Category Archives: Réflexions

(it-fr) Genova, Italia: Attacco incendiario contro un deposito della polizia locale (25/06/2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/06/genova.jpgGenova, Italia: Attacco incendiario contro un deposito della polizia locale (25/06/2020)

I danni della globalizzazione sono arrivati anche in occidente e ci siamo trovati a farne I conti direttamente. La reazione non è stata certo in una prospettiva di soluzione delle cause, bensì un ulteriore passo veloce verso il progresso ed un intensificarsi del dominio tecno-scientifico, della trasformazione e del rapido adeguamento delle logiche di autoritarismo e profitto. Continue reading

(it-en-fr) Francia: Da qualche parte in Francia – Attacco incendiario contro un ripetitore per la telefonia mobile (maggio 2020)

Francia: Da qualche parte in Francia – Attacco incendiario contro un ripetitore per la telefonia mobile (maggio 2020)

A maggio, anche noi abbiamo fatto quello che ci piace. Abbiamo incendiato un ripetitore telefonico.

Volevamo partecipare alla gioiosa ondata contro la tecnologia che si è diffusa attraverso il mondo. A volte, il potere, tramite la voce dei mass media, sceglie di non parlare di certe cose, per diversi motivi; è quello che è successo in questo caso, e che ci fa sperare che in questo periodo siano state realizzate numerose azioni  contro il dominio, non riportate dai media, non rivendicate… Continue reading

(it-fr) Metropoli di Grenoble, Francia: Attacchi coordinati contro le antenne per le telecomunicazioni (maggio 2020)

Metropoli di Grenoble, Francia: Attacchi coordinati contro le antenne per le telecomunicazioni (maggio 2020)

Gruppo della Tour sans Venin

A chi attibuire gli incendi sincronizzati di tre antenne-ripetitori, nell’agglomearazione di Grenoble? I gratta-tastiera professionisti, dotati di etichette politiche, tergiversano pietosamente, indecisi fra complottisti ed esponenti dell’estrema sinistra. Ignoranza crassa. Questi commentatori del vuoto, acquistati dai mercanti di intossicazione comunemente chiamati attualità, formattano, con i loro termini, dei fenomeni che sfuggono loro. Continue reading

(it-fr) Metropoli di Grenoble, Francia: Attacchi coordinati contro antenne-ripetitori per le telecomunicazioni (18/05/2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/05/Gre-Seyssinet.jpegMetropoli di Grenoble, Francia: Attacchi coordinati contro antenne-ripetitori per le telecomunicazioni (18/05/2020)

Attacchi incendiari intorno a Grenoble

Sotto-vita o insubordinazione?

Ogni giorno della tua vita, il tuo corpo ti dice qualcosa. E il tuo corpo non puó mentire. Continue reading

(it-fr) Parigi, Francia: Che crepi il vecchio mondo (15/05/2020)

Parigi, Francia: Che crepi il vecchio mondo (15/05/2020)

Che crepi il vecchio mondo.
Che crepi pure il mondo nuovo che fa capolino.
Così nuovo, con il controllo digitale onnipresente, con il rincoglionimento di massa di fronte a degli schermi, con l’ingenieria genetica che tocca alle basi della vita.
Così vecchio, con l’autorità in tutte le sue forme, brutali o subdole, con la paura della libertà e dell’unicità individuale, con l’abitudine al conformismo. Continue reading

(it-fr) Aubenas, Francia: Full Moon / Black Out: primo tentativo (maggio 2020)

Aubenas, Francia: Full Moon / Black Out: primo tentativo (maggio 2020)

Rivendicazione di un’attacco incendiario contro un trasformatore elettrico

Fra di noi, ci sono a volte dei dubbi. Certi, certe, ne hanno pochi. Altri/e, nessuno.

Assumeremo le conseguenze di un black out a grande scala? I morti, il caos che questo provocherebbe? Saremmo noi, noi stessi/e, capaci di sopravvivere ad una tale trasformazione del mondo? Forse no.

Ma è ancora più insopportabile lasciare il mondo così com’è, sottomettersi al ricatto per cui sarebbe ancora peggio se le istituzioni umane e tecnologiche non fossero qua a dirigere le notre vite al posto nostro, che accettare di prendere dei rischi agendo. Continue reading

(it-fr) Valle dell’Ouvèze (Ardèche), Francia: Smettere di vivere? Piuttosto morire! (03/05/2020)

Valle dell’Ouvèze (Ardèche), Francia: Smettere di vivere? Piuttosto morire! (03/05/2020)

Attacco a un ripetitore

Sono già diverse settimane che all’insieme della popolazione viene imposto lo stato d’eccezione, sotto forma di confinamento sanitario, con la sua dose di divieti inediti, d’ipocrisia quotidiana e di promesse di salvezza.

Io non volevo morire di paura e di noia, attaccato a una flebo davanti a Netflix. Nel mese appena passato, la rabbia e la costernazione di vivere in diretta un cattivo romanzo di fantascienza sono diventate per me più che un veleno: un antidoto. Ho quindi deciso di attaccare.
Estendendo le frontiere dell’illegalità, imponendosi ovunque nelle strade, sbirri e cittadini vigilanti hanno trasformato il territorio in uno spazio nel quale abbiamo dovuto riapprendere a spostarci e a trovare il sentiero verso altri/e complici.
Dato che le croci in cima alle montagne sono state rimpiazzate dai piloni della rete GSM e della 5G, questo dice qualcosa della forma che prendono attualmente il potere e le nostre credenze di salvezza.
Era quindi l’ora di riaccendere i fuochi sulle colline, per diffondere dei messaggi più essenziali e diretti, a quelli/e che vorranno ascoltari, l’ora di bruciare queste croci fatte di nodi di fibra ottica e di reti elettriche.
Sono solo/a, da qualche parte sopra la valle dell’Ouvèze, fra Le Pouzin e Privas, domenica 3 maggio [2020], verso le 2.00 del mattino. Nelle ultime ore è piovuto molto e le ultime nuvolette di nebbia che si evapora dal suolo si alzano davanti all’alone di una mezzaluna. La notte è dolce e talmente calma. Continue reading

(it-fr) Italia: Pensiero stupendo

https://finimondo.org/sites/default/files/Heartfield-peace%2Band%2Bfascism350x500.jpgItalia: Pensiero stupendo

Un fatto di cronaca locale. Non si sa quando, non si sa chi, non si sa perché, si sa solo dove. E ciò basta per aprire il cuore, anche se ciò che è successo pare non abbia avuto molto successo. Ma, come si sa, in certe cose è il pensiero che conta.

Un pensiero come quello che lo scorso fine settimana qualcuno ha lasciato sul muro di cinta di una ditta, alla periferia di Lecce. Non era un manifesto, né una scritta, no, era una pentola piena di benzina con attaccate un paio di bombolette di gas, il tutto corredato da un innesco rudimentale forse difettoso. Una grande fiammata c’è stata, l’esplosione no. Nel darne notizia, gli organi di informazione locali non sanno specificare quando ciò sia avvenuto. Boh, tra venerdì 24 aprile sera a lunedì 27 aprile mattina? Non dicono nemmeno chi possa essere stato, e per quale motivo. Boh, un atto di intimidazione o di ritorsione da parte di qualche malavitoso o squilibrato? In compenso sono stati molto precisi sul dove si sia verificato: in via del Platano 7, nel rione Castromediano, sede della Parsec 3.26. Continue reading

(it-fr) Italia: Quarantena o morte!?

https://finimondo.org/sites/default/files/roger-parry-femme-soufflant-dans-un-gros-coquillagend.jpgItalia: Quarantena o morte!?

«Le malattie infettive sono un argomento triste e terribile, certo, ma in condizioni ordinarie sono eventi naturali, come un leone che sbrana uno gnu o un gufo che ghermisce un topo» − David Quammen, Spillover, 2012.

