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(it-en-fr) Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Italia: Dichiarazione di inizio dello sciopero della fame di Giovanni

Dalla mattina del 30 maggio 2019 ho iniziato lo sciopero della fame in solidarietà con la compagne recluse nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, Silvia e Anna, che da mesi stanno vivendo una condizione carceraria particolarmente restrittiva, ovvero una sorta di 41bis ammorbidito.

— Per il trasferimento delle compagne e la chiusura della sezione A.S. 2 dell’Aquila!
— Contro il 41 bis!

Per un mondo senza galere!
Per la libertà!

Giovanni Ghezzi
dal carcere di Firenze-Sollicciano.

[Tratto ad anarhija.info].

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Italy: Declaration of the beginning of the hunger strike of Giovanni

From the morning of May 30, 2019 I started the hunger strike in solidarity with the recluse comrades in the AS2 section of the prison of L’Aquila, Silvia and Anna, who for months have been experiencing a particularly restrictive prison condition, that is a kind of softened 41bis.

— For the transfer of the comrades and the closing of the AS2 section of the L’Aquila!
— Against the 41 bis!

For a world without prisons!
For freedom!

Giovanni Ghezzi
from Firenze-Sollicciano prison.

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Déclaration de Giovanni sur le début de sa grève de la faim

Le matin du 30 mai j’ai commencé une grève de la faim en solidarité avec Silvia et Anna, compagnonnes enfermées dans la section AS2 de la prison de L’Aquila, qui vivent depuis des mois des conditions de détentions très strictes, une sorte de 41bis soft.

— Pour le transfert des compagnonnes et la fermeture de la section AS2 de L’Aquila !
— Contre le 41bis !

Pour un monde sans taules !
Pour la liberté !

Giovanni Ghezzi
depuis la prison de Florence-Sollicciano.

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en-fr) Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Italia: Comunicato e sciopero della fame di Leonardo in solidarietà ad Anna e Silvia

Dal carcere di Lucca.
A fianco di Anna e Silvia, che dalla sezione AS2 del carcere dell’Aquila intraprendono uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni carcerarie. La mia solidarietà, al di là di un caloroso abbraccio che passa oltre ben due finestre barrate, la esprimo con tre giorni di sciopero della fame a partire dal 2 giugno.
Quando il corpo pulsa, quando si mette in gioco la propria libertà, quando la galera la si affronta a testa alta, quando gli occhi si iniettano di sangue, quando si sente dentro e fuori, un’immensa appassionata voglia di libertà…
Quando ancora il cuore non si è spento.
Per l’anarchia.

Leonardo L.
Carcere di Lucca
Maggio 2019

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Communiqué and Leonardo’s hunger strike in solidarity with Anna and Silvia

From the prison of Lucca.
Alongside Anna and Silvia, that from the AS2 section of the L’Aquila prison begin a hunger strike to protest against prison conditions.
Beyond a warm embrace that passes over two barred windows, I express my solidarity with three days of hunger strike starting from June 2nd.
When the body pulsates, when its freedom is put into play, when the
prison is faced with head held high, when the eyes are injected with blood, when one feels inside and out, an immense passionate desire for freedom…
When the heart hasn’t yet turned off.
For anarchy.

Leonardo L.
Prison of Lucca
May 2019

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Italie : Leo aussi en grève de la faim

Depuis la prison de Lucca.
A côté d’Anna et de Silvia qui, depuis la section AS2 de la prison de L’Aquila, mènent une grève de la faim pour protester contre leurs conditions d’enfermement. Ma solidarité, en plus d’une accolade chaleureuse qui passe au delà des barreaux de deux fenêtres, je vais l’exprimer avec trois jours de grève de la faim, à partir du 2 juin.
Quand le corps palpite, quand on se joue sa propre liberté, quand on fait face à la taule la tête haute, quand les yeux sont injectés de sang, quand on ressent, à l’intérieur et à l’extérieur, une immense, passionnée envie de liberté…
Quand le cœur, encore, ne s’est pas arrêté.
Pour l’anarchie.

Leonardo L.
Prison de Lucca
Mai 2019

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Italia: Ulteriore aggiornamento sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri

Il 29 maggio 2019 le compagne anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri hanno annunciato di aver iniziato, a partire dal giorno stesso, uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte loro nella sezione AS2 del carcere dell’Aquila, dove sono rinchiuse.

Nei giorni seguenti, tra il 29 e il 31 maggio, anche altri sei compagni anarchici hanno aderito allo sciopero della fame: Alfredo Cospito e Luca Dolce (detto Stecco) nel carcere di Ferrara, Marco Bisesti nel carcere di Alessandria, Salvatore Vespertino (detto Ghespe) e Giovanni Ghezzi nel carcere di Sollicciano a Firenze, e Leonardo Landi nel carcere di Lucca. Riguardo quest’ultimo compagno nei giorni scorsi non era stato divulgato il fatto che fosse in sciopero della fame. Leonardo è stato arrestato a febbraio 2019 per un residuo di pena di 2 anni e 8 mesi relativo ad una condanna del 2012 nel processo legato all’operazione repressiva “Ardesia”. Assieme ad altri compagni era accusato di aver compiuto una rapina nel 2007 e di aver costituito una “associazione sovversiva” (reato per cui non sono stati condannati).

Anna e Marco sono stati arrestati il 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta Manent”, mentre Alfredo è stato arrestato a settembre 2012 per l’azione contro l’amministratore delegato di “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 maggio 2012, Genova), azione rivendicata individualmente da Alfredo e dal compagno Nicola Gai durante il processo. Questi ultimi due compagni sono stati destinatari, a settembre 2016, di altrettante misure cautelari in carcere per l’operazione “Scripta Manent”. Anna, Marco e Alfredo, assieme a Nicola e Alessandro, sono stati condannati nella sentenza di primo grado nel processo “Scripta Manent” a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere, accusati di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (tutti e cinque, in riferimento alla FAI/FRI) e per “attentato con finalità di terrorismo”, “strage” e “detenzione e trasporto di materiale esplodente” (due persone, in riferimento a sette azioni esplosive compiute tra il 2005 e il 2007 da alcuni gruppi aderenti alla FAI). I compagni imputati nel processo erano una ventina e l’accusa di “istigazione a delinquere” relativa alla pubblicazione dell’ultima edizione di “Croce Nera Anarchica” e alla gestione di alcuni siti internet è caduta per tutti gli accusati.

Giovanni e Ghespe sono stati arrestati il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad un altro anarchico prigioniero (Paska) sono accusati di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, “detenzione e trasporto di materiale esplodente”, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Il compagno Luca Dolce, detto Stecco, è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici per l’operazione repressiva denominata “Renata”. Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici, mentre un altra compagna inizialmente posta agli arresti domiciliari è sottoposta ad alcune misure restrittive. Per tutti loro, nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva”. Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

La compagna Silvia Ruggeri è stata arrestata il 7 febbraio 2019 per l’operazione “Scintilla” che ha comportato l’arresto di sei anarchici, alcune perquisizioni a Torino e altrove e lo sgombero dell’Asilo Occupato di via Alessandria, occupazione anarchica esistente dal 1995. L’accusa principale era di aver costituito o partecipato ad una “associazione sovversiva”, di aver compiuto alcune azioni dirette inerenti la lotta contro i CIE ed i CPR, carceri per persone migranti e di aver redatto l’opuscolo “I cieli bruciano”, dove si indicano precise responsabilità nella gestione di queste prigioni. Cinque anarchici sono stati scarcerati nei mesi successivi. Silvia resta in carcere con l’accusa che il suo “profilo antropometrico” corrisponderebbe con quello di una persona ripresa dalle telecamere mentre posizionava un ordigno sotto un ufficio postale (le Poste Italiane hanno avuto possesso della compagnia aerea “Mistral Air”, con cui venivano effettuati rimpatri di persone migranti).

Riportiamo qui il testo che Silvia, tramite videoconferenza, ha letto il 29 maggio durante una udienza legata ad un processo per occupazione in corso a Torino, dove anch’essa è imputata:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo ricevuto via e-mail].

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Italy: Further update on the hunger strike of imprisoned anarchists

On May 29, 2019 the anarchist comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri announced that in the same day they had begun a hunger strike against the conditions and restrictions imposed on them in the AS2 section (“High Surveillance 2”) in the prison of L’Aquila, where they are locked up.

In the following days, between 29 and 31 May, six other anarchist comrades also joined the hunger strike: Alfredo Cospito and Luca Dolce (known as Stecco) imprisoned in Ferrara, Marco Bisesti imprisoned in Alessandria, Salvatore Vespertino (known as Ghespe) and Giovanni Ghezzi in the Sollicciano prison in Florence, and Leonardo Landi in the prison of Lucca. Regarding this last comrade, the fact that he was on a hunger strike had not been disclosed in recent days. Leonardo was arrested in February 2019 for a residual sentence of 2 years and 8 months relating to a 2012 sentece in the trial related to the “Ardesia” repressive operation. Together with other comrades he was accused of having carried out a robbery in 2007 and of having formed a “subversive association” (a crime for which they were not convicted).

Anna and Marco were arrested on 6 September 2016 for the “Scripta Manent” operation, while Alfredo was arrested in September 2012 for the action against the CEO of “Ansaldo Nucleare” Roberto Adinolfi (7 May 2012, Genoa), an action claimed individually by Alfredo and comrade Nicola Gai during the trial. In September 2016, these last two comrades were recipients of as many precautionary measures in prison for the “Scripta Manent” operation. Anna, Marco and Alfredo, together with Nicola and Alessandro, were convicted in the first instance sentence in the “Scripta Manent” trial to sentences of between 5 and 20 years in prison, accused of having established or participated in a “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order ” (all five, in reference to the FAI/FRI) and for “terrorist attack”, “massacre” and “detention and transportation of explosive material” (two people, in reference to seven explosive actions carried out between 2005 and 2007 by some groups adhering to the FAI). The defendants in the trial were about twenty and the charge of “instigation to commit crimes” related to the publication of the last edition of “Croce Nera Anarchica” and to the running of some internet sites fell for all the accused.

Giovanni and Ghespe were arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with another prisoner anarchist (Paska) they are accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trail for the “Panico” operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, “detention and transport of explosive material”, “criminal association”, and others ), whose sentence is expected in July 2019.

Comrade Luca Dolce, known as Stecco, has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists for the repressive operation called “Renata”. On May 9, five anarchists were transferred under house arrest, while another comrade initially placed under house arrest is subject to some restrictive measures, for all of them, in March, following a decision of the review court that considered inexistent the allegations and aggravating circumstances of “terrorism”, the accusation (of which a part of the arrested comrades were initially accused) of “subversive association with finality of terrorism and subversion of the democratic order” has fallen, and the hypothesized crime has become that of “subversive association”. The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) were unchanged.

Comrade Silvia Ruggeri was arrested on 7 February 2019 for the “Scintilla” operation that involved the arrest of six anarchists, some searches in Turin and elsewhere and the eviction of Asilo Occupato of via Alessandria, an anarchist occupation existing since 1995. The main accusation was that they had formed or participated in a “subversive association”, to have carried out some direct actions concerning the fight against the CIE and the CPR, prisons for migrant people and to have drawn up the brochure “I cieli bruciano” (“The skies burn”), where precise responsibilities are indicated in the management of these prisons. Five anarchists were released in the following months. Silvia remains in prison for the accusation that her “anthropometric profile” would correspond with that of a person filmed by cameras while placing a bomb under a post office (Poste Italiane had possession of the “Mistral Air” airline, with which migrants were repatriated).

We report here the text that Silvia, via videoconference, read on May 29 during a hearing related to a process for “abusive occupation” ongoing in Turin, where she is also a defendant:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text received via e-mail].

(it-en) Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Italia: Aggiornamenti sullo sciopero della fame degli anarchici prigionieri per la chiusura della sezione AS2 de L’Aquila

Prosegue lo sciopero della fame per la chiusura della sezione AS2 del carcere de L’Aquila [iniziato dalle anarchiche Anna Beniamino e Silvia Ruggeri il 29 maggio 2019].

Allo sciopero si sono uniti anche gli anarchici prigionieri Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti, Luca Dolce.

Nella nostra vicinanza, non pubblicheremo né daremo in alcun modo spazio a raccolte di firme, telegrammi, fax, mail bombing o qualsivoglia mezzo di civile pressione volto a sottolineare la situazione repressiva in corso, riteniamo tali mezzi non solo inutili ma dannosi, controproducenti ed obiettivamente nemici del pensiero e dell’azione anti-autoritari, che in ben altro orizzonte si dispiegano.

Tratto da qui: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Testo arrivato tramite e-mail].

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Italy: Updates on the hunger strike of imprisoned anarchists for the closure of the AS2 section of L’Aquila

The hunger strike for the closure of the AS2 section [“High Surveillance 2”] of the prison of L’Aquila continues [it was started by the anarchists Anna Beniamino and Silvia Ruggeri on 29 May, 2019].

The anarchists prisoners Salvatore Vespertino, Giovanni Ghezzi, Alfredo Cospito, Marco Bisesti and Luca Dolce also joined the hunger strike.

In our closeness, we will not publish or in any way give space to petitions, telegrams, faxes, mail bombings or any means of civil pressure aimed at emphasizing the current repressive situation; we consider these means not only useless but harmful, counterproductive and objectively enemies of anti-authoritarian thought and action, which unfold in a very different horizon.

Translated from here: https://www.autistici.org/cna/2019/06/03/aggiornamenti-sullo-sciopero-della-fame-dei-prigionieri-anarchici-per-la-chiusura-della-as2-de-laquila/

[Translation arrived via e-mail].

(it-en) Italia: Boba agli arresti domiciliari

Italia: Boba agli arresti domiciliari

Apprendiamo che il 31 maggio il giudice ha accolto l’istanza per i domiciliari per Marco, in attesa del riesame ha tutte le restrizioni.

[Nota: Per maggiori informazioni leggere il testo a questo link: anarhija.info].

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Boba under house arrest

We learn that on May 31, the judge accepted the instance for house arrest for Marco, while awaiting the Court of the review he has all the restrictions.

[Note: For more informations read the text at this link (in Italian): anarhija.info].

(it-en) Amburgo (Germania): Consolato italiano vandalizzato in solidarietà con prigionieri anarchici

Amburgo (Germania): Consolato italiano vandalizzato in solidarietà con prigionieri anarchici

Nella notte di 28 maggio [2019] sul consolato italiano di Amburgo è stata lasciata le scritta: “Solidarietà con i prigionieri in Italia! (A)”. Inoltre, la targa del consolato è stata strappata dal muro e rubata.

[Tratto da anarhija.info].

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Hamburg, Germany: Italian Consulate Vandalized in Solidarity with Anarchist Prisoners

On the night of May 28th [2019], the Italian Consulate in Hamburg was tagged with the words: “Solidarity with the Prisoners in Italy! (A)”. Additionaly, the consulate plaque was torn from the wall and stolen.

[Text taken from mpalothia.net].

(it-en) Montreal (Québec, Canada), maggio 2019: Sabotato veicolo dei profittatori di carceri

Montreal (Québec, Canada), maggio 2019: Sabotato veicolo dei profittatori di carceri

Un bel modo per trascorrere la serata

Alcune sere fa ci siamo imbattuti in un veicolo della Englobe. Englobe è un’azienda di ingegneria ambientale, subappaltata per eseguire valutazioni in loco per il carcere per gli immigrati a Laval. Abbiamo frantumato il parabrezza, tagliato tutte le gomme e lasciato la scritta sulla fiancata “No carcere per gli immigrati”. Questa è stata una spontanea e semplice espressione della nostra rabbia verso tutti quelli che sono coinvolti nella costruzione della prigione. Speriamo che almeno una persona farà a meno di andare a lavoro il prossimo giorno.

Questo è stato un piccolo gesto, ma molto facile da realizzare. Questi veicoli dell’azienda si trovano ovunque. Fanculo tutte le prigioni e chiunque coinvolto nella costruzione di queste.

[Tratto da anarhija.info].

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Montreal (Québec, Canada), May 2019: Sabotage Action Against Prison Profiteers Englobe

A Nice Way to Pass the Evening

A few nights ago we stumbled upon an Englobe work vehicle. Englobe is an environmental engineering company subcontracted to perform site evaluation for the migrant prison in Laval. We smashed out the windshield, slashed all the tires, and spray-painted “No Migrant Prison” on the side. This was a spontaneous and easy expression of our anger towards all those involved with building this prison. We hope it prevented at least one worker from getting to their job the next day.

This was a small gesture, but very easy to perform. These company cars are everywhere. Fuck all prisons and anyone involved in building them.

[Text taken from mpalothia.net].

(it-en) Montreal, Canada: Sabotato studio di progettazione del carcere

Montreal, Canada: Sabotato studio di progettazione del carcere

Nella notte del 14 aprile [2019] abbiamo fatto una visita alla sede di Lemay in St. Henri per dare un contributo alla lotta contro la costruzione del nuovo previsto carcere per migranti, che dovrebbe essere aperto nel 2021 a Laval, QC.

