Monthly Archives: June 2019

(it-fr) Francia: Un cassonetto della raccolta differenziata si è immolato col fuoco, qualche ora prima dell’estate

Francia: Un cassonetto della raccolta differenziata si è immolato col fuoco, qualche ora prima dell’estate

Chiamata ai cassonetti gialli
per un’estate 2019 infiammata.

Il 16 di questo mese [giugno], come ogni domenica sera,
ero uscito, ben pieno
di tutto un mucchio di rifiuti di questo mondo di merda
(eco-responsabile, dicono).

Ispirato da altri gialli in rivolta
e in ultimo tentativo di liberarmi,
mi sono avvicinato a un macchinario di cantiere del futuro ecoquartiere
subito prima di immolarmi col fuoco.

Ci ho messo un po’ prima di bruciare
sicuramente a causa delle forti piogge delle ultime ore,
ma un po’ di combustibile in più mi ha fatto felice.
Ho finito per bruciare e causare dei danni ad un macchinario di una piccola impresa locale
che lavora al megaprogetto dell’eco-quartiere “Vauban”[1].

L’estate arriva, molti miei fratelli non aspettano altro che bruciare.
E a volte hanno bisogno di un aiutino.
Non ci vuole molto, soprattutto quando il tempo è secco e caldo,
un semplice fazzoletto basta per passare una serata infiammata.

Ho voluto contribuire alla guerra sociale,
sono determinato, contro i ricchi e lo Stato.
Uffici di collocamento, municipi, banche, prefetture, commissariati, ecoquartieri…
Ci sono talmente tante cosa da bruciare sul nostro cammino verso la libertà!

#sonocassonettogiallo

[1] Nota di “Attaque”: Questo comunicato non indica il luogo in cui l’incendio è avvenuto, ma dopo una rapida ricerca su internet si vede che l’eco-quartiere Vauban è un progetto della città di Besançon.

[Tratto da anarhija.info].

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France: Une poubelle jaune s’est immolée, quelques heures avant l’été

Appel aux poubelles jaunes
pour un été 2019 enflammé

Le 16 de ce mois, comme chaque dimanche soir,
j’étais de sortie, le bac bien rempli
de tout un tas de déchets de ce monde de merde
(éco-responsable qu’ils disent).

Inspirée par d’autres jaunes révoltés
et dans une ultime tentative de me libérer,
je me suis collée à un engin de chantier d’un futur écoquartier
juste avant de m’immoler.

J’ai mis un peu de temps avant de m’embraser,
certainement à cause des fortes pluies des dernières heures,
mais quelques combustibles supplémentaires ont fait mon bonheur.
J’ai fini par m’embraser et à causer des dégâts à une machine d’une petite entreprise locale,
engagée dans le mégaprojet d’écoquartier « Vauban »*.

L’été est là. plein de mes consoeurs n’attendent que ça, de se faire allumer le bac.
et des fois elles ont besoin d’un petit coup de main.
Ca demande pas grand chose, surtout quand il fait sec et chaud,
un simple mouchoir suffit à passer une soirée enflammée.

A la guerre sociale j’ai voulu contribuer,
contre les riches et l’Etat j’étais déterminée.
Pole emploi, mairies, banques, préfs, commicos, écoquartiers …
Il y a tant de choses à cramer sur notre chemin vers la liberté !

#jesuispoubellejaune

Note d’Attaque : ce communiqué n’indique pas le lieu où s’est passé, mais après une rapide recherche sur internet on voit que l’eco-quartier Vauban est un projet de la ville de Besançon.

[Tratto da attaque.noblogs.org].

(it) Torino, Italia, 2/07/2019: Presenza solidale in aula

https://roundrobin.info/wp-content/uploads/2019/06/2-luglio-per-web.jpg“Chi lotta non è mai solo”

Il 2 luglio 2019 si terranno a Torino delle udienze di due processi differenti, in cui sono imputati anche Silvia (arrestata il 7 febbraio per l’operazione “Scintilla”) e Leonardo (arrestato il 26 febbraio per un residuo di pena relativo ad una condanna per una rapina inizialmente inclusa tra le accuse dell’operazione “Ardesia”, 2007).

Presenza solidale in aula alle udienze del 2 luglio. Ritrovo alle ore 8.30, davanti al Palazzo di Giustizia di Torino.

[Per informazioni più dettagliate leggere il testo presente nel manifesto].

(it-en) Grecia: Aggiornamenti riguardo l’anarchico Kostas Sakkas (25/06/2019)

Grecia: Aggiornamenti riguardo l’anarchico Kostas Sakkas (25/06/2019)

Nota: Kostas Sakkas è stato arrestato a Salonicco il 12 giugno 2019 assieme a Giannis Dimitrakis e Dimitra Syrianou durante una rapina.

Come atto di vendetta, il compagno è stato trasferito nel seminterrato della prigione femminile di Korydallos ad Atene per poter farlo partecipare al processo in corso per il caso dei cosiddetti “Ladri di Distomos”.

Il servizio di trasferimento lo ha registrato come prigioniero nelle carceri maschili di Korydallos. Attualmente è detenuto irregolarmente in un’altra prigione e in un regime speciale di detenzione con il divieto di visite e la privazione delle formalità di base, dal momento che è tipicamente “invisibile”.

In questi eventi è evidente il coinvolgimento della polizia anti-terrorismo e rivela la rabbia di quest’ultima nei confronti di militanti impenitenti, come il compagno Kostas Sakkas, decidendo sul trasferimento dei detenuti giudicati “particolarmente pericolosi”.

Immediato trasferimento di Kostas Sakkas nel carcere maschile di Korydallos.
Nessun compagno nelle mani dello Stato.

In solidarietà,
Act for Freedom Now!

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Greece: News of 25 June, 2019, concerning anarchist comrade Kostas Sakkas

Note: Kostas Sakkas has been arrested during a robbery together with Giannis Dimitrakis e Dimitra Syrianou, in Thessaloniki on June 12

As an act of revenge the comrade has been transferred to the basement of the women’s prison of Korydallos in Athens  in order to attend the ongoing trial for the “Thieves of Distomos” case.

The transfer service recorded him as a prisoner to the men’s prisons of Koridallos. At this time he is being irregularly imprisoned in another prison and in a special detention regime with a ban on visits and deprivation of basic formalities, since he is typically “invisible”.

The involvement of the anti-terrorist police is evident in this event and reveals its fury towards unrepentant militants such as comrade Kostas Sakkas by deciding on the transfer of detainees judged to be “particularly dangerous”.

IMMEDIATE TRANSFER OF KOSTAS SAKKAS TO KORYDALLOS MEN’S PRISONS.
NO COMRADE IN THE HANDS OF THE STATE.

IN SOLIDARITY,
ACT FOR FREEDOM NOW!

[Text taken from actfrofree.nostate.net].

(it-en) Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame nelle carceri dell’Aquila e di Alessandria (26/06/2019)

Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame nelle carceri dell’Aquila e di Alessandria (26/06/2019)

Notizie da L’Aquila, 26 giugno:

Come ogni mercoledì, anche oggi Silvia e Anna hanno svolto i colloqui con persone esterne.

Mentre Natascia, trasferita lì una settimana fa, non ha ancora la possibilità di vedere nessun altra/o all’infuori dell’avvocata. È sottoposta a censura e le hanno trattenuto anche le carte processuali.
Anche la posta di Silvia, in entrata e in uscita, continua a subire rallentamenti, e in parte viene trattenuta.

Ad oggi sono tutte e tre ancora in sciopero della fame.

Chi ha visto le due compagne riferisce di averle trovate bene, considerato il fatto che hanno raggiunto il 29° giorno di sciopero della fame. Accusano una fisiologica debolezza che risulta tuttavia essere nella norma. Con grande forza di spirito oggi le compagne hanno rifiutato il pacco, in cui era stata messa della frutta nell’ipotesi che avessero deciso di interrompere lo sciopero.

Le iniziative messe in campo – anche negli ultimi giorni – restituiscono loro forza. Confermano che le battiture dal 41bis – della durata di mezz’ora – continuano, quotidianamente, e che loro riescono a parteciparvi, in risposta, per non più di dieci minuti date le scarse energie. Stanno tirando la corda in una situazione che di giorno in giorno diventa sempre più critica, e l’assenza di una risposta da parte dell’istituzione penitenziaria, sempre più gravida di responsabilità. È attendibile la notizia di una visita nel carcere avvenuta in giornata da parte del garante nazionale dei detenuti, sollecitata dalla gravità della situazione. Le compagne sono monitorate dal personale sanitario, ma la loro richiesta di poter far entrare un medico dall’esterno viene ad oggi ancora disattesa.

Venerdì, 28 giugno, sarà la prossima occasione di contatto diretto con le tre compagne detenute nell’A.S.2 del carcere de L’Aquila, quando andranno da loro a colloquio le rispettive avvocate.

Notizie da Alessandria, 26 giugno:

Oggi verso le 13.30, mi sono recato in visita presso il carcere di Alessandria per incontrare Marco, detenuto nella sezione AS2. Ho passato circa un’ora con lui e mi ha assicurato di stare soggettivamente bene nonostante I diversi giorni di sciopero della fame, è ancora in forze a dispetto dei 9 kg persi (pesa attualmente 42 kg), riesce a sgranchirsi le gambe e a chiacchierare coi compagni quando gli è permesso. Assume solamente 3 bottiglie di acqua da 1.5 litri addizionandole con un cucchiaino di sale e uno di zucchero. Giorni fa, rifiutandosi di non integrare nulla con l’acqua, ha subito una crisi ipoglicemica per cui sono state necessarie alcune flebo di glucosata e fisiologica, ma attualmente il problema pare risolto e viene parametrato dal personale sanitario due volte al giorno per evitare che si verifichi di nuovo. Gli esami ematochimici di ieri e I parametri vitali valutabili indicano uno stato di sofferenza generalizzata da denutrizione lieve, ma non preoccupante in questo momento.
Consapevole delle possibili conseguenze del protrarsi dello sciopero intrapreso, per ora non vuole desistere ed è deciso a rifiutare qualsiasi proposta di trattamento da parte dei carcerieri.
Le notizie delle mobilitazioni all’esterno e delle condizioni degli altri compagni in sciopero gli arrivano abbastanza aggiornate, mentre lamenta notevole lentezza nelle comunicazioni in uscita.
Marco ringrazia tutti i compagni solidali e la cassa antirep [Cassa Antirepressione delle Alpi occidentali] in particolare.
Dai Marco!!

Da Fabio (medico che giovedì 26/06 ha visitato Marco)

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Italy: Update on the hunger strike in the prisons of L’Aquila and Alessandria (26th June, 2019)

News from L’Aquila, June 26th:

Like every Wednesday, Silvia and Anna also held talks with external people today.

While Natascia moved there a week ago, she still has no chance to see anyone else but ‘advocate. She is subjected to censorship and has also withheld her trial papers. Even Silvia’s mail, in and out, continues to suffer slowdowns, and is partly withheld.

To date all three are still on hunger strike.

Who have seen the two comrades [Anna and Silvia] report having found them well, considering the fact that they reached the 29th day of the hunger strike. They accuse a physiological weakness that appears to be normal. With great strength of spirit today the companions refused the package, in which fruit had been put in the hypothesis that they had decided to stop the strike.

The initiatives put in place – even in the last few days – restored their strength. They confirm that the keystrokes from 41bis – lasting half an hour – continue, daily, and that they manage to participate, in response, for no more than ten minutes given the limited energy. They are pulling the rope in a situation that by day in day becomes more and more critical, and the absence of a response from the penitentiary institution, increasingly full of responsibility. The news of a visit to the prison on the same day by the national detainee guarantor, prompted by the gravity of situation, is reliable. The comrades are monitored by health personnel, but their request to allow a doctor to come in from outside the prison is still disregarded today.

Friday, June 28, will be the next opportunity for direct contact with the three comrades held in the AS2 section of the prison of L’Aquila, when the respective lawyers will go to interview them.

News from Alessandria, June 26th:

Today at around 13.30, I visited the prison of Alessandria to meet Marco, who is detained in AS2 section. I spent about an hour with him and he assured me that he was subjectively good despite the several days of hunger strike, he is still in force despite the 9 kg lost (currently weighing 42 kg), he is able to stretch his legs and chat with comrades when allowed. It takes only 3 bottles of 1.5 liter water and adds them with a teaspoon of salt and one of sugar. Days ago, refusing not to integrate anything with water, he suffered a hypoglycemic crisis for which some glucosate and physiological infusions were needed, but currently the problem seems to be solved and is parameterized by the health personnel twice a day to prevent them from check again. Yesterday’s blood tests and evaluable vital signs indicate a state of general suffering from mild malnutrition, but not worrying at this time.
Aware of the possible consequences of the ongoing strike undertaken, for now he does not want to give up and is determined to reject any proposal for treatment by the jailers. The news of the mobilizations outside and the conditions of the other comrades on strike arrived quite up to date, while he complained of a noticeable slowness in outgoing communications.
Marco thanks the comrades in solidarity e in particular the Cassa Antipressione delle Alpi Occidentali [Anti-repression fund of the western Alps].
Come on Marco!!

From Fabio (doctor who visited Marco on Thursday 26/06)

(it-en) Italia: Aggiornamento su alcuni anarchici prigionieri (24/06/2019)

Italia: Aggiornamento su alcuni anarchici prigionieri (24/06/2019)

E’ notizia di ieri, 24/06/2019, che il prigioniero anarchico Alfredo Cospito, nel carcere di Ferrara, in sciopero della fame dal 29 maggio in solidarietà con le compagne Anna e Silvia, ha posto fine allo sciopero.

