(it) Spagna: Aggiornamenti sul trasferimento di Gabriel Pombo Da Silva e scritti di aprile-maggio 2020 (giugno 2020)

Spagna: Aggiornamenti sul trasferimento di Gabriel Pombo Da Silva e scritti di aprile-maggio 2020 (giugno 2020)

Gabriel Pombo Da Silva è stato trasferito nel carcere di Mansilla de las Mulas

La compagna Elisa ci ha inviato delle informazioni sul compagno anarchico Gabriel Pombo da Silva, che è già stato trasferito e si trova nel carcere di Mansilla de las Mulas, a León. Anche se non ha ancora potuto parlare direttamente con Gabriel, sa che sta bene e che quello di León è un carcere di «adeguamento» [si tratta dei «Módulo de respeto», sezioni dove i detenuti possono assumere determinate responsabilità all’interno del carcere ottenendo, in cambio, dei «vantaggi», come le porte delle celle aperte durante il giorno], quindi vorranno tenerlo lì per un po’ di tempo.

E’ possibile scrivergli e tenersi in contatto con lui tramite il seguente indirizzo:

Gabriel Pombo da Silva
C. P. Mansilla de las Mulas
Paraje Villahierro
24210 Mansilla de las Mulas (León) — España

Non possiamo dimenticare i nostri compagni in carcere!
La lotta continua!
Libertà per gli anarchici imprigionati!
Libertà per il compagno Gabriel Pombo Da Silva!


Aggiornamento in vista dell’imminente trasferimento di Gabriel Pombo Da Silva

In vista dell’imminente trasferimento del nostro compagno anarchico, Gabriel Pombo da Silva, vi avvertiamo che se le lettere gli verranno inviate nella prigione di Badajoz, probabilmente verranno rimandate al mittente o perse.

Gabriel è già stato informato del trasferimento, ma non sappiamo ancora quando partirà, né quanti giorni durerà il trasferimento, per cui vi chiediamo di aspettare fino a quando non esca una dichiarazione che confermi la sua nuova destinazione.

Se le istituzioni penitenziarie e le autorità del carcere non modificano il «copione», la prigione che lo aspetta è Mansilla de las Mulas a León, anche se sicuramente il trasferimento non sarà diretto e dovrà passare attraverso altre carceri.

Nella prigione di Badajoz, la posta è arrivata a malapena al nostro compagno, per questo motivo è meglio scriverli con lettera raccomandata per poter tracciare e reclamare la corrispondenza.

Questo è l’indirizzo della prigione [attenzione: come riportato nel precedente aggiornamento, Gabriel è già stato trasferito]:

C. P. Mansilla de las Mulas
Paraje Villahierro
Mansilla de las Mulas
24210 León — España


Scritti di Gabriel Pombo Da Silva, aprile-maggio 2020

Data l’impossibilità di scrivere un comunicato, che ora più che mai – a causa della censura – possa uscire dal carcere dove lo tengono sotto sequestro, Gabriel ha voluto che si selezionassero alcune parole – estratte dalle sue ultime lettere – allo scopo di trasformarle in un comunicato diretto a tuttx coloro che lo vorranno leggere. Le lettere in questione, arrivate con estremo ritardo, hanno date che fanno riferimento a un periodo compreso tra l’11 aprile e il 20 maggio (in quest’ultima data Gabriel ha scritto l’unica lettera nel carcere di Badajoz, dov’è attualmente [come scritto precedentemente, il compagno non si trova più a Badajoz siccome è stato trasferito a Mansilla de las Mulas]).

Gabriel manda forti abbracci a tuttx x compagnx che lo stanno sinceramente appoggiando e a tutti gli individui dignitosi che continuano a lottare per la libertà in qualsiasi parte del mondo si trovino.

Libertà per Gabriel!
Libertà per tuttx!
Viva l’Anarchia!

*  *  *

«…ciò che sta succedendo non ha logica, né alcuna norma… è come giocare a una partita a scacchi durante la quale ogni po’ qualcuno vi mette mano e altera la posizione delle pedine… come si può giocare o vincere una partita così? Quali sono le “regole” o i “limiti”? Non posso nemmeno parlare di “Diritto” (indipendentemente da ciò che pensi in merito) o appellarmi ai “Diritti” dopo tutto quello che ho vissuto… è per questo che mi chiedo: visto che non ho alcun “Diritto” quali sono le “regole” di questa lotta? Alla fine la guerra di Stato contro gli individui resilienti sempre è sporca, senza “regole”…».