O come un terremoto che fa tremare il suolo, o come uno tsunami che sommerge le coste. Laddove non provocano vittime, o quasi, questi fenomeni non vengono nemmeno notati. È solo quando il macabro conteggio comincia a salire che cessano di essere considerati eventi naturali per diventare immani tragedie. Ed assumono contorni terribili e insopportabili soprattutto quando si verificano sotto i nostri occhi, qui ed ora, non in un continente o in un passato lontani facili da ignorare. Ora, quand’è che questi eventi di per sé naturali seminano la morte? Quando il loro verificarsi non viene tenuto minimamente in considerazione, presupposto per non prendere alcuna misura precauzionale nei loro confronti. Costruire case in calcestruzzo in zone altamente sismiche, ad esempio, è un modo sicuro per trasformare un terremoto in una catastrofe. In attesa delle prossime piogge, disboscare una montagna significa preparare una frana che spazzerà via il paese sottostante, così come cementare il letto di un fiume che attraversa zone abitate significa promettere un’esondazione che manderà sott’acqua sotterranei e parti basse degli edifici. Continue reading

(it-en-fr) Tolosa, Francia: Non abbiamo sbagliato bersaglio: morte allo Stato, sociale o meno (25/04/2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/04/toulouse-1.jpgTolosa, Francia: Non abbiamo sbagliato bersaglio: morte allo Stato, sociale o meno (25/04/2020)

Nella notte fra il 24 e il 25 aprile, abbiamo carbonizzato 11 veicoli di servizio di Toulouse Métropole Habitat [l’ente delle case popolari per l’agglomerato urbano di Tolosa].

Oggi come ieri, vogliamo attaccare le componenti di questa civilizzazione che sono a nostra portata, dalla più militarizzata alla più “sociale”, e il confinamento non ci impedirà di proseguire le nostre attività all’aria aperta, che si tratti di una passeggiata diurna per osservare un bersaglio, oppure di una camminata notturna per incendiarlo. Continue reading

(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n. 28 (avril 2020) vient de sortir

https://avisdetempetes.noblogs.org/files/2020/04/CouvAvisdetempetes28-1024x659.pngFrance: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n. 28 (avril 2020) vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 24 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog: https://avisdetempetes.noblogs.org. Continue reading

(it-fr-es) Tolosa, Francia: Guerra alla guerra! Aspettando il giorno dopo… (15/04/2020)

Tolosa, Francia: Guerra alla guerra! Aspettando il giorno dopo… (15/04/2020)

Nella notte fra il 14 ed il 15 aprile 2020, è stato incendiato l’ingresso della banca Caisse d’Eparge, in rue d’Agde, a Tolosa.

Mentre la gente è rinchiusa in casa (quando ne ha una), mentre è vietato passeggiare in montagna o sul bordo di fiumi e canali, mentre è deplorevole sedersi su una panchina e mentre le tasche si svuotano, le banche, loro, si vedono gratificare di piani di salvataggio del valore di diversi miliardi di euro.

Se c’è una guerra, si tratta di quella che alcuni porci insaziabili fanno contro il resto dell’umanità. Continue reading

(it-fr) Carcere di Pau, Francia: «La galera durante il confinamento». Una lettera di Damien (02/04/2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/04/angry-.jpgCarcere di Pau, Francia: «La galera durante il confinamento». Una lettera di Damien (02/04/2020)

È quasi un pleonasmo!
Alcuni di voi, sempre di più, conoscono la galera, immaginatela senza alcuna attività. Solo la cella e un’ora d’aria al giorno.
Tutto è chiuso e il personale è ridotto. Non abbiamo sport, non c’è più la scuola, non c’è più l’infermeria, né i colloqui.
Non è così duro come il regime d’isolamento DPS [Déténu particulièrement signalé, per i prigionieri considerati pericolosi] che ho potuto vivere quando ero accusato di terrorismo, ma ci siamo vicini.
“La carcel dentro de la carcel”, diceva Xosé Tarrio. Continue reading

(it-fr) A maggio fai quel che ti piace: una chiamata al conflitto

A maggio fai quel che ti piace: una chiamata al conflitto

Possiamo facilmente capire che il gel idroalcolico serve tanto a disinfettarsi le mani quanto ad accendere dei fuochi.

In altre parole, che non abbiamo bisogno delle direttive dello Stato per prenderci cura dei nostri cari, e che, una volta risolto il problema della sopravvivenza, non abbiamo nulla di meglio da fare che uscire di casa e stare in giro aspettando l’occasione per portare qualche colpo basso; abbiamo più che mai bisogno di vendetta e di amicizie veramente vissute. Continue reading

(fr) Avis de tempêtes, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n. 27 (mars 2020), vient de sortir

Avis de tempêtes, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n. 27 (mars 2020), vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 20 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog : https://avisdetempetes.noblogs.org

“Du côté du pouvoir, la plupart des plans de crise mis en œuvre dans différents pays (en Italie et en Espagne, mais l’Allemagne ou la France encore bloquée par les municipales y viennent) font jusqu’à présent émerger quelques constantes qu’il serait également dommage d’ignorer. Continue reading

(it-en-fr) Italia: È uscito il numero 4 del giornale anarchico “Vetriolo” (marzo 2020)

https://roundrobin.info/wp-content/uploads/2020/02/pagina-1-vetriolo-n-4.jpgItalia: È uscito il numero 4 del giornale anarchico “Vetriolo” (marzo 2020)

A un anno di distanza dall’ultima pubblicazione è disponibile un nuovo numero del giornale anarchico “Vetriolo”. Come sempre rimangono centrali l’approfondimento teorico, l’analisi dello Stato, il dialogo con i compagni prigionieri. Il dibattito-intervista con Alfredo Cospito, rinchiuso nel carcere di Ferrara, che giunge qui alla fine con la terza ed ultima parte, ne è fulgido esempio.

Per fare scacco al Re serve anzitutto rabbia. Serve sangue nelle vene. Serve una forza trascendente, l’orizzonte dell’Utopia, parallela e contraria alla retorica del dominio. Ma serve anche lo studio. Serve ragionare, leggere e approfondire. Serve l’analisi delle forze in campo sulla scacchiera, della disposizione dei servi, delle torri e dei cannoni a difesa del Re. Occorre quella che nei manuali viene chiamata la miglior mossa per il nero. Questo continuiamo a fare su “Vetriolo”. Rabbia e approfondimento. Riflessione, studio, creatività. Continue reading

(it-fr) Bure (Meuse), Francia: Sabotaggio di un carotaggio dell’Andra (febbraio 2020)

Bure (Meuse), Francia: Sabotaggio di un carotaggio dell’Andra (febbraio 2020)

Comunicato in seguito al sabotaggio di un carotaggio dell’Andra [1].

Sembra che ci siamo introdott* in una delle grosse scatole verdi che proteggono i carotaggi dell’Andra, lungo il tracciato della ferrovia che vogliono costruire. Quella ferrovia che deve servire al cantiere di Cigéo [2] e poi al trasporto dei rifiuti radioattivi.

Le sonde sono state ritirate, il buco di carotaggio riempito di cemento e il materiale elettronico, ad un tratto non più protetto, è stato tutto distrutto. Continue reading

(it-en-fr) Tolosa, Francia: Questa notte abbiamo riso davvero (11/12/2019)

Tolosa, Francia: Questa notte abbiamo riso davvero (11/12/2019)

Nella notte fra il 10 e l’11 dicembre*, a Tolosa, in rue Georges Labit, con il cuore che batteva più veloce del solito e la fronte perlata di sudore, abbiamo incendiato tre macchine di alcune schifezze. Un’utilitaria di Engie Ineo [impresa francese, filiale del gigante dell’energia Engie, specializzata nell’elettronica e nella videosorveglianza], una bella macchina di un qualche quadro di Engie Ineo e un’utilitaria di Dalkia (EDF) [filiale di Électricité de France che si occupa di energie rinnovabili].
Per dirla con parole semplici, ci annoiamo in questa vita di merda e vogliamo bruciare tutto. Continue reading

(it-fr) Anglet, Francia: Un po’ di benzina, un po’ d’audacia (22/01/2020)

Anglet, Francia: Un po’ di benzina, un po’ d’audacia (22/01/2020)

Ineo fuori dalle nostre vite.

Nella notte dal 21 al 22 gennaio 2020, abbiamo allegramente incendiato e imbrattato di vernice la facciata degli uffici di Ineo (del gruppo Engie), a Anglet, nel Paese Basco.

