Category Archives: Reflexiones

(it-fr-es) Tolosa, Francia: Guerra alla guerra! Aspettando il giorno dopo… (15/04/2020)

Tolosa, Francia: Guerra alla guerra! Aspettando il giorno dopo… (15/04/2020)

Nella notte fra il 14 ed il 15 aprile 2020, è stato incendiato l’ingresso della banca Caisse d’Eparge, in rue d’Agde, a Tolosa.

Mentre la gente è rinchiusa in casa (quando ne ha una), mentre è vietato passeggiare in montagna o sul bordo di fiumi e canali, mentre è deplorevole sedersi su una panchina e mentre le tasche si svuotano, le banche, loro, si vedono gratificare di piani di salvataggio del valore di diversi miliardi di euro.

Se c’è una guerra, si tratta di quella che alcuni porci insaziabili fanno contro il resto dell’umanità. Continue reading

(it-en-es) Madrid, Spagna: La forza del fatto – Fuoco ad un veicolo del Banco Santader (09/01/2020)

Madrid, Spagna: La forza del fatto – Fuoco ad un veicolo del Banco Santader (09/01/2020)

Come non agire, in tempi di disarmo teorico e pratico delle forze rivoluzionarie? Come non ricorrere, ancora una volta, alla forza dei fatti, dell’azione diretta, per ricordare che la lotta contro tutto ciò che ci opprime o sarà opera degli stessi oppressi o non sarà?

Nella notte di giovedì 9 gennaio [2020] un veicolo del Banco Santander è stato incendiato a Vallekas. Che la lotta continui a colpire coloro che sono colpevoli della nostra miseria. Perché non dimentichiamo il ruolo complice del Banco Santader nella repressione contro la rivolta in Cile, perché non dimentichiamo i loro sporchi affari nelle carceri, nelle città e nelle armi, perché la loro avidità capitalistica è evidente in ogni sfratto e sgombero, perché le banche sono un pezzo chiave nella ruota dentata del sistema che ci sottomette e ci sfrutta, come gli uomini d’affari, come i ministri, come i sindaci, come i parlamentari, come gli assessori, come i politici, come i giudici, e in breve, come lo Stato. Continue reading

(it-en-es) Cile: Contro l’oblio e il rimorso – ¡Sebastian “Angry” Oversluij presente! (dicembre 2019)

Cile: Contro l’oblio e il rimorso – ¡Sebastian “Angry” Oversluij presente! (dicembre 2019)

Sono già passati sei anni da quando il nostro compagno anarchico è caduto colpito dai proiettili di una guardia di sicurezza durante un tentativo di esproprio ad una banca, l’11 dicembre 2013.

Da quel giorno sono state iniziate ad essere scritte parole di memoria, permettendo alla vita del compagno di continuare nell’azione anarchica, ricordando i vari strumenti che il compagno ha usato come armi contro il potere partecipando a progetti musicali, biblioteche, pianificando e prendendo parte all’azione diretta. Continue reading

(it-en-es) Genova, Italia: Volantino in solidarietà con Alfredo e Nicola (07/12/2019)

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgGenova, Italia: Volantino in solidarietà con Alfredo e Nicola (07/12/2019)

Inviamo un contributo che distribuiremo nell’occasione di un corteo indetto a Genova per il 7 dicembre prossimo nell’ambito di una campagna di boicottaggio promossa da una rete antagonista antimilitarista contro Leonardo/Finmeccanica.

Saremo presenti in quella situazione perchè ci sembra doveroso ricordare l’attacco scagliato da Alfredo e Nicola contro Ansaldo Nucleare e Finmeccanica per il suo imprescindibile contributo alla lotta contro il nucleare e l’industria bellica.

Saremo quindi presenti all’appuntamento indetto dalla rete antimilitarista il giorno 7 dicembre alle ore 15.30 in Piazza Baracca a Sestri Ponente a Genova. Continue reading

(it-en-es) Lecce, Italia: Abbattiamo i muri del potere

Lecce, Italia: Abbattiamo i muri del potere

Abbattiamo i muri del potere

Sembra ormai norma che “Lecce città del turismo” non tolleri più alcun dissenso. Una città ormai del tutto gentrificata sinonimo di una città controllata. I muri eretti in seguito allo sgombero della nuova occupazione anarchica nel centro storico, in un edificio di proprietà comunale, parlano da soli. Al di fuori del consumo, nulla è concesso. E il centro storico di Lecce è ormai totalmente luogo di consumo, tra bar e ristoranti, locali alla moda e negozi di lusso, alberghi e B&B. Per i residenti di un tempo, additati perché abitanti del centro storico, non c’è più posto. Per i refrattari, di qualsiasi tipo, non c’è più posto. I muri si ergono per chi non si adegua o è diverso: che sia un immigrato vissuto occupando alle Giravolte per più di vent’anni, o chi vuole prendersi uno spazio per esprimere le sue idee e i suoi desideri. Quei muri sono l’esatta espressione del potere. Che si chiami Noi con Salvini o si chiami Noi con Salvemini (sindaco di Lecce), di fatto i processi portati avanti sono gli stessi. Con brutalità il primo, con il sorriso il secondo, sicurezza e decoro sono la parte centrale dell’agenda del potere. Agenda che significa sempre più polizia nelle strade, TSO, annientamento della vita sociale, espulsione degli indesiderati, controllo totale, omologazione. Perché tutto è collegato e non è possibile sentirsi estranei. Continue reading

