Italia: Operazione “Prometeo” – Aggiornamenti su Natascia e due parole in merito alle motivazioni che confermano la custodia cautelare in carcere (settembre 2019)
(“Si istituiscono processi agli anarchici per quello che gli anarchici sono, nemici dello Stato”).
Poco più di una settimana fa è stata resa pubblica l’ordinanza del tribunale di Milano con le motivazioni per le quali il riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere per Natascia in attesa del processo, come precedentemente avvenuto anche per Robert e Beppe, anch’essi arrestati il 21 maggio in seguito all’operazione repressiva “Prometeo”.
Un’accozzaglia di motivazioni suddivise in paragrafi i cui titoli spaziano dal “grado di lesività degli ordigni rudimentali spediti”, a “l’esigenza delle misure cautelari”, passando per la “sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza” e la “qualificazione giuridica del reato nella prospettiva del difetto di alcuni elementi costitutivi, anche sotto il profilo dell’elemento psicologico”. Ma che convergono tutte nella direzione di ciò che gli imputati rappresentano come individui, più che su prove incontrovertibili e inoppugnabili. Persino il paragrafo sul “grado di lesività degli ordigni rudimentali spediti” si conclude con “ciò detto, anche a voler ritenere che gli ordigni non fossero tali da mettere a rischio la vita dei riceventi […] reputa il Collegio che il fatto reato e le potenzialità […] disvelino in ogni caso — per le modalità della condotta, la personalità degli indagati e il contesto in cui gli stessi sono inseriti — una rilevante pericolosità degli autori materiali, con conseguente sostanziale irrilevanza, sotto il profilo della valutazione prettamente cautelare, dell’effettiva attitudine degli ordigni ad attentare alla vita delle persone”. E sebbene nel paragrafo che riguarda la “sussistenza di gravi indizi di colpevolezza” il tribunale stesso afferma che “è certamente vero, come indicato dalla difesa, che sulla base delle attuali emergenze non è stato possibile appurare in termini di assoluta certezza che cosa i due indagati abbiano acquistato”, il fatto che due individui anarchici si trovassero insieme in quel negozio e in quel periodo diventa un indizio di colpevolezza. Si passa poi alle intercettazioni telefoniche, ed è la stessa ordinanza che recita “In termini generali, sia l’ordinanza sia la difesa rilevano che nessuna conversazione fa riferimento in termini specifici ai fatti di cui all’incolpazione, né vi sono riferimenti sufficientemente specifici al timore di essere arrestati in relazione ai fatti di cui all’incolpazione. Purtuttavia, da un lato i dialoghi captati non hanno fornito alcun elemento a favore degli indagati; dall’altro, il contenuto di alcune conversazioni, sebbene talora frammentarie (contrassegnate da passaggi incomprensibili o non sempre di facile lettura) fornisce chiari elementi di contesto, a supporto dell’impianto accusatorio.”. Ovvero: nessuna delle intercettazioni prova la loro colpevolezza. “PURTUTTAVIA”, sono anarchici e quindi nemici dello stato. E se le loro conversazioni non provano la loro colpevolezza, esse comunque non provano neppure la loro innocenza. Così, tra parole astratte dal resto della frase e decontestualizzate dal filo discorsivo, sfoghi e conversazioni personali utilizzati ad uso e consumo dei tribunali, si processano gli anarchici più per ciò che rappresentano, che per “gravi indizi di colpevolezza”. Ed è sempre con questo modus operandi che la frase di un’amica e compagna che nel corso di una telefonata, e in risposta ad uno sfogo di Nat (di natura politica), “tutta questa tensione sociale prima o poi scoppierà (diventando conflittuale)” verrà tagliata per diventare “Prima o poi scoppierà” sulle carte del procedimento e addirittura sbattuta e riportata insieme al resto delle intercettazioni sui giornali, con tanto di nome e cognome dell’amica e compagna in questione. Allo stesso modo si riportano conversazioni in cui opinioni personali e posizioni politiche vengono tout court trasformate dagli scriventi dell’ordinanza in “allusioni”, per poi diventare a tutti gli effetti “indizi di colpevolezza”, esattamente come i manifesti affissi su un muro di casa, la solidarietà e la corrispondenza con i prigionieri e la rete di relazioni e di amicizia con altri anarchici ed altre anarchiche. Nulla di nuovo, insomma.
