Atene, Grecia: Dichiarazione dell’anarchico rifugiato Abtin Parsa (23/11/2019)
Giorni dopo essere stato seguito e giorni dopo che la mia casa in Ano Patissia era stata sorvegliata dall’unità antiterroristica, ho pubblicato una dichiarazione politica che include anche un resoconto sugli eventi, il 27/10/2019 [https://athens.indymedia.org/post/1600684/].
Più tardi, il 09/11/2019, i poliziotti antiterrorismo che si trovavano vicino a casa mia hanno iniziato a muoversi diversamente. Allo stesso tempo, la repressione da parte dell’unità antiterroristica contro il movimento è divenuta più grave, come per l’arresto di compagni con l’accusa di essere coinvolti nell’organizzazione rivoluzionaria “Organizzazione di Autodifesa Rivoluzionaria”.
Il giorno 10/11/2019, dalle 22:00 alle 22:30, mentre stavo tornando a casa, ho visto molti poliziotti sotto copertura nei pressi di casa mia, più del solito rispetto alle ultime settimane. Ho deciso di non tornare a casa e riguardo questo evento pubblicare immediatamente le informazioni su “Indymedia Atene” [https://athens.indymedia.org/post/1601003/].
L’11/11/2019, la sera, mentre il mio coinquilino e un suo amico stavano uscendo dall’edificio, sono stati fermati da circa 15-20 poliziotti anti-terrorismo. In primo luogo, i poliziotti li hanno ammanettati, messi in macchina e probabilmente 30 minuti dopo gli agenti sono entrati in casa mia con la chiave che hanno sottratto al mio coinquilino. La polizia anti-terrorismo ha iniziato a perquisire l’abitazione. Successivamente, hanno arrestato il mio coinquilino con l’accusa di possedere un coltello militare, trovato nella nostra casa.
Il 12/12/2019, il mio coinquilino ha avuto un processo alla corte di Evelpidon, edificio 7, e presto avrà un’altra udienza in tribunale (in uno degli aggiornamenti precedenti, che ho pubblicato in “Indymedia Atene”, ho scritto che il mio coinquilino è stato arrestato per il possesso di una pistola, ma si trattava di informazioni errate fornite dall’avvocato e quando, giorni dopo, ho rivisto il mio coinquilino quest’ultimo mi ha corretto).
Dopo il raid dell’unità antiterroristica a casa mia, mancavano queste cose:
1) tutti i miei documenti con cui sono stato riconosciuto legalmente come rifugiato in Grecia;
2) cose personali, come uno spazzolino da denti, un cuscino e alcuni vestiti;
3) un laptop;
4) dei soldi;
5) alcuni testi politici;
6) un telefono cellulare (non uno smartphone).
Sono un rifugiato politico anarchico che è stato imprigionato e torturato per 1 anno e mezzo nella prigione segreta dell’IRGC in Iran. Sono stato arrestato all’età di 16 anni, nel 2014, nella città di Zarghan, in Iran, accusato di aver insultato la religione e di aver svolto attività contro il regime iraniano. Nel 2016 sono fuggito dall’Iran alla Grecia. Sono stato nel campo di concentramento di Samos per 8 mesi e durante questo periodo ho ottenuto l’asilo politico da parte dello Stato greco. Nel 2017 sono arrivato ad Atene e dallo stesso anno sono attivo nel movimento anarchico locale.
Il regime sta cercando di terrorizzare il movimento, ma il regime dovrebbe sapere che per coloro che non hanno più nulla da perdere, la paura non esiste. La resistenza sopravviverà e il sistema morirà perché la nostra volontà per la libertà è più forte delle sue armi e dei suoi poliziotti. Continuerò a partecipare al movimento. Se venissi rapito dall’unità antiterroristica, inizierò immediatamente uno sciopero della fame.
Solidarietà ai compagni che sono stati arrestati o ricercati dall’unità antiterroristica.
Abtin Parsa
23/11/2019
[Testo tradotto ricevuto via e-mail. Testo in inglese pubblicato in actforfree.nostate.net].
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Athens, Greece: Statement by anarchist refugee Abtin Parsa (November 23rd, 2019)
Days after being followed and days after my home in Ano Patissia was being watched by the anti-terrorist unit, I published a political statement that also includes a report about the events on 27/10/2019 [https://athens.indymedia.org/post/1600684/].
Later, 09/11/2019, the anti-terrorist cops that were near my house started acting differently. At the same time, anti-terrorist unit repression against the movement became more severe, like arresting comrades with the accusation of being involved in the revolutionary organization “Organization of Revolutionary Self-Defense”.
10/11/2019, 22:00 to 22:30, while I was going home, I saw many undercover cops around my home, more than usual in the past few weeks. I decided to not go home and publish immediately the information in indymedia athens about this event [https://athens.indymedia.org/post/1601003/]
11/11/2019, in the evening, while my flatmate and his friend were coming out of the building, 15 to 20 anti-terrorist cops stopped them. First, anti-terrorist cops handcuffed them, put them in the car and probably 30 minutes later the anti-terrorist cops entered my home with the key that they took from my flatmate. Anti-terrorist cops started searching the house. After that, they arrested my flatmate with the accusation of having a military knife that was found in our home.
12/11/2019, my flatmate had a trial in the court of Evelpidon, building 7, and he will have another court sometime soon (in one of the previouw updates that I published in indymedia Athens, I wrote that my flatmate got arrested because of a gun, but it was wrong information given to me by the lawyer and when days later I found my flatmate, he corrected me).
After the raid of the anti-terrorist unit in my house, these things were missing:
1) all my legal papers that recognized me as a legal refugee in Greece;
2) personal things like a toothbrush, a pillow and some clothes;
3) a laptop;
4) some money;
5) some political texts;
6) a cell phone (not smartphone).
I am an anarchist political refugee who has been imprisoned and tortured for 1 year and half in the secret prison of IRGC in Iran. I was arrested at the age of 16, in 2014, in Zarghan city in Iran, accused of insulting the religion and with activity against the iranian regime. In 2016, I escaped from Iran to Greece. I was in the concentration camp of Samos for 8 months, and during this period, I got the political asylum from the greek state. In 2017, I arrived in Athens and since 2017 I am active in the local anarchist movement.
The regime is trying to terrorize the movement but the regime should know that for those who have nothing left to lose, fear does not exist. The resistance will survive and the system will die because our will for freedom is stronger than its weapons and its cops. I will continue participating in the movement. If I get abducted by the anti-terrorist unit, I will immediately start hunger striking.
Solidarity to comrades who got arrested or are wanted by the anti-terrorist unit.
Abtin Parsa
23/11/2019
[From actforfree.nostate.net].