Lemay è il maggior studio di architettura coinvolto nella progettazione del carcere. Abbiamo chiuso le entrate dell’edificio inserendo della colla in tutte le serrature, distruggendo i sensori elettronici che permettono l’accesso allo stabile mediante il tesserino, e serrando le maniglie assieme con un lucchetto ad arco su varie entrate. I cancelli del garage sono stati bloccati da una combinazione di strisce chiodate e fumogeni, che sono stati sistemati per attivarsi all’apertura delle porte. Supponiamo che i dipendenti e i clienti dell’azienda hanno avuto difficoltà per entrare nell’edificio il giorno dopo, e speriamo che continueranno a sentire gli effetti dell’escalation delle azioni contro di loro e altri coinvolti in questo progetto.

Vogliamo fermare la realizzazione di questa prigione. Vogliamo distruggere le istituzione dell’esclusione, della reclusione, di sorveglianza che sostengono la supremazia bianca e il capitalismo, e inviare la nostra solidarietà a coloro che lottano contro la violenza da cui questi dipendono.

Chiudiamole tutte.
Né frontiere né prigioni.

[Tratto da anarhija.info].

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Montreal, Canada: Architecture Firm Designing Migrant Prison Sabotaged

On the night of April 14th, we paid a visit to Lemay’s headquarters in St. Henri to make a contribution to the struggle against the construction of a proposed new migrant prison, set to open in 2021 in Laval, QC.

Lemay is a major architecture firm involved in designing the prison. We shut off access to the building by gluing all the locks, smashing the electronic sensors that permit access to the building by key cards, and u-locking door handles together at multiple entrances. The garage doors were blocked by a combination of spike strips and smoke bombs, which were rigged to go off if the garage doors opened. We assume that employees and company clients had a hard time accessing the building the next day, and hope they will continue to feel the effects of escalating actions against them and others involved in the project.

We want to stop this prison from happening. We want to undo the institutions of exclusion, confinement, and surveillance that uphold white supremacy and capitalism, and send our solidarity to all those struggling against the violence they depend on.

Let’s shut it all down.
No borders, no prisons.

[Text taken from actforfree.nostate.net].

(it-en-fr) Bruxelles, Belgio: Assolti 12 anarchici

Bruxelles, Belgio: Assolti 12 anarchici

Martedì 28 maggio [2019] è stato emesso il verdetto per il processo contro 12 anarchici a Bruxelles.
Ricordiamo che erano accusati di “associazione a delinquere” e di una serie di altri “reati” avvenuti nel contesto di lotte condotte su basi anarchiche.
Durante il processo, nell’ultimo mese, il p.m. aveva chiesto che gli accusati vengano condannati al lavoro o a varie pene detentive. La difesa invece ha chiesto l’assoluzione a causa dell’inammissibilità del giudizio.
Il tribunale ha infine dichiarato l’inammissibilità del giudizio, perciò sono stati assolti! Solo una persona, che non era inclusa nella csd. associazione a delinquere, è stata dichiarata colpevole di aggressione ad uno sbirro, ma nessuna sentenza è stata emessa per questo.
Nel frattempo il p.m. ha 40 giorni per presentare ricorso contro questa decisione. Perciò, ne riparleremo.
Comunque, non dimentichiamo i compagni accusati di aver combattuto contro la costruzione della maxi-prigione a Haren, i quali sono pure stati sotto inchiesta “anti-terrorismo”, e per i quali la camera di consiglio deciderà martedì 4 giugno 2019 su eventuali accuse da mantenere. Come anche non dimentichiamo le persone che alzano le proprie teste contro la vita che ci viene imposta in varie parti del mondo.
Per un mondo senza sfruttamento e senza frontiere.
Contro ogni autorità
E’ sempre momento di lottare.

[Tratto da anarhija.info].

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Brussels, Belgium: Report of the trial against 12 anarchists

Tuesday May 28 [2019] the verdict was delivered in the trial against 12 anarchists in Brussels.
As a reminder, they were prosecuted for “criminal association” and a series of other “offences” that occurred in the framework of struggles carried out on an anarchist basis.
During the trial last month the prosecutor had asked for the accused to be sentenced to work or to various prison sentences. The defence for their part argued for an acquittal due to inadmissibility of prosecution.
The court finally ruled inadmissibility of the proceedings, so they were acquitted! Only one person who wasn’t included in the so-called criminal association was found guilty of injuring a cop, but without any sentence being pronounced for this.
Meanwhile the prosecutor has 40 days to appeal this ruling. So, to be continued..
Still, we do not forget the comrades prosecuted for having fought against the construction of the maxi-prison at Haren. Who were also under “anti-terrorist” investigation and for whom the council chamber will decide on any possible charges to be maintained on Tuesday June 4 2019. Also we do not forget the people raising their heads against the lives imposed on us around the world.
For a world without exploitation or borders.
Against all authority.
It is always the time to fight.

[Text taken from actforfree.nostate.net].

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Belgique : rendu du procès contre 12 anarchistes

Ce mardi 28 mai a été rendu le verdict dans le cadre du procès contre 12 anarchistes à Bruxelles.
Pour rappel, illes étaient poursuivi-es pour « association de malfaiteurs » et une série d’autres “délits” ayant eu lieu dans le cadre de luttes menées sur des bases anarchistes. Lors du procès le mois dernier, le procureur avait réclamé pour les différent-es inculpé-es des peines de travail ou différentes peines de prison. La défense avait quant à elle plaidé l’irrecevabilité des poursuites et l’acquittement.
Le tribunal a finalement retenu l’irrecevabilité des poursuites, ce qui signifie qu’illes sont donc acquitté-es! Seule une personne qui n’était pas inclue dans la supposée association de mafaiteurs a été reconnue coupable de coups et blessures envers un flic, mais sans qu’il n’y ait de peine prononcée pour ces faits.
Le procureur a cependant 40 jours pour faire appel de ce jugement. Affaire à suivre donc.
Malgré tout, on n’oublie pas les compagnons et compagnon.ne.s qui sont poursuivies pour avoir lutté contre la construction de la maxi-prison à Haren. Qui ont eux aussi été sous le coup d’une enquête “anti-terroriste” et pour lesquels la chambre du conseil décidera des éventuelles inculpations à retenir ce mardi 4 juin 2019.On n’oublie pas non plus les personnes qui à travers le monde relèvent la tête face à ces vies qu’on nous impose.
Pour un monde sans exploitation ni frontières.
Contre toute autorité,
Il est toujours temps de se battre.

[Depuis nantes.indymedia.org].

(it-en-fr) Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Italia: Anche Ghespe è in sciopero della fame

Apprendiamo che il compagno anarchico Salvatore Vespertino (detto Ghespe) è dal 30 maggio in sciopero della fame, in solidarietà con le compagne Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, rinchiuse nel carcere de L’Aquila (Anna e Silvia hanno dichiarato lo sciopero della fame il 29 maggio, contro le condizioni e le restrizioni cui sono costrette nella sezione AS2 del carcere dove si trovano).

Ghespe è stato arrestato il 3 agosto 2017 nel contesto di una operazione repressiva che ha visto otto compagni arrestati e lo sgombero dell’occupazione anarchica La Riottosa, a Firenze. Assieme ad altri due anarchici prigionieri (Giovanni e Paska) è accusato di aver compiuto l’attacco esplosivo contro la libreria fascista “Il Bargello” del 1° gennaio 2017, in cui rimase gravemente ferito un artificiere della polizia. Sono tutti imputati nel processo per l’operazione “Panico”, in cui rientrano anche i fatti di cui sono accusati (per i reati di “tentato omicidio”, trasporto di materiale esplosivo, “associazione a delinquere”, e altri), la cui sentenza è prevista a luglio 2019.

Solidarietà rivoluzionaria con Anna, Silvia e Ghespe!

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Italy: Even Ghespe is on hunger strike

We learn that the anarchist comrade Salvatore Vespertino (known as Ghespe) has been on hunger strike since May 30, in solidarity with comrades Anna Beniamino and Silvia Ruggeri, locked up in the prison of L’Aquila (Anna and Silvia declared the hunger strike on the 29th May, against the conditions and restrictions to which they are forced in the AS2 section of the prison where they are located).

Ghespe was arrested on 3 August 2017 in the context of a repressive operation that saw eight comrades arrested and the eviction of La Riottosa anarchist occupation in Florence. Together with two other anarchist prisoners (Giovanni and Paska) he is accused of having carried out the explosive attack against the fascist bookstore “Il Bargello” on 1 January 2017, in which a police blaster was seriously injured. They are all charged in the trial for the “Panico” repressive operation, which also includes the facts of which they are accused (for the crimes of “attempted murder”, transport of explosive material, “criminal association”, and others), whose ruling is expected in July 2019.

Revolutionary solidarity with Anna, Silvia and Ghespe!

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Florence (Italie) : Ghespe aussi est en grève de la faim

Le compagnon anarchiste Salvatore Vespertino (appelé Ghespe) est en grève de la faim depuis le 30 mai, en solidarité avec les compagnonnes Anna Beniamino et Silvia Ruggeri, enfermée dans la prison de L’Aquila (le 29 mai, Anna et Silvia on annoncé le début de leur grève de la faim, contre les restrictions et les conditions qui leur sont imposées dans la sections AS2 de la prison où elles se trouvent).

Ghespe a été arrêté le 3 août 2017, lors de l’opération répressive qui a mené à l’interpellation de huit compagnons et l’expulsion du squat anarchiste La Riottosa, à Florence. Il est accusé, avec deux autres anarchistes, eux aussi prisonniers (Giovanni et Paska), de l’attaque explosive contre la librairie fasciste Il Bargello à Florence, le 1er janvier 2017, lors de laquelle un démineur de la police a été gravement blessé. Ils sont tous inculpés dans le procès pour l’affaire Panico, qui comprend aussi les délits qui leur sont imputés (tentative d’homicide, transport d’explosif, association de malfaiteurs, etc.), dont la sentence est prévue pour juillet 2019.

Solidarité révolutionnaire avec Anna, Silvia et Ghespe !

Note d’Attaque – pour écrire à Ghespe, Paska et Giovanni :

Salvatore Vespertino
Giovanni Ghezzi
Casa Circondariale Sollicciano
Via Girolamo Minervini, 2/R
50142 Firenze (Italie)

Pierloreto Fallanca
Casa Circondariale Mammagialla
Strada Santissimo Salvatore, 14/B
01100 Viterbo (Italie)

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Italia: Aggiornamenti da Brescia

Italia: Aggiornamenti da Brescia

[Nota: Per maggiori informazioni leggere i testi a questo e questo link].

Lunedì 27 maggio [2019] la moglie del compagno incarcerato perché accusato di favoreggiamento è stata prelevata dalla casa dei propri genitori per eseguire una seconda perquisizione nella casa di residenza; riperquisite tutte le sbitazioni come il giorno 22 maggio, data della prima perquisizione [e dell’arresto di Juan e del compagno accusato di “favoreggiamento” alla latitanza].

Ancora una volta, una ventina di Digos con passamontagna accompagnati dalla polizia scientifica cercavano una giacca e un computer non rinvenuti durante la prima perquisizione.
Sottolineando che anche sabato 25 maggio sono state perquisite quattro differenti abitazioni, riconducibili ad “affetti” del nostro compagno incarcerato, con armi in pugno e passamontagna.

In attesa del riesame è confermato il carcere per evitare i contatti con i/le compagni/e solidali e perché non ritenuto in grado di rispettare i domiciliari.

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Updates from Brescia

[Note: for more information read the texts to this and this link].

Monday, May 27 [2019] the wife of the comrade incarcerated because he was accused of aiding and abetting was taken from the house of her parents to carry out a second search in the house of residence; reworked all the places like May 22, the date of the first search [and the arrest of Juan and the comrade accused of “aiding and abetting” the fugitive comrade].

Once again, about twenty Digos (“Division for general investigations and special operations”, in fact the political police) with balaclavas and accompanied by the forensic police were looking for a jacket and a computer not found during the first search. Recognizing that four different homes were searched on Saturday, May 25, attributable to “affections” of our imprisoned comrade, always with weapons in hand and balaclavas.

Waiting for the court of review it’s confirmed the prison to avoid contacts with the comrades in solidarity and because he isn’t considered “able to respect house arrest”.

(it-en) Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg Italia: Aggiornamento ed indirizzi degli anarchici prigionieri per l’operazione repressiva “Prometeo”

Martedì 21 maggio 2019 sono stati arrestati Natascia, Beppe e Robert nel contesto di una operazione repressiva chiamata “Prometeo” ed eseguita dai carabinieri del ROS. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. L’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in molti processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Non sono stati accusati di alcun reato “associativo” (come gli art. 270 o 270bis, c. p.). Una compagna è stata arrestata in Francia e verrà probabilmente trasferita in Italia a breve. Continue reading

(it-en) Italia: Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Dichiarazione di Silvia e Anna sull’inizio dello sciopero della fame nel carcere de L’Aquila

Nella mattina del 29 maggio 2019 si è svolta presso il tribunale di Torino la prima udienza del processo contro alcuni anarchici per l’occupazione di corso Giulio 45 (Torino). Una delle imputate è Silvia, arrestata il 7 febbraio nel contesto dell’operazione repressiva “Scintilla” e dello sgombero dell’Asilo Occupato di Torino. La compagna, tramite la videoconferenza (che le impedisce di essere presente alle udienze), ha letto un testo scritto da lei ed Anna in cui annunciano l’inizio di uno sciopero della fame contro le condizioni e le restrizioni imposte nella sezione AS2 del carcere de L’Aquila (condizioni carcerarie equiparabili a quelle della detenzione in regime di 41bis, presente proprio nel carcere dove sono rinchiuse). Ricordiamo che la compagna anarchica Anna Beniamino è prigioniera dal 6 settembre 2016 per l’operazione “Scripta manent”, per cui il 24 aprile è stata emessa la sentenza nel processo di primo grado. E’ stata condannata a 17 anni e altri quattro compagni a pene tra i 5 e i 20 anni di carcere.
Solidarietà rivoluzionaria con le compagne in sciopero della fame e con tutti gli anarchici prigionieri!

Qui di seguito il testo di Silvia e Anna:

“Ci troviamo da quasi due mesi rinchiuse nella sezione AS2 femminile de L’Aquila, ormai sono note, qui e fuori, le condizioni detentive frutto di un regolamento in odore di 41bis ammorbidito.
Siamo convinte che nessun miglioramento possa e voglia essere richiesto, non solo per questioni oggettive e strutturali della sezione gialla (ex-41bis): l’intero carcere è destinato quasi esclusivamente al regime 41bis, per cui allargare di un poco le maglie del regolamento di sezione ci pare di cattivo gusto e impraticabile, date le ancor più pesanti condizioni subite a pochi passi da qui, non possiamo non pensare a quante e quanti si battono da anni accumulando rapporti e processi penali. A questo si aggiunge il maldestro tentativo del DAP di far quadrare i conti istituendo una sezione mista anarco-islamica, che si è concretizzato in un ulteriore divieto di incontro nella sezione stessa, con un isolamento che perdura.
Esistono condizioni di carcerazione, comune o speciale, ancora peggiori di quelle aquilane. Questo non è un buon motivo per non opporci a ciò che impongono qui.
Noi di questo pane non ne mangeremo più: il 29 maggio iniziamo uno sciopero della fame chiedendo il trasferimento da questo carcere e la chiusura di questa sezione infame”.
Silvia e Anna

[Testo arrivato via e-mail].

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Italy: Declaration of Silvia and Anna on the beginning of the hunger strike in L’Aquila prison

On the morning of May 29, 2019, in the court of Turin was held the first hearing in the trial against some anarchists for the occupation of Corso Giulio 45 (Turin). One of the defendants is Silvia, arrested on 7 February in the context of the “Scintilla” repressive operation and the eviction of the Asilo Occupato in Turin. The comrade via videoconference (which prevents her from being present at the hearings) read a text written by her and Anna announcing the beginning of a hunger strike against the conditions and restrictions imposed in the AS2 section of the prison of L’Aquila (prison conditions comparable to those of detention under the 41bis regime, present right in the prison where they are locked up). We remind that the anarchist comrade Anna Beniamino is imprisoned since 6 September 2016 for the “Scripta manent” operation, for which on 24 April was issued the sentence in the trial of first instance. She was sentenced to 17 years and four other comrades sentenced between 5 and 20 years of prison.
Revolutionary solidarity with the comrades on hunger strike and with all the imprisoned anarchists!

Here is the text by Silvia and Anna:

“We have been detained for almost two months in the women’s AS2 section of L’Aquila, now the detention conditions resulting from a regulation in the odor of softened 41bis are known, here and outside.
We are convinced that no improvement can and will be required, not only for objective and structural issues of the yellow section (ex-41bis): the entire prison is destined almost exclusively to the 41bis regime, so to enlarge the meshes of the regulation by a little section seems in bad taste and impractical, given the even heavier conditions suffered a few steps from here, we can’t not think of how many and how many fought for years accumulating reports and criminal trials. Added to this is the DAP’s clumsy attempt to make ends meet by setting up a mixed anarcho-islamic section, which resulted in a further ban on meeting in the section itself, with an isolation that continues.
There are prison conditions, common or special, even worse than those in L’Aquila. This isn’t a good reason not to oppose what they impose here.
We of this bread will not eat any more: on May 29th we begin a hunger strike asking for the transfer from this prison and the closure of this infamous section”.
Silvia and Anna

[Text arrived via e-mail].

