(it-en) Atene, Grecia: Alcuni contributi sull’attuale conflitto in difesa delle occupazioni anarchiche nel quartiere di Exarchia

Atene, Grecia: Alcuni contributi sull’attuale conflitto in difesa delle occupazioni anarchiche nel quartiere di Exarchia

Resoconto dell’assemblea aperta di squat, collettivi, internazionalisti, migranti e solidali (Atene)

Questo testo è un resoconto delle azioni dell’assemblea aperta dalla sua creazione, avvenuta a seguito dello sgombero di quattro occupazioni nel quartiere ateniese di Exarchia il 26/8/2019, fino alla manifestazione del 14/9/2019, dove sono avvenuti quattro arresti.

Gli sgomberi del 26 agosto non sono stati lasciati senza risposta, poiché centinaia di compagni il giorno stesso hanno fatto una manifestazione spontanea da Exarchia a Psyrri [altro quartiere di Atene]. Il giorno successivo (27 agosto), l’assemblea ha convocato una riunione di solidarietà nelle aule di tribunale per i tre arrestati di Gare [una delle occupazioni sgomberate] e, nel pomeriggio, una incontro solidale con i migranti detenuti a Petrou Ralli.

Il 29 agosto abbiamo organizzato un presidio di solidarietà di fronte allo squat abitativo dei migranti Mpoumpoulinas, mentre la mattina successiva alle ore 4.00 del mattino lo squat ha iniziato a essere barricato e i solidali hanno cominciato a radunarsi all’esterno, fungendo da baluardo contro un possibile sgombero. Sabato 31 agosto l’assemblea ha sostenuto la marcia intorno a Exarchia con un blocco tutto suo. L’azione successiva è stata quella di rompere il blocco attorno allo spazio dei migranti anarchici con una manifestazione di supporto, appendendo uno striscione. Successivamente, in preparazione della manifestazione contro la repressione statale prevista per 14 settembre presso Propylaia, vennero stampati quattro tipi di manifesti, chiamate e testi in cinque lingue diverse, che poi vennero pubblicate e distribuite in quartieri, università, scuole ed edifici occupati. Le azioni sono culminate con l’intervento informativo di un centinaio di compagni al festival hip-hop di Technopoli, a Gazi, il 6 settembre.

Il 14 settembre abbiamo partecipato come un blocco organizzato a guardia della manifestazione che molti collettivi avevano chiamato contro la repressione statale. Il percorso seguito era Propylaia-Syntagma-Exarchia. Il blocco dell’assemblea aperta di squat, collettivi, internazionalisti, migranti e solidali è stato sufficientemente sorvegliato e ha visto la partecipazione di un gran numero di combattenti. La nostra ultima fermata è stata Exarchia, dove eravamo già stati informati che le squadre di polizia e le OPKE [“Unità di repressione e prevenzione del crimine”, parte della polizia greca] avevano bloccato l’area. Come previsto, le truppe di occupazione hanno fatto la loro apparizione in un’orgia di vendetta, facendo arresti preventivi e di massa alla cieca, alcuni dei quali sono finiti come arresti definitivi.

Resoconto politico e conclusioni:

Questa assemblea consiste in un misto di identità sociali e politiche, con la loro posizione di individui oppressi all’interno del sistema come punto di partenza comune a tutti. Attraverso la continua interazione all’interno, abbiamo raggiunto alcune conclusioni condivise. Come assemblea di migranti, internazionalisti, studenti, persone lgbtq e persone generalmente oppresse e combattenti, sappiamo che la nostra lotta contro lo Stato non è una questione di singole giornate ma deve essere continua e costante in quartieri, scuole, università, luoghi di lavoro, città e paesi. Questo è il motivo per cui miriamo non solo ad azioni a breve termine, ma anche a una pianificazione a lungo termine. Il nostro obiettivo per l’assemblea è di sostenerla come punto di riferimento fisso, come mezzo a lungo termine per l’organizzazione della resistenza di classe e contro lo Stato nel prossimo futuro, e per la socializzazione della militanza.

