(it) Italia: Comunicato in solidarietà con le/i detenutx antispecistx in Francia (febbraio 2020)

Italia: Comunicato in solidarietà con le/i detenutx antispecistx in Francia (febbraio 2020)

Nella notte tra il 27 e il 28 settembre 2018 un gruppo di persone ha attaccato il mattatoio di Hotonnes (Ain) in Francia con diversi incendi sia agli autoveicoli che all’edificio, provocandone la distruzione, oltre all’interruzione di ogni attività lavorativa per gli 80 addetti. In seguito alle indagini, nel novembre 2019 sono state arrestate 6 persone, 2 sono state poi rilasciate, le altre 4 rimangono sottoposte a misure detentive e restrittive.Secondo quanto riportato dai giornali, le persone arrestate sono attive in lotte ecologiste e di liberazione animale. Negano il loro coinvolgimento nell’azione di cui sono accusate.

Non ci interessa sapere se sono statx loro a compiere l’azione: nei confronti delle persone arrestate esprimiamo la nostra piena solidarietà, sia perché si tratta di attivistx per la liberazione animale e della terra, sia in quanto sottopostx alla repressione dello Stato, che si avvale delle svariate istituzioni di reclusione a sua disposizione per cercare di soggiogare gli esseri umani e gli animali che si ribellano alle violenti leggi del sistema economico e sociale.

La nostra solidarietà è rivolta anche alle autrici del gesto, chiunque esse siano, e a tuttx gli/le attivistx che nel mondo mettono a rischio la loro libertà per colpire con ogni mezzo i luoghi di tortura e di massacro degli animali come macelli, allevamenti, centri di ricerca e negozi.

Chiunque scelga l’azione diretta come metodo di lotta per la liberazione totale non può che incontrare il nostro favore, perché essa implica l’agire in prima persona senza delegare alla politica il cambiamento sociale desiderato, e perché oltre ad ottenere un effetto concreto e immediato, è qualcosa che può scuotere potentemente l’apparente tranquillità e abitudinarietà dell’orrore quotidiano.

Collettivo Quaglia!
Febbraio 2020


Poiché riteniamo significativa la rivendicazione di questa azione la pubblichiamo insieme a questo comunicato:

Questo è il testo che accompagna l’attacco incendiario del mattatoio di Hotonnes (Ain) nella notte dal 27 al 28 settembre 2018. Quella notte, la luna è calante, nel suo terzo quarto. Un gruppo d’individui attacca un mattatoio e vi appicca otto incendi, sia sotto alcuni veicoli che all’interno dell’edificio stesso, dopo averne forzato gli accessi e averlo devastato. I sistemi elettrici sono stati attaccati con il fuoco, permettendo forse di mettere fuori servizio il sistema frigorifero e quello di videosorveglianza. Un fumo nero e acre invade il cielo stellato e si abbatte sul villaggio di Hotonnes e sui suoi dintorni.

L’agire antispecista si vive anche nel quotidiano, nel nostro rapporto con gli esseri viventi che ci circondano. Non ci interessa quindi criticare l’uccisione come un valore intrinsecamente cattivo, perché la condanna morale ci pare distaccata da ogni realtà veramente vissuta. Ci interesserebbe di più estendere l’antispecismo a tutte le specie viventi e rifiutare le false distinzioni fra gli esseri cosiddetti “sensibili” e gli altri. La piantagione intensiva di pini per farne delle assi e l’allevamento intensivo di galline per produrre uova ci fanno un effetto simile. Un terreno disboscato può facilmente evocare una fossa comune. Non vogliamo un capitalismo vegan o rispettoso degli animali che allo stesso tempo continua a sfruttare altre specie.

Diciamolo chiaramente, non appoggiamo alcun tipo di allevamento, per quanto gentile possa essere. Ci ricorda sempre l’addomesticamento e il fatto di vedere la natura attorno a noi come una risorsa da sfruttare, mentre noi ne facciamo parte ed essa fa parte di noi. Accettare di farne parte vuol dire accettare la molteplicità dei suoi rapporti, che si tratti di incrociare lo sguardo di una volpe, del rumore di un’ascia che si pianta nel legno, della raccolta di frutti selvatici al levare del giorno, della scalata di un albero, della caccia agli insetti che si attaccano al nostro cibo o che invadono i nostri luoghi di vita, del conflitto verbale o fisico con altri esseri umani.

Mattatoi, allevamenti, prigioni sono altrettante maniere di rinchiudere, di sottomettere. Realizzando questa azione, siamo state accompagnate dalle nostre complici umane e non-umane che non erano presenti perché rinchiuse o minacciate di esserlo. Esprimendo la nostra rabbia vi portiamo nei nostri cuori.

E odiamo questo mondo che ci obbliga a scegliere fra uccidere delle mucche con la nostra passività o rischiare di ucciderle con i nostri atti di sabotaggio. In effetti, durante l’attacco di questo mattatoio sapevamo che delle mucche vi erano rinchiuse, e anche se abbiamo cercato di limitare i rischi per loro, i nostri atti hanno potuto stressarle o farle soffrire. Ma non vogliamo dimenticare che se i nostri atti possono fare del male, la nostra indifferenza, invece, uccide di sicuro.

Questa azione si iscrive nella scia di attacchi “stop spécisme”, ma ci sembra importante precisare che il nostro scopo qui è quello di riportare l’antispecismo in un’ottica di conflittualità permanente con tutte le autorità.

Questo mondo uccide le mucche sbagliate (1).

Per la diffusione di un caos che rifiuta di scegliere fra l’amore e la violenza.

Luna Bianca,
Branco Nero

Nota: (1) Il riferimento qui è allo slogan francese “Mort aux vaches”, in cui si intende “Morte agli sbirri” – tipico esempio di linguaggio specista… Ndt.

[Ricevuto via e-mail e tratto da quaglia.noblogs.org].