Allegramente, certo, ma con determinazione e convinzione innanzitutto, perché non si tratta di un gioco. Continue reading

(it-en-fr) Basilea, Svizzera: Contro il lavoro – Incendiata una automobile di Adecco (28/01/2020)

https://sansattendre.noblogs.org/files/2017/10/index.pngBasilea, Svizzera: Contro il lavoro – Incendiata una automobile di Adecco (28/01/2020)

Martedì [28 gennaio 2020], verso le ore 2.15, una pattuglia della polizia ha notato che la parte anteriore di un veicolo aziendale era in fiamme, in Neubadstrasse, a Basilea. La polizia è riuscita a spegnere l’incendio e a salvare l’auto dalla distruzione totale. Questo è quanto scrivono i media regionali.

L’auto bruciata appartiene ad Adecco, una delle più grandi aziende di lavoro interinale del mondo. Continue reading

(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 26 (février 2020), vient de sortir

https://avisdetempetes.noblogs.org/files/2020/02/CouvAvisdetempetes26-1024x683.jpg(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 26 (février 2020), vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 20 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog: https://avisdetempetes.noblogs.org. Continue reading

(it-fr) Da qualche parte in Francia: RTE vattene – Sabotiamo il loro saccheggio, a sostegno dell’Amassada (gennaio 2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/01/pylone2.pngDa qualche parte in Francia: RTE vattene – Sabotiamo il loro saccheggio, a sostegno dell’Amassada (gennaio 2020)

Comunicato a sostegno dell’Amassada – da qualche parte in Francia.

Bene, non vi faremo l’ennesimo comunicato stampa per dirvi quanto sia marcio il mondo in cui viviamo. E’ disgustoso. Da vomitare.
Da qui abbiamo cercato di immaginare mondi dove tutto sarebbe al contrario. Dove avremmo smesso di spendere quantità folli di energia per fabbicare inutili oggetti di consumo.
I clown popolerebbero il pianeta, il lavoro sarebbe volontario e l’anarchia trionferebbe.
«Frontiera» sarebbe una parola bandita dal vocabolario. La Natura non sarebbe più una risorsa di cui vogliamo massimizzare lo sfruttamento economico, ma qualcosa da rispettare in quanto tale, da preservare per continuare a viverci. «Equità» non sarebbe più una semplice parola, starebbe accanto a «libertà» nei nostri cuori e nei nostri gesti.
Potremmo anche aggiungerci «adelphità».
Ma ci sono molti muri da attraversare (o demolire) prima delle feste e degli arcobaleni. Continue reading

(it-fr) Seyssinet-Pariset (Isère), Francia: «Odio e dieci morsi di fuoco al macchinario blu». Attacco incendiario contro Enedis (13/01/2020)

https://attaque.noblogs.org/files/2020/01/seyssinet6-1536x1152.jpgSeyssinet-Pariset (Isère), Francia: «Odio e dieci morsi di fuoco al macchinario blu». Attacco incendiario contro Enedis (13/01/2020)

Odio e dieci* ragioni per prendersela con una azienda che promuove e propaga l’elettricità e il disastro.

Per gli anarchici e gli altri antiautoritri fissati col fatto di scrivere oppure no dei comunicati. O dal fatto che gli attacchi possano essere «riappropriabili» da parte del loro «soggetto rivoluzionario» preferito. Lasciamo trovare le loro ragioni alle persone che lo desiderano. Per potersi immaginare come «gli autori» di questo attacco.

Quello che possiamo dire è che ci piace giocare. Giocare con il fuoco. Giocare un po’ con la vita, pure. Una vita che non tiene che a tutti quei fili elettrici. Fili che ci piacerebbe tagliare ovunque possibile. Per non finire con un fusibile che ci salta per davvero, nella testa. Continue reading

(it-en-fr) Kiev, Ucraina: Attacco incendiario contro una antenna per la telefonia mobile. Rivendicazione della Cellula “Misha Zhlobitsky” / FAI (dicembre 2019)

https://a2day.net/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.kiev_-300x243.jpgKiev, Ucraina: Attacco incendiario contro una antenna per la telefonia mobile. Rivendicazione della Cellula “Misha Zhlobitsky” / FAI (dicembre 2019)

Testo rivendicativo pervenuto in data 27/12/2019 al contatto e-mail del sito internet “Anarchy Today”:

Siti internet anarchici riferiscono che negli ultimi mesi a Donetsk e nella regione di Kiev le stazioni base (alias antenne) degli operatori di telefonia mobile sono state attaccate quattro volte. Dietro gli attacchi ci sono per lo più anarchici.

Il primo attacco è consistito nel far saltare in aria la stazione base dell’operatore Phoenix. Poi è stato riportato che due antenne di Lifecell sono state incendiate. Il 10 dicembre 2019 è stato segnalato l’incendio doloso di una struttura di “Vodafone Ucraina”.

Ad esempio, quando sono state attaccate le antenne di telefonia mobile di Lifecell, gli anarchici hanno sostenuto che la ragione principale dell’attacco stava nella solidarietà con la Federazione Democratica del Nord-Est della Siria (Rojava), la lotta del popolo curdo per la liberazione dall’occupazione turca.

Intendendo dare intensità a questi attacchi, noi, una cellula della Federazione Anarchica Informale, abbiamo dato fuoco ad un’altra stazione base per la comunicazione telefonica a Kiev. A differenza degli attacchi appena menzionati, le nostre motivazioni e la nostra visione degli obiettivi attaccati sono differenti. Suggeriamo di dare uno sguardo più ampio al tema delle antenne per la comunicazione telefonica. Continue reading

(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 25 (janvier 2020), vient de sortir

https://avisdetempetes.noblogs.org/files/2020/01/CouvAvisdetempetes25-768x501.jpgFrance: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 25 (janvier 2020), vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 20 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog: https://avisdetempetes.noblogs.org

Télécharger Avis de tempêtes n. 25 en PDF. Continue reading

(it-fr) Genova, Italia: Solidarietà con Beppe (dicembre 2019)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpgGenova, Italia: Solidarietà con Beppe (dicembre 2019)

I carabinieri del ROS hanno eseguito nella giornata di giovedì 17 dicembre un’ordinanza di custodia cautelare al compagno anarchico Giuseppe Bruna, già rinchiuso nel carcere di Pavia in seguito all’“Operazione Prometeo”, nella quale veniva accusato dell’invio di plichi esplosivi a due magistrati torinesi impegnati nella lotta agli anarchici e al direttore del DAP impegnato nelle sue attività di carceriere.

Nell’ordinanza più recente gli vengono mosse accuse relative al posizionamento di un ordigno nei pressi di un postamat nella città di Genova, in un periodo in cui le poste italiane subivano numerosi attacchi in tutta la penisola causa la loro collaborazione alle espulsioni degli immigrati attraverso la compagnia aerea Mistral Air. Continue reading

(it-fr) Parigi, Francia: Incendiato un furgone del comune (26/11/2019)

Parigi, Francia: Incendiato un furgone del comune (26/11/2019)

“L’essenza della soldiarietà sono la continuazione e l’inasprimento dell’offensiva anarchica…
La solidarietà trasmette il messaggio concreto che tutto continua”. *

La rivolta sociale in Cile ci fa sperare e ci da della forza. Ma sognare davanti ad uno schermo non basta, anzi partecipa allo spettacolo di questo mondo.
Abbiamo dato ascolto agli appelli alla solidarietà che arrivano dagli anarchici del Cile e abbiamo quindi deciso di fare qualcosa, anche qualcosa di piccolo, contro questo mondo che ci sfrutta e ci priva di libertà.
In particolare, contro il Comune di Parigi, che Hidalgo [Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, iscritta al Parti Socialiste] vuole dotare di una Polizia municipale (c’è già il servizio Sicurezza della città, ben presente nelle strade per tormentare i più poveri).
La notte fra il 25 e il 26 novembre [2019] abbiamo incendiato un furgone del Comune, nella rue Duc (diciottesimo arrondissement). Continue reading

(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n°23bis (28 novembre 2019), vient de sortir

https://avisdetempetes.noblogs.org/files/2019/11/Avisdetempetes23biscouv-768x635.jpgFrance: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n°23bis (28 novembre 2019), vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser autour de soi ce numéro spécial titré “Danser avec  les flammes. Une chronique de la révolte en cours au Chili (octobre – novembre 2019)”, on pourra le retrouver ainsi que les précédents sur le blog:

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(it-fr) Besançon, Francia: L’occasione che fa la combustione… (16/11/2019)

Besançon, Francia: L’occasione che fa la combustione… (16/11/2019)

Gilles e John* passeggiano, sabato 16 [novembre 2019], per le strade gelate di Besançon…

È il compleanno di Gilles e John. Non hanno voglia della torta. Vogliono un compleanno diverso dagli altri. Uno di quelli che fa la festa agli oppressori e ai loro porta-parole. E capita bene, le strade sono piene di auto d’istituzioni che sono altrettanti pilastri dell’ordine stabilito.