(it-en) Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Italia, operazione “Renata”: Stecco trasferito nel carcere di Ferrara

Informiamo che il compagno anarchico Luca Dolce detto Stecco è stato trasferito dal carcere di Tolmezzo (in provincia di Udine) al carcere di Ferrara, precisamente nella sezione AS2 dove sono prigionieri i compagni anarchici recentemente condannati nel processo di primo grado per l’operazione “Scripta manent”. Stecco è in carcere dal 19 febbraio 2019, arrestato assieme ad altri sette anarchici nel contesto dell’operazione repressiva denominata “Renata”.

Il 9 maggio sono stati trasferiti agli arresti domiciliari cinque anarchici prigionieri per questa operazione repressiva: Agnese (che da poco era stata trasferita nella sezione AS2 carcere de L’Aquila), Giulio, Roberto (che erano detenuti a Tolmezzo), Andrea e Nicola (che erano detenuti a Ferrara). E’ rimasto in carcere, a causa di altre condanne definitive, solo il compagno Luca Dolce (detto “Stecco”). Mentre un’altra compagna, Sasha, anch’essa arrestata il 19 febbraio e posta fin da subito agli arresti domiciliari, ha avuto quest’ultima “misura cautelare” trasformata in obbligo di dimora e rientro a casa dalle ore 21.00 alle 7.00 del mattino.

Ricordiamo anche che nel mese di marzo, a seguito di una decisione del tribunale del riesame che ha ritenuto insussistenti le accuse e le aggravanti di “terrorismo”, è caduta l’accusa di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis, c. p.) di cui inizialmente erano accusati una parte dei compagni arrestati, e il reato ipotizzato è divenuto quello di “associazione sovversiva” (art. 270, c. p.). Invariate le accuse relative a fatti specifici (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”).

L’indirizzo di Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

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Italy, “Renata” operation: Stecco transferred to the prison of Ferrara

We inform that anarchist comrade Luca Dolce, known as Stecco, was transferred from the prison of Tolmezzo (in the province of Udine) to the prison of Ferrara, precisely in the AS2 section (“High Surveillance 2”) where are imprisoned the anarchist comrades recently sentenced in the first instance trial for the “Scripta manent” operation. Stecco has been in prison since February 19, 2019, arrested along with seven other anarchists in the context of the repressive operation called “Renata”.

On May 9, five anarchists imprisoned for this repressive operation were transferred to house arrest: Agnese (who had recently been transferred to the new AS2 section in the prison of L’Aquila), Giulio, Roberto (who were detained in Tolmezzo), Andrea and Nicola (who were detained in Ferrara). Only comrade Luca Dolce (known as “Stecco”) remained in prison due to other final sentences. While another comrade, Sasha, who was also arrested on 19 February and immediately placed under house arrest, had this last “precautionary measure” transformed into an obligation to stay and return home from 9.00 pm to 7.00 am.

We also recall that in the month of March, following a court decision that considered the allegations and aggravating circumstances of “terrorism” to be non-existent, has fallen the accusation of “subversive association with the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (art. 270bis) of which a part of the arrested comrades were initially accused, and the hypothesized crime has become that of “subversive association” (art. 270). The charges relating to specific facts (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”) are unchanged.

The address of Stecco:

Luca Dolce
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Italia [Italy]

(it-en) Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche

Tre mesi dopo il suo trasferimento dall’Ospedale Fernández al carcere di Ezeiza, la compagna Anahí è stata sottoposta agli esami clinici, sedute di fisioterapia e alle visite generali, alcune in carcere e altre in ospedali differenti, con trasferimenti segreti e unità speciali di sbirri per i “terroristi”. Anche se sappiamo che il terrorista è lo Stato.

Ma non grazie al trattamento umano del Servizio Penitenziario Federale o alla volontà del giudice Ercolini o ai Tribunali 1 e 2 di Lomas de Zamora, che l’hanno torturata per tutto il tempo, negandole i trasferimenti clinici, respingendo da un tribunale all’altro la sua richiesta (una richiesta che è stata presentata collettivamente, che non richiedeva le cure mediche solo per Anahì, ma anche per le altre prigioniere, a causa della precaria assistenza medica nella sezione in cui è detenuta) nell’esercizio delle loro funzioni, essenziale per questo sistema di tortura.

Hanno evitato quanto più potevano, e oltre le vie legali è stato necessario sollecitare all’esterno anche con manifestazioni di strada.

Le lesioni di Anahì sono irreversibili, si sta riprendendo dall’intervento di ricostruzione della parte destra del viso, dall’amputazione di varie falangi e da una frattura della clavicola sinistra.
E’ colpita da una infezione facciale, causata dalla protesi, e necessita di un altro intervento per rimuoverla. E invece la stanno imbottendo di antibiotici (per più di 30 giorni di fila), che le hanno devastato lo stomaco. I fili e i bracket [ortodontici, NdT] sulle gengive le provocano ferite in bocca, perciò può assumere solo alimenti liquidi, cosa che non aveva ricevuto per tutto questo tempo. Sta sopravvivendo grazie all’alimentazione inviatale dai compagni e dalla sua famiglia, che rimangono solidali.

E’ importante creare reti di solidarietà e di agitazione per sostenere la salute di Anahì. Sempre PROTEGGENDO LA SUA IMMAGINE E SENZA BANDIERE.

Non ci aspettiamo che lo Stato agisca diversamente da come agisce.
Non siamo vittime di nessuno.
Non chiediamo e non ci aspettiamo giustizia.
Non pubblichiamo foto di nessuno e NON VOGLIAMO CHE CIÒ VENGA FATTO.

ABBASSO I MURI DELLE PRIGIONI!

[Tratto da anarhija.info].

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Argentina, april 2019: Anarchist Prisoner Anahí Salcedo is Finally Receiving Medical Treatment

Three months after her transfer from Fernández Hospital to Ezeiza Prison, comrade Anahí was taken for exams, physiotherapy sessions and general medical consultations- some in prison and others in different hospitals, with secret transfers and special groups of cops for “terrorists”. Although we know that the terrorist is the State.

It was not because of the humanitarian treatment of the Federal Prison Service or the will of Judge Ercolini or Courts 1 and 2 of Lomas de Zamora, who tortured her for all that time, denying her medical transfers, rejecting from one court to another her appeal (an appeal that was presented collectively, not just requesting medical treatment for Anahí but also for other prisoners due to the poor medical conditions of the unit where she is imprisoned) in the performance of their duties, essential for this system of torture.

They avoided it as much as they could, in addition to solidarity presence at the court cases, solidarity demonstrations had to be held in the street as well.

Anahí’s injuries are irreversible, she is recovering from a reconstruction operation to the right side of her face, the amputation of several phalanges and a fracture of the left clavicle.
She is suffering from a facial infection, caused by the prosthesis, and needs another operation to remove it. Instead they pumped her up with antibiotics (for over 30 days in a row) that have caused havoc to her stomach. She has stitches and brackets on her gums that hurt her mouth, so she can only have a liquid diet, which has not been given to her for all this time. She is surviving thanks to the food sent from comrades and her family who remain in solidarity.

It is important to create networks of solidarity and agitation to support Anahí’s health. Always PROTECTING HER IMAGE AND WITHOUT FLAGS.

We do not expect the State to act any differently than how it does.
We are not victims of anything.
We do not ask or wait for justice.
We do not publish the photos of anyone and WE DO NOT WANT IT TO BE DONE.

DOWN WITH THE WALLS OF THE PRISONS!

[Text taken from actforfee.nostate.net].

(it-en) Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.


Zurigo, Svizzera: Prolungata la custodia cautelare del compagno detenuto

All’inizio maggio è stata prolungata di altri tre mesi la custodia cautelare compagno arrestato il 29 gennaio 2019. A parte questo, la sua situazione rimane invariata. Si trova ancora detenuto nel carcere di Zurigo e la giustizia continua a giustificare la sua custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini con il “rischio di fuga” e “complicità”.

La posta per il compagno può essere ancora inviata tramite la biblioteca anarchica “Fermento”. In una lettera aperta il compagno aveva scritto ciò che più lo interessa: “Avrei davvero piacere di ricevere notizie e analisi sugli accadimenti in tutto il mondo, pubblicazioni anarchiche (in buste appropriate) e naturalmente lettere di amici e compagni. Capisco il tedesco, il francese, l’italiano, l’inglese e un po’ lo spagnolo e il turco. Ovviamente, i miei accusatori partecipano anch’essi alla lettura di ciò che mi viene inviato”.

Indirizzo:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zurigo
Svizzera

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Per favore, specificate quello che dovrebbe essergli inviato o meno.

[Tratto da anarhija.info].

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Note: The person arrested in Zurich on January 29, 2019 for charges relating to an arson attack on various Swiss army vehicles in Hinwil (Zurich) on September 27, 2015, for an arson attack on the radio antenna for the police communications in Waidberg (Zurich) on July 10, 2016 and for the insertion of posters (the police believe they know a date for this, 16 November 2017) in the window of the Anarchist Ferment Library which presumably invited to cause “damage to property and violence against companies and people who are part of the development of the Bässlergut prison in Basel and the construction of the PJZ in Zurich “, in September 2019 he knowingly collaborated with the Swiss police, drafting and filing a statement in the public prosecution office which makes statements that can be used by the police against a fugitive anarchist comrade and wanted since July 2016 for the same actions. In addition, he turned suspicions to some friends and acquaintances. The former solidarity group has released a text on this miserable affair.


Zurich, Switzerland: Pre-trial detention of the comrade has been extended

The preventative detention of the comrade arrested on 29 January 2019 was extended for another three months early in May. Apart from that, his situation has not changed. He is still imprisoned in Zurich Prison and the law continues to justify his preventive detention with ‘risk of going on the run’ and ‘connivance’ until the investigation is closed.

Mail can still be sent to the comrade through the anarchist library “Fermento”. In a letter made public, the comrade wrote about what interests him in particular: “I look forward to getting news and analyses of what is happening in the world, anarchist publications (to be sent in appropriate envelopes), also of course letters from comrades and friends. I understand German, French, Italian. English and a little Spanish and Turkish. Of course, the prosecution also participates in reading what is sent to me“.

Address:
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8004 Zürich
Suisse

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

PS: Please specify what should be sent on to him or not.

[Taken from actforfree.nostate.net].

(it-en) Torino, Italia: Incendio al carcere, Boba arrestato

Incendio al carcere, Boba arrestato

Nella notte di ieri sera, mercoledì 22 maggio, dopo le ore 23:00 la polizia ha bussato alla porta di Boba, Mitzi e Victor con il pretesto di notificare un avviso orale alla compagna. Una volta dentro però, oltre alle carte per lei hanno sfilato dalle borse anche un mandato di arresto per Boba.

L’episodio sotto inchiesta risale alle prime iniziative messe in campo dopo l’operazione Scintilla, in particolare al saluto nel pratone delle Vallette avvenuto al termine della manifestazione antifascista contro la commemorazione annuale delle foibe. In quell’occasione aveva preso fuoco la pasticceria del carcere. L’accusa è di incendio (art. 423), la cui pena prevista va da tre a sette anni, con l’aggravante (art. 425) di aver commesso il fatto su “edifici pubblici […], destinati a uso di abitazione […], su ammassi di materiale combustibile o esplodente”. Inoltre gli viene contestato il reato di accensioni pericolose (art. 703) per aver usato, secondo l’accusa, un razzo nautico, che tuttavia prevede un pena pecuniaria o l’arresto fino a massimo un anno.

Durante l’operazione la polizia ha effettuato una perquisizione sequestrando tutti i computer presenti in casa. Per assicurarsi di non avere ficcanaso tra i piedi ha richiesto l’intervento di tre volanti che hanno tenuto lontani i primi amici accorsi sul posto.

In attesa di aggiornamenti per chi volesse scrivergli indirizzate lettere e telegrammi a:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Turin, Italia: Fire at the prison, Boba arrested

On the night of Wednesday, May 22, 2019, after 11 p.m., the police knocked on the door of Boba, Mitzi and Victor under the pretext of delivering a verbal warning for the comrade. Once in the house, they also pulled a warrant for Boba’s arrest out of their pockets.

The investigation is linked to the first initiatives taken against the Operazione Scintilla, in particular an episode in the Vallette neighborhood at the end of the anti-fascist demonstration against the annual fascist commemoration of the “Foibe”. That evening, the confectionery of the Vallette prison caught fire. Boba’s charge is arson (art. 423), with a penalty of three to seven years, with the aggravating circumstance (art. 425) that the act was committed on “public buildings […] intended for residential use […], on accumulations of combustible or explosive material”.

In addition, our comrade Boba is accused of the crime of dangerous firing (Art. 703) because, according to the public prosecutor’s office, he used a “nautical missile”, which, however, provides for a fine or imprisonment of not more than one year.

During their break-in, the police searched the house and confiscated all computers in the house.
We are waiting for updates.

Meanwhile Boba’s address, you can write him letters:

Marco Bolognino
c/o C. C. Lo Russo e Cutugno
via M. A. Aglietta 35
10151 Torino
Italia [Italy]

[Partially taken from actforfree.nostate.net].

(it-en) Brescia, Italia: Aggiornamento sugli arresti

Aggiornamento dal carcere di Canton Mombello di Brescia (24/05/2018):

Oggi il compagno in stato di fermo è stato trasferito a Canton Mombello e messo in cella di isolamento come Juan [anarchico latitante arrestato il 22 maggio]. Al compagno viene imputata l’aggravante di “favoreggiamento alla sottrazione dell’esecuzione della pena”. L’avvocato ha potuto incontrare i compagni e li ha trovati forti e determinati. Attendiamo la sentenza del giudice che dovrebbe arrivare domani e di vedere presto i compagni liberi.

Liber* tutt* – Liber* subito.
Seguiranno aggiornamenti.

[Tratto da roundrobin.info].

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Update from Canton Mombello prison in Brescia, 24 May, 2019:

Today, the detained comrade was transferred to Canton Mombello and placed in solitary confinement as Juan [a fugitive anarchist comrade arrested 22 May, 2019]. The aggravating circumstance of “aiding the abduction of the execution of the sentence” is charged to the companion. The lawyer was able to meet the comrades and found them strong and determined. We await the sentence of the judge who should arrive tomorrow and we await to see the free comrades soon.

All free immediately.
Further updates coming soon.

(it-en) Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Brescia, Italia, 22.05.2019: Arrestato il compagno anarchico Juan

Ieri, 22 maggio [2019], è stato arrestato il compagno Juan, “uccel di bosco” da un pò di tempo. Perquisite due abitazioni in provincia di Brescia e due abitazioni di genitori di un compagno e una compagna nell’hinterland bresciano. Si attende la convalida dell’arresto per una delle persone fermate, accusato di favoreggiamento personale (art. 378 c. p.). La modalità nelle prime due abitazioni è la solita degli ultimi tempi: passamontagna, ecc.. Seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere a Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia

Presidio di solidarietà sabato 25 maggio ore 16:30 Carcere di Canton Mombello.
Solidarietà e sostegno a tutti i compagni ancora in carcere.
Liber* tutt*.

[Tratto da roundrobin.info].

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Brescia, Italy, 22 May, 2019: Arrested anarchist comrade Juan

Yesterday, 22 May [2019], comrade Juan was arrested. He was a fugitive from time. Two houses have been searched in the province of Brescia and also two other houses of parents of two comrades in the Brescia hinterland were serached. We expects the validation of the arrest for one of the people stopped, accused of personal abetting (art. 378 of the Italian criminal code). The mode in the first two homes is the usual of recent times: balaclavas, etc.. Updates will follow.

The actual address of Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Canton Mombello
via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia
Italia [Italy]

Solidarity protest on saturday 25 May at 4.30 pm at Canton Mombello prison, in Brescia.
Solidarity and support for all the comrades still in prison.
All free.

(it-en-gr) Atene, Grecia, 14.05.2019: Attacco contro la stazione di polizia di Kaisariani

Atene, Grecia, 14.05.2019: Attacco contro la stazione di polizia di Kaisariani

Orchestrando le melodie della distruzione

Il 14 maggio non era una serata normale per i poliziotti della stazione di polizia di Kaisariani [ad Atene]. Poco prima delle 4.00, mentre la città dormiva nell’oscurità e gli sbirri dormivano nella loro pigrizia, li svegliavamo con la melodia assordante del fuoco che perfettamente accompagnava le loro urla acute. Lo spettacolo è stato completato da suoni di esplosioni e dalle urla di alcuni sfortunati poliziotti che hanno preso fuoco e sono finiti in ospedale.

