Italia: Aggiornamenti su alcuni anarchici prigionieri (maggio-giugno 2020)
Pubblichiamo una serie di aggiornamenti sugli anarchici Davide Delogu, Giuseppe Bruna, Natascia Savio e sugli arrestati di Bologna del 13 maggio per l’operazione Ritrovo (questi ultimi sono stati scarcerati).
Operazione Prometeo – Fissata la data dell’udienza preliminare
Il 22 giugno 2020 alle ore 10.00, presso il palazzo di giustizia di Milano, avrà luogo l’udienza preliminare del processo per l’operazione Prometeo. Sarà a porte chiuse e saranno presenti anche Natascia, Beppe e Robert.
L’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu è stato trasferito nel carcere di Caltagirone
L’8 giugno 2020 il compagno anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu è stato trasferito dal carcere di Palermo Pagliarelli a quello di Caltagirone.
Per scrivergli:
Davide Delogu
Casa Circondariale di Caltagirone
Contrada Noce S. Nicola Agrò
95041 Caltagirone (CT)
Aggiornamento sugli anarchici arrestati il 13 maggio per l’operazione Ritrovo
Giuseppe, Stefania, Duccio, Leonardo, Guido, Elena e Nicole, i sette anarchici arrestati il 13 maggio 2020 per l’operazione «Ritrovo» sono stati scarcerati tutti nel corso della giornata odierna, 30 maggio. A quattro di loro è stato imposto l’obbligo di dimora, con rientro notturno dalle ore 22.00 alle 06.00. La stessa misura repressiva, senza firme, è stata mantenuta anche ad altre due persone tra le cinque che il 13 maggio non erano state arrestate, in quanto destinatarie unicamente dell’obbligo di dimora. A tutti gli altri non è stata mantenuta alcuna restrizione.
Il reato di incendio con l’aggravante di eversione o terrorismo, di cui era accusata una sola persona, è stato riformulato in «danneggiamento seguito da incedio». L’accusa di «associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico» è caduta. Resta l’accusa di «istigazione a delinquere», senza l’aggravante terroristica.
L’accusa di incendio si legava all’attacco incendiario del 16 dicembre 2018 contro alcune antenne per le telecomunicazioni site in località Monte Donato a Bologna, antenne destinate alla trasmissione delle reti televisive nazionali e locali. Sul luogo venne lasciata la scritta «Spegnere le antenne, risvegliare le coscienze. Solidali con gli anarchici detenuti e sorvegliati». Le altre accuse erano (e sono) di istigazione a delinquere, deturpamento, imbrattamento e danneggiamento.
A seguito degli arresti le forze repressive avevano dichiarato che gli arrestati erano accusati di aver creato una associazione eversivo-terroristica avente «l’obiettivo di affermare e diffondere l’ideologia anarco-insurrezionalista, nonché di istigare, con la diffusione di materiale propagandistico, alla commissione di atti di violenza contro le istituzioni». Inoltre, la procura di Bologna, con il solito ausilio dei media di regime, aveva sottolineato che le misure cautelari assumevano una «strategica valenza preventiva volta ad evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale, scaturibili dalla particolare situazione emergenziale», legata all’epidemia di coronavirus, potessero «insediarsi altri momenti di più generale campagna di lotta anti-Stato».
Aggiornamento sull’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu al 21 maggio
Dalla telefonata odierna (21 maggio) con Davide apprendiamo che il prigioniero che aveva iniziato con lui la protesta, poiché anche egli ristretto in isolamento da gennaio, ha interrotto. Riportiamo il messaggio di Davide:
«Non continua più lo sciopero per ragioni sue, ma è solidale con me non prendendo il vitto schifoso del carcere. La mia conflittualità è aumentata, aggredendo e sfidando verbalmente, e che venga in cella il comandante Rizzo per darmi spiegazioni! Ma poiché è un grande codardo, delega agli ispettori che vengono a commissionarmi le sue decisioni repressive e anche a loro come con altre guardie malandrine, su mia richiesta “se hanno il coraggio – gli dico – di aprire la cella e di venire a dirmelo in faccia”, ma scappano via. Infami!».
Il compagno anarchico sardo, prigioniero deportato, Davide Delogu, di tener duro non ha mai avuto bisogno di sentirselo dire nei suoi quasi 20 anni di galera, mantiene la testa alta, continua a non sottometersi alla sbarrocrazia, porta avanti la sua lotta totale in maniera indeterministica e mai rassegnata. Davide non è mai stato una vittima della repressione carceraria, non subisce angherie, al massimo è lui a farle.
Ma urge muoversi in suo sostegno!
L’isolamento totale a cui è sottoposto da mesi, il continuo rinnovo della censura, i continui trasferimenti, i piego di libri che non gli vengono consegnati, la deportazione dalla sua Sardegna, la nuova protesta che sta portando avanti dal 14 maggio… Davide non può portare tutto questo peso da solo. E’ il momento di esserci!
Sappiamo che nella sua lunga detenzione non ha mai ceduto terreno, mostrando i denti, sappiamo che stiamo dalla parte dei non rassegnati, e rimaniamo al suo fianco in maniera incondizionata ancora una volta.
