Daily Archives: 2019/02/23

(it) Italia: In previsione di una mobilitazione antimilitarista in quel di Pisa

In previsione di una mobilitazione antimilitarista in quel di Pisa

Il 4 aprile 2019 ricorrerà il 70° anniversario della nascita della NATO.

Per quei giorni a livello internazionale (e probabilmente anche a Pisa) sono previste mobilitazioni pacifiste contro questa organizzazione che, forte di un’alleanza militare fra Stati, impone tramite la guerra il modello di sfruttamento dei paesi più forti a tutto il mondo.

La NATO, ormai da decenni, effettua vere e proprie invasioni di terre e massacri di popolazioni attraverso parole d’ordine come “Pace e Democrazia”, usate per nascondere i reali obiettivi: gli interessi politico/economici e il saccheggio delle risorse naturali.

Pisa, come molte altre città italiane, da sempre si caratterizza per la presenza invasiva del sistema militare: le strutture fisiche – Camp Darby ne è solo un esempio – e quelle di ricerca continuano a proliferare sul territorio, volute e difese dai vari governi della città.

La guerra necessaria agli Stati e al capitalismo diventa quindi il convitato di pietra del discorso politico locale e non solo, ma certo non delle nostre esistenze. In realtà, è chiaro, siamo sempre in guerra, o impegnati nella sua preparazione. Ed altrettanto chiaro deve essere che chi fa la guerra non può essere lasciato in pace.

Vogliamo quindi cogliere l’occasione dell’anniversario per lanciare una mobilitazione sul territorio pisano, contro la NATO, la guerra e tutti gli Stati.

Sabato 2 Marzo si terrà un’assemblea pubblica che vuole essere il primo appuntamento di un mese di mobilitazione che culminerà nelle giornate del 5, 6 e 7 Aprile a Pisa.

 

COS’È CAMP DARBY

La base statunitense è situata nella pineta di Tombolo, tra la provincia di Pisa e la periferia Nord di Livorno, all’interno del parco naturale di Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli ed occupa circa mille ettari di terreno.

Camp Darby, gestita dall’ U.S. Army, ospita al suo interno anche un comando NATO; ha inoltre la funzione di stoccaggio e manutenzione degli armamenti, essendo il più grande deposito europeo di armi USA, che contiene anche testate nucleari ed uranio impoverito.

Al suo interno arrivano una linea ferroviaria, che la collega all’aeroporto di Pisa e alla linea Torino – Roma delle FS, il canale dei Navicelli, che la unisce al Porto di Livorno ed è in prossimità dello svincolo Pisa Centro dell’autostrada A12.

La concessione agli USA è avvenuta nel 1951, dopo un trattato bilaterale firmato dall’allora Ministro della difesa italiana, dal governo statunitense e dal Pentagono.

Come tutte le altre basi USA in Italia, Camp Darby è inserita nella catena di comando del Pentagono e quindi sottratta ai meccanismi decisionali italiani.

Negli anni della guerra fredda la base era un covo per l’addestramento del personale di Gladio, struttura che fra le altre cose ha collaborato alla strategia della tensione, che si è realizzata anche con le stragi neofasciste e di Stato. La base militare ha svolto una funzione fondamentale nelle operazioni belliche statunitensi in Medio Oriente, soprattutto dagli anni ’80, superando la funzione anti-sovietica per la quale era nata. In virtù della sua posizione nel Mediterraneo non solo rifornisce le portaerei a stelle e strisce, ma da qui in passato partirono anche grandi quantitativi di armi destinate ad organizzazioni paramilitari centroamericane.

Nel 1986 si scoprì che la base era stata al centro del traffico segreto di armi verso l’Iran, il cosiddetto scandalo Iran-Contras gate, gestito dalla CIA con la complicità del governo italiano.

Ulteriori conferme della sua importanza strategica si desumono dal fatto che provenivano da Camp Darby circa 4.000 tonnellate di bombe e granate usate contro l’Iraq durante l’operazione Desert Storm del 1991, così come il 60% delle bombe sganciate sulla Jugoslavia nel 1999. La base è diventata sempre più importante nella strategia di proiezione verso l’Europa dell’Est, il Mediterraneo ed il Vicino Oriente.

 

IL POTENZIAMENTO DELLA BASE

Dall’inizio degli anni Novanta questa base si è costantemente ampliata, e quest’anno è cominciato con l’avvio della fase operativa di un nuovo progetto, presentato dal ministero della Difesa su richiesta del Pentagono, per un suo ulteriore potenziamento.

A Dicembre 2018 sono infatti iniziati i lavori che prevedono la costruzione di un nuovo tronco ferroviario, lungo circa 2,5 Km, che sarà utilizzato per il trasporto di armi e munizioni dirette ai depositi della base militare.

I binari collegheranno la piccola stazione di Tombolo al cuore di Camp Darby, attraverso un ponte girevole in acciaio che sarà realizzato sul Canale dei Navicelli.

Il piano, ritenuto strategico per “la salute dell’uomo e la pubblica sicurezza” prevede inoltre il taglio di 937 alberi (autorizzato dall’Ente Parco) che dovranno far posto alle linee ferroviarie destinate a modificare il paesaggio tra Pisa e Livorno ed il potenziamento della Tombolo Dock, ovvero la banchina usata dalla base per la ricezione e la spedizione di materiale bellico situata sulle sponde del Canale dei Navicelli, che collega la Darsena pisana al Canale Scolmatore dell’Arno e quindi al mare del Porto di Livorno.

La Cimolai SpA, la società di Pordenone che si occupa delle infrastrutture, si è aggiudicata l’appalto di circa 40 milioni di dollari per la realizzazione dei lavori. Terna, che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica in alta e in altissima tensione in tutta Italia, collabora pure: ha firmato la convenzione con Cimolai per l’interramento della linea elettrica. L’intento sarebbe creare una sorta di hub delle armi che, dal porto di Livorno, vengono stoccate a Camp Darby e smistate su acqua, ferro e gomma per raggiungere i vari teatri di guerra.