Dopo un anno passato a commuoversi nelle strade, ogni sabato, a prendere a sassate gli sbirri e a spaccare delle vetrine di questa società miserabile, sentono bene che la rabbia non c’è davvero più… non sono più pronti a tornare a gelarsi il culo su una rotonda… vogliono qualcos’altro. Allora, dopo una serata passata a evocare questo mondo che brucia, dalla rivolta degli ombrelli a Hong Kong alle gioiose notti insorte di Santiago, mettono i giubbotti, si coprono con berretti e sciarpe ed escono ad affrontare il freddo glaciale della notte. Continue reading

(fr) France: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 23 (novembre 2019), vient de sortir

https://avisdetempetes.noblogs.org/files/2019/11/Avisdetempetes23couv-768x478.jpgFrance: “Avis de tempêtes”, bulletin anarchiste pour la guerre sociale, n° 23 (novembre 2019), vient de sortir

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 20 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog:

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(it-en-fr) Grand Est, Francia: Devono cadere (03/11/2019)

https://sansattendre.noblogs.org/files/2019/06/eole1po.jpgGrand Est, Francia: Devono cadere (03/11/2019)

Sabotaggio di piloni di misurazione per le pale eoliche, nella regione Grand Est.

Nella notte tra domenica e lunedì 3 novembre, abbiamo preso di mira dieci piloni di misurazione per le eoliche [servono per misurare la forza del vento, in vista dell’installazione di parchi eolici; NdT] nella regione Grand Est. Ne abbiamo fatti cadere sei e danneggiati tre, che non sono ancora caduti (sorpreeesa!!!). Questi piloni sono alti 100 metri, sono interamente in metallo ed hanno diversi cavi in acciaio, allineati su tre assi, per assicurarne la stabilità e se si tagliani i cavi, ecco… BADABUM! Un’altra cosa bella è che si trovano in campagna, spesso in zone molto isolate… Per tagliare i cavi in acciaio puoi tagliare tutti i fili con un tronchese o delle tenaglie (o tutto quello che credi opportuno e che se ne sta a far niente nella tua cassetta degli attrezzi), dal più lontano al più vicino al pilone, finché tutto crolla (di solito, dopo aver tagliato tre o quattro cavi). Tagliali tutti sullo stesso asse, così il pilone cadrà nella direzione opposta (pensa prima alla direzione in cui vuoi scappare, birichino!). Armati di perseveranza, perché, secondo la larghezza dei cavi, bisogna darci dentro; non esitare ad allontanarti un po’ quando cade, perché fa un casino d’inferno (certo, è divertente, ma fa pure un po’ paura). Continue reading

(it-en-fr) Italia: Ai cuori ardenti. Testo collettivo degli imputati nell’operazione “Renata” in Trentino (18/10/2019)

https://attaque.noblogs.org/files/2019/11/coeurs-brulants-300x278.pngItalia: Ai cuori ardenti. Testo collettivo degli imputati nell’operazione “Renata” in Trentino (18/10/2019)

Qui il pdf del testo dei compagni imputati nell’operazione Renata. Sotto, la trascrizione.


Ai cuori ardenti

L’anarchico non guarda al successo, alla vittoria, alla competizione. Lotta, perché è giusto. E in qualsiasi lotta la perdita fa parte della vita. Non cambia idea perché perde e tanto meno rinuncia alla lotta successiva. Il Sistema si autoalimenta per il popolo che non lotta, non perché è invincibile. Il lavoro dell’anarchico è instillare nel popolo la rivolta, non a segmenti ma continua. Come un’onda che si ritira e poi torna. Mi chiedete se vinceremo? Mi fate la domanda sbagliata. Chiedetemi se lotteremo e vi risponderò di sì.
– Luigi Galleani

Oggi abbiamo deciso di dire la nostra sull’operazione “Renata”. In altri scritti è stata analizzata l’inchiesta, sia negli aspetti repressivi generali dello Stato, sia riguardo gli strumenti tecnologici, inquisitoriali e giuridici usati per colpire chi ancora osi battersi per qualcosa di diverso e soffi ancora sulle ali della libertà. Continue reading

(it-fr-es) Cile: Comunicato del compagno Joaquín García Chanks. “Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose” (24/10/2019)

https://es-contrainfo.espiv.net/files/2019/10/metro-quemado-696x464.jpgCile: Comunicato del compagno Joaquín García Chanks. “Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose” (24/10/2019)

Del contesto della Rivolta.

Abbiamo assistito a un fenomeno apparentemente imprevedibile; a partire da una rivendicazione praticamente innocua, migliaia di giovani hanno dato libero sfogo alla loro stanchezza, affrontando la loro vita quotidiana distruggendo simboli e bandiere, paure, menzogne ​​e, perché no, certe modalità. In questo piccolo testo non è possibile di tentare di analizzare, forse invano, il motivo di questa situazione; non credo sia necessario classificare i fatti in termini di superficialità e di slogan rivendicativi o attribuire questa catarsi ad un accumulo di situazioni; a volte è tutto più semplice. Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose, alla momentanea rottura dello status quo, all’incendio dei simboli della menzogna ​​e della miseria; godo del potenziale di questo scoppio. Non dobbiamo ingannarci, sarebbe ingenuo credere che la Rivolta porti con sé i nostri valori o la nostra politica. Che dopo la festa della catarsi il Contatore delle sofferenze sostenute dall’esistenza raggiungerà lo zero o un inevitabile divenire anarchico; è necessario godere della realizzazione della Rivolta, della volontà essenziale che mina ogni immobilità, delle fiamme di un divenire momentaneamente caotico che solo con una combustione costante può sopravvivere e quindi mantenere la sua indomita bellezza. Oggi sorrido per un regalo che nessuno mi ha dato. Continue reading

(it-en-fr) Carcere di Nancy-Maxéville, Francia: Stato nucleare = Stato poliziesco

Carcere di Nancy-Maxéville, Francia: Stato nucleare = Stato poliziesco

[Rivendicazione apparsa lunedì 30 settembre sul sito nantes.indymedia.org].

Venerdì 27 settembre [2019], la prigione di Nancy-Maxeville è stata attaccata, per denunciare la repressione dello Stato nucleare.