«Rimanere in silenzio è tollerare ciò che è abberrante, marcire internamente. E’ mille volte meglio morire per quello che si crede, si pensa e si sente che stare zittx e “vivere” in preda a un stato di terrore. Che vita di merda potrebbe essere mai questa?».

«Il giorno in cui non esisterà più nemmeno un solo individuo (e non parlo di leggende mitologiche) in grado di resistere alla mega-macchina autoritaria, la libertà di ognunx sarà morta… saremo solo appendici di un sistema che produce esclusivamente alienazione estrema».

— Gabriel Pombo Da Silva

11 aprile 2020

[…] ho voglia che passi il mese di aprile… in maggio è possibile che vada via da qui. Beh, più che andarmene, mi portano via… è importante scrivere e parlare con proprietà, je je.

E’ chiaro che i cambiamenti ci alterano e ci preoccupano sempre, però… sappiamo che qui già non c’entriamo più niente (e qui la situazione di reclusione è pesante…) e che la spinta alla mia situazione si deve dare lì… quindi, «serenx o preoccupatx» bisogna cambiare aria.

Non «divagherò» su ciò che sarà o verrà perché non lo so… non sono nemmeno un uomo di «fede» o credulone; la natura di cui son fatto è stoica. […].

12 aprile

Stavo rileggendo quello che ho scritto ieri… e ho notato una cosa che magari dovrei approfondire un po’ di più, mi riferisco al fatto che non sono un uomo di «fede». Certamente sono ateo e per nulla religioso… ma nonostante non sia religioso sì che ho una fede cieca in ciò che durante la mia vita ho appreso dalla vita stessa e dalle persone. La mia fede si esprime attravarso la mia etica e la mia etica è il riflesso della mia fede. Credo fermamente in quello che dico e sono pronto a tutto per le mie convinzioni… quindi, pur non essendo religioso, sono più «credente» di questx «religiosx di plastilina». Guarda il «rappresentante» di Dio in terra rinchiuso nel Vaticano e lo stesso i suoi servi e fedeli. Almeno la figura centrale di questa religione non ha esitato a pulire le ferite ax lebbrosx o ad andare dignitosamente al martirio. Per «credere» nella resurrezione non sembrano particolarmente motivatx a mettere alla prova la propria fede, je je je! Sicuramente pensano: muori prima tu che a me vien da ridere… in questo c’è un parallelismo tra anarco-comunistx e cristianx: tuttx credono nell’idea-parola ma nessunx vuole andare al calvario o al martirio… si accontantano di dar «testimonianza» dell’idea-parola, je je!

L’amore per l’essere umano, la giustizia, il pacifismo, il proselitismo, le prediche… il paradiso in cielo o in terra, spartire il pane, essere solidali… cazzo! La maggior parte non si rende nemmeno conto di cuanto hanno di cristiano-religioso tutte le ramificazioni del socialismo (il «reale» e l’«utopico»)… nelle religioni monoteiste – giudaico-cristiana e islamica – si è cucinato tutto il ricettario per il socialismo-anarchismo e il comunismo (esattamente in quest’ordine). Il cristianesimo culturale è uguale all’anarchismo culturale. Bisogna smettere di vedere la gente per il suo «ismo» ma, nel caso, apprezzarla per la sua etica. I greggi sono sempre alla ricerca di messia… non sanno avere una vita propria senza il «calore» del gruppo e l’esibizionismo del «credo»… l’azione si «scusa» sempre con «faccio quello che posso»… la confessione dei nostri limiti ci assolve tuttx… peccato. Siamo imperfettx! Cazzo! L’invenzione della confessione (assemblea o terapia nella versione laica) e il pentimento sono congegni perfetti per accettare qualsiasi «coglionx» o «stronzx» tra di noi. […].

