti e per la libertà!

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Austria: 2 ATMs Burned in Vienna in Solidarity with Lisa

On the weekend of 28th and 29th of April, 2 ATMs were burned in Vienna (Austria) as a message of solidarity with the comrade Lisa, who is imprisoned at the moment in Barcelona. She was charged for robbing a bank in Germany.

We don’t want to live in a capitalist world, in which consumption and property are forming the center of being.

An action to strengthen ourselves, so we will never stop attacking these realities in all places – against the domination of capitalism and State, against prison and all other forms of incarceration and oppression

for sticking together and for freedom!

[From 325.nostate.net].

(it-en-fr) Italia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/tettoasilo.jpgItalia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

In attesa di altre notizie, apprendiamo da un messaggio che il giorno 6/5/2019 Beppe e Anto sono stati liberati dal carcere di Ferrara con le firme.

Liberi tutti! Libere tutte! Continue reading