L’impenitente guerrigliero urbano e prigioniero politico Dimitris Koufontinas è ancora una volta in sciopero della fame per chiedere la concessione di regolari permessi di prigione. Le autorità carcerarie e alcuni pubblici ministeri che agiscono da avanguardia insieme a SYRIZA stanno applicando pressione politica e fisica, prendendo di mira il compagno, negandogli il permesso e presentandogli il seguente ultimatum di estorsione: rinuncerai ai tuoi valori o taglieremo i tuoi permessi. Da parte nostra, non lasciamo perdere tempo. Ogni minuto che la sua richiesta non viene soddisfatta, il nostro odio cresce e stiamo preparando nuove azioni con una grande intensificazione. Se Dimitris Koufontinas subisce qualcosa, le conseguenze saranno ingestibili. Ti bruceremo vivo.

Segnale incendiario in risposta alla chiamata per un Maggio nero

Sono passati 10 anni da quando l’anarchico rivoluzionario Mauricio Morales è rimasto ucciso per la detonazione dell’ordigno esplosivo che stava trasportando. Durante questi 10 anni la sua memoria non è affatto svanita. Alcuni sono avvezzi a dire che il tempo è il miglior dottore perché ammorbidisce le ferite causate dal dolore e dalla tristezza. Ma la pensiamo diversamente. Ogni volta che ci riprendiamo dalla perdita di un compagno, siamo ancora più convinti e ci muoviamo in modo più determinato con le nostre azioni. Onoriamo la sua memoria attraverso le nostre azioni e i nostri attacchi di odio. Al momento riteniamo inappropriato fornire un’analisi. Lasciamo che il linguaggio del fuoco si esprima per noi.

P.S.: La nostra azione si è svolta diverse ore prima del 34° anniversario del giorno in cui il guerrigliero urbano anarchico Christos Tsoutsouvis venne assassinato durante una sparatoria con la polizia a Gyzi. Stava per porre fine alle misere vite di tre agenti di polizia. OGNI GIORNO C’E’ UN PREZZO DA PAGARE PER CHRISTOS TSOUTSOUVIS.

Gruppo “Sinfonia Caotica” [in greco: Ομάδα “Χαοτική Συγχορδία”]

Tratto e tradotto a partire dall’inglese: actforfree.nostate.net
Il testo in greco è a questo link: athens.indymedia.org

[Tratto da anarhija.info].

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Athens, Greece, May 14th, 2019: Attack Against Kaisariani Police Station

Orchestrating Melodies of Destruction

May 14th was not an ordinary night for the cops at Kaisariani Police Station. Just before 4AM, while the city slept in darkness and the cops slept in their laziness, we woke them up with the deafening melody of the fire that perfectly accompanied their high-pitched screams. The spectacle was completed by sounds of explosions and the screams of some unlucky cops who caught on fire and ended up in hospital.

The unrepentant urban guerrilla and political prisoner Dimitris Koufontinas is once again on hunger strike to demand the granting of regular furloughs from prison. The prison authorities and some prosecutors acting as a vanguard along with SYRIZA are applying political and physical pressure, targeting the comrade, denying him permission and presenting him with the following ultimatum of extortion: you will renounce your values or we will cut off your furloughs. We for our part do not let time go to waste. Every minute his request is not met, our hatred grows, and we are preparing new actions with greater escalation. If Dimitris Koufontinas suffers anything the consequences will be unmanageable. We will burn you alive.

Incendiary Signal in Response to the Call for a Black May

10 years have passed since Anarchist revolutionary Mauricio Morales was killed when the explosive device he was carrying detonated. During those 10 years his memory has not faded at all. Some are accustomed to saying that time is the best doctor because it softens the wounds caused by the pain and sadness. But we think differently. Every time we recover from the loss of a comrade, we are convinced even more, and we move in a more determined way with our actions. We honor his memory through our actions and our hateful attacks. We find it inappropriate at the moment to provide an analysis. We let the language of fire speak for us.

PS: Our action took place several hours before the 34th anniversary of the day when the Anarchist urban guerrilla Christos Tsoutsouvis was assassinated during a shootout in Gyzi with the cops. He was about to end the miserable lives of three police officers. EVERYDAY THERE IS A PRICE TO PAY FOR CHRISTOS TSOUTSOUVIS.

“Chaotic Symphony” Group

[Taken from actforfree.nostate.net].

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Ανάληψη ευθύνης για την επίθεση στο Α.Τ. Καισαριανής

Ενορχηστρώνοντας μελωδίες της καταστροφής

Τα ξημερώματα της 14ης Μαϊου δεν ήταν μια συνηθισμένη βραδιά για τους μπάτσους που βρίσκονταν στο Α.Τ Καισαριανής. Λίγο πριν τις 4, ενώ η πόλη ήταν βυθισμένη στο σκοτάδι και οι μπάτσοι στη νωχεληκότητά τους, τους ξυπνήσαμε με την εκκωφαντική μελωδία της φωτιάς την οποία τέλεια συνόδευσαν φωνητικά με τα υψίφωνα ουρλιαχτά τους. Το θέαμα ολοκλήρωσαν ο κρουστός ήχος της έκρηξης από τα γκαζάκια και κάποιοι όχι και τόσο τυχεροί μπάτσοι που αναγκάστηκαν, λουσμένοι από φλόγες, να χορέψουν στις πύρηνες νότες και να καταλήξουν τελικά στο νοσοκομείο.

Ο αμετανόητος αντάρτης πόλης και πολιτικός κρατούμενος Δημήτρης Κουφοντίνας πραγματοποιεί ακόμη μία φορά απεργία πείνας, διεκδικώντας την χορήγηση νέων τακτικών αδειών. Το συμβούλιο της φυλακής και μερικοί εισαγγελίσκοι σαν εμπροσθοφυλακή, τα σιχάματα που ακούνε στα επίθετα Μητσοτάκη-Μπακογιάννη με τις γραφικές πιέσεις τους και ο ΣΥΡΙΖΑ με την πολιτική και φυσική (όπως φαίνεται) στοχοποιήση προς τον σύντροφο, του αρνούνται την χορήγηση άδειας και του θέτουν τον εξής εκβιασμό: θα αποκηρύξεις τις αξίες σου ή σου κόβουμε τις άδειες. Η επιλογή του μέσου της απεργίας πείνας ήταν για τον ίδιο μονόδρομος. Ξαναπιάνει όπως είπε το νήμα της αντίστασης και εμείς από τη μεριά μας δεν αφήσαμε τον χρόνο να πάει χαμένο. Κάθε λεπτό που δεν ικανοποιείται το αίτημα του, το μίσος μας διογκώνεται και προετοιμάζουμε νέες δράσεις με μεγαλύτερη κλιμάκωση. Αν ο Δημήτρης Κουφοντίνας πάθει το οτιδήποτε οι συνέπειες θα είναι μη διαχειρίσιμες. Θα σας κάψουμε ζωντανούς.

Εμπρηστικό σινιάλο στο κάλεσμα για Μαύρο Μάη

Δέκα χρόνια πέρασαν από την στιγμή που ο αναρχικός επαναστάτης Μαουρίσιο Μοράλες σκοτώθηκε όταν εξερράγη ο εκρηκτικός μηχανισμός που μετέφερε. Σε αυτά τα 10 χρόνια η μνήμη του δεν ξεθώριασε ούτε στο ελάχιστο. Συνηθίζετε να λέγεται ότι ο χρόνος αποτελεί τον καλύτερο γιατρό αφού απαλύνει τις πληγές που αφήνει ο πόνος και κάθε άσχημο συναίσθημα. Η περίπτωση μας όμως αποτελεί παράδοξο. Κάθε φορά που αναπολούμε τον χαμό του συντρόφου πεισμώνουμε ακόμα περισσότερο βαδίζουμε με πιο σίγουρο και στιβαρό βήμα στις επιλογές μας. Τιμούμε την μνήμη του μέσα από τις πράξεις μας και τις ακόρεστες από μίσος επιθέσεις μας. Θεωρούμε άστοχη την χρονική στιγμή για αναλύσεις επί αναλύσεων. Αφήσαμε τις πύρινες γλώσσες να μιλήσουν για μας.

Υ.Γ. Δράσαμε κάποιες ώρες πριν συμπληρωθούν 34 χρόνια από την ημέρα που ο αναρχικός αντάρτης πόλης Χρήστος Τσουτσουβής δολοφονήθηκε μαχόμενος στο Γκύζη από μπάτσους. Πρόλαβε να τερματίσει την άθλια ύπαρξη τριών αστυνομικών. ΤΙΜΗ ΓΙΑ ΠΑΝΤΑ ΣΤΟΝ ΧΡΗΣΤΟ ΤΣΟΥΤΣΟΥΒΗ

Ομάδα “Χαοτική Συγχορδία”

[Taken from athens.indymedia.org].

(it-en-fr) Saint-Jean-Bonnefonds (Loira), Francia: Fuoco a Eurovia

Saint-Jean-Bonnefonds (Loira), Francia: Fuoco a Eurovia

Testo rielaborato da un articolo della stampa di regime (“Le Progrès”, martedì 14 maggio 2019).

Il fuoco è scoppiato all’interno della compagnia Eurovia [una società appartenente al famigerato gruppo Vinci] a Saint-Jean-Bonnefonds nella notte compresa tra lunedì e martedì intorno alle 2.45 del mattino. Diversi vigili del fuoco delle caserme dell’agglomerato di Saint Etienne convergevano al chemin de Littes. Quando arrivarono, quattro camion, due escavatori e diversi veicoli commerciali nel parcheggio della compagnia erano già stati distrutti dalle fiamme. I soccorritori hanno dovuto dispiegare tre manichette antincendio per impedire che l’incendio si diffondesse nell’edificio amministrativo.

La polizia ha aperto un’indagine: la tesi dolosa è quella favorita dagli investigatori. In effetti sono stati identificati tre punti di accensione separati. Il danno ammonterebbe a quasi un milione di euro. La disoccupazione tecnica è prevista, così come i ritardi nei lavori in corso sul sito.

Secondo Radio Scoop “otto veicoli hanno preso fuoco […]. In particolare, i camion per il trasporto di detriti sono stati danneggiati lungo la strada. Più in alto, sono stati bruciati anche un escavatore, un camion a pianale e un camion a vuoto. Infine, vicino agli edifici della compagnia [Eurovia], due veicoli commerciali sono stati danneggiati”.

Tratto e tradotto a partire dall’inglese: actforfree.nostate.net
Il testo in francese è a questo link: attaque.noblogs.org

[Tratto da anarhija.info].

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Saint-Jean-Bonnefonds (Loire), France: Fire at Eurovia

Le Progrès / Tuesday May 14 2019

Fire broke out within the Eurovia company [a company that belongs to the infamous Vinci group] in Saint-Jean-Bonnefonds during Monday to Tuesday night at around 2.45am. Several fire-fighters of the barracks of the Saint Etienne agglomeration converged at the chemin de Littes. When they arrived, four trucks, two excavators and several utility vehicles in the company car park had already been destroyed by the flames. Rescuers had to deploy three fire hoses to prevent the fire spreading to the administrative building.

Police have opened an investigation: the arson thesis is that favoured by the investigators. In fact, three separate ignition points were identified. The damage would amount to almost a million euros. Technical unemployment is expected, as well as delays in work in progress on the site.

According to Radio Scoop, “eight vehicles caught fire […]. In particular, trucks for transporting rubble were damaged down the street. Higher up, an excavator, a flatbed truck and a vacuum truck were also burned. Finally, near the company buildings, two utility vehicles were damaged”.

[Taken from actforfree.nostate.net].

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Saint-Jean-Bonnefonds (Loire) : Incendie chez Eurovia

Le Progrès / mardi 14 mai 2019

Un incendie s’est déclaré au sein de la société Eurovia [société qui appartient au bien connu groupe Vinci; NdAtt.] à Saint-Jean-Bonnefonds dans la nuit de lundi à mardi vers 2 h 45. Plusieurs pompiers des casernes de l’agglomération stéphanoise ont convergé chemin des Littes. A leur arrivée, quatre poids-lourds, deux pelles mécaniques et plusieurs utilitaires garés sur le parking de la société avaient été détruits par les flammes. Les secours ont du déployer trois lances incendie pour éviter la propagation au bâtiment administratif.

La police a ouvert une enquête : la thèse de l’incendie volontaire est privilégiée par les enquêteurs. En effet, trois départs de feu distinct ont été identifiés. Le préjudice s’élèverait à près d’un million d’euros. Du chômage technique est à prévoir, tout comme du retard sur des travaux en cours sur le site.

Selon Radio Scoop, « huit véhicules ont pris feu […]. Des camions de transports de gravats ont notamment été endommagés en bas de la rue. Plus haut, une pelle sur pneus, un camion plateau et un camion aspirateur ont également été incendiés. Enfin, près des bâtiments de la société, deux utilitaires ont été endommagés ».

[Depuis attaque.noblogs.org].

(it-en) Roma, Italia: Per un Maggio Sovversivo (07/05/2019)

Per un Maggio Sovversivo

Nonostante ciò che ci spinge all’azione sia principalmente la soddisfazione del nostro bisogno di superare la frustrazione e il senso di impotenza a cui questo sistema di oppressione vorrebbe costringerci, stavolta ci ronzava per la testa qualche ragionamento, che intendiamo comunicare. Ci siamo accorti che andare in giro di notte illuminandola con incendi mirati è una pratica che si sta diffondendo. Obiettivi mirati come veicoli di ditte coinvolte in progetti di dominio (come guerre, la costruzione di strutture di detenzione, rimpatri forzati,etc.), infrastrutture della rete tecnologica (come laboratori,ripetitori di antenne, centraline di fibra ottica e le aziende che le gestiscono o che con esse collaborano) vengono attaccati con maggiore frequenza e con mezzi semplici e di facile reperibilità. Questo, unito alla loro diffusione nei territori e nelle metropoli aiuta la riproducibilità di azioni contro di essi. In particolare abbiamo visto aumentare gli attacchi a veicoli del car sharing Enjoy di proprietà di ENI, multinazionale italiana che da decenni devasta territori e saccheggia risorse supportata dallo Stato italiano. Così, per dare forza a questo fronte della guerra sociale in atto, la notte del 7 Maggio abbiamo lasciato del materiale infiammabile e relativi inneschi su 6 auto, gli abbiamo dato fuoco e siamo andati via. Attacchi e sabotaggi anarchici sono infatti poco più che scintille nel buio, ma quando convergono su un medesimo obiettivo o si concentrano in un periodo o luogo specifico lo spettacolo può essere emozionante, oltre che causare qualche grattacapo in più ai difensori e foraggiatori di questo sistema. Come nel caso della recente campagna contro Poste italiane che collaborava ai rimpatri degli indesiderati dai benestanti europei, attraverso la sua compagnia controllata Mistral Air. Gli incessanti attacchi sotto diverse forme hanno costretto Poste Italiane a cessare la propria collaborazione con lo Stato e successivamente a diramare un comunicato ufficiale nel quale affermava nero su bianco di non effettuare più rimpatri. Una prova in più che l’azione diretta se ben mirata e contestualizzata ha la sua efficacia. Questo è il nostro invito a ricordarcene più spesso e a non limitarci a sporadiche per quanto spettacolari lampi nell’oscurità; prestiamo orecchio a dove tira il vento e alle proposte di campagne specifiche di attacco, incendiamo con costanza e determinazione le notti del “migliore dei mondi”, rendiamo visibile la guerra sociale in corso che il potere cerca di invisibilizzare a tutti i costi e che altrimenti vivrebbe solo nella testa dei sovversivi e sui loro siti internet.

Ci uniamo all’indizione di un Maggio Sovversivo Internazionale in solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione in Italia.
Che tanti fuochi si accendano rincorrendosi l’un l’altro finché finalmente divampi la prateria!

Solidarietà ai compagni/e che hanno subito durissime condanne in primo grado per il processo “Scripta Manent”… Vendetta!!!
Solidarietà ai detenuti/e e inquisiti/e per le operazioni “Panico, Renata, Scintilla”, alle compagne arrestate a Madrid, a Stefano e Marco arrestati a Parigi.
Un pensiero infine al compagno Mauricio Morales a dieci anni dalla sua morte.
Per l’Anarchia

[Tratto da anarhija.info].