13 aprile

[…]. Da quello che interpreto ascoltando le «notizie» (ovvero la propaganda statale), lo stato di quarantena continuerà… ovviamente devono comportarsi come se controllassero tutto l’aspetto clinico-scientifico perché il panico genera caos e mancanza di controllo.

Questo virus è davvero anti-civilizzatore, je je… si è proposto decimare x «vecchix» (al di sopra dei 40 anni) che sono riuscitx a burlarsi della longevità attraverso la scienza medica… fottetevi «vecchx» con botox e valvole cardiache! Fotettevi asmaticx con spray e diabeticx con pastiglie! Non è che non capisca questo virus «eugenetico» ma, come «vecchio» asmatico e animale-sociale con moltx amicx e familiari «vecchi», mi preoccupa. Se vivessimo in un altro tipo di mondo che rispettasse la natura, la vita e la giustizia sociale, probabilmente mi ribellerei a voler capire il lato positivo di questo «esserino».

E’ fantastico che non si abbiano partite di calcio (urrà!), che le città abbiano un’aria respirabile (urrà!), che le persone abbiano tempo per riflettere sulla vita e la morte (urrà!). […].

14 aprile

[…]. Il tema delle carceri spagnole (da quello che leggo in Extremera) è preoccupante… conosco bene il potere che storicamente hanno accumulato questx assassinx, e con la scusa del «coronavirus» (e senza colloqui), né nessuno che controlli i controllori, fa paura… come quando all’inizio con il FIES hanno avuto carta bianca per fare tutto ciò che volevano…

Il capitale incalza e ha riavviato il lavoro di alcuni settori (industria e costruzioni) «strategici»… fanno riferimento alle «statistiche» del virus e alla «stabilità discendente del picco pandemico»… questo il linguaggio di questx amministratorx della miseria […], però sanno che, se non vogliono «rivolte» generalizzate, devono dare «permessi» settoriali e «promesse condizionali». Al cittadino gli stanno applicando lo stesso regime penitenziario dei prigionieri. Al posto delle guardie e dex carcerierx all’aria hanno militari e polizia in metro, nelle strade e nelle fabbriche. Da casa al lavoro e dal lavoro a casa; ora di libertà per portare a passeggio il cane perché caghi o per andare a far la spesa. Chiusura porte e a condividere la cella con altrx… spero almeno che abbiano la fortuna di stare in gabbia con qualcunx di piacevole. […].

17 aprile

[…]. Chi ostenta il potere ostenta la legittimità (in tutti i campi) di dire e segnalare chi sono x «giustx» e chi lx «ereticx»… da piú di 2000 anni è la «civilizzazione» la direttrice d’orchestra della musica da ascoltare.

So che qualsiasi battaglia contro la «civilizzazione» (cristiana, capitalista e militarista), sia a livello «caotico» che «organizzato», è persa a priori… ma, come narra la favola della rana e dello scorpione, non posso andare contro la mia stessa natura… non posso dire che «credo» nelle finzioni che gli esseri umani s’inventano. Non posso stare zitto né chiudere gli occhi, non posso nemmeno guardare da un’altra parte o far l’indifferente quando constato il mondo in cui viviamo e il fatto che tuttx (tuttx di una potente minoranza) pretendano che lo si accetti acriticamente, per forza e senza fiatare… quello che mi «stupisce» (o forse sempre meno) è vedere come l’immensa maggioranza possa accettare questo mondo di merda senza provare nemmeno un po’ di vergogna…???

Galileo Galilei presentò ciò che gli dettava la ragione e… ciò nonostante, pubblicamente, di fronte al potere (l’Inquisizione) ritrattò… si salvò la vita ma perse la dignità. Giordano Bruno seguì ciò che gli dettavano la ragione e la dignità, per questo lo hanno ucciso. Il potere è un assassino della ragione e della dignità umana; la verità può essere solo «relativa» o «apparente», mai «chiara» e «reale» […]. L’essere umano è un necrofilo, perciò perseguita e uccide coloro che si «elevano» al di sopra della sua natura decadente… l’«educazione» e il «lavoro» (dopo le «responsabilità») lo alienano e lo disciplinano per vivere in modo mediocre e miserabile.

