Category Archives: Prisonnier anarchiste

(it-es-fr) Madrid (Spagna): Operazione antiterrorismo contro l’anarchismo (13/05/2019)

Madrid (Spagna): Operazione antiterrorismo contro l’anarchismo (13/05/2019)

Nella mattina del 13 maggio una nuova operazione antiterrorismo contro l’anarchismo ha colpito a Tetouan (Madrid).

Lo spazio anarchico L’Imboscata e un altro spazio occupato sono stati perquisiti dai membri della Brigada de Información e dalla squadra antisommossa. L’operazione si è conclusa con due arresti.

Nelle nostre menti le operazioni Pandora, Piñata, Ice e l’operazione che mantiene ancora Lisa dietro le sbarre. E più recentemente le operazioni europee di polizia in risposta alla rivolta di Amburgo contro il G20, o le detenzioni dello scorso 29 ottobre 2018 a Madrid…

In breve: colpi dello Stato alla lotta. Di fronte a ciò, l’affetto, la solidarietà, le reti di affinità e la volontà di non arrendersi mai sono le armi contro la paura e la repressione.

Restate connessi per ulteriori informazioni e chiamate.

Né innocenti né colpevoli!
Solidarietà e lotta!

[Tratto da anarhija.info].

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Operación antiterrorista contra el anarquismo en Madrid

La mañana del 13 de mayo un nuevo operativo antiterrorista contra el anarquismo golpeaba en Tetuán (Madrid).

El Espacio Anarquista La Emboscada y otra vivienda okupada eran registradas por miembros de la brigada de información y un operativo de antidisturbios. La operación se ha saldado con dos personas detenidas.

En nuestra mente las operaciones Pandora, Piñata, Ice y la operación que aún mantiene a Lisa entre rejas. Más recientemente las operaciones policiales europeas en respuesta a la revuelta en Hamburgo contra el G20, o las detenciones del pasado 29 de octubre de 2018 en Madrid…

En resumen: los golpes del Estado a la lucha. Frente a esto el cariño, la solidaridad, las redes de afinidad y las ganas de no rendirse jamás son armas contra el miedo y la represión.

Permanecer atentas a más información y convocatorias.

¡Ni inocentes ni culpables!
¡Solidaridad y lucha!

[Tomado de contramadriz.espivblogs.net].

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Madrid, Espagne : Nouvelle opération antiterroriste contre les anarchistes – 13 mai 2019

Dans la matinée du 13 mai, une nouvelle opération antiterroriste a frappé l’anarchisme à Tetuán (Madrid).

L’Espace Anarchiste ‘La Emboscada’ et une autre maison squattée ont été perquisitionnés par des agents de la ‘brigada de información’ et des flics anti-émeute. L’opération s’est soldée par l’arrestation de deux personnes.

Nous avons en tête les opérations Pandora, Piñata, Ice et celle qui maintient toujours Lisa derrière les barreaux. Et plus récemment, les opérations de police coordonnées à l’échelle européenne en réponse à la révolte à Hambourg contre le G20, les arrestations du 29 octobre dernier à Madrid…

En bref : les coups de l’État contre la lutte. Face à cela, l’affection, la solidarité, les réseaux d’affinité et le désir de ne jamais abandonner sont des armes contre la peur et la répression.

Restez attentifs et attentives pour plus d’informations.

Ni innocent.e.s ni coupables !

[Depuis sansattendre.noblogs.org].

(it-en-fr) Italia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

https://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/tettoasilo.jpgItalia: Operazione “Scintilla” – Beppe e Antonio sono stati scarcerati

In attesa di altre notizie, apprendiamo da un messaggio che il giorno 6/5/2019 Beppe e Anto sono stati liberati dal carcere di Ferrara con le firme.

Liberi tutti! Libere tutte! Continue reading

(it-fr) Saluti ardenti da qualche parte

Saluti ardenti da qualche parte

Pubblichiamo una lettera del compagno latitante accusato dell’incendio dell’antenna-radio della polizia a Zurigo, avvenuto l’11 luglio 2016. La lettera è apparsa sul giornale anarchico Feuer der Knästen (Fuoco alle carceri). Il compagno era entrato in clandestinità qualche ora dopo quel sabotaggio incendiario, mentre gli sbirri bussavano già alle porte dei compagni in Svizzera. Al riguardo è stata realizzata una «raccolta di testi a proposito di sabotaggio, repressione e segnali di fumo dalla clandestinità» — Silenzio radio. Attualmente un altro compagno, anch’egli accusato di quell’attacco, si trova in carcere in detenzione preventiva dalla fine di gennaio 2019.

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Maggio 2019

A voi che siete fuori, a te che sei dentro,

La lingua è sempre poco chiara e, in questo caso, non esiste un vocabolario adatto per riuscire ad esprimere quanto mi mancate tutti. Voi che siete fuori, e tu che sei dentro. Quanto le vostre parole di solidarietà e le vostre azioni determinate mi danno coraggio. Fuori come dentro. Quanto il mio acceso odio contro gli schifosi guardiani della legge in uniforme, in borghese o in divisa, sia simile al vostro. Ancora una volta, hanno sequestrato un compagno vicino, questa volta da Zurigo, con la faccia tosta e la protervia di sottrargli la libertà grazie ai loro freddi articoli del codice penale che proteggono il loro potere. Ma tu non sei solo, proprio come me che sono sulla strada poco praticabile della clandestinità. Perché siamo legati dalla forza delle nostre idee e dei nostri desideri.

«Compagni per il suo viaggio cerca il creatore e non cadaveri, e neppure greggi e fedeli. Compagni nella creazione cerca il creatore, che scrivano nuovi valori su tavole nuove»
Così parlò Zarathustra, F. Nietzsche

Voi che siete fuori, tu che sei dentro ed io che sono in mezzo a nessun luogo. Ciascuno di noi è esposto a condizioni diverse, ma la volontà di preservare la nostra dignità ci lega insieme e, a dispetto di tutte le privazioni, continuiamo a tenere gli occhi fissi sull’orizzonte. Non per piombare in una veglia trasognata, né per guardare con aria malinconica attraverso la finestra come autentici «eroi» di un film kitsch di gangster, ma per affinare concretamente le nostre prospettive antiautoritarie e sovversive. Affinché, attraverso il nostro reciproco operare, possiamo avvicinarci al giorno in cui tutti potremo essere liberi, su una terra e sotto un cielo liberi.

In solidarietà per sempre.

Il vostro compagno e co-creatore da qualche parte

[Tratto da finimondo.org].

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Lettre du compagnon en cavale depuis juillet 2016 [affaire de l’incendie d’antenne de police à Zurich]

Ci-dessous une lettre du compagnon depuis la clandestinité qui vient de paraître dans le journal anarchiste « Feuer der Knästen ». Il est inculpé de l’incendie de l’antenne de police municipale à Zurich le 11 juillet 2016. Il a rejoint la clandestinité quelques heures après ce sabotage incendiaire, alors que les flics frappaient déjà aux portes des compagnons en Suisse. On pourra relire la brochure « Silence radio – Recueil de textes à propos de sabotage, de répression et de signaux de fumée depuis la clandestinité, Zurich, 2016 ». Un autre compagnon, inculpé en partie pour cette même attaque, est incarcéré en détention préventive depuis fin janvier 2019.