Gli obiettivi iniziali dell’assemblea erano di decostruire la propaganda dominante attraverso interventi di contro-informazione con tutti i mezzi e mostrare solidarietà in azione a migranti e occupanti, organizzare incontri pubblici, presidi con microfono nei centri di detenzione e difendere gli squat. Ed in questo modo decostruendo lo stato di invisibilità imposto ai migranti dal dominio, innescando le lotte comuni che immaginiamo.

Dopo tutta questa mobilitazione, preparazione, controinformazione e dopo le molteplici azioni, abbiamo raggiunto la manifestazione contro la repressione prevista per il 14 settembre a Propylaia.

Questa manifestazione, con il suo enorme numero di persone, la sua protezione e il suo slancio ha ricordato gli anni prima di Syriza [partito politico greco] e la loro assimilazione delle lotte sociali e di classe. Riteniamo che la mancanza di poliziotti avesse come obiettivo primario quello di limitare e smorzare le pratiche insurrezionali nel quartiere di Exarchia, che era già circondato da tutti i tipi di forze repressive dall’inizio della manifestazione.

Ciò è stato fatto deliberatamente, in modo che le persone sarebbero state brutalmente attaccate così come arrestate in massa, il quartiere annegato nelle sostanze lacrimogene e tutto ciò avrebbe potuto essere contenuto senza estendersi al centro metropolitano gentrificato, senza danneggiare l’industria turistica o esporre il ruolo della polizia. Per quanto riguarda i pochi aspetti negativi di questa manifestazione, uno è il fatto che il partito politico LAE [Λαϊκή Ενότητα (ΛΑΕ), “Unità popolare”, partito vicino a posizioni di estrema sinistra] si trovava in fondo alla manifestazione sotto il nome del suo fronte elettorale comunale. Questo è il partito i cui membri di prima classe hanno partecipato al governo del 2015 e alla gestione dei campi di concentramento per i migranti. Il partito il cui leader per molti anni consecutivi era il ministro che era politicamente responsabile dell’omicidio dei quattro lavoratori nella raffineria di petrolio di Latsis sempre nel 2015. Il partito che, nel 2017 e 2018, ha sostenuto moralmente e politicamente i raduni nazionalisti (una parte di essi, non tutti) dello Stato, della chiesa e dei fascisti che hanno poi attaccato gli squat.

Per quanto riguarda i progetti di repressione dello Stato, i dirigenti hanno già iniziato la campagna sotto forma di un pogrom della polizia e l’hanno portata ulteriormente nei nostri quartieri proletari di Victoria, Patisia, a piazza Vathis e altrove. Altrettanto importante nell’ordine del giorno dei rappresentanti politici dei padroni è la continuazione delle politiche del precedente governo per l’ulteriore sviluppo del settore dei campi di concentramento per migranti, con la creazione di quattro nuove strutture nella regione dell’Attica. Un’industria nazionale che fornisce profitti agli infilteati privati ​​ed agenti di repressione (ONG, Organizzazioni non governative), all’esercito greco (il 50% dei migranti è sotto la gestione dell’esercito a seguito l’accordo interministeriale Mouzalas-Kammenos), ai capi della ristorazione, dell’alimentazione e della sicurezza, ai proprietari immobiliari e ad ogni sorta di trafficante (ovvero i soggetti vicini al nucleo interno dello Stato). Nel frattempo, un altro obiettivo diretto dei padroni è la gentrificazione e l’espansione senza alcuna restrizione del settore turistico per quanto riguarda il centro di Atene, attraverso la diffusione di Airbnb [portale internet per prenotare abitazioni o alloggi per breve tempo] e di locazione a breve termine.

Infine, salutiamo le migliaia di persone che hanno preso le strade di Atene sabato 14 settembre 2019 e che hanno manifestato contro la campagna repressiva.

Salutiamo tutti coloro che organizzano iniziative ed incontri in solidarietà in tutto il mondo.