 

PISA MILITARE

Il militarismo a Pisa non è rappresentato solo dall’ingombrante presenza di Camp Darby; per cominciare, lo stesso Parco naturale nel quale è situato ospita anche il Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari (C.I.S.A.M.) delle tre Forze Armate, ormai noto per l’opera di Decommissioning del proprio Reattore Sperimentale che ha comportato lo sversamento delle acque radioattive della piscina di raffreddamento proprio nel Canale dei Navicelli nell’arco del 2014; meno conosciuta invece è la Base Addestramento Incursori (B.A.I.), sempre ospitata all’interno del Parco, centro nel quale vengono formati i futuri incursori paracadutisti del 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin”, reparto speciale dell’esercito italiano che ha sede a Livorno.

Per continuare nel triste elenco di presenze militari sul territorio non possiamo dimenticarci della Brigata Paracadutisti Folgore che, tra il Centro di addestramento (situato a Pisa) e la sede del Comando della Brigata (il suo quartier generale che si trova a Livorno), riempiono le serate cittadine di decine di ‘teste rasate’ e le strade di quei ‘baschi amaranto’ dell’Operazione Strade Sicure. Oppure l’Aeroporto Militare di Pisa, sede della 46° Brigata Aerea dell’aeronautica Militare, che negli ultimi anni si è ampliato per diventare un Hub nazionale per le Forze Armate, in grado di mobilitare fino a 30 mila militari e 12 mila tonnellate di materiali al mese, tutto ciò in una città di 90mila abitanti proclamatasi “città della Pace”.

Il panorama militarista pisano è ampio e ben fornito, e trova una giusta rappresentanza anche in tutti quei ‘luoghi del sapere’, pubblici e privati, come Università e Scuola Sant’Anna. Sappiamo bene infatti come la ricerca civile contribuisca in maniera effettiva (e solamente di facciata in modo neutrale) al rafforzamento e all’evoluzione dell’apparato militare. Il Sant’Anna, considerato uno dei fiori all’occhiello della città, ne rappresenta un ottimo esempio: basta citare il corso di peacekeeping che, in collaborazione con il Centro militare di studi strategici, prepara la futura classe dirigente a lavorare a stretto contatto con i militari, formando i futuri osservatori marchiati UE, ONU. E che dire della collaborazione con l’azienda livornese WASS, del gruppo Leonardo-Finmeccanica, leader nella costruzioni di siluri di ultima generazione. O ancora le collaborazioni con l’Esercito e con la Boeing.

Infine l’Università di Pisa e le sue ricerche, i laboratori per i radar fotonici o per il nucleare “sicuro” ed aziende come IDS, che progettano droni e tecnologie di puntamento al servizio degli eserciti di mezzo mondo.

La guerra in questa città è di casa.

 

LA GUERRA INTORNO A NOI

Il concetto di guerra è un concetto ampio: guerra esterna, per l’approvvigionamento di risorse e mercati per l’industria nazionale, guerra interna, per il controllo e la pacificazione del mondo sociale. Guerra militare, ma anche guerra al vivente in senso più ampio possibile: l’attacco alla biodiversità condotto dalle colture OGM o la visione della Terra come di un luogo da sfruttare e da ridurre ad un insieme di “risorse”, anche tramite la costruzione di opere come il TAP in Puglia.

La preparazione della guerra non avviene in tempo di pace solo in quanto accumulazione quantitativa degli armamenti e definizione degli schieramenti geopolitici.

Il processo è molto più profondo, e comprende in maniera più globale le condizioni sociali ed economiche in tutta la loro complessità: esse devono divenire tali da giustificare la guerra guerreggiata come extrema ratio agli occhi dei governati (e anche di alcuni governanti). Ma questo desiderio di legittimazione è solo un illusione, un effimero gioco di specchi, in quanto la guerra è al contrario e comunque una componente organica ed onnipresente nei processi di ristrutturazione e trasformazione del Dominio, accumulazione di Capitale, nonché del mantenimento e della conquista del Potere. Questa rappresentazione della guerra, come evento possibile e non necessario al mantenimento della “prosperità” nella quale viviamo, è soltanto una mistificazione il cui fine è quello di non far mettere in discussione il sistema sociale nel suo complesso come causa e fonte delle guerre e dei morti, garantendone così la continuazione ed il mantenimento della possibilità di governare, nonostante le sofferenze che provoca quotidianamente.

Progressi enormi sono stati compiuti dal punto di vista tecnologico negli ultimi anni: la sfida per i sistemi di posizionamento geografico (GPS) ha fatto sì che molte potenze si dotassero di un sistema proprio ed autonomo rispetto agli Stati Uniti (Cina, Russia, India, Ue); nuove dottrine della guerra, come quella per il controllo dello spazio elettromagnetico (ovvero la virtualità e le telecomunicazioni, leggasi cyberwarfare), controinsorgenza e conflitti asimmetrici influenzano le questioni più vitali di un paese; le tecnologie belliche, sia convenzionali che nucleari, biologiche, chimiche e nanotecnologiche, sono profondamente mutate e, trasformatesi, ridisegnano scenari e strategie del modo di condurre la guerra e del modo in cui essa si interseca con la società e i diversi settori produttivi; l’industria, quanto meno quella occidentale, è sempre più focalizzata sul contenuto tecnologico e legato al sapere presente nel processo di produzione, e sempre meno alla quantità. La ricerca del valore aggiunto legato al contenuto tecnologico ha soppiantato la ricerca del volume della produzione.

Ciò che viene ricercato nel nostro presente è infatti un processo di valorizzazione della merce (che trova le sue origini nello sfruttamento sempre più affinato del lavoro) estremo e sempre più raffinato. Per questo assistiamo oggi, tra cyberwarfare e guerra elettronica, all’accelerazione del progresso tecnologico, le nuove rivoluzioni industriali e la diffusione su scala globale del modo di produzione capitalistico – con il conseguente e contemporaneo esaurimento dei territori non capitalistici da trasformare in mercati di sbocco delle merci prodotte dalle economie nazionali e degli spazi vergini da colonizzare con le proprie logiche. Terreno di conquista, di scontro, lo divengono così gli esseri viventi, fin nelle loro componenti biologiche, o i sogni, i desideri e i bisogni degli individui. Tutto ciò pone nuove sfide all’analisi, alla riflessione ed all’azione rivoluzionaria.