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Salutations ardentes de quelque part

Mai 2019

A vous qui êtes dehors, à toi qui es à l’intérieur,

La langue est toujours floue et dans ce cas, il n’existe aucun vocabulaire adapté pour parvenir à exprimer à quel point vous me manquer tous. A vous qui êtes dehors, à toi qui es à l’intérieur. A quel point vos mots de solidarité et vos actes déterminés me donnent des ailes. Dehors comme dedans. A quel point ma haine enflammée à l’encontre des sales gardiens de la loi en uniforme, en robe ou en costume, est semblable à la vôtre. Une fois de plus, ils ont kidnappé un compagnon proche, qui cette fois-ci vient de Zurich, en ayant le culot et l’audace de lui retirer sa liberté grâce à leurs articles froids du code pénal qui maintiennent leur pouvoir. Mais tu n’es pas seul, tout comme moi qui suis sur le chemin peu praticable de la clandestinité. Car nous sommes reliés par la force de nos idées et de nos désirs.

« Des compagnons, voilà ce que cherche le créateur et non des cadavres, des troupeaux ou des croyants. Des créateurs comme lui, voilà ce que cherche le créateur, de ceux qui inscrivent des valeurs nouvelles sur des tables nouvelles ».
Ainsi parlait Zarathoustra, F. Nietzsche

A vous qui êtes dehors, à toi qui es dedans et moi qui suis au milieu de nulle part. En effet, nous sommes tous exposés à des conditions différentes mais la volonté de préserver notre dignité nous relie et en dépit de toutes les privations, nous continuons à garder nos yeux rivés sur l’horizon. Non pas pour sombrer dans une rêverie éveillée, ni pour regarder d’un air mélancolique par la fenêtre comme le véritable « héros » d’un film kitsch de gangster, mais pour peaufiner concrètement nos perspectives anti-autoritaires et subversives. Pour que, grâce à notre coopération, nous puissions nous rapprocher du jour où nous pourrons tous nous retrouver en liberté, sur une terre et sous un ciel libres.

En solidarité pour toujours.

Votre compagnon et co-créateur de quelque part.

[Depuis sansattendre.noblogs.org].

(it-fr-en) Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici

Il 19 aprile l’anarchico Evgenij Karakašev di Eupatoria [Crimea, ndt] è stato condannato dal tribunale distrettuale militare della Ciscaucasia, a Rostov sul Don, per istigazione al terrorismo attraverso il social network russo “Vkontakte”.

Il tribunale lo ha condannato a 6 anni di carcere. Gli è anche stato vietato di gestire siti internet per 2 anni. Evgenij Karakašev ha reagito tranquillamente al verdetto. La procura russa aveva chiesto 9 anni di carcere per Karakašev. Il suo avvocato presenterà ricorso contro la decisione del Tribunale militare.

Questa è sola l’ultimo di una serie di episodi nei quali FSB [Servizio Sicurezza Federale, ntd] ha fatto uso sistematico della tortura per costringere gli arrestati a firmare confessioni false in modo da fabbricare “cospirazioni terroriste” coinvolgendo gli attivisti.

Il 1° febbraio 2019 gli agenti del FSB, l’apparato russo per la sicurezza statale, discendente dal KGB, hanno arrestato una dozzina di persone in tutto il paese, nell’ultima ondata della loro campagna repressiva contro gli anarchici accusati. Dopo averli brutalmente torturati nel corso delle successive 24 ore, per costringerli ad accettare le dichiarazioni incriminanti, ne hanno rilasciati 11. Il dodicesimo arrestato, Azat Miftakhov, era temporaneamente scomparso all’interno del sistema legale, mentre il FSB aveva continuato a torturarlo e impedendo l’accesso del suo avvocato.

[NdT: per informazioni e/o sostegno scrivere a Croce Nera Anarchica Mosca, e-mail: abc-msk at riseup.net]

Pubblicato in avtonom.org.

[Tratto da anarhija.info].

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Russie : Des nouvelles des procès contre des anarchistes

Le 19 avril, l’anarchiste Yevgeny Karakashev, d’Yevpatoria [en Crimée; NdAtt.], a été reconnu coupable par le tribunal militaire du district du Caucase du Nord, à Rostov-sur-le-Don, dans une affaire pour “incitation à la perpétration d’activités terroristes” via le réseau social russe « Vkontakte ».

Le tribunal l’a condamné à 6 ans de colonie pénitentiaire. Il a aussi l’interdiction de gérer des sites web pendant 2 ans. Yevgeny Karakashev a réagi calmement à la lecture du verdict. Le bureau du Procureur russe avait initialement demandé pour Karakashev 9 ans de colonie pénitentiaire. Son avocat fera appel de la décision du Tribunal militaire.

Ceci n’est que le dernier d’une série de cas au cours desquels le FSB a systématiquement utilisé la torture pour forcer les personnes arrêtées à signer des faux aveux, afin de fabriquer des « complots terroristes » impliquant des activistes.

Le 1er février 2019, les policiers du FSB, l’appareil de sécurité de l’État russe héritier du KGB, ont arrêté une douzaine de personnes au cours de la dernière vague de leur campagne de répression contre les anarchistes, à travers tout le pays.
Après les avoir brutalement torturés pendant les 24 heures qui ont suivi, afin de les forcer
à accepter des déclarations qui les incriminent, 11 d’entre eux ont été libérés. Le douzième arrêté, Azat Miftakhov, a disparu pendant un moment dans les méandres du le système judiciaire, pendant que le FSB continuait à le torturer et refusait que son avocat lui rende visite. […]

[Depuis attaque.noblogs.org].

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Update on the Trials of Russian Anarchists

On April 19, the anarchist Yevgeny Karakashev from Evpatoria was convicted by the North Caucasian District Military Court in Rostov-on-Don in the case of Calls for Committing of Terrorist Activity in the Russian social network “Vkontakte”.

The court sentenced him to 6 years in a penal colony. He also has a 2-years ban for management of web-sites. Yevgeny Karakashev calmly reacted to the verdict. The Russian prosecutor’s office had originally requested for Karakashev 9 years in a penal colony. His lawyer will appeal against the decision of the Military Court.

This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

On February 1, 2019, officers of the FSB, the Russian state security apparatus descended from the KGB, arrested a dozen people in the latest wave of their campaign of repression against accused anarchists throughout the country. After brutally torturing them over the following 24 hours in order to force them to agree to incriminating statements, they released 11 of them. The twelfth arrestee, Azat Miftakhov, temporarily disappeared within the legal system while the FSB continued torturing him and refusing his lawyer access to him. This is just the latest in a series of events in which the FSB have systematically employed torture to force arrestees to sign false confessions in order to fabricate “terrorist conspiracies” involving activists.

How to help: Comrades are collecting money for Yevgeny’s lawyer work on the appeal and to support Yevgeny in prison. Transfer money on Paypal – abc-msk@riseup.net – please mention “for Yevgeny Karakashev”

From https://avtonom.org.

[English text from www.amwenglish.com].

(it-fr-es) Miserabili!

Miserabili!

Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette tv sulla tv nazionale…

Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili (o giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori).

Un povero demente in cerca di visibilità che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo, è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Già me lo vedo tra qualche giorno seduto sulle poltrone di casa Vespa a “Porta a Porta”, in compagnia di qualche criminologa fallita a raccontare cosa sia l’anarchismo e come si divide in gruppi, gruppetti, buoni e cattivi e le sue gesta eroiche contro la F.A.I.-F.R.I.

Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga.

Sono cosciente che queste poche righe andranno ad aggiungersi ad un’altra quantità di merda che vomiterai sui prossimi atti giudiziari in corte d’appello, ma non è mio problema…

Non pensare mai che mi togli il sonno con le tue minacce perché già c’hanno provato i tuoi colleghi inquisitori in passato, e se oggi tu parli di me vuol dire che resto sempre in piedi e non arretro di mezzo millimetro. Inoltre continuerò a fare quello che so fare di meglio: prendere il tuo bel piano di merda e ribaltartelo contro.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager!
Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuti e istanti, e non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi.

Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo.
Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri.

Per sempre nemico vostro!
Per l’insurrezione, per l’Anarchia.