Chiaro che moltx sanno cosa sono la verità, la giustizia, la dignità, ecc., ma pochissimx si azzardano a rischiare i propri «privilegi» per questi alti valori. Quante volte mi son sentito dire: «tu hai già fatto abbastanza, lascia che altrx…» o «quando cambierai, non vedi che il mondo è così?». Credono che essere solidali, coerenti, dignitosi sia qualcosa di temporaneo e che unx debba rassegnarsi e accettare il mondo così com’è…

Il mio «reato» degli ultimi anni (più o meno 30) l’ho commesso con penna e cervello… ‘sti ipocritx dicono che abbiamo la «libertà d’espressione» ma se scrivi qualcosa che non piace o che irrita cercano nel codice penale e incontrano sempre qualcosa.

In Spagna x carcerierx sono disumanizzatx e lo sono perché la società lo accetta… ora la «societá-incarcerata» sta ricevendo un po’ della stessa medicina che ha permesso venisse data ax suox prigionierx. Adesso sentirà anche gli «effetti» dell’isolamento, dell’autoritarismo e della prepotenza in divisa… ora saprà cosa significa soffrire in silenzio, soffrire ansia, nostalgia, mancanze di ogni tipo… imparerà anche ad apprezzare il coraggio della disobbedienza, il valore della libertà, l’emozione di riabbracciare un essere amato… quando è morto mio padre non mi hanno permesso andare al funerale (dicevano che ero pericoloso)… e senza Covid-19. So bene ciò che provano quando seppelliscono i propri esseri cari senza poter dal loro l’ultimo addio. Adesso dicono che è inumano… certo, con me sono stati in-umani ma, siccome ero un prigioniero FIES, hanno potuto permettersi di essere in-umani.

Il cittadino senza i suoi «Diritti» è la stessa merda che un prigioniero… il governo sottoforma di Istituzioni Penitenziarie. Il regime carcerario si applica fuori. Cittadini in 1° grado, in 2° grado o in semi-libertà. Cittadini in permesso, in libertà provvisoria e condizionale. Chi me lo avrebbe mai detto che un virus avrebbe finalmente svelato la «società» come società-panoptica, più di cento o mille conferenze o documentari sul tema? Moltx si chiederanno che fare per sopravvivere alla reclusione… niente, molta pazienza e improvvisazione, je je. Ho sempre sostenuto che il futuro non esiste… Carpe Diem essere umano, e che la terra ti sia lieve. […].

19 aprile

[…]. Ho sempre pensato che questo virus lo abbiano fabbricato i cinesi per stroncare la ribellione a Hong Kong… una specie di prova. Ora già non ha più importanza… la prova gli è sfuggita di mano… continuo comunque a vedere un senso in questa cospirazione anche se non lo sapremo mai. Il peggio è che altre «potenze» hanno scoperto il potenziale militare di queste pandemie… il panico dei virus è un dato di fatto e inoltre chi ne abbia la cura diventa Dio… addirittura il capitalismo obbedirà a chi gli permetterà di vivere o di morire […]. A ben pensarci non c’è miglior arma al mondo (migliore della tecnologia, dell’industria, del capitalismo, dell’ideologia…) che il potere sulla vita e la morte. Abbiamo già visto quello che un virus come il Covid-19 è stato capace di fare nell’arco di così poco tempo a livello economico, industriale, politico, sociale e psicologico… ha «senso» o no come arma militare? […].

21 aprile

[…] Sono rassegnato al mio destino e questa si chiama coscienza di classe… sapere che non starò mai tranquillo finché scrivo e penso a voce alta perché la libertà di espressione è un «Diritto» solo per artisti e intellettuali… è sufficiente che ti mettano l’aggettivo «terrorista» affinché tutto il mondo chiuda gli occhi e facciano di te tutto ciò che vogliono… sono rassegnato al mio destino perché non mi lascio terrorizzare da una banda di fascistx che vogliono che stia zitto e che smetta di scrivere quello che penso e credo. Se permettessi tutto ciò la mia vita sarebbe tanto artificiale quanto i loro «talk-show». Devo auto-censurarmi? Devo pentirmi di qualcosa?