Il giorno prima della manifestazione “Vent de Bure”, a Nancy, contro il progetto CIGEO d’interramento di rifiuti nucleari, abbiamo attaccato (simbolicamente) la prigione di Maxéville, per salutare i nostri prigionieri/e e compagni/e vittime della repressione e per mandare un segnale forte in favore di una società senza prigioni. Continue reading

(it-fr) Namur, Belgio: Sull’esercitazione militare “Celtic Uprise” (18-25 settembre 2019)

Namur, Belgio: Sull’esercitazione militare “Celtic Uprise” (18-25 settembre 2019)

Da decenni la Francia è uno dei principali fornitori di ordigni di morte ai quattro angoli del mondo. Con un fiorente complesso militare-industriale, conduce regolarmente guerre, sostiene truppe irregolari (come quelle del generale Haftar in Libia) e si addestra anche sul proprio suolo… o su quello dei suoi vicini. Nell’ambito del programma CaMo (“Capacità Motorizzata”) firmato nel giugno 2019 con uno dei partner privilegiati della NATO, il Belgio, ha fornito a quest’ultimo 450 veicoli corazzati (382 trasportatori di truppe Griffon e 60 veicoli di ricognizione Jaguar), che saranno consegnati a partire dal 2025. L’altro aspetto di questo accordo è il rafforzamento del “partenariato strategico” tra le forze terrestri francesi e belghe, che si concretizza in particolare in addestramenti congiunti. Cosa potrebbe che fino ad ora essere più banale, se non che l’esercito ha deciso di addestrarsi non solo in caserme o centri dedicati[1] che riproducono città in miniatura… ma direttamente tra la popolazione civile eseguendo esercizi su scala reale. Continue reading

(fr) Marseille, France, 21/22 septembre: Foire du livre anarchiste

https://foireanarchistemarseille.noblogs.org/files/2019/04/torre-poster.jpgMarseille, France, 21/22 septembre: Foire du livre anarchiste

toujours là

Toujours là. À se lancer dans l’aventure sans brides de la pratique anarchiste, dans ce cyclone d’idées libres qui tend vers la tempête de l’action déréglée, du jeu sans prix à gagner, de la vie sans médiations.

Toujours là. À l’écart et contre les idéologies promouvant des sujets politiques, contre les lunettes embuées du citoyennisme, contre l’imposition de la vie sécuritaire transformée en habitude et obéissance.

Toujours là. Malgré les tentatives de récupération et d’anéantissement de l’idée de liberté. Malgré les réalismes, les moralismes et l’intégration de la logique du pouvoir par ses faux critiques, qui visent la réforme de la domination plutôt que sa destruction.

Toujours là. À persister dans la recherche de sentiers pour tisser des complicités pour combattre l’offensive technologique en train de renouveler et d’approfondir la domination, pour s’atteler passionnément à la destruction de l’oppression et de l’exploitation, pour regarder au-delà des horizons de ce présent insipide.

Toujours là. Même si les dépendances des prothèses technologiques cherchent à nous détourner de l’annihilation en cours de notre sensibilité et de notre imagination. Même si les rapports virtuels cherchent à nous dépouiller de la complicité et de l’humanité. Continue reading

(fr-es) France: Des nouvelles de Vincenzo

France: Des nouvelles de Vincenzo

Suite à l’arrestation de l’anarchiste Vincenzo Vecchi, qui a eu lieu le 8 août grâce à la collaboration des polices italienne et française, le matin du 14 août, à 11h à la Cour d’Appel de Rennes, il y a eu la première audience pour statuer de son extradition vers l’Italie. Selon les rares informations disponibles, ce matin les juges n’ont rien décidé en ce qui concerne l’extradition, parce qu’ils manqueraient « plusieurs éléments » nécessaires. Une autre audience a été fixée, pour le 23 août. Jusqu’à là, Vincenzo devrait rester à la prison de Rennes. Continue reading

(it-en-fr) Solidarietà a Vince

Solidarietà a Vince

Lo scorso 8 agosto [2019], dopo una latitanza durata oltre sette anni, è stato arrestato in Francia il compagno anarchico Vincenzo Vecchi. In seguito alla condanna a 11 anni e mezzo per “devastazione e saccheggio” per i fatti del G8 di Genova [2001], Vince era infatti diventato irreperibile per lo Stato.

Una scelta ardua e coraggiosa, coerente con ciò che lui stesso dichiarò nell’aula di tribunale prima della sentenza: “…in quanto anarchico, ritengo i concetti borghesi di colpevolezza o innocenza totalmente privi di significato”. Quindi, una volta condannato definitivamente, ha deciso di partire, di non farsi acciuffare dai tanti apparati polizieschi che lo Stato gli ha sguinzagliato dietro. Continue reading

(it-en-fr) Carcere dell’Aquila, Italia: “Un coup de dés”

Carcere dell’Aquila, Italia: “Un coup de dés”
Lettera di Anna, Silvia e Natascia sulla fine dello sciopero della fame.

Che la vita sia una partita a dadi contro il destino lo scrisse un poeta, che agli anarchici piaccia giocare lo sappiamo. Una prima partita l’abbiamo conclusa. Un mese per tastare il terreno ed annusare i confini della gabbia, un mese di sciopero della fame per far capire che siamo materiale difficile da inscatolare.

Al trentesimo giorno sospendiamo con il proposito di tornare con maggior forza. Un primo bilancio positivo è nella solidarietà viva, spontanea, immediata dentro e fuori le carceri, che ha sollevato chiaro e forte il problema.

Da dentro: un mese in sciopero anche [da] Marco e Alfredo in AS2 ad Alessandria e Ferrara, a cui si è aggiunta Natascia al suo arrivo a Rebibbia e con cui abbiamo proseguito una volta arrivata qui, poi altri compagni, Stecco, Ghespe, Giovanni, Madda, Paska e Leo.

Da vicino: abbiamo sentito le battiture dal 41bis femminile e maschile aquilani, musica che rompe il silenzio di questa fortezza montana e a cui abbiamo risposto e continueremo a rispondere finché dureranno, solidali con quante e quanti subiscono da anni sulla propria pelle questo regime infame.

Da fuori: azioni dirette, incursioni informative, azioni di disturbo in giro per l’Italia e nel mondo hanno fatto da megafono a qualcosa che non è un gioco: differenziazione carceraria, circuiti punitivi, affinamento delle strategie repressive, in chiave anti-anarchica e non solo. Non è nulla che non conoscessimo e manteniamo la consapevolezza che dentro come fuori le scintille pronte a propagarsi sono ovunque, questo ci dà forza e determinazione.

È solo un inizio che speriamo sia stato un’iniezione di fiducia nelle potenzialità e nella forza che portiamo, dentro e fuori, con noi.

L’Aquila, 28 Giugno 2019
Silvia, Natascia, Anna

[Tratto da anarhija.info].

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Prison of L’Aquila, Italy: “Un coup de dés”
Letter of Anna, Silvia and Natascia on the end of the hunger strike.

A poet wrote that life is a game of dice against destiny, we know that anarchists like to play. We finished a first match. A month to test the ground and smell the confines of the cage, a month of hunger strike to make it clear that we are a difficult material to box.

On the thirtieth day we suspend with the intention of returning with more strength. A first positive balance is in the living, spontaneous and immediate solidarity inside and outside the prisons, which raised the problem clearly and strongly.

From inside: a month on strike also from Marco and Alfredo in AS2 sections in Alessandria and Ferrara prisons, to which added Natascia from her arrival in Rebibbia prison and with whom we continued once she arrived here, then other comrades, Stecco, Ghespe, Giovanni, Madda, Paska and Leo.

From nearby: we heard the beatings from the female and male 41bis sections in L’Aquila prison, music that breaks the silence of this mountain fortress and to which we have responded and will continue to respond as long as they last, in solidarity with those who have suffered this infamous regime on their skin for years.

From outside: direct actions, informative incursions, disturbing actions around Italy and in the world have acted as a megaphone to something that isn’t a game: prison differentiation, punitive circuits, refinement of repressive strategies, from an anti-anarchist perspective, and not only. It’s nothing that we didn’t know and we maintain the awareness that inside as well as outside the sparks ready to propagate are everywhere, this gives us strength and determination.

It’s only a beginning that we hope has been an injection of confidence in the potential and strength we bring, inside and outside, with us.

L’Aquila, June 28th, 2019
Silvia, Natascia, Anna

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Prison de L’Aquila (Italie) : Un coup de dés
Communiqué de fin de la grève de la faim.

C’est un poète qui a écrit que la vie est un jeu de dés contre le destin, et on sait que les anarchistes aiment jouer. Nous, on a terminé un premier match. Un mois pour prendre la température et renifler les frontières de la cage, un mois de grève de la faim pour leur faire comprendre que nous sommes du matériel difficile à mettre en boîte.

Arrivées au trentième jour, on arrête, avec l’intention de revenir avec plus de force encore. Un premier bilan positif on peut le voir dans la solidarité vivante, spontanée, immédiate, depuis l’intérieur et l’extérieur des prisons, qui a soulevé le problème, fort et clair.