Seguiranno aggiornamenti.
Per gli ultimi aggiornamenti su Robert vi rimandiamo al seguente link:
https://roundrobin.info/?s=robert
Per gli ultimi aggiornamenti su Beppe:
https://roundrobin.info/?s=beppe
Sarà un processo molto costoso poiché la difesa si avvarrà anche della collaborazione di diversi tecnici e periti. Invitiamo pertanto realtà e individui, affini e solidali, a sostenere Natascia, Robert e Beppe e contribuire alle loro spese processuali utilizzando le seguenti coordinate:
Conto corrente
intestato a Vanessa Ferrara
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n° 5333 1710 8931 9699
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NON SMETTIAMO DI SQUARCIARE L’ISOLAMENTO DI NAT, ROBERT E BEPPE.
Lettere, cartoline, libri e musica sono ossigeno quando si è chiusi in una gabbia!
(Nat ci fa sapere che al momento preferisce leggere fumetti e romanzi).
E’ preferibile utilizzare un tipo di spedizione tracciabile per evitare che le nostre lettere vadano “perse”, come sta spesso accadendo con le lettere spedite con affrancatura normale. Con POSTA 1 o con raccomandata difficilmente si “perdono”, in quanto tracciabili e dotati di ricevuta.
[Tratto da roundrobin.info].
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Italy: “Prometeo” repressive operation – Update on Natascia and a few words on the reasons given to confirm her precautionary custody in prison (September 2019)
“Trials are set up for anarchists for what anarchists are, enemies of the State”.
A little more than one week ago, a public ordinance of the Milan tribunal was published, which outlined the reasons given during the review that confirmed her precautionary custody while she is awaiting trial. This previously happened with Robert and Beppe, who were also arrested on 21 May as part of a repressive operation called “Prometeo”.
A slew of reasons were subdivided into many paragraphs that were titled, “degree of harmfulness of rudimentary ordnances sent”, “the need for precautionary measures”, “evidence of serious indications of guilt” and the “juridical qualification of the offence in the perspective of some constituent elements, including under the profile of the psychological element”.
All indications point to the fact that it is what the accused represent as individuals, more than proof that is incontrovertible or incontestable. In fact the paragraph on the “degree of harmfulness of rudimentary ordnances sent” concludes with “that being said, even if we wanted to believe that the ordnances were not such as to put the lives of the recipients at risk […] the College considers that the crime and the potential […] are unveiled in any case – for the methods of conduct, the personalities of the accused and the context in which they were involved – a significant danger of the material authors, with consequent substantial irrelevance, in terms of a strictly precautionary assessment, of the effective attitude of the ordnances to disrupt the lives of people”.
In the paragraph that concerns the “evidence of serious indications of guilt”, the same tribunal affirmed that although “it is certainly true, as indicated by the defence, that on the basis of the current emergency it was not possible in terms of absolute certainty what the two accused had bought”, the fact that two individual anarchists were found together in that store and in that period was considered an indication of guilt.
Moving on to telephone tapping, the same ordinance stated, “In general terms, both the ordinance and the defence point out that no conversation referred in specific terms to the incriminating facts, nor are there sufficiently specific references to a fear of being arrested for the incriminating facts.
Nevertheless, on one hand, the intercepted conversations did not provide favourable information about the accused, on the other hand, the content of some conversations, although sometimes fragmentary (marked by incomprehensible passages or are difficult to read) provide clear elements of the context, to support the prosecutorial system”.
This means that none of the interceptions prove their guilt. “NEVERTHELESS”, they are anarchists and therefore enemies of the state. And if their conversations don’t prove their guilt, neither do they prove their innocence. In this way, between words abstracted from the rest of the sentences and decontextualized from the thread of the discussion, venting and personal conversations that are used and consumed by the tribunals, anarchists are being tried for what they represent as “serious indications of guilt”.
It is always with this modus operandi that the phrase of a friend and comrade that in the course of a telephone conversation, and in response to a bit of venting by Nat (of a political nature) “all of this social tension will sooner or later explode (becoming confrontational)” was cut to become “sooner or later it will explode” on the trial papers and indeed slammed and reported together with the rest of the interceptions in the newspapers, with the first and last name of a friend and comrade in question.