(it-es) Cile: Comunicati dei compagni Marcelo Villaroel Sepulveda e Juan Aliste Vega (24/10/2019)

https://es-contrainfo.espiv.net/files/2019/10/2red.jpgCile: Comunicati dei compagni Marcelo Villaroel Sepulveda e Juan Aliste Vega (24/10/2019)

Pubblichiamo, tratti da roundrobin.info, due comunicati dei compagni prigionieri Marcelo Villaroel Sepulveda e Juan Aliste Vega. Contestualmente alla pubblicazione di questi due testi ne è stato diffuso anche un terzo, scritto dal compagno Joaquín García Chanks (che non includiamo qui perché è stato già pubblicato, a questo link). Tutti e tre sono da tempo prigionieri dello Stato cileno e tutti e tre i loro testi si soffermano sull’ampia e gioiosa rivolta in corso in Cile dal 18 ottobre 2019. Continue reading

(it-fr-es) Cile: Comunicato del compagno Joaquín García Chanks. “Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose” (24/10/2019)

https://es-contrainfo.espiv.net/files/2019/10/metro-quemado-696x464.jpgCile: Comunicato del compagno Joaquín García Chanks. “Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose” (24/10/2019)

Del contesto della Rivolta.

Abbiamo assistito a un fenomeno apparentemente imprevedibile; a partire da una rivendicazione praticamente innocua, migliaia di giovani hanno dato libero sfogo alla loro stanchezza, affrontando la loro vita quotidiana distruggendo simboli e bandiere, paure, menzogne ​​e, perché no, certe modalità. In questo piccolo testo non è possibile di tentare di analizzare, forse invano, il motivo di questa situazione; non credo sia necessario classificare i fatti in termini di superficialità e di slogan rivendicativi o attribuire questa catarsi ad un accumulo di situazioni; a volte è tutto più semplice. Oggi sorrido felicemente all’esplosione dell’ordine delle cose, alla momentanea rottura dello status quo, all’incendio dei simboli della menzogna ​​e della miseria; godo del potenziale di questo scoppio. Non dobbiamo ingannarci, sarebbe ingenuo credere che la Rivolta porti con sé i nostri valori o la nostra politica. Che dopo la festa della catarsi il Contatore delle sofferenze sostenute dall’esistenza raggiungerà lo zero o un inevitabile divenire anarchico; è necessario godere della realizzazione della Rivolta, della volontà essenziale che mina ogni immobilità, delle fiamme di un divenire momentaneamente caotico che solo con una combustione costante può sopravvivere e quindi mantenere la sua indomita bellezza. Oggi sorrido per un regalo che nessuno mi ha dato. Continue reading

(it-en-es) Buenos Aires, Argentina: Riguardo l’attacco contro la polizia posta a difesa del consolato dello Stato cileno (21/10/2019)

https://anarquia.info/wp-content/uploads/2019/10/f800x450-174035_225481_10.jpgBuenos Aires, Argentina: Riguardo l’attacco contro la polizia posta a difesa del consolato dello Stato cileno (21/10/2019)

Nel pomeriggio di lunedì 21 ottobre 2019 centinaia di persone si sono trovate davanti al consolato del Cile a Buenos Aires, in Argentina, a sostegno della rivolta generalizzata in corso da alcuni giorni contro lo Stato cileno. Alla fine della manifestazione, un gruppo di anarchici rivoluzionari ha iniziato a scagliare pietre e bottiglie incendiarie contro la polizia a difesa del consolato. Anche alcuni giornalisti borghesi sono stati attaccati.

La marcia era stata organizzata da gruppi militanti di sinistra per esprimere il loro disaccordo con le misure di sicurezza applicate da Sebastián Piñera (presidente del Cile) e con la repressione statale che negli ultimi giorni ha causato la morte di almeno 10 persone a Santiago e dintorni. A seguito degli avvenimenti accaduti nei pressi del consolato cileno a Buenos Aires almeno nove persone sono state arrestate e tre ferite. Continue reading

(it-es) Germania: Lettera di uno dei “tre della panchina del parco” dal carcere di Holstenglacis

Germania: Lettera di uno dei “tre della panchina del parco” dal carcere di Holstenglacis

Ciao a tuttx!

È passato poco più di un mese da quando i tre della panchina del parco sono stati arrestati, ed è la seconda volta che due di noi vengono imprigionati. In questa lettera, vorrei descrivere un po’ la mia situazione personale qui in prigione. Non posso dire nulla sulle accuse o sullo stato di avanzamento del processo giudiziario, perché non possiamo comunicare tra di noi. Non posso che concordare con il consiglio di non cedere a speculazioni, pettegolezzi e panico. Continue reading

(fr-es) France: Des nouvelles de Vincenzo

France: Des nouvelles de Vincenzo

Suite à l’arrestation de l’anarchiste Vincenzo Vecchi, qui a eu lieu le 8 août grâce à la collaboration des polices italienne et française, le matin du 14 août, à 11h à la Cour d’Appel de Rennes, il y a eu la première audience pour statuer de son extradition vers l’Italie. Selon les rares informations disponibles, ce matin les juges n’ont rien décidé en ce qui concerne l’extradition, parce qu’ils manqueraient « plusieurs éléments » nécessaires. Une autre audience a été fixée, pour le 23 août. Jusqu’à là, Vincenzo devrait rester à la prison de Rennes. Continue reading

(it-es) Contributo per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna di Alfredo Cospito

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpg“Contributo per l’assemblea del 9 giugno 2019 a Bologna” di Alfredo Cospito

Ritengo importante che i compagne-i anarchiche-i con visioni e pratiche diverse si incontrino su questi temi. Per quanto limitato questo è il mio contributo, solo qualche spunto di riflessione critica.