Depuis l’intérieur : Marco et Alfredo, dans les AS2 d’Alessandria et de Ferrara, ont été en grève pendant un mois eux aussi ; Natascia nous a rejointes à son arrivée à Rebibbia et on a poursuivi ensemble quand elle est arrivée ici ; puis d’autres compagnons : Stecco, Ghespe, Giovanni, Madda, Paska et Leo.

Depuis tout près : on a entendu les battages des barreaux venants des sections 41bis pour femmes et pour hommes ; une musique qui brise le silence de cette forteresse dans la montagne, à laquelle on a répondu et on continuera à répondre jusqu’à quand elle continuera, en solidarité avec celles et ceux qui subissent sur leur peau, depuis des années, cet ignoble régime de détention.

Depuis l’extérieur : actions directes, raids informatifs et actions de dérangement, en Italie et dans le monde, ont fonctionné comme des hauts-parleurs pour quelque chose qui n’est pas un jeu : la différenciation dans les prisons, les sections punitives, l’affinement de stratégies répressives contre les anarchistes, mais pas que. Rien qu’on ne connaissait pas auparavant et on garde la conscience que, à l’intérieur comme à l’extérieur, les étincelles prêtes à se propager sont partout ; cela nous donne force et détermination.

Ce n’est qu’un début et on espère que ça a été une injection de confiance dans les potentialités et dans la force que nous portons avec nous, à l’extérieur comme à l’intérieur.

L’Aquila, 28 juin 2019
Silvia, Natascia, Anna

[Depuis attaque.noblogs.org].

 

(it-fr) Grenoble, Francia, 17/06/2019: Per dire perché abbiamo bruciato delle macchine di EDF

Grenoble, Francia, 17/06/2019: Per dire perché abbiamo bruciato delle macchine di EDF

io e mia sorella eravamo veramente stufi. nostro padre ci lavora per EDF [l’ENEL francese; NdAtt.] da 30 anni gia molto prima che nasciamo. ci ha sempre parlato della littricità come la roba più importante per l’umanità. ma io e mia sorella non ci è mai piaciuta, abiamo sempre preferito giocare fuori, fare i matti, correre, scalare gli alberi, rotolarsi nell’erba, fare li indiani contro i couboi, nasconderci nel bosco per guardare tutti gli animali e fare un sacco di altre robe. trallaltro abiamo sempre preferito gli animali agli umani, almeno non posono essere alcolizati come nostro padre che odiamo. lui a pichiato nostra madre fino a quando lei è partita e ci sgrida quando siamo a casa sua ma scapiamo quando vuole picchiarci e ci nascondiamo dove nisciuno puo’ trovarci.

io e mia sorella odiamo la littricità perché per noi rapresenta nostro padre e la sua violenza e la sua autorità e poi anche la società e tutte le robe che gli umani devono attaccare alla spina per esistere e non anoiarsi. io e mia sorella non abbiamo bisogno di littricità per giocare nella natura e ci piace fare dei fuochi e acciendre delle candele, odiamo vedere li enormi piloni di ferro con i fili lettrici superlunghi che attraversano i prati e le foreste e poi sulle montagne ci fa incazzare un casino e anche odiamo le enormi eliche bianche che girano per fare della llittricità, sono troppo brutti e rovinano i nostri sogni a occhi aperti quando guardiamo il cielo lontano e li vediamo, rendono brutto il paesaggio e nostro padre dice che le eoliche servono solo che così la gente critica meno EDF. perché lui dice sempre che è il nucleare che è super e che salverà la umanità e il sistama dalla catastrofa climatica che la gente dicono spesso alla tivvù, allora nostro padre si incaza contro la tivvù, e dice che il nucleare salverà tutto.

per fortuna che nostra madre ci a tutto spiegato bene sul nucleare e la littricità e la stupidanza degli umani. è grazzie a lei che adoriamo la natura. lei ci a sempre portati a giocare nella foresta e nei prati e lei ci ha imparato a fare un casino di robe per cavarcela nella natura e per non avere bisogno di littricità. lei ci a sempre detto a me e mia sorella che i problemi più grossi che hanno fatto impazzire gli umani e distrutto tutto quello che vive, sono le città e tutto sto cemento, tutte le macchine, camion, aerei e tutte le robe che hanno bisogno di petroglio. e anche tutto il lavoro che la gente deve fare tutti i giorni per fabbricare tutte le robe che non ci abbiamo nemmeno bisogno. nostra madre dice anche che sono gli uomini che dirigono il mondo e che le donne sono quasi sempre obbligate ad ascoltare uomini, anche se c’è un mucchio di donne come lei che si rivoltano. allora lei mi ha imparato ad ascoltarle sempre, lei e mia sorella. e lei dice che ce anche il razismo e la paura degli stranieri e il massacro dei animali e tutta la violenza e ancor più con l’alcol.

io e mia sorella abbiamo voluto far vedere a nostro padre che lo odiamo per davvero, allora la notte dal 16 al 17 giugno abiamo brucciato delle macchine di EDF a Grenoble, dove lui lavora. abbiamo pensato a quando delle machine di ENEDIS avevano brucciato nel 2017 a Grenoble. nostro padre era talmente incazato che non smetteva di parlarne; diceva che erano dei narchici per la liberazione della terra che l’avevano fatto. poco dopo nostra madre ci aveva detto che degli anarchici avevano bruciato un edificio della ENEDIS poco lontano da Grenoble. io e mia sorella avevamo visto che ci avevano fatto piacere a nostra madre quei due grandi fuochi contro la littricità. allora abbiamo fatto uguale, per far soffrire nostro padre e far piacere a nostra madre. e per divertirci io e mia sorella ci siamo detti che eravamo degli

Energumènes Diablement Furax [energumeni super furiosi]

e siamo scapati sotto la luna piena che sorrideva

[Tratto da anarhija.info].

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Grenoble, France, 17 juin 2019: Pour dire pourquoi on a bruler des véicules de EDF

moi et ma soeur on en a eu diablement mare. notre père y bosse à EDF depuis plus de 30 ans, déja bien avant qu’on sois né. y nous a toujours parler de l’électricité comme le truc le plus important pour l’humanité. mais moi et ma soeur on a jamais aimer sa, on a toujours préférer jouer dehors faire les fous courir partout grimper au arbres se rouler dans l’herbe faire les indiens contre les cowboys se cacher dans la forêt pour observer tout les animaux et faire plein d’autres trucs. on a dailleurs toujours préférer les animaux au humains et au moin y peuves pas être alcolique comme notre père qu’on déteste. lui il a battu notre mère jusqu’a qu’elle parte de la maison et il nous hurle dessus quand on est ché lui mais on s’enfuis quand y veux nous fraper et on va se cacher la ou personne peux nous trouver.

moi et ma soeur on déteste l’électricité passque pour nous sa représente notre père et sa violence et son autorité puis la société et tout les trucs que les humains y doives brancher pour exister et pas s’ennuyer. moi et ma soeur on a pas besoin d’électricité pour jouer dans la nature et on adore faire du feu et alumer des bougis. on déteste voir les imence potos en fer avec les super long files électrique qui traverse les prés et les forêts puis sur les montagnes. sa nous énerve diablement. et aussi on déteste les imence élices blanche qui tourne pour faire de l’électricité. c’est trop moche et sa gache nos rêveries quand on regarde le ciel loin et qu’on les vois. sa rend laid les paysages et notre père y dis que sa sert juste pour que les gens y critique moin EDF. car lui y dis tout le temps que c’est le nucléaire qui est super et qui va sauver l’humanité et le système de la catastrophe climatique que les gens y parles souvent à la télé, alors notre père y crille sur la télé pour dire que le nucléaire sa va tout sauver.