25/04/19
Gioacchino Somma

[Tratto da anarhija.info].

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Minables!

Tout était prêt depuis le matin : journalistes et directe télé sur les chaînes nationales…

Le minable Proc’ de Turin, Roberto Sparagna, ne manquait de rien, afin de mettre la pression sur une bande de minables comme lui (le jury populaire, guidé par la juge Alessandra Salvadori).

Un pauvre dément à la recherche de notoriété qui, après son déménagement du parquet anti-mafia à celui antiterrorisme, a réussi à arriver là où, pendant des dizaines d’années, d’autres minables collègues à lui ne sont pas parvenus : association subversive avec finalité de terrorisme.

Je le vois déjà, dans quelques jours, chez Vespa sur « Porta a Porta » [émission télé d’« information », très connue, menée par le journaflic Bruno Vespa], avec une quelconque criminologue ratée, en train de raconter qu’est ce qu’est l’anarchisme, comme il se divise en groupes, bandes, gentils et méchants, ainsi que ses propres actes d’héroïsme contre la FAI/FRI.

Je voudrais rappeler au minable Procurateur adjoint que, malgré les dures peines que t’as obtenu contre nos compagnons, frères et sœurs Alfredo, Nicola, Anna, Marco et Alessandro, tu n’a gagné qu’une petite bataille… la guerre contre l’État et ses minables serviteurs, comme toi, sera longue.

Je sais que ces quelques lignes iront s’ajouter au tas de merde que tu vomira dans les prochains dossiers judiciaires en Appel, mais ce n’est pas mon problème…

Ne pense pas que tu me fais peur avec tes menaces, tes collègues inquisiteurs y ont déjà essayé par le passé et si aujourd’hui encore tu parle de moi, cela signifie que je suis encore débout et que je ne recule pas, ne serait que d’une demi-millimètre. En plus, je continuerai à faire ce que je sais faire de mieux : prendre ton joli tas de merde et te le renvoyer.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco et Alessandro, toi et tes semblables vous ne les verrez pas enterrés dans vos bagnes !
Ils sont avec nous chaque jour, à chaque heure, à chaque minute, à chaque instant et nous ne manquerons pas de leur faire sentir notre chaleur, notre solidarité et notre complicité, jusqu’à quand on les reverra à nouveaux parmi nous.

Cela vaut pour eux et pour les très nombreux compagnons anarchistes prisonnier dans toutes les prisons du monde.
Cela vaut jusqu’à quand, de vos institutions et de vos prisons, ne resteront que des cendres.

Toujours votre ennemi !
Pour l’insurrection, pour l’Anarchie !

25/04/2019
Gioacchino Somma

[Depuis attaque.noblogs.org].

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Miserables!

Todo estaba listo por la mañana: periodistas y señal en vivo en la televisión nacional…

El miserable magistrado de Turín, Roberto Sparagna, no perdió nada para presionar a una banda de hombres miserables (o jurado popular encabezado por la jueza Alessandra Salvadori).

Un pobre demente en busca de visibilidad que, después de pasar de la oficina del fiscal antimafia a la de terrorismo, logró llegar a donde fallaron durante décadas otrxs miserables colegas: una asociación subversiva con objetivos terroristas.

Ya lo veo en unos pocos días sentado en los sillones de la casa Vespa en «Porta a Porta», en compañía de algunxs criminólogxs explicando qué es el anarquismo y cómo se divide en grupos, grupos pequeños y bueno sobre sus hazañas heroicas contra la FAI-FRI.

Me gustaría recordarle al miserable fiscal adjunto que a pesar de las altas sanciones que han recibido nuestrxs compañerxs, hermanos y hermanas Alfredo, Nicola, Anna, Marco y Alessandro, ha ganado una pequeña batalla… la guerra contra el Estado y los miserables como tu será algo largo.

Soy consciente de que estas pocas líneas se agregarán a otra cantidad de mierda que vomitará en los próximos actos judiciales en el tribunal de apelación, pero no es mi problema…

Nunca pienses que nos quitas el sueño con tus amenazas porque tus compañerxs inquisidores en el pasado ya lo han intentado, y si hoy hablas de mí, significa que siempre estoy en pie y no medio milímetro detrás. También continuaré haciendo lo que mejor hago: toma tu hermoso plan de mierda y ponlo en tu contra.

¡Alfredo, Nicola, Anna, Marco y Alessandro nunca lxs verán enterradxs en tus prisiones!

Están con nosotrxs cada día, hora, minuto e instante, y nunca dejaremos de hacerles sentir nuestro calor, nuestra solidaridad y complicidad hasta que lxs tengamos nuevamente entre nosotrxs.

Esto será por ellxs y por muchxs otrxs compañerxs anarquistas en cada campo de concentración del mundo.

Esto será hasta que sus instituciones y sus prisiones queden en cenizas.

¡Por siempre vuestro enemigo!
Por la insurrección, por la anarquía!.

04.25.19
Gioacchino Somma

[Traducción: anarquia.info].

(it-en-fr) Italia: “Lo spirito continua” – Incendiato un ripetitore nei pressi di Rovereto

Tratto da roundrobin.info:

“Lo spirito continua” – Incendiato un ripetitore nei pressi di Rovereto

Apprendiamo dai media locali che nella notte fra il 15 e il 16 aprile a Terragnolo, vicino a Rovereto, ignoti hanno incendiato un ripetitore della RAI e della telefonia mobile. Lasciate le scritte: “Solidarietà con anarchici in galera”, “Contro videoconferenza e blocco posta”, “Lo spirito continua”.

Qui il link ad uno degli articoli dei media di regime.

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From 325.nostate.net:

Trentino, Italy: TV & Mobile Phone Tower Torched in Solidarity with Anarchist Prisoners

Local newspapers have reported that a TV and mobile phone tower was set on fire in Terragnolo, in the Potrich (Trentino) area on April 16th at around 10PM. Painted slogans reading “Solidarity With Anarchist Prisoners”, “Stop Video Conferencing” (which replaces prisoner transfers to court hearings), “Stop Blocking Mail” and “The Spirit Continues” were found at the site.

Of the four incendiary bottles used to start the fire, only one managed to ignite the cables, the other three that were located inside the electrical transformers failed to ignite due to ‘lack of oxygen’ according to the carabiniers [paramilitary police] in charge of the investigation. A person who lived nearby spotted the flames from the street and notified the fire brigade, however they arrived to late to prevent many of the cables from burning. This location is also part of a region that has been selected to experience the 5G network in the near future.

Technicians were able to restore TV service during the night, however mobile phone reception is still not properly restored.

Freedom For All,
Fire To The Prisons

Source and some good photos:

https://sansattendre.noblogs.org/post/2019/04/19/terragnolo-trentin-italie-incendie-dune-antenne-relais-en-solidarite-avec-les-anarchistes-incarceres-16-avril-2019/

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Depuis sansattendre.noblogs.org:

Terragnolo (Trentin), Italie : Incendie d’une antenne relais en solidarité avec les anarchistes incarcérés – 16 avril 2019

On apprend par les journaux locaux qu’un relais de téléphonie et de télévision a été incendié à Terragnolo, dans la zone de Potrich (Trentin) le 16 avril vers 22h. Les tags « Solidaires avec les anarchistes en prison, contre la visioconférence (qui remplace les transferts aux audiences) et le blocage du courrier » et « l’esprit continue » ont été retrouvés sur place.

Sur les quatre bouteilles incendiaires utilisées, une seule aurait pris contre les câbles, les trois autres situées à l’intérieur des transformateurs électriques ayant fait long feu, « faute d’oxygène » selon les carabiniers chargés de l’enquête. C’est un voisin apercevant les flammes depuis la route qui a prévenu les pompiers, arrivés trop tard pour empêcher de nombreux câbles de se consumer. Cet emplacement fait par ailleurs partie de ceux retenus pour expérimenter la 5G dans le coin.