In the same way, they reported conversations in which personal options and political positions are all transformed by the authors of the ordinance into “allusions”, that then become in effect “signs of guilt”, exactly like the posters attached to a wall at home, solidarity and correspondence with prisoners and the network of relationships and friendship with other anarchists. Nothing new, in fact.
Previous updates on Natascia, Robert and Beppe can be found at the the following links: https://roundrobin.info/2019/08/op-prometeo-updates-on-natascia-beppe-robert-and-coordinates-to-use-for-benefit/ and https://roundrobin.info/2019/09/italy-prometeo-operation-an-update-about-giuseppe-september-13th-2019/.
It will be a very costly trial because the defence team needs to collaborate with various technicians and experts. We invite individuals from different realities, connected and in solidarity, to support Natascia, Robert and Beppe and to contribute to their procedural expenses by using the following coordinates:
Bank account
Account owner: Vanessa Ferrara
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LET’S NOT STOP BREAKING THE ISOLATION OF NAT, ROBERT AND BEPPE! Letters, postcards, books and music are oxygen when someone is locked in a cage! Nat has let us know that she currently prefers reading graphic novels and fiction. It is preferable to use a shipping method that can be tracked to avoid our mail from becoming “lost”, as often happens with letters sent with ordinary stamps. With POSTA 1 or a registered letter/package, it’s difficult for them to “lose” it since it is traceable and requires a receipt. We want to remind you the addresses for writing to our comrades:
Natascia Savio
Casa Circondariale Le Novate – Sezione AS2 femminile
strada delle Novate 65
29122 Piacenza
Italy
Robert Firozpoor
C.C. di Sassari–Bancali
strada provinciale 56, n.4
Località Bancali
07100 Sassari (SS)
Italy
Giuseppe Bruna
C.C. di Pavia
via Vigentina 85
27100 Pavia
Italy
AGAINST EVERY AUTHORITY, AGAINST EVERY CAGE
FREEDOM FOR NAT, ROBERT AND BEPPE
FREEDOM FOR EVERYONE
[Received via e-mail].
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Italie: Opération Prometeo – Des nouvelles de Nat et quelques considération sur son maintien en détention préventive
(“On renvoie à procès les anarchistes pour ce que les anarchistes sont: des ennemis de l’État”)
Il y a peu plus d’une semaine, est tombée l’ordonnance du tribunal de Milan, avec les motivations données par le Juge des libertés et de la détention pour confirmer la détention préventive de Natascia, dans l’attente du procès. Cela avait été le cas aussi pour Robert et Beppe, eux aussi arrêtés le 21 mai, avec l’opération répressive « Prometeo ». Un fatras de raisons réparties en paragraphes dont les titres vont de « degré de dangerosité des engins artisanaux envoyés » à « exigence de la détention préventive », en passant par l’« existence de graves indices de culpabilité » et la « qualification juridique du délit dans la perspective du manque de certains éléments constitutifs, aussi du point de vu psychologique ». Cependant, ces raisons convergent toutes dans la direction de ce que les inculpés représentent, en tant qu’individus, plutôt que se baser sur des preuves irréfutables et incontestables. Même le paragraphe sur le « degré de dangerosité des engins artisanaux envoyés » termine ainsi : « ceci dit, même si on veut considérer que les engins ne pouvaient pas mettre en danger la vie des destinataires, […] ce jury pense que le délit et ses potentialités […] dénotent en tout cas – par les personnalités des inculpés, leur comportement et le contexte dans lequel ils se situent – une forte dangerosité, ce qui rend non relevant, d’un point de vue strictement préventif, la possibilité effective que les engins portent atteinte à la vie des personnes ». Et même si, dans le paragraphe à propos de l’ « existence de graves indices de culpabilité », le tribunal lui-même déclare que « c’est certainement vrai, comme maintenu par la défense, que sur la base des preuves disponibles ça n’a pas été possible d’établir avec certitude ce que les deux inculpés ont acheté », le fait que deux anarchistes se trouvent ensemble dans un magasin donné à un moment donné devient un indice de culpabilité.