Ed è sempre di ieri, 24/06/2019, notizia che ai prigionieri anarchici Robert e Giuseppe sono state riconfermate le misure cautelari, e trasferiti rispettivamente nel carcere di Terni e di Alessandria.

A presto ulteriori aggiornamenti.

Nota: Robert e Giuseppe sono stati arrestati assieme a Natascia il 21 maggio 2019 nell’operazione repressiva“Prometeo” con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo o di eversione, perché considerati responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba nel 2017 ai p. m. Sparagna (nel processo “Scripta Manent”) e Rinaudo (in vari processi contro gli anarchici), e a Santi Consolo, a quell’epoca direttore del DAP Roma.

[Tratto da anarhija.info].

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Italy: Updates about some anarchist prisoners (24th June)

Is yesterday’s news, 24th June 2019, that the anarchist prisoner Alfredo Cospito, in Ferrara prison, on a hunger strike since May 29th in solidarity with comrades Anna and Silvia, put an end to the strike.

It’s also yesterday’s news, 24th June, news that the anarchist prisoners Robert and Giuseppe have been re-confirmed the precautionary measures, and transferred respectively to the Terni and Alessandria prisons.

Further updates soon.

Note: Robert and Giusepoe were arrested together with Natasciaon May 21st, 2019 in the repressive operation “Prometeo” (“Prometheus”) with charges of terrorist or subversive attacks, because they are considered responsible for sending three bomb-packages in 2017 to the p. m. [public prosecutor] Sparagna (in the process “Scripta Manent”) and Rinaudo (in various trials against the anarchists), and to Santi Consolo, at that time director of the DAP [prison administration department”] in Rome.

(fr) Italie – Opération Prometeo: Sur la situation des compas emprisonné.e.s

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalie – Opération Prometeo: Sur la situation des compas emprisonné.e.s

Après leur arrestation le 21 mai, suite à l’opération répressive « Prometeo », Robert et Beppe ont été enfermés dans la prison d’Opera (près de Milan), jusqu’au 21 juin. Natascia a été arrêtée et emprisonnée en France.

Dans la prison de haute sécurité d’Opera, Robert et Beppe ont passé un mois entier en isolement, dans la section 41bis, étant donné que dans cette taule il n’y a pas de section AS2. Ils avaient une seule heure de « socialité » par jours, pendant laquelle ils pouvaient se voir; le reste de la journée les portes blindées de leurs cellules respectives restaient fermées. L’« illégalité » de l’application du régime 41bis aux deux compagnons a été signalée au juge, au Procureur et au Garant des droits des détenus, d’autant plus que je juge n’avait pas demandé l’isolement, mais pendant un mois rien n’a changé. Continue reading

(it-en) Roma, Italia: Incendiato ripetitore in solidarietà con gli anarchici prigionieri in sciopero della fame

Roma, Italia: Incendiato ripetitore in solidarietà con gli anarchici prigionieri in sciopero della fame

ROMA – 12 GIUGNO
INCENDIATI I COPERTONI DI UN CAMION-RIPETITORE
IN SOLIDARIETA’ CON ANNA SILVIA E I PRIGIONIERI ANARCHICI IN SCIOPERO DELLA FAME
PER LA CHIUSURA DELLA SEZIONE AS2 DELL’AQUILA
NO 41 BIS
NO VIDEOCONFERENZA

[Tratto da roundrobin.info].

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Rome, Italy: Phone mast torched in solidarity with anarchists prisoners on hunger strike

ROMA – 12th JUNE
TORCHED THE WHEELS OF A TRUCK-PHONE MAST
IN SOLIDARITY WITH ANNA, SILVIA AND THE ANARCHIST PRISONERS ON HUNGER STRIKE
FOR THE CLOSING OF THE AS2 SECTION OF L’AQUILA
NO 41 BIS
NO VIDEOCONFERENCE

(it-en) Atene, Grecia: Informazioni sulla sentenza nel quinto processo contro Lotta Rivoluzionaria

https://actforfree.nostate.net/wp-content/uploads/2019/04/asteri-mauro-kokkino-150x150.jpgAtene, Grecia: Informazioni sulla sentenza nel quinto processo contro Lotta Rivoluzionaria

La sentenza riguarda il tentativo di fuga in effettuato il 21 febbraio 2016 da Pola Roupa (quest’ultima, all’epoca clandestina e ricercata, tentò di fare evadere Nikos Maziotis dal carcere di Korydallos dirottando un elicottero), alcuni espropri bancari (uno al Pireo presso l’ospedale “Sotiria” e uno alla Banca nazionale Malesina) e possesso di armi e materiale esplosivo. Continue reading

(it) Le giravolte di Lecce: una città frantumata

Le giravolte di Lecce: una città frantumata

Un filo rosso sembra attraversare le storie vissute nel quartiere delle Giravolte di Lecce. Un luogo ormai quasi frantumato dopo l’arrivo di una palazzinara affarista, dal nome Beatrice Baldisser, che ne trasformerà il volto e il tessuto sociale in maniera irreversibile. E dopo la morte di questo quartiere, Lecce potrà dirsi una città completamente trasformata. In cambio ci sarà tanta movida e locali alla moda, ristoranti e alberghi e i diffusissimi B&B. E tanti tanti turisti. In molti saranno contenti di un turismo che consuma la città, ma pochi rifletteranno sul fatto che questo fenomeno, conosciuto ormai anche in tante città del mondo è di fatto un processo violento, disumano e omologante. Violento e disumano perché dà vita ad un assioma: caccia i poveri per fare spazio ai ricchi. O meglio caccia tutto ciò che è indesiderabile e stonato rispetto a un quadro omologato di turismo, per fare spazio al denaro con il quale tutto diventa fruibile e senza il quale tutto diventa vietato. Basti pensare alle varie norme che vietano di sedersi sui gradini di una qualche chiesa o di una qualche palazzo storico per mangiare un panino. Ordinanze cosiddette antidegrado che man mano diventano la regola e vengono accettate. Dal centro di Lecce, ormai diventato vetrina intoccabile, questo processo si estenderà ai quartieri limitrofi: San Pio, Leuca, …

DIO, DENARO, LUCRO
Spietata e affarista, la signora Baldisser, che per ripulire i posti in cui speculare, murerebbe anche la gente dentro, come ha affermato lei stessa, in fondo non ha tutte le colpe. Ovvio che economia e politica fanno il paio: l’una, che conosce solo il linguaggio del denaro, tenta di far profitto in ogni modo, l’altra consente, in maniera legale o meno – in questi casi non vengono usate tante sottigliezze su questo concetto, urlato invece in altri contesti – regalando permessi, agevolando amici e parenti o semplicemente chi è disposto a pagare di più. E la signora Baldisser, tenutaria di un centro benessere all’interno dell’hotel Tiziano di cui è proprietario l’ex sindaco Perrone, nonché tenutaria in passato di un centro benessere per dipendenti comunali all’interno del Comune di Lecce durante la giunta Poli Bortone, (quando si dice la politica dalla parte della gente…), nel 2016 riusciva infatti ad acquistare dal comune di Lecce, un immobile proprio in via delle Giravolte per farne un luogo di lusso. Tale immobile tuttavia risultava destinato a fini sociali così come molti immobili del quartiere. Per evitare di sprecare tempo con troppa burocrazia la signora Baldisser, ottenuto comunque un cavallo di Troia per inserirsi in un contesto sociale a lei estraneo e trarne profitto, si è rivolta al monastero delle suore benedettine, proprietarie di molti immobili in questo e altri quartieri della città. Le suore benedettine, per nulla turbate dal possesso di questi edifici e dai precetti sulla povertà e la carità della “Santa Romana Chiesa”, li avevano da qualche anno messi in vendita dopo aver fatto sgomberare decine di immigrati che lì vivevano da numerosi anni. E per accorciare i tempi avevano fatto tagliare loro l’acqua, nonostante sia considerata un bene primario che non può essere sottratto. Ma anche in questo caso, chi ha solo sete di potere e denaro ha necessità di semplificare le cose e considera un ostacolo chi ha sete veramente. Chiaro che chi ha eseguito il taglio dell’acqua ha la stessa responsabilità di chi ne ha fatto richiesta.

LA STORIA NON CAMBIA
Ancora un passo indietro e ci si imbatte nel personaggio di Mara, una transessuale leccese che molti ricordano con simpatia, per il suo carattere eccentrico, per la sua schiettezza. Mara aveva conosciuto il carcere a Genova a causa delle leggi sul travisamento e ed era stata allontanata dalla sua famiglia per via delle sue scelte di vita. Ma una volta tornata a Lecce si era trasformata da oppresso in oppressore, accumulando denaro, acquistando immobili affittati poi a stranieri stipati all’interno, anche 15 per stanza, in modo da ricavarne il più possibile e pressando mese dopo mese con ricatti e minacce, affinché i canoni fossero pagati. Alla sua morte aveva donato tutto al monastero delle suore benedettine, richiedendo che gli immobili fossero lasciati in uso a chi già li usava e che quindi avessero una destinazione sociale. Un fatto che dovrebbe essere ovvio per delle suore. E invece questi immobili hanno preso altre destinazioni e dopo essere stati utilizzati da chi, in tempi passati, veniva disprezzato per il fatto di abitare nel centro storico, ora verranno abitati da chi vive il centro storico come uno status quo. La vita in comunità e la solidarietà di un tempo, sostituite dal lusso e da un turismo che avrà contribuito a spazzare via le storie dei quartieri e che non esisteranno più. E questo non è solo il destino di Lecce. Basta andare in una qualsiasi città europea ora asfissiata dal turismo, per rendersi conto di quanto le strade percorse non parlano più nessuna lingua, non emanano odori né profumi, non sono nulla se non delle strade qualsiasi prive di qualunque caratteristica di vita.

SENZA FUTURO
Tuttavia, ancora per poco, i muri delle Giravolte rimangono impregnati di racconti, storie, odori, profumi, sensazioni, e anche tanto sfruttamento. Qualcuno sarà finalmente contento di azzerare tutto quanto e portarvi la tanto osannata riqualificazione, che farà sì che all’interno del quartiere potranno accedervi solo danarosi turisti, con conseguente lievitazione dei prezzi delle case e cacciata definitiva di chi non ha un nutrito conto in banca.
Ma la tanto osannata riqualificazione è il perpetuarsi di una forbice sempre più grande tra ricchi e poveri, tra inclusi ed esclusi, tra chi accede e chi viene cacciato. Tra chi è considerato adatto a questa società, non importano i suoi costumi, l’importante è che possa pagare, e chi è considerato inadatto e in questo caso i suoi costumi contano eccome. Un po’ come chi fa la differenza tra una prostituta di strada, che la morale generale disprezza e una escort, cioè una prostituta d’alto bordo, una che ad esempio si esibisce nei locali, vendendo il suo corpo con professionisti, politici e altro. Entrambe fanno lo stesso mestiere ma il giudizio della morale dominante varia a seconda dei clienti che le sono davanti.
Le storie di queste potenti donne in definitiva fanno tutte schifo: da Mara, alle suore benedettine, all’affarista Baldisser e chi la foraggia, sono tutte storie di potere e di denaro, avidità e calcolo.

BRECCE NEL MURO
Ma per tre anni, dal 2016 al 2019 in uno di questi appartamenti in via delle Giravolte, vi è stata anche una biblioteca anarchica occupata. Il suo nome, Disordine, aveva ed ha in sé il progetto di diffondere libri e idee che rompessero con la morale comune e con l’ordine costituito. Un ordine fatto di potere e repressione, sfruttamento e devastazione, obbedienza e annichilimento delle coscienze. Disordine è appunto l’opposto. Relazioni umane non più basate sulla gerarchia, ribellione e rivolta contro le iniquità, libertà da ogni schiavitù, religiosa, morale, economica, salariale, tecnologica, statale. Di questi tempi, d’altronde, coltivare sogni, progetti e una tensione antiautoritaria, risulta davvero urgente e necessario, per resistere ad un pensiero unico sempre più asfissiante e ad un ordine tecnologico livellante e avvilente. In questi tempi in cui a Lecce si è sparlato di anarchici sui giornali, per fare terra bruciata attorno a loro, inventando storie esilaranti, è ancora tempo di aprire spazi di libertà, di critica, di autorganizzazione.

Biblioteca anarchica Disordine
[Lecce, giugno 2019]

[Pdf del testo scaricabile a questo link].

