Metropoli di Grenoble, Francia: Attacchi coordinati contro antenne-ripetitori per le telecomunicazioni (18/05/2020)
Attacchi incendiari intorno a Grenoble
Sotto-vita o insubordinazione?
Ogni giorno della tua vita, il tuo corpo ti dice qualcosa. E il tuo corpo non puó mentire.
Lo senti, il rumore dei motori, il ronzio dei droni, degli elicotteri? La tensione elettrica dei neon, dei lampioni?
Quante ore al giorno passate davanti allo schermo di una TV, uno schermo di computer? Di tablet? Di smarthphone? Dietro una finestra? Un parabrezza?
Ti disturba che le finestre non si possano aprire? L’aria condizionata risolve questo problema?
Programmi, appicazioni, algoritmi guidano la tua vita?
Quante ore al giorno dormi? E soprattutto, di quale qualità è il tuo sonno?
Hai ancora coscienza degli stimoli che ti circondano?
Come reagisci ai rumori? Alla luce? Al calore? Al contatto?
La musica è un modo di riempire il silenzio oppure di provocare delle emozioni?
Quante delle tue emozioni hanno biogno d’alcool o di altre droghe per esprimersi?
Effettui molti movimenti diversi, con il tuo corpo? Ne scopri di nuovi, di ampiezza nuova?
Che effetto ti fanno le situazioni di passività forzata?
Che effetto ti fanno gli assalti incessanti dei rumori? Delle voci artificiali? Dei video? Degli annunci? Degli slogan pubblicitari?
Quali sentimenti di urgenza permanente ti creano?
Hai bisogno di momenti di contemplazione? Ti ricordi della sensazione che ciò procura?
Fin dove arriva il tuo sguardo? Se si tratta solo di qualche decina di metri, quale stato d’animo pensi che questo provochi?
Che effetto ti fa la folla? Di quanto spazio ha bisogno il tuo corpo? Che effetto ti fa la grandezza della stanza in cui vivi? Il suo numero di angoli retti? Di linee parallele, di forme quadrate, geometriche?
Hai bisogno di vedere il cielo? Di vedere dell’acqua? Di vedere degli alberi? Degli animali?
È per questo che hai un cane? Un gatto? Delle piante nei vasi? Un balcone? Che vai al parco?
Da dove vengono i tuoi alimenti? Qual’è il tuo rapporto nei loro confronti? Pensi che quello che ingerisci ti faccia bene?
Ti ricordi dell’ultima volta che hai mangiato qualcosa che non veniva da un supermecato?
Quanto tempo riesci a passare senza sapere che ora è?
Che effetto ti fa l’attesa? Aspettare nella fila, aspettare nelle code del traffico, aspettare per pisciare, aspettare per imparare a disciplinare i tuoi bisogni?
Che effetto ti fa la repressione dei tuoi desideri? Attraverso la formattazione, la negazione o la frustrazione sessuale, fin dall’infanzia? La paura o la competizione verso le persone del tuo stesso sesso? La sessualità come mezzo di riproduzione/di controllo?
Il piacere è pericoloso? Il pericolo può essere fonte di gioia?
Senti ancora in te, a volte, una natura selvaggia? Una vita animale?
Senti un vuoto, una carenza di senso cosí forte che le parole non riescono ad esprimerla?
Ti senti a volte ad un passo da impazzire completamente?
Non credi che questo avrebbe dovuto essere il segnale?
Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2020, abbiamo incendiato il ripetitore telefonico di Haute-Jarrie. Almeno due altri ripetitori sono stati attaccati nello stesso momento, intorno a Grenoble.
I ripetitori figurano fra gli intrusi che deturpano i paesaggi. Servono alla comunicazione di massa, presto anche nei luoghi più remoti. Di questi tempi, le strutture della 5G vengono installate a questo scopo.
Le chiacchiere e ciance di massa e il perenne bombardamento pubblicitario svelano il vero vuoto comunicazionale tanto quanto l’assenza di vera comunicazione. Ma non ci possono essere delle vere comunicazioni senza vere “relazioni sociali”. I simulacri di relazioni sociali dei social network ne sono senza sorprese una prova.
Il vuoto esistenziale di un’epoca può essere cosí misurato in relazione, in particolare, all’incessante vuoto comunicazionale che lo riempie.
Ma non vogliamo un mondo in cui la garanzia di poter comunicare a distanza, senza interruzioni e dovunque, viene barattata col fatto di poter essere sorvegliati e controllate costantemente.
Ora, gli imbecilli che si felicitano di un mondo e di una vita “aumentati” non si accorgono – o l’accettano – che essi scambiano una quantità di lacci sempre crescente contro una qualità della vita sempre più spaventosa. Non si tratta d’altro che dell’esistenza vestita degli stracci odiosi della sotto-vita.