E benchè siamo convinti che l’agire anarchico debba essere una costante, ci auspichiamo che sopratutto in questo momento il fuoco refrattario gli trasmetta con maggior intensità quanto più calore possibile.
Davide Libero! Davide in Sardegna!
Sardegna Anarchica
Cassa di Sostegno per l’Anarchico Sardo Prigioniero Deportato Davide Delogu
L’anarchico Giuseppe Bruna l’11 maggio 2020 ha iniziato lo sciopero della fame nel carcere di Pavia
Apprendiamo da una lettera privata ricevuta da Beppe che dall’11/05/2020 si trova in sciopero della fame in risposta ad un mancato trasfermento dalla sezione in cui si trova.
Fa sapere che nessun medico lo ha visitato da quando è scoppiata la pandemia, nonostante i diversi casi di contagio riscontrati all’interno del carcere di Pavia; così come ci informa che non ha ricevuto alcun trattamento sanitario in merito ad altre sue patologie.
Sono state autorizzate le telefonate verso la madre, la sorella ed il compagno, ma in condizioni assurde.
Beppe chiede di divulgare il più possibile la sua battaglia per un trasferimento in AS2. Condurrà per questo lo sciopero della fame a oltranza.
Saluta a pugno chiuso.
Dalla sezione di isolamento Sud del carcere Pagliarelli di Palermo
Davide ci ha inviato il seguente comunicato che con piacere pubblichiamo, quanto segue è stato scritto assieme ad un suo compagno della sezione d’isolamento del carcere Pagliarelli di Palermo. In maniera incondizionata continueremo a stare al fianco del nostro compagno!
LIBERTADE PRO SU KUMPANZU DAVIDE DELOGU!
DAVIDE DELOGU IN TERRA SARDA!
Sardegna Anarchica
Cassa di sostegno per l’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu
Qui di seguito il testo:
Noi siamo due detenuti da mesi buttati in una sezione di isolamento “Sud” della Casa Circondariale Pagliarelli (Palermo) senza nessun provvedimento giudiziario che lo giustifichi. Carmine Lanzetta (AS3) da gennaio in isolamento continuo totale iniziato con l’isolamento disciplinare per 10 giorni che tutt’ora continua. Davide Delogu, anarchico sardo, da febbraio in isolamento continuo per motivi di ordine e sicurezza per cui non si dovrebbero fare oltre i 15 giorni, viene trattenuto in ostaggio dalla vendetta dell’isolamento bianco.
Tutti e due non ci pieghiamo all’annientamento con cui ci vorrebbero i nostri aguzzini e lottiamo affinché questa miseria infernale di questa sezione infame venga chiusa con il conseguente trasferimento. In una metà della sezione ci siamo noi due in celle senza nulla, distanti l’uno dall’altro. Nell’altra metà vengono messi i detenuti in quarantena precauzionale e tutti quanti usiamo l’unica stessa doccia e telefono. Siamo diventati perciò le loro cavie. Qualcuno anche prima di noi ha cercato di fare denuncia in procura e reclamo al magistrato, ma vengono bloccate o fatte sparire. Questi non rispondono neanche alla PEC di denuncia dei nostri avvocati, approfittando dell’emergenza del Covid per cui non possono entrare in prigione per farci visita. Siamo in una sezione di isolamento che era stata abolità già dal 2000 per la disumanità ivi incarnata e che ancora pongono in essere. Le celle non hanno niente, prive di tutto: TV, radio, porta del bagno, finestra, stracci, scope e bastoni per pulire, l’acqua calda con un mini lavandino sempre tappato, un passeggio cubicolo privo di bagno, ma non di escrementi di ogni tipo su cui non ci dilinguiamo oltre. Ci fanno abusi di ogni tipo senza mai farci sottomettere, ma non cambia comunque l’antifona. Chi detiene il potere di questo carcere sono persone pericolose a cominciare dal Comandante Rizzo che si sente onnipotente e da tutti i gerarchi che continuano a infierire, come il vice-direttore che infligge con naturale facilità isolamento disciplinare pur sapendo in quali condizioni non umane li sbatte dentro. E la direttrice Francesca Vezzana è corresponsabile di tutto ciò. Tutto questo deve finire e pretendiamo la chiusura di questa sezione di isolamento “Sud” e nostro trasferimento in altro carcere.
Perciò da oggi, 14 maggio 2020, iniziamo lo sciopero del vitto, rifiuto di recarci nei cubicoli e passeggi indegni e inventandoci come fare battitura ogni giorno per 20-30 minuti.
Iniziamo in via permanente lo sciopero, per ora evitiamo lo sciopero della fame e della sete per tenerci in forza quando faremo forme di lotta più incesive, dato che non andremo molto lontano limitandoci a queste, così da affrontare le squadrette che qui abbondano, per ottenere quello che vogliamo fino alla fine.
Seguiranno aggiornamenti.
Prigionieri isolamento “Sud”, Casa Circondariale Pagliarelli (Palermo)
Carmine Lanzetta
Davide Delogu