Montreal, Canada: Sabotato studio di progettazione del carcere
Nella notte del 14 aprile [2019] abbiamo fatto una visita alla sede di Lemay in St. Henri per dare un contributo alla lotta contro la costruzione del nuovo previsto carcere per migranti, che dovrebbe essere aperto nel 2021 a Laval, QC.
Lemay è il maggior studio di architettura coinvolto nella progettazione del carcere. Abbiamo chiuso le entrate dell’edificio inserendo della colla in tutte le serrature, distruggendo i sensori elettronici che permettono l’accesso allo stabile mediante il tesserino, e serrando le maniglie assieme con un lucchetto ad arco su varie entrate. I cancelli del garage sono stati bloccati da una combinazione di strisce chiodate e fumogeni, che sono stati sistemati per attivarsi all’apertura delle porte. Supponiamo che i dipendenti e i clienti dell’azienda hanno avuto difficoltà per entrare nell’edificio il giorno dopo, e speriamo che continueranno a sentire gli effetti dell’escalation delle azioni contro di loro e altri coinvolti in questo progetto.
Vogliamo fermare la realizzazione di questa prigione. Vogliamo distruggere le istituzione dell’esclusione, della reclusione, di sorveglianza che sostengono la supremazia bianca e il capitalismo, e inviare la nostra solidarietà a coloro che lottano contro la violenza da cui questi dipendono.
Chiudiamole tutte.
Né frontiere né prigioni.
[Tratto da anarhija.info].
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Montreal, Canada: Architecture Firm Designing Migrant Prison Sabotaged
On the night of April 14th, we paid a visit to Lemay’s headquarters in St. Henri to make a contribution to the struggle against the construction of a proposed new migrant prison, set to open in 2021 in Laval, QC.
Lemay is a major architecture firm involved in designing the prison. We shut off access to the building by gluing all the locks, smashing the electronic sensors that permit access to the building by key cards, and u-locking door handles together at multiple entrances. The garage doors were blocked by a combination of spike strips and smoke bombs, which were rigged to go off if the garage doors opened. We assume that employees and company clients had a hard time accessing the building the next day, and hope they will continue to feel the effects of escalating actions against them and others involved in the project.
We want to stop this prison from happening. We want to undo the institutions of exclusion, confinement, and surveillance that uphold white supremacy and capitalism, and send our solidarity to all those struggling against the violence they depend on.
Let’s shut it all down.
No borders, no prisons.
[Text taken from actforfree.nostate.net].