Les techniciens ont réussi à remettre la télévision au cours de la nuit, mais la téléphonie mobile restait, elle, très perturbée.

Liberté pour toutes et tous,
feu aux prisons !

(it-fr) Firenze, Italia: Processo per l’operazione “Panico” – Resoconto dell’udienza del 18 aprile 2019 ed ennesima nuova calendarizzazione

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgResoconto dell’udienza del 18 aprile 2019 ed ennesima nuova calendarizzazione

Oggi è iniziata con l’inghippo iniziale: le trascrizioni peritali delle intercettazioni ambientali, manco complete (cioè mancavano alcune di quelle richieste dai PM perché hanno sbagliato a far le fotocopie delle richieste) erano state depositate settimana scorsa, in particolare quella che per l’accusa è considerata più “incriminante” per Paska. Invece che “gli ho messo un bombone in bocca a casapound” però, il perito ha sentito e trascritto “è venuto a mettere un bombone ecc.” L’accusa si dev’essere risentita, perchè ha insistito affinché il perito riascoltasse l’audio e si avvalesse dell’aiuto di uno studio di registrazione per “pulire” il suono. Dopo queste pressioni, il perito ha infine ritrascritto quest’intercettazione con l’interpretazione dell’accusa, solo che poi l’ha depositata solo ieri alle 17:00, e quindi non era stato possibile per la difesa ritirarne copia prima di stamattina.
La difesa ha dunque chiesto il rinvio per l’impossibilità di condurre il controesame sul perito. Il giudice lì per lì ha detto qualcosa tipo “non c’è tempo”, senza rispondere formalmente alla richiesta e ha fatto iniziare l’udienza.
Ha deposto Monti, il perito in questione; su richiesta del giudice si è ascoltato il famoso audio. Non si sentiva granché, voci sovrapposte indistinguibili, sia nell’audio originale, quasi peggio in quello “pulito”. E’ stato ascoltato diverse volte. Al che Monti ha descritto i passaggi detti prima, e quando ha detto la sua conclusione, cioò che riteneva di doversi correggere perché effettivamente aveva detto “ho messo un bombone”, dal pubblico si è levato un sarcastico applauso e delle voci meno sarcastiche, al che il giudice ha fatto sgomberare l’aula dai compagni presenti tra il pubblico, che sono stati poi fermati dalla digos nella zona fumatori, mentre la celere è stata fatta entrare in tribunale ed aspettava poco lontano.
In assenza del suo avvocato, Paska ha deciso di autodifendersi, e in questa circostanza ha preso la parola per dichiarare che riconosce la voce intercettata come sua, ma che le parole che gli vengono attribuite non sono mai state pronunciate.
Sono stati poi nominati dei nuovi periti per le intercettazioni, che però hanno espresso delle perplessità sul riuscire a finire il lavoro in periodo di festività sotto pasqua.
L’udienza è proseguita parlando della macchina della madre di Paska, che la digos, nella sua testimonianza, sostiene di aver notato parcheggiata sotto il Panico il 2 e 3 gennaio, mentre il suo telefono risultava altrove. La difesa ha chiesto che si rinviasse l’argomento a una data in cui fossero presenti i legali di Paska, il giudice ha negato e ha fatto proseguire. Anche qui quindi Paska si è dovuto difendere da solo, e ha dichiarato che lui dal 31 in poi era a festeggiare altrove, assieme al suo telefono, e che la macchina l’aveva con sé e quindi la digos si dev’essere sbagliata.
Ha testimoniato pure un altro digos su un controllo di Ghespe effettuato in strada il 30/12, questo al fine di controbattere l’elemento difensivo della cartella clinica di Ghespe e la radiografia del suo piede fratturato a fine dicembre ’17. Il digos ha ovviamente detto che durante il fermo ghespe stava in piedi, senza gesso e non ha notato alcuna anomalia nella sua andatura. Continue reading

(fr) Italie: Appel pour le rassemblement à Florence le 20 avril – 16 heures

SANS-RÊLACHE POUR L’ANARCHIE

À Florence le 9 mars aura lieu le jugement d’un procès qui voit inculpé.e.s 28 compagnon.nes accusés d’association de malfaiteurs et de différentes attaques anonymes dans des locaux fascistes. Trois de ces compagnons, Paska, Giova et Ghespe, se trouvent depuis un moment en prison, et en plus d’autres accusations, ils sont inculpés pour transport, fabrication et détention de matériel explosif et tentative d’homicide, pour la blessure d’un artificier qui bricolât sans aucune précaution un engin situé devant un lieu fasciste la nuit du 31 décembre 2016. La prison ne leur a pas épargné les provocations et violences, en réponse à une attitude conflictuelle qu’ils ont tenu.

À Trente et Turin deux opérations répressives ont conduit à l’expulsion de l’Asilo Occupato et à 12 arrestations pour chercher à éradiquer les luttes que ces derniers portent en avant. Après les arrestations et l’expulsion, nous sommes descendus dans la rue pour répondre à la répression et prendre de force des espaces d’expression de propre notre rage. Ces derniers jours également, Scripta Manent, procès qui met sous enquête plus de vingt ans d’histoire de l’anarchisme est en train de se conclure avec de dures demandes de condamnation. Dans tous les cas, les intimidations continuent ainsi que la répression vis-à-vis de qui apporte et exprime sa solidarité aux pratiques et individualités anarchistes en procès et en prison.

Les rêves et les pratiques, les possibilités et les réalités anarchistes sont l’habituel bâton dans les roues. L’état en Italie, come ailleurs, cherche à balayer qui continue à faire obstacle à ses projets pour préparer le terrain à un ultérieur tournant autoritaire. Nous vivons une époque où un nombre toujours plus croissant de personnes vivent des expériences oppressives quotidiennes, dans ses formes racistes, patriarcales, et totalitaires, avec le chantage de la prison, risquant d’être enfermé.e.s dans un Centre de Rétention  ou déporté.e.s, de mourir au travail, durant un TSO* ou une rafle, de ne pas trouver les moyens de se séparer d’une relation violente, de vivre des genres et sexualités hors de la norme dans des conditions de marginalité, et plus encore. Selon les logiques de l’état pour maintenir l’ordre et veiller à la continuelle restructuration de l’appareil techno-industriel et coercitif à large échelle, il est nécessaire, entre autres choses, d’enterrer sous des années de prison, qui se bat depuis toujours contre les responsables de tout cela.

Dans la mise en œuvre du système de pouvoir, l’état doit isoler les pratiques d’autodétermination, de lutte, de solidarité, et d’attaque, puisqu’elles affaiblissent l’idée de la nécessité même de son existence, de sa prétention de totalité du contrôle car il a besoin d’empêcher la possibilité de s’auto organiser, tout comme la possibilité de reconnaitre ses propres et réels ennemis, pour qu’elle ne puisse pas prendre la forme d’une guerre sociale pour la subversion de ce système de domination tout comme celle d’y prendre part. Il cherche à endiguer une conflictualité anti-sociale qui ne se résigne pas au renouveau des groupes fascistes tolérés par une société aliéné, ni à l’imposition d’un système sécuritaire technologique et militaire pour défendre une ville-vitrine. Il cherche à représenter l’existence et l’agir de qui est accusé pour les pratiques d’attaque et de qui les soutien de manière à en invisibiliser les motifs.