 

GUERRA INTERNA ED OPPRESSIONE

La militarizzazione securitaria sempre più spudorata della società segue a ruota l’intensificarsi dei processi di guerra interna. Accompagnate da una propaganda isterica sulla sicurezza, con la riabilitazione culturale della gerarchia e dell’obbedienza all’autorità, si stanno varando misure legislative, amministrative, tecniche di “pulizia sociale” che mirano a pacificare la società perché ognuno stia al suo posto. In molti comuni sono stati varati regolamenti che proibiscono il semplice sedersi o mangiare sugli scalini in certe zone delle città, si tolgono panchine e chiudono fontanelle. Negli ultimi tempi abbiamo visto aumentare le pene per reati come il blocco stradale e l’occupazione di spazi. Soprattutto abbiamo visto nell’Operazione Strade Sicure i militari schierati nelle strade, super armati, chiedere i documenti, interpellare e minacciare tutti quelli che appaiono indesiderabili, perché chi non si conforma, per volontà o per necessità, agli imperativi dei padroni, si trovi sempre più in difficoltà.

Lor signori sanno bene che il tipo di società che gestiscono produce sempre più esclusione e miseria e prendono le misure necessarie.

Garage Anarchico Pisa

(it) Italia: Solidarietà agli arrestati in Trentino

Canzone arrabbiata

Provano rabbia per questo mondo di sfruttamento e di autorità. Questa fondamentalmente la colpa degli anarchici, di tutte le epoche. Ed è per questo che lottano, con o senza violenza, perché la violenza è parte di questo mondo. Non possono sopportare che la gente muoia in mare, nell’indifferenza generale. Non sopportano che si alzino muri, frontiere, galere e filo spinato, che il mondo sia dominato dall’ideologia militare. Non tollerano che si aizzi la guerra tra poveri e il razzismo, che personaggi insulsi e inutili fomentino tutto questo, come fa il ducetto Salvini e tutto il partito che rappresenta. Non sopportano che la natura, quella dove si è cresciuti fino a quella più lontana, venga devastata e annientata. Non possono ancora consentire che la morale, religiosa e non, ci schiacci e decida del nostro corpo, così come della nostra esistenza. Non accettano la schiavitù, quella salariata come quella tecnologica. Desiderano tutto, sono innamorati della poesia. Per questo i compagni anarchici del Trentino sono stati arrestati, per questo siamo a loro fianco.
Tra chi si rassegna e chi apre orizzonti, abbiamo da tempo scelto con chi parteggiare. In pochi giorni due ondate repressive contro gli anarchici, hanno coinvolto Torino, Trento e Rovereto. E la solita macchina mediatica si è messa in moto. Questo, forse, sarà servito a trovare dei facili nemici interni su cui scagliare il perbenismo democratico, o ad occultare il peggioramento delle condizioni di tutti. Oppure servirà a nascondere quanto il controllo sia parte dell’esistenza e quanto l’addomesticamento sia il pilastro del presente e futuro consenso, ma non potrà certo bastare a renderci completamente muti.
Camminiamo e cantiamo, per questo tentiamo di distruggere le catene, non solo le nostre. E siamo scintille, fuochi, semi, alberi, onde, montagne, farfalle. Il nostro pensiero ai compagni arrestati a Trento e Rovereto.

Solidarietà complice e arrabbiata. TERRORISTA È LO STATO!

Biblioteca anarchica occupata Disordine [Lecce]

(en) Trentino, Italia: Arrests and searches following a repressive operation against the anarchists in Trentino (19/02/2019)

Arrests and searches following a repressive operation against the anarchists in Trentino

During the night and the morning of Tuesday, February 19, 2019, seven anarchists were arrested in various places in Trentino (Italy): Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha, Stecco. One person (Sasha) was placed under house arrest while all the others were imprisoned in various prisons. The main accusations are “subversive association for the purpose of terrorism and subversion of the democratic order” (article 270bis of the penal code) and “terrorist attack” (article 280 of the penal code), with reference to some direct actions that took place in Trentino during the last few years. Other offenses of which they are accused are: “interruption of public service”, “damage”, “sabotage of telematic devices”, “fire” and “transport of exploding material”. At the same time 50 searches were carried out, with about 150 policemen and carabinieri mobilized in the repressive operation (which was given the name “operation Renata”, apparently a name taken from the nickname given to a car used by some comrades). The investigations were conducted by Digos (state police) and ROS (carabinieri). On the same day of the arrests, a press conference took place in Rome, organized by anti-terrorism. It is clear the attempt to hit the anarchist presence in Trentino, pigeonholing and describing the relations between anarchist comrades within a phantom “subversive association” (with leaders, gregari, cashiers, responsible, “covi”, etc.), an accusation trying to distribute as many years as possible in prison.

It is probable that soon the comrades will be transferred to other prisons (therefore the addresses will change). Below are the latest updated addresses.

Revolutionary solidarity with the imprisoned anarchists!

 

Giulio:
Giulio Berdusco
Casa Circondariale
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)
Italia [Italy]

Rupert:
Roberto Bottamedi
Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello
Via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia (BS)
Italia [Italy]

Nico:
Nicola Briganti
Casa Circondariale di Verona Montorio
Via S. Michele 15
37131 Verona (VR)
Italia [Italy]

Stecco:
Luca Dolce
Casa Circondariale
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)
Italia [Italy]

Poza:
Andrea Parolari
Casa Circondariale di Vicenza
Via Basilio Dalla Scola 150
36100 Vicenza (VI)
Italia [Italy]

Agnese:
Agnese Trentin
Casa di Reclusione Verziano
Via Flero 157
25125 Brescia (BS)
Italia [Italy]

(it) Trentino, Italia: Arresti e perquisizioni a seguito di una operazione repressiva contro gli anarchici in Trentino (19/02/2019)

Arresti e perquisizioni a seguito di una operazione repressiva contro gli anarchici in Trentino