(it) E’ uscito il numero 9 della rivista anarchica “i giorni e le notti”

E’ uscito il numero 9 della rivista anarchica “i giorni e le notti”

E’ uscito il numero 9 della rivista anarchica “i giorni e le notti”.
Le perquisizioni del 19 febbraio ci hanno scompaginato le carte, impedendoci di utilizzare sia l’e-mail della rivista che la vecchia poste pay. Pertanto per richiedere copie, inviare considerazioni e contributi, l’indirizzo cui scrivere per il momento è: navedeifolli@gmail.com

Per i pagamenti: poste pay numero 5333 1710 2666 5055 intestata a Carlo Andrea Casucci.
Si prega inoltre di segnalare con un’e-mail i pagamenti effettuati

Di seguito un brano dell’editoriale:

Le ingiunzioni dell’Apparato producono un fascio di reazioni condizionate nella vita quotidiana che poi la Reazione mobilita nella difesa servile e rancorosa dell’ordine sociale. Come in tutte le fasi di profonda ristrutturazione – pensiamo, per quanto riguarda l’Italia, al periodo a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta – lo Stato ha bisogno di armare la classe proprietaria. Ai ceti più vigliacchi, silenziosi quando le lotte sono in posizione di attacco, l’attuale ideologia sovranista – che sembra coniugare l’arroganza neoliberale di un Reagan e di una Tatcher con il collettivismo nazionalista di un Putin – offre una prospettiva di potere. A quel blocco sociale reazionario che in questo paese è sempre esistito – e che nella spietata competizione del capitale globale ha la funzione della variabile passiva e intercambiabile -, il Capitano con la maglia della polizia (calcio e spirito di caserma insieme) fornisce la coesione dell’ordine. Da questo punto di vista la legge sulla legittima difesa e quella sulla famiglia vanno lette assieme. Il maschio proprietario deve poter sparare ai figli e ristabilire il proprio comando sulla moglie e sui figli. “Dio, famiglia e proprietà” è da sempre lo slogan di quel clerico-fascismo che dal Brasile di Bolsonaro all’Italia di Salvini e Fontana esprime l’ideologia del fazendeiro e del bottegaio.

Stanno cercando di metterci all’angolo. Proprio per questo non bisogna né demordere né appiattirsi sulle lotte e sulle risposte immediate. Dare alla resistenza il respiro di una prospettiva, all’attacco il calore del mondo per cui ci battiamo, dell’utopia – questo l’ossimoro vivente che dobbiamo imparare a diventare.

(it-en) Italia: Aggiornamenti sugli anarchici arrestati per l’operazione “Prometeo” (25/06/2019)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia: Aggiornamenti sugli anarchici arrestati per l’operazione “Prometeo” (25/06/2019)

Dopo gli arresti del 21 maggio 2019 per l’operazione repressiva “Prometeo”, Robert e Beppe sono stati rinchiusi nel carcere di Opera a Milano fino al 21 giugno, mentre Natascia è stata rinchiusa in Francia [sulla sua carcerazione in Francia leggere a questo link: https://roundrobin.info/2019/06/operazione-prometeo-due-parole-in-piu-sullarresto-di-natascia-a-bordeaux/].

Nel carcere di massima sicurezza di Opera Robert e Beppe hanno passato un intero mese in isolamento nella sezione 41bis, non essendoci una sezione AS2 [“Alta Sorveglianza 2”], con solo un’ora al giorno di “socialità” potendosi vedere tra loro, e il resto della giornata col blindo chiuso. Questo regime “illegale” è stato segnalato a giudice, PM e garante dei detenuti, tanto più che non era stato richiesto l’isolamento dal giudice, ma nulla è cambiato per un mese. Continue reading

(it-en) Italia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere de L’Aquila ed è entrata in sciopero della fame

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere de L’Aquila ed è entrata in sciopero della fame

La compagna anarchica Natascia Savio, arrestata il 21 maggio 2019 per l’operazione “Prometeo” (assieme a Giuseppe e Robert), è stata trasferita dal carcere femminile di Rebibbia a Roma al carcere dell’Aquila, precisamente nella stessa sezione (AS2) dove sono prigioniere Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, in sciopero della fame dal 29 maggio.

Sempre nel mese di giugno era stata trasferita dal carcere di Gradignan, nei pressi di Bordeaux (in Francia), a Roma Rebibbia, dove è stata prigioniera qualche giorno e dove ha cominciato uno sciopero della fame in solidarietà con Anna e Silvia. Il 20 giugno si è saputo del suo trasferimento all’Aquila, quindi la compagna risulta essere attualmente prigioniera nelle stesse condizioni e restrizioni imposte ad Anna e Silvia. Continue reading

(it-en) Italia, operazione “Panico”: Ghespe trasferito agli arresti domiciliari

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgItalia, operazione “Panico”: Ghespe trasferito agli arresti domiciliari

Ieri venerdì 21 giugno, dopo quasi 2 anni di carcerazione cautelare [venne arrestato il 3 agosto 2017], sono stati accettati i domiciliari per Ghespe, con tutte le restrizioni, ma con possibilità di colloquio di un’ora tre volte la settimana, per portargli la spesa.

Manda un abbraccio forte a tutti! Continue reading

(it-en) Italia: Notizie dal carcere di L’Aquila al 20/06/2019

Italia: Notizie dal carcere di L’Aquila al 20/06/2019

Le condizioni di salute delle compagne Anna e Silvia [in sciopero della fame dal 29 maggio] sono buone.
Oggi è tornata in sezione la direttrice del carcere, che ha riferito di aver fatto pressione sul D.A.P. affinché la situazione cambi.

Purtroppo, proprio oggi è stato eseguito il trasferimento di Natasha da Rebibbia a L’Aquila [è stata il arrestata il 21 maggio per l’operazione “Prometeto”].

Le compagne riferiscono di aver udito forte la battitura delle sbarre anche oggi. Hanno iniziato a sentirla lunedì scorso, dopo che la notizia dello sciopero della fame è stata trasmessa sul TG regionale; così ieri, all’ora di pranzo, e appunto oggi. Avremo conferma di cosa sta accadendo all’interno del carcere solo in seguito ai prossimi colloqui.
A breve ulteriori aggiornamenti.

Nel frattempo invitiamo tutte e tutti al presidio davanti al carcere di L’Aquila, che si terrà domenica 23 giugno alle ore 15:00.

[Tratto da anarhija.info].

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Italia: Updates from L’Aquila prison on 20 June

The health conditions of the companions Anna and Silvia [on the hunger strike since May 29] are good.
Today the director of the prison is back in section, who reported having put pressure on the D.A.P. [prison administration department] so that the situation changes.

Unfortunately, today Natasha was transferred from Rebibbia to L’Aquila [she was arrested on May 21st for the “Prometeto” operation].

The comrades report having heard loudly the beating of the bars Also today. They started hearing about it last Monday after the news of the hunger strike was broadcast on the regional TG; so yesterday, at lunchtime, and precisely today. We will have confirmation of what is happening inside the prison only after the next meetings [with the imprisoned comrades].
Shortly more updates.

In the meantime we invite all to the demo in front of the prison of L’Aquila, which will be held Sunday, June 23 at 3:00 pm.

(it-fr) Grenoble, Francia, 17/06/2019: Per dire perché abbiamo bruciato delle macchine di EDF

Grenoble, Francia, 17/06/2019: Per dire perché abbiamo bruciato delle macchine di EDF

io e mia sorella eravamo veramente stufi. nostro padre ci lavora per EDF [l’ENEL francese; NdAtt.] da 30 anni gia molto prima che nasciamo. ci ha sempre parlato della littricità come la roba più importante per l’umanità. ma io e mia sorella non ci è mai piaciuta, abiamo sempre preferito giocare fuori, fare i matti, correre, scalare gli alberi, rotolarsi nell’erba, fare li indiani contro i couboi, nasconderci nel bosco per guardare tutti gli animali e fare un sacco di altre robe. trallaltro abiamo sempre preferito gli animali agli umani, almeno non posono essere alcolizati come nostro padre che odiamo. lui a pichiato nostra madre fino a quando lei è partita e ci sgrida quando siamo a casa sua ma scapiamo quando vuole picchiarci e ci nascondiamo dove nisciuno puo’ trovarci.

io e mia sorella odiamo la littricità perché per noi rapresenta nostro padre e la sua violenza e la sua autorità e poi anche la società e tutte le robe che gli umani devono attaccare alla spina per esistere e non anoiarsi. io e mia sorella non abbiamo bisogno di littricità per giocare nella natura e ci piace fare dei fuochi e acciendre delle candele, odiamo vedere li enormi piloni di ferro con i fili lettrici superlunghi che attraversano i prati e le foreste e poi sulle montagne ci fa incazzare un casino e anche odiamo le enormi eliche bianche che girano per fare della llittricità, sono troppo brutti e rovinano i nostri sogni a occhi aperti quando guardiamo il cielo lontano e li vediamo, rendono brutto il paesaggio e nostro padre dice che le eoliche servono solo che così la gente critica meno EDF. perché lui dice sempre che è il nucleare che è super e che salverà la umanità e il sistama dalla catastrofa climatica che la gente dicono spesso alla tivvù, allora nostro padre si incaza contro la tivvù, e dice che il nucleare salverà tutto.

per fortuna che nostra madre ci a tutto spiegato bene sul nucleare e la littricità e la stupidanza degli umani. è grazzie a lei che adoriamo la natura. lei ci a sempre portati a giocare nella foresta e nei prati e lei ci ha imparato a fare un casino di robe per cavarcela nella natura e per non avere bisogno di littricità. lei ci a sempre detto a me e mia sorella che i problemi più grossi che hanno fatto impazzire gli umani e distrutto tutto quello che vive, sono le città e tutto sto cemento, tutte le macchine, camion, aerei e tutte le robe che hanno bisogno di petroglio. e anche tutto il lavoro che la gente deve fare tutti i giorni per fabbricare tutte le robe che non ci abbiamo nemmeno bisogno. nostra madre dice anche che sono gli uomini che dirigono il mondo e che le donne sono quasi sempre obbligate ad ascoltare uomini, anche se c’è un mucchio di donne come lei che si rivoltano. allora lei mi ha imparato ad ascoltarle sempre, lei e mia sorella. e lei dice che ce anche il razismo e la paura degli stranieri e il massacro dei animali e tutta la violenza e ancor più con l’alcol.

io e mia sorella abbiamo voluto far vedere a nostro padre che lo odiamo per davvero, allora la notte dal 16 al 17 giugno abiamo brucciato delle macchine di EDF a Grenoble, dove lui lavora. abbiamo pensato a quando delle machine di ENEDIS avevano brucciato nel 2017 a Grenoble. nostro padre era talmente incazato che non smetteva di parlarne; diceva che erano dei narchici per la liberazione della terra che l’avevano fatto. poco dopo nostra madre ci aveva detto che degli anarchici avevano bruciato un edificio della ENEDIS poco lontano da Grenoble. io e mia sorella avevamo visto che ci avevano fatto piacere a nostra madre quei due grandi fuochi contro la littricità. allora abbiamo fatto uguale, per far soffrire nostro padre e far piacere a nostra madre. e per divertirci io e mia sorella ci siamo detti che eravamo degli

Energumènes Diablement Furax [energumeni super furiosi]

e siamo scapati sotto la luna piena che sorrideva

[Tratto da anarhija.info].

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Grenoble, France, 17 juin 2019: Pour dire pourquoi on a bruler des véicules de EDF

moi et ma soeur on en a eu diablement mare. notre père y bosse à EDF depuis plus de 30 ans, déja bien avant qu’on sois né. y nous a toujours parler de l’électricité comme le truc le plus important pour l’humanité. mais moi et ma soeur on a jamais aimer sa, on a toujours préférer jouer dehors faire les fous courir partout grimper au arbres se rouler dans l’herbe faire les indiens contre les cowboys se cacher dans la forêt pour observer tout les animaux et faire plein d’autres trucs. on a dailleurs toujours préférer les animaux au humains et au moin y peuves pas être alcolique comme notre père qu’on déteste. lui il a battu notre mère jusqu’a qu’elle parte de la maison et il nous hurle dessus quand on est ché lui mais on s’enfuis quand y veux nous fraper et on va se cacher la ou personne peux nous trouver.

moi et ma soeur on déteste l’électricité passque pour nous sa représente notre père et sa violence et son autorité puis la société et tout les trucs que les humains y doives brancher pour exister et pas s’ennuyer. moi et ma soeur on a pas besoin d’électricité pour jouer dans la nature et on adore faire du feu et alumer des bougis. on déteste voir les imence potos en fer avec les super long files électrique qui traverse les prés et les forêts puis sur les montagnes. sa nous énerve diablement. et aussi on déteste les imence élices blanche qui tourne pour faire de l’électricité. c’est trop moche et sa gache nos rêveries quand on regarde le ciel loin et qu’on les vois. sa rend laid les paysages et notre père y dis que sa sert juste pour que les gens y critique moin EDF. car lui y dis tout le temps que c’est le nucléaire qui est super et qui va sauver l’humanité et le système de la catastrophe climatique que les gens y parles souvent à la télé, alors notre père y crille sur la télé pour dire que le nucléaire sa va tout sauver.

heureusement que notre mère elle nous a tout expliquer sur l’électricité le nucléaire et la connerie des humains. c’est grace a elle qu’on adore la nature. elle nous a toujours enmener jouer dans la forêt et les prés et elle nous a appris a faire plein de trucs pour se débrouiller dans la nature et pour pas avoir besoin de l’électricité. elle a toujours dis a moi et ma soeur que les problèmes les plus grand qui ont rendu fou les humains et qui détruit tout ce qui vis, c’est les villes et tout le béton, tout les voitures camions et avions et tout les trucs qui on besoin de pétrol. et aussi le travaille que tout les gens y doives faire tout les jours pour fabriquer tout les trucs qu’on a même pas besoin. notre mère elle dis aussi que c’est les hommes qui dirige le monde et que les femmes elles sont presque tout le temps obliger d’écouter les hommes, même si ya plein de femmes comme elle qui se révolte. alors elle ma toujours appris a l’écouter elle et ma soeur. et elle dis que ya le racisme aussi et la peur des étrangés et le massacre des animaux et toute la violence, encore plus avec l’alcol.

moi et ma soeur on a voulu montrer a notre père qu’on le déteste vraiment, alors dans la nuit du 16 au 17 juin 2019 on a bruler des véicules de EDF a Grenoble, la ou il travaille. on a repenser que quand des voitures de ENEDIS avais bruler en 2017 à Grenoble, notre père il avais été tellement en colère qu’il arrètais pas d’en parler. il disais que s’était des arnarquos libère terre qui avais fait sa. pas longtemps après notre mère elle nous avais dit que des anarchistes avais bruler un batiment de ENEDIS pas très loin de Grenoble. moi et ma soeur on navet vu que sa avais fait plaisir à notre mère ces 2 grand feux contre l’électricité. alors on a fais pareille pour faire soufrir notre père et faire plaisir a notre mère. et pour se marer moi et ma soeur on c’est dis qu’on étais des

Energumènes Diablement Furax

et on c’est sauver sous la lune pleinement souriante.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(fr) “Avis de tempêtes” – Bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n. 18

https://actforfree.nostate.net/wp-content/uploads/2019/06/Avisdetempetes18couv-768x500.jpgAvis de tempêtes – bulletin anarchiste pour la guerre sociale n. 18 (juin 2019) vient de sortir.