Notre vécu et nos pratiques nous appartiennent, tout comme nos différences et nos tensions. Ils font partie de nos histoires et nos existences, pas comme une faiblesse mais comme une potentialité. Ils ne nous verrons pas dans leur petit théâtre, nous ne seront pas à leur échéances mais nous saurons nous donner le temps et les modalités. Nous ne prendrons pas des lèvres d’une sentence déjà écrite, ni d’une caution démocratique avec laquelle aujourd’hui les vies de qui n’a pas de place dans cette partie du monde, qui se fortifie toujours plus pour son bien être et ses privilèges, sont déchirées.

A Florence le 20 avril nous continuerons à être une ville où depuis toujours a été présente la critique anarchiste pour continuer à dire qu’il ne peuvent pas nous effacer et pour revendiquer avec nos pratiques d’attaque et de solidarité à toustes les anarchistes prisonnièr.es et inculpé.e.s.

FEUX PRISONS, LIBERX TUTTX !

Samedi 20 Avril
Rassemblement de solidarité à 16 h
Piazza dell’unità
Zona Santa Maria Novella
Firenze

Des individualités anarchistes

 

* Trattamento sanitario obbligatorio : Traitement Sanitaire Obligatoire (obligation de soin)

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(it-fr) Cremona, Italia: Quello che non vi dicono. Libertà per Tommy

Quello che non vi dicono. Libertà per Tommy

Nella mattinata di mercoledì 10 aprile si è svolto il processo a carico di Tommy, un nostro compagno che ha tentato di resistere ad un fermo di polizia sotto casa di un fascista (che nei giorni precedenti si era messo in mostra con alcune provocazioni vigliacche) nel pomeriggio di venerdì 5 aprile. Fuori da un tribunale militarizzato, un gruppo di compagne e compagni ha espresso la propria solidarietà ribadendo che è giusto attaccare polizia e fascisti. Durante il presidio alcuni giornalisti hanno cercato di rendere omaggio al loro lavoro di infami (ben protetti dalla polizia) ed è volato qualche insulto nei loro confronti, soprattutto alla nota giornalista de ”La Provincia” Francesca Morandi, confermandosi avanguardia dei pennivendoli di regime nostrani.

Dopo circa un’ora è uscita la sentenza: un anno, otto mesi e dieci giorni di reclusione per Tommy per le accuse di resistenza, danneggiamento aggravato, lesioni, minacce e oltraggio. Nelle prossime ore capiremo se verrà accolta la richiesta di scarcerazione, se dovrà scontare la detenzione domiciliare o rimarrà in carcere.

Dopo la sentenza alcuni refrattari all’autorità hanno passeggiato nelle vie del mercato, volantinando e passando a trovare l’amato Sindaco Galimberti davanti alla sua sede elettorale insieme ad una soave musica di protesta. Ci si è fermati inoltre nel luogo dove è stato arrestato Tommy ribadendo la propria complicità con il compagno e l’odio per i fascisti, senza dimenticarsi qualche regalino sul portone di casa della merda fascista (luogo trasformatosi magicamente in bar per la stampa locale).

Nel ringraziare tutte le amiche e gli amici, i compagni e le compagne che hanno portato la loro preziosissima solidarietà a Tommy, non resta che ribadire: «… Contro sbirri e fascisti, più vetri rotti! Ribaltiamo questo mondo… Tommy libero! Tutte e tutti liberi!».

Aggiornamento:

Il giudice ha respinto la richiesta di scarcerazione per Tommy.

Per scrivergli:

Tommaso Fontana 
C. C. Cà del Ferro
via Palosca 2
26100 Cremona

Tommy libero! Tutte e tutti liberi!

[Tratto da csakavarna.org].

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Ce qu’ils ne vous disent pas. Liberté pour Tommy

Dans la matinée du mercredi 10 avril, a eu lieu le procès contre Tommy, l’un de nos compagnons qui a tenté de résister à une arrestation policière sous la maison d’un fasciste (qui, les jours précédents, avait fait preuve de quelques lâches provocations) vendredi 5 avril dans l’après-midi. Devant un tribunal militarisé, un groupe de compagnons a exprimé sa solidarité en réaffirmant qu’il est juste d’attaquer la police et les fascistes. Pendant le rassemblement, quelques journalistes ont essayé de rendre hommage à leur travail d’infâmes (bien protégé par la police) et quelques insultes ont volé, surtout pour la célèbre journaliste de « La Provincia » Francesca Morandi, se confirmant comme l’avant-garde des pennivendoli* de notre régime.

Au bout d’une heure environ, la sentence a été prononcée : un an, huit mois et dix jours d’emprisonnement pour Tommy pour des accusations de résistance, dommages aggravés, blessures, menaces et outrage. Dans les prochaines heures, nous verrons si la demande de libération sera accordée, s’il purgera sa peine à domicile ou s’il restera en prison.

Après la sentence, quelques réfractaires de l’autorité ont marché dans les rues du marché, en tractant et en allant trouver le bien-aimé maire Galimberti devant son siège électoral avec une douce musique de protestation. Nous nous sommes également arrêtés à l’endroit où Tommy a été arrêté, réitérant notre complicité avec le compagnon et notre haine pour les fascistes, sans oublier quelques petits cadeaux sur la porte d’entrée de la merde fasciste (un lieu qui s’est magiquement transformé en bar pour la presse locale).

En remerciant tous les amis, compagnons et compagnonnes qui ont apporté leur précieuse solidarité à Tommy, il ne reste plus qu’à réitérer : « …contre les flics et les fascistes, plus de vitres cassées ! Renversons ce monde..Tommy libre ! Tous  et toutes libres ! ».

* Pennivendoli : écrivains-vendus, personne qui se met au service de qui lui procurera le plus d’avantages économiques et autres.

Mise à jour :

Le juge a rejeté la demande de libération de Tommy.

Pour lui écrire :

Tommaso Fontana 
C. C. Cà del Ferro
via Palosca 2
26100 Cremona
Italia

Tommy libre ! Liberté pour tous !

[Depuis cracherdanslasoupe.noblogs.org].

(it-fr) Firenze, processo per l’operazione “Panico”: Aggiornamenti dall’udienza del 4 aprile 2019 e nuova calendarizzazione delle udienze

https://anarhija.info/library/g-p-grecia-per-i-13-anni-di-carcere-a-irianna-14-0-1.jpgAggiornamenti dall’udienza del 4 aprile e nuova calendarizzazione delle udienze

All’udienza era presente Paska ed una decina di compagni. All’inizio Paska ha fatto una breve dichiarazione per mettere a conoscenza del fatto che gli sta venendo fotocopiata la corrispondenza nonostante non sia sottoposto a censura da parte dell’autorità giudiziaria. Per questo, vista la persistenza di una fastidiosa ulteriore sorveglianza nei suoi confronti, è rinnovata l’importanza di scrivergli per mostrare la nostra solidarietà per lui, e la nostra ostilità nei loro confronti. Successivamente ha deposto la Digos in merito all’attribuzione di identità dei conversanti in alcune intercettazioni ambientali. Continue reading

(it-en-fr) Italia: Richieste di condanne del P. M. al processo “Scripta Manent”

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpg[Below English and French translations].

Scripta Manent: Richieste di condanna del P. M.

Le richieste di condanna fatte dal P.M. Roberto Maria Sparagna della procura di Torino per gli imputati del processo Scripta Manent sono:

Alfredo Cospito: 30 anni.
Anna Beniamino: 29 anni.
Gioacchino Somma: 7 anni e 6 mesi.
Valentina Speziale, Marco Bisesti, Pasquale Valitutti, Omar Nioi, Erika Preden, Alessandro Mercogliano, Daniele, Stefano, Claudia, Sergio: 6 anni e 6 mesi.
Alessandro A., Francesca G.: 8 anni.
Nicola Gai: 10 anni.
Danilo Cremonese: 10 anni.
Patrizia Marino: 7 anni e 3 mesi.
Carlo Tesseri: 8 anni e 3 mesi.
Gabriel Pombo Da Silva, Stefano Fosco, Elisa Di Bernardo: 7 anni. Continue reading

(fr) Grèce: Solidarité avec Spyros Christodoulou en grève de la faim

[Pris de attaque.noblogs.org].

