(it-en-es) Santiago, Cile: Attacco contro l’ex ministro dell’interno e contro il comandante dei carabinieri

Santiago, Cile: Attacco contro l’ex ministro dell’interno e contro il comandante dei carabinieri

Nota di ContraInfo: Comunicato ricevuto il 29 luglio 2019.

OPERAZIONE PER L’ESPANSIONE DELLE OSTILITÀ CONTRO GLI ESECUTORI

Rivendichiamo due pacchi bomba composti da polvere da sparo e dinamite indirizzati a Rodrigo Hinzpeter e al comandante dei carabinieri Manuel Guzmán nella stazione di polizia 54 a Huechuraba.

Abbiamo adottato tutte le misure necessarie per garantire l’esplosione degli ordigni solo nelle mani di persone prese di mira dalla nostra azione. I nostri nemici ci sono chiari, non stiamo cercando di danneggiare o ferire persone a caso. Mentre sappiamo che tutti noi facciamo parte dell’operazione di dominio, riconosciamo che ci sono gradi di responsabilità e che i destinatari dei nostri pacchi esplosivi hanno ruoli decisivi sia nella gestione e nell’accumulazione del capitale, sia nel controllo e nella repressione dello Stato.

Sono quelli che prendono le decisioni chiave nel rafforzamento dell’oppressione. Di questo non ci possono essere dubbi ed è per questi motivi che li abbiamo attaccati nei loro luoghi di intervento.

Rodrigo Hinzpeter, ministro dell’Interno durante il precedente governo di Sebastián Piñera, incaricato di scatenare la repressione contro le comunità mapuche in lotta, ambienti anarchici e settori studenteschi mobilitati e radicalizzati nel caldo degli scontri di strada. Responsabile della morte di Manuel Gutierrez, degli 81 prigionieri del carcere di San Miguel e dei feriti dalle rivolte di Aysen e Freirina. Attualmente ha una posizione dirigenziale presso la società Quiñenco che appartiene al famigerato gruppo Luksic i cui tentacoli si diffondono in sempre più aree, dalle banche ai canali TV, trasformando le nostre vite in merci e valori negoziabili.

Insieme a quanto sopra, questa mafia gestionale pianifica da questi centri operativi ora danneggiati, la devastazione della Terra e l’assedio delle comunità Mapuche attraverso la loro silvicoltura.

Manuel Guzmán, comandante dei carabinieri della stazione di polizia 54 a Huechuraba, è stato incaricato di reprimere e controllare il territorio dove nel 1988 i suoi ex colleghi hanno ucciso la compagna anarchica Claudia Lopéz durante gli scontri di settembre.

Qualsiasi stazione di polizia è un obiettivo valido. Le loro uniformi continuano a versare sangue in ogni angolo della città, proteggendo i nostri nemici e usando tattiche di intimidazione contro chiunque abbandoni il campo minato di divieti in cui hanno trasformato il mondo. È soprattutto nelle stazioni di polizia che i carnefici hanno mano libera di scatenare un’orgia di torture e pestaggi contro coloro che hanno arrestato.

Li vediamo apparire con un’assurda spavalderia, occupando militarmente gli attuali spazi di lotta, come le scuole. Loro provano sempre contro le popolazioni o durante gli scontri di strada, nascondendosi dietro le loro leggi. Ma il desiderio di libertà supera con il fuoco ogni obbedienza all’autorità e al suo ordine.

La polizia e la società carceraria sono una realtà. Qualsiasi azione contro di loro è completamente valida.

Questa operazione che coinvolge due attacchi esplosivi è un chiaro atto di vendetta contro individui specifici che sostengono e dirigono questo mondo. Le loro azioni non sono state dimenticate. Abbiamo risposto con una violenta azione anarchica che rientra nel contesto ed è un contributo alla nuova guerriglia urbana.

Con queste azioni rivendichiamo uno strumento storico di confronto anarchico che è stato usato da diversi compagni e gruppi in vari altri luoghi ed epoche.

I rumori possono ancora essere sentiti, dai pacchi bomba utilizzati dagli irriducibili anarchici negli Stati Uniti nel 1920, dal pacco bomba inviato al secondino responsabile di torture contro l’anarchico Simon Radowitzky in Argentina o dagli attacchi degli ultimi decenni in Italia e Grecia.

Comprendiamo che l’unico modo per vivere la vita è contrattaccare gli oppressori. Ci rendiamo conto che il potere non collasserà da questi attacchi, ma questo non è un motivo per rimanere inattivi. Attacchiamo perché rifiutiamo una vita da cittadini passivi. Ci siamo allontanati dalle strutture di lotta formali per prendere in mano la situazione, riunirci in affinità e provare il piacere dell’attacco.

Insieme agli esplosivi, questi pacchi contenevano anche un caldo abbraccio per rubare un sorriso a coloro che sono stati rapiti dallo Stato: Juan Aliste, Marcelo Villaroel, Juan Flores, Joaquín García, Sol Vergara e ai prigionieri nelle carceri in Italia, Grecia e Russia. Non li dimentichiamo.