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 16 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog :

https://avisdetempetes.noblogs.org

“Se défaire des embarras qui accompagnent assez souvent les débats entre révolutionnaires quand il s’agit de couper le jus de ce monde. Oser affronter la question de la projectualité pour s’émanciper du triste sort d’anarchistes trop souvent à la remorque d’autrui. Ce qui peut s’ouvrir, c’est la possibilité de milliers de sabotages diffus frappant l’approvisionnement énergétique du monstre qu’il faut abattre. Personne ne peut prévoir ce que ça peut donner, mais une chose est sûre: c’est une pratique de la liberté”.

[Depuis actforfree.nostate.net].

(it-en-es) Carcere di Ferrara, Italia: Aggiornamento sullo sciopero della fame al 18/06/2019

Carcere di Ferrara, Italia: Aggiornamento sullo sciopero della fame al 18/06/2019

Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 29 maggio, in solidarietà con le compagne Anna e Silvia, ha perso ormai ben 15 chili, ma dice che sta benino, e che ha cominciato a prendere zuccheri. Ribadisce che non porrà fine allo sciopero finché non smetteranno le due compagne nel carcere di L’Aquila.

Invece Stecco (Luca Dolce), anche lui in sciopero della fame dal 29 maggio, lo ha interrotto ieri, 17 giugno, avendo perso troppi chili.

Tutti i compagni e compagne chiedono aggiornamento sugli altri prigionieri e prigionere in sciopero della fame.

[Tratto da anarhija.info].

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Ferrara prison, Italy: Update on the hunger strike on 18 June, 2019

Alfredo Cospito, on a hunger strike since May 29th, in solidarity with comrades Anna and Silvia, has now lost 15 kilos, but says he is well and that began taking sugars. He reiterated that he would not end the strike until the two comrades in the prison of L’Aquila stopped.

Instead, Stecco (Luca Dolce), also on a hunger strike since May 29th, interrupted yesterday, June 17th, having lost too many kilos.

All the comrades ask for updates on the other prisoners them on hunger strike.

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PRISIÓN DE FERRARA, ITALIA: ACTUALIZACIÓN DE LA HUELGA DE HAMBRE (18/06/2019)

Alfredo Cospito, en huelga de hambre desde el 29 de mayo, en solidaridad con sus compañeras Anna y Silvia, ha perdido 15 kilos, pero dice que lo está haciendo bien y que ha comenzado a tomar azúcares. Reitera que no terminará la huelga hasta que las dos compañeras en la prisión de L’Aquila se detengan.

En cambio, Stecco (Luca Dolce), también en huelga de hambre desde el 29 de mayo, lo interrumpió el 17 de junio, por haber perdido demasiados kilos.

Todos los compañeros y compañeras piden información actualizada sobre lxs otrxs prisionerxs y en huelga de hambre.

[Tomado de anarquia.info].

(it-en-fr) Carcere di Uta, Italia: Maddalena in sciopero della fame dal 10 al 12 giugno

Carcere di Uta (Sardegna), Italia: Maddalena in sciopero della fame dal 10 al 12 giugno

Da una lettera dell’8/6/2019 della compagna anarchica Maddalena Calore dal carcere di Uta (arrivata ieri, 14 giugno, alla Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali):

“…Anche io mando un abbraccio ad Anna e Silvia con uno sciopero della fame che intraprenderò nei giorni 10, 11 e 12 Giugno, in solidarietà alla protesta che stanno portando avanti le compagne per le condizioni detentive a cui sono sottoposte.
Contro i regimi differenziati ed ogni forma di isolamento!
Una stretta di cuore a tutti i ribelli di ogni dove, con chi cerca di mantenere la propria dignità e per chi si batte per la vera libertà!
Un saluto a tutt* i/le compa
un abbraccio per la libertà.
Madda”.

[Tratto da roundrobin.info].

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Uta prison (Sardinia), Italy: Maddalena on a hunger strike from 10 to 12 June

From a letter dated 6/6 2019 written by anarchist comrade Maddalena Calore from Uta prison (arrived yesterday, June 14, at the Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali):

“… I too send a hug to Anna and Silvia with a hunger strike that I will undertake on June 10th, 11th and 12th, in solidarity with the protest that the comrades are carrying out for the conditions of detention to which they are subjected.
Against differentiated regimes and each
a form of isolation!
A heartfelt all rebels everywhere, with those who seek to maintain their dignity and for those who strive for true freedom!
Greetings to all the comrades.
An embrace for freedom.
Madda”.

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Uta (Italie): Maddalena aussi a fait une grève de la faim

Extraits d’une lettre de Maddalena, datée du 8 juin, depuis la prison de Uta (la lettre est arrivée le 14 juin à la Cassa Antirepressione delle Alpi occidentali):

“Moi aussi j’envoie une accolade à Anna et Silvia, en faisant une grève de la faim pendant les journées du 10, 11 et 12 juin, en solidarité avec leur protestation contre les conditions de détention auxquelles elles sont soumises.
Contre les régimes différenciés et toute forme d’isolement!
Une accolade de cœur à tous les rebelles de partout, avec ceux qui essayent de garder leur dignité et ceux qui se battent pour la vraie liberté!
Une salutation à tou.te.s les compas!
Une accolade pour la liberté!
Madda”.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-es) Contributo per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna di Alfredo Cospito

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpg“Contributo per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna” di Alfredo Cospito

Ritengo importante che i compagne-i anarchiche-i con visioni e pratiche diverse si incontrino su questi temi. Per quanto limitato questo è il mio contributo, solo qualche spunto di riflessione critica.

Prima di affrontare dall’interno della “bestia” l’argomento per il quale vi siete riuniti e dire la mia sulle cose “positive” e negative di un AS2 e su come contrastare (secondo me) la repressione che ci sta colpendo bisognerebbe chiarire alcuni punti, farsi almeno due domande… La repressione sta realmente aumentando nei confronti degli anarchici-e? …perché? Qual è la pratica che ha costretto il “potere” a diventare più aggressivo nei nostri confronti? Continue reading

(fr) Italie – Opération Prometeo: Natascia transférée à la prison de Rebibbia

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalie – Opération Prometeo: Natascia transférée à la prison de Rebibbia

Natascia a été transférée de la prison de Bordeaux-Grandignan à celle de Rebibbia, à Rome. Voici son adresse:

Natascia Savio
Casa Circondariale di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma
Italie

Natascia, Giuseppe et Robert ont été arrêtés mardi 21 mai lors d’une opération répressive nommée « Prometeo » et menée par les Carabinieri du ROS [brigade des Carabinieri qui « s’occupe » de criminalité organisée et de terrorisme; NdAtt.]. Il y a eu aussi des perquisitions. L’accusation principale est « attentat avec finalité de terrorisme ou de subversion », parce qu’ils sont considérés responsables de l’envoi de trois colis piégés, en juin 2017, aux Procureurs Rinaudo (Proc’ dans plusieurs procès contre le mouvement subversif et contre des anarchistes) et Sparagna (Proc’ dans le procès qui a suivi l’opération Scripta Manent), ainsi qu’à Santi Consolo, à l’époque directeur du DAP (l’Administration Pénitentiaire italienne). Ils ne sont accusés d’aucun délit « associatif » (comme les art. 270 ou 27bis du Code pénal). Continue reading

(it-en) Terni, Italia: 19 giugno – Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

https://anarhija.info/library/t-i-terni-italia-19-giugno-un-saluto-per-juan-e-un-1.jpg

Terni, Italia: 19 giugno – Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

Un saluto per Juan e un grido di lotta per le anarchiche prigioniere in sciopero della fame

Il 19 giugno 2019, dalle ore 18.00, ci troveremo fuori dal carcere di Terni, in via delle Campore 32, per dare un saluto a Juan, anarchico arrestato il 22 maggio in provincia di Brescia e di recente trasferito in questa struttura dove si trovano una sezione AS2 e diverse sezioni di 41bis.

Grideremo il nostro odio per il carcere, in solidarietà con Juan, con Anna e Silvia dal 29 maggio in sciopero della fame nel carcere dell’Aquila e con gli anarchici prigionieri in sciopero della fame in altre carceri.

Mercoledì 19 giugno • Ore 18.00
Presso il carcere di Terni
in via delle Campore 32

[Tratto da anarhija.info].

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Terni, Italy: June 19 – A greeting for Juan and a scream of struggle for the imprisoned anarchists on hunger strike

A greeting for Juan and a scream of struggle for the imprisoned anarchists on hunger strike

On 19 June 2019, from 6.00 pm, we will be outside the prison of Terni, in Via delle Campore 32, to give a greeting to Juan, an anarchist arrested on 22 May in the province of Brescia and recently transferred to this structure where there are a section AS2 and different sections of 41bis.

We will shout our hatred for the prison, in solidarity with Juan, with Anna and Silvia since 29 May on hunger strike in the prison of L’Aquila and with the anarchists on hunger strike in other prisons.

Wednesday 19 June • 6 pm
At the prison of Terni
at via delle Campore 32

(it-en) Salonicco, Grecia: Giannis, Kostas e Dimitra – Dal carcere del Quartier generale di polizia

Salonicco, Grecia: Giannis, Kostas e Dimitra – Dal carcere del Quartier generale di polizia

Dalla galera del Quartier generale di polizia di Salonicco inviamo saluti anarchici ai nostri compagni che nuovamente rimangono solidali in questa nostra nuova avventura con il mattatoio repressivo poliziesco-giudiziario.

Affermiamo che rimaniamo forti, con la nostra dignità intatta, con i nostri principi e valori alla guida del nostro essere. Non cederemo alle nuove avversità che i dominatori di questo mondo ci stanno preparando.

Nessun passo indietro!
Il terrorismo è la schiavitù salariata, nessuna pace con i padroni.
Terroristi e banditi sono gli Stati e i capitalisti.
La solidarietà è la nostra arma.

Giannis Dimitrakis
Kostas Sakkas
Dimitra Syrianou
16/6/19

[Tratto da anarhija.info].

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Greece, Thessaloniki: Letter from Giannis, Kostas and Dimitra, from the dungeons of the General Police headquarters

From the dungeons of the General Police headquarters of Thessaloniki, we send comradely greetings to our comrades who once again stand in solidarity in our new adventures with the police-law repressive mincer.

We declare that we remain strong, with our dignity intact, our principles and values ​​guiding our being. We will stand up to the new sufferings that the rulers of this world are preparing for us.
Not a step back!

Terrorism is wage slavery, no peace with the bosses.
Terrorists and bandits are States and capitalists.
Solidarity is our weapon.

Giannis Dimitrakis
Kostas Sakkas
Dimitra Syrianou
16/6/19

[Text taken from 325.nostate.net].

(it-en) Italia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere di Rebibbia a Roma

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgItalia, operazione “Prometeo”: Natascia è stata trasferita nel carcere di Rebibbia a Roma

Natascia è stata trasferita dal carcere di Gradignan, nei pressi di Bordeaux (Francia), al carcere di Rebibbia femminile, a Roma. Qui l’indirizzo:

Natascia Savio
Casa Circondariale di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma Continue reading

(it-en-fr) Italia, operazione “Panico”: Giovanni e Paska sono stati trasferiti agli arresti domiciliari

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgItalia, operazione “Panico”: Giovanni e Paska sono stati trasferiti agli arresti domiciliari

Apprendiamo che per i compagni anarchici prigionieri Giovanni e Paska, accusati (assieme al compagno Ghespe) di attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” avvenuto il 01/01/2017 (quando un artificiere della polizia rimase gravemente ferito), è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

[Nota: Vennero arrestati il 3 agosto 2017 nell’ambito di una operazione repressiva che comportò otto arresti, alcune perquisizioni e lo sgombero dell’occupazione “La Riottosa” a Firenze]. Continue reading

(it-en-fr) Salonicco, Grecia, 12/06/2019: Arrestati tre compagni anarchici durante un’espropriazione

Salonicco, Grecia, 12/06/2019: Arrestati tre compagni anarchici durante un’espropriazione

Giovedì 12 giugno, tre dei nostri compagni anarchici sono stati arrestati a Salonicco, mentre stavano espropriando un portavalori che stava per ricaricare un bancomat all’ospedale universitario AHEPA.

Sono stati catturai dagli sbirri dell’unità antiterrorismo proprio quando stavano entrando in macchina per abbandonare il luogo.