heureusement que notre mère elle nous a tout expliquer sur l’électricité le nucléaire et la connerie des humains. c’est grace a elle qu’on adore la nature. elle nous a toujours enmener jouer dans la forêt et les prés et elle nous a appris a faire plein de trucs pour se débrouiller dans la nature et pour pas avoir besoin de l’électricité. elle a toujours dis a moi et ma soeur que les problèmes les plus grand qui ont rendu fou les humains et qui détruit tout ce qui vis, c’est les villes et tout le béton, tout les voitures camions et avions et tout les trucs qui on besoin de pétrol. et aussi le travaille que tout les gens y doives faire tout les jours pour fabriquer tout les trucs qu’on a même pas besoin. notre mère elle dis aussi que c’est les hommes qui dirige le monde et que les femmes elles sont presque tout le temps obliger d’écouter les hommes, même si ya plein de femmes comme elle qui se révolte. alors elle ma toujours appris a l’écouter elle et ma soeur. et elle dis que ya le racisme aussi et la peur des étrangés et le massacre des animaux et toute la violence, encore plus avec l’alcol.

moi et ma soeur on a voulu montrer a notre père qu’on le déteste vraiment, alors dans la nuit du 16 au 17 juin 2019 on a bruler des véicules de EDF a Grenoble, la ou il travaille. on a repenser que quand des voitures de ENEDIS avais bruler en 2017 à Grenoble, notre père il avais été tellement en colère qu’il arrètais pas d’en parler. il disais que s’était des arnarquos libère terre qui avais fait sa. pas longtemps après notre mère elle nous avais dit que des anarchistes avais bruler un batiment de ENEDIS pas très loin de Grenoble. moi et ma soeur on navet vu que sa avais fait plaisir à notre mère ces 2 grand feux contre l’électricité. alors on a fais pareille pour faire soufrir notre père et faire plaisir a notre mère. et pour se marer moi et ma soeur on c’est dis qu’on étais des

Energumènes Diablement Furax

et on c’est sauver sous la lune pleinement souriante.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(fr) Publication: “Avis de tempêtes” n. 17

Avis de tempêtes – bulletin anarchiste pour la guerre sociale n°17 (mai 2019) vient de sortir.

Pour lire, imprimer et diffuser ce petit bulletin autour de soi (il est en format A5, et celui-ci fait 16 pages), on pourra retrouver chaque nouveau numéro tous les 15 du mois, ainsi que les précédents, sur le blog : https://avisdetempetes.noblogs.org

« Elle arrive, elle arrive, la révolution ! Tiens, encore un coup de publicitaires qui tentent de nous refourguer leur dernier produit, se dit-on. Mais pas cette fois. Aujourd’hui, ce sont des geeks faussement décontractés et perroquets d’État qui font sonner leurs trompettes : une nouvelle « révolution numérique » serait en marche avec l’arrivée prochaine de la 5G. Si la question est celle d’une dépossession généralisée galopante, d’une déréalisation croissante affectant profondément la sensibilité humaine, du resserrement participatif des filets de l’aliénation et du contrôle ou encore du durcissement des conditions d’exploitation, – bref les conséquences sur nos vies de chaque évolution technologique –, il n’y a rien de novateur dans cette couche supplémentaire qu’on va se prendre dans la tronche ! En faisant attention à ne pas prendre pour argent comptant le discours du pouvoir sur chacun de ses « progrès », et en prenant garde à ne pas prendre la partie (telle innovation) pour le tout (la domination), comme certains opposants aux manipulations génétiques du vivant ou aux nanotechnologies ont parfois été tentés de le faire, on ne peut toutefois pas s’arrêter au constat que la 5G sera le même en pire. Ni rester les bras ballants face à l’accélération du désastre ambiant, au prétexte que tout se vaut et qu’il y a déjà tant à détruire. Car au fond, c’est aussi une question de perspective. »

(it-fr) Tipografia anarchica L’impazienza | Imprimerie anarchiste L’impatience

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Tipografia anarchica L’impazienza

In un’epoca segnata da confusione e stupidità, chiusura di orizzonti di liberazione e sogni di sovversione, ma anche di rabbia non ancora domata dal potere, la scelta di aprire una tipografia anarchica, lungi dall’essere un semplice questione tecnica, può parlare solo di una prospettiva intransigente. Il rifiuto di adattarsi alla scomparsa del pensiero critico e al confinamento dei desideri al solo orizzonte del dominio, fornisce un solido terreno per continuare a propagare e approfondire le idee anarchiche, le rivolte e le lotte che le accompagnano ed ispirano. Quindi, avere una tipografia dedicata a facilitare la pubblicazione di libri e pubblicazioni che parlano di un anarchismo autonomo, che non si stancano di enfatizzare e di illustrare che l’idea e l’azione devono andare di pari passo, equivale a lanciare una sfida: rompere la confusione, suggerire bussole per orientarsi nelle tempeste, incoraggiare coloro il cui sangue è ancora bollente a continuare a pensare, a prendere ispirazione, a saccheggiare l’intero arsenale di idee, esperienze e sogni che hanno dichiarato una guerra fino alla morte contro ogni autorità. E questo, con tutta l’impazienza di cui siamo capaci.

Per coloro che hanno la pazienza di correre dietro le masse, di sostenere i leader, di passare il tempo con pettegolezzi assordanti, queste opere di stampa non serviranno a nulla. Piuttosto che nuotare con la corrente finché non affoghi tutto il tuo essere lì, è una questione di affinare le coscienze e armare gli spiriti. Perché «essere dentro la guerra con il resto del mondo mi turba meno che non essere in pace con la mia coscienza».

L’impazienza. Tipografia anarchica aperta da settembre 2018.

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Aperture e contatti:

Apertura: ogni martedì dall ore 17.00 alle 20.00.
Indirizzo: 45 Boulevard Pardigon, 13004 Marseille, Francia.
E-mail: impatience[at]riseup.net

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Imprimerie anarchiste L’impatience

Dans une époque marquée par la confusion et l’abrutissement, de fermeture d’horizons de libération et de rêves de subversion, mais aussi de rage pas encore domptée par le pouvoir, le choix d’ouvrir une imprimerie anarchiste, loin d’être une simple question technique, ne peut que parler d’une perspective intransigeante. Le refus de s’adapter à la disparition d’esprit critique et au cantonnement des désirs au seul horizon de la domination, fournit un sol ferme pour continuer à propager et à approfondir les idées anarchistes et les révoltes et luttes qu’elles accompagnent et inspirent. Ainsi, se doter d’une imprimerie vouée à faciliter l’édition de livres et de publications qui parlent d’un anarchisme autonome, qui ne se lassent pas de souligner et d’illustrer que l’idée et l’action doivent aller de pair, revient à se lancer un défi: battre en brèche la confusion, suggérer des boussoles pour s’orienter lors des tempêtes, encourager celles et ceux dont le sang bouillonne encore à continuer à réfléchir, à s’inspirer, à piller tout l’arsenal d’idées, d’expériences et de rêves qui ont déclaré une guerre à mort contre toute autorité. Et cela, avec toute l’impatience dont nous sommes capables.

Pour ceux qui ont la patience de courir derrière les masses, de supporter des chefs, de passer le temps avec des bavardages assourdissants, cette imprimerie ne sera d’aucune utilité. Plutôt que de nager avec le courant jusqu’à y noyer tout son être, il s’agit d’aiguiser les consciences et d’armer les esprits.  Car, « être en guerre avec le reste du monde me perturbe moins que de ne pas être en paix avec ma conscience ».

L’impatience. Imprimerie anarchiste ouverte en septembre 2018.

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Permanences & contact:

Permanences: chaque mardi de 17h à 20h.
Adresse: 45 Boulevard Pardigon, 13004 Marseille, France.
E-mail: impatience[at]riseup.net

[Depuis impatience.noblogs.org].

(it-fr) Saluti ardenti da qualche parte

Saluti ardenti da qualche parte

Pubblichiamo una lettera del compagno latitante accusato dell’incendio dell’antenna-radio della polizia a Zurigo, avvenuto l’11 luglio 2016. La lettera è apparsa sul giornale anarchico Feuer der Knästen (Fuoco alle carceri). Il compagno era entrato in clandestinità qualche ora dopo quel sabotaggio incendiario, mentre gli sbirri bussavano già alle porte dei compagni in Svizzera. Al riguardo è stata realizzata una «raccolta di testi a proposito di sabotaggio, repressione e segnali di fumo dalla clandestinità» — Silenzio radio. Attualmente un altro compagno, anch’egli accusato di quell’attacco, si trova in carcere in detenzione preventiva dalla fine di gennaio 2019.