Miriamo a contribuire ad un diverso confronto con il potere. A coloro che realizzano molotov, pianificano attacchi, preparano barricate e scontri di strada, preparano esplosivi, controllano potenziali bersagli e dedicano tempo e immaginazione a nuovi attacchi contro il dominio. Questa è una chiamata per estendere e intensificare l’estensione del nostro attacco.

I potenti sono fatti di carne e ossa, sono identificabili, vulnerabili e distruttibili. Andiamo a prenderli.
Estendiamo i limiti dei nostri attacchi: possiamo sempre puntare a qualcosa in più.
Scateniamo le nostre ostilità distruttive!

COMPLICI SEDIZIOSI / FRAZIONE PER LA VENDETTA

[Tratto da anarhija.info].

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Chile, Santiago: Responsibility Claim for the Parcel-Bomb Attacks Against Former Minister of the Interior Rodrigo Hinzpeter and Major Manuel Guzmán

Note of ContraInfo: Communiqué received at July 29th, 2019.

OPERATION FOR THE EXPANSION OF HOSTILITIES AGAINST THE EXECUTIONERS

We claim responsibility for the two parcels composed of black gunpowder and dynamite addressed to Rodrigo Hinzpeter and Carabineros Chief Manuel Guzmán at Police Station 54 in Huechuraba.

We took all the necessary security measures to ensure that the devices only exploded in the hands of the persons targeted by our action. Our enemies are clear to us, we are not seeking to harm or injure random people. While we know that we all are part of the operation of dominion, we recognize that there are degrees of responsibility and the recipients of our explosive parcels have decisive roles in both the management and accumulation of capital and in State control and repression.

They are the ones who make key decisions in the strengthening of oppression. Of this there can be no doubt and it is for these reasons that we attacked them in their places of operation.

Rodrigo Hinzpeter, Minister of the Interior during the previous government of Sebastián Piñera, in charge of unleashing repression against Mapuche communities in struggle, anarchist environments and student sectors mobilized and radicalized in the heat of street clashes. Responsible for the deaths of Manuel Gutierrez, the 81 prisoners of San Miguel prison and those wounded from the riots in Aysen and Freirina. He currently has a management position at the company Quiñenco which belongs to the infamous Luksic group whose tentacles spread into more and more areas from banks to TV channels, transforming our lives into merchandise and tradeable values.

Together with the above, this managerial mafia plans from these now damaged operational centers, the devastation of the Earth and the siege of the Mapuche communities via their forestry.

Manuel Guzmán, Carabineros Major of Police Station 54 in Huechuraba, entrusted to suppress and control the territory where in the year 1988 his former colleagues murdered anarchist compañera Claudia Lopéz during the street clashes of September.

Any police station is a valid target. Their uniforms continue to spill blood on every corner of the city, protecting our enemies and using bullying tactics against anyone who abandons the minefield of prohibitions that they have transformed the world into. It is especially in the police stations where the executioners are given free reign to unleash an orgy of torment and beatings against those they have arrested.

We see them appearing with an absurd bravado militarily occupying current spaces of struggle, such as the schools. They always try it against populations or during street clashes, hiding behind their laws. But the desire for freedom exceeds with fire any obedience to the authority and its order.

The police and the prison society is a reality. Any action against them is completely valid.

This operation involving two explosive attacks is a clear act of revenge against specific individuals who support and direct this world. Their actions were not forgotten. We responded with violent anarchic action that falls within the context of and is a contribution to the new urban guerrilla.

With these actions we reclaim an historical tool of anarchist confrontation that has been used by different comrades and groups in various other places and eras.

The sounds can still be heard from the parcel bombs used by the irreducible anarchists in the US during 1920, the parcel bomb sent to the prison officer in charge of torturing the anarchist Simon Radowitzky in Argentina or the attacks during recent decades in Italy and Greece.

We understand that the only way to live life is to strike back against the oppressors. We realize that Power will not collapse from these attacks, but this is no reason to remain idle. We attack because we reject a life of citizen passivity. We have moved away from the formal combat structures to take matters into our own hands, assemble in affinity and experience the pleasure of the attack.

Along with the explosives, these parcels also contained a warm hug to steal a smile from those who have been kidnapped by the State: Juan Aliste, Marcelo Villaroel, Juan Flores, Joaquín García, Sol Vergara and to the prisoners of the jails in Italy, Greece and Russia. We do not forget them.

We aim to contribute to the diverse confrontation with Power. To those who make Molotovs, plan attacks, prepare barricades and street clashes, build explosives, check potential targets and dedicate time and imagination to new attacks against dominion. This is a call to extend and intensify the scope of our offensive.

The powerful are made of flesh and blood, they are identifiable, vulnerable and destructible. Let’s go get ’em.
Let’s extend the limits of our attacks: we can always aim for more.
Let’s unleash our destructive hostilities!

SEDITIOUS ACCOMPLICES / FRACTION FOR REVENGE

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Santiago, Chile: Adjudicación de atentados con paquetes-bomba contra Rodrigo Hinzpeter y el Mayor de Carabineros Manuel Guzmán

Comunicado recibido el 29/07/2019:

OPERACIÓN POR LA EXPANSIÓN DE LAS HOSTILIDADES A LOS VERDUGOS

Reivindicamos el envio de dos paquetes bomba compuestos de pólvora negra y dinamita dirigidos a Rodrigo Hinzpeter y al Mayor de Carabineros Manuel Guzmán de la 54 comisaria de Huechuraba.