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For a Subversive May

Despite the fact that our action is usually driven by the need to overcome the frustration and sense of powerlessness that this system of oppression would force us into, this time some thoughts have been buzzing around in our heads and we would like to communicate them. We realized that going around lighting up the night with targeted fires is a practice that is spreading.
Specific objectives such as vehicles of companies involved in projects of dominion (such as wars, the construction of detention centres, forced repatriations, etc.), technological network infrastructures (such as laboratories, antenna repeaters, fibre optic exchanges and companies that manage them or collaborate with them) are being attacked more frequently and with simple and easily available means.
This, along with their spreading throughout the country and in the metropolises favours the reproducibility of actions against them. In particular, we have seen more and more attacks on the Enjoy car-sharing vehicles owned by ENI, an Italian multinational which, with the support of the Italian State, has been ravaging territories and looting resources for decades. So, to strengthen this front in the ongoing social war, on the night of May 7th we left combustible material and related primers on 6 cars, ignited them and went away. Anarchist attacks and sabotage are actually little more than sparks in the dark, but when they converge on the same target or concentrate within a specific time or place, the show can be exciting, as well as cause a few more headaches for the defenders and foragers of this system.
For example in the case of the recent campaign against Poste Italiane, which collaborated in the repatriation of undesirables by the well-off Europeans, through its subsidiary company Mistral Air. The incessant attacks in various forms forced Poste Italiane to put an end to its collaboration with the State and issue an official statement in which it stated in black and white that it would no longer carry out repatriations.  Another example that direct action if well aimed and contextualized can be effective.
This is our invitation to remind ourselves more often and not limit ourselves to sporadic though spectacular flashes in the dark; let’s listen to the way the wind is blowing and to the proposals of specific campaigns of attack, set fire to the nights of the “best of worlds” with constancy and determination, make visible the ongoing social war that power seeks to render invisible at all costs and that otherwise would live only in the heads of subversives and on their internet sites.

We join the call for an International Subversive May in solidarity with the comrades affected by the repression in Italy.
Let so many fires light up chasing one another until the whole prairie is ablaze!

Solidarity with the comrades who have been dealt harsh first-degree sentences for the “Scripta Manent” trial … Vengeance !!!
Solidarity with the imprisoned / investigated / for the operations “Panico, Renata, Scintilla”, to the comrades arrested in Madrid, to Stefano and Marco arrested in Paris.
Lastly a thought to comrade Mauricio Morales ten years after his death.
For Anarchy

[Translation from actforfree.nostate.net].

(it-en) Firenze, Italia: Come Paganini: non ripeto!

Come Paganini: non ripeto!

Me ne stavo lì, impilato come un pilone nel cemento, in quella città un tempo ombrosa di briganti, banditi e avventure e ora luccicosa di vetrine e riccastri.
Diciamoci la verità, la mia vita era una noia mortale: ripetevo, ripetevo, ripetevo!
E così, una bella notte di quasi una settimana fa, ho deciso di spegnermi, illuminandomi.
Prendendo esempio dai tanti che mi hanno preceduto in lungo e in largo per il mondo, mi sono suicidato, per riaffermare la mia libertà dal giogo della coazione a ripetere!
Ringrazio la diavolina e la benzina per avermi dato una mano!
Un caloroso (è proprio il caso di dirlo!) abbraccio a chi sceglierà di seguire il mio esempio!
Ripetitori di tutto il mondo unitevi… in un grande falò!

Dedico il mio suicidio a tutti/e gli/le indagati/e e arrestati/e anarchici/e in italia e nel mondo!
Un forte abbraccio di vita alla compagna Anahi Salcedo e un forte abbraccio di morte ai suoi torturatori
Con Punky Mauri nella memoria e nel cuore

[Tratto da anarhija.info].

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Like Paganini, I don’t repeat!

I stood there, stacked like a pylon in the concrete, in that once-shadowy city of brigands, bandits and adventures now gleaming with shop windows and filthy rich.
Let’s face it, my life was a deadly bore: I repeated, repeated, repeated!
And so, one beautiful night almost a week ago, I decided to quit, lighting myself up.
Taking as an example the many that have preceded me far and wide around the world, I committed suicide, to reaffirm my freedom from the yoke of the compulsion to repeat!
Thanks to the firelighter and petrol for helping me out!
A warm (the appropriate word!) hug to those who chooses to follow my example!
Repeaters of the world unite … in a huge bonfire!

I dedicate my suicide to all the investigated and those arrested anarchists in Italy and the world!
A strong embrace of life to the comrade Anahi Salcedo and a strong embrace of death to her torturers
With Punky Mauri in memory and in the heart

[*An Italian saying for refusing to repeat a gesture deriving from composer and violinist Paganini’s refusal in 1825 to do an encore for the King and being expelled from the country for two years as a result].

[Translation from actforfree.nostate.net].

(en) Italia: Words from anarchist Luca Dolce (“Stecco”) from the prison of Tolmezzo

Note: Anarchist comrade Stecco was arrested on 19th February 2019 in repressive operation ‘Renata’, where seven anarchists were arrested (one of them was immediately put under house arrest) and accused according to articles 270bis (four of them) and 280 (all) of the penal code, plus related offences referring to direct actions that took place in the Trentino region over the past two years. In March judges of the court of review decided that the charges that had been pressed initially were non-existent, dropping the aggravating circumstance of ‘terrorism’. The imprisoned comrades are being held in AS2 units in the prisons of Ferrara, Tolmezzo and L’Aquila. [Update: all the anarchist comrades involved in operation ‘Renata’ are now under house arrest with all the restrictions. Only Stecco remains in prison due to previous sentences]

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Words from Luca Dolce known as “Stecco” from the prison of Tolmezzo

Dear comrades,

The time has come for me to say something about what happened in February.

Less than two months have passed since our arrest with operation ‘Renata’, and I can say that I’m calm and strong, as sure as ever that the struggle continues in spite of the blows inflicted by the State.

My arrest in Turin, in the vicinity of Corso Giulio, took place at around 5pm quite peacefully. As I was leaving the comrade I had been with, I noticed a typical plain clothes policeman in front of me at a tram stop; a few seconds later I found myself surrounded. I can say that all this happened in great tranquillity, and with annoying ‘kindness’ I’d say, unlike the way my comrades in Trentino were treated.

Before being moved to Trento I thought that my arrest was due to pending proceedings whose conclusion I’d been expecting for a while. I did perceive something strange: too many people wearing badges in that corridor of the Turin police station. Only at the first visit of the lawyer did I find out that measures alternative to prison had been confirmed on the very day of my arrest. A mere coincidence? Anyway, at around 8pm they gave me a warrant to search me and the house where I live. Obviously I noted ‘our’ fatal 270bis, 280bis and a string of other offences. At that moment the dates and places in the list were incomprehensible, but my reaction was. While I was reading, I was not surprised at what was happening; no agitation or palpitations, but the simple certitude of my ideas and convictions, the certitude of having always struggled for ideals of justice, freedom, equality among all men and women.

So, in this strange tranquillity I faced the journey at 70 km an hour to Trento along with four ROS officers. As soon as we got to the carabinieri barracks in Trento, at around 2am, I became aware of the vastness of the operation. The barracks was a hive of men and women both in uniform and not, huge folders, papers and crap papers.

It is the third time in 8 years that the State has accused me of ‘terrorism’ along with many of my comrades, and I know the procedure a little, even if this time I’m one of the ones who ends up in jail. As they got us out of the barracks, everything had been well arranged: sirens and flashes set up for photos for miserable journalists stationed along the road. I understood that the anarchist-hunt had been studied in the most disgusting details so as to make an impression on those above, whose speeches against freedom – today sadly backed by many of the exploited – are being strengthened and promoted in the spotlight.

Another conviction that kept me and keeps me tranquil is that whatever happened and will happen to me, not only my comrades are there for me, they have the strength to react to this latest attack. Breathing the atmosphere in Turin gave me strength, even if only for a short time. The same strength that has spread in many other places from the comrades and people in solidarity. The feeling of a tenacious, determined atmosphere can only be good for all, in spite of the difficulties of recent times. The cascade of telegrams and letters we received confirmed my sensations.

For many years I’ve thought about what my comrade Roberto said: ‘I’ve always known it, to struggle for freedom also means to risk losing it’. Simple, clear and above all true words. Now that I’m in prison, I see and hear things that had escaped my attention (my first two short experiences in prison were only a foretaste of what I’m experiencing now). Now I can see much of what I had been thinking during these years of struggle actually happening. To be here in Tolmezzo means to see how the State and its repressive apparatus are constantly working and updating the ways of isolating those who persist in struggling against it. And the conditions inflicted on our comrades in L’Aquila, in that Hybrid between AS2 and 41bis are even harsher.

They want to relieve this prison [L’Aquila] from the notoriety of being a place of torturers and thugs gained at the time of ex-governor Silvia Dalla Barca, even if those brutes are still there. Only the prisoners are now for the most part in AS and are from southern Italy, no longer isolated foreigners who had anything inflicted on them without anybody knowing. The tactic is now a different one. The prison is all split up into various categories: mafia here, mafia there, 41bis, social prisoners, Islamists, anarchists, etc. A tactic that seems to work, if you think that among the few ‘social prisoners’ there are some came to blows for racist insults and various prejudices, to great advantage of the Direction. I think that understanding the evolution of the prisons, their history, the changes in the law, the way investigations are being carried out, not only against us anarchists, is very useful to understand what to say and do today inside and outside.

Today is 25th April [the official day of Italy’s liberation from nazi-fascism was 25th April 1945]. Some prisoners asked me if I was celebrating and it was interesting that in a few minutes everybody agreed that there has been no liberation. The history of the partisan movement is very complex. I can show respect for that struggle, but I take sides too. If I think of that struggle, I think of comrades such as Pedrini, Tommasini, Mariga, Mariani and many others, who had struggled against fascism and the State well before September 8 [8th September 1943: Italy signed an unconditional armistice with the Allies following the downfall of Benito Mussolini in July] and well after April 25. Most importantly, they didn’t struggle for political and power reasons, they didn’t betray the goals that many youths, men and women had set with their sacrifice. It’s also thanks to those comrades, to their experiences, to their stories, that I now have the knowledge to face prison with strength and dignity. For me there exists a subterranean thread that unites me to those comrades, not because I have the same courage – I have never felt on my skin many of the things they experienced – but because I’m humbly trying to carry out the same struggle and ideas. I find it hypocritical that every year in newspapers such as Corriere della Sera, a great photographer like Robert Doisneau is remembered, as he falsified documents for the French Resistance movement during the war, and at the same time those who escape from the concentration camps financed by the West today are condemned and criminalized, locked up in these camps because they don’t have documents and only by escaping and false documents can they try to get away from the authorities and remain free. This day [April 25] mirrors the hypocrisy of the society we live in, where everything can be the opposite of everything else.

These are sad times. News of indiscriminate massacres follow one another in agonizing sequence. Events in Libya, Sri Lanka, New Zealand, Venezuela and all those kept hidden are on the same side of the coin of other massacres perpetrated by various armies all over the world. All of these events speak of indiscriminate, summary, barbarous deaths, inflicted not for aims of emancipation, but to brutalize life for subjugation and power.

In this context of wars and social changes of various kinds, yet again the anarchist movement in its history is being accused of ‘terrorism’. This accusation is a grave offence, and is aimed at denigrating our ideas and methods. The State, which uses the dirtiest and most atrocious methods, out of fear or necessity sets out to strike the more conscious of the exploited who struggle. Anarchists have defended themselves from these attacks in many ways by reaffirming the rightness of their ideas and practices over time.

Now I too want to have a say. Isolation and this cell can’t keep me silent. I’ll never lose the will to seek clarity where the worst confusion reigns. To do so, I’ll mention the deeds and words of a few anarchists.

For many years in Russia anarchists, and not only, have been killed, tortured, their propaganda silenced, family members arrested. In 2001 young anarcho-syndicalist Nikita Kalin was killed by a gunshot in the head because of his activity in the factory where he worked. Many others have been struck by  ferocious repression carried out by the State and its fascist servants, who have not ceased to increase in numbers in recent years. On 31st October 2018, at 8:52 in Arkhangelsk, a young anarchist, Mikhail Zhlobitsky, died ripped apart by his bomb in the premises of the regional Direction of FSB (Russian secret services). Three officers were injured and the building was damaged. This dramatic event makes us understand that on the one hand we lost a courageous comrade and on the other the blame for what happened is the State’s. If ideas and freedom are put aside, they will react with the most courageous and determined men and women. It is social conditions that cause such events to occur. And this fact is not ‘terrorism’. Now we can mourn the lost comrade, but even more understand that the struggle must continue till deeds such as these are no longer necessary.

On 20th September 1953 an article by Mario Barbari appeared in the anarchist paper Umanità nova, where the comrade discussed a book by Giuseppe Mariani concerning the Diana episode in 1921 [on 23rd March 1921 a group of Milanese anarchists placed a bomb outside the city’s Diana Theatre, with the intention of striking police chief Gasti, who was believed to be in an apartment above the theatre. The explosion caused 21 dead and many more injured but the intended target was unharmed]: ‘And isn’t the tyrant a ravenous lion – always craving conquest– when in his despotic brutality he doesn’t spare any means against those who try to free themselves from tyranny in the fear that others become aware of the reality that is crushing them? The tyrant is therefore the genuine expression of violence, and those who fight him, are fighting against violence’.

We anarchists have to set a measure that always distinguishes us from those who use violence for their evil purposes. Malatesta called it ‘moral gymnastics’, thanks to which the meaning of revolutionary violence is different from that of the violence used by the State through its instruments and servants. One of our tasks is to bring clarity to this society based on violence, to struggle so that brutality is at last replaced by fraternity and solidarity for all humankind. Perhaps today staying human is the most difficult battle;  getting away from the hatred that surrounds us is even more difficult. If we succeed our goals will be able to emerge with strength and lucidity.

With their accusations they want to throw us in a basket whose contents are more than rotten; instead we must remain uncorrupted in the face of barbarity.

Barbani continued: ‘Therefore it’s no longer a question of violence or non-violence; of loving or hating; of understanding or pitying; but a question of struggling strenuously with all our energy of conscious beings in order to extirpate tyranny and eliminate the yoke of material and spiritual slavery; and for this we incite each one to understand themselves in order to understand others at the same time. If tomorrow a new dawn finds us present in the reality of a revolt of the oppressed and human outcasts, we won’t disdain to be present in the uproar of barricades and even then we will be sure we are not committing violence, but are fighting violence!’

The book Memorie di un anarchico [memories of an anarchist] by Giuseppe Mariani has made me think deeply many times, helping me to gain clarity about practices and methods. I end this discourse with the words of Gigi Damiani, from the introduction to Mariani’s book: ‘… But history teaches us that there are times when violence becomes a social necessity. Only it is necessary, as far as possible, that it does not strike blindly or make the humble pay for the guilt of the great’.

I think that at the present moment, sadly also thanks to the State’s blows against our movement, we have the chance to talk about our ideas, practices and dreams again with even more strength. Spaces, however small, are opening up and we have to criticize reformist movements and those in bad faith. In recent months many people have been questioning various issues concerning the direction that society is taking, especially with demonstrations of opinion that unfortunately have a defensive, reformist character that we cannot share. It’s up to us, to those who agree, to create cracks and stimulate reality so that this tenuous revival of awareness goes to the roots of social problems and it doesn’t let itself be deceived by words such as democracy-rights-progress-civilization. Let clarity and our practices become fundamental in succeeding in creating a balance of strength necessary to make the State and the bosses step back from their intents. Here too healthy gymnastics is necessary.

And if prosecutors beneath suspicion such as Raimondi and the police chiefs in Turin and Trento are surprised at the solidarity expressed to us anarchists, inviting so-called civil society to stay away from us, it means that the path is right, and they can only make me happy. Our struggle, propaganda, practices frighten those who should be frightened somehow, even if in small part.

I thank with all my heart all the comrades who in recent months have been taking on many burdens in order to carry on the struggle and solidarity with all of us in prison. I thank all those who carry on the debate and the growth of our ideas in meetings, magazines, analyses.

My sincere closeness goes to the comrades under investigation and imprisoned following the ‘Scripta Manent’, ‘Panico’, ‘Scintilla’ trials and all the comrades imprisoned in jails everywhere.

My deepest worry goes to anarchist comrade Anahi Salcedo, locked up in Argentina in precarious physical conditions and without adequate medical care.

Fraternal greetings to the comrades on the run who are walking through the streets of the world.

Once again:
For the Social Revolution, for Anarchy

Prison of Tolmezzo, 25th April 2019
Luca Dolce known as Stecco

[Translation from actforfree.nostate.net].
[Per lo stesso testo in italiano cliccare qui].

(it-en) Pisa: Secondo compleanno del Galeone Occupato

https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org/files/2019/05/pp-768x1082.jpgPisa: Secondo compleanno del Galeone Occupato

25 Maggio 2019: Acque radioattive night – 2° compleanno del Galeone Occupato.
Concerto dalle ore 21.00, suonano:
Equin Sterk (Punk&Soda da Rosignano),
Kontatto (D-Beat da Bologna),
Amok (machete hc punk da Treviso).
A seguire dj set.

Benefit per i processati a seguito del corteo contro le acque radioattive.

Nel 2014, nell’ambito del decommissionamento del reattore nucleare sperimentale di San Piero a Grado (CISAM), sono stati versati 750.000 litri di acque radioattive, provenienti dalla piscina di raffreddamento nel canale dei Navicelli di Pisa.
Nel silenzio generale di questo scempio ecologico sono state organizzate mobilitazioni e momenti di confronto che sono sfociati in un corteo autodeterminato che ha attraversato le vie del centro di Pisa.
In seguito a danneggiamenti contro banche e telecamere avvenuti durante il corteo, furono effettuate varie perquisizioni e denunciate varie persone.
Il processo è iniziato in questi giorni.

