(it-en) Italia: Aggiornamenti su alcuni anarchici prigionieri (gennaio 2020)

Italia: Aggiornamenti su alcuni anarchici prigionieri (gennaio 2020)

Riassumiamo sinteticamente gli ultimi aggiornamenti sulla situazione di alcuni anarchici prigionieri in Italia.

Il 29/11/2019 è avvenuta una perquisizione nella cella dell’anarchico sardo Davide Delogu, prigioniero nel carcere di Rossano Calabro. Contestualmente gli è stata notificata l’apertura di una indagine per “associazione dovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico” (art. 270bis, c. p.). Successivamente gli sono stati restituiti dei manoscritti precedentemente sequestrati. A distanza di una settimana i secondini gli hanno comunicato che è stato ritrovato nelle fogne del carcere un apparecchio telefonico di cui intendono imputargli il possesso; Davide si è rifiutato di farsi fare il controllo a raggi x e di spogliarsi.

Ricordiamo che è stata aperta una cassa di solidarietà per Davide Delogu, le coordinate sono: Intestataria: Laura Gargiulo. Iban: IT27E0306967684510327514549.

Questo è l’indirizzo del compagno: Davide Delogu, C. R. di Rossano Calabro, Contrada Ciminata snc, 87067 Corigliano-Rossano (Cs).

Per l’operazione repressiva “Prometeo” (arresti del 21/05/2019) restano prigionieri Natascia e Beppe, rispettivamente nelle carceri di Piacenza e Pavia. Il 2 dicembre 2019 Robert, accusato nella stessa operazione, è stato scarcerato dal carcere di Bancali, in Sardegna, senza alcuna misura cautelare. La scarcerazione è arrivata a seguito della decisione del tribunale del riesame dopo che la cassazione, ad ottobre, aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare per mancanza di “gravi indizi di colpevolezza”. Il ricorso in cassazione era stato chiesto per Robert e per Beppe, ma per quest’ultimo è stato rigettato. Recentemente il p. m. ha presentato a sua volta un ricorso in cassazione opponendosi alla scarcerazione di Robert; l’udienza è fissata per il 4 febbraio 2020. L’indagine di “Prometeo” risulta ancora aperta. A Natascia è stata rimossa la censura nella corrispondenza.

Ricordiamo che le accuse nell’operazione “Prometeo” sono di “attentato con finalità di terrorismo o di eversione”, poiché ritenuti responsabili dell’invio di tre pacchi-bomba arrivati nel giugno 2017 ai p. m. Rinaudo (pubblico ministero in parecchi processi contro il movimento antagonista e gli anarchici) e Sparagna (pubblico ministero nel processo per l’operazione “Scripta Manent”) e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP (“Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”) di Roma.

Questi sono gli indirizzi: Natascia Savio, C. C. di Piacenza, strada delle Novate 65, 29122 Piacenza / Giuseppe Bruna, C. C. di Pavia, via Vigentina 85, 27100 Pavia.

Giuseppe Sciacca (arrestato a Verona il 26 novembre scorso con la principale accusa di “fabbricazione, detenzione e trasporto di materiale esplosivo”, per l’invio nel 2016 di un plico esplosivo alla Ladisa, l’azienda che allora gestiva la mensa nel CPR, lager per migranti, di Torino), dal 26 dicembre era stato posto in una cella punitiva del carcere di Montorio (a Verona), determinando una forte situazione di isolamento. Questa rappresaglia è seguita al fatto che Peppe ha protestato contro la mancata autorizzazione dei colloqui e delle telefonate e per la mancata ricezione di pacchi e denaro. Una protesta attuata mediante battiture sulle sbarre e cori che hanno coinvolto la seconda sezione dove era prigioniero, seppur confinato in una cella isolata. Contestualmente è stato denunciato per “minacce” e “danneggiamento” (della cella) da parte della direzione del carcere. Successivamente, nel mese di gennaio, Peppe è stato trasferito nel carcere “S. Michele” di Alessandria.

Questo è l’indirizzo: Giuseppe Sciacca, C. R. di Alessandria “S. Michele”, strada statale per Casale 50/A, 15121 Alessandria.

Silvia, arrestata il 07/02/2019 per l’operazione “Scintilla” e da qualche mese trasferita agli arresti domiciliari, è stata scarcerata e sottoposta alla misura del divieto di dimora dal comune di Torino. Era oramai prossima alla scadenza termini oltre i quali non si può più mantenere una misura cautelare detentiva, così la p. m. Pedrotta ha deciso di muoversi in anticipo per evitare che restasse completamente libera.