I due compagni sono Giannis Dimitrakis e Kostas Sakkas, che hanno già pagato il prezzo della loro scelta politica per essersi opposti alle autorità di questo mondo, sono stati presi di mira e scontato la pena in carcere. La terza compagna, Dimitra, è accusata di aver collaborato all’espropriazione.

Le loro case sono state perquisite e molti oggetti personali sequestrati. I media hanno creato un’ondata di terrore. Inoltre, nella mattina di 13 giugno i compagni sono stati portati davanti al p.m. Da allora non ci sono più stati dettagli sul caso.

Sosteniamo i nostri compagni
Dimitra, Giannis, Kostas, siate forti
La solidarietà è la nostra arma

[Tratto da anarhija.info].

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Thessaloniki, Greece: About the arrests of 3 comrades during an expropriation

On Wednesday 12th of June, three of our anarchist comrades were arrested in Thessaloniki, during expropriating a guarded money transport that was about to refill an ATM at the university hospital AHEPA.

They were caught from cops of the counter-terrorism unit just when they were getting in their car to leave from the spot.

The two comrades are Giannis Dimitrakis and Kostas Sakkas, that had already paid the price of their political choice to stand against the authorities of this world, being targeted and serving time in prison. The third comrade, Dimitra, is accused for cooperation in the expropriation.

There have been searches in their houses and many personal thing have been taken. Media create a wave of terror. Also, in the morning of 13th of June, the comrades were took to the prosecutor. Since now, there are no more details about this case.

We stand by our comrades
Dimitra, Giannis, Kostas, be strong
Solidarity is our weapon

[Text taken from 325.nostate.net].

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Thessalonique (Grèce) : Trois compas arrêté.e.s lors d’une expropriation

Mercredi 13 juin, trois de nos camarades anarchistes ont été arrêté.e.s à Thessalonique, lors de l’expropriation d’un convoi de fonds qui était en train de remplir un distributeur de billets dans l’hôpital universitaire AHEPA.

Ils/elle ont été interpellé.e.s par les flics de l’unité anti-terrorisme, au moment d’entrer dans leur voiture pour quitter les lieux.

Les deux compagnons sont Giannis Dimitrakis et Kostas Sakkas, qui ont déjà payé le prix de leur choix politique de s’opposer aux autorités de ce monde : par le passé ils ont été dans le collimateur de la justice et ont purgé des peines de prison. La troisième compagnonne, Dimitra, est accusée de complicité dans l’expropriation.

Il y a eu des perquisitions dans leurs maisons et des nombreux effets personnels ont été saisis. Les médias créent un climat de terreur. Le matin du 13 juin, les trois compas ont été présenté.e.s au juge d’instruction. pur l’instant, il n’y a pas d’autres informations.

Nous sommes à côté de nos compas.
Dimitra, Gianni, Kosta, restez fort.e.s
La solidarité est notre arme.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamento al 11/06/2019 sullo sciopero della fame dei compagni anarchici prigionieri

Italia: Aggiornamento al 11/06/2019 sullo sciopero della fame dei compagni anarchici prigionieri

Alfredo Cospito, nel carcere di Ferrara, ha perso più o meno 11 chili, ma essendo prima stato sovrappeso non sta male, ma sta comunque perdendo molto peso.

Anche Stecco (Luca Dolce), il compagno detenuto nello stesso carcere di Ferrara, ha perso 9 chili.

L’avvocato che ha visto Marco Bisesti, nel carcere di Alessandria, ha riferito che il compagno ha perso 9 chili, che per il suo peso precedente è tantissimo.

Non hanno intenzione di mollare fino a quando non smetteranno le compagne.

Anche la compagna Anna Beniamino, nel carcere de l’Aquila, ha perso qualche altro chilo dall’ultimo colloquio fatto lo scorso mercoledì.

Nessuno dei compagni nominati sta prendendo zuccheri. Per quanto riguarda Alfredo, dice che non è una questione di principio, ma di salute, perché gli zuccheri potrebbero fargli male, però fa notare che nel momento quando inizierà a star male inizierà ad assumerli.

Invece, è notizia di qualche giorno fa, che Ghespe (Salvatore Vespertino) al settimo giorno dello sciopero aveva perso ben sei chili (arrivando così a 61 chili), ma nonostante la stanchezza fisica, sta bene ed è deciso a continuare.

La situazione comincia ad essere seria.

Tutti/e chiedono notizie su altri compagni e compagne in sciopero della fame.

[Tratto da anarhija.info].

[Nota: Anna Beniamino, Alfredo Cospito e Marco Bisesti il 24 aprile sono stati condannati a pene tra i 5 e i 20 anni nella sentenza di primo grado del processo “Scripta Manent” (anche altri due compagni sono stati condannati); Anna e Marco, assieme ad altri compagni, sono stati arrestati il 6 settembre 2016, mentre Alfredo è stato arrestato a settembre 2012 assieme al compagno Nicola Gai con l’accusa di aver compiuto l’azione del 7 maggio 2012 contro Roberto Adinolfi (amministratore delegato di Ansaldo Nucleare) – azione poi rivendicata individualmente da Alfredo e Nicola durante il processo. Salvatore Vespertino è prigioniero dal 5 agosto 2017 ed è attualmente accusato nel processo per la cosiddetta operazione “Panico” contro gli anarchici fiorentini. Silvia Ruggeri, prigioniera all’Aquila, è stata arrestata il 7 febbraio per l’operazione “Scintilla”. Luca Dolce è prigioniero dal 19 febbraio per l’operazione “Renata”. Anna e Silvia hanno iniziato lo sciopero della fame il 29 maggio, contro le condizioni e le restrizioni nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila].

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Italy: Update on June 11th on the hunger strike of imprisoned anarchist comrades

Alfredo Cospito, in Ferrara prison, has lost more or less 11 kilos, but being first overweight is not ill, but is still losing a lot of weight.

Also Stecco (Luca Dolce), a comrade detained in the same prison in Ferrara, lost 9 kilos.

The lawyer who saw Marco Bisesti, in the prison of Alessandria, reported that the comrade lost 9 kilos, which due to his previous weight is very much.

They are not going to give up until the comrades in L’Aquila prison will stop the hunger strike.

Even the comrade Anna Beniamino, in the prison of L’Aquila, has lost a few more kilos since the last colloquy in prison done last Wednesday.

None of the named comrades is taking sugar. As for Alfredo, he says it’s not a matter of principle, but of health, because sugars could hurt him, but he points out that when he starts to get sick he’ll start taking them.

Instead, it’s news from a few days ago that Ghespe (Salvatore Vespertino) on the seventh day of the strike had lost as much as six kilos (thus reaching 61 kilos), but despite the physical tiredness, he is well and is determined to continue.

The situation begins to be serious.

Everyone is asking about other comrades on the hunger strike.

[Note: On April 24th Anna Beniamino, Alfredo Cospito e Marco Bisesti were sentenced to sentences of between 5 and 20 years in the first instance sentence of the “Scripta Manent” trial (two other comrades were also convicted); Anna and Marco, along with other comrades, were arrested on 6 September 2016, while Alfredo was arrested in September 2012 along with comrade Nicola Gai on charges of having carried out the action on 7 May 2012 against Roberto Adinolfi (CEO by Ansaldo Nucleare) – an action subsequently claimed individually by Alfredo and Nicola during the trial. Salvatore Vespertino is imprisoned since 5 August 2017 and is currently charged in the trial for the so-called “Panico” operation against the Florentine anarchists. Silvia Ruggeri, detained in L’Aquila prison, was arrested on February 7th for the “Scintilla” operation. Luca Dolce is imprisoned since February 19th for the “Renata” operation. The hunger strike of Anna and Silvia began on May 29th, against the conditions and restrictions in the AS2 section of L’Aquila prison].

(it-en) Grecia: L’anarchico Giannis Michailidis è evaso dal carcere di Tyrintha

Grecia: L’anarchico Giannis Michailidis è evaso dal carcere di Tyrintha

L’anarchico prigioniero Giannis Michailidis [talvolta il nome è riportato come Yannis e il cognome come Mihailidis] è fuggito pochi giorni fa dalla cosiddetta prigione rurale di Tyrintha (Tirinto), in Peloponneso. Era stato arrestato il 1° febbraio 2013 a seguito della doppia rapina avvenuta a Velventos (regione di Kozani, in Grecia), insieme agli anarchici Nikos Romanos, Dimitris Politis e Andreas-Dimitris Bourzoukos (per gli stessi fatti il 30 aprile 2013 vennero arrestati anche gli anarchici latitanti Argyris Dalios, Foivos Harisis, Giannis Naxakis e Grigoris Sarafoudis – non tutti sono stati condannati per le rapine). Il compagno, prima di evadere, stava scontando una condanna di 16 anni e 4 mesi imposta con la sentenza che ha fatto seguito al processo riguardo i fatti di Velventos. Inoltre, nel 2015 è stato condannato a 15 anni per delle accuse legate ad attacco contro la polizia avvenuto il 18 maggio 2011 a Pefki, durante un controllo (furono feriti due poliziotti e l’anarchico Theofilos Mavropoulos, a sua volta ferito, venne arrestato). Giannis è noto anche come “l’arciere di Syntagma” da quando, a febbraio 2011, nel corso dei disordini verificatisi durante uno sciopero generale, venne arrestato per avere colpito con arco e frecce la polizia antisommossa che proteggeva il parlamento greco in piazza Syntagma, ad Atene.

Le forze dell’ordine, secondo la stampa, starebbero già indagando su cosa è successo.
Lungo volo per l’anarchico Giannis Michailidis!

[Ricevuto via e-mail].

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Greece: The anarchist Giannis Michailidis has escaped from Tyrintha prison

The anarchist prisoner Giannis Michailidis [sometimes the name is reported as Yannis and the surname as Mihailidis] escaped a few days ago from the so-called rural prison of Tyrintha (Tiryns), in Peloponnese. He was arrested on 1 February 2013 following the double robbery that took place in Velventos (Kozani region, in Greece), along with the anarchists Nikos Romanos, Dimitris Politis and Andreas-Dimitris Bourzoukos (for the same facts on 30 April 2013 were also arrested the fugitives anarchists Argyris Dalios, Fivos Harisis, Giannis Naxakis and Grigoris Sarafoudis — not all of them were convicted of robberies). The comrade, before the escape, was serving a sentence of 16 years and 4 months, imposed with the sentence that followed the trial regarding the facts of Velventos. Furthermore, in 2015 he was sentenced to 15 years for charges linked to an attack on the police on May 18, 2011, in Pefki, during a police check (two policemen were wounded and the anarchist Theofilos Mavropoulos was arrested, wounded as well). Giannis is also known as “the archer of Syntagma” since, in February 2011, in the clashes during a general strike, he was arrested for hitting the riot police that protected the Greek parliament in Syntagma Square (Athens) with a bow and arrow.

The police, according to the press, are already investigating the incident.
Long flight for the anarchist Giannis Michailidis!

[Text taken from anarhija.info].

(it-es) Madrid, Spagna: Sabotate bici elettriche

(it-es) Cile: Attacco incendiario in memoria di Mauricio Morales

Cile, 4 giugno 2019: Attacco incendiario in memoria di Mauricio Morales

Con questa azione vendichiamo il nostro compagno Mauricio Morales, morto decidendo di attaccare il sistema dominatore attraverso l’azione diretta: Rivendichiamo la collocazione di un ordigno incendiario nel territorio di Lo Ovalle.

La nostra azione avviene dopo aver affinato le nostre idee e convinzioni, abbiamo scelto di organizzarci per vandalizzare un trasporto (che rappresenta il capitalismo industriale).

Condividiamo e solidarizziamo con le chiamate all’ostacolare l’ordine sociale dei potenti e dei loro vertici internazionali. Lo Stato cileno nel suo ruolo di dominio e sfruttamento conduce attività e conferenze che hanno come l’unico scopo rafforzare il modello neoliberale e arricchire i pochi, trasformando questi incontri in presunte iniziative che favoriscono la popolazione e avvantaggiano le persone, essendo la sua motivazione principale accelerare lo sfruttamento e mercificare la vita, accompagnata da un discorso che propone il controllo politico come mezzo necessario per vivere.

Salutiamo tutti coloro che affrontano il potere attraverso l’azione diretta.
Saluti incendiari ai compagni detenuti in grecia, argentina e in tutto il mondo.
Un saluto insurrezionale ad Anna e Silvia, compagne in sciopero della fame in Italia, e ai compagni che si stanno mobilitando nelle carceri cilene.
Che l’anarchia non muoia in bocca, che prevalga nelle mani attive.
Contro ogni autorità, facciamo vivere l’anarchia.

Banda incendiaria Punky Mauri.

[Tratto da anarhija.info].

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Ataque incendiario a camión / Comunicado de la “Banda incendiaria Punky Mauri”

Durante la madrugada del 04 de junio del 2019 la tranquilidad nocturna se vio sobresaltada por el incendio desatado contra un camión en la comuna de San Miguel.
En las calles Lo Ovalle con Iquique un artefacto incendiario consiguió encender parte de la cabina del vehiculo de carga y pasar a llevar el tendido eléctrico del sector. Al lugar rápidamente llego personal de bomberos quienes consiguieron controlar el siniestro sin que se expandiera.
A los pocos días la acción es revindicada por la “Banda incendiaria Punky Mauri” en memoria de Mauricio Morales.
Comunicado:

Ataque incendiario en memoria de Mauricio Morales

Con esta acción reivindicamos a nuestro compañero Mauricio Morales, quien murió al decidir atacar al sistema dominante a través de la acción directa: Nos adjudicamos la colocación de un artefacto incendiario en el sector de Lo Ovalle.