Salutiamo le persone, non importa in quale parte della terra, che si sono mosse conflittualmente e che hanno causato un costo materiale o politico allo Stato o al capitale greco. Riteniamo altrettanto importanti gli attacchi ad Exarchia, che continuano a logorare l’esercito di occupazione statale.

P. S .: Nelle prime ore del 19 e del 23 settembre lo Stato ha ulteriormente affermato la propria campagna repressiva sgomberando tre occupazioni abitative per migranti: la seconda scuola aka Jasmine, in via Acharnon 22 e la quinta scuola. Inoltre, il 20 settembre lo stand politico che si trovava in piazza Exarchia è stato rimosso con una gru scortata dalla polizia.

Tutto è nostro perché tutto è rubato, ville occupate ed edifici abbandonati.

Assemblea aperta di squat, collettivi, internazionalisti, migranti e solidali

[A questo link un video con alcune immagini della manifestazione del 14 settembre: https://www.youtube.com/watch?v=_9o7_o9DxFA].

[Tradotto a partire dal testo pubblicato in 325.nostate.net].


Aggiornamento completo sull’intervento alla radio municipale “Atene 9,84” (Atene)

Martedì 1 ottobre 2019 si è svolto un intervento di controinformazione presso la radio municipale “Atene 9,84”. L’intervento è stato organizzato dall’assemblea aperta di squat, collettivi, migranti, internazionalisti e solidali, con la partecipazione di circa trenta compagni.

I compagni si sono recati presso la sede della radio, sono entrati nello studio dopo aver raggiunto un accordo con i dipendenti e l’intervento durò mezz’ora. Mentre era in onda, l’intervento si è tratto di discorso sugli squat, gli immigrati e le condizioni generali oppressive e di impoverimento che prevalgono. Successivamente, è stato trasmesso un messaggio registrato che ridicolizza il regime di terrore che stanno imponendo. Per mettere le cose in chiaro, dobbiamo informare che durante l’intervento non si sono verificati conflitti con i dipendenti della stazione radio.

Chiunque abbia ascoltato l’intervento in onda ha capito quale fosse lo stato d’animo e ci aspettiamo che i dipendenti si oppongano alle invenzioni della polizia greca e del sindaco di Atene. Come previsto, l’intervento è stato rimosso dall’archivio che viene caricato sul sito internet della radio, nel tentativo di nascondere il contenuto politico dell’intervento e le sue caratteristiche.

Dopo l’intervento radiofonico, i compagni sono partiti verso la stazione della metropolitana di Kerameikos dove sono stati attaccati dalle forze di polizia che hanno disperso il gruppo attraverso la forza e la violenza. Successivamente, otto arresti hanno avuto luogo nella zona vicina. Sono stati arrestati una compagna e sette compagni, tra cui due studenti.

Una tra le persone arrestate è stata molestata sessualmente da un poliziotto nel veicolo delle forze dell’ordine. Di conseguenza, gli arrestati sono stati trasferiti nel quartier generale della polizia ellenica dell’Attica. C’è stato un incontro di solidarietà fino a mezzanotte. La polizia antisommossa ha attaccato il raduno con lacrimogeni e ha respinto indietro i compagni, verso la stazione della metropolitana di Ampelokipi. L’incontro è continuato attraverso l’HPAH, a prescindere. Dopo molte ore è stato annunciato che sette degli arrestati si trovavano ad affrontare le accuse di “disturbo domestico”, mentre uno degli studenti è stato rilasciato senza accuse. Le accuse sono state inoltrate dopo che l’amministrazione della radio municipale, ovviamente agli ordini del sindaco Mpakogiannis, ha fatto causa ai compagni. È importante notare che durante la riunione di solidarietà erano presenti persone dei media dei media di regime e di un partito parlamentare, con i quali né l’intervento né la riunione di solidarietà ha avuto a che fare.