Possono perseguitarmi e imprigionarmi per quello che scrivo, possono bruciare i miei libri ma le mie idee e quello che ho detto non potranno mai rinchiuderlo o cancellarlo. Ogni impero ha un inizio e una fine (ce lo insegna la Storia) come ogni dittatura. Ignoro se riuscirò mai a vedere come si riduce in rovina questo sistema marcio ma il solo fatto di immaginarlo mi consola profondamente.

E «parlando» di sollievi, sono contento che finisca la mia permanenza qui… non sopporto più di stare rinchiuso in questa merda di galera; senza luce, quasi senza aria e senza nessun tipo di prospettiva… almeno in Spagna le finestre si possono aprire e posso vedere la luna e le stelle e respirare aria fresca. Tutto questo non ha più senso ormai indipendentemente da ciò che potrebbe succedere lì. […].

23 aprile

[…]. Tuttx noi vogliamo credere che abbiamo dei «Diritti» (anarchicx compresx) e ci sorprendiamo e incazziamo quando violano questi nostri teorici «Diritti»… non vogliamo accettare (nel più profondo di noi) che il «Diritto» non ha degli obbighi ma dei doveri che cambiano in funzione di chi tu sia. In altre parole: la dittatura dello «Stato di Diritto» esiste solo per x privilegiatx che possono comprarsela e, inoltre, concede certi «Diritti» a tuttx coloro che si prestano servilmente all´obbedienza. Peggio per te se lo Stato ti dichiara come tuo nemicx!

[…]. La verità è che è molto «stressante» essere cosciente (parlando in termini politici) e vivere in questo mondo… soprattutto perché è chiaro che come individui o minoranza non riusciremo mai a cambiare il mondo… e il mondo deve essere cambiato perché in caso contrario la vita sul pianeta Terra sarà un film dell’orrore… stiamo già vedendo alcuni aspetti di questo orrore distopico ma ci rimane ancora un po’ di tempo… non molto ma un «un po’». […].

29 aprile

[…]. Il fascismo (in tutte le sue varianti) è intrinsecamente intollerante… non accetta «criticx» ma vuole adeptx… chi non lo capisce viene eliminatx, azzittitx, torturatx, vilipendiatx. Come nel cattolicesimo dell’«Opus Dei» il suo dogma è la fede… esaltazione dell’irrazionalità emotiva, gestualità marziale. Gli individui non hanno vita in un habitat che esige il gregario… solo i suoi grandi leader sono proto-uomini che si elevano al di sopra di essi. Solo Dio, solo il Capo, solo il Re o il Papa sono «individui»… la massa non può dimenticare quale dev’essere il suo compito nella «Grande Opera»: obbedire, credere, seguire il gran leader. […].

1 maggio

[…]. Viviamo in un mondo e in una società prevalentemente utilitarista; ciò che conta è ciò che è utile al potere e il più alto «valore» è quello monetario. I valori e i principi umani che si traducono in dignità personale sono una rarità. L’individuo dignitoso viene imprigionato mentre l’infame «liberato». Il lavoratore dignitoso viene licenziato mentre viene assunto il crumiro infame. Chi dice ciò che pensa è punito e si premia l’asino che non fa altro che assentire a tutto quello che dice il padrone. I padroni di tutto il mondo selezionano con l’obiettivo di usare i propri servi ed è così che assistiamo a governi, imprese, partiti politici e sintacati pieni di nazi o infami integrali… non esistono compagnx di lavoro ma concorrenti, non ci sono «quadri qualificati» ma leccaculo patentatx… il denaro comanda, il potere seleziona: questo è tutto. Un’istantanea del nostro mondo.

Siamo sette miliardi di persone a questo mondo e l’«ideale» dell’immensa maggioranza è ciò che vende il capitalismo attraverso la sua propaganda consumista e ciò che fabbrica Hollywood nei suoi film. I nuovi eroi sono degli imbecilli milionari che sanno dare solo calci a un pallone o delle «Lady Gaga» frivole che si contorcono in video-clip musicali. Mettiamo x nostrx figlx in scuole dove vengono abbrutitx e «socializzano» in spazi che assomigliano più a «deformatori» che ad accademie. E’ obbligatorio lasciarsi vaccinare merda in nome di laboratori che impongono ricette «scientifiche» alle istituzioni. Assistenza sociale «gestapo» del buon ordine sociale. […]. Davvero, quando penso a tutto questo mi ribello a questo mondo… e quando esprimi queste idee alle «persone normali» ti accusano di essere un radicale. Ovviamente non sanno che radicale deriva da radice e che non può interpretarsi come insulto o recriminazione. Andare alla radice di tutte le cose: osservare, studiare, analizzare, paragonare, riflettere. […].

