Salonicco, Grecia: Assunzione di responsabilità per l’attacco incendiario contro l’automobile del console italiano (20/06/2019)
Negli ultimi anni, si può osservare che vi è stato un aumento e un rafforzamento dei moderni regimi totalitari in varie regioni-Stati di questo fragile mondo. Dal Brasile di Bolsonaro all’imminente Francia di Le Pen, dall’Italia fascista di Salvini all’atteso “atterraggio” di Mitsotakis nelle terre intorno a noi. Controllo panoptico, manipolazione delle popolazioni e delle loro coscienze, schiacciante dimostrazione di armamenti ed esibizione di vendetta contro coloro che scelgono di resistere, sono solo alcune delle loro caratteristiche, comuni in tutto il mondo. Repressione e lunghe condanne per coloro che le contestano sono scontate.
E se a volte stiamo solo aspettando l’opportunità di tornare nelle strade del fuoco e dell’azione, questa volta abbiamo sentito dello sciopero della fame delle compagne italiane Anna e Silvia che cercavano di porre fine al loro isolamento nelle prigioni italiane di tipo AS2 [sezioni di “Alta Sorveglianza 2”], per avere l’opportunità di comunicare tra loro e con i compagni fuori dal carcere. Lo sciopero della fame è stato anche appoggiato e sostenuto da altri compagni anarchici come Alfredo Cospito, Salva[tore Vespertino] e Stecco [Luca Dolce]. Lo stato di isolamento permanente forzato è, dopo tutto, diffuso e applicato agli anarchici di tutto il mondo. Quindi lo Stato italiano sta mostrando i suoi denti anche contro i suoi avversari politici, con macchinazioni e dimostrazioni di potere contro coloro che hanno odiato lo sfruttamento e l’autorità e ogni privazione della libertà. Per noi, la solidarietà con i compagni che con tutto il loro essere combattono autoritari, fascisti o oppressori di ogni tipo, è un fatto indiscutibile.
Motivati dalla forza trainante della nostra rabbia e usando come mezzo la fiamma che brucia dentro di noi, giovedì 20/6/2019 abbiamo proceduto all’incendio dell’auto personale del console italiano Christos Sarantopoulos, nella zona di Touba [a Salonicco], vicino al consolato italiano. Abbiamo scelto di agire a mezzogiorno in un’area sorvegliata da forze [dell’ordine] permanenti, stabili e in transito (guardia di polizia del consolato rumeno a 20 metri, DIAS fuori dall’ospedale Theagenio), sottolineando ancora una volta le “lacune di sicurezza” di questa società di controllo che stanno cercando di imporre. I mezzi a bassa potenza utilizzati erano tali da infliggere il danno desiderato, ma senza compromettere l’integrità di qualsiasi passante casuale, poiché la logica del danno collaterale è lontana dalla nostra mentalità.
Nel caso in cui accada qualcosa ai compagni nel corso della lotta che stanno fronteggiando con i propri corpi, torneremo e questa volta contro qualsiasi inviato dello Stato italiano non ci limiteremo a danni solo materiali.
È tempo di mettere da parte ciò che isola e ci spinge all’ozio e di costruire legami forti e sinceri che si muovano con piccoli passi quotidiani nel compiere attacchi cruciali. Oltre basi slegate e relazioni opportunistiche, per perseguire l’impossibile camminando metodicamente nel futuro che ognuno di noi ha sognato, liberamente, insieme ed auto-organizzandoci. Perché solo quando resisti, lotti e combatti puoi sperare.
P. S. 1. La piacevole notizia della “scomparsa” di Giannis Michailidis dal carcere rurale in cui era detenuto e la corrispondente “scomparsa” di Konstantina Athanasopoulou il giorno antecedente la pronuncia della sua condanna, ci hanno portato un grande sorriso complice. Buona forza e buona libertà, compagni.
P. S. 2. Il compagno Salvatore [Vespertino], accusato in un processo per una bomba contro una libreria fascista e per il ferimento di un poliziotto in Italia, è stato rilasciato, ma rimane soggetto a restrizioni ed arresti domiciliari. Fino alla vera libertà, compagno, mantieniti forte.
P. S. 3. Anche se sono trascorsi più di dieci anni, i ricordi di dicembre sono ancora freschi. Una decisione della corte di secondo grado è prevista nei prossimi giorni, a Lamia, per Korkoneas e Saraliotis [poliziotti condannati dalla giustizia greca per aver ammazzato Alexis Grigoropoulos, il 06/12/2008 ad Atene]. Ovviamente, senza alcuna aspettativa da parte della giustizia civile, l’unica cosa che stiamo aspettando è l’ennesimo motivo per la prossima azione.
P. S. 4. Il 22 maggio 2009 il compagno Mauricio Morales cadde morto a Santiago, in Cile, nel tentativo di piazzare un ordigno esplosivo improvvisato in una scuola di polizia. Nessuna distanza e nessun confine è in grado di separarci dai nostri compagni. “Le idee senza azioni non valgono nulla, quindi teoria e azione devono essere e sono una cosa sola”.
P. S. 5. Forza e solidarietà a coloro che scelgono di realizzare nella pratica i principi anarchici e di vivere una vita lontana dalla schiavitù del lavoro. Vicini ai tre compagni accusati di aver rapinato l’agenzia di trasferimento di denaro presso l’AHEPA.
Ομάδα μεσημβρινών εμπρηστών Mauricio Morales
[Gruppo degli incendiari pomeridiani “Mauricio Morales”]
Una breve nota chiarificatrice rispetto alle vicende repressive che coinvolgono alcuni compagni menzionati nel testo. Giannis Michailidis è un anarchico che nei primi giorni di giugno 2019 è evaso da un carcere situato a Tirinto; stava scontando una condanna a 16 anni e 4 mesi per la doppia rapina avvenuta a Velventos (regione di Kozani, in Grecia), per cui fu arrestato il 1/02/2013 assieme ad altri anarchici. Inoltre, nel 2015 è stato condannato a 15 anni per delle accuse legate ad un attacco contro la polizia avvenuto il 18 maggio 2011 a Pefki, durante un controllo (furono feriti due poliziotti e l’anarchico Theofilos Mavropoulos, a sua volta ferito, venne arrestato). Konstantina Athanasopoulou è un’anarchica che venne arrestata assieme a Pola Roupa il 5 gennaio 2017 nel corso di una operazione anti-terrorismo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria (Επαναστατικού Αγώνα). Successivamente fu scarcerata. Contestualmente all’arresto venne anche sequestrato dalle forze di polizia il figlio di Pola e Nikos Maziotis (membri di Lotta Rivoluzionaria), tempo dopo affidato ad una parente. Per tali fatti Konstantina, Pola e Nikos entrarono in sciopero della fame e della sete. Nel mese di giugno, al termine del quinto processo contro Lotta Rivoluzionaria, è stata condannata a 35 anni e 6 mesi di carcere. I tre anarchici “accusati di aver rapinato l’agenzia di trasferimento di denaro presso l’AHEPA” sono Giannis Dimitrakis, Kostas Sakkas e Dimitra Syrianou, arrestati il 12/06/2019 durante una rapina ad un furgone portavalori che si trovava nei pressi di un bancomat posto nell’ospedale universitario AHEPA, a Salonicco (Thessaloniki).
Tra parentesi quadre sono indicate alcune integrazioni di chi ha tradotto il testo in lingua italiana. Il testo è stato originariamente pubblicato a questo link: https://athens.indymedia.org/post/1598853/
[Ricevuto via e-mail].