On passe ensuite aux écoutes téléphoniques, et la même ordonnance dit : « en général, le tribunal, comme la défense, note qu’aucune conversation touche explicitement les faits qui leur sont imputés, et qu’il n’y a pas non plus des références précises à la crainte d’une arrestation, en rapport aux faits dont il est question. Cependant, les conversations écoutées n’ont pas donné non plus des éléments en faveur des inculpés ; d’autre côté, le contenu de certaines discussions, même si parfois fragmentaires (caractérisées par des passages incompréhensibles ou pas toujours simples à comprendre), donne des clairs éléments de contexte, qui vont dans le sens de l’accusation ». C’est à dire : aucune écoute prouve leur culpabilité. « CEPENDANT », ils sont anarchistes, donc ennemis de l’État. Et si leurs conversations ne prouvent pas leur culpabilité, elles ne prouvent pas non plus leur innocence. Du coup, entre des mots sortis du reste de la phrase et décontextualisés du fil du discours, coups de gueule et discussions personnelles utilisés au bon gré du tribunal, on renvoie à procès les anarchistes plus pour ce qu’ils représentent, que pour « des graves indices de culpabilité ». Et c’est de cette manière que la phrase d’une amie et compagnonne qui, au téléphone, en réponse à un coup de gueule (d’ordre politique) de Nat, disait « toute cette tension sociale va, tôt ou tard, exploser (en devenant conflictuelle) », a été coupée pour devenir dans le dossier, « va, tôt ou tard, exploser » et a même été relayée, avec d’autres passages des écoutes, par les journaux, accompagnée par le nom et prénom de l’amie et compagnonne. De même, on retranscrit des conversations où des opinions personnelles et des positons politiques sont d’emblée transformées en « allusions », pour devenir ensuite des « indices de culpabilité » à tous les effets, tout comme les affiches collées sur le mur d’une pièce, à la maison, la solidarité et le courrier échangé avec des prisonniers et le réseau de relations et d’amitiés avec d’autres compagnons et compagnonnes anarchistes. Rien de nouveau, enfin.
D’autres nouvelles suivront.
Il s’agira d’un procès très coûteux, parce que la défense aura recours aussi à la collaboration de plusieurs techniciens et experts. On demande donc à groupes et individus affins et solidaires de soutenir Natascia, Robert et Beppe en participant aux frais de procès, en utilisant ces coordonnées :
Compte au nom de Vanessa Ferrara
IBAN: IT89W0894616401000024400978
N’ARRÊTONS PAS DE BRISER L’ISOLEMENT DE NAT, ROBERT ET BEPPE
Les lettres, les cartes postales, les livres et la musique sont de l’oxygène, quand on est enfermés !
(Nat nous informe que pour l’instant elle préfère lire des BD et des romans). C’est mieux d’utiliser des courriers suivis, pour éviter que les lettres se « perdent », comme cela arrive souvent.
Pour leur écrire :
Natascia Savio
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza (Italie)
Giuseppe Bruna
C. C. di Pavia
via Vigentina 85
27100 Pavia (Italie)
Robert Firozpoor
C. C. di Sassari – Bancali
strada provinciale 56, n. 4
Località Bancali
07100 Sassari (Italie)
[Depuis attaque.noblogs.org].
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Italia: Actualizaciones sobre Nat y dos palabras sobre las motivaciones que confirman la custodia cautelar en carcel
“Se instituyen procesos a lxs anarquistas por lo que lxs anarquistas son, enemigxs del estado”.
Poco mas de una semana atrás fue publicada la ordenanza del tribunal de Milan con las motivaciones por las cuales la instancia judicial ha confirmado la custodia cautelar para Natascia en espera del juicio; tal como ya ha sucedido para Robert y Beppe, todxs arrestadxs por la operación represiva prometeo el 21 de mayo de este año.
En el rejunte de motivaciones y parágrafos, los títulos inician con “el grado de peligrosidad de los artefactos explosivos rudimentales enviados”, la “exigencia de medidas cautelares”, llegando entonces a la “existencia de graves indicios de culpabilidad” y la “calificación jurídica del delito en defecto de algunos elementos constitutivos, sobre el perfil del elemento psicológico”. Todo converge en lo que lxs imputadxs representan en tanto individuxs, mas que sobre pruebas irrefutables.
