Genova, Italia: Volantino in solidarietà con Alfredo e Nicola (07/12/2019)
Inviamo un contributo che distribuiremo nell’occasione di un corteo indetto a Genova per il 7 dicembre prossimo nell’ambito di una campagna di boicottaggio promossa da una rete antagonista antimilitarista contro Leonardo/Finmeccanica.
Saremo presenti in quella situazione perchè ci sembra doveroso ricordare l’attacco scagliato da Alfredo e Nicola contro Ansaldo Nucleare e Finmeccanica per il suo imprescindibile contributo alla lotta contro il nucleare e l’industria bellica.
Saremo quindi presenti all’appuntamento indetto dalla rete antimilitarista il giorno 7 dicembre alle ore 15.30 in Piazza Baracca a Sestri Ponente a Genova.
Anarchici genovesi
LEONARDO/FINMECCANICA GENOCIDA!
“Sull’altare dello sviluppo tecnologico stiamo immolando ogni presidio della nostra libertà individuale e della possibilità di vivere una vita realmente degna di essere vissuta” – Nicola Gai
“L’anarchia se non si fà azione rigetta la vita diventando ideologia, merda o poco più, nel migliore dei casi sfogo impotente per uomini e donne frustrati” – Alfredo Cospito
Non è certo una novità il fatto che l’industria bellica italiana rappresenti una delle “eccellenze” dell’economia nazionale, uno dei pochi settori che non conosce crisi, un ambito di investimento che produce profitti talmente elevati da essere considerato irrinunciabile per l’economia del Belpaese da qualsiasi governo possa insediarsi, di qualsiasi colore, con buona pace di tutti coloro che si rallegrano, ad esempio, per l’ipocrita condanna dell’aggressione condotta dalla Turchia nei confronti degli abitanti e dei ribelli del Rojava e per il formale blocco all’esportazione di armi prodotte in Italia verso la Turchia annunciati dall’attuale governo.
E se è vero che “la guerra comincia qui”, cioè da dove le armi vengono prodotte, questo è sicuramente ancora più vero perché proprio qui a Genova ha una delle sue sedi Leonardo (ex Finmeccanica) azienda a controllo statale, leader a livello mondiale nella ricerca e produzione di sistemi tecnologici avanzati per l’industria bellica e per il controllo sociale: elicotteri, aerei da combattimento, droni, radar, sistemi d’attacco, sistemi di puntamento, mezzi militari via terra e via mare, munizioni, sistemi per guerra elettronica e controllo remoto, sistemi di protezione per coste e confini, sistemi elettronici di controllo sociale da applicare nelle città, nei porti e aeroporti, e molto altro ancora; il catalogo dell’offerta è vastissimo.
Leonardo “per garantire i principi della democrazia nella società digitale” (così recita lo slogan di presentazione dell’azienda) produce armi di distruzione di massa responsabili ogni giorno della morte di uomini e donne ai confini della Fortezza Europa e in vari angoli del globo, giusto per fare qualche esempio, dal Rojava alla Siria, dalla Libia allo Yemen.
La società, inoltre gestisce e controlla molte altre aziende collegate alla produzione bellica tra cui Agusta Westland, Selex Es, Oto Melara e molte altre.
Fino al 2017 il gruppo Leonardo-Finmeccanica ha avuto il controllo di Ansaldo Energia con sede a Genova, società produttrice di strutture per centrali elettriche, termiche e, soprattutto con la divisione Ansaldo Nucleare, nucleari per l’appunto; un’altra azienda produttrice di morte, desolazione e devastazione della natura passati per progresso tecnologico necessario e imprescindibile per l’ulteriore e inarrestabile sviluppo industriale.
E per questo, proprio qui a Genova, il 7 maggio del 2012 due anarchici decisero di manifestare concretamente il loro rifiuto per questo sistema tecno-industriale affrontando sotto casa sua Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, e restituendogli, con un colpo di pistola alla gamba, un assaggio degli effetti nefasti che i progetti dell’azienda da lui guidata seminano in tutto il mondo.