2 maggio

[…]. Il capitalismo gode di più «credenti» che Dio… la borghesia non rinuncerà mai volontariamente al potere e noi non abbiamo il potere per far sì che vi rinunci… quindi… a veder la TV, a restare confinatx e a sognare con inizioni di qualsiasi tipo. Mi rode molto sembrare così «cinico» ma… non sono una persona credulona e vedo come imbecilli col potere ci manipolano (è una costante nell’arco della Storia) e ci dividono costantemente e permanentemente. Vedo come siamo incapaci di lottare collettivamente contro questa idra autoritaria che ci degrada e consuma. […].

3 maggio

[…]. I prigionieri guardano la TV tutto il giorno… tutto il giorno programmi speciali «coronavirus»… non ricevono visite, è sospesa la junta de tratamiento (la commissione che gestisce colloqui, permessi, progressione di grado penitenziario, ecc.) e viene lasciata la de régimen (il sistema carcerario duro e puro… ossia esclusivamente guardie e «sicurezza»)… e pretendono che non si crei allarme tra i prigionieri? Dentro come fuori si sospendono i pochi «Diritti» formali che esistono e si impone una dittatura marziale: chi cazzo può star tranquillx? Quando c’è una dittatura la prima cosa che si sospende sono i «Diritti». Il carcere è formato da una junta de régimen e un’altra di tratamiento e, nonostante personalmente abbia sempre avuto nessun tratamiento che non fosse régimen puro, so cosa significa per il funzionamento di una prigione l’abolizione o la scomparsa del tratamiento. Niente scuola, laboratori, sport, permessi, progressione di grado penitenziario, libertà. Niente educatori, assistenti sociali, psicologx… quindi, se già fuori x «cittadinx» han provato quello che significa stare confinati, immaginatevi como devono stare x prigionierx! è…].

6 maggio [commentando l’attesa dell’«Habeas Corpus» – per videoconferenza – chiesto dall’avvocato in risposta alla mancata liberazione nonostante fossero scaduti i 90 giorni di detenzione, n. d. t.].

[…]. Sia la «forma» che il «contenuto» di qualcosa così impersonale mi sembra, come minimo, surrealista. Istintivamente lo rifiuto: mi offende, mi violenta indipendentemente dall’esito finale. Mi sembra aberrante che dei soggetti con un potere decisionale sull’esistanza di qualcun’altrx, lo comunichino in maniera così fredda e distante. Preferisco quasi quasi non vedergli nemmeno la faccia in un monitor, e che mi inviino per iscritto quello che decidono di fare della mia vita. E’ lontano ormai il tempo di un processo come quello di Socrate che, almeno, poté fare la propria apologia e salutò i propri amici con dignità prima di prendere la cicuta.

Questo mondo «impersonale», «civilizzato» e «tecnologico» è sprovvisto di ogni umanità, logica, valore, senso e dignità… se volessi «difendermi» o «insultarlx» o fare un’apologia e dicessi qualcosa di non gradito, devono solo premere un pulsante che già sarei in «off»… e, vedendo un computer di merda spento, rimarrei con rabbia, indignazione e con le parole in bocca…

La giustizia borghese oltre a tutta la forza della legge e al potere di classe può contare su un comando a distanza per rappresentare la propria pantomima giuridica… quando penso a tutto questo mi vien voglia di essere un selvaggio… non ci sono spiragli per ciò che è umano in qualcosa di così impersonale… il che mi ricorda che lo stesso fanno in Italia con x nostrx compagnx prigionierx… una farsa che ci vuole ridurre a immagini digitali; farci sparire dalla realtà visiva, tattile, acustica, presente… invece di «corpo presente» siamo «corpo assente», proiezione spettrale… come in un video-gioco potranno ucciderci senza neanche provare alcun tipo di empatia… non è la stessa cosa sparare direttamente in testa a un tipo che sparare con la console a una rappresentazione umana. Il distanziamento fisico da ciò che si fa non crea coscienza o empatia come il fare qualcosa realmente. Franco firmava sentenze di morte, non uccideva lui personalmente… lo facevano i suoi boia.