Durante la notte e la mattina di martedì 19 febbraio 2019 in varie località del Trentino sono stati arrestati sette anarchici: Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha, Stecco. Ad una persona sono stati imposti gli arresti domiciliari, mentre tutti gli altri sono stati imprigionati in varie carceri. Le accuse principali sono “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (articolo 270bis del codice penale) e di “attentato con finalità di terrorismo” (articolo 280 del codice penale), in riferimento ad alcune azioni dirette avvenute in Trentino nel corso degli ultimi anni. Altri reati di cui sono accusati sono: “interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”. Contestualmente sono avvenute 50 perquisizioni, con circa 150 poliziotti e carabinieri mobilitati nell’operazione repressiva (cui è stato dato il nome di “operazione Renata”, a quanto pare un nome tratto dal nomignolo dato ad una automobile utilizzata da dei compagni). Le indagini sono state condotte da Digos (polizia di Stato) e ROS (carabinieri). Nella stessa giornata degli arresti è avvenuta una conferenza stampa, a Roma, a cura dell’antiterrorismo. E’ chiaro il tentativo di colpire la presenza anarchica in Trentino, incasellando e descrivendo i rapporti tra compagni anarchici entro una fantomatica “associazione sovversiva” (con leader, gregari, cassiere, responsabili, “covi”, ecc.), un’accusa volta a cercare di distribuire il maggior numero di anni di carcere possibile.

E’ probabile che prossimamente i compagni verrano trasferiti in altre carceri (quindi cambieranno gli indirizzi). Qui di seguito gli ultimi indirizzi aggiornati.

Solidarietà rivoluzionaria con gli anarchici prigionieri!

 

Giulio:
Giulio Berdusco
Casa Circondariale
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Rupert:
Roberto Bottamedi
Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello
Via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia (BS)

Nico:
Nicola Briganti
Casa Circondariale di Verona Montorio
Via S. Michele 15
37131 Verona (VR)

Stecco:
Luca Dolce
Casa Circondariale
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Poza:
Andrea Parolari
Casa Circondariale di Vicenza
Via Basilio Dalla Scola 150
36100 Vicenza (VI)

Agnese:
Agnese Trentin
Casa di Reclusione Verziano
Via Flero 157
25125 Brescia (BS)

(it-en-fr) Torino, Italia: Testo letto dai solidali al processo Scripta Manent

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgBelow French and English translations.

Testo letto dai solidali al processo Scripta Manent

Lunedì 11 febbraio nell’aula bunker del carcere di Torino un nutrito gruppo di compagni e compagne ha espresso la sua solidarietà agli anarchici/e sotto processo in seguito all’Operazione “Scripta manent”. Il PM Roberto Sparagna, è stato impossibilitato a prendere parola per formulare la sua requisitoria. Dopo diversi slogan e la lettura del seguente testo, la Corte ha interrotto l’udienza. L’aula è stata sgomberata dall’intervento delle squadre antisommossa. Nel corso della protesta è stata espressa solidarietà a tutti gli anarchici arrestati sotto processo in questo periodo, in seguito all’operazione “Scripta manent”, operazione “Panico” e “Scintilla”, e contro lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino. Continue reading

(it) Russia: Chiamata di solidarietà – Un’altra ondata di arresti e torture contro gli anarchici

Il 1° febbraio 2019, gli agenti del Servizio Federale di Sicurezza, l’organo di sicurezza dello Stato russo erede del KGB[1], hanno arrestato una decina di persone nell’ultima ondata della loro campagna repressiva condotta contro gli anarchici di tutto il paese.

Dopo una brutale tortura durante le seguenti 24 ore con lo scopo di costringerli ad auto-incolparsi, hanno rilasciato 11 di loro. L’ultima persona, Azat Miftakhov, attualmente scomparso (all’interno del sistema giudiziario), mentre il FSB aveva continuato a torturarlo, negandogli la visita dell’avvocato.

Questo è solo l’ultimo di una serie di casi nei quali il FSB ha utilizzato la tortura per forzare gli arrestati a rilasciare confessioni false, con l’intenzione di fabbricare “cospirazioni terroriste” per reprimere l’attivismo anche in altri paesi.

L’ultima novità del FSB è torturare i detenuti per rilasciare false dichiarazioni ai mezzi di comunicazione dello Stato e anche alla polizia. Dopo che gli agenti del FSB hanno torturato il compagno con scariche elettriche per due ore nel retro di una macchina, Daniel Galkin è stato trascinato davanti ad un giornalista della tv di Stato “Primo Canale” (Pervi Kanal), ordinandogli di fare dichiarazioni per discreditare il movimento anarchico.
Tutto ciò è familiare ai metodi che lo Stato utilizzava contro i comunisti dissidenti negli anni Trenta durante il governo di Stalin. Una volta liberato, Galkin ha fatto una dichiarazione pubblica sulla tortura alla quale è stato sottoposto e sui metodi che il FSB utilizza per terrorizzare.

“Voglio parlare. Voglio dire ciò che è successo finché posso. Tramite tutti i mezzi e strumenti possibili. Voglio fare tutto il possibile per raccontare questo alle persone. Dormo molto male. Dormo ed è come se loro continuassero a perseguitarmi, sfondando la porta in basso e portandomi in qualche luogo nel bosco, perché in Russia è questo che si fa con le persone militanti.”

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Nuova repressione contro gli anarchici russi

Il 1° febbraio, a Mosca, il Servizio Federale di Sicurezza (FSB) ha fatto irruzione in varie abitazioni, arrestando 10 persone con accuse di “cospirazione”. Tutti sono stati liberati dopo un lungo giorno di interrogazioni e torture fisiche, eccetto una persona, Azat Miftakhov. E’ stato accusato di “fabbricazione di esplosivi” e di essere membro di “una organizzazione radicale anarchica, Narodnaja Samooborona” (l’Autodifesa Popolare). Durante tutto l’anno scorso, questa organizzazione è stata l’obiettivo principale della polizia e della repressione in Russia: varie persone accusate di esserne membri sono state arrestate, torturate o minacciate. Alcune di loro hanno dovuto abbandonare il paese sotto minaccia di pesanti condanne di carcere e torture.

Uno degli anarchici detenuti, Danil Galkim, ha informato sulle torture. Dopo la detenzione è stato picchiato e torturato con scariche elettriche in una macchina di polizia, per due o tre ore. Sotto tortura, Galkin è stato forzato a dire che Azat Miftakhov è un anarco-comunista e che ha preso parte in azione anarchiche. Galkin è stato forzato anche a dare un’intervista che comprometteva gli anarchici sulla TV federale “Primo Canale” (Pervi Kanal), e a promettere che “che avrebbe collaborato con la polizia fornendo informazioni su azioni anarchiche”.

