Portogallo – Italia: Aggiornamento su Gabriel e novità repressive in Italia (27/01/2020)
Lunedì 27 gennaio 2020 è iniziato in terra portoghese il processo contro il nostro compagno, prima fase durante la quale è emerso in sintesi quanto segue.
- Il Portogallo per ora ha accettato la paralisi dell’estradizione nello Stato spagnolo e la difesa ha circa 20 giorni di tempo per aggiungere la documentazione che supporti ulteriormente l’importanza della non-estradizione.
- La difesa ha impugnato immediatamente il computo della pena residua che lo Stato spagnolo pretende applicare al nostro compagno, ossia 16 anni! Senza entrare eccessivamente in dettagli giuridici, si evince dalla documentazione che giustifica tale computo, che si tratta di una “vendetta legale” (ma quale vendetta di stato non lo è?).
- Per ora Gabriel rimane detenuto presso la Polizia Giudiziaria di Porto in attesa di ricomparire davanti al giudice più o meno a metà febbraio. Può ricevere visite a giorni alterni da parte di chiunque. Sta bene ed è forte, combattivo, determinato e ironico come sempre!
La stessa mattina di lunedì 27 gennaio sono state perquisite le case della madre, del padre, della sorella e del cognato di Elisa Di Bernardo con l’obiettivo di sequestrare materiale informatico. La procura di Brescia ha emesso infatti l’ennesimo 270bis [associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico] per Elisa e Gabriel accusandoli di appartenere ad una cellula eversiva con base e appoggio internazionale (trema Terra, trema!). Questa nuova (ma vecchia, trita e ritrita) ondata repressiva, non facilita ovviamente la situazione giuridica di Gabriel e la stampa di regime dei tre paesi ha già fatto il suo dovere esaltando la stretta collaborazione investigativa tra Italia, Spagna e Portogallo.
Ai cagainchiostro, marionette dei nostri nemici storici, il loro dovere… a noi il nostro dovere rivoluzionario (e che ognunx lo chiami come vuole, je je).
Seguiranno aggiornamenti.
Gabriel libero!
Tuttx liberx!
Viva l’anarchia!
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Portugal – Italy: Update on Gabriel and repressive news in Italy (January 27, 2020)
On Monday, January 27, 2020, the trial against our comrade began on Portuguese soil, the first stage during which the following emerged in summary.
- Portugal has so far accepted the paralysis of extradition to the Spanish state and the defence has about 20 days to add documentation that further supports the importance of non-extradition.
- The defence has immediately challenged the calculation of the residual penalty that the Spanish State claims to apply to our comrade, namely 16 years! Without going into too much legal detail, it can be seen from the documentation justifying this count, that it is a “legal revenge” (but what state revenge is not?).
- For the moment, Gabriel remains detained at the Oporto Judicial Police, waiting to appear before the judge more or less in mid-February. He can receive visits every other day from anyone. He is well and he is strong, combative, determined and ironic as always!
On the same morning of Monday, January 27, the houses of Elisa Di Bernardo’s mother, father, sister and brother-in-law were searched with the aim of seizing computer equipment. The public prosecutor’s office of Brescia issued yet another 270bis [subversive association with purpose of terrorism or subversion of the democratic order] for Elisa and Gabriel accusing them of belonging to a subversive cell with international base and support (shakes earth, shakes!). This new (but old, crushed and retracted) repressive wave obviously does not facilitate Gabriel’s legal situation and the regime press of the three countries has already done its duty by exalting the close investigative collaboration between Italy, Spain and Portugal.
To journalists, our historical enemies’ puppets, their duty… to us our revolutionary duty (and let each one call it what he wants, je je).
Updates will follow.
Fredoom for Gabriel!
Fredoom for all!
Long live anarchy!