Nel mondo della sotto-vita, in più di essere colonizzata dagli esseri umani, coperta di cicatrici asfaltate, in più della distruzione di tante altre forme di vita da essa ospitate, etc., la terra, in tutta la sua estensione, è munita di e incasellata dalle installazioni delle reti di telecominucazione (fra le tante altre). Anche nel cielo, squarciato ovunque dalle numerose traiettorie di trasporti aerei, non ci sono più soltanto delle costellazioni di stelle, ma delle costellazioni di satelliti che attraversano lo spazio.
La radioattività, le onde elettromagnetiche, gli inquinamenti e i virus di ogni tipo sono l’ossigeno sempre più viziato del ventunesimo secolo.
Coscienti di tutto ciò, nulla di strano che questo mondo faccia pensare ad una prigione all’aria “aperta”. Tanto più che l’attuale pandemia ha permesso e permetterà ancora allo Stato di metterci, con il confinamento, nella cella di punizione – certo una detenzione che spesso viene personalizzata.
Per chi ne dubitasse ancora, il sistema carcerale è davvero, quindi, l’aspetto punitivo di questa organizzazione governamentale della vita. Un’organizzazione che porterà presto a sorveglianza e controllo generalizzati delle masse, grazie all’intelligenza artificiale, alle telecamere e smartphone a riconoscimento facciale, il tutto per mezzo delle strette maglie di internet.
Il confinamento ha mostrato bene quanto le telecomunicazioni siano centrali nella vita della “gente”, al punto da accettare di autorinchiudersi.
Mentre alcune persone, con le loro stupidaggini dalla finestra (“corteo”, “manifestazione”…) hanno scelto il suo simulacro, altre hanno propagato (continuato a propagare) la rivolta, con scritte sui muri, vetri spaccati, attacchinaggi, sabotaggi, incendi…
Perchè quale scelta ci resta, in questo mondo?
Quella della sotto-vita, in cui le proeoccupazioni sono il nuovo gadget da acquistare, la nuova App da scaricare?
O quella dell’insubordinazione e della rivolta, le cui preoccupazioni sono le esperienze sensibili vissute in accordo con le proprie idee, la realizzazione individuale, liberata da una massimo di lacci sociali…?
Non sottomettersi significa sottrarsi a questa sotto-vita.
Dei pipistrelli che trasmettono il fuoco
Nota: I giornali dicono che nella notre fra il 17 e il 18 maggio, tre ripetitori sono stati incendiati sui comuni di Jarrie, Seyssinet-Pariset e Herbeys, nelle montagne intorno a Grenoble. I primi due appartengono a Télédiffusion France, che trasmette i canali di TV e radio, ma le antenne toccate ospitavano anche dei ripetitori telefonici. Questa è la seconda volta in poco più di uanno che il ripetitore di Jarrie viene incendiato (a questo link la rivendicazione della precedente azione contro la stessa struttura).
[Rivendicazione in francese pubblicata in attaque.noblogs.org].
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Métropole de Grenoble, France: Attaques coordonnées d’antennes-relais (18/05/2020)
Attaques incendiaires autour de Grenoble
Sous-vie ou insoumission ?
Chaque jour de ta vie, ton corps dit des choses. Et ton corps ne peut pas mentir.
Entends-tu le bruit des moteurs, le vrombissement des drones, des hélicoptères ? la tention électrique des néons, des lampadaires ?
Combien d’heures par jour passées face à un écran télé, un écran d’ordinateur ? de tablette ? de smartphone ? derrière une fenêtre ? un pare-brise ?
Est-ce que cela t’ennuie quand les fenêtres ne s’ouvrent pas ? Est-ce que l’air conditionné résout le problème ?
Est-ce que des programmes, des applis, des algorithmes guident ta vie ?
Combien d’heures par jour dors-tu ? et surtout de quelle qualité est ton sommeil ?
As-tu encore conscience des stimulis qui t’entourent ?
Comment réagis-tu au son ? à la lumière ? à la chaleur ? au toucher ?
Est-ce que la musique est un moyen de combler le silence ou de provoquer des émotions ?
Combien de tes émotions ont besoin d’alcool ou d’autres drogues pour s’exprimer ?
Effectues-tu beaucoup de mouvements différents avec ton corps ? En découvres-tu des nouveaux, des nouvelles amplitudes ?
Comment te sens-tu affecté par les situations de passivité forcée ?
Comment te sens-tu affectée par les assauts incessants de sons ? de voix artificielles ? de vidéos ? d’annonces ? de slogans publicitaires ?
Quels sentiments perpétuels d’urgence créent-ils ?
As-tu besoin de moments de contemplation ? Te souviens-tu de la sensation que cela procure ?
Jusqu’où peut porter ton regard ? Si ce n’est qu’à quelques dizaines de mètres quel état d’esprit crois-tu que cela engendre ?
Comment te sens-tu affecté par la foule ? De combien d’espace ton corps a-t-il besoin ? Comment te sens-tu affectée par la taille de la pièce dans laquelle tu vis ? par son nombre d’angles droits ? de lignes parallèles, de formes carrées, géométriques ?