Nuestra acción resulta luego de afinar nuestras ideas y convicciones, elegimos organizarnos para vandalizar un transporte (que representa el capitalismo industrial).

Compartimos y solidarizamos con los llamados a entorpecer el orden social de los poderosos y sus cumbres internacionales. El estado de $hile en su rol dominante y explotador lidera actividades y convenciones que solo tienen por objetivo profundizar el modelo neoliberal y enriquecer a unos pocos, transformando estas juntas en supuestas instancias que favorecen a la población y que benefician a las personas, siendo su principal motivación acelerar la explotación y mercantilizar la vida, acompañado de un discurso que propone el control político como herramienta necesaria para vivir.

Saludamos a todxs aquellxs que se enfrentan al poder a través de la acción directa.
Saludos incendiarios a lxs compañerxs presxs en grecia, argentina y todo el mundo.
Un saludos insurrecto a Anna y Silvia, compañeras en huelga de hambre en Italia y a lxs compañerxs que se están movilizando en las cárceles de Chile.
Que la anarquía no muera en la boca, que prevalezca en las manos activas.
Contra toda autoridad, procuramos que viva la anarquía.

Banda incendiaria Punky Mauri.

[Tomado de noticiasdelaguerrasocial.wordpress.com].

(it-en) Atene, Grecia: Attacco alla polizia – Lambros vive tra le fiamme

https://actforfree.nostate.net/wp-content/uploads/2019/04/asteri-mauro-kokkino-150x150.jpgAtene, Grecia: Attacco alla polizia – Lambros vive tra le fiamme

La notizia uscita nel marzo di nove anni fa ci ha lacerato, ma non ci ha sorpresi.

Il nostro compagno Lambros Fountas è morto in uno scontro armato con gli sbirri durante l’espropriazione di un veicolo a Dafni. Conoscendo Lambros, conoscevamo l’insieme delle sue scelte come rivoluzionario. Conoscendo Lambros conoscevamo la sua solida formazione, l’assenza delle infatuazioni, la sua profonda etica umana, che gli facevano percepire il suo impegno rivoluzionario in maniera piena e totale. Lo avevamo incontrato nelle assemblee, negli spazi occupati, nelle manifestazioni, proteste, incontri cospirativi, rivolte insurrezionali, azioni antifasciste, negli incendi notturni. E non è stata una sorpresa per noi quando, con la sua morte, abbiamo scoperto che le sue scelte rivoluzionarie includevano anche la partecipazione nel gruppo armato Lotta Rivoluzionaria. Continue reading

(it-fr) Foligno, Italia: Danneggiate auto di Poste Italiane in solidarietà ad Anna e Silvia

Foligno, Italia: Danneggiate auto di Poste Italiane in solidarietà ad Anna e Silvia

Foligno 5-6-2019
Tagliate le gomme e polvere nei serbatoi a 5 auto delle poste italiane. In solidarietà a Anna e Silvia.
Mentre la città era militarizzata per l’arrivo di Salvini qualcuno ha colpito altrove.

[Tratto da roundrobin.info].

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Foligno (Italie): Des voitures de la Poste dégradées en solidarité avec Anna et Silvia

Foligno, 5-6-2019.
Pneus crevés et poussière dans les réservoirs de cinq voitures de Poste Italiane. En solidarité avec Anna et Silvia.
Tandis que la ville était militarisée à cause de l’arrivée de Salvini, quelqu’un a frappé ailleurs.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it) Folles (Haute-Vienne), Francia: Sabotaggio della ferrovia della discarica nucleare

Folles (Haute-Vienne), Francia: Sabotaggio della ferrovia della discarica nucleare

Nella notte del 4 giugno, una cabina elettrica che contiene i comandi della segnaletica ferroviaira è stata incendiata, lungo i binari che portano verso le infrastrutture appartenenti a Orano (ex-Areva, gigante francese dell’energia nucleare) a Bessines. Cosa c’è al fondo di quei binari? Per quasi sessan’anni c’è stata una miniera d’uranio. Dopo la sua chiusura (costa meno farlo estrarre in paesi poveri e semi-colonizzati, come il Niger), la miniera è diventata… un “centro di stockaggio d’ossido d’uranio impoverito” (cioè una discarica di materiale radioattivo), immagazzinato in semplici capannoni. Orano, proprietario del sito, vorrebbe pure utilizzare i tunnel della miniera per seppellirvi altri rifiuti radioattivi (un po’ come l’ente statale ANDRA vuole fare a Bure). Per indorare la pillola di questa bella democrazia nucleare, su una parte del sito di Bessines, Orano ha aperto un museo… dell’industria nucleare.

Ma ricordiamo che nel luglio 2013 un sabotaggio della ferrovia aveva fatto deragliare un treno di scorie e che nell’aprile 2014 il museo era stato incendiato.

Ecco la rivendicazione di questo attacco, spedita via mail alla stampa di regime (il giornale locale “Le populaire du centre”) :

“Per un atto 30 [riferimento alle manifestazioni del sabato dei Gilets jaunes; N.d.T.], questa notte abbiamo sabotato l’installazione della linea del treno che rifornisce la discarica nucleare di Bessines. Areva ha cambiato nome, ma continua a produrre la stessa merda radioattiva, qui e altrove. Questa impresa partecipa all’andazzo generale della società capitalista, che porta il mondo verso un muro.

Non vogliamo il nucleare da nessuna parte, né qui, né a Bure, né in Niger. E dimenticatevi il vostro EPR” [“Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata”].

[Tratto da anarhija.info].

(it-en) Grecia: Il compagno anarchico Damiano Bolano, membro della CCF, è stato scarcerato

https://anarhija.info/library/g-c-greece-ccf-member-damiano-bolano-released-from-1.jpgGrecia: Il compagno anarchico Damiano Bolano, membro della CCF, è stato scarcerato

Il 21 maggio 2019 Damiano Bolano, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, è stato scarcerato. Il compagno era prigioniero da marzo 2011 [precisamente venne arrestato il 14 marzo].

Libertà per tutti!
Fino a quando verrà distrutta l’ultima prigione!
Supportiamo i compagni imprigionati moralmente, materialmente e politicamente. Continue reading

(it-en-fr) Italia: Aggiornamenti su Juan e Manu, anarchici arrestati il 22 maggio a Brescia

Italia: Aggiornamenti su Juan e Manu, anarchici arrestati il 22 maggio a Brescia

Juan, accusato di associazione con finalità di terrorismo o eversione dell’ ordine democratico (270bis), atto di terrorismo con ordigni micidiali od esplosivi (articolo 280bis) e di strage (articolo 285) per l’attacco alla sede della lega di Treviso di agosto 2018, di possesso di documenti falsi (497bis) e di porto d’armi o oggetti atti ad offendere (per un coltellino, articolo 4 della legge 110/75) è stato trasferito al carcere di Terni.
Manu invece è stato trasferito al carcere di Monza [quest’ultimo compagno è accusato di “favoreggiamento personale” (art. 378)].

Per scrivere loro:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Terni
strada delle Campore 32
05100 Terni

Manuel Oxoli
C. C. di Monza
via S. Quirico 6
20900 Monza (Mb)

Tutti liberi! Tutte libere!

[Tratto da anarhija.info].

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Italy: Updates on Juan and Manu, anarchists arrested on May 22 in Brescia

Juan was transferred to the prison of Terni. He is accused of “association with the purpose of terrorism or subversion of the democratic order” (art. 270bis of the penal code), “act of terrorism with deadly or explosive devices” (art. 280bis) and “massacre” (article 285) for the attack against the headquarters of the “Lega Nord” party in Treviso in August 2018, of “possession of forged documents” (497bis) and of “carrying of weapons or objects to offend” (for a small knife, article 4 of law 110/75).
Manu was transferred to the Monza prison [this last comrade is accused of “personal aiding” (art. 378), in reference to the absconding of Juan].

To write to them:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale di Terni
strada delle Campore 32
05100 Terni
Italia (Italy)

Manuel Oxoli
Casa Circondariale di Monza
via S. Quirico 6
20900 Monza (Mb)
Italia (Italy)

All free!

[Text taken from anarhija.info].

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Italie : Encore des nouvelles de Juan et Manu

Juan est accusé d’association avec finalité de terrorisme et de subversion de l’ordre démocratique (art. 270bis du Code pénal), acte de terrorisme avec un engin mortel ou explosif (art. 280bis) et massacre (art. 285), pour l’attaque au local de la Lega de Treviso, en août 2018. Il est accusé aussi de possession de faux papiers (art. 497bis) et de possession d’une arme (un canif – art. 4 de la loi 110/75). Il est à la prison de Terni.
Manu, dont la préventive à été confirmée, a été transféré à la prison de Monza.

Pour leur écrire :

Manuel Oxoli
Casa Circondariale di Monza
Via San Quirico, 6
20900 – Monza (Italie)

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale di Terni
Strada delle Campore, 32
05100 – Terni (Italie)

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en-fr) Francia: Aggiornamenti su Natascia, prigioniera per l’operazione repressiva “Prometeo”

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgFrancia: Aggiornamenti su Natascia, prigioniera per l’operazione repressiva “Prometeo”

Nota: Martedì 21 maggio 2019 sono stati arrestati Natascia, Beppe e Robert nel contesto di una operazione repressiva chiamata “Prometeo” ed eseguita dai carabinieri del ROS. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. L’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in molti processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Non sono stati accusati di alcun reato “associativo” (come gli art. 270 o 270bis, c. p.).

Natascia sta bene.
La posta è bloccata dalla censura, ma in Francia è una cosa normale quando l’inchiesta è in corso.
Al 31 di maggio ha ricevuto solo le lettere di una compagna francese, probabilmente perché più semplice per la censura proprio perché scritte in francese. Però parla di lettere che ha mandato ma che non sono mai state ricevute, per cui probabilmente quella ricevuta oggi è passata tra le maglie.
Ha ricevuto carta, buste e francobolli per l’Italia.
Ha ricevuto i soldi della cassa.
Dentro dice che è un mortorio, non succede nulla, la gente va di psicofarmaci a manetta per cui assomiglia di più ad un ospedale. Il cibo fa schifo forte.
Ma la sua compagna di cella è simpatica, si è trovata bene e l’ha aiutata molto all’inizio.
Sa che verrà trasferita a breve.Inoltre, da una lettera inviata a suo padre, apprendiamo che il 10 giugno il tribunale francese deciderà in merito all’estradizione di Natascia. Entro il 20 di questo mese sarà quindi trasferita in Italia, ma non si sa dove.
Nat libera! Tutti e tutte libere! Continue reading

(it-en-fr) Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Dalla mattina del 30 maggio 2019 ho iniziato lo sciopero della fame in solidarietà con la compagne recluse nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, Silvia e Anna, che da mesi stanno vivendo una condizione carceraria particolarmente restrittiva, ovvero una sorta di 41bis ammorbidito.

— Per il trasferimento delle compagne e la chiusura della sezione A.S. 2 dell’Aquila!
— Contro il 41 bis!

Per un mondo senza galere!
Per la libertà!

Giovanni Ghezzi
dal carcere di Firenze-Sollicciano.

[Tratto ad anarhija.info].

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Italy: Declaration of the beginning of the hunger strike of Giovanni

From the morning of May 30, 2019 I started the hunger strike in solidarity with the recluse comrades in the AS2 section of the prison of L’Aquila, Silvia and Anna, who for months have been experiencing a particularly restrictive prison condition, that is a kind of softened 41bis.

— For the transfer of the comrades and the closing of the AS2 section of the L’Aquila!
— Against the 41 bis!

For a world without prisons!
For freedom!

Giovanni Ghezzi
from Firenze-Sollicciano prison.

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Déclaration de Giovanni sur le début de sa grève de la faim

Le matin du 30 mai j’ai commencé une grève de la faim en solidarité avec Silvia et Anna, compagnonnes enfermées dans la section AS2 de la prison de L’Aquila, qui vivent depuis des mois des conditions de détentions très strictes, une sorte de 41bis soft.

— Pour le transfert des compagnonnes et la fermeture de la section AS2 de L’Aquila !
— Contre le 41bis !

Pour un monde sans taules !
Pour la liberté !

Giovanni Ghezzi
depuis la prison de Florence-Sollicciano.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en-fr) Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Dal carcere di Lucca.
A fianco di Anna e Silvia, che dalla sezione AS2 del carcere dell’Aquila intraprendono uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni carcerarie. La mia solidarietà, al di là di un caloroso abbraccio che passa oltre ben due finestre barrate, la esprimo con tre giorni di sciopero della fame a partire dal 2 giugno.
Quando il corpo pulsa, quando si mette in gioco la propria libertà, quando la galera la si affronta a testa alta, quando gli occhi si iniettano di sangue, quando si sente dentro e fuori, un’immensa appassionata voglia di libertà…
Quando ancora il cuore non si è spento.
Per l’anarchia.

Leonardo L.
Carcere di Lucca
Maggio 2019

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Communiqué and Leonardo’s hunger strike in solidarity with Anna and Silvia

From the prison of Lucca.
Alongside Anna and Silvia, that from the AS2 section of the L’Aquila prison begin a hunger strike to protest against prison conditions.
Beyond a warm embrace that passes over two barred windows, I express my solidarity with three days of hunger strike starting from June 2nd.
When the body pulsates, when its freedom is put into play, when the
prison is faced with head held high, when the eyes are injected with blood, when one feels inside and out, an immense passionate desire for freedom…
When the heart hasn’t yet turned off.
For anarchy.