Prima di affrontare dall’interno della “bestia” l’argomento per il quale vi siete riuniti e dire la mia sulle cose “positive” e negative di un AS2 e su come contrastare (secondo me) la repressione che ci sta colpendo bisognerebbe chiarire alcuni punti, farsi almeno due domande… La repressione sta realmente aumentando nei confronti degli anarchici-e? …perché? Qual è la pratica che ha costretto il “potere” a diventare più aggressivo nei nostri confronti? Continue reading

(es) Italia: Escrito del compañero Luca Dolce “Stecco” desde la prisión de Tolmezzo

Querides compañeres,
Ha llegado el momento para mí de hablar sobre lo que pasó en febrero.

Menos de dos meses han pasado desde nuestro arresto con la operación “Renata”, y puedo decir que estoy calmado y fuerte, tan seguro como siempre de que la lucha continúa a pesar de los golpes inflingidos por el Estado.

Mi arresto en Turín, en el vecindario de Corso Giulio, tuvo lugar a alrededor de las 17:00 de forma bastante pacífica. Mientras me alejaba del compañero con el que había estado, percibí al típico policía de paisano frente a mí en la parada del tranvía; unos pocos segundos más tarde me encontré rodeado. Puedo decir que todo esto pasó con una gran tranquilidad, y diría que con una “amabilidad” molesta, a diferencia del modo en el que fueron tratades mis compañeres en Trentino.

Antes de ser trasladado a Trento creía que mi arresto se debía a procesos pendientes cuya conclusión había estado esperando durante un tiempo. Percibí algo extraño: demasiadas personas con medallas en ese pasillo de la comisaría de policía de Turín. Solo en la primera visita del abogado descubrí que las medidas alternativas a la prisión se confirmaron el mismo día de mi arresto. ¿Mera coincidencia? De todas maneras, a alrededor de las 20:00 me dieron una orden para registrarme a mí y a la casa en la que vivo. Obviamente noté “nuestro” fatal 270bis, 280bis y una serie de otras infracciones. En aquel momento las fechas y lugares en la lista eran incomprensibles, pero mi reacción fue que mientras estaba leyendo no me sorprendía lo que estaba pasando; ninguna agitación o palpitaciones, sino la simple certeza de mis ideas y convicciones, la certeza de haber luchado siempre por ideales de justicia, libertad e igualdad entre todas las personas.

Así que, en esta extraña tranquilidad, afronté el viaje a 70 kms/hora hasta Trento junto con cuatro agentes del ROS. Tan pronto como llegamos al cuartel de los Carabinieri en Trento, a alrededor de las 2:00 de la mañana, tomé conciencia de la inmensidad de la operación. Los cuarteles eran una colmena de hombres y mujeres con uniforme o sin él, grandes carpetas y papeles y papeles de mierda.

Es la tercera vez en 8 años que el Estado me ha acusado de “terrorismo” junto con muches de mis compañeres, y conozco el procedimiento un poco, incluso si esta vez yo soy uno de les que terminan en la cárcel. Cuando nos sacaron del cuartel, todo había sido bien montado: sirenas y flashes preparados para las fotos para les miserables periodistas estacionades a lo largo de la carretera. Entendí que la caza del anarquista había sido estudiada hasta los detalles más desagradables para impresionar a los de arriba, cuyos discursos contra la libertad – hoy tristemente respaldados por muches de les explotades – están siendo fortalecidos y promovidos a la luz de los focos.

Otra convicción que me mantuvo y me mantiene tranquilo es que sea lo que sea lo que me haya pasado y lo que me pase, mis compañeres no solo están ahí para mí, sino que también tienen la fuerza para reaccionar a este último ataque. Respirar la atmósfera en Turín me dio fuerza, incluso si solo fue durante un corto plazo de tiempo. La misma fuerza que se ha difundido en muchos otros lugares por compañeres y personas en solidaridad. La sensación de una atmósfera decidida y tenaz solo puede ser buena para todes, a pesar de las dificultades de los tiempos recientes. La cascada de telegramas y cartas que recibimos confirmaron mis sensaciones.

Durante muchos años, pensé en lo que dijo mi compañero Roberto: “Yo siempre lo supe, luchar por la libertad también significa arriesgarse a perderla”. Simple, claro y sobre todo ciertas palabras. Ahora que estoy en prisión, veo y escucho cosas que habían escapado a mi atención (mis primeras dos experiencias cortas en prisión fueron solo un anticipo de lo que estoy experimentando ahora). Ahora puedo ver mucho de lo que había estado pensando durante estos años de lucha realmente sucede. Estar aquí en Tolmezzo significa ver cómo el Estado y su aparato represivo están constantemente trabajando y actualizando las formas de aislar a aquelles que persisten en la lucha contra él. Y las condiciones infligidas a nuestras compañeras en L’Aquila, en ese híbrido entre la AS2 y el 41 bis, son incluso más duras.

Quieren liberar a esta prisión [L’Aquila] de su notoriedad por ser un lugar de torturadores y matones, que se ganó en los tiempos del ex-gobernador Silvia Dalla Barca, incluso si esos brutos todavía siguen aquí. Solo les prisioneres están ahora en su mayor parte en Alta Seguridad y son del sur de Italia, ya no son extranjeres aislades a quienes se les infligió algo sin que nadie lo supiera. Ahora la táctica es diferente. La prisión está toda dividida en varias categorías: la mafia aquí, la mafia allí, 41 bis, preses sociales, islamistas, anarquistas, etc. Una táctica que parece funcionar, si piensas que entre los pocos “prisioneros sociales” hay algunos que han llegado a los golpes por insultos racistas y varios prejuicios, para gran ventaja de la Dirección. Creo que entender la evolución de las prisiones, su historia, los cambios en la ley, la forma en la que se están llevando a cabo las investigaciones, no solo contra nosotres, les anarquistas, es muy útil para entender qué decir y hacer hoy dentro y fuera.