Per questo fatto furono arrestati il 14 settembre 2012 Alfredo Cospito e Nicola Gai; il 30 ottobre, durante la prima udienza del processo, i due compagni anarchici rivendicarono in aula la responsabilità dell’attacco ad Ansaldo Nucleare e quindi a Finmeccanica, e dell’appartenenza alla cellula Olga Fai/Fri e furono in seguito condannati a 10 anni ed 8 mesi di carcere per Alfredo, 9 anni e 4 mesi a Nicola, per attentato con finalità di terrorismo, con reato ostativo (impossibilità di avere accesso a benefici, domiciliari, semilibertà, ecc. viste riconosciute le finalità di terrorismo).
Sono tuttora detenuti presso la sezione di Alta Sorveglianza del carcere di Ferrara. Da allora non hanno mai smesso di far sentire la loro voce partecipando, da dietro quelle mura, al dibattito anarchico riguardo la lotta radicale contro la repressione dello stato, la solidarietà dentro e fuori le carceri, i modi per opporsi alla dominazione degli individui e della terra e riappropriarsi della possibilità di una vita libera dall’autorità. Dalla dichiarazione di Alfredo letta in aula: “Sono tanti i modi di opporsi concretamente al nucleare (e non solo a quello, diremmo noi), blocchi dei treni che trasportano scorie, sabotaggi ai tralicci che trasportano energia elettrica prodotta dall’atomo. A me venne in mente di colpire il maggiore responsabile di questo scempio in Italia: Roberto Adinolfi amministratore delegato di Ansaldo Nucleare”.
E ancora: “È arrivato il momento del grande rifiuto, rifiuto fatto di pluralità di resistenze, ognuna delle quali è un caso speciale; alcune sono possibili, necessarie, improbabili; altre sono spontanee, selvagge, solitarie, concertate, prorompenti o violente. La nostra è stata solitaria e violenta”.
A nostro avviso qualsiasi lotta che, giustamente, si opponga alle produzioni di morte e distruzione attraverso cui queste aziende mostruose accumulano i loro profitti, non può prescindere dalla solidarietà non solo formale nei confronti di chi abbia tentato di inceppare gli ingranaggi di questo sistema tecno-industriale: esso non cadrà da solo, non si autoestinguerà. Solo l’azione di uomini e donne determinati, risoluti nel rifiuto della schiavitù dall’autorità e dei compromessi con il sistema stesso, generosi nell’azione, potrà incrinare questa imperante logica del profitto e ordine tecnologico.
LIBERTÀ PER ALFREDO E NICOLA
Anarchici
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Genoa, Italy: Flyer in solidarity with Nicola Gai and Alfredo Cospito (December 7th, 2019)
We send a contribution that we will distribute on the occasion of a demonstration held in Genoa for December 7th, 2019, as part of a boycott campaign promoted by an antimilitarist antagonist network against Leonardo / Finmeccanica.
We will be present in that situation because it seems necessary to remember the attack launched by Alfredo and Nicola against Ansaldo Nucleare and Finmeccanica for its essential contribution to the fight against nuclear power and the war industry.
We will therefore be present at the appointment announced by the anti-militarist network on December 7th at 15.30 in Piazza Baracca in Sestri Ponente in Genoa.
Anarchists in Genoa
Leonardo / Finmeccanica genocidal!
“On the altar of technological development we are sacrificing
every breath of our individual freedom and the possibility
to live a life that is really worth it” – Nicola Gai
“Anarchy rejects that life becomes an ideology,
shit or a little more, at best,
an impotent exit for frustrated men and women” – Alfredo Cospito
It is a fact that the Italian war industry represents one of the “excellencies” of the national economy, as it is one of the few sectors that knows no crisis, it is certainly not a novelty, this field of investment that produces such high profits that are considered indispensable for the economy of any government, of any colour, with the due respect of all those who enjoy, for example, the hypocritical condemnation of the aggression carried out by Turkey towards the inhabitants and rebels of Rojava and who call for the formal blockade of the export of weapons produced in Italy to Turkey announced by the current government.