Leonardo L.
Prison of Lucca
May 2019

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Italie : Leo aussi en grève de la faim

Depuis la prison de Lucca.
A côté d’Anna et de Silvia qui, depuis la section AS2 de la prison de L’Aquila, mènent une grève de la faim pour protester contre leurs conditions d’enfermement. Ma solidarité, en plus d’une accolade chaleureuse qui passe au delà des barreaux de deux fenêtres, je vais l’exprimer avec trois jours de grève de la faim, à partir du 2 juin.
Quand le corps palpite, quand on se joue sa propre liberté, quand on fait face à la taule la tête haute, quand les yeux sont injectés de sang, quand on ressent, à l’intérieur et à l’extérieur, une immense, passionnée envie de liberté…
Quand le cœur, encore, ne s’est pas arrêté.
Pour l’anarchie.

Leonardo L.
Prison de Lucca
Mai 2019

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Il 29 maggio 2019 le compagne anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri hanno annunciato di aver iniziato, a partire dal giorno stesso, uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte loro nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, dove sono rinchiuse.

Nei giorni seguenti, tra il 29 e il 31 maggio, anche altri sei compagni anarchici hanno aderito allo sciopero della fame: Alfredo Cospito e Luca Dolce (detto Stecco) nel carcere di Ferrara, Marco Bisesti nel carcere di Alessandria, Salvatore Vespertino (detto Ghespe) e Giovanni Ghezzi nel carcere di Sollicciano a Firenze, e Leonardo Landi nel carcere di Lucca. Riguardo quest’ultimo compagno nei giorni scorsi non era stato divulgato il fatto che fosse in sciopero della fame. Leonardo è stato arrestato a febbraio 2019 per un residuo di pena di 2 anni e 8 mesi relativo ad una condanna del 2012 nel processo legato all’operazione repressiva “Ardesia”. Assieme ad altri compagni era accusato di aver compiuto una rapina nel 2007 e di aver costituito una “associazione sovversiva” (reato per cui non sono stati condannati).

Anna e Marco sono stati arrestati il 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta Manent”, mentre Alfredo è stato arrestato a settembre 2012 per l’azione contro l’amministratore delegato di “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 maggio 2012, Genova), azione rivendicata individualmente da Alfredo e dal compagno Nicola Gai durante il processo. Questi ultimi due compagni sono stati destinatari, a settembre 2016, di altrettante misure cautelari in carcere per l’operazione “Scripta Manent”. Anna, Marco e Alfredo, assieme a Nicola e Alessandro, sono stati condannati nella sentenza di primo grado nel processo “Scripta Manent” a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere, accusati di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (tutti e cinque, in riferimento alla FAI/FRI) e per “attentato con finalità di terrorismo”, “strage” e “detenzione e trasporto di materiale esplodente” (due persone, in riferimento a sette azioni esplosive compiute tra il 2005 e il 2007 da alcuni gruppi aderenti alla FAI). I compagni imputati nel processo erano una ventina e l’accusa di “istigazione a delinquere” relativa alla pubblicazione dell’ultima edizione di “Croce Nera Anarchica” e alla gestione di alcuni siti internet è caduta per tutti gli accusati.

Giovanni e Ghespe sono stati arrestati il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad un altro anarchico prigioniero (Paska) sono accusati di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, “detenzione e trasporto di materiale esplodente”, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Il compagno Luca Dolce, detto Stecco, è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici per l’operazione repressiva denominata “Renata”. Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici, mentre un altra compagna inizialmente posta agli arresti domiciliari è sottoposta ad alcune misure restrittive. Per tutti loro, nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva”. Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

La compagna Silvia Ruggeri è stata arrestata il 7 febbraio 2019 per l’operazione “Scintilla” che ha comportato l’arresto di sei anarchici, alcune perquisizioni a Torino e altrove e lo sgombero dell’Asilo Occupato di via Alessandria, occupazione anarchica esistente dal 1995. L’accusa principale era di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva”, di aver compiuto alcune azioni dirette inerenti la lotta contro i CIE ed i CPR, carceri per persone migranti e di aver redatto l’opuscolo “I cieli bruciano”, dove si indicano precise responsabilità nella gestione di queste prigioni. Cinque anarchici sono stati scarcerati nei mesi successivi. Silvia resta in carcere con l’accusa che il suo “profilo antropometrico” corrisponderebbe con quello di una persona ripresa dalle telecamere mentre posizionava un ordigno sotto un ufficio postale (le Poste Italiane hanno avuto possesso della compagnia aerea “Mistral Air”, con cui venivano effettuati rimpatri di persone migranti).

Riportiamo qui il testo che Silvia, tramite videoconferenza, ha letto il 29 maggio durante una udienza legata ad un processo per occupazione in corso a Torino, dove anch’essa è imputata:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo ricevuto via e-mail].

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Italy: Further update on the hunger strike of imprisoned anarchists

On May 29, 2019 the anarchist comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri announced that in the same day they had begun a hunger strike against the conditions and restrictions imposed on them in the AS2 section (“High Surveillance 2”) in the prison of L’Aquila, where they are locked up.

In the following days, between 29 and 31 May, six other anarchist comrades also joined the hunger strike: Alfredo Cospito and Luca Dolce (known as Stecco) imprisoned in Ferrara, Marco Bisesti imprisoned in Alessandria, Salvatore Vespertino (known as Ghespe) and Giovanni Ghezzi in the Sollicciano prison in Florence, and Leonardo Landi in the prison of Lucca. Regarding this last comrade, the fact that he was on a hunger strike had not been disclosed in recent days. Leonardo was arrested in February 2019 for a residual sentence of 2 years and 8 months relating to a 2012 sentece in the trial related to the “Ardesia” repressive operation. Together with other comrades he was accused of having carried out a robbery in 2007 and of having formed a “subversive association” (a crime for which they were not convicted).

Anna and Marco were arrested on 6 September 2016 for the “Scripta Manent” operation, while Alfredo was arrested in September 2012 for the action against the CEO of “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 May 2012, Genoa), an action claimed individually by Alfredo and comrade Nicola Gai during the trial. In September 2016, these last two comrades were recipients of as many precautionary measures in prison for the “Scripta Manent” operation. Anna, Marco and Alfredo, together with Nicola and Alessandro, were convicted in the first instance sentence in the “Scripta Manent” trial to sentences of between 5 and 20 years in prison, accused of having established or participated in a “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order ” (all five, in reference to the FAI/FRI) and for “terrorist attack”, “massacre” and “detention and transportation of explosive material” (two people, in reference to seven explosive actions carried out between 2005 and 2007 by some groups adhering to the FAI). The defendants in the trial were about twenty and the charge of “instigation to commit crimes” related to the publication of the last edition of “Croce Nera Anarchica” and to the running of some internet sites fell for all the accused.

Giovanni and Ghespe were arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with another prisoner anarchist (Paska) they are accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trail for the “Panico” operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, “detention and transport of explosive material”, “criminal association”, and others ), whose sentence is expected in July 2019.

Comrade Luca Dolce, known as Stecco, has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists for the repressive operation called “Renata”. On May 9, five anarchists were transferred under house arrest, while another comrade initially placed under house arrest is subject to some restrictive measures, for all of them, in March, following a decision of the review court that considered inexistent the allegations and aggravating circumstances of “terrorism”, the accusation (of which a part of the arrested comrades were initially accused) of “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order” has fallen, and the hypothesized crime has become that of “subversive association”. The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) were unchanged.

Comrade Silvia Ruggeri was arrested on 7 February 2019 for the “Scintilla” operation that involved the arrest of six anarchists, some searches in Turin and elsewhere and the eviction of Asilo Occupato of via Alessandria, an anarchist occupation existing since 1995. The main accusation was that they had formed or participated in a “subversive association”, to have carried out some direct actions concerning the fight against the CIE and the CPR, prisons for migrant people and to have drawn up the brochure “I cieli bruciano” (“The skies burn”), where precise responsibilities are indicated in the management of these prisons. Five anarchists were released in the following months. Silvia remains in prison for the accusation that her “anthropometric profile” would correspond with that of a person filmed by cameras while placing a bomb under a post office (Poste Italiane had possession of the “Mistral Air” airline, with which migrants were repatriated).

We report here the text that Silvia, via videoconference, read on May 29 during a hearing related to a process for “abusive occupation” ongoing in Turin, where she is also a defendant:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text received via e-mail].

(it-fr) All’ombra del Barocco

All’ombra del Barocco

Cosa hanno in comune il ticket per visitare a pagamento le chiese di Lecce e lo sgombero di una Biblioteca Anarchica da uno stabile occupato da tre anni? Nulla, apparentemente.

Invece no. Questi due atti, che sembrano scollegati tra loro, ci parlano di un cambiamento della città e del modo di viverla, un cambiamento che coinvolge tutti. Due operazioni che mirano ad attuare sempre più quel processo, conosciuto col nome di gentrificazione, teso a trasformare i centri storici in una vetrina a solo uso e consumo di ricchi fruitori; una vetrina che può essere semplicemente guardata, visitata e fruita nelle ore diurne, e consumata in quelle notturne, tramite gli innumerevoli locali in cui si sviluppa la movida. Una città che non può più, quindi, essere vissuta.

La vita reale svanisce assieme ai vecchi modi dello stare assieme tramite cui si sviluppava la socialità tra gli individui – magari col giocare e mangiare assieme all’aperto di un piazzetta –, per mezzo di un movimento centrifugo che la spinge fuori dai centri storici, un movimento attuato col lievitare degli affitti e del costo della vita da un lato, e le norme “per il decoro” dall’altro; quelle norme che stabiliscono che non è più possibile mangiare o bere per strada, ma solo nei costosissimi locali. Un decoro ben strano, teso a guardare solo gli avventori poveri delle strade del centro, e non dentro il mondo della ricchezza, laddove i camerieri vengono sfruttati a 20 euro per una serata di lavoro.

Il paradosso che non vedono coloro che chiacchierano del turismo come forma di ricaduta economica sul territorio è questo: a fronte di uno sfruttamento enorme e di paghe da fame, ad arricchirsi sempre più sono i soliti padroni e speculatori. Non a caso, lo sgombero della Biblioteca Anarchica è arrivato perché una nota speculatrice ammanicata con la politica, Beatrice Baldisser, ha acquistato uno stabile enorme per farne un resort di lusso, come altri ne possiede, in cui per dormire occorrono centinaia di euro. Non proprio una somma a portata di tutti… E per far questo buttano per strada anche un nordafricano residente lì da un quarto di secolo.

È il totalitarismo dell’Economia e del Denaro che stende il suo manto funereo sulla vita di tutti i poveri, gli indigenti e gli sfruttati, in stretto accordo con la Politica. Un “Decreto Sicurezza” dopo l’altro, varati dalla sinistra come dalla destra, rappresentano proprio il braccio armato dell’Economia teso a vigilare su quel “decoro” ci cui si è parlato. Una vigilanza sempre più ossessiva e restrittiva costruita con norme, polizia, telecamere, ZTL, eserciti nelle strade delle città, militarizzazione massiccia delle nostre vite e pensieri e maggiori poteri e armi a ricchi e loro difensori, come testimoniano la legge sulla cosiddetta “Legittima difesa” o il taser in dotazione alla polizia.

Tacere o limitarsi a mugugnare su tutto ciò significa arrendersi. Opporsi è l’unica strada percorribile per chi abbia a cuore la libertà.

Opporsi ed aprire spazi di libertà.

Biblioteca anarchica Disordine

[Volantino distribuito a Lecce].

[Testo arrivato via e-mail].

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A l’ombre du baroque

Qu’y a-t-il de commun entre les billets pour visiter les églises de Lecce et l’expulsion d’une bibliothèque anarchiste d’un bâtiment occupé pendant trois ans ? Rien, apparemment.

Mais non, en revanche. Ces deux actes, qui semblent déconnectés l’un de l’autre, nous parlent d’un changement de la ville et de la manière de la vivre, un changement qui concerne tout le monde. Deux opérations qui visent à mettre en œuvre de plus en plus ce processus, connu sous le nom de gentrification, visant à transformer les centres historiques en une vitrine pour le seul usage et la consommation des usagés fortunés, une vitrine qui peut être simplement regardée, visitée et appréciée pendant la journée, et consommée pendant la nuit, à travers les innombrables lieux où la vie nocturne se développe. Une ville qui ne peut plus être vécue.

La vie réelle disparaît avec les anciennes façons d’être ensemble à travers lesquelles la socialité entre les individus s’est développée – peut-être en jouant et en mangeant ensemble à l’extérieur sur une petite place -, au moyen d’un mouvement centrifuge qui la pousse hors des centres historiques, un mouvement mis en œuvre avec la hausse des loyers et du coût de la vie, d’un côté et les règles « de bienséance », de l’autre, celles qui établissent qu’il n’est plus possible de servir de la nourriture et des boissons dans la rue, mais uniquement dans les lieux très coûteux. Une bienséance très étrange, destinée à ne concerner que les pauvres clients des rues du centre, et non le monde de la richesse, où les serveurs sont exploités à 20 euros pour une soirée de travail.

