“Passeggiate del tubo”. È così che vengono chiamate le escursioni che alcuni organizzano per far vedere ad altri il percorso che il gasdotto Tap dovrà percorrere lungo il territorio salentino, per arrivare dall’approdo alla centrale di depressurizzazione, e poi da questa al raccordo Snam nazionale, percorrendo ulteriori 55 chilometri.
Una di queste passeggiate è stata organizzata anche il giorno di pasquetta. Dopo una opportuna intervista di rito con una tv locale, quindi, il Portatore Sano di Notizie Scientifiche ha guidato un manipolo di Aspiranti Conoscitori della Verità lungo l’area di cantiere di Tap che passa proprio a ridosso della masseria dove si svolgeva la pasquetta, spiegando loro, presumibilmente, con termini appropriati e forbiti, e dall’alto delle sue competenze scientifiche, che la recinzione che avevano davanti agli occhi era una recinzione, la quale delimitava un’area di cantiere che era proprio un’area di cantiere, lungo cui dovrà passare un tubo d’acciaio, al cui interno dovrà poi scorrere del gas.
Una volta rientrati gli escursionisti, qualcun altro andava a verificare con i suoi occhi e si rendeva conto che sì, in effetti quella recinzione era una recinzione, ma solo fino ad un certo punto… Sì, perché percorsi qualche centinaio di metri, quella recinzione era stata divelta dal terreno, e non solo divelta, ma si poteva notare che era stata accartocciata, tagliata, resa inservibile, e questo per diverse centinaia di metri e lungo i due lati che delimitavano l’area di cantiere. Una bella sorpresa, insomma, gradevole anche alla vista che, da un certo punto in poi, spaziava libera sui prati di margherite, senza una bruttura d’acciaio che ostruisse la visuale.
Un pensiero si insinua nella testa. Vuoi vedere che in giro c’è anche qualcun altro che fa le passeggiate del tubo, ma animato da ben più nobili e pratiche intenzioni? In fondo non sarebbe una cattiva idea: ci sono chilometri e chilometri di area in via di cantierizzazione, e con la bella stagione tanta gente in giro con la voglia di passeggiare in campagna. Basterebbe avere con sé pochi ed elementari attrezzi, un pizzico di fantasia e un po’ di voglia di giocare…
Torna in mente il primo periodo della lotta contro Tap, esattamente due anni fa, quando le creature fantastiche della campagna uscivano di notte e chiudevano i vigilanti nei cantieri, ne smontavano le recinzioni, ergevano barricate, tendevano imboscate… Ecco, è nuovamente a loro che corre il pensiero, a questi esseri giocosi e dispettosi, sempre pronti a cavalcare un arcobaleno o tirare la coda ai cavalli.
Che stiano tornando?
[Tratto da tiltap.noblogs.org].