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Maggio 2019

A voi che siete fuori, a te che sei dentro,

La lingua è sempre poco chiara e, in questo caso, non esiste un vocabolario adatto per riuscire ad esprimere quanto mi mancate tutti. Voi che siete fuori, e tu che sei dentro. Quanto le vostre parole di solidarietà e le vostre azioni determinate mi danno coraggio. Fuori come dentro. Quanto il mio acceso odio contro gli schifosi guardiani della legge in uniforme, in borghese o in divisa, sia simile al vostro. Ancora una volta, hanno sequestrato un compagno vicino, questa volta da Zurigo, con la faccia tosta e la protervia di sottrargli la libertà grazie ai loro freddi articoli del codice penale che proteggono il loro potere. Ma tu non sei solo, proprio come me che sono sulla strada poco praticabile della clandestinità. Perché siamo legati dalla forza delle nostre idee e dei nostri desideri.

«Compagni per il suo viaggio cerca il creatore e non cadaveri, e neppure greggi e fedeli. Compagni nella creazione cerca il creatore, che scrivano nuovi valori su tavole nuove»
Così parlò Zarathustra, F. Nietzsche

Voi che siete fuori, tu che sei dentro ed io che sono in mezzo a nessun luogo. Ciascuno di noi è esposto a condizioni diverse, ma la volontà di preservare la nostra dignità ci lega insieme e, a dispetto di tutte le privazioni, continuiamo a tenere gli occhi fissi sull’orizzonte. Non per piombare in una veglia trasognata, né per guardare con aria malinconica attraverso la finestra come autentici «eroi» di un film kitsch di gangster, ma per affinare concretamente le nostre prospettive antiautoritarie e sovversive. Affinché, attraverso il nostro reciproco operare, possiamo avvicinarci al giorno in cui tutti potremo essere liberi, su una terra e sotto un cielo liberi.

In solidarietà per sempre.

Il vostro compagno e co-creatore da qualche parte

[Tratto da finimondo.org].

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Lettre du compagnon en cavale depuis juillet 2016 [affaire de l’incendie d’antenne de police à Zurich]

Ci-dessous une lettre du compagnon depuis la clandestinité qui vient de paraître dans le journal anarchiste « Feuer der Knästen ». Il est inculpé de l’incendie de l’antenne de police municipale à Zurich le 11 juillet 2016. Il a rejoint la clandestinité quelques heures après ce sabotage incendiaire, alors que les flics frappaient déjà aux portes des compagnons en Suisse. On pourra relire la brochure « Silence radio – Recueil de textes à propos de sabotage, de répression et de signaux de fumée depuis la clandestinité, Zurich, 2016 ». Un autre compagnon, inculpé en partie pour cette même attaque, est incarcéré en détention préventive depuis fin janvier 2019.

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Salutations ardentes de quelque part

Mai 2019

A vous qui êtes dehors, à toi qui es à l’intérieur,

La langue est toujours floue et dans ce cas, il n’existe aucun vocabulaire adapté pour parvenir à exprimer à quel point vous me manquer tous. A vous qui êtes dehors, à toi qui es à l’intérieur. A quel point vos mots de solidarité et vos actes déterminés me donnent des ailes. Dehors comme dedans. A quel point ma haine enflammée à l’encontre des sales gardiens de la loi en uniforme, en robe ou en costume, est semblable à la vôtre. Une fois de plus, ils ont kidnappé un compagnon proche, qui cette fois-ci vient de Zurich, en ayant le culot et l’audace de lui retirer sa liberté grâce à leurs articles froids du code pénal qui maintiennent leur pouvoir. Mais tu n’es pas seul, tout comme moi qui suis sur le chemin peu praticable de la clandestinité. Car nous sommes reliés par la force de nos idées et de nos désirs.

« Des compagnons, voilà ce que cherche le créateur et non des cadavres, des troupeaux ou des croyants. Des créateurs comme lui, voilà ce que cherche le créateur, de ceux qui inscrivent des valeurs nouvelles sur des tables nouvelles ».
Ainsi parlait Zarathoustra, F. Nietzsche

A vous qui êtes dehors, à toi qui es dedans et moi qui suis au milieu de nulle part. En effet, nous sommes tous exposés à des conditions différentes mais la volonté de préserver notre dignité nous relie et en dépit de toutes les privations, nous continuons à garder nos yeux rivés sur l’horizon. Non pas pour sombrer dans une rêverie éveillée, ni pour regarder d’un air mélancolique par la fenêtre comme le véritable « héros » d’un film kitsch de gangster, mais pour peaufiner concrètement nos perspectives anti-autoritaires et subversives. Pour que, grâce à notre coopération, nous puissions nous rapprocher du jour où nous pourrons tous nous retrouver en liberté, sur une terre et sous un ciel libres.

En solidarité pour toujours.

Votre compagnon et co-créateur de quelque part.

[Depuis sansattendre.noblogs.org].

(fr-es) Hérésie, numéro 3

https://attaque.noblogs.org/files/2019/04/H%C3%A9r%C3%A9sie_3.pngHérésie, numéro 3

Ceci est le troisième numéro d’Hérésie. Pour simplifier, le sous-titre est « réflexions individualistes », mais la revue n’est pas enfermée dans cette définition, et de temps en temps les différents textes publiés peuvent même se contredire entre eux. La raison d’être d’Hérésie est de contribuer à des débats parmi les anarchistes, de ressortir des oubliettes des vieux textes qui n’ont pas perdu du sens aujourd’hui, et de traduire des textes qui selon moi méritent d’être diffusées dans l’aire francophone.

Tant que mon pessimisme ne me fera pas abdiquer sur l’envie et le besoin de m’adresser à ceux/celles qui partagent des désirs, des angoisses, des rages et des réflexions similaires, Hérésie existera, et sera publiée de façon plus ou moins régulière.

Sommaire du numéro 3 :

• Introduction
• Prélude, Benjamin de Casseres
• Du pessimisme, Neti
• Mon individualisme libertaire, D. Giraud
• Lettre d’une lycéenne à ses parents
• Vagabond, Apio Ludd
• La Louve, L.
• Au-delà du Mouvement, DMP
• Drogue, M.V.
• Ne cesse jamais de chercher, Une Assemblée d’Anarchistes Anonymes

La proposition de contributions, de dialogue, reste toujours ouverte. Et les retours, critiques, remarques sont toujours bienvenus.

Comme pour les numéros précédents, Hérésie n’est pas disponible sur la toile virtuelle, il suffit donc d’envoyer un mail à diomedea(arobase)riseup(point)net pour la recevoir sur papier dans sa boîte aux lettres.

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Hérésie, n. 3

Este es el tercer número de Hérésie. Para simplificar, el subtítulo es «reflexiones individualistas», pero la revista no está incluida en esta definición, y de vez en cuando los diversos textos publicados pueden incluso contradecirse entre sí. La razón de ser de Hérésie es contribuir a los debates entre lxs anarquistas, dejando atrás los textos antiguos que hoy no han perdido sentido y traducir textos que, en mi opinión, merecen ser transmitidos. en la zona francófona.

Mientras mi pesimismo no me haga renunciar al deseo y la necesidad de dirigirme a quienes comparten deseos, ansiedades, rabias y reflexiones similares, Hérésie existirá y se publicará más o menos regular.

Sumario del numéro 3:

• Introduction
• Prélude, Benjamin de Casseres
• Du pessimisme, Neti
• Mon individualisme libertaire, D. Giraud
• Lettre d’une lycéenne à ses parents
• Vagabond, Apio Ludd
• La Louve, L.
• Au-delà du Mouvement, DMP
• Drogue, M.V.
• Ne cesse jamais de chercher, Une Assemblée d’Anarchistes Anonymes

La propuesta de aportes y diálogo sigue abierta. Y los comentarios, críticas, comentarios son siempre bienvenidos.

En cuanto a los problemas anteriores, Hérésie no está disponible en el lienzo virtual, por lo que solo envíe un correo electrónico a diomedea (arroba) riseup (dot) net para recibirlo en papel en su buzón.

[Traducción: anarquia.info].