Tomamos todas las medidas de seguridad necesarias para que los artefactos estallaran únicamente en las manos de las personas objetivos de nuestra acción. Nuestros enemigos son claros, no nos interesa ni buscamos dañar o herir a cualquier persona. Aun cuando sabemos que todos somos parte del funcionamiento del dominio, reconocemos que existen grados de responsabilidad y los destinatarios de nuestros envíos explosivos cuentan con un papel determinante tanto en la gestión y acumulación del capital como en el control y la represión estatal.

Son ellos los que toman decisiones fundamentales en el fortalecimiento de la opresión. De eso no hay duda, y es por esas opciones que los atacamos en sus lugares de operación.

Rodrigo Hinzpeter, ministro del interior del anterior gobierno de Sebastián Piñera, encargado de desatar la represión a comunidades mapuche en lucha, a entornos anarquistas y a sectores estudiantiles movilizados y radicalizados en el fragor de la lucha callejera. Carga con los cadáveres de Manuel Gutierrez, los 81 presos de la cárcel San Miguel y los heridos de las revueltas de Aysen y Freirina. Actualmente cuenta con un puesto directivo en el grupo Quiñenco perteneciente al infame grupo Luksic cuyos tentáculos se expanden en cada vez más ámbitos desde bancos hasta canales de televisión, transformando nuestras vidas en mercancía y valor transable.

Junto con lo anterior esta mafia empresarial planifica desde estos centros operativos, hoy vulnerados, la devastación de la tierra y el asedio a las comunidades mapuche por medio de sus forestales.

Manuel Guzmán, mayor de carabineros de la 54 comisaria de Huechuraba, cuartel policial encargado de reprimir y controlar el territorio donde en el año 1998 sus antiguos colegas asesinaron a la compañera anarquista Claudia Lopéz durante los enfrentamientos callejeros de septiembre.

Cualquier comisarÍa es un objetivo válido. Sus uniformes continúan tenidos de sangre rondando cada rincón de la ciudad, resguardando a nuestros enemigos utilizando el matonaje contra cualquiera que se salga de este campo minado de prohibiciones en que han transformado el mundo. Es justamente en las comisarías donde los verdugos dan rienda suelta a la orgía de tormentos y golpes contra los detenidos.

Los vemos aparecer con una bravuconería absurda ocupando militarmente espacios de combates actuales, como son los liceos. Ya lo intentan en poblaciones o escenarios de enfrentamiento callejeros refugiándose en sus leyes. Pero las ansias de libertad desbordan con fuego cualquier obediencia a la autoridad y su orden.

La sociedad policiaca y carcelaria es una realidad. Cualquier acción en su contra es completamente válida.

Esta operación de dos ataques con explosivos son un claro acto de venganza y guerra contra individuos específicos que sostienen y dirigen este mundo. Sus actuaciones no quedaron en el olvido. Respondemos mediante la acción violenta anárquica que se enmarca y es un aporte a la nueva guerrilla urbana.

Con estos actos retomamos una herramienta histórica de la confrontación anarquista que ha sido utilizada por diferentes compañeros y grupos en otros lugares y épocas.

Aun resuenan los estallidos de los paquetes bomba utilizados por los anarquista irreductibles en EEUU durante 1920, el paquete con explosivos enviado al carcelero responsable de las torturas al anarquista Simón Radowitzky en Argentina o los ataques durante las últimas décadas en Italia y Grecia.

Entendemos que la única forma de permanecer vivos es golpeando a los opresores. Sabemos que el Poder no caerá con estos ataques, pero no por eso nos quedaremos de brazos cruzados. Golpeamos porque no contemplamos la pasividad ciudadana en nuestras vidas. Nos alejamos de las estructuras formales de combate para tomar en nuestras manos, reunidas en afinidad, el placer del ataque.

Junto con los explosivos este envio contiene un caluroso abrazo para robar una sonrisa a quienes están secuestrados por el Estado: Juan Aliste, Marcelo Villarroel, Juan Flores, Joaquín García, Sol Vergara y a los prisioneros de las cárceles de Italia, Grecia y Rusia. No los olvidamos.

Buscamos contribuir al enfrentamiento multiforme al Poder. A quienes fabrican molotovs, planifican ataques, preparan barricadas y corteas de calle, construyen explosivos, chequean próximos objetivos, dedican tiempo e imaginación para nuevas arremetidas contra el dominio. El llamado es a extender y cualificar los alcances de nuestras incursiones ofensivas.

Los poderosos son de carne y hueso, son identificables, vulnerables y destruibles… Vamos por ellos.
Ampliemos nuestros límites de ataques: Siempre podemos ir por más.
¡Desatemos las hostilidades destructivas!

CÓMPLICES SEDICIOSOS / FRACCIÓN POR LA VENGANZA

[Tomado de es-contrainfo.espiv.net].