Mercoledì 2 ottobre, alle ore 11.00, gli arrestati sono stati condotti presso il procuratore distrettuale, edificio 16, presso il tribunale di Evelpidon. Abbiamo chiamato una incontro in solidarietà a cui si sono presentati circa trenta compagni. Sei dei compagni arrestati hanno avranno un processo, previsto per il 17/10, mentre il compagno studente ha un processo previsto per il 2020.

La solidarietà vincerà, i tentativi di censura nei confronti degli oppressi non avranno successo, le nostre lotte distruggeranno l’oppressione statale.

[A questo link è possibile ascoltare il messaggio registrato che è stato trasmesso in onda: https://www.youtube.com/watch?v=l1nF1cfWItQ].

Qui di seguito il testo che è stato letto durante l’intervento:

Atene mi senti? Mi dispiace disturbare la tua miserabile vita quotidiana. Mi dispiace rubarti del tempo che hai già venduto. Mi dispiace farti pensare ciò che tu non intendi affrontare. Ma oggi ho una voce e mi ascolterai. Sono la voce degli oppressi. Sono la voce che non permetteranno venga ascoltata.

Sono la voce degli umani che sono stati sradicati dai loro quartieri a causa del profitto. Sono la voce dei rifugiati che hanno perso i loro amici e ancora non sanno il perché. Sono la voce delle foreste bruciate che sono state sacrificate sull’altare del profitto. Sono la voce di tutti coloro che hanno combattuto quando tutto sembrava inutile. Sono la voce delle generazioni future che erediteranno la distopia. E tu, che mi stai ascoltando, sicuramente mi capisci.

Capisci cos’è l’oppressione. Capisci cosa significa lavorare solo per sopravvivere. Capisci cosa significa lasciare la tua casa perché l’affitto è maggiore del tuo salario. Capisci cosa significa uccidere i tuoi sogni lentamente e dolorosamente. Ma mi chiederai perché ti sto dicendo queste cose. Dirai che questa è la situazione, quindi bene, cosa possiamo fare a riguardo. E io risponderò. Ti dirò che tutto ciò che sperimenti è causato dagli umani. Ti dirò che la tua depressione non ha motivo di esistere. Ti dirò che insieme abbiamo realizzato molto in passato. Ti dirò che la tua vita è preziosa per sprecarla in questo modo. Ti dirò di combattere per rendere degna la tua vita. Grazie per l’ascolto, buona fortuna“.

[Tradotto a partire dal testo pubblicato in 325.nostate.net].

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Athens, Greece: Some contributions on the current conflict in defense of anarchist squatted builings in the neighborhood of Exarchia

Debriefing Text of the Open Assembly of Squats, Collectives, Internationalists, Migrants and Solidarians (Athens)

This text is a debrief of the actions of the open assembly from its beginning right after the evictions of four squats in Exarchia on 26/8 until the demo of 14/9, where four arrests took place.

The evictions of 26/8 were not left unanswered, as hundreds of comrades made a spontaneous demo from Exarchia to Psyrri. The next day, the assembly calls for a solidarity gathering at the courtrooms for the three arrested people of Gare, and, the afternoon, for a solidarity gathering for the detained migrants in Petrou Ralli.

On 29/8 we made a solidarity rally in front of Mpoumpoulinas migrant housing squat, while the next morning at 4am the squat began to be barricaded and solidarians started gathering outside, acting as a bulwark against a possible eviction. On Saturday, August 31st, the assembly supported the march around Exarchia with a bloc of its own. The next action was to break the blockade around the steki of anarchist immigrants with a support rally and hanging a banner. Next, in preparation for the march against state repression on 14/9 at Propylaia, four kinds of posters, calls and texts in five different languages were printed, and then posted and given out in neighborhoods, universities, schools and squats. Actions culminated with the informational intervention of a hundred comrades at the hip-hop festival in Technopoli, Gazi, on 6/9.