Galeone Occupato, via Lucchese 65, Pisa.
https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org

[Tratto da galeoneoccupatopisa.noblogs.org].

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Pisa: Second birthday of Galeone Occupato

25 May, 2019: Radioactive waters night – 2nd birthday of Galeone Occupato.
Concert at 9.00 pm, will play:
Equin Sterk (Punk&Soda from Rosignano),
Kontatto (D-Beat from Bologna),
Amok (machete hc punk from Treviso).
Dj set following.

Benefits for the defendants in the trial wich followed the demonstration against the radioactive waters.

In 2014, as part of the decommissioning of the experimental nuclear reactor in San Piero a Grado (CISAM), 750.000 liters of radioactive water from the cooling pool were poured into the Navicelli channel of Pisa.
In the general silence of this ecological mess have been organized mobilizations and moments of confrontation that have resulted in a self-determined demonstration that has crossed the streets of the center of Pisa.
Following damage against banks and cameras that occurred during the demonstration, were carried out
various searches and denounced various people.
The trial started these days.

Galeone Occupato, via Lucchese 65, Pisa.
https://galeoneoccupatopisa.noblogs.org

(it-en) Torino: Contro la videoconferenza

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/deflaringe-copy.jpgContro la videoconferenza

Silvia sarà in videoconferenza il 29 maggio per la prima udienza del processo per l’occupazio di corso Giulio.
Arrestata il 7 febbraio a seguito dell’operazione Scintilla e dello sombero dell’Asilo, e detenuta dal 6 aprile insieme ad Anna nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila.
La videoconferenza nega la possibilità di presenziare in aula e viene utilizzata sempre più spesso, anche come strumento di ulteriore isolamento.

Sempre a fianco di Silvia, Anna e di ogni recluso.

Presidio al tribunale di Torino mercoledì 29 maggio alle ore 9.30.

[Tratto da autistici.org/macerie].

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Against videoconference

Silvia will be videoconferencing on May 29th for the first hearing of the trial for the occupation of corso Giulio in Turin.
Arrested on 7 February following the “Scintilla” repressive operation and the eviction of Asilo Occupato, and held since 6 April together with Anna in the maximum security prison of L’Aquila.
Videoconferencing denies the possibility of attending the courtroom and is used more and more often
, also as a tool for further isolation.

Always alongside with Silvia, Anna and every recluse.

Protest on Wednesday 29 May at 9.30 am, in front of the court of Turin.

(it-en) 21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

https://anarhija.info/library/i-a-italia-aggiornamento-su-prigionieri-anarchici-1.jpg21.05.2019, Italia: Arrestati tre compagni (operazione “Prometeo”)

Apprendiamo dell’arresto dei compagni anarchici Natascia, Beppe e Robert, avvenuto il 21 maggio ed eseguito dai carabinieri del ROS nell’ambito di una operazione repressiva chiamata “Prometeo”. Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. I media di regime riferiscono che l’accusa principale è di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo e Sparagna (quest’ultimo è il pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma. Continue reading

(it-en-fr) Roma: Attaccate auto ENI Enjoy

Tratto da roundrobin.info:

Roma: Attaccate auto ENI Enjoy

In una notte di fine Marzo abbiamo disposto materiale infiammabile e inneschi per incendiare 5 auto car sharing Eni Enjoy.
Attaccare lo stato e i suoi interessi neocoloniali senza indugi.
Solidarietà e vicinanza con gli/le arrestatx e gli/le indagatx per le Op. Scintilla e Renata.
Ai/alle prigionierx per le Op. Scripta Manent e Panico un saluto rosso fuoco.
A tuttx gli/le anarchicx reclusx e latitantx nel mondo, forza!

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Rome, Italy: ENI “Enjoy” service cars attacked

On a night in late March we have positioned incendiary devices and triggers to set fire to five cars of ENI Enjoy car sharing service.
Attack the State and its neo-colonial interests without delay.
Solidarity and closeness with the arrested and the investigated for Scintilla and Renata operations.
A fiery red greeting to the prisoners of Scripta Manent and Panico operations.
To all the imprisoned and fugitives anarchists in the world, strength!

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Depuis attaque.noblogs.org:

Rome, Italie : Attaque contre des voitures d’ENI Enjoy

Une nuit de fin mars, on a placé des matières inflammable et des amorçages, pour incendier 5 voitures du carsharing Enjoy, d’ENI [Enjoy est un service de carsharing, présent avec ses voitures rouges dans six grandes villes italiennes – il appartient au géant des hydrocarbures et de l’énergie ENI, dont la majorité des actions est détenue par l’État italien; NdAtt.].

Attaquer sans délai l’État et ses intérêts néocoloniales.
Solidarité et proximité avec les arrêté.e.s et les inculpé.e.s des opérations Scintilla et Renata.
Un salut rouge comme le feu pour les prisonnier.e.s des opérations Scripta Manent et Panico.
A tou.te.s les anarchistes enfermé.e.s ou en cavale, partout dans le monde : courage !

(it-en) Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Francia: Scarcerati Marco e Stefano

Martedì sera [14 maggio 2019] hanno scarcerato Marco e Stefano [arrestati il primo maggio a Parigi]. Hanno entrambi il controle judiciaire (firme) fino al 23 maggio (giorno del processo), il divieto di lasciare la Francia, il divieto di entrare nella città di Parigi. Stanno bene, sono a casa di amici fuori Parigi.

[Tratto da roundrobin.info].

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France: Marco and Stefano released from prison

On Tuesday evening [May 14, 2019] Marco and Stefano were released from prison [arrested on May 1 in Paris]. They both have the judiciaire control (signatures) until May 23 (day of the trial), the ban on leaving France, the ban on entering the city of Paris. They’re fine, I’m at a friend’s house outside Paris.

(it-en) Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Aggiornamento su Davide Delogu e sul processo per la tentata evasione del 2017

Il compagno anarchico sardo Davide Delogu, recentemente trasferito nel carcere di Rossano Calabro, informa che sarà presente all’udienza che si terrà a Siracusa il 30 maggio per le accuse inerenti la sua tentata evasione dal carcere di Brucoli (ad Augusta, in Sicilia) del primo maggio 2017. Questa udienza sarà in aula e ritiene che, per il momento, il processo si terrà a porte aperte (stando a quanto ha scritto però non fa riferimento ad alcun orario specifico). Chiede che questo aggiornamento venga divulgato.

Per scrivergli:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)

[Tratto da roundrobin.info].

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Update concerning to Davide Delogu and about the trial for the attempted evasion of 2017

The sardinian anarchist comrade Davide Delogu, recently transferred to the prison of Rossano Calabro, informs that he will be present at the hearing that will be held in Syracuse on May 30th for accusations regarding his attempted escape from the prison of Brucoli (in Augusta, Sicily) of 1st May 2017. This hearing will be in the courtroom and believes that, for the moment, the trial will be held open (according to what he wrote, he does not refer to any specific timetable). He requests that this update be disclosed.

To write him:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Contrada Ciminata snc
87064 Corigliano-Rossano (Cs)
Italia [Italy]

(it-en-fr) E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata “Disordine” a Lecce

Questa mattina polizia, vigili, proprietaria e ditta incaricata hanno sfondato la porta della Biblioteca anarchica Disordine e provveduto a sostituire il lucchetto. Nei prossimi giorni dovremmo riuscire a recuperare tutto quanto vi era all’interno nonostante la richiesta della proprietaria alla stessa ditta di accumulare tutto il materiale, consegnarlo ad un deposito e murare l’appartamento. Contestualmente
hanno tentato di sgomberare anche un occupante dello stabile accanto creando un varco nel muro ed entrandogli in casa, nonostante viva in quella abitazione da quasi trent’anni.
Il progetto della biblioteca anarchica era nato esattamente tre anni fa. Il mostro della gentrificazione era da tempo una minaccia. I libri e uno spazio anarchico verranno probabilmente sostituiti da sale idromassaggio, resort di lusso, suite e quant’altro e questo ci fa non poca rabbia. E uno degli ultimi quartieri ancora vissuti di Lecce sarà in mano al delirio di onnipotenza di una speculatrice palazzinara ammanicata con vari amministratori comunali e che lo trasformerà
completamente.
Ma tant’è. Ci siamo assunti il rischio e siamo pronti a ricominciare. Il progetto continua….
Resta confermata la rassegna di film in programma in queste settimane
nella piazzetta delle Giravolte e di cui alleghiamo il programma.

Anarchici della Disordine, Lecce 15/5/2019

https://roundrobin.info/wp-content/uploads/2019/05/cineforummaggio.jpg

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Anarchist occupied library “Disordine” in Lecce has been evicted

This morning police, police, owner and company contracted have broke down the door of the Anarchist Library “Disordine” and provided for replace the padlock. In the coming days we should be able to recover everything there was in spite of the request of the owner of the same company to accumulate all the material, deliver it to a warehouse and wall up the apartment. Simultaneously they tried to evict an occupant from the building next door as well creating a gap in the wall and entering the house, despite living in that house for almost thirty years.
The anarchist library project was born exactly three years ago. The monster of gentrification had long been a threat. Books and one anarchist space will probably be replaced by whirlpool rooms, luxury resort, suites and more and this makes us not little anger. And one of the last neighborhoods still lived in Lecce will be in the hands of the delirium of omnipotence of a building speculator handcuffed with various municipal administrators and that will transform it completely.
But so is it
. We have taken the risk and are ready to start again. The project continues…
The projection review of films scheduled in recent weeks remains confirmed in the Piazzetta delle Giravolte and of which we attach the program.

Anarchists of Disordine, Lecce, May 15, 2019

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Lecce (Italie) : La bibliothèque anarchiste occupée « Disordine » a été expulsée

Ce matin, la police, des vigiles, le propriétaire et l’entrepreneur en charge ont défoncé la porte et changé la serrure de la bibliothèque anarchiste Disordine. Dans les prochains jours, nous devrions réussir à récupérer tout ce qui se trouvait à l’intérieur malgré la demande du propriétaire à la même entreprise d’accumuler tout le matériel, de le livrer à un entrepôt et de murer l’appartement. Dans le même temps, ils ont tenté d’éxpulser le seul occupant de l’immeuble voisin en créant une brèche dans le mur et en pénétrant dans la maison, bien qu’il y habite depuis presque trente ans.
Le projet de bibliothèque anarchiste est né il y a exactement trois ans. Le monstre de la gentrification était depuis longtemps une menace. Les livres et l’espace anarchiste seront probablement remplacés par des jacuzzi, résidences de luxe, des suites, et plus encore, et cela nous provoque pas qu’un peu de rage. Et l’un des derniers quartiers de Lecce sera entre les mains du délire de toute-puissance d’une promotrice immobilier haut-plaçée avec divers administrateurs municipaux et qui va le transformer complètement.
Mais voilà. Nous avons pris le risque et nous sommes prêts à recommencer. Le projet continue…
La programmation des films prévus pour ces prochaines semaines est maintenue  place de la Giravolte et dont nous joignons le programme.

Des anarchistes de Disordine, Lecce 15/5/2019

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(it-en) Cile: Rivendicazione di due ordigni esposivi collocati al Servizio delle tasse interne (“SII”)

Nota: nel testo si fa riferimento al TPP-11 e all’APEC Summit. Il primo è un accordo commerciale stipulato nel corso del 2018 tra i seguenti stati: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Il secondo, l'”Asia-Pacific Economic Cooperation” (APEC), è un ente internazionale ed un “forum intergovernativo” tra 21 stati che si affacciano sull’Oceano Pacifico, nato nel 1989 con lo scopo di favorire la “cooperazione e la crescita economica, il libero scambio e gli investimenti nell’area asiatico-pacifica”. A partire dagli anni ’90 nell’ambito dell’APEC si svolge anche un summit annuale tra i capi di governo degli stati aderenti.

Cile: Rivendicazione di due ordigni esposivi collocati al Servizio delle tasse interne (“SII”)

Mercoledì 8, maggio nero.

Abbiamo collocato due ordigni esplosivi nell’edificio sede del Servizio delle tasse interne (“SII”), situato al civico 281 di via General del Canto, a Providencia.

Di fronte al progresso e allo sviluppo, che si materializzano oggi in progetti come il TPP-11 e l’APEC Summit, riconosciamo la necessità di sollevare diverse forme di organizzazione, scommettendo sulla proliferazione di collegamenti, spazi e reti che convergono in attacco e resistenza.

Con questa azione ricordiamo gli anarchici Mauricio Morales e Zoé Aveilla, che hanno rischiato tutto per un mondo libero dal dominio.

Memoria, onore e lotta!
Lunga vita all’anarchia!

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($hile) Claim for two explosive devices placed at the Service of Internal Taxes

Wednesday 8, Black May.

We installed two explosive devices in the building of the Service of Internal Taxes (SII), located at 281 General del Canto Street, Providencia.

In the face of progress and development, materialized today in projects such as TPP-11 and the APEC Summit, we recognize the need to lift different forms of organization, betting on the proliferation of links, spaces and networks that converge in attack and resistance.

With this action we remember the anarchists Mauricio Morales and Zoé Aveilla, who risked everything for a world free of domination.

MEMORY, HONOR AND COMBAT!
LONG LIVE ANARCHY!

[Taken from 325.nostate.net].

(en) Italy: About the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgAbout the sentence in “Scripta Manent” trial and update on comrade Marco Bisesti

About the sentence in “Scripta Manent” trial:

On April 24, the Turin Assise Court issued the first instance sentence for the “Scripta Manent” trial (which followed the repressive operation for which five comrades had been arrested on September 6, 2016, and two others had received notification of pre-trial detention while they were already in prison for the attack against Roberto Adinolfi of May 7, 2012). Continue reading

(it-en) Vienna, Austria: Incendiati due sportelli bancari in solidarietà con Lisa

Vienna (Austria): Incendiati due sportelli bancari in solidarietà con Lisa

Nel fine settimana compreso tra il 28 e il 29 aprile [2019] due sportelli bancari automatici sono stati incendiati a Vienna (Austria) come messaggio di solidarietà con la compagna Lisa, attualmente imprigionata a Barcellona. E’ stata accusata di aver rapinato una banca in Germania.

Non vogliamo vivere in un mondo capitalista, dove il consumo e la proprietà formano il centro dell’essere.

Un’azione per rafforzare noi stessi, quindi non smetteremo mai di attaccare queste realtà in tutti i luoghi – contro il dominio del capitalismo e dello Stato, contro il carcere e tutte le altre forme di incarcerazione e oppressione

– per restare uniti e per la libertà!

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Austria: 2 ATMs Burned in Vienna in Solidarity with Lisa

On the weekend of 28th and 29th of April, 2 ATMs were burned in Vienna (Austria) as a message of solidarity with the comrade Lisa, who is imprisoned at the moment in Barcelona. She was charged for robbing a bank in Germany.

We don’t want to live in a capitalist world, in which consumption and property are forming the center of being.

An action to strengthen ourselves, so we will never stop attacking these realities in all places – against the domination of capitalism and State, against prison and all other forms of incarceration and oppression

for sticking together and for freedom!

[From 325.nostate.net].

(it-en-fr) Italia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/tettoasilo.jpgItalia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

In attesa di altre notizie, apprendiamo da un messaggio che il giorno 6/5/2019 Beppe e Anto sono stati liberati dal carcere di Ferrara con le firme.

Liberi tutti! Libere tutte! Continue reading

(it-en) Aggiornamenti riguardo l’operazione “Renata”

Aggiornamenti riguardo l’operazione “Renata”

Il 7 maggio, a Trento, si è svolta l’udienza di “appello cautelare” (una specie di appello del Riesame) per i compagni e le compagne arrestati il 19 febbraio [2019]. I compagni in carcere – a parte Stecco, che rimane detenuto per un altro definitivo di pena – sono ora ai domiciliari (con tutte le restrizioni). Sasha, che era già ai domiciliari, ha l’obbligo di dimora a Rovereto e il rientro a casa fra le 21 e le 7. Continua la mobilitazione in vista del processo. E la solidarietà per i compagni ancora in carcere, soprattutto per le compagne a L’Aquila, a cui deve andare tutto il nostro sostegno. Un pensiero particolare anche ai compagni dell’operazione “Scripta manent” colpiti da pesanti condanne, solidarietà e forza!

compagne e compagni del Trentino

[Tratto da romperelerighe.noblogs.org].