And if it is true that “the war begins here”, which is where the weapons are produced, this is even more true because here, in Genoa, is one of the offices of Leonardo (formerly Finmeccanica), a state-controlled company, which is a world leader in the research and production of advanced technological systems for the military industries and for social control: Helicopters, fighter jets, drones, radars, attack systems, military land and sea vehicles, ammunition, electronic warfare systems and tele-operated, coastal and border protection systems, electronic social control systems to be applied in cities, ports and airports, and much more; Their catalogue is very wide.
Leonardo “guarantee the principles of democracy in the digital society” (as the company slogan says) and they produce weapons of mass destruction responsible every day for the death of men and women on the borders of the European Fortress and in several corners of the world, just to give some examples; from Rojava to Syria, from Libya to Yemen.
The company also manages and controls many other war-related companies, including Agusta Westland, Selex Es, Oto Melara and many others.
Until 2017, the Leonardo-Finmeccanica group had control of Ansaldo Energia based in Genoa, a company that produces structures for power plants, thermal plants and, especially with the Ansaldo nuclear division; Another company that produces death, desolation and the devastation of nature through technological progress that is necessary and essential for subsequent and unstoppable industrial development.
And for this reason, right here in Genoa, on May 7, 2012, two anarchists decided to specifically express their rejection of this techno-industrial system by confronting Roberto Adinolfi, CEO of Ansaldo Nucleare at home, and returning to him, with a pistol shot to the leg, a sample of the harmful effects of the company’s projects he has guided and sown around the world.
For this reason, Alfredo Cospito and Nicola Gai were arrested on September 14, 2012. On October 30, during the first hearing of the trial, the two fellow anarchists claimed responsibility for the attack on Ansaldo Nucleare and Finmeccanica, membership of the Olga Cell FAI / FRI and were subsequently sentenced to 10 years and 8 months prison for Alfredo, 9 years and 4 months for Nicola. They are charged for a criminal terrorist attack (without the possibility of having access to parole, house arrest, conditional release, etc.).
They are still detained in the high surveillance section of Ferrara prison. Since then, they never stopped making their voices heard, by participating, from behind those walls, in the anarchist debate about the radical fight against state repression, about solidarity inside and outside prisons, about the ways to oppose the system’s domination of individuals and to recover the possibility of a life free from authority. From Alfredo’s statement read in the courtroom: “There are many ways to objectively oppose nuclear energy (and not only that, we would say), by blocking trains that transport waste, to sabotage of the pylons that transport the electricity produced by atomic energy. It occurred to me to hit the biggest person responsible for this disaster in Italy: Roberto Adinolfi, CEO of Ansaldo Nucleare.”
And again: “The time has come for the great rejection, a refusal made of a plurality of resistances, each of which is a special case; some are possible, necessary, unlikely; others are spontaneous, wild, lonely, concerted, explosive or violent. Ours was lonely and violent”.
In our opinion, any struggle that, rightly, opposes the production of death and destruction through which these monstrous companies accumulate their profits, cannot ignore solidarity activities to those who have tried to jam the gears of this industrial techno-system: This system will not fall by itself, it will not extinguish itself. Only the action of men and women of certainty, based on the rejection of slavery to the authorities and who reject the commitments imposed by the system itself, and generous in their action, can undermine this prevailing logic of profit and technological order.
FREEDOM FOR ALFREDO AND NICOLA
Anarchists
[Text taken from 325.nostate.net].
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GÉNOVA, ITALIA: FOLLETO SOLIDARIO CON ALFREDO COSPITO Y NICOLA GAI