Le paradoxe que ceux qui parlent du tourisme comme d’une forme de retombées économiques sur le territoire ne voient pas est le suivant : face à l’énorme exploitation et aux salaires de misère, les propriétaires et spéculateurs habituels s’enrichissent de plus en plus. Ce n’est pas un hasard si l’expulsion de la Bibliothèque anarchiste est arrivée parce qu’un spéculateur bien connu, Béatrice Baldisser, enchaîné à la politique, a acheté un énorme bâtiment pour en faire une résidence de luxe, comme d’autres, où il faut des centaines d’euros pour dormir. Ce n’est pas exactement une somme à la portée de tous… Et pour y parvenir, une personne nord-africaine qui y vivait depuis un quart de siècle se fait jeter à la rue.

C’est le totalitarisme de l’économie et de l’argent qui étend son manteau funéraire sur la vie de tous les pauvres, des indigents et des exploités, en accord étroit avec la politique. Les « Décrets de sécurité » successifs, lancés aussi bien par la gauche que par la droite, représentent précisément le bras armé de l’économie visant à surveiller ce « décorum » dont il a été question. Une vigilance de plus en plus obsessionnelle et restrictive construite avec des règles, des policiers, des caméras, des ZTL [Zone à Trafic Limité], des armées dans les rues des villes, une militarisation massive de nos vies et de nos pensées, des pouvoirs et des armes plus importants pour les riches et leurs défenseurs, comme en témoigne la loi sur la  » La Légitime Défense » ou le Taser fourni à la police.

Se taire ou se limiter à marmonner sur tout cela, c’est se rendre. S’y opposer est la seule voie à suivre pour ceux qui se soucient de la liberté.

S’opposer et ouvrir des espaces de liberté.

Bibiliothèque anarchiste Disordine

[Tract distribué à Lecce, Italia].

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Prosegue lo sciopero della fame per la chiusura della sezione AS2 del carcere de L’Aquila [iniziato dalle anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri il 29 maggio 2019].

Allo sciopero si sono uniti anche gli anarchici prigionieri Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti, Luca Dolce.

Nella nostra vicinanza, non pubblicheremo né daremo in alcun modo spazio a raccolte di firme, telegrammi, fax, mail bombing o qualsivoglia mezzo di civile pressione volto a sottolineare la situazione repressiva in corso, riteniamo tali mezzi non solo inutili ma dannosi, controproducenti ed obiettivamente nemici del pensiero e dell’azione anti-autoritari, che in ben altro orizzonte si dispiegano.

Tratto da qui: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Testo arrivato tramite e-mail].

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Italy: Updates on the hunger strike of imprisoned anarchists for the closure of the AS2 section of L’Aquila

The hunger strike for the closure of the AS2 section [“High Surveillance 2”] of the prison of L’Aquila continues [it was started by the anarchists Anna Beniamino and Silvia Ruggeri on 29 May, 2019].

The anarchists prisoners Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti and Luca Dolce also joined the hunger strike.

In our closeness, we will not publish or in any way give space to petitions, telegrams, faxes, mail bombings or any means of civil pressure aimed at emphasizing the current repressive situation; we consider these means not only useless but harmful, counterproductive and objectively enemies of anti-authoritarian thought and action, which unfold in a very different horizon.

Translated from here: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Translation arrived via e-mail].

(it-en) Italia: Boba agli arresti domiciliari

Italia: Boba agli arresti domiciliari

Apprendiamo che il 31 maggio il giudice ha accolto l’istanza per i domiciliari per Marco, in attesa del riesame ha tutte le restrizioni.

[Nota: Per maggiori informazioni leggere il testo a questo link: anarhija.info].

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Boba under house arrest

We learn that on May 31, the judge accepted the instance for house arrest for Marco, while awaiting the Court of the review he has all the restrictions.

[Note: For more informations read the text at this link (in Italian): anarhija.info].

(it-en) Amburgo (Germania): Consolato italiano vandalizzato in solidarietà con prigionieri anarchici

Amburgo (Germania): Consolato italiano vandalizzato in solidarietà con prigionieri anarchici

Nella notte di 28 maggio [2019] sul consolato italiano di Amburgo è stata lasciata le scritta: “Solidarietà con i prigionieri in Italia! (A)”. Inoltre, la targa del consolato è stata strappata dal muro e rubata.

[Tratto da anarhija.info].

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Hamburg, Germany: Italian Consulate Vandalized in Solidarity with Anarchist Prisoners

On the night of May 28th [2019], the Italian Consulate in Hamburg was tagged with the words: “Solidarity with the Prisoners in Italy! (A)”. Additionaly, the consulate plaque was torn from the wall and stolen.

[Text taken from mpalothia.net].

(it) Nuova pubblicazione di Gratis Edizioni: “Via dalla servitù”

https://finimondo.org/sites/default/files/viaservi.pngVia dalla servitù

«Siate dunque determinati a non servire mai più e sarete liberi»
Étienne de La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria

Ecco un altro degli incontri mancati della Storia, quello fra un anarchico francese ed un filosofo tedesco. Quando Albert Libertad (1875-1908) morì, Günther Anders (1902-1992) aveva infatti solo sei anni. Entrambi scelsero uno pseudonimo, entrambi erano considerati degli irregolari nei loro stessi ambienti dove venivano guardati con un certo sospetto, entrambi si batterono contro la guerra (chi dando vita a Leghe antimilitariste e chi a movimenti antinucleari), entrambi giunsero alla conclusione — etica, prima che politica — che collaborare con il nemico significa essere corresponsabili dei suoi orrori.
Albert Libertad era un figlio di nessuno, abbandonato alla nascita, colpito da paralisi durante la sua adolescenza trascorsa in un riformatorio di Bordeaux, sua città natale. Evaso dal carcere minorile, batté le strade come mendicante, fino ad arrivare sulle sue grucce a Parigi. È nella capitale francese che, «violento e magnetico, divenne l’anima d’un movimento d’un dinamismo straordinario». Collaboratore della stampa libertaria, oratore senza pari, dotato di una verve polemica ironica e dissacrante, eterno guastafeste, critico implacabile, Libertad non nascondeva il suo odio per chi comanda e la sua mancanza di amore e compassione per chi obbedisce. A questi ultimi, a differenza di tutti i pastori sociali, Libertad non riservava carezze per lusingarli bensì sferzate per destarli dal torpore: «Siate voi stessi! Emancipatevi dalla tutela di coloro che vi imbrogliano e che tuttavia pretendono di lavorare alla vostra liberazione… Il vero nemico è in voi, pregiudizi, rassegnazione, timori, sopprimete tutto ciò che fa di voi degli schiavi… diventate esseri fieri e liberi… contate solo su di voi… Che siano socialisti, sindacalisti, rivoluzionari o anarchici, tutti i capi sono nefasti». Considerando la società come un insieme di individui, non come un’entità più o meno metafisica, Libertad era persuaso che la rivoluzione dell’essere umano dovesse precedere ed accompagnare la rivoluzione delle strutture sociali.
Günther Anders è stato uno dei maggiori filosofi non accademici (visse facendo vari mestieri) dello scorso secolo. Laureatosi in filosofia sotto la guida di Husserl, allievo di Heidegger, primo marito di Hannah Arendt, costretto all’esilio dall’avvento del nazismo, è autore di una vasta opera che affronta l’eclissi dell’essere umano davanti alla smisurata potenza della tecnica. L’incapacità dell’essere umano di immaginare le conseguenze dell’uso dei suoi strumenti lo conduce ad un’atrofizzazione del pensiero, ad un offuscamento della coscienza, trasformandolo in oliato ingranaggio della macchina infernale che minaccia l’umanità di sterminio atomico. Nonostante un pessimismo che non lasciava spazio alla speranza, anche Anders cercò per tutta la vita di scuotere l’indifferenza di chi si trova «sul treno che corre difilato sul suo binario unico verso la catastrofe». La sua proposta di uno «sciopero per il nostro risanamento morale» non mirava ad appropriarsi dei mezzi di produzione — come vorrebbe la vulgata di chi è assai più interessato a gestire l’orrore che a sopprimerlo — ma a distruggere la «morale della neutralità del lavoro». Da qui la necessità di riflettere sul senso e sulla destinazione delle varie attività, ponendo in discussione e rifiutando quei lavori che mettono in pericolo l’esistenza umana ed il mondo.

Fin dall’antichità greca, e ad eccezione dell’anarchismo, il pensiero occidentale non si è mai interrogato sull’origine del potere preferendo considerare la divisione fra dominatori e dominati insita nella natura umana, e non una costruzione sociale che è possibile demolire. L’anarchico Albert Libertad identificava nell’autorità il Nemico, pur rimanendo influenzato dal positivismo con la sua cieca fiducia nel progresso della scienza; il filosofo Günther Anders identificava nel progresso della scienza il Nemico, pur essendo influenzato dallo spirito politico con la sua cieca fiducia nell’autorità. Entrambi però compresero l’importanza e la necessità del rifiuto della servitù volontaria, della diserzione dai ruoli e dalle abitudini, prima e minima forma di rivolta e sabotaggio contro ciò che ci annienta. Con i loro scioperi umani ripresero l’intuizione formulata a metà del 1500 da Étienne de La Boétie — Senza servi niente padroni.

Albert Libertad Günther Anders
VIA DALLA SERVITÚ
pp. 44, 3 euro
(2 euro dalle 5 copie)
Gratis
www.gratisedizioni.org

Per richieste di copie:
trrivio at gmail.com
grotesk at libero.it

[Tratto da finimondo.org].

(it-fr) Parigi (Francia), 28 maggio 2019: Segnali di fumo

Parigi (Francia), 28 maggio 2019: Segnali di fumo

Quando attacchiamo uno degli aspetti di questo mondo, è innanzitutto per noi stessi. Per strappare un po’ di questa vita che ci viene rubata ogni giorno. Ma non solo. Da parte nostra, vorremmo pure far passare un messaggio di solidarietà agli anarchici che fronteggiano la repressione a causa di atti simili (o meno, tra l’altro). Dire loro che li portiamo nei nostri cuori, che non li dimentichiamo, che la loro lotta non è in vano. Lo stesso per quelli che sono morti, che non sono degli eroi da celebrare, ma dei/delle compagni/e. E tanto basta.

Per Mikhail, per Alexis, per Mauricio, quindi.
Per tutti/e i/le compagni/e colpiti/e dalla repressione in Italia: quelli/e condannati/e nel processo Scripta Manent, quelli/e che subiscono le operazioni Panico, Prometeo, Renata, Scintilla, Juan e Manu, Boba, Leo e molti altri.

Come piccolo contributo alla chiamata per un maggio sovversivo, alla guerra permanente contro questa società, la notte del 28 maggio abbiamo incendiato sei furgoni della Posta a Parigi, in rue Bourseul (nel 15 arrondissement).

Fuoco e fiamme contro questo mondo!

[Tratto da anarhija.info].

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Paris : Signaux de fumée

Quand on s’en prend à un des aspects de ce monde c’est avant tout pour nous-mêmes. Pour arracher un petit peu de cette vie qui nous est volée chaque jour.
Mais pas seulement. De notre côté on voudrait aussi faire passer un message de solidarité aux anarchistes qui font face à la répression à cause d’actes similaires (ou pas que, d’ailleurs). Leur dire qu’on les portes dans nos cœurs, qu’on les oublie pas, que leur combat n’est pas vain. De même pour ceux qui sont morts, qui ne sont pas des héros à célébrer mais des compagnon.ne.s. Et cela suffit.
Pour Mikhail, pour Alexis, pour Mauricio, donc.
Pour tout.te.s les compagnon.ne.s frappé.e.s par la répression en Italie : celleux condamné.e.s dans le procès Scripta Manent, celleux sous le coup des opérations Panico, Prometeo, Renata, Scintila, Juan et Manu, Boba, Leo et beaucoup d’autres.

Comme petite contribution à l’appel pour un mai subversif, à la guerre permanente contre cette société, la nuit du 28 mai [2019] on a incendié six camionnettes de la Poste à Paris, rue Bourseul (15ème).

Feu et flammes contre ce monde !

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Montreal (Québec, Canada), maggio 2019: Sabotato veicolo dei profittatori di carceri

Montreal (Québec, Canada), maggio 2019: Sabotato veicolo dei profittatori di carceri

Un bel modo per trascorrere la serata

Alcune sere fa ci siamo imbattuti in un veicolo della Englobe. Englobe è un’azienda di ingegneria ambientale, subappaltata per eseguire valutazioni in loco per il carcere per gli immigrati a Laval. Abbiamo frantumato il parabrezza, tagliato tutte le gomme e lasciato la scritta sulla fiancata “No carcere per gli immigrati”. Questa è stata una spontanea e semplice espressione della nostra rabbia verso tutti quelli che sono coinvolti nella costruzione della prigione. Speriamo che almeno una persona farà a meno di andare a lavoro il prossimo giorno.

Questo è stato un piccolo gesto, ma molto facile da realizzare. Questi veicoli dell’azienda si trovano ovunque. Fanculo tutte le prigioni e chiunque coinvolto nella costruzione di queste.

[Tratto da anarhija.info].

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Montreal (Québec, Canada), May 2019: Sabotage Action Against Prison Profiteers Englobe

A Nice Way to Pass the Evening

A few nights ago we stumbled upon an Englobe work vehicle. Englobe is an environmental engineering company subcontracted to perform site evaluation for the migrant prison in Laval. We smashed out the windshield, slashed all the tires, and spray-painted “No Migrant Prison” on the side. This was a spontaneous and easy expression of our anger towards all those involved with building this prison. We hope it prevented at least one worker from getting to their job the next day.

This was a small gesture, but very easy to perform. These company cars are everywhere. Fuck all prisons and anyone involved in building them.

[Text taken from mpalothia.net].