L’amministrazione di «Giustizia» ha in questo modo lo stesso schema dell’industria della carne. La catena di montaggio è suddivisa in fasi specializzate e ognuna fa la sua parte. Coloro che comandano lo fanno a distanza, sono assassinx da tavolino. I consumatori comprano un prodotto elaborato senza sentire né pensare a tutta la catena produttiva. Mangerebbero carne se dovessere uccidere e squartare loro stessx gli animali? Metterebbero i loro simili in una gabbia? Lascio qui questa riflessione… quindi, respirerò profondamente mille volte prima di sedermi domani davanti ai miei «boia virtuali» (ma reali). […].

8 maggio

[…]. C’è bisogno di una volontà sovrumana per vivere senza speranze e credere solo di poter vivere sufficientemente per sbarcare il lunario. E’ una «fortuna» che io sia condannato a un ergastolo camuffato e non a una pena di morte certa: è già una specie di «speranza»… resisterò e lo sopporterò perché alla fine di tutto questo potrò (almeno) vivere i miei ultimi anni libero, porché potrò morire lontano da questo scenario dantesco autoritario e criminale, perché potrò dire a me stesso di non aver rinunciato ai miei ideali di libertà e dignità…

[…]. Noi anarchicx ci «perdiamo» in tanti modi di interpretare la libertà… è impossibile metter d’accordo tre anarchicx… che ci considerino una «minaccia» per il loro Stato onnipotente è a dire il vero abbastanza ridicolo… lo Stato-capitale ha tutto assicurato e controllato… questi piccoli margini di «vita alternativa» non saranno mai una vera minaccia per il Moloch. L’attivismo estetico è qualcosa di culturale e sociale per quanto radicale si definisca… quello che realmente rappresenta un cambiamento delle relazioni di potere è la questione economica… perché ci sia un’altra realtà politica è necessario un altro paradigma economico. Ovviamente lo Stato-capitale non si permette concorrenti in questo senso, per questo le «comuni» possono essere solo delle isole minimaliste di sopravvivenza alternativa e non un’alternativa reale allo Stato-capitale. Senza la distruzione del Moloch (questa sarebbe la Rivoluzione Comunista Libertaria), senza l’appoggio delle masse e l’autorganizzazione delle stesse, ci resta la triste consolazione delle «comuni». Nonostante tutto preferisco questa triste consolazione che il lavoro salariato in una città o la fede in qualsiasi Rivoluzione, je je. […].

10 maggio

[…]. Quello che conta sempre per il potere è il numero, non la ragione né la logica. Finché continuerà ad avere milioni di «fedeli» e «votanti» siamo fottutx. Non dobbiamo quindi stupirci che violino «Diritti», che non applichino le loro stesse «leggi» e che, addirittura, da bravi delinquenti, occultino, azzittiscano o facciano sparire i loro nemici o ciò che questi scrivono o dicono. «Civilizzazione» è precisamente questo: potere, censura, autoritarismo e propaganda. Il mondo che conosciamo non può sopravvivere senza tutto questo… l’ignoranza è il pilastro fondamentale della «civilizzazione»… e la forza per chi, nonostante tutto, non vuole accettare lo status quo. Ho seri e legittimi dubbi che il mondo possa (o voglia) cambiare direzione… e, ciononostante, penso che sia sempre meglio vivere illuminatx che ignoranti. In fondo questo è l’unico senso della vita: SAPERE DA DOVE VENIAMO… il «peccato» di «Adamo ed Eva» fu quello di mangiare il frutto della conoscienza… solo «Dio» (o il «Diavolo») può disporre del sapere e per questo donò loro l’«immortalità» (o libertà); possono essere immortali ma ignoranti. Insomma, il castigo degli esseri umani è la conseguenza di volersi paragonare agli Dei. […].