Hoy es 25 de abril [el día oficial de la liberación de Italia del nazi-fascismo fue el 25 de abril de 1945]. Algunes prisioneres me han preguntado si estaba celebrándolo y fue interesante que en unos pocos minutos todes estábamos de acuerdo en que no hubo tal liberación. La historia del movimiento partisano es muy compleja. Puedo mostrar respeto por esa lucha, pero también escojo bandos. Si pienso en esa lucha, pienso en compañeros como Pedrini, Tommasini, Mariga, Mariani y muches otres, que habían luchado contra el fascismo y el Estado mucho antes del 8 de septiembre [8 de septiembre de 1943: Italia firmó un armisticio incondicional con los aliados a continuación de la caída de Benito Mussolini en julio] y mucho después del 25 de abril. Lo más importante es que no lucharon por razones políticas y de poder, no traicionaron los objetivos que muches jóvenes, hombres y mujeres se habían propuesto con su sacrificio. También es gracias a eses compañeres, a sus experiencias, a sus historias, que ahora tengo el conocimiento para enfrentar la prisión con fuerza y dignidad. Para mí existe un hilo clandestino que me une a eses compañeres, no porque tenga el mismo valor, nunca sufrí en mis carnes muchas de las cosas que elles experimentaron, sino porque estoy tratando humildemente de llevar a cabo la misma lucha e ideas Me parece hipócrita que todos los años, en periódicos como Corriere della Sera, se recuerde a un gran fotógrafo como Robert Doisneau, ya que falsificó documentos para el movimiento de resistencia francés durante la guerra, y al mismo tiempo les que escapan de los campos de concentración de hoy en día financiados por Occidente sean condenades y criminalizades, encerrades en estos campos porque no tienen documentos y solo mediante la fuga y los documentos falsos pueden tratar de escapar de las autoridades y permanecer libres. Este día [25 de abril] refleja la hipocresía de la sociedad en que vivimos, donde todo puede ser lo contrario de todo lo demás.

Estos son tiempos tristes. Noticias de masacres indiscriminadas siguen una tras otra en una secuencia agonizante. Los eventos en Libia, Sri Lanka, Nueva Zelanda, Venezuela y todos aquellos que se mantienen ocultos están en el mismo lado de la moneda de otras masacres perpetradas por varios ejércitos en todo el mundo. Todos esos eventos hablan de muertes indiscriminadas, sumarias, bárbaras, inflingidas no con un objetivo de emancipación sino para embrutecer la vida por subyugación y poder.

En este contexto de guerras y cambios sociales de varios tipos, una vez más, el movimiento anarquista en su historia está siendo acusado de “terrorismo”. Esta acusación es una ofensa grave y está dirigida a denigrar nuestras ideas y métodos. El Estado, que utiliza los métodos más sucios y atroces, por miedo o por necesidad, se propone atacar a les más explotades que luchan por la lucha. Les anarquistas se han defendido de estos ataques de muchas maneras reafirmando la exactitud de sus ideas y prácticas a lo largo del tiempo.

Ahora yo también quiero tener algo que decir. El aislamiento y esta celda no me pueden callar. Nunca perderé la voluntad de buscar claridad donde reina la peor confusión. Para hacerlo, mencionaré los hechos y las palabras de algunes anarquistas.

Durante muchos años en Rusia, anarquistas y no solo elles, han sido asesinades, torturades, su propaganda silenciada, sus familiares arrestades. En el año 2001, la joven anarcosindicalista Nikita Kalin fue asesinada por un disparo en la cabeza debido a su actividad en la fábrica donde trabajaba. Muches otres han sido golpeades por la feroz represión llevada a cabo por el Estado y sus siervos fascistas, quienes no han dejado de aumentar en número en los últimos años. El 31 de octubre de 2018, a las 8:52 en Arkhangelsk, un joven anarquista, Mikhail Zhlobitsky, murió destrozado por su propia bomba en la sede de la Dirección Regional del FSB (servicios secretos rusos). Tres agentes resultaron heridos y el edificio fue dañado. Este dramático evento nos hace comprender que, por un lado, perdimos a un compañero valiente y, por el otro, la culpa de lo que sucedió es del Estado. Si las ideas y la libertad se dejan de lado, reaccionarán con les hombres y mujeres más valientes y decidides. Son las condiciones sociales las que causan tales eventos. Y este hecho no es “terrorismo”. Ahora podemos llorar al compañero perdido, pero aún más entender que la lucha debe continuar hasta que hechos como estos ya no sean necesarios.

El 20 de septiembre de 1953, apareció un artículo de Mario Barbani en el periódico anarquista Umanità nova, donde el compañero discutió un libro de Giuseppe Mariani sobre el episodio de Diana en 1921 [el 23 de marzo de 1921 un grupo de anarquistas milaneses colocaron una bomba fuera del teatro Diana de la ciudad con la intención de golpear al jefe de la policía, Gasti, quien se creía que estaba en un apartamento encima del teatro. La explosión causó 21 personas muertas y muchas más heridas, pero el objetivo no sufrió daños]: “¿Y no es el tirano un león voraz – anhelando siempre la conquista – cuando en su despótica brutalidad no escatima ningún medio contra aquelles que intentan liberarse de la tiranía por temor a que otres tomen conciencia también de la realidad que les está aplastando? El tirano es por lo tanto la expresión genuína de la violencia, y aquellos que le combaten están luchando contra la violencia.”