Nel commissariato di Balašicha, a Mosca, Galkin ha visto Azat che era stato minacciato dagli agenti del FSB e aveva le braccia legate. Secondo lui Azat “non sembrava un essere umano” a seguito delle torture. Ha detto inoltre di aver sentito le urla di una delle ragazze attiviste detenute, la quale si trovava nella stanza accanto alla sua. Ha sentito pure che uno degli anarchici detenuti si avrebbe tagliato le vene e preso delle pastiglie per evitare la tortura, con la speranza di non fornire nessuna informazione su altri compagni. Secondo altri testimoni e giornalisti questa persona sarebbe Azat Miftakhov.

Abbiamo appena saputo che Azat rimarrà in carcere, almeno, fino al 7 febbraio.

Invitiamo ad azioni di solidarietà, alla diffusione di queste notizie e all’appoggio economico. In Russia (e nei territori recentemente annessi, come la Crimea) sono in corso diversi procedimenti penali in quali gli anarchici affrontano accuse di “terrorismo”. Questo comprende il caso “Network” (il caso contro l’anarchico Vyatcheslav Lukichev, contro l’anarchico Kirill Kuzminkin, il caso contro l’anarchico di Crimea, Evgeniy Karakashev).

Per donare per la difesa legale di Azat Miftakhov e altri militanti russi:
1. – Attraverso il conto di PayPal di Croce Nera Anarchica di Mosca. Indicare nell’oggetto “for Azat”.
2. – Attraverso il conto di PayPal di Vladimir Akimenkov.
3. – Attraverso il bonifico internazionale: SWIFT SABRRUMM
Numero conto: 40817810238050715588
Nome: AKIMENKOV VLADIMIR GEORGIEVITCH
Per favore, indicare “solidarity donation” quando fate il bonifico.

[1] Il FSB è stato creato nel 1995 con il compito di gestire eventuali minacce allo Stato. Questo organo collabora con le forze di polizia straniere nella lotta contro il jihadismo e contro alcune bande di crimine organizzato. Il FSB ha investito risorse nella lotta contro i ribelli separatisti della Cecenia nella guerra sviluppatasi nel 1994-1996 e nel 1999-2000. Una parte del lavoro del FSB consiste nell’evitare qualsiasi ondata di proteste pro-occidentali in Russia, come lo è stata la Rivoluzione delle Rose in Georgia nel 2003, e la Rivoluzione Arancione in Ucraina nel 2004. Putin è stato a capo di questo ufficio prima di salire al potere.

[Tratto da anarhija.info].

(en) Switzerland: Anarchist comrade of the Anarchist Library Fermento update: 3 months of pre-trial detention imposed

3 Months of pretrial detention are now imposed on our comrade, with the following explanation: risk of flight and danger of collusion. Now he is in the district prison of Zurich BGZ. The risk of flight is being used as an argument because, among other things, another comrade is still on the run for the story of the radio station Waidberg.

The imposition of 3 months of pretrial detention is the highest application unit, every three months pretrial detention has to be confirmed by law anew by a custodial judge. For the comrades that aren’t familiar with the Swiss pretrial detention regime: in Switzerland it is common practice that pretrial detention has a quite long duration, sometimes even years. It is quite possible that they want to hold our comrade in prison till an eventual trial.

If you want to write our arrested comrade, contact the anarchist library Fermento either directly, per email or post. However, letters that are about his case will be held back by the state prosecutor and not be handed out to him by the prison, the same goes usually for books and large publications.

Your,
Anarchistische Bibliothek Fermento
Zweierstrasse 42
8005 Zürich

e-mail: bibliothek-fermento [ät] riseup.net

(it) Svizzera: Tre mesi di detenzione preventiva per il compagno arrestato a Zurigo

Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.


Aggiornamento: sono stati imposti 3 mesi di detenzione preventiva al compagno arrestato a Zurigo il 29 gennaio.

Tre mesi di detenzione preventiva sono stati imposti al nostro compagno, con la seguente spiegazione: rischio di fuga e pericolo di collusione. Ora è nella prigione distrettuale di Zurigo BGZ. Il pericolo di fuga viene impiegato come argomento perché, tra le altre cose, un altro compagno è ancora in fuga accusato dell’azione incendiaria contro la stazione radio di Waidberg (Zurigo).

L’imposizione di tre mesi di detenzione preventiva è la massima applicazione restrittiva, e ogni tre mesi tale tipologia di detenzione deve essere riconfermata per legge da un giudice di custodia. Per i compagni che non hanno familiarità con il regime di detenzione cautelare in vista del processo presente in Svizzera: in questo Stato è prassi comune che la detenzione preventiva abbia una durata piuttosto lunga, a volte persino anni. È possibile che vogliano tenere in carcere il nostro compagno fino ad un eventuale processo.

Se vuoi scrivere al nostro compagno arrestato contatta direttamente la Biblioteca Anarchica Fermento, tramite e-mail o per posta. Tuttavia, le lettere che riguardano il suo caso saranno trattenute dal procuratore di Stato e non gli saranno consegnate dal carcere, lo stesso vale per i libri e le grosse pubblicazioni.

Vostri,
Biblioteca Anarchica Fermento

Indirizzo:
Anarchistische Bibliothek Fermento

Zweierstrasse 42
8005 Zürich [Switzerland]

e-mail: bibliothek-fermento [at] riseup.net

(en) Issue 3 of the anarchist paper Vetriolo is out (winter 2019)

i-e-italia-e-uscito-il-numero-3-del-giornale-anarc-1.jpgThis is the fourth issue of “Vetriolo”. Four issues are certainly not a few for a publication such as this. Rather than accumulate and reinforce certitudes, we believe the paper has tried to corrode and crush them, as it posed new doubts and nourished old questions. Certainly not out of a mere taste for rhetoric or polemics, but because we think that there are always a lot of ‘knots to be untied’. At the same time we think that it’s necessary to reflect and analyse, a difficult task which is certainly not opposed to the corrosive demolition of certitudes; on the contrary it’s complementary to it. In these reflections and analyses we have always maintained that reality is not an incomprehensible enigma, contrary to what those who want to impose their resignation on us have always stated. So in this issue we also tried to analyse the current reality, and in particular we wanted to do so by proposing some hypotheses, besides carrying on the reflections and analyses which characterized previous issues with more or less extended theoretical articles alongside articles of agitation and topicality. To the readers their own considerations. We reiterate and remind, once again, that this paper is neither an aseptic intellectual product nor a container of opinions and points of view. Precisely because it doesn’t intend to close itself up in easy answers, shout solutions ready for consumption or brandish pre-arranged theses, this is an instrument which can imply a lively involvement with the ideas it affirms, and we always wish this is the case.