As-tu besoin de voir le ciel ? de voir de l’eau ? de voir des arbres ? des animaux ?
Es-ce que c’est pour cela que tu as un chien ? un chat ? des plantes en pots ? un balcon ? que tu vas au parc ?
D’où provient ta nourriture ? quel est ton rapport à elle ? Penses-tu que ce que tu ingères est bon pour toi ?
Te souviens-tu de la dernière fois que tu as mangé quelque chose qui ne provenait pas d’un supermarché ?
Combien de temps arrives-tu à passer sans savoir l’heure qu’il est ?
Comment te sens-tu affecté par l’attente ? Attendre dans la file, attendre dans les bouchons, attendre pour pisser, attendre pour apprendre à discipliner tes besoins ?
Comment te sens-tu affectée par la répression de tes désirs ? par le formatage, le déni ou la frustration sexuelle depuis l’enfance ? la peur ou la compétition avec les gens du même sexe que toi ? la sexualité comme moyen de reproduction/de contrôle ?
Est-ce que le plaisir est dangereux ? Est-ce que le danger peut être joyeux ?
Ressens-tu parfois encore en toi une nature sauvage ? une vie animale ?
Ressens-tu un vide, un manque de sens si fort que les mots peinent à l’exprimer ?
Te sens-tu parfois au bord de complètement partir en vrille ?
Ne penses-tu pas que ça aurait dû être le signal ?
Dans la nuit du 17 au 18 mai 2020, nous avons incendié l’antenne-relais de Haute-Jarrie.
Au moins deux autres antennes-relais ont été attaquées simultanément autour de Grenoble.
Les antennes-relais figurent parmi tous les intrus qui défigurent les paysages. Elles servent à la communication de masse, bientôt jusque dans les endroits les plus reculés. Actuellement les installations de la 5G sont déployées dans ce but.
Les babillages et bavardages des masses et le matraquage publicitaire perpétuel révèlent le véritable vide communicationnel autant que l’absence de communications véritables. Mais il ne peut exister de communications véritables sans « relations sociales » véritables. Les simulacres de relations sociales des réseaux sociaux en atteste sans surprise.
Le vide existentiel d’une époque peut ainsi se mesurer, notamment, à l’incessant vide communicationnel qui l’emplit.
Mais nous ne voulons pas d’un monde où la garantie de pouvoir communiquer à distance sans cesse et partout, s’échange contre le fait de pouvoir être surveillés et contrôlées constamment.
Hors les imbéciles qui se réjouissent d’un monde et d’une vie « augmentés » ne s’aperçoivent pas – ou l’acceptent – qu’ils échangent une quantité de contraintes continuellement croissante contre une qualité de vie constamment plus consternante. Ce n’est rien d’autre que l’existence habillée des haïssables haillons de la sous-vie.
Dans le monde de la sous-vie, en plus d’être colonisée par les êtres humains, d’être couverte de balafres bitumées, en plus de la destruction de tant d’autres formes de vie qu’elle abrite, etc., la terre, à travers toutes ses étendues, est équipée et quadrillée (parmi beaucoup d’autres) par les installations de télécommunications. Même à travers le ciel, de toute part tailladé par tant de trajets en transports aériens, ce n’est plus seulement des constellations d’étoiles mais des constellations de satellites qui sillonnent l’espace.
La radioactivité, les ondes électromagnétiques, les pollutions et virus en tous genres sont l’oxygène toujours davantage vicié du XXIe siècle.
Qu’avec la conscience de tout ça ce monde fasse penser à une prison à ciel « ouvert », ceci n’a rien d’étonnant. D’autant moins quand la pandémie en cours a permis et permettra encore à l’Etat de nous mettre, par le confinement, au mitard – certes personnalisé pour la plupart.
Pour les personnes qui en doutaient encore, le système carcéral est donc bien l’aspect punitif de cette organisation gouvernementale de la vie. Organisation qui bientôt induira surveillance et contrôle généralisés des masses grâce à l’intelligence artificielle, aux caméras et smartphones avec reconnaissance faciale, le tout via l’étroit maillage d’internet.
Le confinement a assez montré que les télécommunications sont centrales dans la vie des « gens » au point d’accepter de s’autoenfermer.
Alors que certaines personnes, avec leurs fumisteries de fenêtres (« cortège », « manif »…), ont choisi son simulacre, d’autres ont (continué à) propagé(r) la révolte en taggant, brisant, collant sabotant, incendiant…
Car quels choix reste-t-il dans ce monde-ci ?
Celui de la sous-vie dont les préoccupations sont le nouveau gadget à acheter, la nouvelle appli à télécharger… ?
Ou celui de l’insoumission et de la révolte dont les préoccupations sont les expériences sensibles vécues selon ses idées, l’épanouissement individuel épuré d’un maximum de contraintes sociétales… ?
S’insoummettre c’est se soustraire à cette sous-vie.
Des chauves-souris transmettant le feu
[Depuis attaque.noblogs.org].