Grèce : Solidarité avec Spyros Christodoulou en grève de la faim

Act for Freedom Now ! / vendredi 25 janvier 2019

Spyros Christodoulou est détenu dans les cachots de l’État grec depuis sa dernière arrestation, le 29 mai 2015 [ce jour là, la police a arrêté Spyros Christodoulou et Grigoris Tsironis. Un troisième compagnon, Spyros Dravilas, s’est donné la mort pour ne pas être arrêté. Les trois étaient accusés de braquage et d’évasion ; NdAtt.]. En ce moment, il se trouve enfermé dans la prison de Larissa et, depuis le 14 janvier, il mène une grève de la faim pour demander la confusion des peines qui lui ont été infligées le long de ces années, de façon à pouvoir connaître la date de sa libération.
La Justice, représentée par le Procureur Dracos, ne reconnaît pas ses propres lois et essaye de l’emmurer vivant, en rejetant les demandes qu’il a jusqu’ici présenté pour qu’on lui fixe une date de sortie.

Force à l’esprit indomptable de Spyros Christodoulou.

Des compagnon.ne.s

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Athènes : Attaque contre l’Institut national d’assurance

Act for Freedom Now ! / jeudi 28 février 2019

13/02/2019
L’anarchiste Spyros Christodoulou est en grève de la faim depuis le 14 janvier, demandant la confusion de ses peines. Otage du tribunal, sa sentence sera prolongé d’autres dix ans si sa demande n’est pas acceptée, même si ses autres affaires sont terminées.

Les raisons de son maintient en prison sont l’obsession, la vengeance et les basses machinations de ses persécuteurs, à la tête desquels il y a le Procureur à la Cour d’appel Drakos. L’attitude du système judiciaire à l’encontre de Spyros Christodoulou n’est pas due au hasard, mais vise à la punition exemplaire de quiconque, derrière les barreaux, ne se laisse réformer ou ne se repentit pas.

Pour toutes ces raisons, nous avons choisi de mener une attaque à coup de masses contre les bureaux centraux de l’Institut national d’assurance et la voisine Banque nationale, sur l’avenue Syggrou. Une avenue pleine de bureaux des géants capitalistes, de lieux d’exploitation des femmes et de contrôle total, que ce soit par la police, par les groupes mafieux ou par les caméras.

Notre solidarité ne se contente pas de vides menaces et d’un bla-bla facile, mais construit sa chair et ses os à travers l’action multiforme. Avec notre acte, nous voulons contribuer à l’intensification des actions en solidarité, jusqu’à l’acceptation des demandes du compagnon, qui est en grève de la faim depuis un mois.

Force et solidarité au gréviste de la faim Spyros Christodoulou !
Spyros, garde-toi bien jusqu’à ta libération.

Des anarchistes.

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Crète : Sabotage de DABs

Act for Freedom Now ! / jeudi 28 février 2019

Chacun.e de nous choisit une façon d’exprimer son refus de la normalité d’une société indifférente, de l’oppression de la part du pouvoir et de l’appauvrissement dû au modèle capitaliste, dont les régulateurs sont les banques. Quelqu’un le vide, d’autres le brûlent, d’autres les sabotent.

Nous aussi, du coup, à l’aube de lundi 11 février, on a choisi de « mettre hors service » 22 distributeurs de billets des banques, dans le centre et la banlieue de Héraklion. Les saboter a été un geste minimal de solidarité avec Spyros Christodoulou, en grève de la faim depuis le 14 janvier pour les raisons les plus fondamentales et évidentes.

Victoire pour la lutte de Spyros Christodoulou, en grève de la faim depuis le 14 janvier.
Confusion des peines par la court d’appel d’Athènes.
Les mafieux du Parquet n’ont pas de raisons de dormir tranquilles.

PS. : nous ne sommes pas surprises du fait que cette action a été cachée par les médias locaux, puisque la lutte de Spyros a rencontré le même silence de la part des médias officiels.

Collusion pour la solidarité

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Athènes : Appel pour une manifestation à moto en solidarité avec la grève de la faim de Spyros Christodoulou

Act for Freedom Now ! / mardi 5 février 2019

Lundi 11 février à 18h, Place Exarchia, Athènes.

Extrait d’une lettre de Spyros Christodoulou :
“Aujourd’hui 14 janvier 2019, à 10h, je commence la grève de la faim que j’avais annoncé et je vous promet que j’irai jusqu’au but, quel que ce soit le coût pour ma santé, je m’en fiche. Après tout, toutes les vraies luttes se gagnent avec des sacrifices. Je veux que vous, et tout le monde, sachiez que je vous remercie de cœur et que je lutterai toujours pour le futur de nos rêves, conduit par une opposition inébranlable à la loi. Après tout, la vie et la mort ont un point en commun que nous tou.te.s partageons : une lutte vraie, sincère, réelle.”

Satisfaction immédiate des demandes du gréviste de la faim Spyros Christodoulou.

Spyros, reste en forme jusqu’à ta libération.

Assemblée de solidarité avec le gréviste de la faim Spyros Christodoulou

Extraits d’un texte du compagnon anarchiste Spyros Christodoulou :

“Compagnon.ne.s, je vous salue tou.te.s avec une grande accolade adressée à chacun.e de vous individuellement. Il y a une semaine, mon avocat à dépose une nouvelle demande auprès de la Cour d’appel d’Athènes. J’ai fait ma demande pour la confusion et l’addition de mes sentences, décision qui dépend de la Cour d’appel d’Athènes, ce qui correspondrait pour moi à 14 ans, 11 mois et quelques jours de taule.

Je veux vous remercier encore une fois, compas, pour votre solidarité et pour les activité que vous avez fait tout ce temps pour moi. Merci aux compas de l’Evangelismos Squat de Héraklion, Crète, du squat de Dougrou, à Larissa, du Utopia a.d. à Komontini, des squats de Dougrou Larissa, des squats à Bolo et de ceux de Chaim, de ceux de Chania, du Rethymno, du Karditsa, à ceux de Trikala, Thessalonique, Athènes et tous les collectifs et les individus qui m’ont montré leur solidarité et leur camaraderie. Et aussi aux camarades qui, depuis l’intérieur de ceux trous, me montrent leur solidarité; pour ma part je souhaite liberté et force à tous les prisonniers politiques et aux anarchistes.

Je continue mon combat, jusqu’au but.

Spyros Christodoulou
prison de Larissa – 31 janvier 2019

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Plovdiv (Bulgaria) : Tags en solidarité avec Spyros

Indymedia Athens / mardi 26 février 2019

Aujourd’hui, 26 février 2019, nous appelons au soutien envers le prisonnier politique Spyros Christodoulou, qui est en grève de la faim depuis le 14 janvier. En lutte ensemble, jusqu’à quand chaque cage ne sera vide !


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Une lettre de Spyros Christodoulou, depuis la prison de Héraklion

Act for Freedom Now ! / lundi 30 mai 2016

26 mai 2015 : la journée était brûlante, puis tout s’assombrit…
Nous nous sommes réveillés sous un ciel nuageux et à la mi-journée, pendant que le soleil resplendissait, tout s’assombrit…

C’était 16 heures environ quand le EKAM [le forces spéciales antiterrorisme de la police grecque ; NdAtt.] nous a ordonné de nous rendre !