Contents:

– L’Idea indicibile [The Idea that cannot be said]
– Azione… e reazione [Action… and reaction]
– L’assalto con l’asta. Un incontro sportivo tra lotte e repressione [Pole vaulting. A sports competition between the struggle and repression]
– Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara. Seconda parte [What international? Interview and talk with Alfredo Cospito from the prison of Ferrara. Part two]
– La punta dell’iceberg [The tip of the iceberg]
– A Marco [To Marco]
– Degenerazioni. Tra orgoglio e vittimismo di genere [Degenerations. Between gender pride and victimization]
– Pensieri e parole. A proposito del karaoke su Battisti [Thoughts and words. On the fuss about Battisti (a member of PAC, Armed Proletarians for Communism, he was accused of participating in the murder of a marshal, a police officer and a jeweller in the 1970s. After escaping from prison in Italy, he found refuge first in France and then in Brazil. He was arrested in Bolivia in January 2019 and he’s facing extradition to Italy)]
– Nazionalismoduepuntozero. Dodici ipotesi su robotica, crisi della globalizzazione e «ritorno» dello Stato-nazione [Nationalismtwopointzero. Twelve hypotheses on robotics, the crisis of globalization and the ‘return’ of the nation-State]
– Libia: guerra per procura tra Italia e Francia [Libya: proxy war between Italy and France]
– La fine dell’insurrezionalismo? [The end of insurrectionism?]
– La morte dello Stato [The death of the State]
– I grandi editori [Big editors]
– Una storia sinistra. Terza parte (1962–1982) [A sinister story. Part three (1962–1982)]

Orders and contacts: vetriolo[at]autistici.org

2 euros per copy. For distributors: 1.50 euros per copy for orders of five and more copies. Postal fees in Italy: 1.30 euros (up to 2 kilograms). Free for prisoners. Issues 0, 1 and 2 are still available.

[Translated by actforfree.nostate.net].

(it) È uscito il numero 3 del giornale anarchico “Vetriolo”

Vetriolo – Giornale anarchico – Numero 3 – Inverno 2019

i-e-italia-e-uscito-il-numero-3-del-giornale-anarc-1.jpgQuesto numero è la quarta uscita di “Vetriolo”. Quattro numeri, per una pubblicazione come questa, non sono certo pochi. Un giornale che, piuttosto che accumulare e rinforzare certezze, crediamo abbia cercato di corroderle e farle crollare, ponendo nuovi dubbi e alimentando antichi interrogativi. Non certo per il puro gusto della retorica o della polemica, ma perché pensiamo che di “nodi da sciogliere” ve ne sono sempre parecchi. Allo stesso tempo riteniamo occorra riflettere ed analizzare, un difficile lavoro che certamente non è opposto alla corrosiva demolizione di certezze, ma che, anzi, vi è complementare. In queste riflessioni ed analisi abbiamo sempre affermato che la realtà non è un enigma incomprensibile, a differenza di quanto sostenuto da coloro che vorrebbero imporci la loro desistenza. Così, anche in questo numero si è tentato di analizzare la realtà odierna e, in particolare, lo si è voluto fare proponendo anche alcune ipotesi, oltre a proseguire con le riflessioni e le analisi che hanno contraddistinto i precedenti numeri sia attraverso articoli teorici più o meno estesi che di agitazione e d’attualità. Al lettore le proprie considerazioni. Ribadiamo e ricordiamo, ancora, che questo giornale non è né un asettico prodotto intellettuale né un contenitore di opinioni o di pareri. Proprio perché non intende chiudersi entro facili risposte, strillare soluzioni pronte all’uso o brandire tesi precostituite, si tratta di uno strumento che può implicare un vivo coinvolgimento con le idee in esso affermate, e questo lo auspichiamo sempre.

Sommario:

– L’Idea indicibile
– Azione… e reazione
– L’assalto con l’asta. Un incontro sportivo tra lotte e repressione
– Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara. Seconda parte
– La punta dell’iceberg
– A Marco
– Degenerazioni. Tra orgoglio e vittimismo di genere
– Pensieri e parole. A proposito del karaoke su Battisti
– Nazionalismoduepuntozero. Dodici ipotesi su robotica, crisi della globalizzazione e «ritorno» dello Stato-nazione
– Libia: guerra per procura tra Italia e Francia
– La fine dell’insurrezionalismo?
– La morte dello Stato
– I grandi editori
– Una storia sinistra. Terza parte (1962-1982)

Per richieste di copie e contatti fare riferimento alla seguente e-mail: vetriolo[at]autistici.org

Una copia: 2 euro. Per la distribuzione, a partire da almeno cinque copie: 1 euro e 50 cent. a copia. Spese di spedizione in Italia: 1 euro e 30 cent. (fino a due kg). Gratis per le persone prigioniere. Sono ancora disponibili copie dei numeri 0, 1 e 2.

(en) Zurich, Switzerland: Comrade of the Anarchist Library Fermento arrested Tuesday, 29th of January 2019

Tuesday, 29th of January, shortly after midday, one of our comrades was arrested in his flat. The door was opened by force by a forensic unit.

His arrest, the house searches at his home, as well as – once again – of the Anarchist Library Fermento have been justified by the authorities with following accusations:

Arson attack against several vehicles of the swiss army in Hinwil (Zurich) on September 27th, 2015.

Arson attack against radio antenna Waidberg of the cops in Zurich on July 10th, 2016.

– Putting up posters (the police believes to know a date for this, the 16th of November 2017) in the storefront of the anarchist library Fermento (at its old place)which were allegedly calling for “property damage and violence against companies and persons which are part of the development of the prison Bässlergut in Basel and the building of the PJZ in Zürich”.