Nosotres, les anarquistas, tenemos que establecer una medida que siempre nos distinga de aquelles que usan la violencia para sus propósitos malvados. Malatesta lo llamó “gimnasia moral”, gracias a la cual el significado de la violencia revolucionaria es diferente del significado de la violencia usada por el Estado a través de sus instrumentos y sirvientes. Una de nuestras tareas es traer claridad a esta sociedad basada en la violencia, a la lucha para que esa brutalidad sea por fin sustituida por la fraternidad y la solidaridad para toda la humanidad. Quizás hoy permanecer humano sea la batalla más difícil; alejarse del odio que nos rodea es incluso más difícil. Si tenemos éxito, nuestras metas podrán emerger con fuerza y lucidez.

Con sus acusaciones quieren arrojarnos en un cesto cuyos contenidos están más que podridos; en vez de eso, debemos mantenernos incorruptibles frente al rostro de la barbarie.

Barbani continuaba: “Por lo tanto, ya no es una cuestión de violencia o no violencia; de amar u odiar; de la comprensión o compasión; sino que se trata de luchar arduamente con toda nuestra energía de seres conscientes para extirpar la tiranía y eliminar el yugo de la esclavitud material y espiritual; y para esto incitamos a cada une a entenderse a sí misme para poder comprender a les demás al mismo tiempo. Si mañana un nuevo amanecer nos encuentra presentes en la realidad de una revuelta de les oprimides y les marginades, no despreciaremos estar presentes en el alboroto de las barricadas e incluso entonces estaremos segures de que no estamos cometiendo violencia, sino que estamos combatiendo la violencia!”

El libro Memorie di un anarchico [Memorias de un anarquista] de Giuseppe Mariani me ha hecho pensar profundamente muchas veces, ayudándome a obtener claridad sobre las prácticas y los métodos. Termino este discurso con las palabras de Gigi Damiani, de la introducción al libro de Mariani: “… Pero la historia nos enseña que hay momentos en que la violencia se convierte en una necesidad social. Solo es necesario, en la medida de lo posible, que no golpee a ciegas ni haga que les humildes paguen por la culpa de les grandes”.

Creo que en el momento presente, tristemente también gracias a los golpes del Estado contra nuestro movimiento, tenemos la oportunidad de hablar de nuestras ideas, prácticas y sueños nuevamente con más fuerza. Los espacios, aunque pequeños, se están abriendo y tenemos que criticar los movimientos reformistas y los de mala fe. En los últimos meses, muchas personas han estado cuestionando varios temas relacionados con la dirección que está tomando la sociedad, especialmente con manifestaciones de opinión que desafortunadamente tienen un carácter defensivo y reformista que no podemos compartir. Depende de nosotres, de quienes estamos de acuerdo, crear grietas y estimular la realidad para que este tenue resurgimiento de la conciencia llegue a las raíces de los problemas sociales y no se deje engañar por palabras como democracia-derechos-progreso-civilización. Deja que la claridad y nuestras prácticas se vuelvan fundamentales para lograr el equilibrio necesario para que el Estado y los patrones se retiren de sus propósitos. Aquí también se necesita gimnasia saludable.

Y si los fiscales sospechosos, como Raimondi y los jefes de policía de Turín y Trento, se sorprenden de la solidaridad que nos expresan les anarquistas, invitando a la llamada sociedad civil a mantenerse alejada de nosotres, significa que el camino es correcto y solo pueden hacerme feliz. Nuestra lucha, la propaganda, las prácticas asustan a quienes deberían asustarse de alguna manera, aunque sea en una pequeña parte.

Agradezco de todo corazón a todes les compañeres que en los últimos meses han estado asumiendo muchas cargas para continuar la lucha y la solidaridad con todes nosotres en la cárcel. Agradezco a todes aquelles que continúan el debate y el crecimiento de nuestras ideas en reuniones, revistas, análisis.

Mi sincera cercanía se dirige a les compañeres investigades y encarcelades tras los juicios de ‘Scripta Manent’, ‘Panico’, ‘Scintilla’ y a todes les compañeres encarcelades en cárceles en todas partes.

Mi preocupación más profunda es con la compañera anarquista Anahi Salcedo, encerrada en Argentina en condiciones físicas precarias y sin la atención médica adecuada.

Saludos fraternos a les compañeres en fuga que caminan por las calles del mundo.

Una vez más:
Por la revolución social, por la anarquía.

Prisión de Tolmezzo, 25 de abril de 2019.
Luca Dolce conocido como Stecco

[Tomado de vozcomoarma.noblogs.org].

(it-es) Cile: Manifesto in memoria del compagno Mauricio Morales, a dieci anni dalla sua morte in azione

Manifesto in memoria del compagno Mauricio Morales, a dieci anni dalla sua morte in azione:

Mauricio Morales presente

La mattina del 22 maggio 2009 moriva in azione il compagno Mauricio Morales, in seguito alla detonazione anticipata del congegno esplosivo con il quale intendeva attaccare la Scuola della Gendarmeria, una fabbrica di miserabili carcerieri.

