(it) Russia: Chiamata di solidarietà – Un’altra ondata di arresti e torture contro gli anarchici

Il 1° febbraio 2019, gli agenti del Servizio Federale di Sicurezza, l’organo di sicurezza dello Stato russo erede del KGB[1], hanno arrestato una decina di persone nell’ultima ondata della loro campagna repressiva condotta contro gli anarchici di tutto il paese.

Dopo una brutale tortura durante le seguenti 24 ore con lo scopo di costringerli ad auto-incolparsi, hanno rilasciato 11 di loro. L’ultima persona, Azat Miftakhov, attualmente scomparso (all’interno del sistema giudiziario), mentre il FSB aveva continuato a torturarlo, negandogli la visita dell’avvocato.

Questo è solo l’ultimo di una serie di casi nei quali il FSB ha utilizzato la tortura per forzare gli arrestati a rilasciare confessioni false, con l’intenzione di fabbricare “cospirazioni terroriste” per reprimere l’attivismo anche in altri paesi.

L’ultima novità del FSB è torturare i detenuti per rilasciare false dichiarazioni ai mezzi di comunicazione dello Stato e anche alla polizia. Dopo che gli agenti del FSB hanno torturato il compagno con scariche elettriche per due ore nel retro di una macchina, Daniel Galkin è stato trascinato davanti ad un giornalista della tv di Stato “Primo Canale” (Pervi Kanal), ordinandogli di fare dichiarazioni per discreditare il movimento anarchico.
Tutto ciò è familiare ai metodi che lo Stato utilizzava contro i comunisti dissidenti negli anni Trenta durante il governo di Stalin. Una volta liberato, Galkin ha fatto una dichiarazione pubblica sulla tortura alla quale è stato sottoposto e sui metodi che il FSB utilizza per terrorizzare.

“Voglio parlare. Voglio dire ciò che è successo finché posso. Tramite tutti i mezzi e strumenti possibili. Voglio fare tutto il possibile per raccontare questo alle persone. Dormo molto male. Dormo ed è come se loro continuassero a perseguitarmi, sfondando la porta in basso e portandomi in qualche luogo nel bosco, perché in Russia è questo che si fa con le persone militanti.”

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Nuova repressione contro gli anarchici russi

Il 1° febbraio, a Mosca, il Servizio Federale di Sicurezza (FSB) ha fatto irruzione in varie abitazioni, arrestando 10 persone con accuse di “cospirazione”. Tutti sono stati liberati dopo un lungo giorno di interrogazioni e torture fisiche, eccetto una persona, Azat Miftakhov. E’ stato accusato di “fabbricazione di esplosivi” e di essere membro di “una organizzazione radicale anarchica, Narodnaja Samooborona” (l’Autodifesa Popolare). Durante tutto l’anno scorso, questa organizzazione è stata l’obiettivo principale della polizia e della repressione in Russia: varie persone accusate di esserne membri sono state arrestate, torturate o minacciate. Alcune di loro hanno dovuto abbandonare il paese sotto minaccia di pesanti condanne di carcere e torture.

Uno degli anarchici detenuti, Danil Galkim, ha informato sulle torture. Dopo la detenzione è stato picchiato e torturato con scariche elettriche in una macchina di polizia, per due o tre ore. Sotto tortura, Galkin è stato forzato a dire che Azat Miftakhov è un anarco-comunista e che ha preso parte in azione anarchiche. Galkin è stato forzato anche a dare un’intervista che comprometteva gli anarchici sulla TV federale “Primo Canale” (Pervi Kanal), e a promettere che “che avrebbe collaborato con la polizia fornendo informazioni su azioni anarchiche”.

Nel commissariato di Balašicha, a Mosca, Galkin ha visto Azat che era stato minacciato dagli agenti del FSB e aveva le braccia legate. Secondo lui Azat “non sembrava un essere umano” a seguito delle torture. Ha detto inoltre di aver sentito le urla di una delle ragazze attiviste detenute, la quale si trovava nella stanza accanto alla sua. Ha sentito pure che uno degli anarchici detenuti si avrebbe tagliato le vene e preso delle pastiglie per evitare la tortura, con la speranza di non fornire nessuna informazione su altri compagni. Secondo altri testimoni e giornalisti questa persona sarebbe Azat Miftakhov.

Abbiamo appena saputo che Azat rimarrà in carcere, almeno, fino al 7 febbraio.

Invitiamo ad azioni di solidarietà, alla diffusione di queste notizie e all’appoggio economico. In Russia (e nei territori recentemente annessi, come la Crimea) sono in corso diversi procedimenti penali in quali gli anarchici affrontano accuse di “terrorismo”. Questo comprende il caso “Network” (il caso contro l’anarchico Vyatcheslav Lukichev, contro l’anarchico Kirill Kuzminkin, il caso contro l’anarchico di Crimea, Evgeniy Karakashev).

Per donare per la difesa legale di Azat Miftakhov e altri militanti russi:
1. – Attraverso il conto di PayPal di Croce Nera Anarchica di Mosca. Indicare nell’oggetto “for Azat”.
2. – Attraverso il conto di PayPal di Vladimir Akimenkov.
3. – Attraverso il bonifico internazionale: SWIFT SABRRUMM
Numero conto: 40817810238050715588
Nome: AKIMENKOV VLADIMIR GEORGIEVITCH
Per favore, indicare “solidarity donation” quando fate il bonifico.

[1] Il FSB è stato creato nel 1995 con il compito di gestire eventuali minacce allo Stato. Questo organo collabora con le forze di polizia straniere nella lotta contro il jihadismo e contro alcune bande di crimine organizzato. Il FSB ha investito risorse nella lotta contro i ribelli separatisti della Cecenia nella guerra sviluppatasi nel 1994-1996 e nel 1999-2000. Una parte del lavoro del FSB consiste nell’evitare qualsiasi ondata di proteste pro-occidentali in Russia, come lo è stata la Rivoluzione delle Rose in Georgia nel 2003, e la Rivoluzione Arancione in Ucraina nel 2004. Putin è stato a capo di questo ufficio prima di salire al potere.

[Tratto da anarhija.info].