J’ai pensé que ce n’était pas vrai, j’ai pensé que j’entendais des trucs…
Mais le EKAM avait encerclé la maison, l’hélicoptère volait au dessus de nous et on a cherché de voir qu’est ce qu’on pouvait faire en quelques deux/trois minutes.
Mes pensées allaient aux cachots où j’allais retourner.
Les couloirs où j’allais errer inutilement.

Mes proches que j’allais laisser derrière moi !
Tout à coup, quand il entend le EKAM, Spyros, notre petit Spyros le jeun gars qui ne connaissait rien à la diplomatie, qui se distinguait par son courage, par son intégrité et par la passion pour cette liberté pour acquérir la quelle il se battait si fort, il attrape la Kalachnikov et la met sous sa gorge, mettant fin à sa vie !
Tout était effacé. La pièce remplie de fumée. Il est tombé en souriant !

Il était heureux de cette décision et on pouvait le voir sur son visage.
C’était son choix, c’est pourquoi son visage rayonnait.
J’étais surpris et effrayé, mon cœur battait si fort, je pensais que ce que je venait de voir était faux.

Mais non, notre aimé Spyros (le petit Spyros) était mort.
Il avait eu le courage et l’audace, il avait eu l’esprit de faire ce qu’il avait fait, tandis que je ne les avais pas eu !
Sa décision avait été courageuse, pas la mienne.
Il était fatigué d’errer dans les couloirs des prisons et de laisser s’écouler des années sans sens.

Spyrakos, je suis désolé si quelques fois on était en désaccord et désolé de n’avoir rien fait pour t’arrêter.
Je suis désolé, petit frère, si parfois je t’ai contrarié !
Tu es et tu seras toujours dans ma vie.
Je me souviendrai des moments quand on rigolait, quand tu me faisais sentir un enfant !

Tu est notre Spyrakos, le jeun garçon qui a tout donné, sans récompense.
Je t’aime et t’auras toujours une place dans mon cœur et quand nous nous rencontrerons à nouveau tu me racontera à nouveau tes blagues !

Honneur à Spyros Dravilas, qui vivra toujours dans mon cœur.

Spyros Christodoulou

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Nea Anchialos : Sur la mort de Spyros Dravilas

325 / lundi 22 juin 2015

Le 29 mai 2015, lors d’une opération antiterroriste de la police grecque dans le secteur de Nea Anchialos, en Magnésie (près de la ville de Volos) Spyros Dravilas a trouvé la mort dans une cachette, dans des circonstances non claires. L’opération de police contre les soidisant « braqueurs de Distomo » a porté non seulement à la mort de Spyros Dravilas (bandit et ex-prisonnier en lutte), mais aussi à l’arrestation de Grigoris Tsironis (un compagnon anarchiste, très actif pendant les deux dernières décennies, en cavale depuis 2006) et de Spyros Christodoulou (bandit et ex-prisonnier rebelle).
Les autorité ont effectué une autopsie d’où résulte que Dravilas s’est tiré une balle dans la bouche. Évidemment, on ne peut pas savoir ce qui s’est passé réellement, mais il paraît que ses proches et les deux arrêtés n’ont pas contesté cette version e l’histoire.

En 2006, Spyros Dravilas n’est pas rentré d’une permission de la prison de Korydallos (il n’est jamais rentré en prison). Arrêté à nouveau en 2008, il a été accusé (accusations qu’il a repoussé) d’avoir libéré, en juin 2006, deux prisonniers (Vassilis Palaiokostas, qui est à nouveau en cavale après une nouvelle évasion en hélicoptère et Alket Rizai, qui a été arrêté à nouveau en 2009), faisant atterrir, pour la première fois, un hélicoptère dans la cour de la prison de Korydallos.

En 2009, Dravilas a été condamné à 17 ans de prison et incarcéré à Domokos. Pendant l’été 2013, Dravilas n’est à nouveau pas rentré d’une permission et est parti en cavale.

A la suite de l’opération antiterroriste de Nea Anchialos, la police et les médias ont essayé de décrire Dravilas comme l’auteur de l’homicide du chef des matons de la prison de Domokos, Serafeim Kallimanis, qui a eu lieu le 21 février 2015 dans le secteur de Kouvela, département de Stylida. C’est probablement pas une coïncidence si, au milieu de l’hystérie des médias, l’exécution de ce maton en chef a été revendiquée le 31 mai par un communiqué signé par « Militia organisation/Popular justice » (sans faire mention de Dravilas).

Quelques extraits d’un texte du 1er juin, écrit par des compagnons et amis de Spyros Dravilas et de ceux arrêtés à Nea Anchialos :

« Grigoris a toujours été et reste un compagnon. (…) Spyros Christodoulou a toujours été et reste un prolétaire insubordonné, qui a tracé et encore trace son chemin dans la dignité, dans les conditions les plus adverses : emprisonnement et clandestinité. Exactement comme Spyros Dravilas… Certes, personne peut penser qu’il craignait des possibles représailles de la part des matons ! Aucune sale main de maton n’aurait pu le toucher sans prendre en compte le prix à payer. Pourquoi donc Spyros a considéré qu’il devait tourner le fusil contre soi-même ? Parce que Spyros, toujours souriant, le jeun qui avait toujours honoré l’amitié et tenu ses promesses, avec son dynamisme, l’ami qui a courageusement fait face aux risques que sa vie de hors-la-loi et sa liberté portaient avec elles, savait ce qui l’attendait. Il l’avait expérimenté depuis l’age de 21 ans, quand il avait connu pour la première fois la dure réalité de la prison. Après avoir passé des nombreuses années en prison, il est devenu un incontrôlé en fuite de la justice jusqu’à quand, à l’age de 34 ans, il a consciemment rejeté la possibilité de la perte de sa liberté pour une longue période. Il a refusé, comme peu de monde sait le faire, de se voire errer dans ces misérables couloirs et dans les cellules d’une maison centrale, il a refusé de se rendre, avec ses dernières années d’une jeunesse insoumise, aux bagnes modernes. Honneur perpétuel pour Spyros Dravilas ! Pour nous, Spyros n’est ni le « gars aux cheveux rasés », ni le « gars de l’évasion en hélicoptère », mais Spyros, le « kra », le vagabond du quartier de Tavros [dans la banlieue sud-ouest d’Athènes ; NdAtt.], jovial et imperturbable, l’ami au cœur d’or… Nous n’oublions pas, nous ne pardonnons pas. Solidarité avec Grigoris Tsironis et Spyros Christodoulou, arrêtés.

Pour rappel, en janvier 2006, suite à un braquage de banque dans la rue Solonos, dans le centre d’Athènes, l’anarchiste Yannis Dimitrakis a subi des graves blessures et a été arrêté. Son arrestation a été suivie par une propagande policière/médiatique délirante à propos d’une supposée « bande de braqueurs en noir ». Cette année là, les anarchistes Simos Seisidis, Marios Seisidis et Grigoris Tsironis ont été accusés de ce braquage et a été émis un mandat d’arrestation à leur encontre. En 2009, une prime de 600 000 euros a été mise sur leurs têtes (à ces jours, Marios Seidis reste en liberté).

Ici, une déclaration du compagnon Giorgios Tsironis, pendant qu’il était en garde à vue dans les locaux de la police d’Athènes (GADA), le 2 juin 2015 :

« Une période de 9 ans de liberté dans la clandestinité est finie, peut-être dans la manière la pire possible : la mort du frère Spyros Dravils. Je voudrais exprimer de tout mon cœur mes condoléances à sa famille et leur souhaiter du courage, pour supporter cette perte. Spyros, dés à présent libre pour toujours, vivra toujours dans mon cœur et dans mes pensées. Ceux/celles qui sont encore recherché.e.s, puisqu’ils/elles marchent le long des chemins inexplorés de la liberté, elles/eux aussi restent dans mon cœur et dans mes pensées. Beaucoup de force pour vous, frères et sœurs.