Ricordiamo la vita del Punki Mauri, la vita che ha scelto di vivere, le sue idee ed azioni, le decisioni che lo hanno portato a percorrere il sentiero anarchico, con cuore e convinzione. Dalla strada cerchiamo di mantenere viva l’anarchia, in ogni gesto di memoria attiva e conflittuale, senza vittimismo o docilità, rendendo l’atto e la parola un elemento pericoloso per l’ordine sociale dei potenti.

Niente è finito
Tutto continua

Por la expansion del caos…
Prokura ke viva la anarkía

____________________________________________

Propaganda en memoria del compañero Mauricio Morales, a 10 años de su muerte en acción (Chile):

Mauricio Morales presente

La madrugada del 22 de mayo de 2009 muere en axión el compañero Mauricio Morales, tras la detonación anticipada del artefacto explosivo con el que pretendía atacar la Escuela de Gendarmería, fábrica de miserables carceleros.

Recordamos la vida del Punki Mauri, la vida que eligió vivir, sus ideas y acciones, las decisiones que lo llevaron a transitar el camino anárquico, con corazón y convicción. Desde la kalle procuramos que siga viva la anarquía, en cada gesto de memoria activa y confrontacional, sin victimismo ni docilidad, haciendo en el acto y la palabra un elemento peligroso para el orden social de los poderosos.

NADA HA ACABADO
TODO CONTINÚA

Por la expansión del caos…
Prokura ke viva la anarkía

[Tomado de 325.nostate.net].

(it-es) Santiago de Chile, Chile: Fiera della memoria anti-carceraria, in ricordo del compagno Mauricio Morales

Fiera della memoria anti-carceraria, in ricordo del compagno Mauricio Morales

Compagni/e, vi invitiamo a partecipare alla Fiera della memoria anti-carceraria in memoria di Mauricio Morales e degli 81 prigionieri assassinati dallo Stato, domenica prossima, 5 maggio, dalle ore 16:00, davanti alla prigione di San Miguel [a Santiago de Chile].

Ricordando un compagno anarchico che ha combattuto contro tutte le gabbie e la società carceraria fino all’ultimo giorno della sua vita, proprio di fronte alla prigione dove lo Stato e la Gendarmeria hanno ucciso 81 prigionieri l’8 dicembre 2010 ha un significato e un valore speciale.

Rivendichiamo una memoria storica di combattimento piena di esperienze che sfidano il dominio, in ogni possibile scenario e in qualsiasi momento; il disegno utilizzato nel poster era la copertina del bollettino numero 4 (1998) della pubblicazione “Libelo” fatta dal collettivo KaminaLibre della prigione di Alta Sicurezza.

L’appello è di incontrarsi di fronte alla prigione, uno spazio di memoria che le famiglie dei prigionieri assassinati stanno vincendo mese dopo mese, con determinazione, alimentando una fiamma che non si spegne.

Ti invitiamo a portare le tue fiere di propaganda con materiale anti-autoritario o autoproduzioni, per continuare a diffondere la peste nera. Durante il giorno ci saranno cibo vegano, informazioni sui/sulle compagni/e prigionieri/e e alcuni compagni condivideranno della musica.

La nostra memoria è nera,
il nostro cuore anche.

Biblioteca Antiautoritaria “Sacco e Vanzetti”

________________________________________________________

https://325.nostate.net/wp-content/uploads/2019/04/5demayo.jpgFeria por la memoria anticarcelaria, en recuerdo del compañero Mauricio Morales

Compañerxs, lxs invitamos a hacerse parte de la Feria por la Memoria Anticarcelaria en recuerdo de Mauricio Morales y los 81 presos asesinados por el Estado, el próximo domingo 5 de mayo, desde las 16 hrs, frente a la cárcel de San Miguel [Santiago de Chile].

Recordar a un compañero anárquico que luchó contra todas las jaulas y la sociedad carcelaria hasta el último día de su vida, justo frente a la prisión donde el Estado y Gendarmería asesinaron a 81 presos el 8 de diciembre de 2010 tiene un especial significado y valor.

Reivindicamos una memoria histórica de combate repleta de experiencias que desafían al dominio, en todo escenario posible y en cualquier época, el dibujo utilizado en el afiche fue la portada del boletín número 4 (1998) de la publicación LIBELO que era realizada por el colectivo KaminaLibre desde la Cárcel de Alta Seguridad.

El llamado es a reunirnos frente a la cárcel, espacio de memoria que las familias de los presos asesinados han ido ganando mes a mes, con constancias alimentando una llama que no se apaga.

Lxs invitamos a llevar sus ferias de propaganda con material antiautoritario u oficios, a seguir propagando la peste negra. Durante la jornada habrá comida vegana, info de compañerxs presxs, butoh y algunxs compañerxs compartirán música.

NUESTRA MEMORIA ES NEGRA,
NUESTRO CORAZÓN TAMBIÉN.

Biblioteca Antiautoritaria Sacco y Vanzetti

[Text from 325.nostate.net].

(fr-es) Hérésie, numéro 3

https://attaque.noblogs.org/files/2019/04/H%C3%A9r%C3%A9sie_3.pngHérésie, numéro 3

Ceci est le troisième numéro d’Hérésie. Pour simplifier, le sous-titre est « réflexions individualistes », mais la revue n’est pas enfermée dans cette définition, et de temps en temps les différents textes publiés peuvent même se contredire entre eux. La raison d’être d’Hérésie est de contribuer à des débats parmi les anarchistes, de ressortir des oubliettes des vieux textes qui n’ont pas perdu du sens aujourd’hui, et de traduire des textes qui selon moi méritent d’être diffusées dans l’aire francophone.