Our comrade, who’s part of the anarchist library, was already harassed because of this poster story before, was taken from his home and had to do a so-called ED-treatment (having DNA, fingerprints, etc taken), as well as an interrogation.

Now, this Tuesday, our comrade was arrested again and it seems like he was forced in his apartment to follow the cops to the Fermento either to open it up for them or give them the keys and… briskly briskly, already two of our computers were confiscated again, one of them brand-new, the other one with an extensive digital archive including full text research on it…

Till now we didn’t receive any explanatory statement by the police, any search warrant or something the like. However, we don’t assume that our comrade opened the door for the police voluntarily or even gave them the computers as a present.

Thereafter the comrade was brought to the – so called – provisional police prison of Zürich PROPOG, where he is till now. But Friday (February the 1st) he’s gonna see the custodial judge, which will decide on his pre-trial custody.

We protest against this arrest of one of our comrades, independently of the question whether the accusations are true or not. Antimilitarism and sabotage have always been a part of anarchism. In our library can be found manifold literature about this.

We call particularly libraries, archives and info shops to inform about this attack on the Fermento and on one of our librarians.

The extraordinary meeting of the anarchist library Fermento at January 31st of 2019

PS: We need computers…

(it) Zurigo, Svizzera: Arrestato un compagno della Biblioteca Anarchica Fermento (29/01/2019)

Nota bene: La persona tratta in arresto a Zurigo il 29 gennaio 2019 per le accuse relative ad un attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015, per un attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016 e per l’inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”, nel mese di settembre 2019 ha consapevolmente collaborato con la polizia svizzera redigendo e depositando presso l’ufficio della pubblica accusa una dichiarazione in cui rende affermazioni che potranno essere utilizzate dalle forze dell’ordine contro un compagno anarchico latitante e ricercato da luglio 2016 per le stesse azioni. Oltre a ciò, ha rivolto i sospetti verso alcuni amici e conoscenti. L’ex gruppo di solidarietà ha diffuso un testo su questa miserabile vicenda.


Martedì 29 gennaio 2019, poco dopo mezzogiorno, un nostro compagno è stato arrestato nel suo appartamento. La porta è stata aperta con la forza da un’unità forense.

Il suo arresto, le perquisizioni domiciliari a casa sua e – ancora una volta – alla Biblioteca Anarchica Fermento sono state giustificate dalle autorità con le seguenti accuse:
– Attacco incendiario contro diversi veicoli dell’esercito svizzero a Hinwil (Zurigo) il 27 settembre 2015.
Attacco incendiario contro l’antenna radio per le comunicazioni della polizia a Waidberg (Zurigo) il 10 luglio 2016.
Inserimento di manifesti (la polizia crede di conoscere una data per questo, il 16 novembre 2017) nella vetrina della Biblioteca Anarchica Fermento (nella precedente sede) che presumibilmente invitavano a causare “danni alla proprietà e violenza contro aziende e persone che fanno parte dello sviluppo del carcere Bässlergut a Basilea e alla costruzione del PJZ a Zurigo”.

Il nostro compagno, che si occupa della biblioteca anarchica, e che era già stato tormentato in precedenza a causa di questa storia dei manifesti, è stato portato via da casa sua ed è stato sottoposto ad un cosiddetto trattamento ED (con l’ottenimento da parte della polizia di DNA, impronte digitali, ecc.), oltre che interrogato.

Oggi, questo martedì, il nostro compagno è stato arrestato di nuovo e pare che sia stato costretto, nel suo appartamento, a seguire i poliziotti fino alla Biblioteca Anarchica Fermento per aprirla o per dare loro le chiavi e… vivacemente, sono stati confiscati ancora due computer, di cui uno di essi nuovo di zecca e l’altro con un ampio archivio digitale…

Fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna dichiarazione esplicativa da parte della polizia, alcun mandato di ricerca o qualcosa di simile. Tuttavia, non presumiamo che il nostro compagno abbia aperto volontariamente la porta alla polizia o abbia persino dato loro i computer in regalo.

Successivamente il compagno è stato portato nella – così chiamata – prigione di polizia provvisoria di Zürich PROPOG, dove si trova ancora adesso. Venerdì (1 febbraio) vedrà il giudice di custodia, che deciderà sulla sua custodia cautelare prima del processo.

Protestiamo contro l’arresto del nostro compagno, indipendentemente dalla questione se le accuse siano vere o no. L’antimilitarismo e il sabotaggio sono sempre stati parte dell’anarchismo. Nella nostra biblioteca si possono trovare molteplici pubblicazioni su questo.

In particolare chiamiamo biblioteche, archivi e info-shops a informare di questo attacco al Fermento e ad uno dei nostri bibliotecari.

L’incontro straordinario della Biblioteca Anarchica Fermento il 31 gennaio 2019

PS: Necessitiamo di computers…

(it) Italia: Qualche chiarimento sul keylogger trovato a Napoli

Nell’ottobre 2018, diversi siti internet hanno pubblicato un articolo a proposito di un programma di sorveglianza di tipo keylogger, installato dagli sbirri e ritrovato su un computer in Italia.

Anche se questo esempio di sorveglianza si situa al di fuori del nostro campo (vogliamo limitarci piuttosto allo studio dei dispositivi di sorveglianza fisici, come indicato nel nostro invito a contribuire), abbiamo ritenuto importante parlarne lo stesso.

Abbiamo ricevuto delle mail di chiarimenti a proposito di questo programma di sorveglianza, che spiegano alcune cose rimaste poco chiare nell’articolo dell’ottobre 2018. Abbiamo riassunto qua sotto le nuove informazioni. Queste sono da prendere con precauzione, dato non è stato possibile analizzare correttamente il programma di sorveglianza (il disco fisso del computer infettato dal programma di sorveglianza è stato cancellato dopo la sua scoperta).