20 maggio

[…] in breve: sono arrivati all’alba del 12 maggio, mi hanno lasciato fare una doccia e addirittura bere un buon caffé. Nessuna telefonata o possibilità di avvisare nessunx. Blindato, scorta e via verso l’Extremadura portoghese (destino che non sapevo perché non mi hanno detto nulla), in una piccola e vecchia galera chiamata Elva (questo l’ho saputo una volta in Spagna). Il giorno dopo polizia giudiziaria e in 20 minuti mi hanno consegnato alla corrispondente Interpol di Badajoz. Lo stesso 13 maggio (dopo le foto, ecc.) sono entrato nel carcere di Badajoz.

Il reincontro con la realtà carceraria spagnola (per di più adesso, in pieno «Pandemonio» virale) mi risulta sempre come qualcosa di «abituale». Possono trascorrere mille anni che qui non cambia mai nulla (ciò che cambia è la mentalità della gente), è sempre la stessa cosa… dalla sezione matricole mi hanno portato (dopo qualche ora) alla sezione 7 (antica sezione FIES) che è rimasta orrenda esattamente come tutte le sezioni FIES aperte sul territorio nazionale. Questo posto no che non cambia! Queste furono le sezioni che contribuirono a creare gli uomini più «pericolosi» della «criminalità» spagnola: Juanito Redondo, Paco Ortiz, Juanjo Garfia, ecc… 30 anni e ho avuto un flash-back di tutti loro e di tutta quell’epoca oscura… magari i Marxisti hanno ragione e la Storia si ripete ciclicamente. Ciò che mi chiedo (a questo punto della micro-storia) è: cosa ci faccio qui? Cosa ci faccio in galera? Se non fossi stato libero in questi ultimi quasi quattro anni, penserei che si è trattato tutto di un sogno […].

E’ assurdo tentare di «spiegare» o «dire» qual’è la mia situazione «giuridico-penale»… chiunque legga le mie «carte» (l’eterno «espediente») da un punto di vista, appunto, «giuridico-penale», non le potrebbe capire, e nemmeno trovare una soluzione… come tutto, è una questione di tempo… il tempo che ci vuole per i ricorsi, il tempo necessario per «risolvere» o «complicare»…

Io sto bene mentalmente e fisicamente… oramai ho la pelle dura come quella di un coccodrillo (30 anni d’«allenamento» da parte delle Istituzioni Penitenziarie mi hanno preparato per tutta la vita)… tutto questo è una follia, un infra-mondo di apparenze e «realtà» difficile da spiegare… unx dovrebbe viverlo in prima persona per averne un’idea (anche se poi magari non lo «capirebbe»). E’ difficile spiegare il carcere e la sua «logica» di funzionamento. Ogni sezione è un pianeta del sistema con una «bio-logica» propria… suppongo che sarebbe il sogno di qualche scienziatx pazzx e cavie senza speranza.

[…] qui la «gente» non è proprio di letteratura. Una delle grandi differenze tra i prigionieri della mia generazione e questa è che noi leggevamo molto mentre quella di oggi trascorre tutto il tempo seduta davanti alla TV… povertà e tossicodipendenza si sono sempre concentrate nelle galere ma non a questi livelli. Una volta essere poverx non voleva dire automaticamente essere ignoranti o tossicx. Si entrava in carcere anche per altri tipi di delitti. Ora quasi tuttx vi sono per traffico o consumo di stupefacenti e violenza di genere. Quindi continuo con l’autodisciplina della palestra (in cella), la lettura e gli appunti per il prossimo libro… esiste sempre del materiale interessante per la letteratura e la poesia. […].

La vita e la morte

Il tempo trascorre veloce;
solo ieri ero un bambino
e sono già un «signore».

Niente di niente è molto importante;
solo quando trascorre ci interroghiamo
sul significato.

La vita non cerca un senso;
semplicemente un trascorrere con ciò che è esistito.

E’ umano il chiedersi
come è animale l´abbandonarsi.
E’ quanto posso dire
dopo un esaminarsi.

Pedina o Re della Scacchiera
(non ha molta importanza)
tutto sta nel muoversi;
la vita tutta è un gioco
che sempre termina con la morte.

Gabriel Pombo Da Silva
Oporto (Portogallo) / Badajoz (Spagna)
aprile – maggio 2020

[Tratto da malacoda.noblogs.org].