On the 14th of September we participated as an organized bloc with guarding in the march that many collectives had called to against state repression. The route followed was Propylaia-Syntagma-Exarchia. The bloc of the open assembly of squats, collectives, internationalists, migrants and solidarians was sufficiently guarded and saw the participation of a large number of fighters. Our final stop was Exarchia, where we’d already been informed that police squads and teams of OPKE had blocked the area. As predicted, the occupation troops made their appearance in an orgy of vindictiveness, making preventive arrests and blind mass detentions, of which some ended as arrests.

On 18/9 around 150 comrades rallied in Evelpidon, where in the end the 4 comrades were released–the 3 adults with the restrictive condition of appearing at their local police stations.

Political debriefing and conclusions:

This assembly consists of a mixture of social and political identities with their position as oppressed individuals within the system as a common starting point for all. Through the continuous interaction and fusion within the body, we have reached a few shared conclusions. As an assembly of migrants, internationalists, students, lgbtq and generally oppressed and fighting people, we know our struggle against the state isn’t a matter of days but must be continuous and ongoing in neighborhoods, schools, universities, workplaces, cities and towns. That is why we aim not only for short-term actions but also for long-term planning. Our aim for the assembly is to sustain it as a fixed point of reference and a long-term medium for the organization of class and anti-state resistance in the near future and the socialization of militancy.

The initial goals of the assembly were to deconstruct the dominant propaganda through counter-info interventions by all means and show solidarity in action to migrants and squatters, making public gatherings, rallies with microphone at detention centers and guarding squats. And this way deconstruct the state of invisibility imposed on migrants by domination and trigger the common struggles we envision.

After all this mobilization, preparation, counter-info, and multiple actions we reached the demonstration against repression on the 14th of September at Propylaia.

This demo with its huge numbers of people, its guarding and its momentum brought to mind the years before Syriza and its assimilation of social and class struggles. We believe that the lack of cops had as its primary goal to restrict and dampen insurrectionist practices within the neighborhood of Exarchia, which was already surrounded by all kinds of forces of repression since the beginning of the demo.

This was done deliberately so that people would be brutally attacked as well as arrested en masse, the neighborhood drowned in chemicals, and all this could be kept contained without extending to the gentrified metropolitan center, without damaging the tourist industry or exposing the state of cop rule. As for the few negative aspects of this demonstration, one is the fact that the party of LAE was at the back of the demo under the name of its municipal election front. This is the party whose first-class members participated in the government of ’15 and the management of concentration camps for migrants. The party whose leader for many years in a row was the minister who was politically responsible for the murder of the 4 workers in Latsis’ work camp-oil refinery in ’15. The party which morally and politically supported the ’17 and ’18 nationalist rallies of the state (part of it, not all), the church, and the fascists who then attacked squats.

Concerning the repression designs of the state, the bosses have already begun the campaign in the form of a police pogrom and have carried it further into our proletarian neighborhoods of Victoria, Patisia, Vathis Square and elsewhere. Equally high in the agenda held by the political representatives of the bosses is the continuation of the former government’s policies for further development of the immigrant concentration camps industry with the creation of four new ones in the region of Attica. A national industry that provides profits to the private snitches and repression agents (NGOs), the Greek army (50% of migrants are under the army’s management after the Mouzalas-Kammenos inter-ministerial agreement), catering, alimentation and security bosses, real-estate owners and all sorts of traffickers (that is, people close to the inner core of the state). Meanwhile, another direct aim of the bosses is gentrification and the unrestricted expansion of the tourist industry for the city center of Athens with the spread of airbnb or else short-term leasing.

Finally, we salute the thousands of people who took the streets of Athens on Saturday, 14th of September 2019 and demonstrated against the repressive campaign.

We salute all those who set up events and gatherings in solidarity around the world.

We salute the people, no matter in which part of the earth, who moved to aggressive movements and caused a material or political cost to the Greek state or capital. We deem the attacks in Exarchia, which continue to wear out the state occupation army, as equally important.

P. S.: In the early hours of 19/9 and 23/9 the state further affirmed its repressive campaign evicting three migrant housing squats: the 2nd school aka Jasmine, Acharnon 22, and the 5th school. Also, on the 20 of September the political stand which stood in Exarchia square was removed with a crane with police escort.