Incluso el párrafo “grado de peligrosidad de los aparatos explosivos rudimentales enviados” concluye “incluso si los artefactos explosivos no fueran tales de poner en riesgo la vida de los destinatarios […] el Colegio valora que el hecho delictivo y la potencialidad […] develan en cada caso – por la forma de conducta, personalidad de los sospechosos y el contexto en el que los mismos están insertos- una relevante peligrosidad de los autores materiales, con consecuente sustancial irrelevancia para la evaluación de medidas cautelares, de la efectiva acción de los aparatos para atentar a la vida de las personas”.
Y si bien en el parágrafo que reguarda la “existencia de graves indicios de culpabilidad” el tribunal mismo afirma, sobre el filmado de las camaras de seguridad que lxs registran saliendo de un negocio de artículos para el hogar: “es ciertamente verdadero, como ha indicado la defensa, che sobre la base de las actuales pruebas no ha estado posible establecer en términos de absoluta certeza qué habrían comprado los dos sospechosos”; el hecho que dos individualidades anárquicas se encontraran juntas en un negocio y en ese momento es ya un indicio de culpabilidad.
Se pasa luego a las interceptaciones telefónicas, y la misma ordenanza recita ” en términos generales, sea la fiscalía que la defensa constatan que ninguna conversación hace referencia en términos específicos a los hechos de los que son acusados, ni se encuentran referimientos suficientemente específicos al temor de ser arrestados por los hechos acusados. De todas formas si por un lado los diálogos captados no aportan elementos a favor de los imputados; por el otro, el contenido de algunas conversaciones, si bien fragmentario (con pasajes incomprensibles o no siempre de fácil lectura) aporta elementos claros de contexto, apoyando la estructura acusatoria”.
O bien: ninguna de las interceptaciones prueba la culpabilidad… pero de todos modos son anarquistas y por ello enemigxs del estado. Y si sus conversaciones no prueban culpabilidad, no prueban tampoco su inocencia. Asi, entre palabras aisladas del resto de la frase e descontextualizadas del hilo discursivo, desahogos y conversaciones personales utilizadas a uso y consumo del tribunal, se procesa a lxs anarquistas por lo que representan, mas que por “graves indicios de culpabilidad”.
Es siempre con este modus operandi que al teléfono con una amiga y compa hablando de política Nat se desahoga y la respuesta “toda esta tensión social antes o despues explotará (conflictualmente)” será cortada para decir “antes o despues explotará” en los informes del procedimiento y aun mas, expuesta y entregada al periodismo y los periodicos, con nombre y apellido de la compa. Asimismo opiniones personales y posiciones políticas vienen transformadas por la denuncia en “alusiones” para luego transformarse a todo efecto en “indicios de culpabilidad”, exactamente como los afiches en las paredes de casa, la solidaridad y correspondencia con prisionerxs y la red de relaciones e de amistad con otrxs anarquicxs.
Nada de nuevo, en realidad.
Seguirán mas actualizaciones.
Para ver últimas informaciones de Robert: https://roundrobin.info/?s=robert
Últimas novedades de Beppe: https://roundrobin.info/?s=beppe
Será un proceso costoso ya que la defensa se servirá de peritos y técnicos. Invitamos por tanto a las diferentes realidades e individuxs, afines y solidarixs, a sostener Nat, Robert y Beppe y contribuir con los gastos del proceso a través de las siguientes cuentas:
Cuenta Corriente
A nombre de Vanessa Ferrara
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Postepay evolution
A nombre de Ilaria Benedetta Pasini
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ROMPAMOS EL AISLAMIENTO DE NAT, ROBERT Y BEPPE! Cartas, Postales, Libros, Musica son el oxigeno de quien esta encerrado en carcel! Nat nos hace saber que por el momento prefiere comics y novelas. Dado que ultimamente las cartas se “pierden”, se sugiere usar cualquier tipo de envio registrado que permita el seguimiento del mismo.
Direcciones:
Natascia Savio
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strada delle Novate 65
29122 Piacenza
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07100 Sassari (SS)
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27100 Pavia
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