(it-en) Salonicco, Grecia: Rivendicazione dell’incendio di un’automobile diplomatica (31/10/2019)

https://actforfree.nostate.net/wp-content/uploads/2019/11/5cabaacbdf8546d5df239cc3b9577d3a_xl.jpgSalonicco, Grecia: Rivendicazione dell’incendio di un’automobile diplomatica (31/10/2019)

La pace sociale in Cile è ormai una cosa del passato. Come pure la tolleranza e il consenso verso la barbarie statale e capitalista appartengono al passato. Sottomissione alla versione moderna della dittatura di Pinochet, rappresentata dal governo Pinera. Il Cile sta bruciando con la fiamma insurrezionale proletaria degli oppressi.

Tutto è iniziato il 19 ottobre, quando una protesta studentesca contro un aumento nei prezzi dei biglietti per i trasporti pubblici è stata accolta con una repressione violenta da parte delle forze di polizia. Da allora in poi, tutto ha preso il proprio corso. Ogni giorno milioni di ribelli inondano le strade, attaccano le forze di polizia, bruciano e saccheggiano i simboli della ricchezza e del potere. Stanno bruciando il loro passato, indirizzandosi verso gli insorgenti orizzonti di domani. Undici anni dopo la rivolta nei territori greci, questi ribelli ci ricordano ciò che abbiamo amato di più: il rifiuto di tornare alla normalità.

Insurrezione non è più una parola morta. È il respiro morente dell’ordine e della sicurezza all’interno di una società che è stata soffocata dalla miseria e dalla barbarie del capitalismo. Ed è il risultato del persistente lavoro di tutti coloro che lavorano così costantemente e con ostinazione per mettere in discussione e poter destabilizzare il consenso sociale del regime. Contro la prima ritirata del regime che si è affrettato a negoziare, proponendo nuove misure più favorevoli, i ribelli rispondono senza pentimento: domani inizia un nuovo giorno di guerra di classe. Prendiamo tutto!

La rivolta cilena, anni dopo la dittatura di Pinochet, conosce un’ondata di repressione senza precedenti. Uno stato di emergenza è stato dichiarato in tutto il paese, con l’esercito che coordina l’esecuzione dell’ordine nello stesso momento in cui gli insorti denunciano dozzine di omicidi da parte dello Stato e delle sue forze repressive, e mentre contiamo già oltre 7.000 arresti. Ci sono innumerevoli accuse di tortura da parte delle persone che sono state arrestate, per lo più stupri ed aggressioni sessuali. Contemporaneamente, ci sono centinaia di feriti durante le rivolte e gli scontri che aumentano di giorno in giorno. Ma ostinatamente, giorno dopo giorno, i ribelli stanno riprendendo lo spazio loro rubato e il tempo che quotidianamente è stato loro sottratto fino ad oggi.

Il Cile ora è un’altra fiamma nel mosaico internazionale degli avvenimenti insurrezionali in corso in diverse parti del globo. Questi non sono singoli eventi. Il mondo è incendiato dalle nostre scintille. In Cile, in Ecuador contro le misure di austerità del FMI [“Fondo Monetario Internazionale”], in Iraq, Libano, Hong Kong, fino alla resistenza curda e all’esperimento rivoluzionario della confederazione democratica, gli oppressi stanno cercando la goccia che farà traboccare il vaso. Facciamo il passo successivo, poi collettivamente, passando dalle rivolte regionali alla rivoluzione sociale e di classe globale. Ci assumiamo la responsabilità dell’incendio di un veicolo diplomatico in via Makrigianni a Salonicco, la mattina di giovedì 31 ottobre, durante l’appello per i tre giorni in solidarietà con i ribelli cileni in Grecia.

Inviamo la nostra ardente solidarietà alle coscienze ribelli del Cile e di tutto il mondo.

I nostri giorni sono già arrivati…

Incendiari dell’era cilena

[Tratto e tradotto a partire da actforfree.nostate.net, originariamente pubblicato in athens.indymedia.org].

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Thessaloniki, Greece: Taking responsibility for the arson of a diplomatic vehicle (October 31st, 2019)

Social peace in Chile is now a thing of the past. And tolerance and consensus for State and capitalist barbarism also belongs to the past. Submission to the modern version of the Pinochet dictatorship, represented by the Piniera government. Chile is burning with the insurrectional proletarian flame of the oppressed.

It all started on October 19 when a student protest against an increase in public transport ticket prices was met with violent repression from the police forces. From then on, everything took its course. Day by day millions of insurgents flood the streets, attack the police forces, burn and plunder the symbols of wealth and power. They are burning their past, marching on the insurgent horizons of tomorrow. 11 years after the uprising in the Greek territories, these rebels remind us of what we loved most: the refusal to return to normality.

Insurrection is no longer a dead word. It is the dying breath of order and safety within a society that has been choking from the misery and barbarism of capitalism. And the result of the persistent labour of all those who work so consistently and stubbornly to question and destabilize the regime’s social consensus. Against the first retreat of the regime which hastily went to negotiations, proposing new, more favourable measures, the rebels respond without repentance: Tomorrow starts a new day of class war. Let’s take everything!

The Chilean uprising knows an unprecedented wave of repression years after the dictatorship of Pinochet. A state of emergency has been declared across the country with the army taking over order enforcement at the same time as the insurgents report dozens of killings by the State and its repressive forces while we are already counting over 7,000 arrests. There are countless allegations of torture of those arrested mostly rape attacks, sexual violation and sexual assaults.
At the same time there are hundreds injured by the riots and clashes that are increasing day by day. But stubbornly day by day the rebels are taking back their stolen space and time that was taken from them daily until today.

Chile is now another flame in the international mosaic of insurrectional events taking place in different parts of the globe. These are not single events. The world is set aflame by our sparks. In Chile, in Ecuador against IMF austerity measures, in Iraq, Lebanon, Hong Kong to the Kurdish resistance and the revolutionary experiment of democratic confederation, the oppressed are looking for the drop that will overflow the cup. Let’s make the next step then collectively, passing from regional uprisings to the global social and class revolution. We take  responsibility for the arson of a diplomat vehicle in Makrigianni street in Thessaloniki on Thursday morning, October 31, in the country-wide three-day solidarity call with the Chilean rebels.

We send our fiery solidarity to the rebel consciousnesses of Chile and all around the globe.

Our days have already come…

Arsonists of the Chile-Millenium

[From actforfree.nostate.net, originally published at athens.indymedia.org].