Everything is ours because everything is stolen, squat villas and abandoned buildings.

Open assembly of squats, collectives, internationalists, migrants and solidarians

[At this link a video from the demonstration of September 14th, 2019: https://www.youtube.com/watch?v=_9o7_o9DxFA].

[Taken from 325.nostate.net].


Full update on the intervention on “Athens 9,84” Municipal Radio (Athens)

On Tuesday, 1st of October, a counter-information intervention took place at the municipal radio “Athens 9,84”. The intervention was organised by the open assembly of squats, collectives, immigrants, internationalists, and solidarians with the participation of 30 comrades.

The comrades entered the studio after coming into agreement with the employees, and the intervention lasted half an hour. While on air, the intervention made a speech about the squats, immigrants, and the general oppressive and impoverished conditions that prevail. Next, a recorded message which ridicules the regime of terror they are imposing, was broadcasted. To set the record straight, we have to inform that during the intervention there was no conflict with the employees of the radio station.

Whoever listened to the intervention on air understood what was the mood, and we expect from the employees to weigh in against the fabrications of the Greek Police and the Mayor of Athens. As expected, the intervention was removed from the archive that gets uploaded on the radio’s website, in an attempt to conceal the political content of the intervention and its characteristics.

After the intervention, the comrades left in array towards Kerameikos tube station where they were attacked by police forces that scattered the body of the intervention through force and violence. Afterwards, 8 arrests took place in the nearby area. 7 female and 1 male comrades got apprehended, 2 students amongst them.

One of them got sexually harassed by a cop in the police vehicle. Consequently, the arrested got transferred in the Hellenic Police Attica Headquarters. There was a solidarity gathering until midnight. The riot police attacked the gathering with chemicals, and pushed the comrades back to the Ampelokipi tube station. The gathering continued across the HPAH, regardless. After many hours it was announced that 7 of the apprehended are facing the charges of domestic disturbance, whereas one of the students got released without any charges. The charges were pressed after the administration of the municipal radio, obviously with the orders of mayor Mpakogiannis, sued the comrades. It is important to note that during the solidarity gathering, persons from the establishment media and a parliamentary party were present, with whom neither the intervention nor the solidarity gathering had anything to do with them.

On Wednesday, 2nd of October, at 11am, the arrested went through the District Attorney, building 16, at the Evelpidon courthouse. We called for a solidarity gathering where approximately 30 comrades showed up. 6 of the comrades got a trial for 17/10, whereas the student comrade has a trial for 2020.

Solidarity will win, the censorship attempts towards the oppressed will not be successful, our struggles will destroy state oppression.

[The recorded message that was broadcasted on air: https://www.youtube.com/watch?v=l1nF1cfWItQ].

The text that got read during the intervention:

“Athens do you hear me? I am sorry to disturb your miserable daily life. I am sorry to steal some of the time you have already sold. I am sorry to make you think whatever you don’t want to confront. But today I have a voice and you will listen to me. I am the voice of the oppressed. I am the voice they will not allow to be heard.

I am the voice of humans who got eradicated from their neighbourhoods because of profiteering. I am the voice of the refugees that lost their friends and still don’t know why. I am the voice of burnt forests which got sacrificed on the altar of profit. I am the voice of all those who fought when everything seemed futile. I am the voice of future generations that will inherit dystopia. And you, who are listening to me, certainly understand me.

You understand what is oppression. You understand what it means to work only for survival. You understand what it means to leave your home because rent is greater than your wage. You understand what it means to kill your dreams slowly and painfully. But you will ask me why I am saying these things to you. You will say that this is the situation and well, what can we do about it. And I will reply. I will tell you that everything you experience is caused by humans. I will tell you that your depression has no reason to exist. I will tell you that together, we achieved a lot in the past. I will tell you that your life is precious to waste it like that. I will tell you to fight in order to make your life worthy. Thank you for listening, good luck”.

[Taken from 325.nostate.net].