Tant que mon pessimisme ne me fera pas abdiquer sur l’envie et le besoin de m’adresser à ceux/celles qui partagent des désirs, des angoisses, des rages et des réflexions similaires, Hérésie existera, et sera publiée de façon plus ou moins régulière.

Sommaire du numéro 3 :

• Introduction
• Prélude, Benjamin de Casseres
• Du pessimisme, Neti
• Mon individualisme libertaire, D. Giraud
• Lettre d’une lycéenne à ses parents
• Vagabond, Apio Ludd
• La Louve, L.
• Au-delà du Mouvement, DMP
• Drogue, M.V.
• Ne cesse jamais de chercher, Une Assemblée d’Anarchistes Anonymes

La proposition de contributions, de dialogue, reste toujours ouverte. Et les retours, critiques, remarques sont toujours bienvenus.

Comme pour les numéros précédents, Hérésie n’est pas disponible sur la toile virtuelle, il suffit donc d’envoyer un mail à diomedea(arobase)riseup(point)net pour la recevoir sur papier dans sa boîte aux lettres.

_________________________________________________

Hérésie, n. 3

Este es el tercer número de Hérésie. Para simplificar, el subtítulo es «reflexiones individualistas», pero la revista no está incluida en esta definición, y de vez en cuando los diversos textos publicados pueden incluso contradecirse entre sí. La razón de ser de Hérésie es contribuir a los debates entre lxs anarquistas, dejando atrás los textos antiguos que hoy no han perdido sentido y traducir textos que, en mi opinión, merecen ser transmitidos. en la zona francófona.

Mientras mi pesimismo no me haga renunciar al deseo y la necesidad de dirigirme a quienes comparten deseos, ansiedades, rabias y reflexiones similares, Hérésie existirá y se publicará más o menos regular.

Sumario del numéro 3:

• Introduction
• Prélude, Benjamin de Casseres
• Du pessimisme, Neti
• Mon individualisme libertaire, D. Giraud
• Lettre d’une lycéenne à ses parents
• Vagabond, Apio Ludd
• La Louve, L.
• Au-delà du Mouvement, DMP
• Drogue, M.V.
• Ne cesse jamais de chercher, Une Assemblée d’Anarchistes Anonymes

La propuesta de aportes y diálogo sigue abierta. Y los comentarios, críticas, comentarios son siempre bienvenidos.

En cuanto a los problemas anteriores, Hérésie no está disponible en el lienzo virtual, por lo que solo envíe un correo electrónico a diomedea (arroba) riseup (dot) net para recibirlo en papel en su buzón.

[Traducción: anarquia.info].

(it-fr-es) Miserabili!

Miserabili!

Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette tv sulla tv nazionale…

Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili (o giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori).

Un povero demente in cerca di visibilità che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo, è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Già me lo vedo tra qualche giorno seduto sulle poltrone di casa Vespa a “Porta a Porta”, in compagnia di qualche criminologa fallita a raccontare cosa sia l’anarchismo e come si divide in gruppi, gruppetti, buoni e cattivi e le sue gesta eroiche contro la F.A.I.-F.R.I.

Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga.

Sono cosciente che queste poche righe andranno ad aggiungersi ad un’altra quantità di merda che vomiterai sui prossimi atti giudiziari in corte d’appello, ma non è mio problema…

Non pensare mai che mi togli il sonno con le tue minacce perché già c’hanno provato i tuoi colleghi inquisitori in passato, e se oggi tu parli di me vuol dire che resto sempre in piedi e non arretro di mezzo millimetro. Inoltre continuerò a fare quello che so fare di meglio: prendere il tuo bel piano di merda e ribaltartelo contro.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager!
Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuti e istanti, e non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi.

Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo.
Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri.

Per sempre nemico vostro!
Per l’insurrezione, per l’Anarchia.

25/04/19
Gioacchino Somma

[Tratto da anarhija.info].

__________________________________________________________

Minables!

Tout était prêt depuis le matin : journalistes et directe télé sur les chaînes nationales…

Le minable Proc’ de Turin, Roberto Sparagna, ne manquait de rien, afin de mettre la pression sur une bande de minables comme lui (le jury populaire, guidé par la juge Alessandra Salvadori).

Un pauvre dément à la recherche de notoriété qui, après son déménagement du parquet anti-mafia à celui antiterrorisme, a réussi à arriver là où, pendant des dizaines d’années, d’autres minables collègues à lui ne sont pas parvenus : association subversive avec finalité de terrorisme.

Je le vois déjà, dans quelques jours, chez Vespa sur « Porta a Porta » [émission télé d’« information », très connue, menée par le journaflic Bruno Vespa], avec une quelconque criminologue ratée, en train de raconter qu’est ce qu’est l’anarchisme, comme il se divise en groupes, bandes, gentils et méchants, ainsi que ses propres actes d’héroïsme contre la FAI/FRI.

Je voudrais rappeler au minable Procurateur adjoint que, malgré les dures peines que t’as obtenu contre nos compagnons, frères et sœurs Alfredo, Nicola, Anna, Marco et Alessandro, tu n’a gagné qu’une petite bataille… la guerre contre l’État et ses minables serviteurs, comme toi, sera longue.