Pour finir, depuis une cellule de GAV au 12ème étage du siège central de la police d’Athènes, j’envoie mes salutations aux camarades emprisonné.e.s, leur souhaitant une rapide libération, jusqu’à qu’on se retrouve, bientôt.

P.S. Je remercie, reconnaissant, celles/ceux qui, en connaissance de cause ou pas, m’ont aidé et m’ont donné des moments de joie, de bonheur et de camaraderie le long de ces années.

Grigoris Tsironis

Le 2 juin, Grigoris Tsironis et Spyros Christodoulou ont été présentés au juge d’instruction et au procureur dans le Palais de justice de la rue Evelpidon, à Athènes, où presque 50 compas se sont rassemblés en solidarité. En entrant dans le bâtiment, Tsironis et Christodoulou ont insulté les journalistes. A la sortie, les flics anti-émeute n’ont pas permis que les solidaires voient les deux arrêtés, exfiltré par l’arrière du Palais de justice. Les solidaires ont crié des slogans et s’en sont suivies quelques petites échauffourées.
Les arrêtés ont été envoyés en détention préventive. Leurs ADN ont été pris de force. Leurs demandes d’être enfermés à la prison de Korydallos ont été refusées. Grigoris Tsironis sera probablement envoyé à la prison de Trikala et Spyros Christodoulou à celle de Héraklion (sur l’île de Crête).

(fr) Italie: Leo en taule

Mardi 19 février, notre ami et compagnon Leonardo Landi a été emprisonné pour purger le restant d’une condamnation, de 2 ans et 8 mois. La Cour de cassation vient en effet de confirmer la sentence de 2012, par rapport à un braquage de banque de 2007. La peine est donc définitive. En ce moment, Leo se trouve dans la prison de Lucca.
Nous confirmons notre proximité et solidarité avec Leo.

Cassa AntiRepressione delle Alpi Occidentali

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Pour lui écrire:

Leonardo Landi
Casa circondariale di Lucca
via San Giorgio 108
55100 Lucca
Italia

[attaque.noblogs.org].

(fr) La liberté vient toujours avec un couteau entre les dents

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La liberté vient toujours avec un couteau entre les dents

Regardez autour de vous, mais faites-le avec vos propres yeux. Voyez-vous comment la planète est devenue une gigantesque poubelle industrielle ? Voyez-vous comment les États étranglent les esprits et portent la guerre et le massacre partout ? Voyez-vous comment tout repose autour de nous sur l’exploitation et l’oppression de milliards de personnes ? Pouvez-vous encore compter les millions de morts de cet immense bain de sang sur lequel ce monde a construit ses gratte-ciels, ses supermarchés et ses usines ? Les affamés, les noyés, les massacrés, les bombardés, les irradiés, les torturés, les voyez-vous toutes ces piles de cadavres entassés ?

Peut-être. Mais tout est fait pour que vous n’en voyiez rien. Vous êtes exploités au travail, où vous accomplissez des tâches dont le sens vous échappe, sans la moindre satisfaction. Vous produisez des objets nuisibles, des aliments toxiques, des instruments de mort, des marchandises inutiles. Vous surveillez votre semblable, vous le tenez en laisse par l’administration, les papiers, les allocations. Vous êtes contrôlés à chaque instant de votre vie, tenus à l’œil par mille caméras et anesthésiés par mille drogues et ersatz. Vous êtes dégradés en votre for intérieur, car vous vivez avec, pour et grâce aux appareils technologiques qui vous dominent. Vous ne voulez plus rien qui ne soit déjà pré-formaté pour vous, vous ne désirez plus rien qui ne s’affiche déjà sur les écrans. Vous ne faites, en fin de compte, qu’obéir.

Et pourtant, c’est à vous tous que nous adressons ces paroles. Car nous nous reconnaissons aussi dans ce sombre tableau. Il faut avoir le courage de regarder les choses en face, et de se regarder soi-même dans le miroir. Que sommes-nous devenus ?

Les ennemis de la liberté sont forts. L’État dispose de puissants moyens de coercition et de contrôle (de la police à l’armée, de la prison à l’école, de l’administration aux tribunaux). Les capitalistes ne cessent de progresser dans le perfectionnement de l’exploitation. Les chercheurs rajoutent chaque jour un nouveau barreau à notre cage technologique. Les politiciens, les chefs religieux, les intellectuels au service de l’ordre tiennent fermement en main les troupeaux humains.

Mais voyez-vous, rien n’est complètement perdu. Nous en sommes convaincus au plus profond de nos cœurs. Car d’autres choses sautent également aux yeux. Hier, ce sont des régions entières qui se sont insurgées au cri de la liberté  ; aujourd’hui, une vague de révolte déferle sur l’hexagone français et ailleurs. Des poignées d’insurgés lancent des attaques à tout va. Des casernes crament. Des entreprises crament. Des chantiers de nouvelles horreurs crament. Des institutions crament. Des laboratoires crament. Des antennes-relais crament. La rage montre ses dents.

Rien n’est complètement perdu. Chaque individu recèle en lui le choix de s’insurger. Seul ou avec d’autres, mais toujours en affrontant le pouvoir, en luttant. C’est le défi de la liberté qui réveille la dignité offusquée, la vie piétinée, le rêve aplati. Voilà pourquoi se battent les anarchistes, ces ennemis de tout pouvoir  : réveiller la liberté, la liberté qui viendra avec un couteau entre les dents.

Début février 2019, dans la Suisse montagneuse, un anarchiste a été jeté en prison [1]. On l’accuse d’avoir appelé à la révolte contre le pouvoir, et d’avoir agi contre l’État, le militarisme et la guerre, notamment en livrant aux flammes dix véhicules de l’armée suisse sur la base militaire de Hinwill en 2015 et en brûlant une antenne-relais des services de police à Zurich en 2016.

Ce compagnon anarchiste pris en otage par l’État est le nôtre. Solidaires avec lui, continuons de conjuguer la pensée libératrice et l’action destructrice, rivant nos regards sur l’ennemi. Solidaires avec tous les prisonniers anarchistes, continuons d’aller de l’avant sur les sentiers révolutionnaires de la seule guerre qui vaille : la guerre contre tous les oppresseurs et les exploiteurs, la guerre pour la liberté. Donnons à la vie l’exquise élévation de la rébellion du bras et de l’esprit.

Solidarité avec les prisonniers anarchistes

Mort à l’État

Des anarchistes de Zurich, Franche-Comté, la plaine d’Alsace et le massif vosgien, la Meuse, Paris et banlieue, Marseille, Bruxelles, Gand, Amsterdam, Barcelone, Berlin, Munich, South London, les Alpes occidentales, Trieste, Rome, Milan, Pise, Naples, le Salento, Sicile, Montréal.


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[Trait sansattendre.noblogs.org].

(it-en-fr) Torino, Italia: Testo letto dai solidali al processo Scripta Manent

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgBelow French and English translations.

Testo letto dai solidali al processo Scripta Manent

Lunedì 11 febbraio nell’aula bunker del carcere di Torino un nutrito gruppo di compagni e compagne ha espresso la sua solidarietà agli anarchici/e sotto processo in seguito all’Operazione “Scripta manent”. Il PM Roberto Sparagna, è stato impossibilitato a prendere parola per formulare la sua requisitoria. Dopo diversi slogan e la lettura del seguente testo, la Corte ha interrotto l’udienza. L’aula è stata sgomberata dall’intervento delle squadre antisommossa. Nel corso della protesta è stata espressa solidarietà a tutti gli anarchici arrestati sotto processo in questo periodo, in seguito all’operazione “Scripta manent”, operazione “Panico” e “Scintilla”, e contro lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino. Continue reading