Argentina, aprile 2019: L’anarchica prigioniera Anahí Salcedo finalmente riceve cure mediche
Tre mesi dopo il suo trasferimento dall’Ospedale Fernández al carcere di Ezeiza, la compagna Anahí è stata sottoposta agli esami clinici, sedute di fisioterapia e alle visite generali, alcune in carcere e altre in ospedali differenti, con trasferimenti segreti e unità speciali di sbirri per i “terroristi”. Anche se sappiamo che il terrorista è lo Stato.
Ma non grazie al trattamento umano del Servizio Penitenziario Federale o alla volontà del giudice Ercolini o ai Tribunali 1 e 2 di Lomas de Zamora, che l’hanno torturata per tutto il tempo, negandole i trasferimenti clinici, respingendo da un tribunale all’altro la sua richiesta (una richiesta che è stata presentata collettivamente, che non richiedeva le cure mediche solo per Anahì, ma anche per le altre prigioniere, a causa della precaria assistenza medica nella sezione in cui è detenuta) nell’esercizio delle loro funzioni, essenziale per questo sistema di tortura.
Hanno evitato quanto più potevano, e oltre le vie legali è stato necessario sollecitare all’esterno anche con manifestazioni di strada.
Le lesioni di Anahì sono irreversibili, si sta riprendendo dall’intervento di ricostruzione della parte destra del viso, dall’amputazione di varie falangi e da una frattura della clavicola sinistra.
E’ colpita da una infezione facciale, causata dalla protesi, e necessita di un altro intervento per rimuoverla. E invece la stanno imbottendo di antibiotici (per più di 30 giorni di fila), che le hanno devastato lo stomaco. I fili e i bracket [ortodontici, NdT] sulle gengive le provocano ferite in bocca, perciò può assumere solo alimenti liquidi, cosa che non aveva ricevuto per tutto questo tempo. Sta sopravvivendo grazie all’alimentazione inviatale dai compagni e dalla sua famiglia, che rimangono solidali.
E’ importante creare reti di solidarietà e di agitazione per sostenere la salute di Anahì. Sempre PROTEGGENDO LA SUA IMMAGINE E SENZA BANDIERE.
Non ci aspettiamo che lo Stato agisca diversamente da come agisce.
Non siamo vittime di nessuno.
Non chiediamo e non ci aspettiamo giustizia.
Non pubblichiamo foto di nessuno e NON VOGLIAMO CHE CIÒ VENGA FATTO.
ABBASSO I MURI DELLE PRIGIONI!
[Tratto da anarhija.info].
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Argentina, april 2019: Anarchist Prisoner Anahí Salcedo is Finally Receiving Medical Treatment
Three months after her transfer from Fernández Hospital to Ezeiza Prison, comrade Anahí was taken for exams, physiotherapy sessions and general medical consultations- some in prison and others in different hospitals, with secret transfers and special groups of cops for “terrorists”. Although we know that the terrorist is the State.
It was not because of the humanitarian treatment of the Federal Prison Service or the will of Judge Ercolini or Courts 1 and 2 of Lomas de Zamora, who tortured her for all that time, denying her medical transfers, rejecting from one court to another her appeal (an appeal that was presented collectively, not just requesting medical treatment for Anahí but also for other prisoners due to the poor medical conditions of the unit where she is imprisoned) in the performance of their duties, essential for this system of torture.
They avoided it as much as they could, in addition to solidarity presence at the court cases, solidarity demonstrations had to be held in the street as well.
Anahí’s injuries are irreversible, she is recovering from a reconstruction operation to the right side of her face, the amputation of several phalanges and a fracture of the left clavicle.
She is suffering from a facial infection, caused by the prosthesis, and needs another operation to remove it. Instead they pumped her up with antibiotics (for over 30 days in a row) that have caused havoc to her stomach. She has stitches and brackets on her gums that hurt her mouth, so she can only have a liquid diet, which has not been given to her for all this time. She is surviving thanks to the food sent from comrades and her family who remain in solidarity.
It is important to create networks of solidarity and agitation to support Anahí’s health. Always PROTECTING HER IMAGE AND WITHOUT FLAGS.
We do not expect the State to act any differently than how it does.
We are not victims of anything.
We do not ask or wait for justice.
We do not publish the photos of anyone and WE DO NOT WANT IT TO BE DONE.
DOWN WITH THE WALLS OF THE PRISONS!
[Text taken from actforfee.nostate.net].