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Updates regarding the “Renata” operation

On 7 May, in Trento, a “precautionary appeal” hearing was held (a kind of appeal by the Review) for the comrades arrested on 19 February [2019]. Apart for Stecco, who remains detained for another definitive sentence, the comrades in prison are now under house arrest (with all the restrictions). Sasha, who was already under house arrest, has an obligation to stay in Rovereto and return home between 9.00 pm and 7.00 am. Mobilization in view of the trial continues. And the solidarity for the comrades still in prison, especially for the companions at L’Aquila, to whom all our support must go. A special thought also to the companions of the operation “Scripta manent” hit by heavy sentences, solidarity and strength!

comrades of Trentino

(it-en) Aggiornamento sull’operazione “Renata”: trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e

Aggiornamento sull’operazione “Renata”: trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e

Il 9 maggio sono stati trasferiti/e agli arresti domiciliari cinque compagni/e anarchici/e prigionieri/e dal 19 febbraio 2019 a seguito dell’operazione “Renata”. Sono Agnese Trentin (che da poco era stata trasferita nella sezione AS2 carcere de L’Aquila), Giulio Berdusco, Roberto Bottamedi (che erano detenuti a Tolmezzo), Andrea Parolari e Nicola Briganti (che erano detenuti a Ferrara). Resta in carcere, a causa di altre condanne definitive, il compagno Luca Dolce (detto “Stecco”). Mentre un’altra compagna, Sasha, anch’essa arrestata il 19 febbraio e posta fin da subito agli arresti domiciliari, ha avuto quest’ultima “misura cautelare” trasformata in obbligo di dimora e rientro a casa dalle ore 21.00 alle 7.00 del mattino. I/le compagni/e erano inizialmente accusati/e di “associazione sovversiva con la finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis c. p., in quattro persone) e di “attentato con finalità di terrorismo” (art. 280, tutti), più altri reati correlati (“interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”), perché ritenuti/e responsabili di alcune azioni dirette avvenute in Trentino negli ultimi due anni. Successivamente è caduta l’aggravante di terrorismo, quindi l’accusa principale è divenuta di “associazione sovversiva” (art. 270 c. p.).

Ecco l’indirizzo di Stecco:

Luca Dolce
Casa Circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (Ud)

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Update about “Renata” operation: five comrades were transferred to house arrest

On May 9, five anarchist prisoners from February 19, 2019 following “Renata” repressive operation were transferred under house arrest. They are Agnese Trentin (who had recently been transferred to the AS2 prison section of L’Aquila), Giulio Berdusco, Roberto Bottamedi (who were detained in Tolmezzo), Andrea Parolari and Nicola Briganti (who were detained in Ferrara). Comrade Luca Dolce (known as “Stecco”) remains in prison because of other final sentences. While another comrade, Sasha, who was also arrested on 19 February and immediately placed under house arrest, had this last “precautionary measure” transformed into an obligation to stay and return home from 9.00 pm to 7.00 am, with the obligation to stay in the municipality of residence. The comrades were initially accused of “subversive association with the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (art. 270bis c. p., in four persons) and of “terrorist attack” (art. 280 c. p., all), plus other related crimes (“interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of explosive material”), because they are considered responsible for some direct actions taken in Trentino in the last two years. Subsequently the aggravating circumstance of terrorism fell, therefore the main accusation became of “subversive association” (art. 270 c. p.).

Here the address of Stecco:

Luca Dolce
Casa Circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (Ud)
Italia [Italy]

(it-en) Iran: L’anarchico Soheil Arabi gravemente picchiato dalle guardie del carcere

Iran: L’anarchico Soheil Arabi gravemente picchiato dalle guardie del carcere

Lunedì 29 maggio 2019: il prigioniero politico anarchico Soheil Arabi, detenuto a Fashafoyeh (il carcere di Teheran), è stato inviato all’ospedale di Firoozabadi dopo essere stato ferito fisicamente da delle percosse ma è stato poi riportato al carcere senza cure mediche.

La ragione per cui l’anarchico prigioniero fu mandato all’ospedale era una ferita nella sua area testicolare, causata dalle guardie di sicurezza che lo picchiavano.

Alla fine del mese di Farvardin (12 marzo – 20 aprile), il compagno Sohail Arabi è stato convocato, interrogato e picchiato duramente per il suo legame con la lettera che scrisse dal carcere di Teheran riguardo le condizioni dei prigionieri nel carcere della “Grande Teheran” Fashafoyeh.

Ieri, malgrado l’invio di Soheil Arabi all’ospedale, e a causa di una mancanza di coordinamento tra il carcere e l’ospedale di Firoozabadi, ha atteso a lungo senza essere curato perché all’ospedale mancava un letto vuoto per sua ammissione. Alla fine è tornato in prigione senza alcun trattamento medico.

Soheil Arabi fu trasferito al capo della sicurezza del carcere a causa del suo legame con una lettera di protesta scritta sulle condizioni dei prigionieri nel carcere di Teheran e fu interrogato con delle percosse. Per aver attirato l’attenzione sui casi di violazioni dei diritti umani e sulla diffusa privazione e tortura dei detenuti nel carcere di Teheran è stato picchiato e gli è stato negato l’accesso al telefono e alle riunioni.

Soheil è stato arrestato a Teheran il 4 novembre 2013 dagli agenti della Guardia Rivoluzionaria Islamica e non è ancora stato rilasciato.

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Iran: Anarchist Prisoner Soheil Arabi Severely Beaten by Prison Guards

Monday, May 29 2019: Anarchist political prisoner Soheil Arabi, detained in Fashafoyeh (the Greater Tehran Prison), was sent to Firoozabadi Hospital after being physically injured from beatings but was returned to the prison without treatment.

The reason for sending this anarchist prisoner to the hospital was because of an injury to his testicular area, which was caused by security guards beating him.

At the end of the month of Farvardin (March 12 – April 20), comrade Sohail Arabi was summoned, interrogated and severely beaten for his connection with the letter he wrote from the Greater Tehran Prison about the condition of the prisoners in Fashafoyeh “Greater Tehran” Prison.

Yesterday, despite Soheil Arabi being sent to the hospital, and due to a lack of coordination between the prison and Firoozabadi Hospital, he waited for a long time without being treated because the hospital lacked a vacant bed for his admission. He eventually returned to the prison without any medical treatment.

Soheil Arabi was transferred to the head of security of the prison due to his connection with a protest letter written about the conditions of prisoners in the Greater Tehran Prison and he was interrogated with beatings. For bringing attention to cases of human rights abuses and the widespread deprivation and torture of prisoners held in Greater Tehran Prison, he was beaten and it was ordered that he was denied access to the telephone and to meetings.

Soheil was arrested in Tehran on November 4, 2013 by Islamic Revolutionary Guard Corps agents and has yet to be released.

[From mpalothia.net].

(it-en) Italia: Aggiornamenti dal Veneto

Italia: Aggiornamenti dal Veneto

Resoconto e aggiornamenti sulla compagna e i compagni che lo scorso 29 marzo [2019] sono stati fermati a Rondissone, nei pressi di Torino, e quindi arrestati per “porto di materiale esplodente in luogo pubblico”.

Al momento sono tutti e 4 agli arresti domiciliari con le massime restrizioni, cioè non possono né vedere né parlare con persone esterne ai propri familiari/conviventi.
In totale, si sono fatti 5 notti in carcere (alle Vallette) perché all’interno della macchina su cui viaggiavano sono stati rinvenuti 7 petardi, che nelle carte vengono definiti di “potenza micidiale” e via  dicendo. In sostanza, i compagn* sono ritenuti socialmente pericolosi per questo motivo e ciò giustifica la misura dei domiciliari.
Giovedì 11 aprile c’è stata una perizia balistica sul contenuto dei petardi volta a dimostrare che sono oggetti “illegali”, di categoria f4 e quindi vietati a chi non ha il permesso. Al momento non ci sono notizie sull’esito della perizia.
In questa storia, ci sono state numerose irregolarità dal punto di vista giuridico che l’avvocato ha denunciato. Infatti, sono stati tratti in arresto venerdì notte, lunedì mattina hanno avuto l’udienza di convalida degli arresti nella quale il pm ha chiesto la detenzione in carcere, mentre il gip non ha convalidato l’arresto, ma ha comunque risposto alla richiesta del P. M. con gli arresti domiciliari.
I ragazzi avrebbero dovuto uscire dal carcere lunedì in giornata, invece sono stati trattenuti fino a mercoledì e scarcerati dopo l’interrogatorio di garanzia che si è svolto fuori tempo massimo, ovvero oltre i limiti consentiti dalla stessa legge. Inoltre, l’avvocato per ben due volte non è riuscito ad accedere agli atti e non ha potuto visionare il procedimento fino a mercoledì mattina.
In seguito, son stati scortati tutti e 4 a bordo di un blindato della penitenziaria, che li ha accompagnati uno ad uno nelle loro abitazioni tra Padova e Vicenza.
Un paio di considerazioni a mente fredda.
Questa vicenda ha degli aspetti assurdi e non è stato facile comprendere ciò che stava succedendo, nemmeno i compagn* ne erano consapevoli. In un altro periodo, probabilmente sarebbero stati fermati e poi rilasciati al termine del corteo, oppure arrestati e liberati lunedì con processo per direttissima, come spesso accade in queste situazioni.
L’aria che tira è sicuramente molto pesante e la repressione è la quotidianità per chi lotta, il corteo del 30 a Torino e gli arresti più altri fermi preventivi che ci sono stati ne sono l’esempio.
Mantenere questo clima di tensione è funzionale a spezzare la grandissima solidarietà che si è creata attorno all’Asilo Occupato e ai compagni arrestati in questi ultimi mesi. Non c’è quindi da stupirsi se, in questo contesto, 4 ragazz* presi il giorno prima del corteo, prima ancora di arrivare in città, siano stati arrestati e tutto ciò che comporta.
Al momento è stato presentato ricorso al tribunale del riesame che entro 20 giorni è chiamato ad esprimersi in merito alle misure cautelari.
Per il resto, i compagn* stanno bene e l’esperienza in carcere ha permesso loro di ricevere supporto dalle persone che hanno conosciuto.
Seguiranno altri aggiornamenti e contributi.

Chi lotta non è mai solo!

[Tratto da roundrobin.info].

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Italy: Updates from Veneto

Report and updates on the comrades who were stopped on 29th March in Rondissone, near Turin, and arrested for ‘transport of explosive material in a public place’.

At the moment all four arrested are under house arrest with maximum restrictions, that is to say they can’t see or talk to anyone other than their family or partners.

They spent 5 nights in prison (Le Vallette) because in the car they were in 7 firecrackers were found, which the court papers describe as being of ‘lethal force’ and so on. Basically, the comrades are considered socially dangerous for this reason, hence the measure of house arrest.

On Thursday 11th April there was a ballistic examination of the content of the firecrackers aimed at demonstrating that the latter are ‘illegal’ objects, f4 category, so forbidden to anyone without permission. At the moment there’s no news of the result of the examination.

There are numerous irregularities in this story from a judicial point of view, which the defence lawyer has denounced. In fact, the comrades were arrested on Friday night and on Monday morning at the hearing to validate the arrests the prosecutor asked for their remand in custody whereas the investigating judge didn’t validate the arrests and responded to the prosecutor’s request with house arrest.

The comrades should have got out of jail on Monday, but  were kept inside until Wednesday and only released after the guarantee questioning, which took place after the time limit had expired, that is to say beyond the limit allowed by the law itself. Moreover, on two occasions the defence lawyer had no access to the papers and couldn’t examine the proceedings until Wednesday morning.

Then the 4 comrades were escorted in a prison armoured vehicle, which took them to one of their homes between Padua and Vicenza.

A couple of considerations with a cold mind.

This affair has absurd aspects and it wasn’t easy to understand what was going on, even the comrades didn’t know. In the past they would have been stopped and then released at the end of the demonstration, or they would have been arrested and released on the Monday morning with a summary trial, as often happens in this kind of situation.

The current atmosphere is certainly very heavy and repression is a daily occurrence for those who struggle, as shown by the demonstration on the 30th in Turin and other arrests and preventive arrests.

To keep up this atmosphere of tension it is functional to break down the massive solidarity that formed around Asilo and the comrades recently arrested. So it’s not surprising that in this context 4 comrades stopped the day before the demo, even before they reached the city, were arrested with all the consequences.

An appeal was submitted to the court of review, which is to decide about house arrest in 20 days.

For the rest, the comrades are doing well and the experience in prison allowed them to have the support of people they met there.

More updates and contributions to follow.

Those who struggle are never alone!

[From actforfree.nostate.net].

(it-fr-de) E’ stato pubblicato “Rompere le righe. Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione sociale” – Quinta pubblicazione degli opuscoli anarchici internazionalisti Hourriya

Rompere le righe. Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione sociale

«Forse oggi più che mai il mondo ha bisogno del soffio vivificante dell’anarchismo; oggi più che mai appare la necessità di infrangere la regola, la disciplina, la legge», scriveva un compagno alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, le guerre, l’altra faccia della pace sporca di sangue dei mercati, del progresso e della produzione, continuano a devastare il mondo, e forse ancora oggi c’è bisogno del grido stridente dell’anarchia che si oppone ad ogni potere, che rompe le righe degli Stati totalitari e democratici, che scruta gli orizzonti per fermare il massacro laddove esso si produce.
La guerra, il controllo, la repressione, lo sfruttamento, la militarizzazione degli spiriti, l’odio settario, il maelstrom tecnologico sono tutti aspetti di questo dominio in continua ristrutturazione che quest’opuscolo intende analizzare, avventurandosi allo stesso tempo sui sentieri dell’azione di ieri e di oggi contro la loro guerra… e contro la loro pace.

166 p. – gennaio 2019 – 2 euro

Informazioni e richieste: hourriya_it at riseup.net

Indice:

Da una guerra all’altra
Contro la guerra, contro la pace. Elementi di lotta insurrezionale contro
il militarismo e la repressione
La guerra moderna e i suoi contorni
La militarizzazione nel Cono Sud dal 2003
Diario di bordo. Una progettualità per far fronte
alla guerra (e alla pace)
Rubicone
Senza giri di parole. L’opposizione degli anarchici italiani
alla guerra negli Stati Uniti attraverso
la Cronaca Sovversiva

[Tratto da hourriya.noblogs.org].

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Rompre les rangs. Contre la guerre, contre la paix, pour la révolution sociale

«Jamais peut-être le monde n’a eu plus besoin du souffle vivifiant de l’anarchisme; jamais la nécessité de briser la règle, la discipline, la loi, n’est apparue plus grande qu’aujourd’hui», écrivait un compagnon à la veille de la Deuxième Guerre Mondiale. Aujourd’hui, les guerres, l’autre face de la paix ensanglantée des marchés, du progrès et de la production, continuent à ravager le monde, et peut-être aujourd’hui aussi, ce dont il y a besoin, c’est le cri strident de l’anarchie qui s’oppose à tout pouvoir, qui rompt les rangs des États totalitaires et démocratiques, qui scrute l’horizon pour arrêter le massacre là où il est produit.
La guerre, le contrôle, la répression, l’exploitation, la militarisation des esprits, la haine sectaire, le maelström technologique sont tous des aspects de cette domination en incessante restructuration, que ce cahier se propose d’analyser, en s’aventurant en même temps sur les chemins de l’action d’hier et d’aujourd’hui contre leur guerre… et contre leur paix.

168 pages – octobre 2018 – 2 euros

Sommaire:

D’une guerre à l’autre
Contre la guerre, contre la paix. Éléments de lutte insurrectionnelle contre le militarisme et la répression
La guerre moderne et ses contours
La militarisation dans le Cône Sud
Carnet de route. Une projectualité face à la guerre (et face à la paix)
Rubicon
Sans détours. L’opposition des anarchistes italiens  à la guerre aux États-Unis à travers  la Cronaca Sovversiva

[Depuis hourriya.noblogs.org].

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Die Reihen durchbrechen. Gegen den Krieg, gegen den Frieden, für die soziale Revolution

«Vielleicht hatte die Welt einen lebensspendenden Hauch des Anarchismus niemals nötiger; schien die Notwendigkeit, die Regeln, die Disziplin, das Gesetz zu brechen niemals größer als heute», schrieb ein Gefährte am Vortag des Zweiten Weltkriegs. Heute verwüstet der Krieg, jenes andere Gesicht des vom Blut der Märkte, des Fortschritts und der Produktion triefenden Friedens, weiterhin die Welt. Doch vielleicht gibt es auch heute das Bedürfnis nach einem gellenden Schrei der Anarchie, welche sich jeder Macht entgegenstellt, die Reihen der totalitären und demokratischen Staaten durchbricht und den Horizont erkundet, um das Massaker dort zu stoppen, wo es produziert wird.
Der Krieg, die Kontrolle, die Repression, die Ausbeutung, die Militarisierung des Geistes, der sektiererische Hass, der technologische Mahlstrom. Sie alle sind Aspekte der Herrschaft, die sich ständig restrukturiert und welche in diesem Buch analysiert werden sollen. Dabei wagen wir uns vor auf den Weg der Aktion, von gestern und heute: Gegen ihren Krieg… und gegen ihren Frieden.

Februar 2019, 168 Seiten

Inhalt:

Vom einen Krieg zum anderen
Gegen den Krieg, gegen den Frieden. Elemente für einen aufständischen Kampf gegen den Militarismus und die Repression
Der moderne Krieg und seine Konturen
Die Militarisierung der Südspitze
Fahrtenbuch. Eine Projektualität angesichts des Krieges (und des Friedens)
Rubikon
Ohne Umschweife. Der Widerstand der italienischen
Anarchisten in den Vereinigten Staaten gegen den Krieg mittels der Cronaca Sovversiva

[Genommen von hourriya.noblogs.org].

