Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.
Martedì 29 gennaio 2019, poco dopo mezzogiorno, un nostro compagno è stato arrestato nel suo appartamento. La porta è stata aperta con la forza da un’unità forense.
Il suo arresto, le perquisizioni domiciliari a casa sua e – ancora una volta – alla Biblioteca Anarchica Fermento sono state giustificate dalle autorità con le seguenti accuse:
– Attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015.
– Attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016.
– Inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento (nella precedente sede) che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”.
Il nostro compagno, che si occupa della biblioteca anarchica, e che era già stato tormentato in precedenza a causa di questa storia dei manifesti, è stato portato via da casa sua ed è stato sottoposto ad un cosiddetto trattamento ED (con l’ottenimento da parte della polizia di DNA, impronte digitali, ecc.), oltre che interrogato.
Oggi, questo martedì, il nostro compagno è stato arrestato di nuovo e pare che sia stato costretto, nel suo appartamento, a seguire i poliziotti fino alla Biblioteca Anarchica Fermento per aprirla o per dare loro le chiavi e… vivacemente, sono stati confiscati ancora due computer, di cui uno di essi nuovo di zecca e l’altro con un ampio archivio digitale…
Fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna dichiarazione esplicativa da parte della polizia, alcun mandato di ricerca o qualcosa di simile. Tuttavia, non presumiamo che il nostro compagno abbia aperto volontariamente la porta alla polizia o abbia persino dato loro i computer in regalo.
Successivamente il compagno è stato portato nella – così chiamata – prigione di polizia provvisoria di Zürich PROPOG, dove si trova ancora adesso. Venerdì (1 febbraio) vedrà il giudice di custodia, che deciderà sulla sua custodia cautelare prima del processo.
Protestiamo contro l’arresto del nostro compagno, indipendentemente dalla questione se le accuse siano vere o no. L’antimilitarismo e il sabotaggio sono sempre stati parte dell’anarchismo. Nella nostra biblioteca si possono trovare molteplici pubblicazioni su questo.
In particolare chiamiamo biblioteche, archivi e info-shops a informare di questo attacco al Fermento e ad uno dei nostri bibliotecari.
L’incontro straordinario della Biblioteca Anarchica Fermento il 31 gennaio 2019
PS: Necessitiamo di computers…