Italia: Una rivolta scoppia nelle carceri in concomitanza con l’epidemia di coronavirus (08-11/03/2020)
Sulla rivolta e il massacro nel carcere di Modena:
Nel primo pomeriggio di oggi, 8 marzo 2020, è scoppiata una rivolta nel carcere “S. Anna” di Modena. Il fatto è stato chiaramente percepito dall’esterno in quanto si elevavano dai bracci della struttura tre colonne di fumo, nonché per il via-vai importante di guardie, oltre che per la presenza di un elicottero della polizia che sorvegliava l’area. Si sono così radunati vari parenti dei reclusi, solidali e altri spettatori nelle zone adiacenti, vedendo sfilare i GOM in antisommossa e sentendo distintamente alcuni spari.
Dopo qualche tentativo di allontanamento da parte dei vigili, le persone si sono comunque radunate davanti al carcere; dove si sono viste sfilare camionette, ambulanze a pulmini della polizia penitenziaria. A una certa, dopo varie richieste di notizie da parte dei parenti, sono usciti il maggiore della penitenziaria e un’emissaria della direttrice del carcere dicendo loro che, durante le contrattazioni coi rivoltosi chiusi nel braccio, sono stati loro riconsegnati i cellulari per chiamare i propri cari. Domandavano quindi ai familiari di rispondere al telefono invitandoli a uscire.
Verso sera, davanti un nutrito gruppo di antisommossa, sono usciti gli sbirri scortando alcuni dei detenuti e delle detenute dando loro colpi da ammanettati, qualcuno è uscito in barella. Già in quelle ore qualcuno ha scorto un sacco contenente un corpo morto. Si è riuscito a parlare con alcuni reclusi nel braccio adiacente il campo durante i fatti, che davano notizie di trasferimenti e di essere gli ultimi ancora da trasferire dalla sezione, edicendo che li stavano massacrando. Sono state trasferite 80 persone, pare a Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Ascoli, per mezzo di almeno quattro pulman di penitenziaria e altre camionette.
I media di regime, ricostruiscono la vicenda come partita dalla sezione lavoranti, ed estesasi poi a tutto il carcere; dove i detenuti avrebbero bruciato materassi e si sarebbero asserragliati in almeno una delle strutture, pare da qualche video impossessandosi dell’armeria. Durante la rivolta sarebbero morte tre persone, la cui identità non è stata precisata, così come la causa esatta del decesso. Due sarebbero invece in rianimazione. Si parla di gravi danni alla struttura e di distruzione di documenti. Salienti tra le cause dello scoppiare della rivolta sarebbero la negazione dei colloqui e la mancanza di mediatori a causa del virus [l’epidemia di coronavirus che è in corso], oltre che la sicurezza sanitaria interna alla struttura. A sera inoltrata parevano esserci ancora rivoltosi asserragliati. La situazione è in continuo evolversi.
Rivolta nel carcere di San Vittore a Milano:
A Milano, nel carcere di San Vittore i detenuti sono sul tetto e stanno dando fuoco alla sezione. Alcuni compagni e compagne sono in presidio sotto il carcere e per stasera [lunedì 9 marzo 2020] è chiamato un appuntamento alle 19.00 in piazza Aquileia.
Nel frattempo la leader dell’Associazione nazionale dei dirigenti e funzionari di polizia penitenziaria Daniela Caputo propone: «L’esercito intorno a tutti i muri di cinta, punizione severa di coloro che stanno fomentando le rivolte, interdizione da subito di ogni accesso a esponenti o associazioni che in ragione delle loro campagne storiche di tutela e promozione dei diritti dei detenuti possano vedere la loro voce strumentalizzata da facinorosi e violenti» [Fonte: “La Repubblica“].
Qui sotto alcuni aggiornamenti sulla situazione:
Da questa mattina sono 27 le carceri dove si stanno svolgendo proteste da parte dei detenuti, alcuni dei quali chiedono l’amnistia a causa dell’emergenza Coronavirus. E’ di otto detenuti morti il nuovo bilancio ufficiale diffuso dopo le rivolte di questi giorni: sei di questi sono detenuti deceduti nel carcere di Modena durante la rivolta dei detenuti di ieri pomeriggio. Per tre di questi ieri le fonti istituzionali sostengono che uno dei tre è morto per abuso di sostanze oppioidi, l’altro di benzodiazepine, mentre il terzo è stato rinvenuto cianotico, ma non si conosce il motivo di questo stato. Per gli altri 3 non ci sono notizie mentre in tutto sono 18 i detenuti ricoverati, in gran parte per intossicazione. Altri due morti per un’overdose da psicofarmaci si registrano negli Istituti penitenziari di Verona e Alessandria nella notte. I due erano stati protagonisti delle proteste e avrebbero, secondo le motivazioni ufficiali diffuse dai penitenziari, sottratto psicofarmaci dall’infermeria.
Una rivolta intanto è in corso nel carcere di Foggia dove alcuni detenuti sarebbero riusciti ad evadere, ma sono stati bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze di polizia . A quanto si apprende i detenuti hanno divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada. Alcuni detenuti sono saliti sul tetto, altri hanno rotto le finestre, e all’ingresso della casa circondariale è stato appiccato un incendio. Negli scontri con la polizia un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella. A San Vittore a Milano proteste sul tetto e incendi dentro il carcere, mentre a Palermo un tentativo di evasione dal carcere Ucciardone è stato bloccato dalla polizia penitenziaria. Le strade attorno a vecchio carcere borbonico sono chiuse. Ieri sera la protesta era scattata anche al Pagliarelli, il secondo carcere di Palermo. A Rebibbia a Roma, oltre a bruciare diversi materassi – alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie.
A Pavia ieri sera i detenuti hanno bloccato per alcune ore due agenti di polizia penitenziaria, hanno rubato le chiavi delle celle agli agenti e hanno inscenato una forte protesta devastando diversi locali del penitenziario. […]
L’unica sicurezza è la libertà. Protesta davanti al carcere de Le Vallette a Torino:
Riportiamo qui sotto l’appuntamento di domani giovedì 12 marzo alle ore 17.00 davanti all’ingresso del carcere delle Vallette. Sosteniamo le rivolte dei detenuti e delle detenute! Ci sarà anche la possibilità di mandare vocali o fare interventi al microfono nel modo più sicuro possibile disinfettando gli apparecchi.
L’unica sicurezza è la libertà
Giovedì 12/03, ore 17.00.
Davanti all’ingresso del carcere delle Vallette.
Più di 30 proteste e rivolte nelle carceri italiane.
Evasioni, incendi e gente sui tetti per opporsi alle decisioni assassine di un governo che li costringe a stare chiusi, noncurante del virus che potrebbe colpire detenuti e detenute.
Una lotta che è già costata 12 vittime.
Andiamo tutti e tutte, amici e amiche, parenti e nemici delle galere a sostenere i nostri cari.
Andiamo a portargli un messaggio di forza e coraggio.
Avremo anche un impianto audio da cui poter mandare i nostri saluti oltre quelle mura.
[Tratto da autistici.org/macerie].