Je sais que ces quelques lignes iront s’ajouter au tas de merde que tu vomira dans les prochains dossiers judiciaires en Appel, mais ce n’est pas mon problème…

Ne pense pas que tu me fais peur avec tes menaces, tes collègues inquisiteurs y ont déjà essayé par le passé et si aujourd’hui encore tu parle de moi, cela signifie que je suis encore débout et que je ne recule pas, ne serait que d’une demi-millimètre. En plus, je continuerai à faire ce que je sais faire de mieux : prendre ton joli tas de merde et te le renvoyer.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco et Alessandro, toi et tes semblables vous ne les verrez pas enterrés dans vos bagnes !
Ils sont avec nous chaque jour, à chaque heure, à chaque minute, à chaque instant et nous ne manquerons pas de leur faire sentir notre chaleur, notre solidarité et notre complicité, jusqu’à quand on les reverra à nouveaux parmi nous.

Cela vaut pour eux et pour les très nombreux compagnons anarchistes prisonnier dans toutes les prisons du monde.
Cela vaut jusqu’à quand, de vos institutions et de vos prisons, ne resteront que des cendres.

Toujours votre ennemi !
Pour l’insurrection, pour l’Anarchie !

25/04/2019
Gioacchino Somma

[Depuis attaque.noblogs.org].

__________________________________________________________

Miserables!

Todo estaba listo por la mañana: periodistas y señal en vivo en la televisión nacional…

El miserable magistrado de Turín, Roberto Sparagna, no perdió nada para presionar a una banda de hombres miserables (o jurado popular encabezado por la jueza Alessandra Salvadori).

Un pobre demente en busca de visibilidad que, después de pasar de la oficina del fiscal antimafia a la de terrorismo, logró llegar a donde fallaron durante décadas otrxs miserables colegas: una asociación subversiva con objetivos terroristas.

Ya lo veo en unos pocos días sentado en los sillones de la casa Vespa en «Porta a Porta», en compañía de algunxs criminólogxs explicando qué es el anarquismo y cómo se divide en grupos, grupos pequeños y bueno sobre sus hazañas heroicas contra la FAI-FRI.

Me gustaría recordarle al miserable fiscal adjunto que a pesar de las altas sanciones que han recibido nuestrxs compañerxs, hermanos y hermanas Alfredo, Nicola, Anna, Marco y Alessandro, ha ganado una pequeña batalla… la guerra contra el Estado y los miserables como tu será algo largo.

Soy consciente de que estas pocas líneas se agregarán a otra cantidad de mierda que vomitará en los próximos actos judiciales en el tribunal de apelación, pero no es mi problema…

Nunca pienses que nos quitas el sueño con tus amenazas porque tus compañerxs inquisidores en el pasado ya lo han intentado, y si hoy hablas de mí, significa que siempre estoy en pie y no medio milímetro detrás. También continuaré haciendo lo que mejor hago: toma tu hermoso plan de mierda y ponlo en tu contra.

¡Alfredo, Nicola, Anna, Marco y Alessandro nunca lxs verán enterradxs en tus prisiones!

Están con nosotrxs cada día, hora, minuto e instante, y nunca dejaremos de hacerles sentir nuestro calor, nuestra solidaridad y complicidad hasta que lxs tengamos nuevamente entre nosotrxs.

Esto será por ellxs y por muchxs otrxs compañerxs anarquistas en cada campo de concentración del mundo.

Esto será hasta que sus instituciones y sus prisiones queden en cenizas.

¡Por siempre vuestro enemigo!
Por la insurrección, por la anarquía!.

04.25.19
Gioacchino Somma

[Traducción: anarquia.info].

(es) Libres y Peligrosxs. Un texto de Elisa y Gabriel

Libres y Peligrosxs

Ardire, Scripta Manent, Operación Buyo… Os suenan? Son solo algunas de las “operaciones” jurídico-policiales que nuestro “clan” ha experimentado en carne propia por el hecho de ser y estar anarquistas hasta las últimas consecuencias.
Somos un clan-nómada que va de país en país en busca de cómplices que practiquen el anarquismo sin buscar la aprobación y el consenso, que accionen sin preocuparles el discurso “políticamente correcto” (tan de boga en nuestros tiempos) que hoy infesta nuestras tiendas. Tampoco nos interesa la “estética” si no la “ética”, lo práctico, lo real…
Procuramos un anarquismo que nos manche las manos, que nos mantenga despiertx y siempre en guardia (lo opuesto a toda auto-complacencia); ése anarquismo que desagrada e inquieta a los siervos del Estado que no cejan en su empeño de encarcelarnos.
No es fácil ir de un lugar a otro. Aún es más arduo con nuestra hija a cuestas, esa pequeña hermosura que hemos llamado Iraultza y, una compañera canina que jamás renunciaremos a llevar con nosotrxs, porque es parte integral  de nuestro clan.
Al parecer, el Estado español tampoco ha renunciado a quererme encarcelar por un “resto de condena” que solo existe en sus podridas mentes y en sus papeles de mierda.
Estando así las cosas, hemos decidido vivir en la sombra, aportando nuestro granito de arena invisible en todos aquellos proyectos que nos resultan de interés y con los que nos sentimos cómplices.
Expresamos toda nuestra solidaridad subversiva para lxs compañerxs DIGNXS juzgadxs en Italia y en el mundo. No tenemos declaraciones que ofrecer en aulas de “togadxs” porque nos cagamos en sus teatros y sainetes, en sus acusaciones y absoluciones.
El mejor modo de propagar la Anarquía es viviéndola intensamente y, no representándola. No se nos da la farsa ni la comedia.
No habrá más “comunicados” de nuestro clan: Estamos libres y somos peligrosxs.

¡Por la Anarquía!

El clan nómada-anárquico.
Elisa-Gabriel-Iraultza y la cuadrúpeda.