Domenico, sottoposto al divieto di dimora da Torino per gli scontri del 9 febbraio dopo lo sgombero dell’Asilo Occupato e l’operazione “Scintilla”, ha subito un aggravamento della misure con l’obbligo di firma, a causa di una violazione della precedente prescrizione. Non essendosi presentato a firmare presso la caserma è stato ulteriormente tratto in arresto e ora si trova al carcere delle Vallette di Torino.

L’indirizzo è: Domenico Colosimo, C. C. “Lorusso e Cutugno”, via M. A. Aglietta 35, 10151 Torino.

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Italy: Updates about some anarchist prisoners (January 2020)

We briefly summarize the latest updates on the situation of some anarchist prisoners in Italy.

On November 29, 2019 a search took place in the cell of the Sardinian anarchist Davide Delogu, imprisoned in the Rossano Calabro prison. At the same time, he was notified of the opening of an investigation for “association with the purpose of terrorism or subversion of the democratic order” (art. 270bis of Italian criminal code). Subsequently, he was returned some previously seized manuscripts. A week later, the guards informed him that a telephone had been found in the sewers of the prison and that they intended to charge him with its possession; Davide refused to have it x-rayed and undressed.

We remind you that a solidarity fund has been opened for Davide Delogu, the coordinates are: Owner: Laura Gargiulo. Iban: IT27E0306967684510327514549.

This is the address of the comrade: Davide Delogu, C. R. di Rossano Calabro, Contrada Ciminata snc, 87067 Corigliano-Rossano (Cs), Italy.

For the repressive operation “Prometeo” (arrests of May 21, 2019) Natascia and Beppe remains in the prisons of Piacenza and Pavia respectively. On December 2, 2019, Robert, accused in the same operation, was released from Bancali prison, in Sardinia, without any precautionary measures. The release came following the decision of the court of review after the cassation, in October, had annulled the order of pre-trial detention for lack of “serious indications of guilt”. The appeal in cassation had been requested for Robert and Beppe, but for the latter it was rejected. Recently, the public prosecutor in turn lodged an appeal in cassation opposing Robert’s release; the hearing has been set for February 4, 2020. The “Prometeo” investigation is still open. The censorship in the correspondence of Natascia has been removed.

We recall that the accusations in “Prometeo” operation are of “attack with the purpose of terrorism or subversion”, since they were held responsible for sending three bomb-packs arrived in June 2017 to prosecutors Rinaudo (prosecutor in several trials against the antagonist movement and anarchists) and Sparagna (prosecutor in the trial for the “Scripta Manent” operation) and to Santi Consolo, at the time director of the DAP (“Department of Penitentiary Administration”) in Rome.

These are the addresses: Natascia Savio, C. C. di Piacenza, strada delle Novate 65, 29122 Piacenza, Italy / Giuseppe Bruna, C. C. di Pavia, via Vigentina 85, 27100 Pavia, Italy.

Giuseppe Sciacca (arrested in Verona on November 26 with the main charge of “manufacturing, detention and transport of explosive material”, for sending in 2016 an explosive package to Ladisa, the company that then ran the canteen in the CPR, a prison for migrants, in Turin), had been placed in a punitive cell in Montorio prison (in Verona) since December 26, leading to a strong situation of isolation. This reprisal followed the fact that Peppe protested against the lack of authorization for interviews and phone calls and for not receiving parcels and money. A protest implemented through beating on bars and choirs that involved the second section where he was a prisoner, albeit confined in an isolated cell. At the same time he was denounced for “threats” and “damage” (to the cell) by the prison management. Later, in January, Peppe was transferred to the “S. Michele” prison in Alessandria.

This is the address: Giuseppe Sciacca, C. R. of Alessandria “S. Michele”, strada statale per Casale 50/A, 15121 Alessandria, Italy.

Silvia, arrested on February 7, 2019, for “Scintilla” repressive operation and transferred to house arrest a few months ago, was released from house arrest and actually she only has the ban to stay the city of Turin. She was close to the deadline beyond which a precautionary custodial measure can no longer be maintained, so prosecutor Pedrotta decided to move in advance to prevent her from remaining completely free.

Domenico, who was banned from Turin because of the clashes happened on February 9, 2019, after the eviction of Asilo Ocupato and “Scintilla” operation, suffered a worsening of the measures with the obligation to sign, due to a violation of the previous statute of limitations. Having failed to show up to sign at the barracks, he was further arrested and is now in the Vallette prison in Turin.

The address is: Domenico Colosimo, C. C. “Lorusso e Cutugno”, via M. A. Aglietta 35, 10151 Torino, Italy.