— Il sistema operativo del computer infettato dal programma di sorveglianza era Windows.
— Il programma è stato installato via internet. E’ rimasto sul computer per quattro anni. Quando il computer è stato formattato/reinstallato, il programma di sorveglianza veniva di nuovo installato, a distanza via internet.
— A quanto pare tale programma aveva bisogno di una connessione permanente a internet per spiare e per inviare le informazioni raccolte. Non poteva memorizzare i dati localmente e inviarli in un secondo tempo.
— Il programma poteva registrare la sequenza dei tasti schiacciati sulla tastiera, prendere regolarmente degli screenshot dello schermo e, a seconda delle misure di sicurezza presenti sul computer, registrare le comunicazioni in entrata e in uscita (pagine web visitate, etc.).
— L’esistenza del programma é stata scoperta grazie al dossier dell’inchiesta [l’operazione Scripta manent, NdT].

Il programma era stato fornito ai Carabinieri dalla ditta Neotronic. Qua sotto un estratto della presentazione del programma, fatta da Neotronic:

“Bisogna notare che il sistema NID (Neotronic Internet Decoder) può ottenere “in chiaro” tutte le comunicazioni spedite/ricevute dall’utilizzatore, finché queste non sono protette da tecniche di crittografia inattaccabili. Se, durante l’ascolto, vengono individuate delle comunicazioni cifrate (per esempio delle comunicazioni Blac Berry cifrate, Skype, della VoIP criptata, delle pagine web in https, etc.) é possibile interpretare il contenuto di queste comunicazioni, dopo valutazione delle misure di sicurezza prese dall’utilizzatore (firewall, antivirus, anti-malware) e dei programmi utilizzati, grazie al nostro agente informatico Enhanced Law Enforcement Neotronic Agent (ELENA), che può anche fornire a intervalli regolari degli screenshot del computer preso di mira e il testo digitato sulla tastiera connessa al computer utilizzato dalla persona presa di mira (comprese le mail criptate)”.

More precisions about the keylogger found in Italy

(tradotto dal francese da guerresociale)

[Tratto da anarhija.info].

(it) E’ stato pubblicato il numero 2 di “Negazine”

Negazine 2

Il secondo numero di una rivista come questa è, per noi, un gran successo. Non solo siamo contenti, il che sarebbe ovvio, ma siamo anche un poco meravigliati. Non ci facevamo illusioni e non ce ne facciamo neanche adesso. L’elenco delle questioni a noi incomprensibili, contenuto nell’articolo “E ora?” permane ancora valido, anche se abbiamo, qui, cercato di dare alcune risposte. Non che queste risposte non siano, in se stesse, soddisfacenti, è che man mano che avanzavamo nella stesura di esse ci accorgevamo che aprivano altri dubbi, ancora più complessi e numerosi delle risposte che riuscivano a dare alle questioni in gioco.

Prezzo di copertina 5.00 euro
Sconto del 40% per i distributori
2.00 euro spese postali

e-mail: edizionianarchismo@gmail.com

Edizioni Anarchismo

[Tratto da anarhija.info].

(en) Italy: New solidarity card for “Scripta Manent” repressive operation

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgItaly: New solidarity card for “Scripta Manent” repressive operation

There has been a change in the postepay card number for paying money in support of the comrades on trial for operation ”Scripta Manent”: 5333 1710 7777 2446

Those who prefer to make a bank transfer can contact us through cassamanent@tutanota.com to get the IBAN details and the name on the card.

We are taking this opportunity to ask comrades to make an effort as we are about to face the last stages of the trial and more legal expenses need to be faced. Continue reading

(it) Italia: Nuova carta di solidarietà per l’operazione Scripta Manent

https://anarhija.info/library/i-u-italija-uvijek-visoko-uzdignute-glave-poziv-na-1.jpgItalia: Nuova carta di solidarietà per l’operazione Scripta Manent

Comunichiamo il cambio del numero di carta postepay cui inviare soldi a sostegno dei compagni indagati per l’operazione Scripta Manent: 5333 1710 7777 2446

Chi preferisse effettuare un bonifico può contattarci all’indirizzo mail cassamanent@tutanota.com e riceverà le coordinate IBAN e l’intestazione della carta.

Cogliamo l’occasione per chiedere uno sforzo ai compagni dal momento che stiamo per affrontare le ultime fasi del processo e che andranno affrontate altre spese legali. Continue reading

Insuscettibile di ravvedimento

Insuscettibile di ravvedimento. Nell’odierna società iper-tecnologizzata un sito internet tra i tanti migliaia e migliaia di altri, ma non uno strumento volto a sentirsi parte – per chi lo gestisce – di una qualche comunità, seppure virtuale. Intendiamo utilizzare questo sito internet per creare uno spazio dove raccogliere testi anarchici tra i più disparati e molteplici, oltre che per divulgare informazioni relative al movimento anarchico, però senza pubblicare assiduamente eventi ed appuntamenti.

Siamo nemici della tecnologia e ci troviamo ad utilizzare uno strumento come questo. Un fatto che è chiaramente un controsenso, oltre che una contraddizione, proprio perché crediamo che ogni sito internet non faccia altro che contribuire al dominio comunicativo che il potere attua attraverso la tecnologia. E come sappiamo, ripetendo una frase di cui magari spesso nemmeno si colgono tutte le implicazioni, quest’ultima non è neutrale. Inoltre, tristemente, vediamo anche come l’enorme immiserimento cognitivo e culturale apportato dalla tecnologia abbia colpito il movimento anarchico; e questo, nell’immediato, molto banalmente, possiamo notarlo anche a partire dall’interesse che vi è per la carta stampata, che quasi pare scomparsa.

Consci delle innumerevoli problematiche e dei limiti, sia nostri che imposti dallo strumento, ci accingiamo comunque a farlo funzionare. Una parte del piccolo lavoro che ci proponiamo di attuare è la traduzione dei testi, per questo motivo invitiamo tutte le persone interessate ad inviare eventuali traduzioni di ciò che verrà pubblicato.

In ultimo, ci teniamo a dire che questo sito internet non rappresenta alcuna collettività o gruppo, che non andrà all’inseguimento dell’attualità, che non vogliamo categorizzare, omologare o uniformare nessuno e che, nel nostro raccogliere alcune espressioni della guerra sociale e del conflitto contro il potere, non intenderemo riportarne, descriverne o raffigurarne la totalità e la complessità, bensì coglierne alcuni lampi, tuoni e bagliori.

E-mail: insuscettibilediravvedimento[at]logorroici[dot]org