(it-fr-en) Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Il 19 aprile l’anarchico Evgenij Karakašev di Eupatoria [Crimea, ndt] è stato condannato dal tribunale distrettuale militare della Ciscaucasia, a Rostov sul Don, per istigazione al terrorismo attraverso il social network russo “Vkontakte”.

Il tribunale lo ha condannato a 6 anni di carcere. Gli è anche stato vietato di gestire siti internet per 2 anni. Evgenij Karakašev ha reagito tranquillamente al verdetto. La procura russa aveva chiesto 9 anni di carcere per Karakašev. Il suo avvocato presenterà ricorso contro la decisione del Tribunale militare.

Questa è sola l’ultimo di una serie di episodi nei quali FSB [Servizio Sicurezza Federale, ntd] ha fatto uso sistematico della tortura per costringere gli arrestati a firmare confessioni false in modo da fabbricare “cospirazioni terroriste” coinvolgendo gli attivisti.

Il 1° febbraio 2019 gli agenti del FSB, l’apparato russo per la sicurezza statale, discendente dal KGB, hanno arrestato una dozzina di persone in tutto il paese, nell’ultima ondata della loro campagna repressiva contro gli anarchici accusati. Dopo averli brutalmente torturati nel corso delle successive 24 ore, per costringerli ad accettare le dichiarazioni incriminanti, ne hanno rilasciati 11. Il dodicesimo arrestato, Azat Miftakhov, era temporaneamente scomparso all’interno del sistema legale, mentre il FSB aveva continuato a torturarlo e impedendo l’accesso del suo avvocato.

[NdT: per informazioni e/o sostegno scrivere a Croce Nera Anarchica Mosca, e-mail: abc-msk at riseup.net]

Pubblicato in avtonom.org.

[Tratto da anarhija.info].

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Russie : Des nouvelles des procès contre des anarchistes

Le 19 avril, l’anarchiste Yevgeny Karakashev, d’Yevpatoria [en Crimée; NdAtt.], a été reconnu coupable par le tribunal militaire du district du Caucase du Nord, à Rostov-sur-le-Don, dans une affaire pour “incitation à la perpétration d’activités terroristes” via le réseau social russe « Vkontakte ».

Le tribunal l’a condamné à 6 ans de colonie pénitentiaire. Il a aussi l’interdiction de gérer des sites web pendant 2 ans. Yevgeny Karakashev a réagi calmement à la lecture du verdict. Le bureau du Procureur russe avait initialement demandé pour Karakashev 9 ans de colonie pénitentiaire. Son avocat fera appel de la décision du Tribunal militaire.

Ceci n’est que le dernier d’une série de cas au cours desquels le FSB a systématiquement utilisé la torture pour forcer les personnes arrêtées à signer des faux aveux, afin de fabriquer des « complots terroristes » impliquant des activistes.

Le 1er février 2019, les policiers du FSB, l’appareil de sécurité de l’État russe héritier du KGB, ont arrêté une douzaine de personnes au cours de la dernière vague de leur campagne de répression contre les anarchistes, à travers tout le pays.
Après les avoir brutalement torturés pendant les 24 heures qui ont suivi, afin de les forcer
à accepter des déclarations qui les incriminent, 11 d’entre eux ont été libérés. Le douzième arrêté, Azat Miftakhov, a disparu pendant un moment dans les méandres du le système judiciaire, pendant que le FSB continuait à le torturer et refusait que son avocat lui rende visite. […]

[Depuis attaque.noblogs.org].

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Update on the Trials of Russian Anarchists

On April 19, the anarchist Yevgeny Karakashev from Evpatoria was convicted by the North Caucasian District Military Court in Rostov-on-Don in the case of Calls for Committing of Terrorist Activity in the Russian social network “Vkontakte”.

The court sentenced him to 6 years in a penal colony. He also has a 2-years ban for management of web-sites. Yevgeny Karakashev calmly reacted to the verdict. The Russian prosecutor’s office had originally requested for Karakashev 9 years in a penal colony. His lawyer will appeal against the decision of the Military Court.

This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

On February 1, 2019, officers of the FSB, the Russian state security apparatus descended from the KGB, arrested a dozen people in the latest wave of their campaign of repression against accused anarchists throughout the country. After brutally torturing them over the following 24 hours in order to force them to agree to incriminating statements, they released 11 of them. The twelfth arrestee, Azat Miftakhov, temporarily disappeared within the legal system while the FSB continued torturing him and refusing his lawyer access to him. This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

How to help: Comrades are collecting money for Yevgeny’s lawyer work on the appeal and to support Yevgeny in prison. Transfer money on Paypal – abc-msk@riseup.net – please mention “for Yevgeny Karakashev”

From https://avtonom.org.

[English text from www.amwenglish.com].

(it-en) 10 anni: Chiamata internazionale per l’agitazione e l’azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales

10 anni: Chiamata internazionale per l’agitazione e l’azione – Per una memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales

“Cercherò a rischio della mia vita, la migliore, l’autentica libertà…”.
Mauricio Morales

Dieci anni fa, il 22 maggio 2009, un ordigno esplosivo trasportato dal compagno anarchico Mauricio Morales esplodeva accidentalmente prima di essere stato collocato nella Scuola di Gendarmeria a Santiago, in Cile, facendosi sentire nei cuori neri. Ha reso questa istituzione e coloro che la compongono visibili come un obiettivo da colpire, generando così uno stretto rapporto di solidarietà tra prigionieri e azione. Ma quella volta il nemico non era stato colpito, quella volta il boato non aveva scosso l’infrastruttura dei carcerieri; quella volta, durante le prime ore del mattino, la potente esplosione aveva tolto la vita a Mauri.

Velocemente gli avvoltoi delle varie polizie, magistrati, giornalisti e ministri arrivarono a rovistare e a banchettare nel sangue e sul corpo di Mauri. In quella occasione la morte di un anarchico era un pretesto per sviluppare nuovi attacchi nella caccia reperessiva agli ambienti anti-autoritari.

Da allora il ricordo ha percorso diversi sentieri in lingue differenti, continenti, dalle strade alle parole, azioni e incendi. Il suo ricordo è rimasto vivo nell’azione multiforme che ci tiene legati ai nostri morti. E’ con questi gesti che l’ingranaggio dell’oblio, del silenzio e del pentimento è stato continuamente attaccato e sabotato, impedendo che le decisioni del compagno Mauricio Morales fossero divorate dal tempo o dal vortice dell’eccessiva informazione.

Sono trascorsi 10 anni, è vero che talvolta sembra un’eternità e a volte solo una manciata di secondi. Oggi ritorniamo con fermezza ai gesti che sono diventati permanenti durante questi anni, cercando di infondere nuove energie e trasformarle in un ottimo motivo per affilare il nostro rifiuto di questo mondo: oggi come ieri, la memoria è attacco. Non stiamo cercando di contribuire ad una esasperante, spettacolare e super-eroica immagine del nostro compagno. Come sempre, Mauri era una delle persone che rifiutano questo mondo, un compagno, non un’icona, che usando il proprio ingegno e la propria volontà ha deciso di realizzare l’azione scontrandosi con questa realtà imposta. Quella notte avrebbe potuto essere lui o un altro/a compagno/a ad aver deciso di armarsi con le proprie negazioni.

Solleviamo una memoria anarchica e iconoclasta, che lontana dal ricercare una continua riaffermazione o una disputa amara attorno alla proprietà del ricordo, è diretta in maniera offensiva contro questo mondo.

Invitiamo i vari compagni sparsi per il mondo – la tendenza che è sempre in minoranza, che cerca la distruzione di ciò che ci rende schiavi, le menti irrequiete – che contribuiscono ad una memoria di azione contro il dominio. Questo maggio siamo coscienti dell’esistenza di una doppia dimensione; da una parte il pretesto per la lotta anarchica, e dall’altra il sincero dolore per la perdita di un compagno amato. Noi crediamo che in maniera complementare possiamo moltiplicare e riprodurre i gesti della memoria: attività, pubblicazioni, scritte, azioni, incendi, scontri di strada. Tutto funziona, perché nulla viene lasciato in disparte.

Questa chiamata è per riprenderci quello che non è mai stato dimenticato, dando vita a questa continuità della prassi nell’attuale contesto, contribuendo così che le nostre morti rimangano pericolose alle orecchie dei potenti, azioni impossibili da recuperare da parte dei “cittadini progressisti” che ci separano e rigettando ogni espressione vittimista che intenda imporre un’immagine distorta del nostro compagno.

Queste parole sono un invito all’azione e alla propaganda, a moltiplicare i gesti contro il potere, gesti che distruggono la porta dell’oblio che si cerca di chiudere dietro Mauri, ma sono anche un invito a rafforzare le nostre capacità, a moltiplicare le occasioni di memoria, a riprodurre la lotta e generare un conflitto attuale contro il dominio.

Ai 10 anni: Per la memoria offensiva e un Maggio Nero in memoria di Mauricio Morales.

La nostra memoria nera continuerà a risuonare nelle fratture di questa cara pace sociale.

Nulla è finito, tutto continua!
La memoria è attacco.
-2019-

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https://325.nostate.net/wp-content/uploads/2019/04/llamado-MM-ingles.jpg10 Years: International call for agitation and action – For an offensive memory and a black May in memory of Mauricio Morales

“I will seek at the risk of my life, the best, the authentic freedom…”.
Mauricio Morales

Ten years ago, on May 22, 2009, an explosive device transported by anarchist comrade Mauricio Morales accidentally exploded before it could be installed in the Gendarmerie School in Santiago, Chile, making itself felt in black hearts. He made that institution and those who compose it visible as an objective to attack, thus generating a close relationship of solidarity between prisoners and action. But at that time the enemy did not receive a blow, this time the roar did not shake the jailers’ infrastructure; at that time the powerful explosion took Mauri’s life during that early morning.

Quickly the vultures of the different police, prosecutors, journalists and ministers came to scavenge and feast on the blood and body of Mauri. On this occasion, the death of an anarchist was the excuse to develop new thrusts in hunts against anti-authoritarian environments.

Since then memory has crossed different paths in different languages, continents, from the street, to words, actions and fire. His memory has remained alive in the multiform action that keeps us united with our dead. It is with these gestures that the machinery of oblivion, silence and repentance has been continuously attacked and sabotaged, preventing the decisions of comrade Mauricio Morales to be consumed in time or in the vortex of over-information.

It’s been 10 years, it’s true sometimes it seems like an eternity and sometimes it’s just a couple of seconds. Today we return strongly to the gestures that have been made permanent during this time, seeking to imbue new energies and transform them into an excellent reason to sharpen our denials of this world: Memory today as yesterday is attack. We do not seek to collaborate in exacerbating a distant, spectacular and superheroic image of our comrade; As always, Mauri was one of those who rejected this world, a companion, not an icon, who, using his ingenuity and will, decided to take action by the confrontation against this imposed reality. That night it could have been him or another compañerx that decided to arm himself with their denials.

We raise an anarchic and iconoclastic memory, that far from seeking the continuous reaffirmation or the bitter dispute over the property of memory, is directed offensively against this world.

We call the various companions scattered throughout the world, the tendency which is always a minority, that seeks the destruction of what makes us slaves, the restless minds that contribute to a memory of action against domination. This May, we are aware of the existence of a double dimension , on the one hand, the pretext for anarchic combat and on the other hand the honest sadness for the loss of a beloved companion. We believe that in a complementary way we can multiply and reproduce the gestures of memory: Activities, publications, murals, actions, fires, combat in the streets. Everything works, because nothing is left aside.

This call is to take back what has never been left behind, giving life to that continuity of practice in the current scenario, contributing so that our deaths remain dangerous to the ears of the powerful, actions which are impossible to recuperate by the “progressive citizens” that separate us and rejecting any victimizing expression that seeks to impose a distorted image of our comrade.

These words are a call to action and propaganda, to multiply the gestures against Power, gestures that destroy the door of forgetfulness that is sought to put on Mauri, but it is also an invitation to strengthen our capacities, to multiply the instances of memory, to reproduce the combat and generate a contemporary fight against dominion.

To 10 years: For the offensive memory and a black May in memory of Mauricio Morales.

Our black memory will continue to resonate in the ruptures of this precious social peace.

Nothing has finished, everything continues!
Memory is attack.
-2019-

[Text from 325.nostate.net].

(en) Miserable wretches!

Miserable wretches!

Everything was ready from the morning: journalists and live TV on the national channel…

A miserable judge in Turin, Roberto Sparagna, left no stone unturned in putting pressure on a gang of equally miserable individuals (jury led by judge Alessandra Salvadori).

A poor madman in search of fame after having moved from the anti-mafia prosecution to the terrorism one, he succeeded where other miserable colleagues of his had failed for decades: subversive association for the purposes of terrorism.

Already I see him in a few days’ time sitting on the Vespa armchairs in “Porta a Porta” [long-standing populist TV news show], along with some failed criminologist spouting off about anarchism and how it is divided into groups, smaller groups, good and bad and his heroic deeds against the F.A.I.-F.R.I.

I would like to remind the miserable deputy prosecutor that despite the high sentences you’ve obtained against our comrades, brothers and sisters Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, you have only won a small battle… the war against the State and miserable wretches like yourself will be a long one.

I am aware that these few lines of mine will end up adding to another pile of shit that you’ll vomit on the next judicial proceedings in the appeal court, but that’s not my problem…

Never think that I will lose any sleep with your threats because your fellow inquisitors have already tried in the past, and if you talk about me today it means that I am still standing and not backing off one millimetre. I will also continue to do what I do best: take your disgusting plan and turn it against you.

You will never see Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro buried in your dungeons. They are with us every day, hour, minutes and seconds, and we will never fail to make them feel our warmth, our solidarity and complicity until we have them with us again.
This goes for them and many other anarchist comrades imprisoned in the jails all over the world.
This goes until nothing remains of your institutions and prisons but ashes.

Forever your enemy!
For the insurrection, for Anarchy.

25/04/19
Gioacchino Somma

[From actforfree.nostate.net].

(it-en) Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

Fare perdere la repressione
Tutte le forme di violenza fisica e psicologica intrinseche all’imposizione quotidiana propria di tutti gli Stati e di tutte le democrazie, questa è la repressione.
La continua espansione delle sue pene, dei procedimenti giudiziari e degli strumenti di reclusione potrebbero essere la sua realizzazione più ovvia.
L’interiorizzazione generalizzata della sua percezione di “giustizia” e l’onnipresente confusione che afferma che la realizzazione personale passa attraverso il lavoro e il consumo sono sicuramente i suoi più grandi successi.
Tuttavia, la repressione perde.
Ogni volta che ci ribelliamo, sputiamo di fronte al colonialismo morale di questo sistema, e lo sabotiamo.
Ogni volta, ondate di rivolta espongono i limiti del controllo dello Stato, e rendono immaginabile una fine completa ad esso.
Ogni volta, le nostre azioni scartano la cortina fumogena delle menzogne e ci fanno capire che la nostra libertà è da trovare nell’attaccare l’autorità e non nell’obbedire ad essa.
La repressione ha tutto da perdere.

Solidarietà con gli anarchici processati dallo Stato belga

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Solidarity with the anarchists prosecuted by the Belgian state

Making repression lose
All forms of physical and psychological violence that are intrinsic to the daily enforcement of all states and all democracies, this is repression.
The continuous expansion of its punishment, prosecution, and imprisonment tools might be its most obvious realization.
The generalized internalization of its perception of “justice”, and the omnipresent confusion that personal fulfillment comes through work and consumption are surely its greatest achievements.
However, repression loses.
Each time we rebel, we spit in the face of the moral colonialism of this system, and we sabotage it.
Each time, waves of revolt expose the limits of the control of the state, and render imaginable a complete end to it.
Each time, our actions discard the smoke screen of lies, and make us sense that our freedom is to be found in attacking authority and not in obeying it.
Repression has everything to lose.

Solidarity with the anarchists prosecuted by the Belgian state

[English text from actforfree.nostate.net and lalime.noblogs.org].

(it-en) Italia: Condanne per il processo “Scripta manent”

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgCondanne per il processo “Scripta manent”

E’ stata emessa la sentenza di primo grado nel processo iniziato a giugno 2017 riguardante l’operazione “Scripta manent”, che il 6 settembre 2016 comportò l’arresto di cinque compagni anarchici e la notifica della custodia cautelare in carcere ad altri due compagni già prigionieri (Alfredo e Nicola). Le richieste di condanna proposte dal pubblico ministero R. Sparagna per 22 compagni anarchici imputati superavano i 200 anni.

Il 24 aprile, come riportato in Croce Nera Anarchica, sono state emesse le condanne:

Condannati i compagni anarchici Alfredo Cospito ad anni 20, Anna Beniamino ad anni 17, Nicola Gai ad anni 9, Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti ad anni 5. Assolti gli altri imputati.

LA SALUTE E’ IN VOI! Continue reading